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Generalità e configurazione di router

Cisco
Scopo di questo documento è il fornire una guida rapida per la configurazione dei router Cisco.

Cenni preliminari sui router Cisco


I router Cisco si possono distinguere nei seguenti componenti principali:
 Schede di interfaccia: sono normalmente delle schede di espansione che si inseriscono in appositi
alloggiamenti e che ospitano vari tipi di interfacce fisiche (Ethernet, ...), la logica per il loro funzionamento,
etc.; normalmente il router viene venduto spoglio (senza interfacce di rete) ed è l'utente che decide, in base
ai propri bisogni, qual è l'insieme di schede più appropriate per le proprie esigenze.
 interfacce di rete: comprendono i connettori destinati ad attacchi di rete; tra le principali si possono citare:
 AUI: interfaccia Ethernet di tipo AUI
 10BaseT: interfaccia Ethernet di tipo 10BasetT
 SERIAL: interfacce seriali sincrone (da collegare, con apposito cavo proprietario, a modem
sincroni con interfaccia V.35)
 BRI: interfaccia verso l'NT di un ISDN basic rate
 ATM: interfaccia ATM, in fibra oppure in rame
 interfacce di gestione: comprendono i connettori necessari alla configurazione del router, e principalmente:
 CONSOLE: interfaccia seriale (asincrona), usata per il collegamento di un terminale seriale per la
configurazione del router
 AUX: porta seriale asincrona RS232 usata per il collegamento di altre periferiche (modem, cavo
seriale null modem), spesso per la configurazione remota
 supporti di memorizzazione
 memoria ROM: memoria nella quale è memorizzato il software di base del router
(fondamentalmente quello necessario all'accensione)
 memoria FLASH: memoria di tipo "permanente", nella quale è memorizzato il sistema operativo
(IOS) e la configurazione "salvata"
 memoria RAM: memoria di tipo "temporaneo" (si cancella allo spegnimento del router) nella
quale è memorizzata la configurazione "corrente" del router e le varie variabili temporanee
necessarie al router per il suo funzionamento (es. tabelle di routing, ...)
 CPU: componente che sovrintende al funzionamento di tutta la macchina, la cui potenza varia a seconda
della classe della macchina (e che possono essere anche più di una a seconda della classe del router). Il
compito della CPU si può riassumere in:
 svolgimento del processo di forwarding (lettura dei pacchetti in input dalle varie interfacce,
determinazione dell'interfaccia di uscita, invio del pacchetto su tale interfaccia)
 calcolo delle tabelle in instradamento, aggiornamento dei dati di routing
 supervisione del router (gestione dei comandi dell'operatore, ...)
La potenza di un router (intesa in numero di pacchetti al secondo inoltrati) è variabile a seconda di alcune scelte
architetturali del router:
 i router di fascia bassa hanno schede (interfacce) "stupide", e tutto il lavoro è fatto dall'unica CPU centrale,
la cui potenza può essere variabile a seconda delle prestazioni richieste
 i router di fascia media hanno schede intelligenti con CPU dedicate a bordo, le quali svolgono
autonomamente buona parte del processo di forwarding; la CPU centrale si occupa del calcolo delle tabelle
di instradamento e della gestione della macchina
 i router di fascia alta (layer 3 switch) hanno schede intelligenti con processo di forwarding in hardware, con
prestazioni altissime; la CPU centrale si occupa del calcolo delle tabelle di instradamento e della gestione
della macchina
Il grosso punto di vantaggio dei router Cisco sta nel sistema di gestione, tradizionalmente molto potente (anche se
ostico ad un primo impatto); questo sistema operativo (IOS) risiede nella memoria Flash. Dall'interfaccia di gestione
è possibile dare comandi appositi per la configurazione della macchina.
Configurazione: FLASH e memoria, terminale e rete
Quando si configura il router (gli si cambiano i parametri, ...) questi comandi vengono salvati nella memoria RAM
del router. Il router rende questi comandi immediatamente operativi, ma il loro effetto si esaurisce allo spegnimento
del router. Per rendere questa configurazione effettiva anche ad un successivo reboot è necessario salvare la
configurazione in Flash, da dove verrà letta all'accensione del router. Ne consegue che:
 non è detto che la configurazione RAM e FLASH siano allineate; in mancanza della configurazione RAM
(ad esempio allo startup del router) viene letta quella della FLASH, altrimenti è la prima ad avere la
precedenza
 la configurazione RAM viene trasferita in FLASH solo in corrispondenza di uno specifico comando
dell'operatore
 è possibile procedere ad una opportuna politica di backup, copiando la configurazione RAM in FLASH
solamente quando si è sicuri dalla correttezza della stessa (ad esempio si è verificato il corretto
comportamento del router in queste condizioni per un certo tempo).
La configurazione corrente del router può essere anche salvata (o letta) via rete, attraverso il protocollo TFTP. E'
possibile quindi indicare al router di scrivere il file di configurazione in rete (anziché in FLASH) su uno specifico
TFTP server, ottenendo il file testuale della configurazione. Analogamente è possibile indicare al router di leggere
un file di configurazione via rete anziché procedere alla configurazione manuale del tutto.
I router Cisco fanno largo uso di server TFTP; anche il caricamento di una nuova versione del sistema operativo fa
uso di questi tipi di servers.
