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n. 40 VI - 19 novembre 2014
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Milano non tutta uguale, che bisogna provvedere con modalit diverse, corrispondenti alle specifiche
necessit. Altrimenti, le periferie diventano solo terreno di conquista e
di scorribande.
Com stato fatto per lArea C (C
come Centro), bisogna dedicare la
stessa attenzione allArea P (P
come Periferia), vista nel suo insieme, per i suoi vari aspetti problematici, ma anche propositivi. Le periferie sono ricche di energie e di capacit di proposta, di cittadinanza attiva, vero anticorpo alla disgregazione sociale, ma che non pu essere abbandonata a se stessa, bens accompagnata da un solido sistema istituzionale cittadino, che
invece frammentato in una serie di
competenze spesso autoreferenziali che non trovano una sintesi,
che non sono un sistema.
Tra laltro, in ogni zona periferica
oltre a numerose associazioni operano molteplici funzioni comunali.
Ma non c una regia territoriale,
con i Consigli di Zona che continuano a rimanere unincompiuta: per
quanto ancora? Le periferie dalle
mille risorse saranno capaci di fare
sistema? Oppure continueranno ad
essere luoghi sconosciuti, luoghi
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zione degli organi non elettivi della citt Metropolitana. Mi riferisco
agli enti, delle aziende e istituzioni
dipendenti della Citt metropolitana
stessa, nonch alle nomine dei consiglieri ai quali il Sindaco metropolitano potr assegnare deleghe. Riguardo agli organi elettivi, bene
precisare che la legge statale ad
avere la competenza a dettare norme per lelezione del Consiglio metropolitano. La legge n. 56 del 2014,
recante disposizioni sulle Citt metropolitane, stabilisce che nelle liste
di candidati al Consiglio, nessuno
dei due sessi pu essere rappresentato in misura superiore al 60
per cento.
Importanti disposizioni in tema di
uguaglianza possono essere ricondotte nel piano strategico triennale per la promozione e coordinamento dello sviluppo economico e
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tivi dovrebbero essere quelli di
mantenere il carattere straordinario
del sito anche dopo Expo; rendere il
sito costantemente fruibile alla
maggior parte dei cittadini metropolitani; fare del sito un propulsore
costante di innovazione e crescita
economica. Questultimo punto richiede una politica di stimolo della
domanda diversa da quella del tradizionale mercato immobiliare. Richiede di mettere in campo una
strategia di livello nazionale ed europeo.
Il ruolo dello Stato -Lo sviluppo della ricerca e dellinnovazione deve
essere sostenuto dallo Stato (come
successo negli Stati Uniti fin dai
tempi della Sylicon Valley, come
sostiene da tempo Mariana Mazzuccato - Lo Stato innovatore). La
Lombardia e Milano nella sua nuova configurazione metropolitana,
dovrebbero chiedere allo Stato che
il sito EXPO assuma una funzione
nazionale come polo produttivo e di
sviluppo dellinnovazione. Loperazione di trasformazione delle aree
deve dunque rientrare in una strategia nazionale (programma operativo nazionale PON per lo sviluppo e linnovazione) di sostegno
mirato alle imprese - start up ma
non solo - che intendono insediarsi
in Expo e creare nuova occupazione. In questottica uno strumento
importante per rendere possibile la
creazione del polo EXPO la leva
fiscale: non illogico immaginare
una condizione specifica relativa al
sito come free tax area.
La Citt Metropolitana come nuovo
soggetto - Il Polo Expo deve assumere un ruolo nazionale ma di sicuro ha gi un ruolo metropolitano; se
ben sviluppato il sito Expo pu diventare, insieme al polo esterno
della Fiera, il pi consistente centro
dellarea metropolitana, dopo il
centro di Milano. Se la neonata
Citt Metropolitana (CM) rester
esclusa dalla gestione delloperazione vorr dire che i fondatori della
nuova istituzione non credono al
suo ruolo.
