Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
Nazionali. Si trattava del resto di una necessaria conseguenza del fatto che gli scambi venivano
conclusi anche tra mercanti di Paesi diversi.
Era necessario adottare regole comuni e che fossero le pi rispondenti alle esigenze dei mercanti,
risultato che veniva realizzato mediante la ricezione oltre i confini di origine di quegli usi che si
erano venuti formando nei Comuni italiani.
Lincontro di mercanti con diverse esperienze giuridiche avveniva innanzi tutto nelle fiere, che
erano dei mercati in cui si riunivano periodicamente mercanti provenienti da diversi Paesi per
potere stipulare contratti di acquisto e di vendita dei prodotti che a loro interessavano.
Modifiche della disciplina del contratto e dei mezzi di prova.
Ai mercanti non interessava tanto ladozione di particolari formule sacramentali quanto lesatta
determinazione delle obbligazioni che venivano assunte da ciascuna delle parti. Veniva perci
riconosciuta la validit dei nuda pacta, accordi privi di forma, ma non di causa, intesa questultima
anche come insieme delle pattuizioni contrattuali.
Daltro canto di fronte a pattuizioni dettagliate la prova testimoniale perdeva la sua originaria
rilevanza e proprio perch non sempre il testimone era in grado di ricordare lesatto contenuto
dellaccordo e delle singole pattuizioni. Veniva di conseguenza formulata la teoria del documento e
si riconosceva che la prova principale era quella documentale.
Inoltre un ruolo particolare era riconosciuto ai c.d. documenti confessionati o guarentiggiati, che
erano redatti da un notaio ed a cui perci non solo veniva riconosciuto un maggior valore
probatorio, ma altres attribuita lefficacia di titolo esecutivo e perci la possibilit di avvalersene
per ottenere ladempimento coattivo delle obbligazioni nello stesso menzionate senza la necessit di
un ulteriore provvedimento giudiziario.
Il divieto delle usure.
Il termine usura in origine individuava qualsiasi compenso che fosse dato in cambio di un mutuo,
un prestito di denaro.
La ragione del divieto era molto semplice: chi ricorreva al mutuo era lartigiano o il lavoratore della
terra, che non aveva ricavato dal proprio lavoro i mezzi necessari al proprio sostentamento e che
aveva perci bisogno del prestito per poter sopravvivere. Pretendere di realizzare un guadagno dalla
dazione a mutuo sembrava un volere speculare, un volere approfittare delle umane miserie.
La giustificazione di ordine sociale trovava un riscontro nei princpi giuridici dellepoca, nella c.d.
giustizia commutativa, o se si preferiva nel principio dellequivalenza delle prestazioni.
Non mancava per chi cercava di aggirare il divieto delle usure, ma in tal caso lordinamento
giuridico interveniva con sanzioni pesanti, che non erano solo civili ma anche penali.
La situazione cambiava radicalmente allorch a ricorrere al mutuo era il mercante che si
riprometteva di ricavare un guadagno, anche cospicuo, dallutilizzazione del denaro ricevuto in
prestito. In tal caso non cera pi il desiderio di approfittare delle umane miserie e si modificava
anche la valutazione sociale apparendo equo riconoscere a chi col proprio denaro aveva consentito
ad altri di realizzare un guadagno il diritto di partecipare alla ripartizione di quel guadagno, di
ricevere un corrispettivo per quel prestito.
Si cercava di aggirare quel divieto nella pratica e la prima soluzione era stata quella delle c.d.
gratifiche o doni, che consistevano nella restituzione, nel momento della conclusione del contratto,
di una parte della somma ricevuta a mutuo, e perci nel pagamento anticipato degli interessi che
veniva giustificato come una manifestazione di gratitudine. Il mutuante non avrebbe per potuto
percepire nessun ulteriore compenso se il mutuatario non avesse adempiuto alla scadenza
inizialmente pattuita.
Per ovviare a questo inconveniente si fece ricorso al c.d. contratto trino, in cui si potrebbe
attualmente ravvisare un fenomeno di collegamento negoziale, in quanto venivano conclusi tre
contratti aventi differente funzione e contenuto ma mediante i quali si perseguiva un risultato
unitario. Veniva innanzi tutto conclusa una compravendita a pronti con cui il mutuatario alienava al
mutuante un proprio bene per un prezzo equivalente allimporto del mutuo; una seconda
copyright Neverstop
Littera patens: studenti provenzali per procurarsi le disponibilit finanziarie necessarie per il loro
soggiorno a Bologna si obbligavano a pagare una somma in moneta diversa da quella ricevuta ma di
valore sostanzialmente equivalente in Provenza in occasione delle successive fiere nundinali.
