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coscienza, diviene maggiormente accettabile l'idea che una qualche cooperazione dell'intera
Umanit o di una frazione di questa, determini ci che Comte chiamava un Grande Essere superumano"
J.B.S. Haldane.
Cos la Performazione?
In qualche modo potremmo assimilare queste due polarit alla costituzionale polarit dei nostri
emisferi cerebrali, destro e sinistro e quindi alleterna lottadanza tra logica e follia.
Difatti ci sembra di poter dire che lispirazione (Furor, Mania), da sola, non possa garantire un
risultato che abbia valore estetico-artistico; come daltronde, meno che mai lo pu la tecnica
artigianale, come lo stesso Platone ci ricorda: "colui che senza un siffatto Furore picchia
alluscio delle Muse, persuaso che basti larte a renderlo poeta, non conseguir lintento e la
poesia di chi ragiona sar eclissata dalla poesia di chi delir.ya.(...) Questa follia ci concessa
dagli dei come la maggiore delle fortune. La nostra dimostrazione non trover fede presso i
ragionatori di mestiere, ma la trover presso i sapienti." (Fedro 444-446).
Invece la non settorializzazione, e cio lintegrazione dellartigianato ( lavoro logico-razionale)
allinterno del furor-mania-ispirazione (condizione analogica-irrazionale ) pu generare le pi alte
manifestazioni artistiche. E in effetti i risultati di indubbio valore artistico, l'improvvisazione, in
tutte le arti, li raggiunge quando viene praticata come vetta di un percorso artistico-artigianale,
oltre, al di l della pi alta specializzazione artistica-artigianale.
Per la Performazione diviene quindi necessario definire dei punti di riferimento che salvino dal
rischio in cui spesso cade lImprovvisazione: il luogo dove chiunque pu far qualunque cosa.
La Performazione quanto pi totale possibile: gli Artisti Interni (attori, danzatori, cantanti)
sono sempre in relazione con Artisti Esterni (musicisti, disegnatori luce, scenografi): tutti
performano insieme nello stesso momento.
La Performazione prevede un tema di STUDIO (per esempio, lOdissea , o l'Amleto) sul
quale gli artisti lavorano per mesi, attraverso discussioni, letture, ricerche etc...per poi, alla
fine andare in scena.
La Performazione non re-citazione: nel senso che non si cita nulla del materiale studiato,
ci che emerge frutto di un'elaborazione inconscia, stimolata dallo studio effettuato ma
assolutamente non logicamente generata.
La Performazione non si basa su alcun tipo di struttura (vedi nel teatro di improvvisazione le
long form Harold e simili, oppure i match di improvvisazione, etc...), n canovacci, n format , n
personaggi predefiniti: quando si va in scena non c assolutamente alcun appiglio, si va nel
Vuoto.
La Performazione usa tutti i linguaggi possibili: in particolare si riduce la presenza del
Realismo Quotidiano ( su cui lavorano quasi tutte le improvvisazioni teatrali) a favore di
creazioni oniriche surreali e poetiche: un artista pu divenire un felafel parlante, cos come
Amleto, cos come una nuvola-salamandra
La Performazione una sorta di gioco-sacro, ovvero gli Artisti sono sempre totalmente
coinvolti (diremmo in "trance") nelle trasformazioni che incarnano e non occhieggiano mai al
pubblico (come accade per molte forme improvvisative teatrali).
La Performazione include il pubblico ma lo lascia nel suo ruolo di testimone: il pubblico
determina le condizioni date e diverso pubblico collaborer a generare diverse Performazioni,
ma non si prevede alcun coinvolgimento strutturale; se un coinvolgimento diretto accade
perch la creazione artistica lo ha voluto in quel momento, pu anche non accadere.
In
20
anni
di
ricerca e spettacolo ci si inoltre domandati: non avendo un testo , come possibile garantire
ad ogni evento l'esito straordinario che si andava cercando?
Una possibile risposta stata trovata studiando con attenzione i video di tutte le performazioni
fatte e confrontando questo studio con la propria diretta esperienza spettacolare: abbiamo
riconosciuto due particolari fenomeni scenici intrecciati, la Ricerca dell'Archetipo e
l'Emergentismo Gestaltico.
I Performatori si allenano a cercare delle particolari combinazioni di corpi, anime, oggetti, luce e
musiche che "risuonino". Non le conoscono prima, non le hanno preparate, ma le cercano e ne
fiutano l'enorme potenziale energetico: queste combinazioni sono gli Archetipi, organismi i cui
elementi sono in una relazione tale che si genera un valore aggiunto ben superiore alla somma
delle parti (emergentismo gestaltico). L'inanellamento di tanti Archetipi uno dopo l'altro porta ad
avere un'alta temperatura spettacolare, superiore il pi delle volte, proprio perch creata l per l
per la prima volta, alla temperatura raggiungibile con degli spettacoli scritti e provati. E tutto
questo pu avvenire solo se si riesce a rimanere in una condizione di "furor" e non di logica
razionale. Inoltre la stessa Storia che lo spettacolo racconta nasce proprio dal susseguirsi ed
interagire di tutti gli Archetipi trovati volta per volta.