Il possibile ruolo della CM infatti
non solo quello della gestione territoriale, ma quello di inserire Expo
nei programmi europei per le citt
(citt, imprese e innovazione sono
gli obbiettivi dei fondi comunitari
2014 2020) programmi che a differenza del passato si attiveranno
nel rapporto diretto tra Comunit
europea e singole citt citt metropolitane e non pi attraverso lo
Stato o la Regione. Il dopo Expo
deve dunque rientrare nel Piano
Strategico della Citt metropolitana
di Milano che la nuova istituzione
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ficienza del quartiere. La residenza
dovrebbe invece essere limitata
come integrazione delle funzioni di
servizio, terziarie e produttive in misura da non richiedere le dotazioni
per un quartiere autosufficiente.
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una sorta di patchwork, i grandi finestroni dellabside di un architetto
transalpino, il seguito del cantiere di
maestranze locali, la facciata finita
nellOttocento e spesso rimpianta.
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se e lombardo sapr sfruttare
loccasione di rinnovamento nella
prossima Assemblea metropolitana
del 1 dicembre e nella successiva
Conferenza Organizzativa regionale, momenti di riflessione pi ampia
per ripensare il ruolo dei partiti politici oggi (e delle loro presenze territoriali).
Concludo con le splendide parole di
una poesia di Douglas Malloch,
quanto mai attuale e attinente, utile
per riflettere sulla reale portata della
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pazione alle riunioni del Tavolo Interzonale nato nel 2013 per iniziativa dei Consigli di Zona 1 e 8 e delle
associazioni presenti nellarea
loccasione per familiarizzare con il
contesto e avviare un rapporto con
lamministrazione comunale, diviene
un punto di osservazione su un esperimento di coordinamento tra
soggetti portatori distanze diverse.
Al Tavolo si discusso molto su iniziative ed eventi che attivino le
competenze e risorse culturali
dellarea e le mettano in comunicazione con altre, esterne. In prospettiva si pu immaginare il Tavolo
come il luogo dove costruire una
comunit di interessi? Il contatto diretto con gli abitanti avviene prendendo parte alle iniziative di Natale
in Sarpi 2012 e 2013 e organizzando un punto di ascolto/interviste di
strada. Hanno raccontato di come si
vive nellarea, di cui apprezzano il
tratto multiculturale, laria di quartiere e meno di citt. C chi dice la
zona bella e lanziano che afferma mi sento come uno straniero in
casa propria.
Condiviso il desiderio di luoghi e
spazi dove ritrovarsi e creare un
senso di urbanit. Infine nellaprile
2014 lideazione e realizzazione insieme a Caff-Scienza Milano di
una giornata di studio e dibattito su
Larte dellabitare che vede la partecipazione di esperti, delle associazioni, dei rappresentanti dei due
Consigli di Zona e dei cittadini. Un
video l racconta levolversi dellintera giornata Si cos materializzata e resa comunicabile lidea di in-
offrire interessanti possibilit di relazione tra gli spazi privati delle case
e dei laboratori, gli spazi collettivi
delle corti e gli spazi pubblici.
- la presenza della popolazione proveniente dalla Cina si oggi tradotta in unevidente stratificazione verticale: i piani superiori in gran parte
abitati da cittadini italiani e una sequenza di spazi commerciali ai piani
terra in gran parte gestiti da cittadini
cinesi. Se ne conosce la forte problematicit ma si vede anche
lemer-gere di un nuovo modo di
fare commercio soprattutto da parte
di giovani imprenditori cinesi.
- sono arrivati nuovi abitanti e attivit di punta si sono aperte, come rilevano anche altre indagini. Tutto
questo in parte esito di un processo di gentrificazione ancora nelle
sue fasi pionieristiche che favorisce
sia la coesistenza di ceti diversi, tra
i quali il nuovo ceto medio lultimo
arrivato, di pi generazioni e nazionalit, sia la compresenza di attivit
lavorative nuove, di un artigianato
creativo, di un commercio tradizionale con negozi storici di rilevanza
cittadina.
