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Se il picco di risonanza troppo lontano da quello delle corde, allora avremo un legno
che non contribuisce al suono del nostro strumento in modo significativo.
Ne deriva che, per corpo e manico, dovremo scegliere un legno che risuoni (vibri) in
modo "ADIACENTE" alla risonanza delle corde ma senza "sovrapporsi" ad essa.
Come un calciatore che dribbla gli avversari, il picco di risonanza del legno si trover
vicino al picco di risonanza delle corde senza incontrarlo mai.
Il nostro scopo mirare prima di tutto ad una vibrazione pura e
secondariamente costruire un suono intorno a questa vibrazione utilizzando
legni diversi a seconda della timbrica che vogliamo ottenere.
A livello di materiale, il principio alla base di come il materiale di cui costruito uno
strumento ne influenza il timbro, pu essere enunciato come segue: pi elevata la
massa, pi alto il grado di ritenzione di energia e pi favorita la diffusione del suono
all'interno di esso.
In altre parole, tanto pi denso il materiale di cui costruito uno strumento, tanto
meno la vibrazione della corda verr assorbita dallo strumento stesso, il che si traduce
in una pi lunga vibrazione della nota.
Se la nota vibra liberamente e uniformemente noi abbiamo definizione e bilanciamento
cio un ottimo terreno sul quale costruire il nostro suono.
LA TIMBRICA
Le propriet fisiche del legno che pi ci interessano, quelle che dobbiamo imparare e
tenere a mente per il suono, sono:
1) la rigidezza (coefficiente di elasticit lungo la venatura) che riguarda pi che altro
costruzione di strumenti dotati di tavola armonica come violini e chitarra acustica.
2) densit del legno (per cui coefficiente di propagazione del suono al suo interno)
3) attrito interno (attitudine a smorzare e dissipare l'energia che applichiamo al legno)
In generale legni meno densi e pi leggeri generano pi volume, meno attacco e meno
sustain, mentre legni pi duri e pesanti saranno caratterizzati da un maggior sustain e
attacco con una maggior presenza dell'armonica fondamentale e meno volume.
Immaginate che fino ad ora abbiamo realizzato uno scheletro: ci siamo sincerati che il
legno utilizzato permetta alla corda di vibrare liberamente (poi vedremo come fare
all'atto pratico e nel dettaglio col metodo del "tapping").
Frudua Slave Penta fretless. Tuya e mogano forniscono supporto di medie, basse,
sustain e definizione al manico in 11 sezioni di acero e amarante che di suo garantisce
stabilit e il giusto ammontare di brillantezza ed attacco. La tastiera in ebano non
troppo spessa, regala cantabilit e scorrevolezza.
Legni mediamente pesanti, rigidi e relativamente densi
Fanno parte di questo gruppo legni altamente risonanti come per esempio l'acero,
ottimo per alcune applicazioni tipo la costruzione di manici, top e a volte anche body ma
anche tagli alcune specie pi pesanti di mogano, frassino ed anche il noce a volte
utilizzato per le laminazioni dei manici neck through. Al tapping si riconoscono per la
sonorit caratterizzata da un ottimo sustain, un volume "importante" e una sonorit
presente su tutte le frequenze.
Frudua Octabass Custom. La scelta dell'acero sia per il manico che per il body segue le
volont del cliente di ottenere definizione e brillantezza sulle corde acute per un effetto
"arpa" da arpeggio e accordi. La radica di tuya arrotonda leggermente il suono. Uno
strumento prettamente solista.
Legni duri, pesanti e densi, inclusi i minimamente oleosi
Fanno parte di questa famiglia legni esotici come l'ebano, i vari tipi di wenge, amarante,
paduak, utilizzati soprattutto per le tastiere, ma anche il bubinga per esempio utilizzato
per i bassi. Al tapping offrono una sonorit brillante con un ottimo sustain ma un
volume relativamente basso. L'utilizzo di questi legni raccomandato per laminazioni
atte ad irrobustire il manico (tipico dei neck through) oppure come top plate per
"equalizzare" uno strumento neck through body. Se utilizzati in spessori minimi e in
abbinamento a legni pi neutri come mogano, ontano o frassino, la particolare durezza
e densit di questi legni rinforza il sustain garantendo definizione alla armonica
fondamentale per esempio per un si basso definito e preciso.
Top plate in bubinga su body in mogano su Frudua Slave Pentabass. Insieme al manico
in acero e la tastiera in ebano regalano un suono presente e definito su tutte le
frequenze. Uno strumento versatile.
Legni duri,resinosi e oleosi
Fanno parte di questa famiglia legni esotici il cui contenuto di olii naturali pu variare da
un minimo (palissandro, amarante) ad un massimo (teak, goncalo alves, cocobolo,
bocote, ziricote, zebrano). Questi legni al tapping offrono una sonorit che varia dal
brillante con un buon sustain ma un volume relativamente basso (minimamente oleosi)
ad una sonorit generalmente leggermente sorda (pi oleosi) e andrebbero usati (in
special modo i secondi) con cautela e in spessori limitati e relegati a mere questioni di
resistenza all'usura (ebano e palissandri) piuttosto che di estetica (top plates di pochi
millimetri). Per esempio il palissandro un legno oleoso che porta via suono all'acero
del manico e andrebbe utilizzato limitatamente ed in spessori minimi (*) oppure per
scurire INTENZIONALMENTE il suono di uno strumento troppo brillante. Questi legni ci
aiutano a capire come trattare gli strumenti con olii essenziali invece che con vernici
sintetiche sia difficile e pericoloso per il suono.
influenzano la risonanza del manico. In genere pi legno occorre asportare per inserire il
truss rod meno suono rimarr nel manico. Certi truss rod inoltre vengono rivestiti con
una guaina di plastica che contribuisce ad inibire la risonanza.
ALL'ATTO PRATICO
In fase di progettazione timbrica occorrer prima di tutto concentrarsi sul cuore dello
strumento: il manico.
Concentriamoci su ogni pezzo di legno. Tagliamone diversi e lasciamoli stagionare.
A questo punto siamo pronti per applicare il metodo Frudua del tapping.
Di seguito trovate alcuni grafici che rappresentano in maniera semplificata, l'influenza
timbrica dei vari tipi di legno sul suono delle differenti parti che compongono lo
strumento elettrico.
(*) Lo cap anche Leo Fender che ridusse sempre pi lo spessore delle tastiere della
stratocaster fino a quasi un'impiallacciatura per evitare gli effetti del palissandro sia
sulla stabilit che sulla timbrica dello strumento.