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Cemento

Collegamenti
armato

COLLEGAMENTI

LucaGIORDANO
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Teoria
eTeoria
Progetto
delle Strutture
in acciaioin
e acciaio
composte
Vincenzo
Ilario
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e progetto
delle costruzioni
e composte
DISEG

11-1
1

Cemento
Collegamenti
armato

Tutti i tipi di collegamento possono essere verificati


con riferimento alla EN 1993-1-8
Il principio generale che determina la resistenza e
la rigidezza del collegamento prende in
considerazione tutti gli elementi presenti.
La resistenza del collegamento ottenuta
dallanalisi dei modi di collasso dei singoli
componenti.
Una corretta progettazione non sufficiente a
garantire un buon comportamento del
collegamento esecuzione accurata (EN 1090-2)

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2

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Collegamenti
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Giunti
Possono essere realizzati con soluzioni diverse
prevedendo lutilizzo di unioni saldate, bullonate
od entrambe le tecniche
Lonere economico associato alle giunzioni pu
incidere in modo non indifferente sul costo
globale della struttura
Il giunto NON consente spostamenti relativi tra i
pezzi collegati

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3

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Giunto a parziale ripristino di sollecitazione


Trasferiscono solo una quota delle sollecitazioni che
possono essere sopportate dallelemento pi debole

Giunto a totale totale ripristino di sollecitazione


Trasferiscono interamente le sollecitazioni che possono
essere sopportate dallelemento pi debole.
importante valutare la duttilit del collegamento poich
pu condizionare il corretto funzionamento della struttura

Si utilizzano criteri basati sul calcolo plastico individuando


soluzioni equilibrate, senza superare la resistenza di materiali,
che in assenza di rotture fragili localizzate e fenomeni di
instabilit, risultano a favore di sicurezza
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4

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Giunti di estremit
Necessari per lassemblaggio degli elementi costituenti la
struttura. Trasferiscono interamente le sollecitazioni che
possono essere sopportate dallelemento pi debole
A.

Giunto tra travi (in genere elementi orizzontali inflessi ortogonali tra
di loro)
B. Giunto tra trave e colonna
C. Attacco per controventi
D. Giunto di base per le colonne

Giunti intermedi
Sono legati alle max lunghezze di movimentazione degli
elementi strutturali
E. Giunto trave-trave
F. Giunto colonna-colonna

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Giunti di estremit
A1 - Giunto tra travi
Giunto con angolari
bullonati alle anime
delle travi

Ipotizzando di considerare la
cerniera in corrispondenza dellasse
trave principale occorre tenere
conto delle due eccentricit della
reazione

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Sezione su trave secondaria

Sezione su trave principale

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Trave
principale

Occorre considerare i momenti


secondari indotti dalle eccentricit

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Sollecitazioni di taglio sul bullone


Sezione 1

V=R
V1 = V/2 = R/2
T = Ve1 H1 = T/h = Ve1/h
R1 =

Sezione 2

V12 + H12

Su due sezioni
di bullone

V = R/2 V2 = R/4
T = Ve2 H2 = T/h = Re2/(2h)
R2 =

V22 + H22

Su una sezione
di bullone

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9

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A2 - Giunto tra travi


Le ali superiori delle
due travi sono alla
stessa quota
(mortesatura trave
secondaria)
Mortesatura: asportazione di una
parte di anima e di ala superiore in
prossimit del giunto.

Oss :

Oltre alle verifiche della bullonatura, a seguito


dellindebolimento delle sezioni di estremit per foratura
e per asportazione di parte della sezione, occorre
condurre una verifica aggiuntiva: block tearing

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Veff,Rd

La resistenza a rottura per il


meccanismo di collasso
block tearing Veff,Rd definita
dalla relazione sotto indicata:

area netta a trazione


A nt = t w L t (n 0.5 ) d0

Veff.Rd

fu A nt fy A nv
= k bl
+
M2
3 M0

area netta
soggetta a taglio
A nv = t w L v ( n 0.5 ) d0

= 1 per bullonatura simmetrica con sollecitazione centrata


= 0.5 negli altri casi

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Aree nette per


diverse condizioni di
verifica

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A3 - Giunto tra travi


I due profili hanno la
stessa altezza
(mortasatura ad
entrambe le estremit
della trave secondaria)
bullonatura con trave principale
eseguita in opera

piatto saldato allanima della trave


secondaria in stabilimento

A4 - Giunto tra travi


Piatto saldato allestremit
della trave secondaria e
bullonato in opera ad una
flangia, irrigidita, saldata
alla trave principale

flangia irrigidita saldata alla


trave principale

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piatto saldato allanima


della trave secondaria
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A3 - Giunto tra travi

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A5 - Giunto tra travi


Unione con
coprigiunto dala

In questo caso il giunto risulta


essere a parziale ripristino:
trasferisce totalmente lazione
tagliante e, al massimo, la quota
parte di momento flettente
assorbita dalle ali
Azione flangia superiore viene trasferita mediante il coprigiunto
Azione flangia inferiore viene trasferita per contatto
Taglio affidato alle squadrette
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B1 - Giunto tra trave-colonna