Littera clausa: contemporaneamente il creditore e il debitore ex causa cambi redigevano in comune
una scrittura privata con cui il primo (il cambista) attribuiva al proprio corrispondente nel luogo in
cui doveva essere eseguito il pagamento la legittimazione a riscuotere la prestazione ed il debitore
ordinava al proprio corrispondente di pagare. Con questa si realizzava il trasferimento del denaro
quindi.
Ben presto per si presentava lesigenza di semplificare lintera operazione e di superare la
redazione notarile del contratto di cambio, il che avveniva o con lunificazione dei due documenti
originari o con la creazione da parte dei mercanti di un nuovo tipo di documento che assolveva in
sostanza alla medesima funzione dei precedenti.
Nascevano in tal modo le prime lettere di cambio in cui dovevano figurare quattro soggetti e
precisamente il creditore ex causa cambi, il debitore, il corrispondente del primo ed il
corrispondente del secondo, ed in cui dovevano essere presenti due requisiti sostanziali, e cio la
permutatio pecuniae e la distantia loci.
Le lettere di cambio si trasformavano ben presto in strumenti di credito, rectius di mobilizzazione
del credito.
Lassicurazione.
Il cambium per litteras costituiva una adeguata forma di tutela contro i rischi del trasporto del
denaro.
Esistevano per elevati rischi anche per il trasporto di merci, specialmente via mare, di qui la
necessit di escogitare strumenti giuridici che consentissero di limitare con una prestazione
pecuniaria le perdite patrimoniali dal verificarsi degli anzidetti eventi di rischio.
La prima forma di tutela stato il prestito a cambio marittimo, si trattava di un contratto di mutuo
che veniva stipulato in occasione di una spedizione mercantile e per finanziare la stessa, e cio il
pagamento del prezzo della merce e del trasporto marittimo, peraltro con la condizione che il
mutuatario sarebbe stato liberato se la merce non fosse arrivata a destinazione. Il compenso che
doveva essere pagato al mutuante era particolarmente elevato ma non si trattava di usura perch
costituiva il corrispettivo del rischio che veniva corso.
Senonch i mercanti si rendevano conto che il loro principale interesse era tutelarsi contro i rischi
della navigazione, mentre potevano anche non avere bisogno di un prestito e quindi occorreva
individuare un tipo di contratto che avesse per oggetto solo lassunzione del rischio e che tra laltro
sarebbe stato pi economico.
Chiariamo la nozione di rischio: intesa come probabilit del verificarsi di un evento futuro ed
incerto causato dal fatto delluomo o da un evento naturale in conseguenza del quale una persona
subisce un pregiudizio patrimoniale.
Si passati successivamente a considerare lassunzione del rischio come iusta causa
dellattribuzione patrimoniale ed quanto sostanzialmente avveniva con il prestito a cambio
marittimo, in cui la liberazione del mutuatario era convenuta in una specifica pattuizione
contrattuale. Nel primo periodo della storia del diritto commerciale ci si poneva la domanda se il
rischio poteva costituire loggetto di un autonomo contratto. Per rispondere a questa domanda era
necessario approfondire i diversi tipi di rischi:
- Economico: errata previsione del risultato di un determinato affare; in tal caso lordinamento
giuridico non accordava alcuna tutela;
- Da evento naturale o da terzi: il danneggiato aveva diritto di tutelarsi contro la probabilit di
subire un pregiudizio patrimoniale non dipendente dalla sua volont;
Veniva di conseguenza creato il contratto di assicurazione che ancora una volta era una creazione
dei mercanti di cui bisognava precisare natura e funzione. Era necessario prevedere e disciplinare le
copyright Neverstop
condivisioni e le clausole necessarie per evitare che quel contratto potesse essere fonte di lucro e per
garantire che lo stesso assolvesse unicamente alla funzione di risarcire un danno.
