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31. LE MOLLE
Le molle sono elementi meccanici in grado di assorbire grandi quantit di energia elastica senza raggiungere
sollecitazioni critiche. A questo scopo le molle sono conformate geometricamente in modo da poter subire grandi
deformazioni elastiche. Fra le applicazioni si possono citare:
attenuazione degli urti,
riduzione o esaltazione delle vibrazioni,
comando del movimento di organi,
immagazzinamento di energia,
applicazione di forze proporzionali alla posizione.
Le molle vengono classificate, in base al tipo di sollecitazione che agisce nella sezione resistente, in molle di
flessione e molle di torsione. Esistono sporadici esempi di molle di trazione-compressione.
Si vedr nel seguito che le molle ad elica cilindrica (fig.1 e fig.4) vengono classificate anche in base alla
direzione della forza agente rispetto allasse longitudinale (cio lasse del cilindro attorno a cui si avvolge lelica). In
particolare si definiscono molle ad elica di trazione-compressione (la cui sezione soggetta torsione) se la forza
esterna agisce in direzione assiale e molle ad elica di torsione (la cui sezione soggetta flessione) se la forza esterna
genera un momento avente asse parallelo allasse della molla.
Rigidezza
La relazione tra forza applicata ed inflessione della molla del tipo
F = F ( , E , I n L)
nelle quali
F-T
-
E-G
I-n-L
T = T ( , G , I n L)
(31.1,2)
K=
K=
(31.3,4)
essa dipende dal modulo elastico del materiale e dalla geometria della molla. In molti casi pu essere considerata
costante e la molla risulta avere una relazione forza-spostamento di tipo lineare.
Capacit di immagazzinare energia
La capacit di immagazzinare energia di una molla espressa mediante il coefficiente di utilizzazione Cu cos
definito:
Cu = U U .
(31.5)
U' rappresenta lenergia corrispondente alla massima sollecitazione agente nellelemento; se V il volume della
molla, per molle di flessione e torsione, rispettivamente, si ha:
U =
1
2
2
V max
E
2
V max
G
(31.6,7)
U = 12 dV = T 2
(31.8,9)
U =
1
2
U=
dV
= F 2
1
2 V
Se le molle sono conformate come elementi monodimensionali di lunghezza L, in base alla teoria delle travi,
trascurando leventuale effetto della curvatura, lenergia di deformazione assume la forma:
U =
1
2E
Mf2
U =
dx
1
2G
Mt2
dx
(31.10,11)
Ip
31.1
trasmettere coppie agenti in un piano normale allasse del cilindro. Sotto lazione
delle forze dirette secondo lasse del cilindro la sollecitazione principale alla quale
soggetto il filo la torsione.
Per dato passo p, linclinazione della tangente allelica e le lunghezze l ed ln,
d
rispettivamente di una e di n spire, sono:
Mt=FD/2
tan =
l = D = p2 + 2 D2
cos
ln = n l = n
p2 + 2 D2 ;
(31.12,13,14)
ln = n D
l = D
(31.15,16)
Le spire terminali della molla vengono conformate per vincolare la molla allesterno e, se sono orizzontali, sono
considerate non attive ai fini della rigidezza. Nel caso di molle soggette a trazione le spire terminali possono essere
piegate a forma di gancio in modo da permettere la trasmissione della forza. Quando la molla viene compressa
totalmente raggiunge una lunghezza definita lunghezza a pacchetto Lp.
Nel caso di filo a sezione circolare i parametri geometrici della molla sono:
il diametro della sezione del filo d,
il diametro medio dellelica D (il diametro esterno De=D+d),
il numero di spire attive n (si noti che questo numero non necessariamente intero!),
il numero di spire terminali, avvolte con inclinazione nulla, n' ,
la lunghezza libera Ll;
la lunghezza a pacchetto Lp=d(n+n')+d', con d'=d o d'=0 a seconda che le spire terminali siano integre o
spianate come in fig.1 (lespressione di Lp indicativa!).