In sintesi una realt pi ricca e
complessa, nelle strutture fisiche,
nelle forme di vita urbana, nelle diverse progettualit che la attraversano, di quella che appare quando
si osserva da punti di vista parziali o
settoriali, che rischiano di semplificarla e ridurla a mera contrapposizione.
* Milano ODD
** Caffe-Scienza Milano
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La contrapposizione dellinteresse
particolare a quello generale troppo
spesso si caratterizza come una
delle pi forti minacce al perseguimento del bene pubblico; in passato
erano le declinazioni ideologiche e/o
valoriali che promuovevano contrapposizioni distintive oggi, invece,
molto spesso il pregiudizio di
gruppi o comitati che si autodefiniscono onesti e migliori che molto
spesso diffondono nelle comunit e
nel paese un antagonismo preventivo a molte iniziative perch a parte
loro tutto marcio, tutto corrotto
tutto senza speranza.
Un professionismo politico e giornalistico che ha un bisogno vitale di
nuovi bersagli, eliminato uno avanti
con il prossimo che finisce per configurarsi in unofficina di veleni in cui
gli interessi individuali e corporativi
riescono sempre pi spesso a trova-
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la propria casella della posta o in
quella elettronica il rendiconto di
come vengono gestite le loro tasse
e i contributi per i servizi, e che gli
stessi venissero ripartiti zona per
zona elencando le cose fatte e quelle che si stanno per fare e quelle
che si faranno.
Se questa la condizione necessaria non detto che sia sufficiente
per poter favorire la responsabilit e
la cultura di quel senso civico di responsabilit che pu e deve favorire
tutte le iniziative che tendono al bene comune. E fintanto che PGT,
pianificazioni di lavori pubblici, progetti di iniziative che consumano o
impattano sul suolo, vivono e
muoiono in cortocircuiti di addetti e
non riescono a manifestarsi e trovare compiutezza in modalit di informazione pervasiva che includano e
aiutino a comprendere quello che si
fa e quello che si vuole o vorrebbe
fare: dimostrando il dove, illustrando
il come e simulando il dove il rapporto tra la comunit e chi la governa sar confinato in un rapporto astratto e non finalizzato di fiducia.
I modelli di governance delle comunit post tecnologiche, per recuperare lautorevolezza e la credibilit
che ne il presupposto democratico, devono agire da promotore della
democrazia delle scelte condivise
per sommare idee e proposte da
finalizzare anzich sottrarre.
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stenibilit bioecologica delle funzioni
urbane dovrebbe dirigere le scelte.
La casa, in questa ottica, appare
come lo spazio della vita e quindi,
ormai lontana dalla definizione di
"macchina per vivere", ritrova una
dimensione perduta che ha una notevole valenza sulla salute psicofisica dell'individuo. assolutamente
inconcepibile che in un paese civile
siano ancora ammessi sfratti coercitivi e vi siano ancora bisogni cos
piano terra ospita alcuni negozi come Colmar, Muji e Grom). Tutta la
zona di Porta Nuova, eletta a simbolo del rinnovamento edilizio,
piena di edifici vuoti! Dalla Torre
Galfa agli ex uffici dell'INPS in Melchiorre Gioia passando per via Sassetti (ex uffici della Regione Lombardia), tutti con l'immancabile cartello: "Affittasi Uffici". Possibile che
tutti questi spazi non possano esse-
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MUSICA
questa rubrica a cura di Paolo Viola
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Paolo Isotta, Muti e il Corriere
Qualche settimana fa uscito in libreria un libro autobiografico di Paolo Isotta, noto a tutti per essere il
critico musicale del Corriere della
Sera e un grande ammiratore di
Riccardo Muti. Considerandone l'incredibile volgarit, e non volendogli
fare pubblicit, non ne citer il titolo.
