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Sistemi integrabili
354
c 88-08- 9820
(t) = (0)
(18.1.1)
Ti indica la periodicit`a del moto sul toro unidimensionale da i (t + Ti ) = i (t) segue che
Ti = 2/i . Le azioni costituiscono d integrali primi del moto indipendenti i cui flussi
commutano.
Come esempio di sistema integrabile consideriamo
di oscillatori, la cui hamiltoP 2 un insieme
1
2 2
niana in coordinate normali si scrive H = 2 i (pi + i qi ), ed in coordinate azione angolo,
vedi (17.7.7), diventa
H =
(18.1.2)
Un altro sistema integrabile `e costituito da un insieme di pendoli orizzontali, detti anche
rotatori, ovvero di aste ruotanti attorno ad assi verticali, la cui hamiltoniana `e
d
X
2i
H=
2Ai
i=1
(18.1.3)
dove Ai sono i momenti di inerzia rispetto allasse di rotazione. Le frequenze del moto
i = i /Ai sono proporzionali allazione, che coincide con il momento della quantit`a di
moto. Gli oscillatori rappresentano un sistema isocrono, i rotatori un sistema anisocrono
perche le frequenze nel primo caso sono fisse, nel secondo dipendono dalle condizioni iniziali.
Altri esempi di sistemi integrabili sono quelli per i quali la equazione di Hamilton-Jacobi
`e separabile. Tra questi segnaliamo la particella in un campo centrale la cui hamiltoniana,
come proveremo nel paragrafo (23.2), `e dato da
1
m2
H=
2 (1 + 2 )2
(18.1.4)
dove una azione `e il momento della quantit`a di moto e laltra `e associata al moto radiale.
In un sistema di coordinate qualsiasi, nel quale lequazione di Hamilton-Jacobi non sia separabile, un sistema risulta integrabile se possiede d integrali primi indipendenti i cui flussi
commutano. Questa condizione, che verr`a analizzata nel prossimo paragrafo, richiede che
per un sistema a 2 gradi di libert`a si trovi un secondo integrale primo oltre lhamiltoniana.
Un classico esempio `e la seguente hamiltoniana di oscillatori con accoppiamento non lineare
H =
1 2
1
(px + p2y + x2 + y 2 ) + x2 y y 3
2
3
(18.1.5)
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355
Si pu`
o provare che H+ `e integrabile perche esiste un integrale primo mentre H nota come
hamiltoniana di Henon-Heiles `e non integrabile. Per ogni hamiltoniana integrabile H(q, p)
si considera una trasformazione canonica
q = q(, ),
p = p(, )
(18.1.6)
5555555555
5555555555
5555555555
5555555555
5555555555
5555555555
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!!!
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p
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0
2
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Figura 18.2.1. Orbite nel piano delle fasi per loscillatore (lato sinistro) e il pendolo (lato destro) ed
area delimitata uguale a 2 .
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Lazione `e (2)1 volte larea delimitata da una curva chiusa o sottesa nellintervallo [0, 2]
da una curva periodica nel piano di fase, vedi figura 18.2.1. In 5.B il toro T `e stato definito
come il segmento [0, 2] con gli estremi identificati o come la retta ove si identificano i
punti traslati di 2 n. Le funzioni definite sul toro sono le funzioni periodiche sulla retta
reale.
j
j
5555555555
5555555555
5555555555
5555555555
5555555555
5555555555
5555555555
5555555555
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!!!!!!!!!
!!!!!!!!!
555555555
555555555
555555555
555555555
555555555
555555555
555555555
555555555
555555555
Figura 18.2.2. Cilindro definito come TR (lato sinistro) e come SR (lato destro), con le corrispondenti
orbite; le aree sottese, in tratteggio, valgono 2 .
Cilindri. Definiamo il cilindro come il prodotto diretto del toro per la retta reale T R.
Alle coordinate angolo e azione (, ) sul piano di fase corrispondono le coordinate ( , )
sul cilindro dove
= mod 2,
= + 2n,
(18.2.1)
Ogni singola orbita `e rappresentata come un segmento orizzontale, la cui quota `e . Il
cilindro, definito come prodotto diretto del cerchio per la retta SR `e una variet`a immersa
in R3 , parametrizzata da
x = cos , y = sin , z =
(18.2.2)
ed `e topologicamente equivalente a T R, vedi figura 18.2.2. La trasformazione
Q=
p
2 cos ,
p
P = 2 sin
(18.2.3)
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357
2j
Figura 18.2.3.