Il momento di inerzia polare della sezione e il volume della molla sono rispettivamente:
Ip =
d4
V = ln A =
32
2n D d 2
(31.17,18)
Tensioni
Sotto lazione della forza F agente lungo lasse del cilindro tutte le sezioni della molla, ugualmente orientate rispetto
a F ed equidistanti dalla sua retta dazione, sono sollecitate allo stesso modo per cui la molla ad elica cilindrica con
passo costante un solido di resistenza uniforme rispetto al carico F. La generica sezione sollecitata dalle
componenti normale FN e tangenziale FT della forza F e dai componenti flettente Mf e torcente Mt del momento
M=FD/2 della forza stessa. Osservando la fig.2 si ottiene:
FN = F sen
FN
Mf
M f = F D sen 2
FT
FD/2
Mt
Fig.31.2-Forze agenti sulla sezione
della molla.
FT = F cos
(31.19,20)
M t = F D cos 2
(31.21,22)
= q
FDd
4 Ip
(31.23)
essendo d/2 la distanza tra il punto pi sollecitato al bordo delle sezione e il baricentro, A ed IP rispettivamente larea
ed il momento dinerzia polare della sezione, q il fattore di torsione per sezioni non circolari. Il primo termine la
tensione massima dovuta alla sollecitazione di torsione, il secondo la tensione media dovuta al taglio. Nel caso di
filo a sezione circolare di diametro d, sostituendo ad A ed IP le relative espressioni si ottiene:
8F D
d3
4F
(31.24)
d2
31.2
che fornisce la tensione di taglio nella fibra interna della molla (fig.3). La (24) pu essere riscritta come segue:
8 FD 0.5
1 +
d3
C
(31.25)
8F D
= ks
(a)
(b)
(c)
(d)
= ks
d3
8F C
d2
(31.26)
= kw 8FD3 = kw 8FC2
d
d
(31.27)
kw = 4C 1 + 0.615
4C 4
C
(31.28,29)
kw dato da:
kw tiene conto sia della concentrazione di tensione che delleffetto del taglio. Il solo fattore di concentrazione delle
tensioni dato da:
kc = kw ks
2C(4C + 2)
(4C 3)(2C + 1)
(31.30)
Per carichi statici la concentrazione di tensione dovuta alla curvatura pu essere trascurata e a kw pu essere
attribuito il valore ks. Per carichi di fatica si usa kc come fattore di concentrazione delle tensioni.
Inflessione
Lespressione dellabbassamento pu essere ottenuta mediante il teorema di Clapeyron. Per calcolare le inflessioni
il fattore di Wahl pu essere trascurato. Lenergia di deformazione nel caso di torsione (11) data da:
U=
2G
F 2 D 2 32
4 d4
dx =
4 F 2 D2
G d4
dx =
L
4 F 2 D2
G d4
nD
(31.31)
da cui:
U=
4 F 2 D3n
(31.32)
G d4
Ponendo lenergia di deformazione pari al lavoro compiuto dalla forza Le=F/2 si ottiene:
= F
8 D 3n
G d4
= ks
D2n
(31.33)
Gd
K =G
d4
8 D3 n
Le equazioni ottenute sono valide sia per molle in compressione che per molle in trazione.
Coefficiente di utilizzazione
In base alla (7) e alla (18) si ha:
31.3
(31.34)
U =
2 3
1 8 F D 2n D d 2
2 8 F D n
= kw
kw
G d4
2G
4
d3
(31.35)
Ll=Lp+1.1 2 = d (n+n')+d'+1.1 2.
(31.36)
f =
2 V
4K
2 2 n D d2
nD
(31.37)
essendo m la massa della molla e la densit del materiale. La frequenza critica fondamentale deve essere compresa
fra 15 e 20 volte la frequenza della forza in modo da evitare risonanza.