Menù e comandi
L'IOS ha interfaccia completamente testuale. I suoi menù seguono un'organizzazione gerarchica su N livelli
annidati:
 modalità utente: è possibile visualizzare alcuni dati di funzionamento del router
 modalità privilegiata: è possibile visualizzare tutti i dati di funzionamento del router e viene
abilitata la possibilità di cambiarne la configurazione
 modalità configurazione: è possibile variare i parametri di funzionamento del router e
procedere alla sua configurazione
 sub-menù di configurazione di una funzione specifica (ad esempio la
configurazione di una interfaccia)
E' possibile passare da un livello all'altro con specifiche parole chiave; per uscire dallo specifico sottomenù si usa la
parola chiave exit. La parola chiave end permette invece il ritorno diretto da qualunque sottomenù di
configurazione alla modalità privilegiata.
In ogni momento l'IOS rende disponibile un help contestuale, richiamabile digitando il carattere "?". Vengono
quindi elencati tutti i comandi disponibili in quella particolare modalità; per un help più specifico è possibile digitare
"comando ?" in riferimento al comando desiderato.
Ogni comando è disponibile in forma negata e affermata: è possibile abilitare una determinata funzione digitando
"stringa_di_comando" e disabilitare la funzione stessa digitando "no stringa_di_comando".
Ogni comando è disponibile in forma abbreviata (corrispondente ad accorciare le parole dei vari comandi) purché
quella parola non sia ambigua. Il comando corrente è automaticamente è completato con la pressione del tast Tab.
Passi principali per la configurazione
I principali passi necessari alla configurazione completa dei router Cisco può essere così schematizzata:
 configurazione di base: parametri di sistema, password
 configurazione delle interfacce: configurazione a basso livello, imbustamento, velocità, indirizzi
 configurazione del routing: route di default, attivazione dell’instradamento (forwarding), parametri propri
di ciascun processo di routing (OSPF, …)
 configurazione avanzata: access lists, etc
Accesso e configurazione di base
L'accesso al router può avvenire via rete (telnet) oppure collegando un terminale (o un PC) alla console (fisicamente
è una porta seriale classica) del router. Nel primo caso è possibile la gestione da remoto; nel secondo caso è
necessario essere in locale (oppure collegato al router tramite modem).
Accesso via telnet Accesso via console
telnet indirizzo_ip Dopo aver collegato un terminale VT100 (oppure un PC mediante un cavo seriale) è
Sono ammessi gli indirizzi IP di tutte possibile inserire direttamente i comandi del sistema operativo.
le interfacce attive non unnumbered Parametri per l'emulazione terminale:
del router  9600 bps
 8 bit
 No parity
 Stop Bit 1
 Flow Control Hardware
Richiede normalmente due password Richiede una sola password di accesso, quella per l'accesso alla modalità privilegiata.
di accesso: L'accesso in locale è obbligatorio nella fase di configurazione iniziale del router;
 quella per l'accesso al router successivamente è possibile utilizzare anche l'accesso telnet (se il router è
 quella per l'accesso alla raggiungibile).
modalità privilegiata
Procedura per l'accesso (via telnet): Procedura per l'accesso (via terminale): uguale a quella via telnet, tranne per il fatto
telnet indirizzo_ip che di default ci si ritrova direttamente in modalità utente (si risparmia una password).
 viene richiesta la password
di accesso
 si entra in modalità utente
Per entrare in modalità privilegiata:
enable
 viene richiesta la password
di amministrazione
Per entrare in modalità di
configurazione:
configure terminal
(abbreviato: conf
t)
(oppure configure
network
per la
configurazione via
rete)
 il prompt cambia e ci si
trova in modalità di
configurazione
Comandi principali a router spoglio
enable Entra in modalità amministrazione (richiede una password).
erase startup_config Cancella la configurazione della FLASH.
configure terminal Entra in configurazione; la configurazione è fatta da terminale (non da rete).
hostname Cisco1 Assegnazione del nome al router.
enable password Abilitazione (e configurazione) della password del router locale (quella richiesta alla
ena_pwd digitazione del comando enable).
line vty 0 4 Configurazione dei terminali virtuali: il primo numero dopo il VTY indica il numero
del primo terminale virtuale; il secondo indica il numero dell’ultimo terminale
virtuale (in questo .caso è stata configurata la possibilità di 5 accessi contemporanei al
router)
login Imposizione del login nell’accesso via telnet (ma non impone una password).
password telnet_pwd Abilitazione (e configurazione) della password di accesso al router via telnet.
exit Esce dalla modalità di configurazione dei terminali virtuali.
exit Esce dalla modalità di configurazione.
Altri comandi fondamentali (attivabili solo in modalità enable)
write [memory] Salva nella FLASH la configurazione attiva.
write network Salva su un server TFTP la configurazione attiva.
reload Effettua il reboot del router.
write terminal Comandi equivalenti; visualizzano su monitor l'attuale configurazione del router
show running-config (quella in RAM).
show configuration Visualizza su monitor la configurazione salvata su FLASH.
NOTA: quando viene visualizzata una configurazione, vengono riportate solo le
opzioni che non sono al valore standard.

