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Due matite sul tavolo, se appoggiamo su di esse un foglio di carta, questo vi si adatta. Il foglio sincurva fino ad
appoggiarsi alla scrivania. Facciamo una piega lungo il foglio. Ora si tiene alto appoggiato alle sole matite. Dividiamo ulteriormente il foglio di carta e sopra vi appoggio un
bicchiere. Il foglio di carata, come un ponte tra due argini,
ora sorregge un peso molte volte superiore a se stesso. Le
caratteristiche fisiche del foglio di carta non sono cambiate
il suo spessore e peso rimasto inalterato. Cambiata la
sua geometria il suo disporsi nello spazio. Le pieghe sono
diventate delle nervature e la nuova geometria ha cambiato le caratteristiche statiche del foglio di carta.
Ora questo fenomeno chiaramente descritto in un qualsiasi manuale di statica in cui si distinguono le strutture
resistenti per forma da quelle resistenti per massa, ed
resist
altrettanto evidente per chi ha pratica dei metalli come il
altret
fabbro o il carrozziere che rinforzano la struttura operando
fabbr
delle pieghe.
nostro foglio di carta irrigidendosi lungo una direzione
Il nos
pieghe) ha perso parte della sua libert di adattamento,
(le pie
prima poteva incurvarsi secondo le direzioni descritte da
se pr
qualsiasi
retta che gli appartiene, ora pu incurvarsi solo
qual
qu
as
secondo
seco
con una direzione, lungo il lato perpendicolare allappoggio. Possiamo ancora allargarlo riducendo laltezza delpogg
creste,
ma pi queste si pongono orizzontali meno la sule cre
e
perficie capace di resistente al peso; possiamo aumentare
perfic
numero delle pieghe, ma quanto pi queste aumentano
il num
tanto pi la superficie ritorna alla condizione iniziale anche
se in qualche modo, rigata.
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La seconda tipologia a forma, vede la superficie assoggettata ad una tassellazione composta da poligoni e cerniere
scelti per forma e disposizione perch queste raggiungano
una specifica configurazione (fig. 12). La forma evolve entro un range di variazione compreso tra due valori, quello
iniziale in cui la forma stesa sul piano, quello finale in cui
la configurazione ha raggiunto la forma voluta.
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22
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La prima piega
Lo studio indaga le propriet delle superfici che, dotate
di opportune tassellazioni e pieghe, sono capaci di determinare diverse configurazioni nello spazio se sottoposte a
movimento. Con prima piega s'intende una successione di
pieghe costruite sulla superficie con la stessa direzione.
Il rettangolo
La porzione di piano rettangolare stata suddivisa in rettangoli tutti uguali e orientati rispetto ad un suo lato. Le
pieghe che si muoveranno verso il basso sono chiamate
valle; le pieghe che sono obbligate a muoversi verso lalto
sono chiamate mente (fig. 16).
Possiamo chiamare modulo il numero di elementi minimi
sia per verso che per forma prima della loro ripetizione. In
questo caso sono una coppia di rettangoli.
Analizziamo le propriet, nel movimento, di questa superficie piegata composta da rettangoli tutti uguali incernierati
per il lato lungo.
La superficie pu allungarsi o restringersi traslando sul
piano (fig. 17). Assume tutte le condizioni possibili tra le
due posizioni limite, completamente spianata sul piano
orizzontale o piegata fino a che tutti i rettangoli che la
compongono si appoggiano luno allatro assumendo una
(fig. 16) Divisione della superficie in rettangoli.
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posizione verticale.
Nel caso pi generale possiamo distinguere due cause principali nella gestione della superficie piegata; il susseguirsi delle superfici rettangolari incernierate e la forma della
direzione di movimento. La prima pu essere sintetizzata
dalla spezzata di bordo che ne descrive le qualit e i reciproci vincoli; la seconda, rettilinea o curvilinea, governa
landamento generale della superficie.
(fig. 18) Il comportamento
della superficie sottoposta
ad un movimento rettilineo.