Confesso anche di non essere andato oltre il primo terzo del volume,
perch tutto mi lascia supporre che
gli altri due terzi siano fatti della
stessa pasta. Mi chiederete dunque
perch ne scrivo in questa rubrica e
dico subito che lo faccio perch lo
ritengo un dovere morale.
Mi spiego. Da anni Isotta andato
sempre pi esponendosi a severe
critiche, sia per luso di un linguaggio pomposo e arcaico, sia per il
carattere iperbolico e apodittico dei
suoi giudizi (il migliore di ogni
epoca il peggiore che abbia mai
ascoltato ecc.) tendenti sempre a
irridere alcuni - meglio se grandissimi, come Claudio Abbado o Maurizio Pollini - e a magnificare altri,
meglio se sconosciuti: limportante
per lui pater les bourgeois e con
ci costruirsi la fama di supremo
giudice che tutti sovrasta.
Oltre alla curiosit del linguaggio e
alla violenza dei giudizi, il nostro
sfoggia sempre una conoscenza
illimitata di autori, di interpreti, di testi. Non posso confermare o smentire le sue infinite citazioni di esecutori e di esecuzioni, di concerti e di
opere, ascoltati in date e in luoghi
anche remoti, di particolari e di aneddoti sulle vite di grandi e di pic-
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e di riconoscenza; cosa aspetta a
dire una parola in difesa del suo insegnante? mai possibile che non
senta il dovere di prendere le distanze da quel critico che anche
un suo acritico adoratore? Ha paura
di perdere il sostegno del Corriere
della Sera?
ARTE
questa rubrica a cura di Benedetta Marchesi
rubriche@arcipelagomilano.org
Il re delle Alpi conquista anche Palazzo della Ragione
Quella al Palazzo della Ragione non
solo una mostra di fotografia sui
grandi spazi, come riporta il titolo,
unode alle avventure e alle montagne di Walter Bonatti. 97 gli scatti
presentati in quella che si sta imponendo sempre di pi come una sede espositiva di valore della citt di
Milano.
Ma alle grandi fotografie del mondo,
alle riproduzioni audio e video si affiancano alcuni degli oggetti che
hanno da sempre accompagnato
Bonatti: gli scarponi di cuoio oramai
consunti, la Ferrania Condoretta,
una piccola macchina fotografica
che us sul Petit Dru, e la macchina
per scrivere: una Serio, modello Everest-K2, che gli venne regalata
dalla stessa azienda produttrice
perch raccontasse la vera storia di
ci che successe sul K2 nel 1954.
forse grazie a quel dono che Bonatti prese ad affiancare allalpi-
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Teatro Ebraico Kamerny di Mosca
emerge lo Chagall sostenitore entusiasta e attivo protagonista in ambito culturale della Rivoluzione dottobre; nelle illustrazioni per le Favole di La Fontaine e nelle incisioni
per Ma vie (la sua autobiografia) si
incontra un altro Chagall ancora,
che non teme in nessun modo il
sesti ripetuti a giorni alterni. Al fianco delle proiezioni vengono presentate una selezione di opere di artisti
che hanno scelto il video come
mezzo espressivo ma che si avvalgono anche delloggetto come concretizzazione tangibile dellidea artistica.
Tra le opere di maggiore impatto:
Mastequoia Op. 09-013, una lunga
striscia di frame selezionati da un
girato di 54 ore su un viaggio compiuto dai tre artisti tra Rotterdam,
Fs e Tokyo (vero e proprio film,
vincitore del premio Lo schermo
dellarte 2013); attraverso luso del
VHS come supporto la qualit perde
molta definizione acquisendo per
un velo quasi melanconico e onirico,
oltre che di ricordo che si va lentamente sbiadendo.