Tensioni ammissibili
Considerando le caratteristiche dei materiali per molle e tenuto conto della possibilit di limitare la freccia massima,
la tensione ammissibile pu essere espressa come amm=a r con a pari 0.45 o 0.35 rispettivamente per materiali
ferrosi e non. Un opportuno superamento del limite di snervamento, detto presetting, provoca delle tensioni residue
vantaggiose, che consentono di utilizzare valori di a pi elevati: a=0.65 o a=0.55, rispettivamente.
Molle ad elica di torsione (molle di flessione)
Queste molle sono costruite in modo analogo a quelle ad elica di trazione o
compressione, ma le estremit sono sagomate in modo da poter trasmettere un
momento di asse parallelo allasse della molla (cio torcente) (fig.4). Le sezioni
D
della molla risultano sollecitate da un momento flettente. Nella costruzione di
queste molle si generano tensioni residue agenti in verso opposto a quelle di
F=F
esercizio, di conseguenza esse possono essere progettate per operare a livelli di
F
tensione che uguagliano o anche superano la resistenza allo snervamento del filo.
Queste molle sono messe in esercizio avvolte attorno ad una guida cilindrica che
R
reagisce con la forza F mostrata in fig.4.
Fig.31.4 - Molla di flessione ad elica.
Per sezione circolare i parametri geometrici della molla sono:
il diametro della sezione del filo d,
il diametro medio dellelica D,
il numero di spire n,
il braccio della forza R.
La lunghezza e il volume della molla sono dati dalle (17) e (18) rispettivamente, mentre il momento dinerzia
diametrale della sezione
I= d4/64.
(31.38)
Tensioni
Poich il cilindro a cui avvolta la molla esplica una reazione F=F, si pu ritenere che sulle sezioni agisca un
momento flettente costante dato dal prodotto di F per R e lespressione della tensione massima pu essere scritta
nella seguente forma:
= k wc
32 F R
d3
31.4
(31.39)
essendo kwc un fattore di concentrazione delle tensioni il cui valore dipende dalla curvatura del filo e dal fatto che la
tensione sia determinata sulla fibra interna od esterna. Wahl ha determinato i seguenti valori per la fibra interna ed
esterna rispettivamente:
k wi =
4C 2 C 1
k we =
4C ( C 1)
4C 2 + C 1
(31.40)
4C ( C 1)
U =
1
2E
F 2 R2
dx =
F 2 R2
2EI
dx
(31.41)
da cui si ottiene:
U =
32 F 2 R 2 D n
(31.42)
E d4
Ponendo lenergia di deformazione pari al lavoro compiuto dalla forza Le=FR/2 si ottiene:
= FR
64 D n
E d4
= kw
2Dn
(31.43)
Ed
F .
Costante elastica
La rigidezza della molla K=M/=(FR)/ costante ed data da:
K =E
d4
64 D n
(31.44)
In alcuni casi si preferisce riferire la costante elastica ad un giro completo. In questo caso si moltiplica la (44) per 2
e si ottiene:
K =
E d4
10.2 D n
daNmm
giro
(31.45)
Queste equazioni sono state ottenute senza tenere conto della curvatura del filo. Le prove sperimentali mostrano
che la costante 10.2 deve essere leggermente aumentata. Lequazione:
K =
E d4
(31.46)
10.8 D n
fornisce migliori risultati.