Controllo e debugging
I principali comandi di utilità, controllo e debugging sono solitamente disponibili solo in modalità privilegiata
show comando Visualizza i parametri relativi a comando.
show ? Elenca ciò che è possibile visualizzare.
term mon Attiva il debuging sul monitor (necessario solo via telnet, per attivare l’output su
term no mon terminale locale e non sulla console del router).
(per la sua
disattivazione)
debug comando Per attivare il debug su una funzione specifica.
debug ? Mostra le attività su cui il debugging può essere attivato.
ping indirizzo Controlla la raggiungibilità di indirizzo.
NOTA: non raggiungibilità non implica automaticamente la mancanza di una route
per raggiungere la destinazione, ma più anche essere l’eventuale mancanza di una
route per il ritorno.
trace indirizzo Visualizza il percorso verso la destinazione; nel caso di più percorsi, li visualizza
tutti.
[telnet] indirizzo Apre un terminale virtuale con la destinazione.
Configurazione e controllo delle interfacce
L'IOS assegna ad ogni interfaccia fisica di rete un identificativo univoco all'interno del sistema. Questo
identificativo è formato dal loro nome "tecnologico" più un identificativo numerico (quindi si troveranno Ethernet0,
Ethernet1, Serial 0, Serial1) in ordine crescente.
Da questo punto in poi si seguiranno le seguenti regole:
 i comandi, eccetto quando chiaramente specificato, saranno comandi disponibili solamente da in modalità
configurazione (o da un suo sottomenu)
 a questa regola fanno eccezione i comandi inizianti per "show", i quali sono disponibili esclusivamente in
modalità "enable".
Comandi fondamentali
ip subnet-zero Abilita l’uso della subnet zero sulle interfacce e sulle routing updates. In mancanza di
questo comando non è possibile configurare una rete come 130.192.1.0 netmask
255.255.255.252, ma solo 130.192.1.4.
ip address indirizzo Assegna all’interfaccia l’indirizzo indirizzo. Questo comando permette l'entrata
maschera [secondary] nel sottomenu di configurazione delle interfacce. L’opzione secondary indica che
l’indirizzo è secondario.
description Assegna una stringa letterale per la descrizione dell’interfaccia.
descrizione_interfaccia
shutdown Disabilita il funzionamento di quell'interfaccia (può essere utilizzato ad esempio dalle
interfacce ISDN per forzare la terminazione della chiamata corrente); per riattivare
l'interfaccia è necessario digitare no shutdown.
mtu valore Definisce una MTU diversa rispetto a quella standard.
ip proxy arp Abilita il proxy arp su quell’interfaccia.
show interface [nome] Visualizza gli attuali dati relativi alle interfacce del router; se viene specificato nome,
vengono visualizzati solamente i dati relativi a quell'interfaccia.
encapsulation ppp | hdlc Definisce il tipo di protocollo sul link fisico. HDLC è una versione proprietaria
(solo link seriali e CISCO (permette il multiprotocol), per cui è necessario usare il PPP quando è
ISDN) necessaria l’interoperabilità con altri costruttori. HDLC non prevede autenticazione.
clockrate valore Definisce la velocità del link seriale (non usato per ISDN). Il clock rate va abilitato
(solo su link seriali) solo nel caso di connessione di router con cavo DCE/DTE, e solo sul router che
dispone del lato DCE. In un normale collegamento il clock viene fornito dal modem e
non dall’interfaccia.
ppp authentication {chap Abilita l’uso dell’autenticazione su quel particolare link PPP. Per autenticarsi
| pap} dall'altra estremità del link, il router usa come nome utente il proprio nome. Entrambi
i protocolli di autenticazione possono essere contemporaneamente attivi, e vengono
tentati nell’ordine in cui compaiono.
username name password Associa password a nomi, ed è un comando di configurazione globale (non di
secret passwd interfaccia). Il router usa come password quella associata al proprio nome; secret è
un numero che specifica il tipo di cifratura per la password.
Esempi di configurazione interface Ethernet1
ip address 128.99.3.8 255.255.255.0
ip addr 128.99.4.9 255.255.255.0 sec
no shutdown
exit
interface Bri0
ip address 128.99.9.2 255.255.255.0
no shutdown
exit
interface Serial0
ip address 128.99.10.3 255.255.255.0
clockrate 2000000
encapsulation ppp
no shutdown
end

Configurazione ISDN
I passi fondamentali per la configurazione di ISDN sono:
 configurazione del tipo di ISDN
 configurazione delle interfacce
 configurazione dei gruppi
 configurazione delle eventuali access-list
Comandi principali
isdn switch-type basic- Imposta il tipo di switch con cui operare (euro-isdn).
net3 Nelle ultime versioni di IOS questo comando è diventato comando di interfaccia
(prima era globale), per cui diventa possibile avere interfacce ISDN attaccate a
diversi tipi di centralini (con segnalazione diversa).
show isdn status Visualizza lo stato delle connessione; la voce “layer 3” indica se la chiamata è in
piedi oppure no.
dialer string num Utilizza sempre il numero num per aprire una chiamata.