Venivano introdotte sin dalle prima polizza (documenti probatori dellavvenuta conclusione del
contratto) una serie di clausole di salvaguardia:
Interesse assecurati: lesistenza di un rapporto giuridico tra colui che concludeva il contratto e il
bene esposto al rischio tale che, se si fosse verificato il sinistro, colui avrebbe subto un pregiudizio
patrimoniale;
Franchigia: una seconda cautela era costituita dalla necessit di evitare che lassicurato potesse
essere indotto a provocare volontariamente il sinistro per ottenere il pagamento dellindennit,
eventualit ricorrente nel caso in cui il prezzo della merce trasportata subiva una notevole riduzione
del suo valore nel luogo in cui avrebbe dovuto essere rivenduta rispetto a quanto pagato. Per
scoraggiare tale eventualit veniva stabilito che il bene non poteva essere assicurato per una somma
superiore ai sette decimi del suo valore dovendo per i residui tre decimi lassicurato restare
assicuratore di se stesso;
Distinzione tra iter e viagium: nel caso di assicurazione stipulato per tutelarsi contro i rischi del
trasporto via mare era necessario per valutare lentit di tale rischio specificare nella polizza la rotta
della nave e perci non solo il porto di partenza e quello di arrivo, ma anche il percorso da seguire e
per se il capitano della nave ed il mercante non avessero potuto discostarsi da quanto convenuto la
conseguenza avrebbe potuto essere quella di costringerli a provocare essi stessi il sinistro, in quanto
per non perdere la garanzia assicurativa e perci il risarcimento del danno avrebbero dovuto andare
incontro al fortunale, cosa che non rispondeva allinteresse delle parti. Si giungeva perci alla
conclusione di consentire una relativa elasticit nellinterpretazione delle clausole di polizza una
relativa elasticit nellinterpretazione delle clausole di polizza e si introduceva la distinzione tra
viagium e iter al fine di stabilire che se nonostante gli opportuni accorgimenti non fosse stato
possibile evitare il sinistro, lo stesso sarebbe stato coperto dallassicurazione;
Storno: il premio, cio il corrispettivo dellassunzione del rischio da parte dellassicuratore,
doveva essere pagato contestualmente alla conclusione del contratto e per si riconosceva che se la
spedizione veniva per qualsiasi motivo annullata non era giustificato che lassicuratore conservasse
il corrispettivo di un rischio che non aveva corso e perci si conveniva che, detratte le spese, il
premio doveva essere restituito;
Abbandono allassicuratore della nave e del carico: se fossero sorte contestazioni in merito
allentit del danno causato dal sinistro e sullimporto del risarcimento dovuto, lassicurato avrebbe
potuto abbandonare allassicuratore il bene assicurato riscuotendo in cambio lintera indennit;
I rapporti associativi e le societ.
Lesercizio dellattivit economica nei secoli XII-XIV era condizionato da tre diversi fenomeni:
1) Divieto delle usure;
2) Esigenza di tutelarsi contro il rischio del verificarsi di determinati eventi;
3) Necessit di procurarsi i capitali occorrenti;
In questa prospettiva assumevano un ruolo autonomo i rapporti associativi ed innanzi tutto la
commenda che, secondo alcuni studiosi, in origine era anchessa un mutuo con assunzione di
rischio e che si trasformava in un rapporto associativo allorch si accresceva la collaborazione fra
capitano e mercante e si determinavano le regole per la ripartizione delle perdite e dei guadagni che
normalmente erano pari ai due terzi per il mercante e ad un terzo per il capitano, ma che potevano
essere addirittura eguali, la met per ciascuno.
La forma tipica di associazione per lesercizio in comune dellattivit era costituita dalla
societ, che solo nei secoli XII e XIII acquister natura di mezzo tipico per lesercizio in comune
dellattivit economica da parte di mercanti.
copyright Neverstop
La prima forma di societ era la societas mercatorum, nella quale mancava un patrimonio comune
e lesercizio dellattivit utilizzando quel patrimonio. Lattivit era individuale nel senso che
ciascun mercante gestiva individualmente la propria azienda sulla quale gli altri soci non avevano
alcun potere di controllo; ragion per cui il rapporto associativo si riduceva alla partecipazione agli
utili e alle perdite. Il rischio era che gli altri soci potessero venir chiamati a rispondere delle
conseguenze di una attivit esercitata senza la dovuta perizia e solerzia da un mercante che si era
avventurato in affari rischiosi;
Questi inconvenienti inducevano a ricercare una struttura organizzativa pi idonea e veniva perci
creata la societas mercatura, che poteva considerarsi la progenitrice dellodierna societ in nome
collettivo, caratterizzata dalla costituzione di un patrimonio comune a tutti i soci, ma separato da
quello personale e destinato ad essere utilizzato per lesercizio dellattivit sociale. Problemi erano
leventualit che il mercante entrato in societ non intendesse smettere la propria percedente attivit
individuale, ragion per cui era necessario individuare regole per disciplinare la concorrenza e che
lamministrazione di regola spettava a tutti i soci disgiuntamente, ragion per cui si doveva
determinare lambito dei relativi poteri e perci diritti obblighi e responsabilit individuali. La
soluzione veniva ricercata attraverso lelaborazione di clausole contrattuali.