Coefficiente di utilizzazione
In base alla (7) e alla (18) si ha
U =
2
max
2
2
1
32 F R n 2 D d 2
2 128 F R D n
V =
K
=
K
wc
wc
2E
2E
4
E d4
d3
(31.47)
31.5
16 T
(31.48)
d3
Inflessione
Le inflessioni possono essere calcolate mediante il teorema di Clapeyron. Lenergia di deformazione (10) per la
trave soggetta a momento torcente costante :
16 T 2 L
U =
(31.49)
G d4
Ponendo lenergia di deformazione pari al lavoro fatto dalla forza agente Le=T/2 si ottiene:
= T
32 L
G d
2L
(31.50)
Gd
Costante elastica
La rigidezza della molla K=T/ costante ed data da:
K = G
d4
(31.51)
32 L
Coefficiente di utilizzazione
In base alla (7) e tenuto conto che V=Ld2/4, si ha
2
2
max
1 16 T d 2 L
32 T 2 L
U =
V =
=
2G
2G d 3
4
d 4G
(31.52)
L
R cos()
Tensioni
Dalla fig.5 e dalla (50) si osserva che, per la generica posizione , sulla barra agisce un momento torcente dato da:
T = F R cos ( ) = G
d4
32 L
(31.53)
Introducendo tale espressione nella (48), si ottiene la tensione di torsione agente al bordo della barra in funzione
della forza e dellangolo di inflessione:
31.6
16 F R cos ( ) G d
=
d3
2L
(31.54)
= F R cos ( )
32 L
G d4
(31.55)
K ( ) =
F
F
=
(31.56)
F = G
d4
32 L R cos ( )
(31.57)
La freccia intesa come spostamento del punto di applicazione del carico data da:
= R sen + sen ( )
(31.58)
Derivando lespressione del carico e quella della freccia rispetto a si ottiene rispettivamente:
F
d 4 1 + tan ( )
= G
32 L R
cos ( )
= R cos ( )
(31.59,60)
K ( ) = G
1 + tan ( )
d4
32 L R
cos 2 ( )
(31.61)
La (61) mostra che la rigidezza variabile con la deformazione angolare ed minima per <. Quando lasse
della manovella orizzontale il braccio massimo e la rigidezza diventa:
K = G
d4
32 L R 2
(31.62)
Per molle montate su veicoli opportuno fare in modo che tale posizione coincida con quella sotto carico statico
(s=) in modo che la molla abbia rigidezza crescente con le frecce.
Dimensionamento
Le variabili incognite sono d, L, R ed . Se i dati di progetto sono il carico statico Fs, cui deve corrispondere la
posizione orizzontale (s=), e la variazione di freccia (fig.6) tra la posizione statica s e la freccia massima m
(=m-s), in base alla (55) si pu scrivere una prima relazione:
s = = Fs R
Fm
Fs
m
s
(31.63)
Dalla fig.6 si osserva che m = sen R + , per cui dalla (54) si ottiene una
seconda relazione:
32 L
G d 4
m =
Gd
(
sen 1 R + ) = amm
2L
(31.64)
amm =
Gd
16
sen 1 R +
FR
2L
d3 s
31.7
(31.65)
nella quale le incognite sono d, L, R. Occorre pertanto fissarne due per ricavare la terza. Ad esempio per ricavare d
si pu scrivere la seguente relazione risolvibile in modo iterativo:
16 Fs R
d =
3
G sen 1 R
amm
2L
(31.66)
Si noti che la radice nella (66) cubica. Se la (66) non converge necessario riconsiderare gli altri parametri, in
particolare L ed R.
Molle a balestra (molle di flessione)
Le molle a balestra sono usualmente costruite come travi incastrate o appoggiate a sezione rettangolare avente base
b e altezza h in generale variabili, sulle quali agisce una forza F (allestremit per quelle incastrate, in mezzeria per
quelle appoggiate) che provoca flessione.
Tensione
In una trave incastrata con carico di estremit la tensione massima (al bordo superiore) nella generica sezione di
ascissa x e la tensione massima nella sezione di incastro sono date rispettivamente da:
x =
6F ( L x )
,
b h2
max =
6F L
.
b0 h02
(31.67,68)
U =
1
2 F 2 L3
2
M
dx
=
2 EI L
E b h3
U =
2
max
2E
bhL =
18 F 2 L3
,
E b h3
(31.69,70)
ed effettuando il rapporto si ottiene Cu=0.111. Per ottenere una migliore utilizzazione del materiale impiegato,
contenendo oltremodo il peso, opportuno che la tensione x sia costante rispetto ad x. Le travi di uniforme
resistenza possono essere ottenute variando sia b che h imponendo che sia x=max:
6F ( L x )
6F L
=
2
b0 h0
b h2
(31.71,72)
Se si mantiene costante lo spessore h=h0, la larghezza b deve variare linearmente con x; se si mantiene costante
la larghezza b=b0, lo spessore h deve variare parabolicamente:
b = b0
Lx
L
h = h0
Lx
.