Sistemi multidimensionali
Un sistema integrabile a d > 1 gradi di libert`a si presenta, nelle coordinate azione-angolo,
come collezione di sistemi unidimensionali. Lo spazio delle fasi `e il prodotto diretto dei
singoli spazi; ogni orbita appartiene ad una variet`a di dimensione d che `e il prodotto
diretto delle orbite dei sottosistemi unidimensionali. Le variabili angolo ed azione sono le
coordinate sui cilindri, lo spazio delle fasi `e il prodotto diretto di d cilindri che equivale al
prodotto diretto di uno spazio euclideo Rd per un toro Td di dimensioni d.
(T R) . . . (T R) = (T . . . T) (R . . . R) = Td Rd
(18.2.4)
BBBBBBBBBBBB
BBBBBBBBBBBB
BBBBBBBBBBBB
BBBBBBBBBBBB
x
x
BBBBBBBBBBBB
BBBBBBBBBBBB
BBBBBBBBBBBB
BBBBBBBBBBBB
BBBBBBBBBBBB
o
BBBBBBBBBBBB
Figura 18.2.4.
o
x x
x
x
o
Tori. Abbiamo dato due definizioni di toro multidimensionale Td come prodotto diretto
di tori unidimensionali che equivale ad un ipercubo con le facce opposte identificate, oppure come prodotto diretto di cerchi che `e rappresentabile come variet`a immersa in uno
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spazio di dimensione non inferiore a d + 1. Queste due diverse realizzazioni del toro sono
topologicamente equivalenti ossia deformabili con continuit`a luna nellaltra come risulta
evidente nel caso d = 2 ove il passaggio dal quadrato coi lati identificati alla ciambella `e
illustrato dalla figura 18.2.4. In coordinate normali lhamiltoniana di un sistema integraP 2 +Q2
P 2 +Q2
bile `e H = H( 1 2 1 , . . . , d 2 d ) e le traiettorie appartenegono ad un toro definito come
prodotto diretto di cerchi. Quindi lo spazio delle fasi coincide con quello definito dalle
coordinate azione ed angolo a parte le due diverse realizzazioni del toro.
Figura 18.2.5.
Variet`
a di energia costante formata da da tori concentrici di cui si mostrano due sezioni.
j
1
O
O
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18.3. Risonanze
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X Hi
k,
xk
Jk
X Hi
X
K
H
Hm K
[Hi , Hm ]
=
Jk
=
=0
x
xk
x Hm
H
m
m
(18.2.5)
k,,m
18.3. RISONANZE
Levoluzione di un sistema integrabile `e una traslazione sul toro Td . Nello spazio di ricoprimento Rd la traiettoria `e una retta di equazione (t) = (0)+t. La traiettoria sul toro
(t) = (0)+t mod 2 appare come una successione di segmenti, i cui estremi successivi
appartengono alle facce dellipercubo, come mostra la figura 18.3.1. nel caso d = 2. La
natura della traiettoria dipende dalle propriet`
a aritmetiche delle frequenze. I casi estremi
si hanno con frequenze razionalmente indipendenti e con frequenze proporzionali ad interi.
Nel primo lorbita `e densa sul toro, nel secondo lorbita `e chiusa ed il moto `e periodico.
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2
4
2
Figura 18.3.1.
Per un sistema a due gradi di libert`a questi sono gli unici due casi possibili. La condizione
perche lorbita sia chiusa sul toro e quindi periodica `e che esista un T tale che (t + T ) =
(t); il minimo tra i numeri reali che verificano la condizione `e il periodo del moto. Sullo
spazio di ricoprimento tale condizione si scrive
(t + T ) = (t) + 2 n
(18.3.1)
2
n
T
(18.3.2)
2
m,
T
2 =
2
n,
T
1
m
=
2
n
(18.3.3)
Gli interi m, n rappresentano il numero di cicli, ossia di escursioni di 2 lungo i due assi,
che vengono descritti per chiudere lorbita. Sul toro come variet`a in R3 lorbita `e unelica
chiusa la cui parametrizzazione `e data da (5.B.10). Nella figura 18.3.2 si mostrano esempi
di orbite chiuse con m/n = 0/1, 1/1, 2/3
Se il rapporto `e irrazionale lorbita `e densa sul toro e la sua chiusura coincide con il toro.
Questo caso si ottiene come limite di una successione di frequenze j = 2 (mj /nj , 1) il cui
rapporto razionale mj /nj converge a 1 /2 . Siccome mj e nj divergono per , anche
il corrispondente periodo Tj = nj 2/2 diverge. Consideriamo come esempio il caso in cui
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18.3. Risonanze
2
0/1
Figura 18.3.2.