(fig. 19) Il comportamento
di una superficie piegata
costruita da diversi rettangoli sottoposta ad un movimento rettilineo.
Movimento rettilineo.
La superficie piegata, scivolando sulla superficie dappoggio, pu avere movimenti differenti, raccogliersi o distendersi ubbidendo ad una specifica legge che governa la
distanza tra le pieghe o variare in maniera arbitraria lintervallo tra di esse (fig. 18).
Nel nostro caso, essendo la superficie piegata costituita da
rettangoli, il movimento della spezzata di bordo descrive in
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28
(fig. 22) Rapporti geometrici che regolano le articolazioni dei moduli della piega.
a
B
b
29
(fig.
23)
Esplicitazione
nodale degli algoritmi geometrici che regolano la
movimentazione della piega
rettangolare.
1
3
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lintersezione B funzione di questo sistema in movimento. Tale condizione fa si che, variando la distanza AC, gli
archi di circonferenza costruiti sono sempre intersecanti o
al limite tangenti internamente o esternamente.
Il punto B di intersezione lestremo della linea di piega,
cerniera delle superfici partecipanti, la cui direzione perpendicolare ai piani di costruzione XZ(5). Il modello di questa superficie articolata minima sar completo estrudendo
la polilinea(6) individuata, lungo la cerniera di lunghezza
pari alla dimensione CD (fig. 24).
D
a
b
B
A
6
5
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32
(fig. 25) Esplicitazione nodale degli algoritmi geometrici che regolano la movimentazione di un sistema a
pi pieghe.
Per questo nella definizione in figura vediamo come le funzioni che determinano la distanza massima e minima tra
i punti C ed F, tiene presente dello spostamento che il
primo punto fa lungo la direzione x, diventando imput variabile per il codice che segue.
In un modello composto da pannelli tutti diversi non facile gestire le collisioni tra i piani, cosa molto pi semplice quando i pannelli sono uguali, condizione usuale in un
contesto reale.
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B
A
x
C
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(fig. 27) Rapporti geometrici che regolano le articolazioni dei moduli della
piega attivata da variabile
angolare.
z
a
(fig.
28)
Esplicitazione
nodale degli algoritmi geometrici che regolano la
movimentazione della piega
g
rettangolare,
attraverso una
variabile angolare.
4
6
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(fig. 29) Rapporti geometrici che regolano le articolazioni dei moduli dei pi
pieghe attivate da variabili
angolari.
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(fig. 31) Esplicitazione nodale degli algoritmi geometrici che regolano la movimentazione di un sistema
a pi pieghe attraverso la
variazione angolare.
Anche in questo caso la ripetizione della definizione permette di creare un modello a pi pieghe. Laccortezza sta
nellimpostare lorigine della ripetizione in C, consentono
spostamenti relativi tra la prima e la seconda coppia di pannelli. Le due variabili angolari permetteranno di ottenere le
infinite posizioni delle pieghe i cui vertici di base scivolano
sempre lungo la retta f.
Il passo ulteriore diventa quindi sostituire la direzione retta con una direzione curva (fig. 29). La direzione retta era
garantita attraverso lintersezione tra larco ed il piano XY
passanti per le origini dei sistemi cinematici relativi. Nella
nuova ipotesi illustrata in figura 30, imponiamo al punto C
e al punto F, di appartenere rispettivamente sia agli archi a
che a, ma anche di scorrere su una curva f non pi retta.
Le intersezioni devono avvenire tra le nuove entit partecipanti: a con f e a ancora con f; ci impone alla definizione
di modificarsi come mostrato in figura 31.
Nellimmagine relativa al sistema nodale, notiamo la presenza della curva f(1) e lintersezione di essa con gli archi
a(2) ed a(3). Vediamo che la polilinea di lunghezza data
realizza una sorta di discretizzazione della curva, il cui valore aggiunto il movimento dovuto alle articolazioni create
e alla variazione sincrona o asincrona degli angoli. Qualit
che si trasferiscono al modello della superficie articolata
semplicemente estrudendo la polilinea (fig. 30).
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