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Introduzione ai media
Jrome Bourdon
INTRODUZIONE
A partire dallinizio dell800 apparso nel mondo occidentale un nuovo fatto sociale il
mezzo di comunicazione di massa che allo stesso tempo era:
-
TECNICA
ORGANIZZAZIONE
CONTENUTO
PUBBLICO
Le tecniche
non possono essere considerate solo supporto. I media sono indissociabili dalle
tecniche di fabbricazione e di diffusione di messaggi identici, inviati in maniera rapida,
simultaneamente e regolarmente a vasti pubblici. Ciascun strumento, a suo modo, ha
aperto nuove strade di comunicazione:
-
la scrittura/incisione
la riproduzione (immagini)
il movimento (cinema)
La macchina da stampa fu inventata nel 400, nel 600 con le grandi rivoluzioni
americana e francese fiorino i giornali, ma solo nel XIX secolo la vecchia stampatrice in
legno si trasform in metallica azionata a vapore. Nacque contemporaneamente la
notizia nella sua accezione moderna. La prima stampatrice moderna ha funzionato a
Londra per il Times.
Lorganizzazione
I media costituiscono una categoria particolare allinterno della societ industriale: le
grandi imprese di stampa, i grandi enti televisivi, le societ di produzione
cinematografica, ma anche le stazioni televisive e radiofoniche locali, le reti di sale
cinematografiche possono oggi essere tutti intergrati del conglomerato multimediale.
Tutte contribuiscono alla fabbricazione, diffusione dei messaggi mediatici.
Spesso i media sono soggette a interventi pubblici che, a volte, reclamano visibilit,
protezione, aiuti, e che nello stesso tempo sono pronte a denunciare e censurare. In
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I contenuti
Loriginalit dei media duplice. Hanno contribuito a creare nuove disposizioni di testi
e immagini. I media hanno anche fagocitato trasformato e riciclato tutte le forme di
spettacolo e divertimento preesistenti.
La stampa si nutrita del romanzo trasformandolo in feuilleton; il teatro, poi
ladattamento del romanzo, ha alimentato il cinema
e la televisione. Radio e televisione hanno assorbito musica classica, variet ma anche
lo sport, il circo, il cabaret. A poco a poco queste forme di spettacolo si sono irrigidite e
piegate alle esigenze dei media, mentre questultimi creavano propri generi
(soprattutto la tv privata) trasformandola in spettacolo: la conversazione.
Il pubblico
Negli anni 80 scompare il prefisso mass dalla parola mass media, per la loro
ampiezza di diffusione rappresentano un potere. Levoluzione dei media, soprattutto
con la crescita di internet, obbligher forse a sfumare questa considerazione. Molti usi
di internet si riferiscono alla diffusione/consultazione di massa e internet un mezzo di
comunicazione ibrido di giornale, radiotelevisione e di biblioteca.
I media agiscono su gruppi esistenti (famiglie, classi sociali, professioni) che non fanno
scomparire ma contribuiscono a modellare in modo nuovo le coscienze collettive.
I media influenzano e rimodellano i gruppi sociali, contribuiscono a far emergere entit
collettive pi vaste, in primo luogo la nazione moderna. I media hanno spinto alla
valorizzazione di forme cifrate, istantaneamente pubblicate, di una opinione pubblica
sino ad allora rappresentata dai notabili, fra essi gli stessi giornalisti.
Certi settori della cultura non amano che si tratti il loro lavoro come un prodotto
mediatico, cosi come chi si occupa di film o di libri respinge spesso laccostamento con
televisione.
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Capitolo 1 - TEORIE
Nel linguaggio corrente, a volte anche in quello scientifico, ogni ipotesi esplicativa pu
essere definita teoria.
Teoria professionale: le spiegazioni che i professionisti danno sul funzionamento delle
imprese, sui rapporti con il pubblico e con i media.
Teorie profane: quelle che si fanno, discutendo, gli ascoltatori, i lettori, gli spettatori.
Il termine teoria pu essere utilizzato per definire le teorie a medio raggio: insieme
di ipotesi destinate a rendere conto di un fenomeno o di una categoria di fenomeni,
allinterno di una disciplina scientifica, senza pretendere di essere valide per la
disciplina nella sua totalit.
