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Analisi della Costituzione dell'anno I

Relatori del progetto del Gruppo 12:


Antonucci Stefano
Chimenti Maria Rosaria
Cosimo Andrea
De Laurentiis Valentina
De Liso Giovanna
Di Fusco Maria
Di Iorio Denise
Ghiandi Giuseppe
Scarcia Ivano
Scognamiglio Fulvio

INTRODUZIONE CONTESTO
La stesura di questa Costituzione porta su di s il peso della lotta
parlamentare tra la Montagna e la Gironda. Le ideologie non fanno pi da
sfondo politico e lasciano posto ai contrasti parlamentari tra i
protagonisti della Convenzione; la Montagna si impegn soprattutto nella
distruzione politica dei deputati girondini e nel Febbraio del '93 crea un
Comitato giacobino della Costituzione che <<non svolse alcun lavoro
effettivo: ma fu un bastone gettato fra le ruote, per impedire la
discussione della 'Girondine'>>1. Furono presentati pi di 300 progetti
che provocarono la scomparsa del Comitato di costituzione. Inoltre SaintJust, con la sua dichiarazione in Convenzione del 24 Aprile, conferma il
carattere parlamentare della lotta, proponendo un disegno costituzionale
che non aveva alcun carattere di collaborazione, sia pure critica.
<<La Costituzione del 1793 un'opera di circostanza affrettata e
incompleta, che vuol soprattutto dimostrare al paese che i Montagnardi
non sono affatto quei dittatori che dice la rivolta girondina>> 2. Con
queste parole i due storici francesi Furet e Richet descrivono la
Costituzione dell'anno I. Il sostrato ideologico dei deputati montagnardi
viene sostituito dai contrasti personali, dalla volont di Robespierre e
Saint-Just di distruggere la maggioranza parlamentare girondina. Del
progetto di Condorcet rester in parte solo la Dichiarazione dei diritti
dell'uomo e del cittadino mentre la Costituzione sar il risultato del
lavoro del deputato giacobino Herault de Sechelles. La Convenzione,
dopo l'arresto di ventinove deputati girondini, impaziente di ultimare la
redazione della Costituzione per la duplice paura del federalismo e della
pressione popolare. La discussione infatti sar brevissima e durer solo
dall'11 al 24 Giugno.
1
2

A.Saitta Costituenti e costituzioni della Francia rivoluzionaria e liberale (1789-1875) p.340


F.Furet, Denis Richet La rivoluzione francese p.270

ESEGESI COSTITUZIONALE
La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino richiama, pur
allontanandosene in alcuni punti, la Dichiarazione del 1789.
L'art. 1 figlio dell'ispirazione rousseauiana e sottolinea che i diritti
elencati all'art. 2, naturali ed imprescrittibili, appartengono all'individuo
in qualit di essere umano e non in quanto membro di un associazione
politica. Questo aspetto fa si che il governo assuma una funzione
strumentale : difatti il filosofo francese, all'interno del Contratto sociale,
esprime l'idea secondo cui le forme di associazione nascono come istituti
di sicurezza ma soprattutto che i popoli si sottomettono alla volont
generale per i godimenti dei diritti naturali e prepolitici dell'uomo.
Il confronto tra l'art. 1 e gli artt. 16-19 svela la prima contraddizione in
seno al progetto montagnardo: mentre il primo sancisce che la felicit
comune lo scopo della societ, in linea alle istanze democraticistiche
dell' ideologia giacobina, gli artt. 16-19 non pongono alcun limite alla
propriet dimostrando <<chiaramente l'involuzione del pensiero
democratico>>1. Nonostante Robespierre avesse promesso l'imposizione
di tali limiti , come afferma nel suo discorso del 24 aprile 1793, ritorna sui
suoi passi per tranquillizare l'opinione pubblica borghese. Questa
manovra
conferma
il
carattere
pivotale
e
di
incertezza
inconsapevolmente assunto dal governo robespierrista, costretto a
congelare la Rivoluzione, sotto le diverse spinte della Rivoluzione. Con
l'inizio del Terrore, il Comitato di Salute pubblica attuer misure in piena
contraddizione tra di loro.
Ulteriore principio enunciato nell'art. 2 l'uguaglianza, specificato all'
art. 3 nel carattere formale ma, differentemente dalla costituzione del
'91, l'art. 4 dell'atto costituzionale estende questo principio anche ai
diritti politici, eliminando le differenze di censo per l'acquisto della
cittadinanza affermandone invece il carattere universale. Gli artt. 5 e 28
della Dichiarazione sono un'omaggio alle biografie dei protagonisti della
Convenzione: l'esaltazione delle virt e delle capacit del cittadino unite
all'abolizione della venalit delle cariche pubbliche lasciano spazio al
talento come unico criterio di selezione sociale. L'origine sociale e i
successi politici, sia dei deputati montagnardi che girondini, testimoniano
come siano stati gli eventi della Rivoluzione e la distruzione del sistema
di caste dell'Ancien Rgime a permettere la scalata al successo di questi
giovani rivoluzionari.
La libert, sancita negli artt. 2-6-7, ha una doppia struttura: negativa e
positiva. Il cerchio etico della libert immaginato dalla Convenzione
formato inizialmente dal principio del neminem laedere, sancito dall'art.
6, a garanzia della libert di manifestare il proprio pensiero, espresso
nell'art. 7.
La chiusura della Dichiarazione contiene una particolare originalit;
infatti viene riconosciuta giuridicamente l'insurrezione popolare, intesa
sia come un diritto sacro sia come un dovere (art.35). Questa teoria sar
1

