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Passera: Quelle di
Renzi sono
controriforme

La crescita ferma allo zero-virgola,
mentre dovrebbe essere almeno al 2%.
Il Jobs Act fermo al mercato del
Novecento. L'Italicum che favorisce il
governo di un autocrate. E poi la
vecchia politica assistenziale, quando
oggi servirebbe uno choc all'economia.
Cos il leader di Italia Unica rottama il
rottamatore.

di Federica Dato

Corrado Passera la dimostrazione di come il pragmatismo di chi


stato manager non svanisca. Bastano poche battute per
comprendere che il fondatore di Italia Unica ha chiaro che o si
risolleva velocemente leconomia (roba da farsi, non da dirsi) o il
patto sociale si sgretoler. Diciamo altrimenti che la propaganda
sfrenata renziana sta ai fatti almeno come le chiacchiere stanno
allimpresa. Un altro indicatore dellapproccio politico di Passera lo
intercetti sul sito del partito: cifre, pezze dappoggio esplicitate e una
voce che la dice lunga sulla voglia desser incisivi: diritti civili,
scivolosissima per i pi, obiettivi messi nero su bianco. Un dettaglio,
narrazione dun metodo. Passera pacato nei toni, ma ferocemente
netto quando dice che il renzismo rappresenta unulteriore
involuzione della Seconda repubblica.

E la stagione delle riforme?


Renzi riuscito a far passare lidea dessere un riformatore, ma la
sua una politica assistenziale riconoscibile nello statalismo, nei soldi
pubblici usati con autoreferenzialit (dagli 80 euro a pioggia ai
100mila assunti, in gran parte senza concorso, nella scuola), in una
propaganda priva di risultati. Insomma, la politica che ha portato ai
due trilioni di debito pubblico. la politica che aumenta le tasse:
quasi settanta miliardi di fiscalit in pi nei prossimi quattro anni
che aumenteranno a causa delle clausole di salvaguardia con la
spesa pubblica corrente che continua a salire. E anche lultimo Def
conferma la fuga da ogni responsabilit.
Il renzismo vecchia politica, dice. In cosa?
Nelloccupazione totale delle poltrone, senza logica meritocratica tra
laltro: la scelta personalistica di molti ministri e sottosegretari, e non
solo, chiaramente basata su pura fedelt senza alcun riferimento al
merito. la fedelt al capo il marchio che garantisce carriere e
prebende. Mortificando la competenza. Anche la riforma della PA va
in questa direzione.
Un Governo che ammicca parecchio alla stampa
Melassa mediatica. I cento giorni sono diventati mille; le riforme
elefantiache dei topolini impauriti. Renzi fa politica e solo quella da
ventanni, con una sete spasmodica di potere: vuole anzi pretende di
avere controllo diretto su tutto, la Rai, le societ pubbliche
partecipate, le agenzie, praticamente tutto. Il tutto con un uso
smaccatamente strumentale dei dati sensibili: il commissariamento
dellIstat un fatto clamoroso purtroppo del tutto ignorato.
C un riferimento anche allItalicum?
Non capisco come chi crede nella democrazia non sia allarmato.
Dovesse passare questa sciagurata legge elettorale vorrebbe dire che
un partito che raccoglie anche meno del 20% degli elettori avrebbe il
55% del Parlamento e il 100% del potere. Attraverso un premio
elettorale abnorme si darebbe vita a un sistema presidenziale senza i
fondamentali contrappesi democratici. Senza contare che sarebbe un
Parlamento di quasi solo nominati, con il Senato in mano ai consigli
regionali a causa di una altrettanto sbagliata riforma. Sono questi i
primi passi per creare il Partito della Nazione.
Spending review e riforme istituzionali?
Manca il coraggio di riforme vere. Hanno detto daver abolito le
Province, sono ancora l con tutti i relativi costi. Al Senato hanno
lasciato poteri molto vasti mentre di tagli sostanziali neppure lombra.

Il Jobs Act poi lemblema della conservazione. Tarato sul mercato


del lavoro del 900, non risolve i vincoli sullarticolo 18, mantenendo i
privilegi del settore pubblico e scaricando la flessibilit sui giovani.
Inoltre spreca 15 miliardi per incentivi estemporanei invece di
rilanciare i contratti di apprendistato e quelli di produttivit.
Esageriamo: mixiamo corruzione e Giustizia
Corruzione: unaltra occasione perduta. Solite grida manzoniane per
aumentare le pene ma niente per tagliare le cause profonde della
corruzione: gli enormi fondi intermediati, le decine di migliaia di
stazioni appaltanti, le 10.000 partecipate pubbliche; n sono stati
introdotti meccanismi in grado di aiutare veramente la magistratura a
rompere la complicit tra corrotti e corruttori. La riforma della
Giustizia stata annunciata nel 2014, si registra solo un piccolo passo
avanti sulla responsabilit civile dei giudici. La sfiducia dilagante
nello Stato parte prima di tutto dallimpossibilit di avere giustizia, se
non in tempi biblici. cos che si rompe il patto sociale.
Renzi dice che ripartiamo. Lei?
Ultimamente ha rilasciato una dichiarazione incredibile: I numeri
sono solo per i tecnici. Certo, quando non gli fanno comodo!
scandaloso che avessero previsto una crescita dell1,3% e che ora si
parli dello zero-virgola. Lintervento di Draghi e il prezzo del petrolio,
da soli, ci portano almeno un 1% di crescita e quindi non dobbiamo
accontentarci di nulla sotto il 2%! Se non lo facciamo ora, con
condizioni cos favorevoli, non so quando potremo tornare a farlo.
Quindi niente accettate alla spesa o ribaltamento del
sistema, tasse in ascesa e nessuna crescita. Quanto
possiamo resistere?
Abbiamo un livello di disoccupazione impressionante mai
successo che in Italia circa 10 milioni di persone non abbiano un
lavoro o un lavoro sufficiente per vivere moltissime aziende o
falliscono o preferiscono investire allestero e non attraiamo
investimenti stranieri. No, mi creda, non ce la facciamo gi pi oggi,
non si possono rimandare fortissimi stimoli alleconomia.
Per usare un eufemismo diciamo che lalternativa a Renzi
latita, insomma, che il centrodestra non in formissima
La grande colpa dei partiti di opposizione stata quella di non aver
contrastato legemonia renziana. Ncd, Udc e Scelta civica si sono
inginocchiati al Governo. Forza Italia, che prima s schierata con
Renzi e oggi con la versione lepenista della Lega, non sembra sapere
in che direzione andare. Noi crediamo che unalternativa possa essere

costruita e che soprattutto vada fatto a breve, ragionando sui


programmi e non certo su sigle superate dai fatti, o meglio dai propri
errori. Qualcuno ci accusa di essere eccessivamente critici nei
confronti di Matteo Renzi: effettivamente siamo molto critici e,
purtroppo tutti gli elementi di fatto ci confermano nella nostra
posizione. LItalia un grande Paese e non accettiamo lidea che
possa essere governata, anzi posseduta da un singolo autocrate che si
dipinge come un rivoluzionario del bene.

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