Doppio flusso di comunicazione: gli effetti della comunicazione toccano prima una
determinata categoria di individui (opinion leader) prima di raggiungere il resto del
pubblico.
Polo scientifico:
o
Polo profetico:
o
Determinismo tecnologico.
ottimisti (utopisti)
pessimisti (elitisti)
Ottimisti/utopisti sono meno numerosi e sono per lo pi giornalisti che di volta in volta
esaltano le capacit della stampa, della radio e delle tv di stabilire o ristabilire la
democrazia politica o culturale e orientano ora le speranze su internet.
Elitisti richiamano una tradizione di critica colta sui media e lamentano un declino di
cui attribuiscono la responsabilit allo sviluppo dei media. Valorizzano una cultura
tradizionale, minoritaria, letteraria che considerano minacciata dai media. I loro
antenati sono forse gli enciclopedisti settecenteschi che commentavano il fiorire dei
giornali o equivalenti.
Le teorie profetiche hanno il merito della semplicit e si possono distinguere anche in
base al tipo di spiegazione che esse privilegiano:
tecnica (determinismo tecnologico) che considera ogni mezzo di comunicazione
isolatamente, ritenendolo capace di produrre effetti specifici (che obbediscono
solo alla loro logica interna)
sociale (massificazione) considera lindividuo privo di legami sociali, isolato nella
massa, come luogo principe dellazione dei media.
Il determinismo tecnologico
I deterministi sottolineano il rapporto tra il supporto utilizzato e i processi cognitivi:
ogni mezzo di comunicazione di massa ci indica come pensare. E la televisione, la
stampa che trasforma la societ, induce il pubblico a credere.
Allopposto le teorie scientifiche sostengono la differenza tra trasmissione, fra
categorie di media.
Il medium il messaggio (Marshall McLuhan)
McLuhan sostiene che non al livello delle idee e dei concetti che la tecnologia
produce i suoi effetti ma i rapporti tra i sensi e i modelli di percezione a essere
modificati da essa poco a poco e senza incontrare la minima resistenza. McLuhan
attacca duramente coloro che affermano che la tv pu essere la migliore o la peggiore
a secondo di cosa ci si mette dentro, perch cos si dimentica cosa essa .
Una delle sue tesi pi citate contrappone media freddi a media caldi:
-medium freddi sono ad esempio sono la parola, lo scritto, la televisione, lascia
pi spazio allinterpretazione rispetto ad un medium caldo.
-medium caldo, ad esempio, la radio che lascia la pubblico scarso margine di
manovra e richiede attenzione elevata.
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Gli empirici
Sono nati allinterno di due discipline: la psicologia sociale e la sociologia e
rappresentano una reazione agli scritti sulla societ di massa, ma si oppongono anche
alla corrente critica. Gli empirici danno priorit al lavoro sul campo: linchiesta appare
il momento chiave del lavoro sociologico mentre la ricerca della teoria non
prioritaria. La loro conclusione netta.
Le analisi empiriche provano solo: i media possono produrre effetti importanti ma a
determinate condizioni (effetti indiretti) e su determinati segmenti di pubblico (effetti
limitati)
Paul Lazarsfeld, psicologo, maggiore rappresentate degli empirici, uno dei primi
sociologi a dedicarsi in maniera sistematica alle comunicazioni di massa, contribuisce
allo sviluppo del marketing e si concentra sullefficacia dei messaggi dei media. Lavor
con Stanton, direttore ricerca della CBS, e insieme, per primi, misero a punto uno
strumento approssimativo di misurazione delle reazioni degli ascoltatori. (analizzatore
Stanton-Lazardsfel)
Il funzionalismo: gli autori di questa corrente vedono la societ come un sistema
fondamentalmente orientato sullequilibrio. I vari elementi della societ contribuiscono
allintegrazione globale del sistema.
Il processo di comunicazione nella societ assolve a tre funzioni:
I critici
Come le correnti profetiche i critici tacciano gli empirici di conformismo e timidezza, e
per voler provare a tutti i costi le loro affermazioni, le loro ricerche non producono
alcun effetto cumulativo e non consentano alcuna generalizzazione: la ricerca
empirica trascurerebbe le questioni pi essenziali.