Questo comando (oppure in alternativa quello successivo) è sempre obbligatorio.
dialer map prot indir Permette di definire più numeri a cui instradare la chiamata a seconda del pacchetto
[name name] num che si presenta all’interfaccia, con il significato "per instradare un pacchetto del
protocollo prot verso il next-hop indir apri una connessione con il numero ISDN
num". Il pacchetto deve essere di interesse per l’interfaccia; inoltre la corrispondenza
tra indir e num è utilizzata anche in fase di accettazione delle chiamate (“Se devo
raggiungere l'indirizzo indir devo comporre il numero num” ma anche: “Riconosco
come pacchetti validi provenienti da indir solo quelli che provengono da una
connessione col numero num”).
dialer-group num Indica il tipo di filtro da applicare ai pacchetti che attraversano l’interfaccia (specifica
il gruppo di accesso cui appartiene l’interfaccia); è un comando obbligatorio.
dialer idle-timeout sec Tempo dopo il quale, se non viene rilevato traffico su quell'interfaccia, il
collegamento viene disattivato. Se non specificato viene adottato quello standard (120
sec).
isdn answer1 num Indica che può accettare chiamate provenienti dal numero ISDN num; è usato per il
controllo accessi.
dialer-list num protocol Definisce la dialer-list numero num, abilitando (permit) o negando (deny) la
proto [permit | deny] chiamata per tutti i pacchetti del protocollo proto. E' un comando di configurazione
globale.
dialer-list num protocol Abbina la dialer-list numero num (che vale solamente per un certo protocollo
proto list num_list proto) all’access-list num_list.
access-list num {permit | Crea la lista di accesso numero num:
deny} proto  permit: identifica pacchetti che causeranno l’instaurazione di una
source [source-mask] connessione
 deny: identifica pacchetti che non causeranno l’instaurazione di una
connessione
 source-mask: i bit a 1 indicano le posizioni che si vogliono ignorare
(l'opposto della netmask IP)
Esempio: permettere l’ingresso e l’uscita a tutti i pacchetti IP:
access-list 101 permit ip any any
access-list num {permit | Analoga alla versione precedente, ma con sintassi estesa; controlla i pacchetti in base
deny} proto agli indirizzi sorgente e destinazione degli stessi.
source source-mask Esempio: disabilitare l’inoltro dei pacchetti IGRP provenienti da qualunque sorgente
dest dest-mask e diretti verso qualunque destinazione:
access-list 101 deny igrp 0.0.0.0
255.255.255.255 0.0.0.0 255.255.255.255
show dialer Visualizza le informazioni sui dialers attivati; il campo "last called" indica il tempo
trascorso da quando l'interfaccia indicata ha effettuato una chiamata ISDN.
show dialer interface Visualizza le informazioni sui dialer profiles attivati.
show dialer map Visualizza i dialer map correnti, l’indirizzo del next hop a cui instradare la chiamata,
username utilizzati, le interfacce sulle quali sono configurati.
clear dialer Azzera i valori delle statistiche.

Configurazione dei gruppi e delle Access Lists


Ogni interfaccia dial-up deve appartenere ad almeno un gruppo logico (dialer-group) che identifica una serie di
interfacce con determinate caratteristiche (ad esempio quelle di sicurezza) comuni. Un gruppo di esempio può essere
“chiamate dial-up verso la sede centrale”. Se l'interfaccia appartiene a più gruppi (dialer_list), sarà possibile
specificare in ognuno di essi diverse politiche di accesso per un ben determinato protocollo (IP, IPX, …).
Dopo aver specificato l'appartenenza di ogni interfaccia ad almeno un gruppo, è necessario definire le caratteristiche
di ogni gruppo, ossia definire in base a che pacchetti l’interfaccia è abilitata a fare la chiamata verso la sede remota.
Nell'esempio seguente la chiamata viene instradata se ci sono dei pacchetti IP da instradare:
Interface BRI0
dialer-group 1
exit
dialer-list 1 protocol ip permit
La dialer-list non permette tuttavia di definire politiche sofisticate in quanto permette di scegliere solo il protocollo
ma non altri dettagli (ad es. abilitare alla chiamata solo i pacchetti che arrivano da una certa sottorete). Per politiche
più complesse la dialer-list viene associata ad una access-list, permettendo di abbinare quel particolare gruppo ad
una serie di politiche estese definite da queste ultime strutture. Per una data dialer-list e un dato protocollo è
possibile una sola access-list, la quale può essere composta da più righe rendendo possibili diverse politiche
contemporaneamente.
L'access-list specificherà in dettaglio le politiche che daranno luogo all’instaurazione della chiamata.
Esempio completo di configurazione
conf t Entra in modalità configurazione.
isdn switch-type basic- Definisce il tipo di ISDN utilizzato.
net3
interface BRI0 Entra in configurazione interfaccia.
ip address Definisce l'indirizzo IP.
130.192.27.33
255.255.255.240
encapsulation ppp Definisce il livello 2.
dialer map ip Abbina il numero telefonico da chiamare con l'indirizzo IP remoto.