F.Furet, Denis Richet op.cit. p.278

ripresa dal filosofo giacobino Bergk, in una sua opera del 1796, che
qualifica l'insurrezione come una categoria morale e legale insieme,
ritenendo che <<pu aver luogo quando la maggioranza si ritene lesa
nei suoi diritti dal governo>>1
L'atto costituzionale, all'art. 1, si apre con la proclamazione della
Repubblica, una e indivisibile.
Il progetto montagnardo si allontana da quello girondino respingendo in
particolare l'idea federalista: il dipartimento non ha pi una funzione
elettorale, che viene invece distribuita su base cantonale. La redazione
degli articoli riguardanti la distribuzione del potere sul territorio
influenzata dall'insurrezione federalista: su questo tema la battaglia
parlamentare tra Montagna e Gironda si trasferisce fuori dalla
Convenzione. I tentativi dei Girondini di aizzare il Sud e l'Ovest contro la
Rivoluzione parigina fallisce soprattutto per l'errata valutazione di poter
creare una terza via rivoluzionaria, a met tra Rivoluzione e
controrivoluzione.
Inoltre la Costituzione dell'anno I ritiene che la sovranit risieda
nell'universalit del popolo, distinguendosi dalla finzione giuridica della
nazione contenuta nella costituzione del '91. La
rappresentanza
nazionale viene guardata con diffidenza dai Montagnardi, ispirati
soprattutto dalle tesi di Rousseau sul contratto sociale e la volont
generale. Sar Robespierre ad affermare <<che il popolo buono, e che
i suoi delegati sono corruttibili>>.
Le assemblee dei cittadini hanno un duplice livello: primarie ed elettorali,
con la medesima procedura di elezione(artt. 37-38). Le assemblee sono
preposte all'elezione diretta dei deputati del corpo legislativo e alla
creazione di una lista di candidati tra i quali il corpo legislativo sceglier i
24 membri del consiglio esecutivo (artt. 62-63).
L'istituto referendario conferma ulteriormente come lo sfondo della
Costituzione dell'anno I sia la battaglia parlamentare e non quella
ideologica. Infatti la fazione montagnarda, pur di riuscire nell'intento di
distruggere la Gironda, sconfessa l'ideologia giacobina compiendo un
passo indietro rispetto al progetto di Condorcet: mentre quest'ultimo
prevedeva un uso esteso della democrazia diretta, la costituzione
montagnarda limita di molto l'istituto del referendum. Quest'ultimo, nella
stesura di Sechelles, obbligatorio solo nella revisione e ratifica della
Costituzione(art. 28 della Dichiarazione e 115 dell'Atto costituzionale) e
l'eventuale sanzione popolare per la legge ordinaria deve essere fatto
entro 40 giorni dalla sua promulgazione, escludendo qualsiasi
partecipazione del popolo ai decreti.
Il corpo legislativo ha un mandato annuale, indivisibile e
monocamerale. I costituenti ritenevano, che l'organizzazione del nuovo
regime dovesse essere basata sull'unit del potere. La separazione dei
poteri avrebbe prodotto due costituzioni: <<l'una legale e pubblica ma
esistente solo nel libro della Legge; l'altra, segreta ma reale, frutto di una
convenzione tacita tra i poteri stabiliti>> 2. Inoltre l'unit viene ricercata
1
2