La corrente critica costruisce le sue teorie nelle analisi sul campo. Poich pensa che
lindividuo sia in larga parte alienato e manipolato dai media, reso estraneo a se
stesso,cerca le chiavi di comprensione in luoghi diversi dalle inchieste presso il
pubblico: nelle strutture economiche, nel funzionamento delle organizzazioni, nei
messaggi dei media.
Gli autori critici sono pessimisti ma in maniera meno radicale degli elitisti, rifiutano il
determinismo tecnologico: i media sono strumenti di oppressione solo in ragione del
contesto sociale.
Istituto di ricerca sociale di Francoforte
Fondato dal filosofo Horkheimer e dalleconomista Pollock listituto passa ben presto
dallanalisi delleconomia allanalisi della cultura. Gli autori contestano al maxismo di
ridurre troppo semplicemente la cultura e larte alleconomia. Attingono a discipline
diverse daleconomia politica marxista, in particolare alla psicologia e alla
psicoanalisi per comprendere i meccanismi di funzionamento originale della cultura e il
modo in cui essa agisce sugli individui. Il filosofo e musicologo Adorno fu il
rappresentante pi celebre. Nel 1938 Adorno fu costretto in esilio negli Usa dove
lavor con Lazarsfeld e dovette confrontarsi con il suo approccio empirico che
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La classe dirigente vista come alleanza mutevole e spesso precaria. I media sono
rappresentati come un campo di battaglia tra forze sociali pi che come cassa di
risonanza per le idee della classe dirigente.
Lideologia di rigide divisioni in classi o gruppi sta perdendo di importanza e saremmo
entrati, secondo Lyotard, nella <condizione postmoderna >, condizione che rende
difficile una visione omogenea dellinsieme dei processi simbolici.
Il temine postmoderno, nato in ambito filosofico, era in voga nella teoria dei media
britannica e statunitense. Filosofie diverse si ritrovano sotto linsegna del
postmodernismo di cui si fa porta voce la rivista Theory, Culture and Society. Il
principio del postmodernismo stato, in arte, una prospettiva che ha rifiutato lidea
che larte la trasgressione dalle convinzioni precedenti. Larte postmoderna attinge,
o meglio saccheggia, nella storia senza rispetto delle gerarchie o dei livelli di cultura.
Convergenze: evoluzioni sociali, liberismo e mondializzazione.
Il modello liberale di gestione dei media, e delleconomia, si estende si estende
progressivamente allinsieme del pianeta. Gli anni ottanta hanno segnato la
promozione del < pubblico > come attore della comunicazione di massa e quella dei
media commerciali e della pubblicit tanto che alcuni ricercatori pluralisti hanno
riconsiderato le proprie posizioni. I pluralisti si avvicinano ai critici. I pluralisti, avendo
incoraggiato la gestione privata dei media, ritengono ora che il disimpegno
dello stato e il declino del servizio pubblico si sia spinto troppo lontano e che la tv
commerciale offra una gamma troppo ristretta di programmi in cui anche il pi attivo
degli spettatori non vi trovasse una reale verit. I critici, che sono stati, negli anni 60,
gli unici difensori di un servizio pubblico come male minore, sono ora talvolta raggiunti
dai loro (ex) avversari pluralisti.
Lestensione dl liberismo deve esser legata ad unaltra evoluzione: la
mondializzazione. La circolazione di immagini, racconti (film americani), prodotti (coca
cola), format televisivi a volte provoca le vertigini ma si nota nel contempo che la
differenza di appartenenza identitaria, spesso nazionale, non scompare. I due processi
appaiono legati:
-
Ricerca che potr di nuovo essere celebrata come mescolanza e libert, o criticata in
quanto rappresenta nuovi territori per il marketing.
Per rendere conto della dualit del processo stato coniato il termine di
glocalizzazione: approfondimento simultaneo delle due dimensioni, globale e locale.
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Effetti limitati
Negli Stati Uniti si costruisce una tradizione sociologica funzionalista ricca e
abbondante, di ambizioni teoriche modeste, fondata sui lavori di Lazarsfeld, che
promuove la nozione di <effetti limitati > quindi in contrasto con la corrente profetica
che dalla fine del800 denuncia con vigore la potenza dei media sulla folla credula.
