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scendere lo Spirito
e rimanere su di lui kai. me,non evpV auvto,n(
lui che battezza con lo Spirito Santo.
Interessante il fatto che nei vangeli, i primi chiamati appaiono come fratelli. Soprattutto in Giovanni, c
una continuit fra parentela, amicizia e discepolato. A. DESTRO M. PESCE, Kingship, Discipleship and
Movement: An Anthropological Study of Johns Gospel, Biblical Interpretation 3(1995) 266-284.
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Si tratta di una comunit composta di credenti nella sua maggioranza con una certa maturit cristiana
(nota dal professore).
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J. BEUTLER, Il Verbo Divino, 47.
il Figlio di Dio.
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Levangelista ancora per non ci dice niente sulla reazione degli ascoltatori
del Battista.
Nel terzo giorno abbiamo ancora un di pi nella manifestazione di
Ges. lui stesso chi parla. Ci sono i discepoli che rimangono con lui e
capiscono che , infatti, il Messia che cercavano. Dunque c unintesa.
Addirittura Ges cambia il nome di Simone in Cefa in aramaico, Pietro in
greco, cio roccia su cui si costruisce. Dando un nuovo nome a Simone gli
conferisce una vocazione nuova (cf. il cambio di nome per Abramo, Genesi
11,21). Ma allora qual questa funzione che si attribuisce a Pietro? Restano
degli interrogativi che suscitano interesse. vero che noi possiamo gi dare
una risposta e forse la potevano dare pure i primi lettori del quarto vangelo,
membri della comunit giovannea, dopo anni di maturazione della loro fede.
Lautore per, nella presentazione del vangelo vuole che rifacciamo il
cammino, portati da questi punti di domanda che si muovono in avanti e che
ci porteranno a comprendere meglio soprattutto il libro dellOra, parte
culminante del IV vangelo. Dal punto di vista formale della narrazione,
dunque, a questo punto del terzo giorno della settimana inaugurale, Ges
emerge e manifesta se stesso, si fa conoscere.
Quarto giorno (1,43-51)
In questo giorno continua la manifestazione diretta di Ges (1,43-51)
attraverso due incontri.
Il primo lincontro con Filippo si svolge con tutta brevit con
limperativo di Ges: seguimi. Questa chiamata si distingue dagli altri
primi incontri di discepoli con Ges. Non un discepolo (cf. vv. 41-45), ma
Ges stesso trova il nuovo discepolo. Ges parla con la sua autorit e
chiama Filippo a seguirlo. Non riferita nemmeno la reazione di Filippo, ma
questa risulta dal suo comportamento. Filippo incontra Natanaele e fa un
invito simile a quello che Ges fece ai primi due discepoli: Vieni e vedi
(1,46).
Il secondo incontro, infatti, sempre lungo questo quarto giorno
avviene con Natanaele tramite Filippo. Le parole di Filippo poggiano sulle
aspettative dellepoca e una fede incipiente in Ges-Messia:
Abbiamo trovato
colui del quale hanno scritto Mos nella Legge e i Profeti,
Ges figlio di Giuseppe di Nazaret.
Natanaele non resta per niente impressionato con lorigine Galilea di Ges,
non soltanto perch Nazaret era una cittadina senza importanza, ma
soprattutto perch secondo la tradizione giudaica signorava da dove sarebbe
Si tratta del ruolo mediatore di Ges che come Figlio delluomo porter a
Dio, e che porter Dio a loro.
Allora proprio il segno di Cana d inizio a queste cose maggiori
promesse da Ges. E inizia tre giorni dopo il quarto giorno, quello nel quale
c stato lincontro con Natanaele. Allinizio del brano (2,1) si dice Kai. th/|
h`me,ra| th/| tri,th| tre giorni dopo. C una possibile allusione ai tre giorni
della risurrezione, ma sono da legare soprattutto alla successione di giorni
che immediatamente precede nel contesto della settimana.
I tre restanti giorni
Tra il quarto e il settimo giorno, levangelista non ci racconta niente.
Questo intervallo di tempo non per un vuoto. Dopo la densit dei racconti
precedenti, che hanno mostrato una crescita quasi vertiginosa della
manifestazione messianica di Ges, come mostra appunto lo sviluppo dalla
non conoscenza di Ges alla confessione: Tu sei il Figlio di Dio12 nel
dialogo con Natanaele il quarto giorno. Poi levangelista suggerisce con i tre
giorni di cammino verso Cana di Galilea, nei quali non ci racconta niente,
uno spazio di tempo di assimilazione degli elementi considerati prima e cio
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sulla identit di Ges, e che sboccano nella completezza della settimana, a
Cana, dove Ges manifester col suo agire qualcosa di quello che la sua
gloria e che porter alla fede dei discepoli, cio dar inizio propriamente la
rivelazione divina e in tal modo che i discepoli crederanno.
In questo settimo giorno, il terzo dopo lincontro con Filippo e
Natanaele, a conclusione della settimana, troviamo una certa pienezza, un
punto di arrivo che allo stesso modo apre ad un inizio: comincia il Messia a
manifestare la sua gloria.
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La tecnica adoperata dallevangelista nel presentare al lettore il mistero di Ges in questa sezione 1,29-51
appare abbastanza chiara. C un crescendo dei titoli cristologici dallAgnello di Dio (1,29.36), passando
per il Rabbi (Maestro) [v.39] al Messia (v. 41), a colui sul quale hanno scritto Mos ed i profeti (v. 45),
al Figlio di Dio, re di Israele (Natanaele: v. 51). Con i discepoli pure i lettori, siano questi catecumeni o
fedeli battezzati, sono introdotti al mistero di Ges. Cf. J. BEUTLER, Il Verbo Divino, 45 con bibliografia
aggiornata sui titoli cristologici giovannei a pp. 48-50.
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Nel racconto del libro della Genesi nel settimo giorno, il sabato, una volta portati a compimento cielo e
terra (2,1) Dio si riposa (2,1-4). Invece Ges e il Padre operano sempre, come fin dallinizio in realt lo
hanno fatto, a beneficio dellessere umano (Gv 5,17-18).
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