130.192.27.34 5178046
dialer-group 1 Assegna l'interfaccia al gruppo numero 1.
exit Esce dalla configurazione dell'interfaccia.
ip route 130.192.27.0 Configura le route statiche necessarie per raggiungere il resto della rete attraverso
255.255.255.0 ISDN.
130.192.27.34
dialer-list 1 protocol ip Dialer-list: definisce come “interessanti” tutti i pacchetti IP, quindi associa il dialer-
list 101 group 1 alla access-list 101 per un miglior raffinamento della politica di accesso.
access-list 101 permit ip Filtro (numero 101) da applicare ai pacchetti. In questo caso, una access-list così
any any semplice è superflua in quanto sarebbe bastato il semplice comando dialer-list. Una
access list “migliore” potrebbe essere:
access-list 101 permit ip 126.0.0.0 0.255.255.255
128.16.64.0 0.0.0.255
access-list 101 deny igrp 0.0.0.0 255.255.255.255
0.0.0.0 255.255.255.255
dove si accettano in ingresso i pacchetti della rete 126.x diretti verso la 128.16.64.x,
purché questi pacchetti non siano IGRP.
end Termina la configurazione corrente.

Configurazione di backup, trabocco


E' opportuno evidenziare come il backup (in generale) si può ottenere anche su un’altra interfaccia che non sia una
dial-up, anche se tali interfacce sono le più utilizzate.
backup interface tipo Comando, dato sull'interfaccia primaria, che identifica l’interfaccia tipo numero come
numero backup.
backup delay {abil L’interfaccia di backup è abilitata dopo abil secondi che l’interfaccia primaria non è
{disabil | never}} più attiva, ed è disabilitata dopo disabil secondi che l’interfaccia primaria è
nuovamente attiva. Questo comando è dato sull’interfaccia primaria.
backup load {abil L’interfaccia di backup è abilitata quando il traffico sull’interfaccia primaria è
{disabil | never}} superiore ad abil % della capacità del canale primario, ed è disabilitata quando il
traffico aggregato è inferiore a disabil % la capacità del canale primario. Questo
comando è dato per l’interfaccia primaria; il load viene calcolato come il carico
medio sul link in un intervallo sufficientemente lungo (qualche minuto).
Esempio: attivare il backup quanto il carico supera il 60% della capacità
dell’interfaccia Serial0; la disattivazione avviene quando il carico aggregato (Serial0
+ Serial1) è minore del 5% della sola capacità dell’interfaccia primaria (Serial0):
interface Serial0
backup load 60 5
backup interface serial1
Esempio di configurazione
interface Serial0 Entra in configurazione della serial0.
backup delay 0 0 Configura il tempo di intervento del backup: l'interfaccia di backup si attiva non
appena l'interfaccia primaria cade, e si disattiva non appena l'interfaccia prima ritorna
attiva.
backup interface BRI0 Definisce la BRI0 come interfaccia di backup.
ip address Configura l'indirizzo IP.
130.192.27.17
255.255.255.240
encapsulation ppp Definisce il protocollo di livello 2.
exit Termina la configurazione dell'interfaccia Serial0.
interface BRI0 Entra in configurazione della ISDN.
ip address Configura l'indirizzo IP.
130.192.27.33
255.255.255.240
encapsulation ppp Definisce il protocollo di livello 2.
isdn answer1 115180136 Definisce il numero da cui è in grado di accettare le chiamate (non necessario sul
chiamante).
NOTA: siccome non è definito a priori quale sarà il primo router ad effettuare la
chiamata di backup (in generale sarà il primo che riceverà un pacchetto da recapitare
all'altro capo della connessione), è opportuno che i due router affacciati siano
configurati in modo speculare per quanto riguarda i comandi isdn answer1 e
dialer map.
dialer map ip Definisce il numero telefonico e l'indirizzo dell'altro capo del link.
130.192.27.34 5180135
dialer-group 1 Definisce l'appartenza dell'interfaccia al gruppo 1.
exit Termina la configurazione dell'interfaccia BRI0.
ip route 130.192.0.0 Definisce la route secondaria (a costo maggiore) verso la destinazione in modo da
255.255.0.0 130.192.27.34 utilizzare il collegamento ISDN.
2 NOTA: il comando backup imposta l’interfaccia di backup ed effettua la chiamata,
ma non sposta automaticamente le route sulla nuova interfaccia in quanto l’interfaccia
ISDN ha un indirizzo IP diverso e quindi la precedente route non è più valida. Il costo
superiore per quanto riguarda questa route evita che in condizioni normali i pacchetti
transitino su questo link.
ip route 130.192.0.0 Definisce la route primaria verso la destinazione in modo da utilizzare il
255.255.0.0 130.192.27.18 collegamento seriale.
NOTA: questa route viene automaticamente eliminata nel momento in cui il link
seriale si interrompe.
dialer-list 1 protocol ip Abbina il gruppo 1 con l'access list 101.
list 101
access-list 101 permit ip Definisce l'access list 101.
any any
end Termina la configurazione.