L
(31.73,74)
Nel primo caso la trave assume la forma di una barra triangolare che il modello base per le molle a balestra. La
molla a balestra (fig.7) si ottiene infatti tagliando la barra triangolare in una serie di strisce, simmetricamente
disposte nella barra originale (quella centrale di larghezza w e le altre w/2), accostandole a due a due in modo da
creare una foglia di larghezza w, e disponendo le foglie luna sotto laltra a partire dalla pi lunga. Se n il numero
delle foglie si ha b0=nw.
La barra triangolare e la corrispondente balestra a foglie multiple hanno tensioni ed inflessioni quasi identiche,
poich le foglie agiscono come elementi elastici in parallelo (vedi paragrafo seguente). Le differenze sono dovute a
2 fattori:
lattrito fra le foglie produce smorzamento nella molla a foglie multiple,
la molla a foglie multiple pu sopportare carichi in una sola direzione dato che carichi di verso opposto
tendono a separare le foglie.
L
b0
w
F
L
2F
Fig.31.7 - La molla a balestra. A destra confronto tra molla a balestra incastrata e appoggiata.
31.8
I =
b0 ( L x ) h3
V=L b0 h/2
12 L
(31.75,76)
max =
6F L
6F L
=
2
b0 h
n w h2
(31.77)
Inflessione
Le inflessioni possono essere calcolate mediante il teorema di Clapeyron. Lenergia di deformazione per trave
inflessa a sezione variabile (10), essendo M=F (L-x), data da:
1
U =
2E
12 L F 2 ( L x )
6 F 2L
dx =
h 3 ( L x ) b0
E h3 b0
( L x ) dx
(31.78)
da cui:
U =
3 F 2 L3
E h3 b0
(31.79)
Ponendo lenergia di deformazione pari al lavoro fatto dalla forza agente Le=F/2 si ottiene:
= F
6 L3
L2
=
E h3 b0
Eh
(31.80)
K=E
h 3 b0
6 L3
(31.81)
Coefficiente di utilizzazione
In base alla (6) e alla (76) si ha
U =
2
max
2E
V =
9 F 2 L3
E h3 b0
(31.82)
= 1 + 2
F = F1 = F2
(31.83,84)
K=
F
F
1
K K
=
=
= 1 2
1 + 2 F K1 + F K 2 1 K1 + 1 K 2 K1 + K 2
(31.85)
In generale
K =
(31.86)
Parallelo
Nel caso di molle in parallelo (fig.10), tutti gli elementi sono soggetti allo stesso allungamento che coincide con lo
spostamento del punto di applicazione della forza, mentre la forza complessiva data dalla somma delle forze agenti
nei singoli elementi:
= 1 = 2
F = F1 + F2
(31.87,88)
F +F F F
K = F = 1 2 = 1 + 2 = K1 + K2
(31.89)
In generale
K =
(31.90)
Le foglie della molla a balestra agiscono in parallelo in quanto sono soggette tutte alla stessa freccia . Il
comportamento a flessione differente rispetto a quello di un unico elemento con sezione uguale allinsieme delle
sezioni delle foglie (e quindi di altezza pari al prodotto nh) in quanto le foglie sono fisicamente separate e non si
trasmettono azioni tangenziali (a parte quelle dellattrito). Per questo motivo nella (77) compare laltezza h della
singola foglia elevata al quadrato e non laltezza complessiva delle foglie.
2 1
1
F1
F
F1
F2
Fig.31.10 - Molle in parallelo.
31.10
F2