Se il mercante partecipasse alla societ per concorrere alla ripartizione dei relativi guadagni, ma
senza inserirsi nella gestione, si parlava della moderna societ in accomandita caratterizzata dalla
presenza di due soci: accomandatari e accomandanti, i primi a cui spettavano tutti i poteri di
gestione e che erano contemporaneamente illimitatamente responsabili, i secondi che partecipavano
unicamente alla ripartizione degli eventuali utili, ma la cui responsabilit era limitata al solo
conferimento eseguito.
Lorganizzazione dellattivit.
Veniva enunciata la nozione di fondaco (azienda) e le prime regole a riguardo.
Furono individuati i segni distintivi e innanzi tutto ditta e insegna: la prima costituiva il nome
commerciale del mercante, che doveva avere un contenuto predeterminato, la seconda che indicava
il luogo in cui veniva esercitata lattivit, che aveva una pi limitata efficacia distintiva e che poteva
anche essere una indicazione di fantasia;
Un problema riguardava la tenuta della contabilit: la numerazione romana non consentiva di
incolonnare le singole cifre. Nel XIV secolo fu escogitata la partita doppia, e cio non solo
lindicazione in colonne separate delle voci riguardanti i ricavi e le spese ma anche e separatamente
lunificazione delle poste omogenee in modo da potere calcolare periodicamente e rapidamente lo
svolgimento dellattivit ed i risultati conseguiti;
Si diffonde il ricorso a collaboratori esterni, agenti e commissionari, di cui era necessario
determinare i poteri e le responsabilit; solo in unepoca successiva saranno create le figure dei
collaboratori interni, istitori e commessi, essendo difficilmente compatibili con una struttura
dellattivit economica in cui era ignota la figura del salariato;
LA FORMAZIONE DEGLI STATI NAZIONALI
Il secondo periodo della storia del diritto commerciale e la formazione degli Stati Nazionali.
Nel momento in cui i Comuni italiani persero rilevanza nellesercizio dellattivit economica e nella
formazione della relativa disciplina, si apr il secondo periodo della storia del diritto
commerciale.
Questo avviene a seguito di tre eventi storici: la scoperta dellAmerica, la Riforma protestante e la
creazione degli Stati Nazionali.
La formazione degli Stati Nazionali comportava la rivendicazione della nazionalit non solo per
quanto atteneva alla struttura della societ, ma anche e contemporaneamente per laffermazione
della nazionalit del diritto, in contrapposizione al diritto romano comune, che era un diritto
internazionalmente uniforme, e ai diritti particolari e di classe, quindi anche del diritto commerciale.
copyright Neverstop
Il criterio di applicazione delle norme di diritto commerciale rimaneva pur sempre soggettivo, nel
senso che era necessaria la qualit di mercante di almeno una delle parti e questo anche per
lassoggettamento alla speciale giurisdizione. Si veniva per superando la struttura corporativa in
quanto lattivit tessile, ancora la pi importante in quel periodo, veniva non di rado esercitata
facendo ricorso al lavoro a domicilio. Inoltre veniva riconosciuta la nozione di mercante quoad
actum, spettante a chiunque compiva atti di commercio, anche se isolati.
Nel 1673 con lOrdonnnance du commerce, il ministro Colbert nel regno di Luigi XIV, la
regolamentazione della materia prima contenuta nelle raccolte di consuetudini dei mercanti veniva
trasfusa in un testo legislativo unitario, che superava i particolarismi di classe e realizzava
lunificazione normativa del diritto commerciale francese, mentre per lunificazione del diritto
civile si dovr attendere la codificazione napoleonica del 1804.
La giurisdizione.
Lamministrazione della giustizia nel secolo XVI cessava di essere una prerogativa delle
corporazioni, della loro autonomia, e di essere amministrata dagli stessi mercanti ed anche le
controversie riguardanti rapporti commerciali venivano assorbite nellambito della giurisdizione
statale. In Italia i tribunali di commercio furono abrogati solo nel 1888.
In Francia fu stabilito che il tribunale commerciale conservava la sua specialit in primo grado
essendo il collegio giudicante composto da mercanti, ma in secondo grado si realizzava lunicit
della giurisdizione esistendo solo una corte dappello che doveva decidere tanto e controversie civili
quanto quelle commerciali.
