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REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
lA CORTEDEI CONTI
SEZIONE GIURISDIZIONALE PER lA CAMPANIA
composta dai seguenti magistrati:
dotto Fiorenzo SANTORO
Presidente
DE FALCO
ha pronunciato
Referendario
reI. est.
la seguente
ORDINANZA
nel giudizio iscritto al n. 66655 del registro di segreteria, avente ad oggetto reclamo avverso ordinanza
cautelare, proposto da:
Panza Lucio, rapp.to
e difeso dall'avv.
elett.te
dom.to
in
rapp.to e difeso dagli avv. Mario D'Urso e Marcello Brescia Morra, presso il cui studio
nella persona
del S.P.G. dr. Ferruccio Capalbo, e con l'assistenza del segretario dott.ssa Francesca Cerino;
Premesso in
FATTO
Con ricorso depositato
in data 8/9/2014,
rispettivamente,
il primo e il secondo,
di Presidenti
del
causa di irregolarit
2013.
In particolare, ai primi due (Barbuti e Panza) veniva contestato
rendiconti
e nell'utilizzo
Giacomo
veniva
indebitamente
improprio
attribuito
l'omesso
controllo
sui
rendiconti
mentre
e l'omesso
al Montefusco
recupero
e al De
delle
somme
utilizzate.
il contraddittorio,
i convenuti
25.341,03, limitandolo
la misura cauteiare
in favore del
nei confronti
per difetto
n. 420/2014,
del periculum
il
in mora,
e di Panza, per E.
terdecies c.p.c. e deduceva: 1) il difetto del periculum in mora, per essere esso sequestrando
proprietario
di beni immobili; 2) la vioiazione del diritto di difesa, per essere stato chiamato a rispondere sulla base di
una documentazione
non
in atti,
documentazione
il PM fa riferimento,
il procedimento
i capigruppo
consegnavano
Consiglio, ed ai funzionari
fatture, mentre il compito
funzionari
preposti,
quantificazione
21/1/2010,
di spesa, disciplinato
ie rendicontazioni
richiamata
e sintetizzata
dell'addebito,
con lo scioglimento
poteva consistere, al
all'Ufficio
del Protocollo
o all'Ufficio
l'esame
delle
singole
dei
esulando
nell'informativa
fatture;
avvenisse attraverso
4) che era errata
i
la
..
'''l''''+i,,...
essere verificata
entro
il 31/12/2010,
il Consiglio
era sciolto;
concludeva per la revoca del sequestro o, in subordine, per la riduzione dello stesso.
Con atto in data 26/11/2014
deduceva:
1) l'errata
funzionamento
proponeva
applicazione
dell'art.
22 del
Regolamento,
che
disciplina
le spese
per
il
dei gruppi consiliari, sancendo la responsabilit dei capigruppo per la gestione dei fondi ad
estraneit
dei capigruppo,
di rendiconto,
spettanti
all'Ufficio
di
contabilit dell'Ente, che alla gestione e al controllo delle spese sostenute dai vari consiglieri; 2) che il G.D.
aveva erroneamente
interpretato
le dichiarazioni
Sorrentino,
Noviello,
raccolti in sede
penale, atteso che nei riguardi del Barbuti si era proceduto solo per il delitto di peculato -nella qualit di
capogruppo- e per un importo
inferiore
a quello nell'odierna
Considerato in
DIRITTO
~i;':~
I reclami vann#ntrambi
disattesi.
1.Va in primis rilevato, quanto alla violazione del diritto di difesa prospettata
accusatorio
espletata dai
c.c. in sede
vede invero,
a proprio
fondamento,
la copiosa
in dettagliate
attivit
di indagine
ed esaustive relazioni,
precisamente
e singolarmente
controdedurre
Non va inoltre
trascurato
le varie fatture
che i
c. c.,
di P.G., depositate
contestate,
lungi dall'effettuare
in giudizio,
s da consentire
una valutazione
richiamano
ai prevenuti
autonoma
di
delle
condizioni di rimborsabilit
conto delle osservazioni scritte e orali degli indagati e replicando alle medesime-
tenendo
al dott.
Sorrentino che, in qualit di Responsabile del servizio finanziario del Comune, era deputato a
controllare
i rendiconti
l'ammissibilit
della
spesa.
2. Quanto al merito, sulla base di una sommaria delibazione degli atti e documenti di causa, deve
affermarsi
del furnus
reclamanti.
effettuata
della vicenda
nel gravato
in punto
provvedimento
di fatto
e di diritto
sia stata gi
opportuno
costituiti.
Analogo dettato
si
rinviene, peraltro, nella parte dello statuto comunale relativa ai consiglieri comunali.
L'art. 22 del Regolamento adottato con delibera del consiglio comunale 96/2002 prevede che:
1) all'inizio del mandato il consiglio comunale delibera l'entit del fondo da costituirsi per ciascun gruppo
consiliare, da assegnarsi annualmente
telefoniche,
di cancelleria
e di
rappresentanza;
2) tali somme vengono erogate ai capigruppo consiliari -e dunque non ai singoli consiglieri- che ne curano
la gestione, assumendosene la responsabilit;
3) i capigruppo presentano ogni anno, entro il 31 dicembre dell'esercizio di riferimento,
un rendiconto
documentato della gestione, la cui mancata presentazione comporta l'obbligo di restituzione della somma
erogata al capogruppo.
L'art. 1, co. 2 del regolamento
Drf'SSO
il nronrin Ilffirin
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sia
relativa ai rendiconti.