Per rendere pi esaustivo il tema
stato presentato poi un fitto palinsesto di proiezioni e performance che
vanno ad ampliare ancora di pi la
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I grandi spazi, gli animali, le montagne sono elementi non di complemento e non casuali in Segantini ma
anzi, acquisiscono un valore mistico
e quasi panteistico che permea
lintero lavoro, frutto del forte legame tra lartista e la natura.
Questultima, madre spirituale per
lartista (e orfano di quella biologica), spesso resa (co)protagonista
delle opere al punto che giocando
sui titoli e sulla compresenza tra
uomo e animali si arrivi interrogarsi
su quale sia il vero protagonista.
Luso dei colori, che si scopre con il
tempo, sempre pi potente grazie
alla giustapposizione dei colori
complementari e uno dei momenti
culmine si raggiunge nellazzurro
senza eguali del cielo di Mezzogiorno sulle alpi (1891).
La mostra pu essere percorsa e
goduta in diverse maniere: in ordine
cronologico seguendo levoluzione
artistica e personale dellartista accompagnati dallo scandire degli accadimenti della vita dellartista, oppure seguendo le sette sezioni tematiche in cui lesposizione suddivisa: Gli esordi, Il ritratto, Il vero ri-
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Una nota negativa: nessuna segnalazione allingresso della mostra sul
numero di sale e il tempo previsto di
visita, lorario di chiusura sono le
19.30 ma dalle 19 i custodi provvedono incessantemente a fare presente la questione facendo uscire il
LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
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Jim Baggott
Il bosone di Higgs
Adelphi, 2013 - pp.259, euro 23
La recente nomina della scienziata
Fabiola Gianotti a direttore generale
del CERN di Ginevra, ha rifocalizzato l'attenzione dei giornali, delle televisioni e della opinione pubblica
sulla attivit della grande istituzione
internazionale e in particolare sulle
vicende legate all'invenzione e alla
scoperta dell'Higgs, subito battezzato dai media, fin dalla data del 4 luglio 2012, giorno della sua scoperta,
la "particella di Dio".
Finalmente, si scrisse, "dopo 48 anni e molti miliardi di euro, erano stati
rilevati segnali compatibili con una
particella ipotizzata o inventata nel
1964, ma che era rimasta labile e
quasi inconoscibile fino ai giganteschi sforzi, compiuti tra mille difficolt e scacchi clamorosi, nei laboratori di Ginevra.
Jim Baggott, scrittore scientifico,
assai noto nel Regno Unito e nel
mondo anglofilo, autore del fortunatissimo "The Quantum story" (Storia
della fisica quantistica dal 1900 ad
oggi), apparso nel 2011, ricostruisce
l'affascinante percorso compiuto dai
ricercatori dei maggiori centri e laboratori dell'Occidente, operanti nei
settori della fisica e delle altre energie, verso la formulazione del cosiddetto Modello standard delle particelle elementari e delle forze che
tra queste interagiscono, creando
un quadro di riferimento unitario e
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
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Oliva porta in scena i re - Intervista ad Alberto Oliva
Nel 2014 sei gi stato in scena
con due spettacoli al Litta, uno al
Libero e uno allOut Off. Ora sei
allo Spazio Tertulliano con Kings,
in scena fino al 22 novembre.
Come nascono i tuoi spettacoli?
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condo anno ho avuto solo la libert
di scegliere il testo. Devo dire che
lincontro con la committenza a me
piace, mi stimola molto perch mi fa
conoscere autori e testi che magari
non farei di mia iniziativa. La cosa
che mi ha stupito di pi successa
con Il ventaglio di Goldoni, che io
assolutamente non volevo fare, ma
poi leggendolo, provando con gli
attori, lavorandoci, mi sono innamorato di quel testo, follemente, e adesso sono felicissimo che sia stato
quello, perch non lavrei mai scoperto e mi sarei perso uno degli autori pi straordinari che esistono e
che pu raccontare molto della nostra societ senza farlo direttamente. Questanno con Pirandello mi
sono trovato meno bene, nel senso
che a me piace meno Pirandello,
per stato bellissimo il confronto.