361
1/1
2/3
1
51
1
=
=
(18.3.4)
2
2
1
1+
1
1+
.
1 + ..
Una successione di razionali rapidamente convergente a 1 /2 si ottiene troncando la
frazione continua. Ai primi termini 1/2, 2/3, 3/5, 5/8, 8/13, 13/21, 21/34, . . . corrispondono i periodi 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34 . . .. La successione dei numeri di Fibonacci n+1 =
nj + n1 inizializzata da n0 = 1, n1 = 1 consente di costruire lapprossimazione razionale
nj /n+1 ad un ordine generico. Nella figura 11.8.3 si mostrano le prime orbite periodiche
che approssimano lorbita non periodica ove il rapporto delle frequenze `e la sezione aurea
(18.3.4).
3/5
8/13
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2
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1
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21/34
51
,1
2
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k Zd
k=0
(18.3.5)
k Zr ,
dim Zr = r
(18.3.7)
d
X
ei i ,
(18.3.8)
i=1
d
X
=1
Eki k
(18.3.10)
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18.3. Risonanze
363
= E,
(18.3.11)
(18.3.12)
= E,
I = E1
(18.3.13)
d
X
ei Ii
(18.3.14)
i=1
si pu`
o notare che le nuove azioni ed i primi r angoli sono costanti poiche sono nulle le
corrispondenti frequenze
k = 1, . . . r
k (0)
k (t) =
(18.3.15)
k (0) + tk k = r + 1, . . . , d
(18.3.16)
=
E mod 2=
E( +2k) mod 2=
E
`
e ancora definita sul toro solo se E1 k `
e un vettore intero per qualsiasi k.
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`
18.4. ERGODICITA
Si consideri uno spazio delle fasi E ed un flusso St ; se su E `e definita una misura invariante
rispetto al flusso, tale cio`e che
(A) = St (A)
(18.4.1)
per ogni insieme A misurabile ed ogni t reale, allora si dice che (E, St , ) costituiscono un
sistema dinamico. La misura va interpretata come misura di probabilit`a e pertanto deve
essere positiva e normalizzata (E) = 1, vedi anche paragrafo 24.A. Se E `e una variet`a
compatta e St preserva i volumi, la misura di probabilit`a `e
(A) =
Vol (A)
Vol (E)
(18.4.2)
I sistemi hamiltoniani con spazio delle fasi compatto sono esempi di sistemi dinamici perche
il teorema di Liouville assicura che il flusso preserva i volumi.
Medie spaziali e temporali. La media spaziale di una variabile dinamica f (x) `e definita da
hf iS =
f (x)(dx)
(18.4.3)
f (S (x))d
(18.4.4)
Notiamo che la media temporale dipende in generale dal punto iniziale della traiettoria.
Denizione. Se la media temporale di una qualsiasi variabile dinamica non dipende da
x, tranne al pi`
u un insieme di misura nulla, il sistema si dice ergodico.
Si possono dare altre definizioni equivalenti di sistema ergodico, poiche valgono le seguenti
propriet`
a.
Propriet`
a A. Un sistema `e ergodico se e solo se le media temporale di una qualsiasi
variabile dinamica `e uguale alla media spaziale, tranne al pi`
u un insieme di punti con
misura nulla.
La condizione sufficiente `e ovvia. La condizione necessaria segue dal teorema di Birkhoff
Z
hf iS = hf iT (x)(dx)
(18.4.5)
E
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18.4. Ergodicit`
a
365
Un sistema ergodico `e dunque un sistema la cui orbita esplora tutto lo spazio delle fasi per
t tranne insiemi di misura nulla. Questa propriet`
a fa s` che la media temporale possa
essere sostituita con la media spaziale. Per sistemi dinamici pi`
u complessi delle traslazioni
sul toro, la media temporale `e spesso non calcolabile mentre lo `e la media spaziale. La
condizione di ergodicit`a non `e compatibile con la esistenza di integrali primi che danno
una foliazione dello spazio delle fasi in sottospazi invarianti ed in generale con lesistenza di
sottospazi invarianti che non siano insiemi di misura 1 o 0. Un sistema i cui soli sottospazi
invarianti abbiano misura 0 oppure 1 si dice metricamente indecomponibile. Se lorbita di
un sistema ergodico esplora tutto lo spazio delle fasi risulta densa su E.
Propriet`
a B. Condizione necessaria e sufficiente perche un sistema sia ergodico `e che non
abbia integrali primi non banali (che non siano funzioni costanti ovunque tranne su insiemi
di misura nulla).
Propriet`
a C. Condizione necessaria e sufficiente perche un sistema sia ergodico `e che sia
metricamente indecomponibile.