Leredit di Gabriel Tarde
Sulle tracce di Le Bon, Tarde scrive che la societ imitazione e limitazione una
specie di sonnambulismo . Egli vede anche nel rapporto della famiglia con lautorit
del padre, linizio di ogni societ al quale tornerebbero folla e masse assoggettate ai
loro capi.
Egli pone nei media la fonte della maggior parte dei processi dinfluenza:
il libro, il giornale sono la massima forza che regge le conversazioni moderne , la
stampa, a sua insaputa, ha dunque contribuito a creare la potenza del numero e a
sminuire quella del carattere, se non delintelligenza (Tarde 1901).
Tarde anche un precursore quando si sofferma, per primo, sul ruolo sociale della
conversazione. la trasformazione dellopinione individuale in opinione sociale .
Lazarsfeld e il doppio flusso della comunicazione
Lazarsfel rimarr molto influenzato dal lavoro di Tarde; Lazarsfeld ipotizza che il flusso
della comunicazione sia doppio: Two-step flow of communication (flusso doppio di
comunicazione a due livelli) che costituisce un momento fondatore della storia di
ricerca sui media. In un primo momento alcune influenze raggiungono un gruppo di
individui chiamati opinion leader che a loro volta influenzano la propria cerchia. Gli
opinion leader si trovano in ogni livello di societ e sono vicini a persone su cui hanno
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Lattenzione agli usi ha un carattere alquanto ingenuo in quanto essa vieta, pi ancora
delle precedenti inchieste, ogni generalizzazione sul ruolo dei media e spesso emerge
lambivalenza delle risposte. Le persone isolate rafforzano lisolamento e la propria
alienazione con il ricorso massiccio a trasmissioni che altri usano per consolidare una
rete di relazioni sociali. A volte linteresse per gli usi successo un sotterfugio per
ritrovare la questione degli effetti come nel caso delle campagne elettorali: la
diffusione delle tv cambia il dato e modifica il contesto di ricerca. Gi nelle prime
inchieste dopinione degli anni 60 gli elettori indicano nella tv il maggior medium
politico, anche se la stampa e la radio resistono negli ambienti privilegiati. Poco spazio
lasciato ai rapporti interpersonali.
CATARSI: gli spettatori sono resi meno violenti perch lo spettacolo gli fa
vivere la loro aggressivit per procura;
Queste ricerche si sono anche interessate dl rapporto tra le elite dirigenti e dei media
(agenda-building ) oppure delle loro rivalit per imporre temi dopinione.
In una campagna elettorale i media non riescono a sconvolgere unopinione, ma
riescono ad imporre temi di confronto ai candidati che possono avere un certo peso
sullelezione.
Secondo Iyengar (1991) il carattere particolaristico e decontestualizzato delle notizie
televisive trasmesse dai tg bloccano la riflessione sullattribuzione delle responsabilit
e diminuisce il controllo del pubblico sui suoi rappresentanti politici , (tv come freno
per la democrazia).
La spirale del silenzio
Questa teoria torna allidea che i media sono potenti e in grado di imporre non solo
temi, ma anche opinioni. Per la Neumann la paura dellisolamento parte integrante
di tutti i processi di formazione dellopinione pubblica. Un individuo che percepisce che
le sue convinzioni perdono terreno portato a cambiarle.
La spirale del silenzio propone un vero programma. Studiare:
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il livello di istruzione
in genere lipotesi che i mezzi di comunicazione, da soli, non colmano divari sociali ma
a volte riescono anche a peggiorarli, viene confermata.
La funzione agenda sia che si tratti del divario di conoscenza che la spirale del
silenzio lascia aperta la questione degli affetti.
come inferire (vibrare con forza) uninfluenza dai risultati di tali analisi?
supporre che ci sia un rapporto tra le visioni del mondo dominanti nei media e quelle
dominanti nella societ.
Lidea che i media siano potenti si imposta con evidenza, ma i ricercatori si sono
scontrati sui metodi di analisi del documento opponendo due correnti:
1.
2.
analisi strutturale
Come gli analisti del contenuto, i semiologi oprano a partire dal corpus ma li
selezionano diversamente: meno statisticamente rappresentativi o tipici di un genere,
li scompongono in elementi ritenuti pertinenti.
