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Commissione dinchiesta sul corso forzoso dei

biglietti di banca
10 Marzo 28 Novembre 1868

Compilato da Domenico Bevilacqua


Faldoni-buste 5
42 fascicoli
http://archivio.camera.it/patrimonio/archivio_della_camera_regia_1848_1943/are0210/documento/CD1800000230

Storia istituzionale
La Commissione parlamentare dinchiesta sul corso forzoso dei biglietti di banca fu nominata a
seguito dellordine del giorno presentato dai deputati Tommaso Corsi e Alessandro Rossi e approvato
nella tornata del 10 marzo 1868. Lordine del giorno si esprimeva nei seguenti termini: la Camera
confida che il ministero, preoccupandosi della necessit di togliere dal paese il corso forzato dei
biglietti di banca, presenter cogli altri provvedimenti finanziari diretti a restaurare le condizioni del
bilancio, e come loro complemento indispensabile, un progetto di legge per procurare allerario i
mezzi necessari a pagare il debito verso la banca, ed a togliere il corso coatto. Intanto nomina una
Commissione di sette membri perch prenda cognizione dello stato generale della circolazione
cartacea; dei rapporti degli istituti di emissione col Governo e con le pubbliche amministrazioni, e
degli altri fatti che stimer opportuni al doppio scopo della riduzione interinale e della cessazione
definitiva del corso forzoso, e riferisca alla Camera entro il 15 aprile prossimo. La Commissione era
costituita da Filippo Cordova, presidente e relatore, Federico Seismit-Doda, Alessandro Rossi,
Quintino Sella, Angelo Messedaglia, Fedele Lampertico, nominato presidente e relatore a seguito
della morte del deputato Cordova, ed Ercole Lualdi. Fu designato come segretario il cav. Giuseppe
Fiorio, dirigente la prima divisione delle finanze presso la Corte dei conti.
I lavori ebbero inizio nel mese di marzo del 1868, il 25 luglio fu presentata una prima relazione che
accompagnava il progetto di legge n. 215 con cui si limitava a 700 milioni di lire la circolazione dei
biglietti della Banca nazionale e contemporaneamente si autorizzava lemissione in corso forzoso per
la somma di 6 milioni di biglietti da una lira per le esigenze del commercio minuto. Il progetto
ottenne lapprovazione sia della Camera che del Senato e divenne la legge n. 4579 del 3 settembre
1868. La Commissione present, nella tornata del 28 novembre, la relazione definitiva (CD, Atti
parlamentari, leg. X, sess. I, n. 215-A).

Descrizione del contenuto


La documentazione conservata nellArchivio storico era inizialmente raccolta in cinque buste, di cui,
in particolare, la prima conteneva la copia a stampa della relazione finale nei suoi tre volumi, la
seconda raccoglieva le bozze dei quesiti e i prospetti A, B e C, la terza le bozze e stesura manoscritta
della relazione, la quarta le risposte della Banca nazionale a 30 quesiti, nella quinta infine erano
convogliati lappendice n. 8 concernente la Banca nazionale e varie carte di segreteria per la
spedizione dei volumi dellinchiesta.
La schedatura analitica della documentazione ha consentito di evidenziare lesistenza di lacune
talvolta notevoli. Mancano, ad esempio, gli originali delle risposte - ad eccezione di quelle inviate
dalla Banca nazionale del Regno dItalia e dal Banco di Sicilia - ai quesiti che la Commissione aveva
posto a tutti gli istituti di credito esistenti sul territorio nazionale, a tutte le camere di commercio, al
Ministero delle finanze e ad altri ministeri, alle societ ferroviarie ed altre, e a numerose personalit
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particolarmente esperte nel campo finanziario. Non si sono, soprattutto, rinvenuti i verbali delle
riunioni della Commissione.
Il lavoro di riordinamento consistito innanzitutto nel ricostruire le minute della relazione cui
seguono le risposte ai quesiti della Commissione fornite dalla Banca nazionale del Regno e dal Banco
di Sicilia.
da notare che mentre i prospetti sono stati quasi integralmente pubblicati, la rimanente
documentazione stata utilizzata per la predisposizione della relazione. Lindicazione dei paragrafi e
dei documenti desunta dalla relazione a stampa. Da ultimo sono state sistemate le carte di
segreteria che documentano la spedizione dei volumi a personalit ed enti.