Unaltra cosa da sottolineare, come effetto collaterale, il necessario abbattimento dell'ego: il
risultato spettacolare lo si ottiene solo attraverso gli Archetipi, che per definizione sono delle
creazioni di insieme: da soli in una Performazione non si arriva da nessuna parte.
Il linguaggio usato dalla Performazione include e riassume tutte le forme artistiche frequentate
dall'essere umano, con l'unica fondamentale differenza che queste emergono secondo la
necessit del momento e non vengono prestabilite: per cui possono accadere momenti di
relazione piu' quotidiana, o grottesca o surreale o astratta; poesia, narrazione, musica, corpi che
oltrepassano la quotidianit e inventano universi paralleli toccanti e incredibili.
Forse, tentando una sintesi finale, potremmo definire la Performazione come una sorta di rinato
Mistero Teatrale, dove sacro e profano si mescolano e collaborano al fine di esplorare nuovi
universi sconosciuti.
A titolo di esempio riportiamo alcuni titoli e relativi materiali di alcune Performazioni degli anni
passati:
De Eliogabalo, materiali dallEliogabalo di A. Artaud, Apollonio di Tiana di Filostrato, Historia
Augusta, Storia di Roma di T. Mommsen.
The Sacred Game, materiali da P.K. Dick, gli I-Ching e il Corano.
UomOOmega, materiali da Opera omnia di T. Sturgeon, testi vari di Teillard De Chardin.
Amleto e la Rivoluzione, materiali da Hamlet di W. Shakespeare, Saxo Grammaticus, Il Mulino
di Amleto, Mitologia Norrena, teorie economiche contemporanee, Hamlet Machine di H. Muller,
Antonio Bilo Canella apre le ferite (anche le proprie, per chi come me lo conosce e lo ha visto
urlare a volto trasfigurato nella rappresentazione di un suo odio/amore invivibile eppure
indirimibile) e le cosparge di sale, non lenisce il dolore lo mette in scena, si offre come veicolo,
te lo mette l, ai piedi, come un cocker scodinzolante, ma che poi viene risucchiato dal gorgo
dellaccadere, cadere, pervadere, invadere, crollare.
Andateci, se potete, a mente aperta e col cuore in mano.
Il teatro di Bilo Canella, fatto di tantissima tecnica e pignoli dettagli, lopposto
dellintellettualizzazione del teatro indipendente di certa Italia. La corporeait della sua
performazione lopposto della sessualizzazione: anzi, puro dolore animale, atavico,
primordiale, universale.
Evviva, vuol dire che c ancora una speranza.
Paolo Fusi
La Performazione come nuova forma di teatro; progetto serio e rivo- luzionario che utilizzando
stili e linguaggi diversi, provenienti dal teatro e dalla danza, conduce a una realt visiona- ria,
rompe con schemi, giudizi e pregiudizi, mostra la miriade di possibilit che in ogni istante la vita
ci offre.
Amleto e la Rivoluzione di Antonio Bilo Canella uno spettacolo che va visto, o meglio,
unesperienza che va vissuta.
Il pubblico coinvolto nellaccadimento estemporaneo, catturato da testi vivi e intensi, voci profonde, dazioni sorprendenti, fisicit animale: tutto cambia continuamente, ogni oggetto, ogni
parola, pu diventare altro, meravigliando lo spettatore, il quale contribuisce egli stesso alla
trasformazione, condizionando lo spettacolo con la propria presenza.
Sara Maddalena
Si creata dunque una situazione che rimandava alle funzioni sciamaniche e lentamente
lintero pubblico entrato in questatmosfera che evocava in qualche modo il deserto. Luomo e
la donna diventavano amanti, animali, madre e figlio, nemici e flusso di ununica materia
allargata anche al pubblico che
partecipava attivamente alla Performazione. Sul finale cera Antonio Bilo Canella accovacciato
tra le mie braccia, in qualche modo mi sono sentita parte di ci cui stavo assistendo e di cui
ormai ero parte
Ilaria Palomba
Immensa stima a uno dei pochissimi coerenti artisti di ricerca a Roma, l'eccezionale Antonio
Bilo Canella. Sempre emozionante ogni suo lavoro.
Fabio Massimo Franceschelli
Non saprei dirlo meglio: grande Antonio Bilo Canella e la sua Performazione.
Emanuela Cocco