Attualmente uno dei settori pi ricchi della semiologia lo studio formale dei racconti
<narratologia> (analisi letteraria detta formalismo russo).
La semiologia come ausilio della politica
La semiologia ha goduto di molta popolarit grazie ad un imperialismo metodologico
che vorrebbe affermare il primato della linguistica come modello di comprensione di
tutti i fenomeni sociali. Nel suo percorso per la semiologia si smarrita a vantaggio di
un genere a met strada tra il saggio e la sociologia.
Deviazione preferita da Barthes che afferma di avere due ambizioni:
-
La semiologia emerge come un ausilio utile per individuare, nelle pubblicit, i ritratti di
star, i prodotti di consumo, i legami associativi che possono sedurre o ingannare
lutente. I questo caso la semilogia converge con la tradizione critica.
Edgar Morin e <lepsprit du temps>: una sintesi ambivalente
In lesprit du temps Morin, partendo dai messaggi, cerca la specificit dei media nel
carattere massivo della diffusione che andrebbe oltre alle antiche divisioni tra classi,
nazioni e creerebbe un rapporto nuovo sai con il tempo che con lo spazio e in tale
ottica rivela la nascita della giovent intesa come gruppo di et che dispone di
reddito e di una nuova autonomia. Morin afferma la propria simpatia alla <cultura di
massa> e
offre una panoramica sulle tematiche dei media:
-
dalla
psicoanalisi
per
spiegare
meccanismi
Morin si rifiuta di fare una scelta sulla somma degli effetti, es: lo spettacolo della
violenza incita e allo stesso tempo calma.
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Linformazione televisiva
Di tutti i generi televisivi il tg ha dato luogo al maggior numero di analisi dei
documenti in quanto genere politico per eccellenza. Studi effettuati dalla Glasgow
University media group (1980) sui tg di BBC e ITV concludono che linformazione non
porta novit", ma un genere rigorosamente codificato: lordine delle immagini, la
presentazione, ecc. La concorrenza tra reti produce solo tg simili in cui la notizia viene
presentata a seconda della tendenza del tg. Per esempio lo sciopero pu essere
presentato come disagio dei cittadini e fonte di problemi per le aziende oppure come
sacro strumento di lotta del lavoratore. Le notizie sono un accostamento di eventi
collegati tra di loro, prevedibili e di interesse per il pubblico. Le notizie disponibili (in
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particolare dalle agenzia di stampa), vengono selezionate dal medium, fuse nello stile
proprio creando connivenza con il suo lettore. La notizia, a seconda del medium,
prende una forma diversa e viene trasmessa al lettore evidenziando pi o meno
determinati aspetti. Gli autori di tale genere di analisi propongono due tipi di
spiegazione molto diversi:
-
Pur continuando a prosperare alcune tradizioni (studi sulla violenza, funzione agenda)
le ricerche mettono laccento sulla ricezione in quanto originale.
Cosa si intende per ricezione?
-
Le analisi tendono comunque ad accreditare la tesi del pubblico attivo infatti, le varie
interpretazioni dello stesso documento poco corrisponde con lidea di un testo la cui
<ideologia > recepita tale e quale dal pubblico.
Il contributo dei cultural studies (studi della cultura popolare)
I cultural studies, nati in Gran Bretagna, non tanto allinterno della sociologia ma da
una critica sociale senza eguali, attenta alla creazione di nuove forme culturali alla loro
gerarchizzazione tra cultura alta, media e bassa.
I ricercatori, spesso provenienti da ambienti dellinsegnamento e da famiglie modeste,
si preoccupano della penetrazione della cultura mediatica in ambienti popolari.
Accanto a William, il principale
Hoggart, nella sua opera principale analizza la penetrazione della stampa, la radio,
del variet, nelle classi operaie britanniche dove insiste sulla capacit degli ambienti
popolari di proteggersi, da influenze culturali, con una specie di <adesione a eclissi >.
Fondato nel 1964 il Center for Contemporary Cultural Studies accoglier tutta una seri
di ricerche dar il nome ai cultural studies, prima che si espandano in tutti i paesi
anglofoni.