Strumenti di ricerca
Inventario a cura di Vittorio Malvagna

Corso forzoso
Con corso forzoso (o corso legale), detto anche sistema a cartamoneta inconvertibile si
intende un sistema monetario in cui vige la non convertibilit tra la moneta e lequivalente in metallo
prezioso (oro e argento, di solito), laddove esso bilanciato sul valore delloro (sistema aureo).

Storia
La decisione di imporre il corso forzoso venne presa in Italia nel 1866, alla vigilia della terza guerra
dindipendenza, in maniera non ufficiale quando la Banca Nazionale del Regno dItalia venne
obbligata a concedere al Tesoro un mutuo di 250 milioni di lire al tasso agevolato dell1,5% in cambio
del riconoscimento del corso forzoso per biglietti emessi dalla banca stessa (Regio decreto 2873 del 1
maggio 1866):
Dal giorno 2 maggio, e sino a nuova disposizione, la Banca nazionale suddetta sciolta
dallobbligo del pagamento in danaro contante ed a vista de suoi biglietti. (Art.2)
La convertibilit, prevista prima con la Legge 133 del 7 aprile 1881, poi attuata con il Regio decreto
1218 del 1 marzo 1883, con efficacia dal 12 aprile 1883, fu sospesa di fatto a partire dal 1887 e poi in
via legislativa col Regio decreto 50 del 21 febbraio 1894.
Dal 1902 e fino allo scoppio della prima guerra mondiale lItalia ader di fatto, cio senza ulteriori
passaggi legislativi, al gold standard. La parit aurea era stata fissata nel 1866, con ladesione
allUnione monetaria latina: 31 lire per 9 grammi di oro fino.
Una parziale convertibilit lira-oro (cosiddetto gold exchange standard) fu ristabilita solo nel 1927
(R.D.L. 2325 del 21 dicembre 1927):
[...] fatto obbligo alla Banca dItalia di convertire, contro presentazione presso la sede
centrale in Roma, i proprii biglietti, in oro o, a scelta della Banca, in divise su Paesi esteri
nei quali sia vigente la convertibilit dei biglietti di banca in oro. La parit aurea
fissata in ragione di un peso di oro fino di grammi 7,919 per ogni cento lire italiane.
(Art.1);
[...] la Banca dItalia obbligata a tenere una riserva in oro o in divise su paesi esteri nei
quali abbia vigore la convertibilit dei biglietti di banca in oro, non inferiore al 40 per
cento dellammontare dei suoi biglietti in circolazione e di ogni altro suo impegno a
vista. (Art.4)
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In previsione della guerra dEtiopia, lobbligo di riserva venne sospeso in via temporanea con il
R.D.L. 1293 del 21 luglio 1935.
Con il corso forzoso, il deficit statale viene finanziato emettendo moneta in misura superiore alle
riserve di metallo prezioso possedute dalla banca centrale senza con questo procedere alla
svalutazione della parit aurea.
Tuttavia, il mercato reagisce con una perdita di valore della moneta ad emissioni con una percentuale
minima a riserva, soltanto per controvalori molto maggiori rispetto a quelli che sono sufficienti a
indurre la svalutazione legale da parte delle autorit monetarie.
Il corso forzoso impone una certa moneta come unico mezzo legale di tutti i
pagamenti, transazioni commerciali e finanziarie nellambito del territorio nazionale. Inoltre,
comporta lillegalit di clausole che obblighino al baratto e dei pagamenti effettuati
in valute straniere, punibili con la reclusione. pure reato il rifiuto della valuta ufficiale come mezzo
di pagamento. In Italia, previsto dagli artt. 1277 e 1278 del codice civile.
Il corso legale di alcune valute disciplinato anche da accordi sovranazionali per le transazioni
commerciali e finanziarie. Gli accordi di Bretton Woods prevedevano che il dollaro fosse lunica
moneta utilizzabile per i pagamenti fra due Paesi aventi valute diverse.

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