2.2 Dalla documentazione in atti (v. informative dei CC, nell'ambito del procedimento
presso la Procura
di
Nocera
documentazione giustificativa
Inferiore)
si evince
che
l'esame
dei
rendiconti
penale
e della
rifiuto del
Barbuti di esibire gli atti in suo possesso) ha delineato un quadro di diffusa illegalit circa l'utilizzo
dei fondi assegnati ai gruppi consiliari, fondi in realt impiegati per finalit private ed egoistiche
dei singoli consiglieri.
Tale utilizzo stato reso possibile: 1) dall'illegittima
singolarmente a ciascun consigliere, effettuata
del relativo regolamento, il quale prevede che "i fondi sono erogati ai Capigruppo/Presidenti
gruppi consiliari,
i quali ne cureronna
lo gestione,
assumendone
lo responsabilit";
di una rendicontazione
illegittima,
dei
2) dalla
costituita
da
privata; 3) dalle
omissioni dei Presidenti del Consiglio, Panza e Barbuti, i quali hanno trascurato
di vigilare
sull'applicazione del regolamento, cos consentendo ai capigruppo consiliari un utilizzo dei fondi
per finalit
personali, in violazione
dell'art.
2.3 Il danno che si assume riveniente da sifatte illegittimit stato, in parte, ascritto agli odierni
reclamanti: invero, il Barbuti ha rivestito funzione di Presidente del consiglio comunale dal 2010
al 2013; stato inoltre capogruppo
daIl'1/1/0G al 31/12/07.
al
al 31/12/09 e
contrariamente
auanto
asserito
dalla
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non
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corresponsabilit
da omesso controllo
della rendicontazione
(di competenza
dei capigruppo,
in
prima battuta, e poi del dirigente della Ragioneria, ex art. 22 reg.cit.), bens una dolosa omissione
dell'esercizio dei propri poteri di vigilanza su tali controlli, cui erano tenuti ai sensi del combinato
cui il presidente del consiglio tenuto
a verificare
il controllo
un autonomo
titolo di responsabilit,
consiglieri e capigruppo,
cos determinando
il concorso di tutti
costoro
danno erariale.
Invero, tale omissione -presumibilmente
le somme, di protrarre
la propria
condotta
la possibilit,
in merito un
per i consiglieri
una
comunali
il pregiudizio
erariale.
3. Le indagini
hanno
previsione normativa
restituzione
pertanto
evidenziato
e regolamentare,
illegittimit
di spese al di fuori
la mancata rendicontazione
l'assunzione
di qualsivoglia
giustificativi
circa l'impiego
per
hanno determinato
concreto,
di
erariale
87.000,00 euro.
3.1 Di tale danno sono chiamati a rispondere, nei limiti di cui in premessa e che in questa sede
appaiono condivisibili,
ad effettuare
cellulari e tablets di
elevato costo, computers ed accessori vari, telefax, numerosi pranzi in diversi ristoranti
e per
rilevanti importi, buoni carburante, biglietti per mezzi di trasporto, diversi viaggi di piacere, spese
di matrimonio della figlia del consigliere Mazzeo).
Il Barbuti, inoltre, risulta aver impedito
responsabile
dei
controlli
di
regolarit
di
amministrativo-contabile
verificare
la
se la documentazione
quest'ultimo
informativa
girata al detto
c.c. del
era presentata
presidente,
direttamente
all'ufficio
ragioneria,
veniva da
ufficio (v.
18/4/2014).
Per tali fatti, pende nei riguardi dei predetti procedimento penale per il delitto di cui all'art. 314
c.p.
3.2 Appare condivisibile la valutazione delle risultanze istruttorie del procedimento penale, come
operata dal G.D., e, in particolare, delle s.Lt. rese dai funzionari comunali direttamente
coinvolti
-le rendicontazioni in questione erano consegnate al Presidente del Consiglio comunale p.t., che
ne prendeva visione e le custodiva nel proprio ufficio;
-il Presidente Barbuti aveva dato disposizioni alla Serra di informarlo
chiunque fosse stata inoltrata- di visionare la documentazione
relativa ai rendiconti
consiliari,
Sorrentino
aveva
reiteratamente
e vanamente
chiesto
al
Barbuti
di
visionare
la
npj
2ruooi consiliari non hanno mai restituito i beni acquistati con le somme di
pertanto
dei gruppi.
la responsabilit
appare -allo
ascritta
agli odierni
reclamanti.
Appare altres condivisibile
la quantificazione
delle quote
di danno
come operata
dal PM
appare
(manifesta
comportamento
chiarezza
non meramente
del
quadro
a titolo
di dolo,
normativo
in virt
e regolamentare
omissivo ma commissivo-impeditivo
di quanto
di
innanzi
riferimento;
del Barbuti;
interesse di
come
capigruppo; palmare evidenza della finalit privata ed egoistica degli esborsi effettuati).
5. L'impugnata
ordinanza
va confermata
della ritenuta
contestate,
sussistenza del
all'atteggiamento
doloso
dei sequestrandi, nonch alla rilevanza economica del danno erariale conseguitone.
Quanto, in particolare,
al Panza, va inoltre
evidenziato
disparit
professione
di
di trattamento,
sebbene configuri
censura estranea
del
nei
6. Spese al merito.
P.Q.M.
La Corte, definitivamente
pronunciando,
di competenza.
Cos deciso in Napoli, nelle camere di consiglio del 3.12.2014 e del 18.2.2015.
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