V. Fiorillo Autolimitazione razionale e desiderio p.296


A.Saitta op.cit. p.307

anche nel potere legislativo respingendo il modello inglese. Condorcet


riteneva, infatti, che le garanzie non stessero nel bicameralismo ma nel
mandato breve degli elettori e nei reclami del popolo.
I deputati godono dell'inviolabilit nell'esercizio delle proprie funzioni(art.
43), mentre l'art. 29 prevede il divieto di mandato imperativo; infatti i
cittadini eletti non rispondono del proprio operato alla propria assemblea
elettorale ma alla nazione intera. Quest'ultimo articolo va letto insieme al
precedente, il quale scaten un'accesa discussione all'interno della
Convenzione. La rivolta federalista e il ricordo recente delle battaglie
politiche tra Girondini e Montagnardi provocarono accuse reciproche tra i
deputati, soprattutto tra Delacroix e Garrau.
Le funzioni dell'assemblea sono legislative e di decretazione, elencate
agli artt. 54-55. L'assemblea si assume l'obbligo di curare l'istruzione e i
soccorsi pubblici, sottratti all'istituzione ecclesiastica: l'assunzione di
questi doveri da parte dello Stato figlia da un lato dell'ideologia
panpolitica della Rivoluzione ma dall'altro della carica utopica della
Costituzione, utilizzata a scopo populista da parte dei Montagnardi.
Differentemente dal Corpo legislativo, il Consiglio esecutivo ha il solo
compito di dirigere e sorvegliare l'amministrazione dello Stato,
occupandosi della semplice esecuzione di leggi e decreti(art. 65), nonch
della negoziazione dei trattati (art. 70), ratificati in ultima istanza dall'
Assemblea legislativa. Il potere esecutivo viene immaginato come privo
di qualsiasi facolt di legiferare: questa assenza di potere testimoniata
dalla paura dei costituenti che il potere esecutivo, nella prassi politica,
potesse alla lunga dominare ben presto tutte le autorit.
INTERPRETAZIONE CRITICA
La Costituzione dell'anno I non trov attuazione. Infatti il 19
Vendemmiaio il deputato Saint-Just emette un decreto che all'art. 1 dice
<<Il Governo provvisorio rivoluzionario fino alla pace>> 1: fu l'inizio del
Terrore.
La storiografia del Giacobinismo e di ci che ha prodotto pu essere
divisa sia cronologicamente che ideologicamente. Ma piuttosto che
chiederci se fu solo una deriva della pi liberale Rivoluzione o piuttosto
un'anticipazione del socialismo ottocentesco, la nostra ricerca si spinge
ad indagare quali furono i motivi che spinsero il Comitato di salute
pubblica e i suoi protagonisti a sospendere le libert costituzionali.
Alcuni storici come Cochin hanno ritenuto che la Rivoluzione con le sue
societ di pensiero, in particolare quella giacobina, sia riuscita a
manipolare il popolo attraverso una "scienza delle manipolazioni
elettorali", fondando "un'ortodossia senza fede" 2. Sicuramente il giudizio
di Cochin troppo duro nei confronti del Giacobinismo, che fu
sinceramente attraversato da una forte fede nei principi di egualitarismo
e antindividualismo, influenzato soprattutto da Rousseau. Ma tutte le
ideologie hanno bisogno di momenti favorevoli ma soprattutto di uomini
1
2