In Inghilterra fu deciso che le controversie commerciali dovevano rientrare nella competenza della
Corte dellammiragliato conservando peraltro la loro specialit grazie ad una peculiarit del diritto
processuale inglese, e cio la presenza, anche nel processo civile, dei giurati, che nelle controversie
commerciali dovevano essere mercanti e dovevano asseverare lesistenza della consuetudine di cui
si chiedeva lapplicazione.
I debiti pecuniari.
La moneta era stata per molti secoli metallica e questo comportava che il valore del pezzo
monetario era determinato dalla quantit di metallo pregiato in esso contenuto e dal diritto di conio
spettante a chi batteva la moneta. La conseguenza era che gi allora da un lato era possibile una
svalutazione che si operava riducendo la quantit di metallo pregiato contenuto in ciascun pezzo
monetario e daltro canto che ladempimento dei debiti pecuniari aveva luogo mediante consegna al
creditore di un numero di pezzi monetari che doveva nel suo complesso contenere una qualit di
metallo pregiato equivalente a quella del momento in cui il debito era stato contratto. Era questa la
c.d. teoria dellintrinseco, che assicurava la maggiore tutela al credito in quanto faceva per intero
gravare sul debitore le conseguenze di una eventuale svalutazione.
Nel XVII secolo in seguito alla formazione degli Stati Nazionali il principio si rovesciava e si
affermava quello del valore nominale, il valore della moneta era quello indicato sul pezzo
monetario indipendentemente dalla quantit di metallo pregiato nello stesso contenuto. La
giustificazione di questo principio era innanzi tutto costituita dalla sovranit dello Stato e proprio
perch spettava al sovrano determinare il valore della moneta la sua decisione era insindacabile.
Il valore nominale aveva piena efficacia nello Stato, ma come si regolava il rapporto nellipotesi di
scambi fra paesi diversi?
Il problema veniva risolto con la creazione delle monete immaginarie o di conto, che non avevano
corso legale e che servivano solo per calcolare il rapporto di cambio. La pi famosa di queste
monete era la livre francese.
Le banche nazionali.
Inizialmente lattivit bancaria era esercitata dagli stessi mercanti che erogavano denaro e
fungevano anche da cambiavalute.
copyright Neverstop
In seguito nel secondo periodo del diritto commerciale si affiancavano ad essi le banche nazionali
ed innanzi tutto la Banca dInghilterra, costituita inizialmente con funzione di tesoriere, con lo
scopo di ricevere e custodire le somme che pervenivano a qualsiasi titolo nel patrimonio dello Stato
e di provvedere alle varie scadenze allesecuzione dei pagamenti dovuti.
Di conseguenza la Banca dInghilterra si era trovata ben presto in possesso di rilevanti somme che
giacevano nelle sue casse inutilizzate e si prospettava lopportunit di investirle in operazioni di
concessione di credito; nasceva cos il contratto di sconto e cio quel contratto con cui il mercante
cedeva alla banca propri crediti liquidi, ma non ancora esigibili, ricevendone in cambio il
corrispettivo in denaro decurtato di una certa somma che costituiva il compenso della prestazione
della banca e ed il pagamento degli interessi.
Inoltre il banchiere che riceveva in deposito una somma di denaro doveva rilasciare al depositante
una ricevuta, un documento nominativo che veniva emesso di volta in volta ed in cui veniva
specificato lammontare del deposito.
La cambiale.
La cambiale sub in questo periodo delle modificazioni:
I soggetti, in origine quattro (debitore, creditore, corrispondente del primo e corrispondente del
secondo), divennero tre, in quanto si riconosceva che il creditore non doveva essere costretto a
rivolgersi ad un proprio corrispondente per riscuotere la somma menzionata nel documento, ma
poteva farlo personalmente. Per questo doveva essergli riconosciuta la possibilit di conferire ad un
terzo la legittimazione a riscuotere anche in un momento successivo alla creazione del documento.
La girata consentiva questo risultato: era una dichiarazione scritta che veniva apposta sul
documento cambiario e con cui il creditore attribuiva ad un terzo la legittimazione a riscuotere in
suo nome e per suo conto e che aveva leffetto di liberare il corrispondente del debitore che aveva
eseguito la prestazione. La persona a cui era stata conferita la legittimazione a riscuotere, il
giratario, con una successiva dichiarazione apposta sullo stesso documento poteva a sua volta
trasformarsi in girante ed effettuare un ulteriore trasferimento della cambiale, che cominciava in tal
modo a circolare.
Unaltra modifica introdotta fu labolizione della permutatio pecuniae, ragion per cui la causa
dellemissione della cambiale poteva essere costituita anche da un contratto diverso da quello di
cambio.