Configurazione dei Dialer Profiles (o Rotary groups)
I dialer profiles consentono il mapping della configurazione di una interfaccia fittizia ad un insieme di interfacce
fisiche, consentendo ad un numero limitato di interfacce fisiche di chiamare molte destinazioni al seconda del
bisogno. Il problema del mapping statico (senza dialer profiles) è schematizzato dal seguente esempio:
 si supponga che le interfacce A, B, C definiscano come backup rispettivamente D, E, E
 se cadono contemporaneamente B e C una delle due non potrà usufruire del backup, anche se una linea (D)
è libera
Con l'attivazione dei dialer profiles, invece:
 le interfacce A, B, C definiranno come backup rispettivamente F, G, H, che sono interfacce fittizie
 F,G,H utilizzeranno, per le chiamate, uno stesso insieme (pool) di interfacce fisiche D, E
 D, E sono configurate ad appartenere allo stesso pool di chiamata (pool-member)
 se cadono contemporaneamente B e C verranno automaticamente attivate le interfacce G, H
 queste inoltreranno la richiesta sulle prime due interfacce fisiche appartenenti a quel pool (D, E)
La configurazione avviene operativamente con i seguenti passi:
 si definisce una interfaccia logica (dialer) che implementa il rotary-group
 si definiscono quali sono le interfacce fisiche che appartengono a quel rotary group
 si configurano le interfacce opportune a sfruttare il backup se necessario
 le interfacce che necessitano di avere un backup specificheranno come backup interface non le interfacce
fisiche (BRI0, …) ma quelle logiche (Dialer)
Nel caso in cui il rotary group venga utilizzato per la trasmissione di protocolli di routing potrebbe essere necessario
disabilitare lo split horizon e la validazione dell’indirizzo sorgente:
router rip
no validate-update-source
Esempio di configurazione
interface dialer0 Definisce una prima Dialer Interface.
ip unnumbered loopback0 Specifica un indirizzo di loopback IP unnumbered.
encapsulation ppp Definisce l’encapsulation PPP.
dialer remote-name CHAP autentication name del router remoto.
Remote0
dialer pool 1 Specifica il pool number. Nel momento in cui questa interfaccia dovesse attivarsi per
fare una chiamata, verrà utilizzata una delle interfacce fisiche associate a questo pool
(in questo caso BRI0).
dialer string 5551212 Numero di telefono.
dialer-group 1 Assegna l’interfaccia ad un dialer group.
exit Termina la configurazione di questa interfaccia.
interface dialer1 Definisce una seconda Dialer Interface.
ip unnumbered loopback0 Specifica un indirizzo di loopback IP unnumbered.
encapsulation ppp Definisce l’encapsulation PPP.
dialer remote-name CHAP autentication name del router remoto.
Remote1
dialer pool 1 Specifica il pool number. Nel momento in cui questa interfaccia dovesse attivarsi per
fare una chiamata, verrà utilizzata una delle interfacce fisiche associate a questo pool
(in questo caso BRI0).
dialer string 5551234 Numero di telefono.
dialer-group 1 Assegna l’interfaccia ad un dialer group.
exit Termina la configurazione di questa interfaccia.
interface serial0 Specifica la Serial0.
ip unnumbered loopback0 Specifica un indirizzo di loopback IP unnumbered.
backup interface Definisce la Dialer0 come interfaccia di backup.
dialer0
backup delay 5 10 Specifica i parametri di attivazione / disattivazione del backup.
exit Termina la configurazione di questa interfaccia.
interface serial1 Specifica la Serial1.
ip unnumbered loopback0 Specifica un indirizzo di loopback IP unnumbered.
backup interface Definisce la Dialer1 come interfaccia di backup.
dialer1
backup delay 5 10 Specifica i parametri di attivazione / disattivazione del backup.
exit Termina la configurazione di questa interfaccia.
interface bri0 Specifica l’interfaccia ISDN.
encapsulation ppp Definisce l’encapsulation PPP.
dialer pool-member 1 Definisce l’interfaccia come appartenente al pool “1”. Questa interfaccia verrà usata
da Dialer0 e Dialer1 per far partire la chiamata.
In alcune versioni di IOS il comando è sostituito da:
dialer rotary-group num
ppp authentication chap Definisce l’autenticazione CHAP.
exit Termina la configurazione di questa interfaccia.
Per rendere funzionante questo esempio è necessario, al solito, configurare successivamente le dialer-list e le access-
list.

Configurazione e controllo del routing


Comandi fondamentali
show ip route Mostra la routing table del protocollo IP.
clear ip route [Modalità privilegiata] Permette la cancellazione di una o più route che si
{network [mask] | *} suppongono non più valide. Questo comando non prmette la cancellazione delle route
statiche.
show ip proto Visualizza lo stato di ogni protocollo di routing attivo (tempistiche, parametri (es per
EIGRP), redistribuzioni, …).
ip routing Abilita il router ad instradare pacchetti IP (processo di forwarding).
NOTA: è un comando usato in forma negata (no ip routing) per cancellare
completamente la precedente configurazione di routing, lasciando il router spoglio. A
questo punto si riabilita il routing e si procede alla sua nuova configurazione.
ip classless Nel momento in cui il router riceve un pacchetto per cui non ha una route specifica (e
nemmeno la default route), usa la migliore supernet route possibile.