A.Saitta op.cit. p.415


A.Cochin Lo spirito del giacobinismo

maturi ad attuarle. Robespierre, Saint-Just e gli altri Montagnardi erano


adatti a questo compito? Le testimonianze dell'epoca descrivono questi
rivoluzionari come dei lavoratori instancabili capaci di lavorare anche 18
ore al giorno ma anche come uomini dotati di forte sensibilit,
nonostante abbiano giustiziato 16.594 persone 1. Infatti furono le
congiunture del momento, le spinte di una nuova borghesia che si
arricchita con la guerra da una parte e l'esplosione della rabbia secolare
del popolino interpretata dai sanculotti dall'altra, a spingere questi
uomini, nella prassi politica, a rinnegare le loro ideologie. La legge sui
sospetti del 17 Settembre '93 determina la soppressione delle libert(in
particolare artt.2-6-7)e dimostra che il Comitato isolato, che neanche
la temporanea alleanza con Danton riuscir a cementare il fronte
parlamentare. Le iniziali concessioni fatte al popolo, quali il maximum sui
cereali e l'economia controllata, saranno progressivamente ritirate; la
distruzione politica della Comune di Parigi, in passato prezioso alleato,
solo l'esempio della pi generale scomparsa delle societ popolari. Il
processo ai leader cordiglieri render definitivo il distacco tra la
Montagna e i sanculotti. Il Comitato cercher un nuovo alleato nella
democrazia rurale, approvando diverse rivendicazioni contadine. Ma
tutto inutile. Robespierre, Couthon, Saint-Just sono ormai esasperati e si
rendono conto che la nazione non li segue pi. proprio in questo
momento che viene compiuto il passo definitivo verso la reazione
termidoriana: Il 22 pratile dell'anno II comincia il Grande Terrore, la legge
sui sospetti viene inasprita fino a portare al patibolo 1.285 persone in
quasi due mesi. Questo bagno di sangue unir la borghesia e le masse in
un sentimento comune di ripudio verso il Comitato. Robespierre far
approvare un decreto che istituir quattro grandi feste rivoluzionare e
l'esistenza dell'Essere supremo. Questo tentativo di legittimazione della
dittatura giacobina risulter vano e nonostante le vittorie riportate
dall'esercito rivoluzionario nella primavera del 1794, il 9 Termidoro la
Convenzione approva il decreto di accusa che porter al patibolo
Robespierre e gli altri protagonisti del governo rivoluzionario. Il
machiavellismo dei protagonisti del colpo termidoriano, tra i quali spicca
la figura del membro del Comitato Collot d'Herbois, dimostrano come le
vicende avvenute dopo il 10 Agosto 1792 non hanno alcun obiettivo
ideologico ma solo pragmatico. Il ritorno alla rivoluzione liberale non
ridurr per l'esperienza giacobina a una parentesi violenta: il
giacobinismo assumer un <<carattere trans-storico>> 2 che investir
anche il XX secolo. Possiamo quindi dire che la Costituzione dell'anno I
figlia di un momento storico, non di un'ideologia che non ancora pronta
per dispiegarsi nella sua pi profonda carica utopica. Sono forse queste
le colpe dei protagonisti del Terrore: quella di non aver offerto prospettive
future al movimento rivoluzionario ma soprattutto si sono resi "colpevoli"
di non aver saputo interpretare la realt che stavano attraversando

1
2

D.Greer The Incidence of the Terror during the frenh Revolution: a Statistical Interpretation
M.Vovelle I giacobini e il giacobinismo p.VII

BIBLIOGRAFIA
A. Cochin Lo spirito del giacobinismo, Bompiani, 2001
V. Fiorillo Autolimitazione razionale e desiderio, Giappichelli, 2000
F. Furet e D. Richet La Rivoluzione Francese, Laterza, 2011
J.J Rousseau Il contratto sociale, Einaudi, 1977
A. Saitta Costituenti e costituzioni della Francia rivoluzionaria e
liberale (1789-1875), Giuffr, 1975
M. Vovelle I Giacobini e il Giacobinismo, Laterza, 1998

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