un autore che sento pi ostico,
pi lontano da me, quindi lho un po
adattato. Invece Goldoni non lho
toccato perch, dopo averlo studiato, lho trovato perfetto. La nostra
generazione spesso vede male
lidea di incontrare una produzione o
un committente, viene vissuto come
un compromesso con accezione
negativa, invece sono opportunit
da cui si pu provare a ottenere il
massimo, e non vero che si perde
libert. Anzi, bello incontrare gli
altri e aprirsi a un confronto, senza
chiudersi nella propria poetica immacolata.
Con Il giocatore invece stato un
percorso diverso? S, questo spettacolo porta avanti un progetto su
Dostoevskij che io e Mino Manni
stiamo facendo da diverso tempo.
Abbiamo fatto La confessione da I
demoni, Ivan e il diavolo da I fratelli
Karamazov e adesso ci buttiamo su
un romanzo intero, cio sulladattamento di un romanzo preso in
tutta la sua trama, anche se poi abbiamo cercato di stringere il fuoco
sul protagonista e sul tema del gioco. Lo faremo con Exen Media, che
una casa di produzione di video
diretta da Maurizio Losi, un giovane
video maker molto stimato allestero
e di conseguenza poco conosciuto
in Italia, che ha deciso di inaugurare
una produzione teatrale allinterno
della Exen, e hanno scelto noi e il
Com secondo te la scena teatrale italiana e in particolare quella milanese? Io credo che ci sia
una vitalit pazzesca, che stiamo
vivendo uno dei momenti pi belli
della storia del teatro, per non lo
sappiamo. E Milano e lItalia sono
una testimonianza straordinaria di
come si pu essere sempre negativi
e diffidenti nonostante le cose vadano bene. Abbiamo appena vinto
lOscar, con un film che secondo me
bellissimo, un capolavoro assoluto, uno dei film pi belli che io abbia visto nella mia vita. Negli ultimi
due anni lItalia cinematografica ha
vinto tutti i premi pi importanti del
mondo: Lorso doro a Berlino con i
fratelli Taviani, Il festival di Venezia
con un documentario - bello o brutto
chi se ne frega, abbiamo vinto il festival di Venezia - il Golden Globe e
lOscar con La grande bellezza e
Cannes con Reality di Garrone. Abbiamo vinto tutto, in due anni. Possibile che non si possa riconoscere
che il cinema italiano forte nel
mondo, rinato e sta vivendo una
nuova primavera? Anche se non ci
piacciono i film che hanno vinto, ma
chi se ne frega! A me piace solo La
grande bellezza, gli altri no, ma chi
se ne frega, dovremmo riconoscere
che stiamo vivendo un buon momento. La stessa cosa vale per il
teatro: sta vivendo una stagione
strepitosa, di fermento, di variet, di
ricchezza, di giovani proposte, di
spettacoli stupendi, di teatri che aprono, piccoli spazi che cercano di
dare modo ai giovani di esprimersi.
Milano in particolare, secondo me
piena di teatri con bellissime stagioni. Per noi vediamo solo laspetto
negativo. Perch vero che purtroppo istituzionalmente e culturalmente lItalia un paese che si
piange addosso. Perch se noi valorizzassimo quello che gi c saremmo alla pari del mondo che tanto invidiamo, Berlino, Londra, eccetera. S, le istituzioni sono sorde, ma
sono lo specchio di una nostra diffidenza.
Come vorresti che fosse fra venti
anni? Vorrei che fosse cos ma che
tutti ne fossimo contenti.
Emanuele Aldrovandi
CINEMA
questa rubrica curata da Anonimi Milanesi
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Sils Maria
di Olivier Assayas [Svizzera Germania Francia, 2014, 124']
con Juliette Binoche, Kristen Stewart, Chloe Grace Moretz
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http://youtu.be/7Rm_CiqI_b8
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