Route statiche, di default, redistribuzione
ip route indirizzo I pacchetti destinati alle reti comprese nel range (indirizzo, maschera) devono
maschera router essere instradati verso router, che deve essere:
[distanza]  in una sottorete direttamente collegata a una delle interfacce
 una porta del router corrente nel caso in cui l’interfaccia sia unnumbered
Esempio:
interface Ethernet1
ip address 128.99.3.8 255.255.255.0
exit
interface serial0
ip unnumbered loopback0
exit
ip route 130.192.0.0 255.255.0.0 128.99.3.2
ip route 130.192.4.0 255.255.255.0 128.99.3.9
ip route 198.205.2.0 255.255.255.0 serial0
NOTA: la route può essere sostituita da una appresa dinamicamente e avente distanza
inferiore.
no ip route indirizzo Elimina la route statica.
maschera router
ip default-network Configura una route di default.
indirizzo E' immessa da uno smart router, il quale normalmente conosce le route per qualsiasi
indirizzo, e diffonde la route di default tramite i protocolli di routing. La modalità con
cui questa è propagata dipende dal protocollo di routing:
 RIP annuncia 0.0.0.0 0.0.0.0
 IGRP annuncia indirizzo indicandola come route esterna e candidata
route di default.
redistribute protocollo Distribuisce nel dominio del router in questione le informazioni raccolte tramite il
[id] protocollo protocollo; è un sottocomando della modalità router
 id è necessario per discriminare tra più processi dello stesso protocollo (es.
EIGRP)
Esempio:
router rip
redistribute igrp 148
In questo caso il processo di router RIP distribuisce tutte le route apprese da IGRP,
ma non il viceversa.
E' spesso usato in abbinamento al comando default-metric, necessario per
specificare il costo delle route da ridistribuire.
redistribute static Ridistribuisce all'interno del protocollo di routing in esame tutte le sue route statiche.
redistribute connected Ridistribuisce le route che vengono create automaticamente per il fatto di avere una
interfaccia in esse:
 le route interessate da questo comando sono quelle non specificare da un
esplicito comando network
 per OSPF e IS-IS queste route sono ridistribuite come appartenenti
all’esterno dell’AS.

Comandi comuni ai vari protocolli di routing

router proto [ID] Abilita il protocollo di routing specificato; entra in modalità di configurazione di tale
protocollo; ha modalità leggermente diverse per ogni protocollo.
network indirizzo_di_rete Specifica le reti (direttamente connesse al router) che sono nel dominio di routing in
esame (e che verranno annunciate dal protocollo); il router automaticamente capisce
quali sono le sue interfacce interessate dal dominio, ed abilita l'invio e le ricezione di
messaggi di updates attraverso quelle interfacce. La sintassi del comando è
leggermente diversa in OSPF e in BGP.
passive-interface Inibisce l’invio di messaggi di update sull’interfaccia (che, ad esempio, è al bordo del
interfaccia dominio di routing). Può essere una ragione amministrativa (evitare di propagare
messaggi in una specifica direzione) oppure economica (impedire la generazione di
messaggi di routing su linee commutate quali ISDN).
default-metric metrics Comando abbinato al redistribute, indicando che tutte le route apprese
dall’esterno sono da ridistribuire con metrica metrics; ha modalità leggermente
diverse per ogni protocollo.
Comandi specifici per ogni protocollo
RIP router rip Abilita il protocollo di routing RIP.
version 1 | 2 Abilita l’invio di messaggi secondo la versione 1 o 2 (default 1); nella ricezione
capisce ambedue le versioni.
neighbor indirizzo Indica al router di inviare i messaggi RIP non solo in broadcast, ma anche
all’indirizzo indirizzo specificato; è usato su reti senza capacità broadcast oppure
per prevenire l'invio dei messaggi di aggiornamento a specifici routers (ad esempio su
LAN in congiunzione al comando passive-interface, per abilitare solo
specifici neighbors, per ragioni di policy).
Esempio:
interface Ethernet 0
ip address 128.99.1.8 255.255.255.0
exit
router rip
passive interface Ethernet0
network 128.99.1.0
neighbor 128.99.1.11
end
default-metric Comando abbinato al redistribute, indicando che tutte le route apprese
metric dall’esterno sono da redistribuire con metrica metric (in questo caso un numero).
Esempio di configurazione: interface Ethernet 0
 aggrega più reti ip address 128.99.1.8 255.255.255.0
(le 129.99.x.x) in exit
un'unica entry interface Ethernet 1
 evita l'invio degli ip address 128.99.3.8 255.255.255.0
annunci exit
sull'interfaccia interface Bri 0
ISDN, ponendola ip address 128.99.9.15 255.255.255.0
passiva exit
interface Serial 0
ip address 192.31.7.22 255.255.255.0
exit
router rip
version 2
network 128.99.0.0
network 192.31.7.0
passive-interface Bri0
end
IGRP - router igrp Attiva il processo di routing.
EIGRP process_id  process_id: identifica il particolare processo di routing in esecuzione,
router eigrp che deve essere uguale in tutti i router del dominio IGRP/EIGRP in quanto
process_id l’informazione viene inclusa negli annunci. Se si è in un AS registrato è
buona norma porre questo identificativo pari al numero dell’AS; nel caso si
voglia impiegare contemporaneamente IGRP e EIGRP (per esempio per
necessità di transizione), IGRP e EIGRP possono scambiarsi informazioni
solo se process_id = AS.
default-metric k1 Comando abbinato al redistribute, indicando che tutte le route apprese dall’esterno
k2 k3 k4 k5 sono da redistribuire con metrica indicata.
 Esempio: default-metric 10000 100 255 1 1500
 Significato dei termini: banda, ritardo, affidabilità, carico, MTU
metric weights tos Cambia il valore dei parametri utilizzati per il calcolo del costo per uno specifico
k1 k2 k3 k4 k5 codice Tipe Of Service (anche se è fortemente sconsigliato cambiarli); il significato
dei termini è analogo al comando default-metric.