La cambiale cos, in seguito allintroduzione della girata e della scomparsa della permutatio
pecuniae, cessava di essere solo strumento per pagamenti tra piazze lontane e veniva ad assumere
anche la veste di documento destinato alla mobilizzazione di un credito.
Le compagnie coloniali.
I rischi e i pericoli della navigazione aumentavano nel momento in cui si svolgeva nellOceano, ma
erano rischi compensati dai guadagni che si potevano realizzare dallo sfruttamento delle ricchezze
dei paesi raggiunti con le scoperte geografiche.
Nacquero le compagnie coloniali, che organizzavano spedizioni per le quali era necessario disporre
di ingentissimi capitali.
La prima fu la Compagnia Olandese delle Indie Orientali, attiva dal 1602 al 1800, che avevano il
privilegio dellesclusivo sfruttamento delle ricchezze di alcune isole che si trovavano nellOceano
Indiano e che costituivano le Indie Olandesi e per la compagnia doveva in cambio corrispondere al
sovrano che aveva concesso il privilegio una parte degli utili.
La partecipazione alla compagnia era aperta a tutti ed era rappresentata da un documento
denominato azione, che conferiva al socio la legittimazione ad esercitare leventuale azione
giudiziaria contro la compagnia per fare valere propri diritti.
Non era previsto un bilancio annuale ed il rendiconto veniva dato solo spedizione per spedizione ed
al termine della stessa, non vi era una perioca distribuzione di utili in denaro, ma al termine di
copyright Neverstop
agricoltura, daltro canto si assisteva ad una forte emigrazione della campagna verso la citt, dove i
nuovi arrivati andavano ad accrescere la massa di disoccupati e di salariati che non godevano di
alcuna tutela e che dovevano perci assoggettarsi a massacranti condizioni di lavoro in cambio di
salari molto modesti.
Nello stesso periodo nellattivit tessile veniva introdotta la macchina a vapore e la borghesia
acquistava un peso crescente nellesercizio dellattivit economica, mentre la scena politica era
ancora dominata dalla nobilt e dal clero, ragion per cui si faceva strada lesigenza di una disciplina
giuridica pi rispondente alla nuova realt economica.
Nel 1756 si affermava cos nelle Corti di Common Law il principio che anche le controversie
relative a rapporti commerciali rientravano nella loro competenza e che le decisioni dalle stesse
adottate erano vere e proprie norme di diritto ed in tal modo si superava da un lato la concezione
che lesistenza degli usi particolari di categoria doveva essere accertata di volta in volta dai giurati e
daltro canto si sanciva che gli usi accertati in sentenza diventavano norme giuridiche applicabili
direttamente.
I problemi economici, sociali e politici che travagliavano la Francia del 1700. La Rivoluzione
francese e lidea della codificazione.
La Francia del 1700 era travagliata da numerosi problemi:
Giuridici: in seguito al retaggio delle invasioni barbariche, il paese era stato diviso fra le zone in
cui si erano insediati i popoli provenienti dallEst con le loro regole essenzialmente consuetudinarie,
e quella parte del paese in cui linfluenza delle invasioni barbariche era stata minore ed in cui era
perci rimasto in vigore lordinamento precedente di natura romanistica; esistevano diritti
particolari e di classe, tra cui il diritto commerciale, frutto delle consuetudini dei mercanti e
contenuto nelle relative raccolte di usi;
Economici: in agricoltura in conseguenza della concezione patrimoniale dello Stato e perci della
propriet della terra e dei diritti feudali, ragion per cui vi era una agricoltura a produzione estensiva;
Lattivit commerciale era ancora condizionata dalle corporazioni, che erano state in origine fonte
di progresso e che si erano in seguito arroccate a salvaguardia dei privilegi acquisiti;
I contrasti politici e sociali che erano stati causati dal disordine dellamministrazione pubblica, dal
deficit delle finanze dello Stato causato in particolare dalle guerre, che avevano dissanguato
leconomia, e dai contrasti fra la corte, la nobilt ed il clero;
In questa situazione si erano determinate le condizioni favorevoli per consentire alla borghesia, al
Terzo Stato, di mirare ad ottenere ladozione di un sistema giuridico in cui doveva essere eliminato
ogni ostacolo alla conquista da parte della nuova classe emergente di un incontrastato potere
economico;
Prendeva di conseguenza corpo lidea della codificazione, strumento di razionalizzazione del
sistema economico che si intendeva attuare, e perci come un complesso di norme volte a
disciplinare determinati gruppi di materie con una serie di precetti chiari sistemati secondo un
ordine logico.