La condizione necessaria `e evidente sia per B sia per C. Infatti se f (x) `e un integrale
primo allora hf iT (x) = f (x) e lergodicit`a implica f (x) = hf iS , cio`e che f sia una funzione
banale in quanto costante. Nel secondo caso la variabile dinamica f (x) = A (x) data dalla
funzione caratteristica dellinsieme A
(
1 se x A
(18.4.6)
A (x) =
0 se x 6 A
ha come media spaziale la misura di A. Linvarianza St (A) = A implica che A (x) sia
integrale primo e lergodicit`a impone che sia zero o 1 su E tranne insiemi di misura nulla
e quindi (A) vale 0 od 1.
Propriet`
a D. Se un sistema `e ergodico le orbite St (x) per tutti gli x di E, tranne un
insieme di misura nulla, sono dense e la loro chiusura coincide con E.
Supponiamo per assurdo che esista un insieme E di punti di misura non nulla tali che
ogni orbita St (x) con x E abbia intersezione nulla con un insieme A di misura positiva.
Allora la media temporale di A (x) `e nulla poiche A (St (x)) = 0 per ogni t. La media
spaziale `e invece
Z
hA iS =
A (x)(dx) = (A) > 0
(18.4.7)
E
Quindi media spaziale e temporale differiscono per tutti i punti iniziali in E e ci`
o contraddice lipotesi di ergodicit`a. Quindi (E ) = 0, pu`
o cio`e esistere al pi`
u un insieme di
misura nulla di punti iniziali la cui orbita non risulta densa. I sistemi integrabili sono per
ogni fissato valore delle azioni sistemi dinamici sul toro Td e sono ergodici soltanto se le
frequenze risultano non risonanti.
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(18.4.8)
f ()(d) = (2)
Td
d1 . . .
dd f (1 , . . . , d )
(18.4.9)
e la media temporale da
1
hf iT () = lim
t t
f ( + )d
(18.4.10)
fk eik ,
|k|K
(18.4.11)
(18.4.12)
he
iS = (2)
2
ik1 1
d1 . . .
eikd d dd = 0
se
k 6= 0
(18.4.13)
eik t 1
ik
(18.4.14)
1
t t
f (t + )dt = f0 + lim
0<|k|K
fk eik
Poiche i denominatori sono diversi da 0 per lipotesi di non risonanza, il limite per t
`e uguale a f0 . quindi uguale alla media spaziale, per tutte le condizioni iniziali . Se le
frequenze soddisfano una condizione di risonanza di ordine r il cambiamento di coordinate
(18.3.15) permette di definire un nuovo sistema dinamico costituito dalle traslazioni sul
toro T dr con frequenze non risonanti; questo sistema `e dunque ergodico e lorbita `e densa
su Tdr . Questo dimostra la proposizione enunciata alla fine del precedente paragrafo.
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Figura 18.5.1.
Mappa di Poincar
e per oscillatori con sezione y=0, py >0.
I punti dellorbita nello spazio di sezione x, px , py , appartengono ad una ellisse che giace
nel piano py = py (0). La successiva proiezione x(tn ), px (tn ) sul piano x, px `e ancora ad
368
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una ellisse. Se scaliamo le coordinate in modo che lellisse diventi un cerchio ponendo
1/2
1/2
xn = x x(tn ), pn = x px (tn ) la mappa di Poincare `e la rotazione di un angolo
x (tn tn1 ) ossia
xn
xn+1
= R 2 x
(18.5.1)
y
pn+1
pn
Poiche i moti sui due piani di fase sono disaccoppiati lorbita della mappa `e formata
dai punti dellorbita di H sul piano x, px presi agli istanti in cui lorbita sul piano y, py
attraversa lasse py positivo, vedi figura 18.5.1. Lorbita della mappa `e discreta o densa
sullellisse se il rapporto tra le frequenze `e razionale oppure irrazionale. La superficie di
energia costante `e un elissoide in R4 , la sua intersezione con liperpiano di sezione y = 0
con il vincolo py > 0, `e un semielissoide E R3 , vedi figura 18.5.2.
E :
2
p2y
p2x
2x
+ x
+
= E,
2
2
2
py > 0
(18.5.2)
(18.5.3)
il cui bordo `e una ellisse. La corrispondenza tra i punti dellorbita e la sua proiezione sul
piano x, px `e biunivoca; per tale ragione `e duso riferire la mappa di Poincare e lorbita
corrispondente al piano xy.
p
y
px
x
Figura 18.5.2. Sezione E di una superficie di energia costante con liperpiano y=0 e proiezione delle
orbite sul piano xpx per due oscillatori disaccoppiati.
