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Il pianeta terra.

Reticolato geografico e coordinate geografiche.


Se immaginiamo di intersecare il nostro pianeta con un
piano perpendicolare allasse terrestre e passante per il
centro della terra: otterremo una circonferenza massima,
equidistante dai poli chiamata equatore.
Lequatore divide il globo terrestre in due emisferi: quello
settentrionale o boreale e quello meridionale o
australe.
Se intersechiamo la terra con altri piani paralleli a quello
equatoriale otterremo circonferenze immaginarie,
decrescenti dallequatore ai poli, chiamate paralleli.
Scegliamo di considerare 90 paralleli a nord e 90 paralleli a
sud, per un totale di 180, uno ogni grado.
Se ora immaginiamo un piano perpendicolare al piano
equatoriale e contenente lasse di rotazione terrestre,
otterremo tanti circoli massimi, tutti passanti per i poli,
chiamati meridiani. Prendendone in considerazione uno
ogni grado, ne avremo 360 (valutando le
semicirconferenze) .
La rete(trapezi sferici) determinata dai meridiani e dai
paralleli costituisce il reticolato geografico, sistema di
riferimento per la determinazione della posizione assoluta
di un punto sulla superficie terrestre tramite le coordinate
geografiche, cio la latitudine e la longitudine.
Latitudine = distanza angolare di un punto dallequatore;
pu essere nord o sud e avere valore massimo di 90.
Corrisponde allampiezza dellangolo al centro della terra
che sottende larco di meridiano congiungente il punto con
lequatore (fig. pag. 75).
Longitudine = distanza angolare di un punto dal
meridiano di riferimento (Greenwich. Londra); pu essere

est o ovest e pu assumere valore massimo di 180. Viene


misurata sullarco di parallelo che passa per quel punto
(fig. pag. 75).

Moti della terra.


La terra si muove in maniera complessa nello spazio con
moti simultanei, diversi per velocit e durata.
Moto di rotazione.
La terra ha un moto di rotazione intorno al proprio asse
(immaginario)da ovest verso est, cio in senso inverso
rispetto al moto (apparente) della sfera celeste.
Il tempo impiegato per una rotazione completa preso
come unit di misura del giorno.
Poich ogni punto compie una rotazione di 360 ogni
giorno, per tutti i punti sulla superficie terrestre avremo la
stessa velocit angolare (con leccezione dei due poli).
La velocit lineare, cio lo spazio percorso, varia invece con
il variare della latitudine e diminuisce dallequatore
(circonferenza massima) verso i poli ( con i paralleli che
sono circonferenze sempre minori).
Fra le prove della rotazione terrestre ricordiamo
lesperimento di Guglielmini ( Bologna, torre degli Asinelli,
1791-1792) e quello di Foucault (Parigi, Pantheon, 1851).
Lasciando cadere un grave dalla torre Guglielmini not che
toccava terra in un punto leggermente spostato (17 mm)
verso est rispetto alla perpendicolare.
Il corpo tende infatti per inerzia a mantenere la velocit
lineare del punto di partenza, che leggermente minore di
quella del punto di impatto sulla superficie. Questo si

spiega con una effettiva rotazione della terra da ovest


verso est.
Foucault appese alla cupola del Pantheon un pendolo
costituito da una sfera del peso di circa 30 kg appesa con
un filo lungo 68 metri. La sfera aveva un piccolo stilo che
incideva sulla superficie cosparsa da un leggero strato di
sabbia.
Poich secondo le leggi della fisica il piano di oscillazione
del pendolo non varia, Foucault si aspettava dopo un certo
numero di ore, di avere ununica linea incisa nella sabbia.
In realt trov tutta una serie di linee che, considerando la
fissit nello spazio del piano di oscillazione, potevano solo
essere spiegate considerando che in realt, a ruotare in
senso antiorario, era il pavimento, che seguiva il moto di
rotazione della terra.
Legge di Ferrel: a causa della rotazione terrestre, un
corpo qualsiasi che si muove sulla terra, viene deviato dalla
sua direzione iniziale verso destra (considerando il senso
dello spostamento) se si trova nellemisfero boreale e verso
sinistra se si trova in quello australe. In entrambi i casi
sembrer che il corpo abbia subito uno spostamento per
effetto di una forza apparente detta Forza di Coriolis.
La conseguenza principale del moto di rotazione
lalternarsi del d e della notte. Avendo la terra una
forma pressoch sferica infatti, la parte esposta verso il
sole illuminata (d) mentre laltra in ombra (notte). La
fascia che separa la parte illuminata da quella buia detta
circolo di illuminazione.
Moto di rivoluzione.
Come tutti gli altri pianeti del sistema solare, la terra
compie un moto di rivoluzione intorno al sole. Il tempo
impiegato per percorrere unorbita completa preso come
unit di misura dellanno.

Lasse di rotazione inclinato rispetto al piano dellorbita di


66 e 33 (23 e 27 rispetto alla perpendicolare) ed in
tempi non molto lunghi possiamo considerare che rimanga
parallelo a se stesso.
Questo fa si che durante lanno la superficie terrestre sia
colpita dai raggi solari con inclinazione differente.
Le conseguenze fondamentali del moto di rivoluzione
della terra intorno al proprio asse sono :
diversa durata del d e della notte
alternarsi delle stagioni
Durante lanno individuiamo sullorbita quattro punti
fondamentali che sono i seguenti:
equinozio di primavera (21 marzo), raggi solari
perpendicolari allequatore e tangenti ai poli; in tutti i punti
della terra 12 ore di luce e 12 ore di buio
solstizio destate (21 giugno), raggi solari
perpendicolari al tropico del cancro e tangenti al circolo
polare antartico, il nostro emisfero colpito pi
direttamente dai raggi solari, la calotta polare antartica,
cio la zona compresa fra il circolo polare antartico ed il
polo sud, completamente al buio. Nel nostro emisfero
abbiamo la massima durata del d e la minima durata della
notte ( ricordiamo che per 6 mesi, dallequinozio di
primavera a quello di autunno, il d pi lungo della notte,
ma il giorno del solstizio quello che ha la durata
massima).
Equinozio di autunno (23 settembre) situazione
analoga allequinozio di primavera.
Solstizio dinverno (22 dicembre), raggi solari
perpendicolari al tropico del capricorno e tangenti al circolo
polare artico, calotta polare artica completamente al buio.
Nel nostro emisfero abbiamo la minima durata del d e la
massima della notte.

La diversa inclinazione con cui i raggi solari


colpiscono la superficie e la diversa durata del d e
della notte sono una conseguenza della rivoluzione
della terra intorno al sole e dellinclinazione
dellasse di rotazione rispetto al piano dellorbita.
La linea che passando per il centro del sole unisce i due
punti dellorbita in cui i raggi solari sono allo zenit
(perpendicolari) sullequatore, la linea degli equinozi.
Perpendicolare ad essa la linea dei solstizi che unisce i
due punti in cui il sole alla massima elevazione rispetto al
piano equatoriale.

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