Nel 1980 Hall, autore di questa tradizione, accetta lidea che ci sia sempre una
corrispondenza tra codifica (il senso concepito dagli autori dei messaggi) e decodifica
(il senso effettivamente ricevuto) ma distingue in tre tipi di lettura:
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i teorici dellimperialismo
preconfezionata a Los Angeles.
culturale
asseriscono
che
legemonia
ogni gruppo trova il proprio modo di negoziare con la trasmissione diversi tipi
di letture , coinvolgimento, autodifesa.
Media events
Katz e Dayan affermano che la regia dei grandi eventi ha una unzione politica di
asservimento ad una ideologia. La loro opera Media events, riguarda proprio quei
momenti storici che sono trasmessi in diretta tv e conquistano una nazione o
addirittura tutto il mondo, malgrado ci che li divide, es: olimpiadi,
funerali di Kennedy, il viaggio di Sadat a Gerusalemme.
Tali venti interrompono la programmazione abitudinaria e costituiscono un fenomeno
festivo per i telespettatori.
Questi eventi integrano la societ facendo battere i cuori e suscitano un
rinnovamento della lealt verso la societ causando unemozione collettiva in molti
telespettatori che sentono lobbligo di vederli tra amici e in famiglia. Anche se i media,
e la tv in alcune circostanze, sembrano potenti, gli eventi non sono imposti ma
proposti e possono essere rifiutati o interpretati dal pubblico.
Al contrario dei media events o degli studi sulla fiction, altri lavori cercano di capire la
ricezione in momenti pi distanti da un programma specifico o da un personaggio:
Prendendo nota delle conversazioni relative a programmi tv in diversi ambienti
professionali, Boullier parte da una premessa: occorre smettere di pensare in termini
di telespettatori. Quello che definisce una persona lo spostamento della centralit
che gli permette di passare da unappartenenza o da una personalit allaltra. A
seconda delle circostanze questo telespettatore non sar pi membro di una famiglia,
ma membro di un partito, di una religione, di un club sportivo, di quelli allergici al
polline, ecc.
La tv pi il pretesto che loggetto.
Al contrario dei ricercatori che affermano che la tv produce effetti potenti, Boullier
asserisce che il rapporto tra istituzione televisiva e pubblico <tangenziale > e
ciascun gruppo dinteresse, durevole o effimero, pu produrre molto di l dalle
intenzioni dellemittente o del contenuto di una trasmissione.
La discussione televisiva unoccasione per uscire dalla sfera privata, unoccasione
per confondere i confini stabiliti, ma senza per questo entrare negli universi privati.
Nelle ricerche si chiesto di raccontare i ricordi televisivi, ritrovando le interpretazioni
pi inattese. La vita politica, ad es., appare reinterpretata come una serie di metafore
della vita familiare :
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lintervista
in
profondit lascia
allintervistato
molte
possibilit
dapprofondimento e la libert di deviar ela traccia fornita. Anche lintervistatore
pu portare cambiamenti e aggiunte per sfruttare spunti o intuizioni.
compagnia,
come
documenti in esame. Occorre ricordare che le cifre disponibili non sono state prodotte
per bisogni di ricerca, ma per quelli delle amministrazioni che applicano regolamenti,
per organismi professionali ed imprese.
Es.: in Italia e in Francia si parla di un film in funzione degli spettatori (biglietti
venduti): prioritario il pubblico raggiunto, negli Stati Uniti in funzione degli incassi:
prioritaria la somma raccolta, Altro problema il segreto che circonda questi numeri,
data la posta che c in gioco, come accade con audience televisiva.
Gli indicatori pi frequentemente utilizzati sono:
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Tre precauzioni
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Terza: stimare le medie. Non siamo telespettatori tutti uguali, gli anziani ad
esempio, guardano la tv pi a lungo.
Critiche ai sondaggi
La proliferazione dei sondaggi ne ha fatto il bersaglio di critiche scientifiche: la
maggior parte dei sondaggi odierni realizzata rapidamente per essere pubblicata dai
media che producono poi dei pseudo-eventi. In particolare la critica scientifica punta
il dito sulladeguatezza delle domande poste che non vengono preparate in una
precedente fase qualitativa. La critica sociologica invece critica il fatto che il
sondaggio, che dovrebbe essere il termometro, spesso contribuirebbe a modificare ci
che misura.