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369
p2x + x2 x2
,
2x
p2y + y2 y 2
,
2y
Jy =
H = x Jx + y Jy
(18.5.4)
p2y
p2 + x2
+ x
= E,
2
2
x :
p2x + x2 x2
= cx
2x
y : py = (2cy )1/2
(18.5.5)
Figura 18.5.3.
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Le frequenze sono x = 1/ 2, y = 2/ 3 e gli invarianti che in coordinate normali sono
Jx = (Px2 + X 2 )/2 e Jy = (Py2 + Y 2 )/2 nelle coordinate iniziali diventano
x Jx =
i
1h
1
(px py )2 + (x y)2 ,
4
2
y Jy =
i
3
1h
(px + py )2 + (x2 + y 2 )
4
2
(18.5.7)
x2
+ (px py )2 = cx ,
2
4y Jy =
3x2
+ (px + py )2 = cy
2
(18.5.8)
mentre la superficie di energia costante `e la semisfera x2 + p2x + p2y = 2E, py > 0. Il punto
fisso non `e pi`
u nellorigine e la proiezione di E x sul piano x, px `e formata da due
curve disgiunte come mostra la figura 18.5.4. Questa differenza non sorprende se si nota
che mentre Y (t) `e periodica y(t) `e quasiperiodica.
p
y
!!!!!!!!!!!!
!!!!!!!!!!!!
!!!!!!!!!!!!
!!!!!!!!!!!!
x
!!!!!!!!!!!!
CCCCCCCCCC
!!!!!!!!!!!!
x
CCCCCCCCCC
!!!!!!!!!!!!
CCCCCCCCCC
!!!!!!!!!!!!
CCCCCCCCCC
!!!!!!!!!!!!
CCCCCCCCCC
!!!!!!!!!!!!
CCCCCCCCCC
!!!!!!!!!!!!
CCCCCCCCCC
CCCCCCCCCC
CCCCCCCCCC
CCCCCCCCCC
CCCCCCCCCC
Figura 18.5.4.
Superfici E , x nello spazio di sezione per oscillatori accoppiati e proiezione sul piano x,px .
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371
ak eikt ,
p(t) =
bk eikt
(18.6.1)
1
=
2
1
p dq =
2
m
d
X
=1
q
dm
m
(18.6.2)
Poiche il risultato deve essere indipendente dal valore degli altri angoli n con n 6= m, per
il teorema di Poincare-Cartan, possiamo mediare su di essi e scrivere
1
m =
2
d X
X
=1
X
=1
XX
ikm
q
d1 dd =
(ak ) (bk )
dp
m
2
X
k
k, k
ei(k+k ) d1 dd =
ikm ak bk
(18.6.3)
372
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Per i sistemi integrabili linsieme delle condizioni iniziali sulla superficie di energia costante,
cui corrispondono frequenze risonanti, ha misura nulla. Infatti se H ha un hessiano non
nullo esiste una biezione tra azioni e frequenze e la misura delle frequenze risonanti `e nulla.
Per i sistemi quasi integrabili il complementare dei tori non risonanti, costituito dalle orbite
risonanti o caotiche, ha misura finita. Una efficace rappresentazione dei tori non risonanti
si ottiene nello spazio delle azioni J. Le orbite risonanti vi appaiono come canali vuoti,
quelle caotiche come insiemi vuoti di natura irregolare, vedi figura 18.6.1.
0.4
0.05
0.15
0.55
0.8
0
0
0.05
J
Figura 18.6.1. Linee di risonanza nel piano delle frequenze 1 =x /z , 2 =y /z date da 1 k1 +2 k2 +k3 =0
con ki interi e con |k1 |+|k2 |6 (lato sinistro). I tre cerchietti a partire dallalto corrispondono a frequenze
non risonanti, in risonanza doppia, in risonanza semplice rispettivamente. Tori non risonanti (lato destro)
nel piano delle azioni J1 ,J2 per la mappa di Poincar
e di di oscillatori anarmonici con dipendenza dal tempo
P
enon paragrafo 21.2). I
impulsiva H= 12 x (x2 +p2x )+ 12 y (y 2 +p2y )+(xy 2 31 x3 ) n (tn) (vedi mappa di H
rapporti tra frequenze lineari x , y e la frequenza z =2 della forza impulsiva sono 1 =0.205, 2 = 12 ( 51).
I canali corrispondono alle risonanze non lineari. Per il canale maggiore della risonanza (5,0,1) si mostra
il risultato teoria perturbativa risonante allordine 6 (linea tratteggiata) e allordine 8 (linea continua).