 Valori di default: tos: 0, k1=k3= 1, k2=k4=k5= 0.
no metric holddown Disabilita l’algoritmo di hold down di IGRP, migliorando il tempo di convergenza a
(solo IGRP) scapito di possibilità di loop.
show ip eigrp Comandi di controllo del funzionamento del processo EIGRP.
interfaces
show ip eigrp
neighbors
show ip eigrp
topology
show ip eigrp
traffic
(solo EIGRP)
Esempio di configurazione interface Ethernet 0
ip address 128.99.1.6 255.255.255.0
exit
interface Ethernet 1
ip address 128.99.3.12 255.255.255.0
exit
interface Bri 0
ip address 128.99.9.4 255.255.255.0
exit
interface Serial 0
ip address 192.31.7.4 255.255.255.0
exit
router EIGRP 143
passive-interface Bri 0
network 128.99.0.0
network 192.31.7.0
end
OSPF router ospf Abilita un processo di routing OSPF:
process_id  process_id: identifica il processo di routing OSPF all’interno del router
ed ha significato locale (non viene trasmesso all’esterno del router)
network indirizzo La coppia <indirizzo,maschera> individua una o più interfacce che si trovano
maschera area nell’area id_area sulle quali vengono inviati e ricevuti i messaggi OSPF; OSPF
id_area annuncia le reti corrisponenti.
 maschera è di tipo wildcard (opposta alla netmask IP), dove
 un bit a 0 identifica la parte di rete
 un bit a 1 identifica la parte host
 id_area è codificato su 4 byte, ed è possibile utilizzare sia la notazione
decimale che quella decimale puntata.
area id_area stub Dichiara l’area id_area una stub area.
area id_area range Specifica un address range da annunciare all’esterno dell’area id_area,
indirizzo maschera consentendo l'aggregazione di informazioni per la propagazione all’esterno dell’area
id_area (se all’interno dell’area c’è almeno un’interfaccia con l’indirizzo che cade
all’interno dell’address range, all’esterno è annunciato l’address range invece dei
singoli indirizzi).
area id_area Crea un link virtuale con il router che ha ID_router, dove questo valore è
virtual-link individuabile visualizzando i database di OSPF; l’area id_area è comune ai due
ID_router router.
default- Abilita il router di annunciare una route di default all'interno del suo dominio OSPF,
information comportandosi da AS Boundary Router (lo stesso scopo può essere ottenuto con il
originate [always] redistribute). Un AS boundary router non annuncia necessariamente la route di
default, in quanto potrebbe annunciare più route esterne imparate da altri protocolli.
Se il router non ha alcuna route di default, questo comando è ininfluente, a meno che
si specifichi la keyword always, nel qual caso viene comunque sempre immessa
una route di default in quel dominio, anche se il router non ne ha una propria.
show ip ospf Mostra il database di link state advertisement ricevuti.
database
sh ip ospf Visualizza tutti i router OSPF adiacenti, indipendentemente dall'area a cui
neighbor appartengono; il campo neighbor_ID mostra l'identificativo (router_ID) del
router remoto.
Esempio di configurazione interface Ethernet 0
ip address 128.99.1.6 255.255.255.0
exit
interface Ethernet 1
ip address 128.99.3.6 255.255.255.0
exit
interface Bri 0
ip address 128.99.119.8 255.255.255.0
exit
interface Serial 0
ip address 192.31.177.12 255.255.255.0
exit
interface Serial 1
ip address 128.99.27.12 255.255.255.0
exit
router OSPF 1
passive-interface Bri 0
network 128.99.1.0 0.0.15.255 area 1
network 128.99.27.12 0.0.0.255 area 1
network 192.31.177.0 0.0.0.255 area 0
network 128.99.119.0 0.0.0.255 area 2
area 1 range 128.99.0.0 0.0.31.255
end
BGP router bgp AS Attiva il processo di routing BGP nell’Autonomous System AS.
La configurazione del BGP è leggermente più complessa degli altri protocolli in
quanto, oltre alla configurazione delle reti, è necessario procedere alla configurazione
manuale dei neighbors.
network indirizzo Identifica questa rete come appartenente al dominio BGP locale e la inserisce nella
mask netmask propria routing table. Il significato è diverso dai protocolli IGP in quanto il comando
network non definisce le interfacce sulle quali bisogna inviare gli annunci.
neighbor indirizzo Dichiara come peer (neighbor) il router indirizzo dell’Autonomous System AS. I
remote-as AS neighbor possono essere Internal o External:
 External: normalmente il router condivide un link con questo peer
 Internal: è normalmente posizionato in un qualsiasi posto dell’AS.
aggregate-address Se esiste almeno una route per una rete che rientra nel range di indirizzi
indirizzo maschera (indirizzo, maschera) BGP annuncia questo range
Esempio di configurazione interface Ethernet0
ip address 131.108.1.6 255.255.255.0
exit
interface Ethernet1
ip address 192.31.7.6 255.255.255.0
exit
interface Bri0
ip address 128.99.119.8 255.255.255.0
exit
router bgp 109
network 131.108.1.0
network 192.31.7.0
neighbor 131.108.200.1 remote-as 167
neighbor 131.108.234.2 remote-as 109
neighbor 150.136.64.19 remote-as 99
end

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