I codici napoleonici e la codificazione in Europa.
Il codice civile veniva emanato nel 1804 da Napoleone e con esso si conseguivano tre diversi
risultati:
1) Veniva enucleato un diritto unitario e nazionale superando la dicotomia fra province e
eliminando i vari particolarismi;
2) Conteneva una razionalizzazione del sistema secondo il modello del diritto romano ma
contemporaneamente il suo superamento in conformit delle idee del giusnaturalismo sostenuto dal
Domat e dal Pothier;
3) Si ritrovava una regolamentazione del nuovo ordinamento politico-sociale gi nella ripartizione
della materia. Il codice infatti dopo alcune disposizioni preliminari era diviso in tre libri, nel primo
il diritto di famiglia, nel secondo i beni e la propriet, nel terzo i modi di acquisto della propriet e
copyright Neverstop
copyright Neverstop
Inoltre si ampliava lambito del diritto commerciale facendovi rientrare nuovi tipi di atti di
commercio o dettando la disciplina di istituti ignorati dalla legislazione precedente ed in questo
quadro rientravano:
La speculazione immobiliare e lattivit di costruzione edilizia;
Lassegno bancario;
Lassicurazione sulla vita;
Inoltre si accentuava loggettivizzazione del diritto commerciale e gi per effetto della collocazione
sistematica della disciplina degli atti di commercio, dettata in maniera autonoma, non funzionale
allassoggettamento delle controversie in materia alla speciale giurisdizione dei tribunali di
commercio.
Nuove iniziative commerciali e industriali.
Emergono in quegli anni nuovi esigenze ed innanzi tutto quella di realizzare una rete ferroviaria in
grado di favorire gli scambi fra province e citt diverse. Si realizzarono le centrali idroelettriche,
cos che da un lato si riduceva la dipendenza da altri Paesi per lacquisto del carbone e dallaltro si
accelerava lindustrializzazione del Paese.
La societ anonima diventava fra la fine del XIX secolo e linizio di quello successivo il principale
strumento per realizzare la produzione di massa e la protagonista dello sviluppo economico del
Paese.
In questo clima si consolidavano i princpi liberali che si traducevano nel riconoscimento
dellincontrastato liberismo economico, sicch la regola che dominava il mercato era quella della
libert di iniziativa e della libera circolazione della ricchezza.
La dottrina; le scuole di Cesare Vivante e di Alfredo Rocco.
La codificazione del 1882 provocava numerosi interventi da parte della dottrina:
Per il Vivante, lindagine giuridica doveva partire dallesame della realt fenomenologica, da
gruppi omogenei di fattispecie, al fine di individuare quali erano gli interessi in conflitto e di
accertare quelli meritevoli di tutela, che normalmente coincidevano con quelli di cui erano portatori
i soggetti economicamente e socialmente pi deboli. Era il c.d. metodo deduttivo;
Per Rocco, era necessario isolare nellambito della complessiva fattispecie il profilo strettamente
giuridico e pervenire ad una puntuale interpretazione della disciplina; era il c.d. metodo dogmatico;
La prima guerra mondiale e lintervento dello Stato nellesercizio dellattivit economica.
Il primo conflitto mondiale provoc una grave crisi della struttura economica del Paese. Le
industrie italiane nei decenni immediatamente precedenti per potere realizzare le opere necessarie al
loro risanamento ed ammodernamento avevano dovuto fare ricorso a notevoli finanziamenti, che
erano stati concessi loro dalle banche ed a garanzia dei quali avevano costituito in pegno pacchetti
azionari.
Dopo lo scoppio le industrie per potere attivamente partecipare allo sforzo bellico furono costrette
ancora una volta a far ricorso a finanziamenti, in cambio dei quali avevano ceduto ai loro
finanziatori azioni. Le banche cos si erano trovate in possesso di ingenti pacchetti azionari in veste
di soci o di creditori pignoratizi, pacchetti azionari che non erano alienabili e che avevano per
assorbito tutta la loro liquidit.
Dal canto loro le industrie avevano bisogno di ulteriori finanziamenti.
Fu istituito lI.M.I. (Istituto Mobiliare Italiano) e lI.R.I. (Istituto per la Ricostruzione Industriale).
LI.M.I. concedeva finanziamenti a medio e lungo termine alle imprese che presentavano possibilit
di ripresa. AllI.R.I. vennero trasferiti i pacchetti azionari di grandi e medie societ industriali e
manifatturiere che si erano nel corso degli anni accumulati nel patrimonio delle banche, le quali
ricevendone in cambio il controvalore vedevano ancora una volta ricostituita la loro liquidit.