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paese in cui si trova. Un piccolo ostacolo, basta fare come ha fatto laustraliano
Murdoch a cui bastato prendere la cittadinanza americana per creare il quarto
gruppo televisivo degli StatiUniti. Inoltre nessuna societ lascia i media
completamenti liberi di criticare il governo o incoraggiare alla sedizione; ad es. la
legge italiana definisce un lungo elenco di crimini di stampa, tra cui loffesa al capo
dello stato.
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della radiotelevisione. Questo modello incontrale prime critiche quando gli viene
rimproverato di essere una giustificazione per ritornare al modello totalitario; la
costruzione di una nazione passa troppo spesso per essere identificata con un capo
supremo che no lascia spazio alle opposizioni.
Amministrativi
Artisti
Giornalisti
Tecnici
I creativi: uno visivo: (il direttore artistico) e uno letterario (il redattore) trovano
lidea della campagna;
maggior parte dei paesi che vi si opponevano e anche per i media che, per natura,
sembravano dipendere dalla gestione dal controllo statale. Al di fuori delloccidente
si espande soprattutto per il modo di gestione privato dei media. In ogni caso,
qualsiasi successo sociale (intellettuale, economico, culturale) deve comportare
una dimensione mediatica. La notoriet diventa un criterio di valutazione
dellazione collettiva.
Nuovi equilibri professionali, potere della televisione
Allinterno dei media, le grandi aziende private impongono la loro logica ai gruppi
professionali pi potenti nel settore pubblico. Il declino dei registi stato evocato.
Nella stampa, gli operai tipografici in nome della difesa della professione, hanno
spesso ritardato le trasformazioni tecniche auspicate dai loro padroni, ma allepoca
della concorrenza e della concentrazione hanno dovuto fare molti passi indietro.
I criteri commerciali di valutazione del lavoro guadagnano terreno sulle ambizioni
artistiche e agli ideali civici. La diffusione del modello liberale avvenuta attorno al
pi potente dei media, e anche quello pi massivo, la televisione generalista. Sono
state alcune attivit di questo mezzo a trarre maggior beneficio dallevoluzione, quelle
pi sensibili al protagonismo, che hanno il potere di negoziazione, e sono, per i
dirigenti della tv, una fonte di audience: i conduttori e i giornalisti. Questi ultimi non si
accontentano pi delle intenzioni pedagogiche della tv e di divertire il pubblico, ma
offrono la loro partecipazione, la loro amicizia: una televisione relazionale e conviviale.
Si tratta della tv verit che mette in scena exploit e disavventure personali come ad
esempio chi lha visto.
Etica, fiducia: quali crisi?
Quando si parla di media, viene spesso usata la parola crisi sia da parte degli
interessati, giornalisti in primo luogo, sia dai commentatori e dai critici. Ma le accusa
sono indirizzate allinsieme dei media, influenzati dalla concorrenza.
Molto prima dei sondaggi, limmagine pubblica dei giornalisti era pessima, mentre
nello stesso tempo il prestigio pubblico di alcuni di essi notevole. I dibattiti sulla
deontologia e sulletica sono tornati alla ribalta e la storia dei media appare oggi come
una lunga seria di trasgressioni e tabu politici, morali e sociali. Le false notizie, il
sensazionalismo, la violazione del segreto istruttorio, il mancato rispetto della vita
privata, le manipolazioni quasi coscienti della storia pone di problemi che non possono
essere risolti solo con le leggi.
La novit della crisi risiede in parte nel successo del giornalismo: la frontiera
dellinformazione da una parte , e quella della comunicazione e delle promozione
dallaltra, non mai stata chiaramente stabilita.
Gi la Carta del 1918 stabiliva che un giornalista non doveva avere interessi nel
campo delle attivit che copriva . Oggi questa frontiera notevolmente confusa,
inoltre la crescente padronanza della propria comunicazione da parte degli stati, delle
aziende, delle istituzioni, facilita il compito dei giornalisti che ricevono informazioni
preconfezionate ma aumenta i rischi, tanto pi che la competenza stessa
ricercata da tali istituzioni.
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