IL CODICE CIVILE DEL 1942
copyright Neverstop
Le opinioni della dottrina sulla sorte del diritto commerciale dopo lemanazione del codice civile
del 1942.
Nel 1942 si realizz lunificazione formale del diritto privato perch scompariva il codice di
commercio e si aveva un testo legislativo unitario e venne eliminata la distinzione tra contratti civili
e commerciali.
Il nuovo testo legislativo provoc diverse opinioni della dottrina:
Parte riteneva che il codice civile era una realizzazione del regime politico vigente nel momento
storico in cui era stato approvato e pubblicato in quanto traduceva in un testo normativo i princpi
ispiratori dellordinamento corporativo, ma nella sostanza non era cambiato nulla;
Il Valeri sosteneva la necessit di riaffermare lautonomia e la specialit del diritto commerciale e
proponeva lemanazione di un nuovo codice di commercio imperniato sulla figura dellimprenditore
e sullevoluzione dellattivit;
Il Greco e la dottrina prevalente ritenevano invece che la codificazione avesse realizzato una
sostanziale unificazione del diritto privato;
Lautonomia della materia vigente il codice di commercio.
La disciplina della compravendita era ormai unitaria e non esisteva pi la distinzione fra contratto
civile e commerciale. Cambiale e assegno bancario furono utilizzabili da chiunque. Riporto, conto
corrente e assicurazione che erano contratti tipicamente commerciali vennero disciplinati nel codice
civile e facevano parte della configurazione del diritto delle obbligazioni.
La nozione di imprenditore e la sua disciplina, lesercizio dellattivit.
Fra gli imprenditori rientra anche quello agricolo, ma la sua disciplina assoggettata ad uno statuto
speciale perch si tratta di attivit diretta a soddisfare bisogni primari delluomo.
In tal modo si supera la contrapposizione fra commercio e industria da un lato ed agricoltura
dallaltro aveva caratterizzato i secoli precedenti e contemporaneamente con linclusione
dellagricoltore fra gli imprenditori si afferma la prevalenza dellesercizio dellattivit sulla
propriet.
Viene incluso fra gli imprenditori, ancorch piccoli, il coltivatore diretto del fondo, lartigiano, il
piccolo commerciante ed altri anchessi sottratti allapplicazione dello statuto soggettivo
dellimprenditore commerciale per le dimensioni dellimpresa.
Lintervento dello Stato nellesercizio dellattivit economica; sua evoluzione e contrastanti
interventi legislativi.
Si era creata una situazione anomala in quanto tutte le imprese industriali e non solo quelle private,
ma anche le societ a prevalente partecipazione statale erano iscritte alla Confindustria,
associazione privata che determina lindirizzo della politica industriale di tutti gli iscritti e che in
pratica finiva per perseguire gli interessi dei privati.
Questa anomalia venne eliminati nel 1956 con listituzione del Ministero delle partecipazioni statali
allo scopo di eliminare il collegamento fra le anzidette societ e quelle private. In sostanza si mirava
a porre fine allappartenenza delle societ a prevalente partecipazione stata alla Confindustria.
Dopo pochi anni si assisteva ad un nuovo cambiamento di rotta, in quanto veniva avviato un
programma di dismissione degli enti pubblici economici e delle societ a prevalente partecipazione
statale, i cui patrimoni venivano trasferiti a gruppi privati; in sostanza lo Stato vendeva o forse pi
esattamente svendeva, il proprio patrimonio industriale o imprenditoriale ai privati.
La l. 7 giugno 1974, n. 216, e listituzione della Consob, i poteri originari ed il loro progressivo
ampliamento.
Questa legge, la c.d. mini riforma delle societ, istituisce la Commissione nazionale per la societ e
la borsa (la Consob), la cui funzione era quella di realizzare un controllo pubblico sulle societ con
azioni quotate in borsa, costituisce il primo cambiamento di rotta perseguito da un lato
assoggettando i bilanci delle anzidette societ, in aggiunta al controllo interno spettante ai sindaci,
copyright Neverstop
ad un controllo esterno da affidare ad una societ di revisione da scegliere tra quelle iscritte in un
apposito albo creato presso la Consob.
Inoltre la Consob poteva chiedere agli amministratori ulteriori notizie in merito al contenuto del
bilancio e ad eventuali proposte di aumenti di capitale. Lo scopo era di consentire una maggiore
informazione dei soci e dei terzi rispetto a quella prevista dalle norme del codice.
copyright Neverstop