Unioni a cerniera
(nodi di strutture
pendolari)

Giunto realizzato mediante angolari bullonati

Unioni in grado di trasferire


limitati momenti flettenti [tanto
da poter essere trascurati nel
calcolo] e dotate di capacit di
rotazione compatibile con la
deformazione degli elementi
collegati
Giunto con piastra saldata alla trave [cordoni di saldatura
sia danima che dala] e bullonata alla colonna
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Schema di calcolo per strutture pendolari

Schema 1
Schema 2
Schema 3

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B2 - Giunto tra trave-colonna


Giunto a completo
ripristino

Consente il trasferimento dei


massimi valori di sollecitazione
assorbibili dalla sezione pi
debole
un giunto completamente saldato; gli irrigidimenti
intermedi possono essere saldati in officina. Le
saldature in opera sono quelle tra travi e colonna
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11-18
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B3 - Giunto tra trave-colonna


Giunto a parziale o
completo ripristino

Consente il parziale o il
completo ripristino in funzione
delle dimensioni delle
travi/colonne

Soluzione analoga alla precedente B2, senza


irrigidimenti; pu manifestare insufficiente
capacit alla rotazione plastica
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B4 - Giunto tra trave-colonna

Spessore ali colonna deve essere


comparabile con quello necessario
per la flangia

Giunti a parziale o
completo ripristino

Collegamento realizzato con


squadrette e coprigiunti; la bullonatura
viene posta in opera in cantiere

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B - Giunto tra trave-colonna


Oss.

Nel caso di telai a nodi rigidi la soluzione diretta


per realizzare un nodo rigido quella di saldare
la sezione di estremit della trave allala della
colonna
Il nodo rigido pu presentare modalit di
collasso per carichi a volte pi bassi rispetto a
quelli che provocano il raggiungimento della
capacit portante dellelemento pi debole
I. Collasso in zona compressa
II. Collasso in zona tesa
III. Collasso per taglio
In collegamenti-2 verranno trattate le verifiche richieste dallEC3
per tale problema

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11-21
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I. Collasso in zona
compressa

II. Collasso in zona


tesa

In corrispondenza del lembo


compresso lanima della colonna
pu cedere per schiacciamento
od instabilit

In corrispondenza del lembo


teso lala della colonna pu
inflettersi o lanima distaccarsi
dallala

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III. Collasso per


taglio

Il pannello di anima in
corrispondenza del nodo pu
cedere per eccesso di azione
tagliante
11-22
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11-23
23

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C1 Attacchi per controventi orizzontali


[controventi di piano o di copertura]

Sono giunzioni che trasferiscono


forze tra elementi comunque
orientati. Gli elementi diagonali
si considerano soggetti solo a
forze assiali (cerniere alle
estremit).

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11-24
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Il collegamento con barre avviene


con tenditori a filettatura inversa
agenti su filetti ricavati dalle barre:
la filettatura incide la sezione
Volendo avere la sezione netta
della parte filettata pari a quella del
tondo necessario ricalcare
lestremit e poi filettare

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C2 Attacchi per controventi verticali


[coce di S. Andrea]

Attacco al telaio
principale

B
Incrocio tra le
diagonali
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11-26
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C2 Attacchi per controventi verticali


[controvento a K]

C
Attacco alla trave

D
Attacco alla
colonna

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C3 Attacchi per controventi verticali


[telaio pendolare]

Dimensionamento del
nodo ad aste solo tese

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La forza F nel diagonale equilibrata da una


forza di compressione nella trave e da un
incremento di trazione nella colonna

Bullonatura A
Ipotizzando la cerniera in asse colonna, i
bulloni della flangia risultano soggetti a:
Taglio V pari alla somma di F sin e
degli effetti indotti dai carichi verticali
sulla trave

Momento flettente M =V hc/2 dove hc


laltezza della colonna.
Se si vuole eliminare il momento sulla
bullonatura occorre tracciare gli assi in
modo che la cerniera ideale cada in
corrispondenza flangia/ala. Leccentricit
impegner a flessione la colonna

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Bullonatura B
In genere il collegamento dellangolare di controvento presenta lasse della bullonatura
non coincidente con lasse baricentrico dellelemento

asse di foratura
(asse di truschinaggio)
asse di baricentrico

In tal caso i bulloni del collegamento risultano soggetti a:


Forza N sollecitazione assiale dellasta di controvento
Momento torcente parassita M = N ey dove ey la distanza tra lasse baricentrico e lasse del
collegamento. Tale momento induce sui singoli bulloni delle forze di taglio V perpendicolari
allasse della bullonatura stessa
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Oltre alle verifiche di resistenza precedentemente analizzate, occorre anche verificare la


lamiera del fazzoletto a trazione; lanalisi condotta in modo convenzionale facendo
riferimento allarea efficace definita come riportato in figura:
A eff = t f ( beff d0 )

NRd,eff = A eff

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fy
M0

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11-32
32

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11-33
33

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D1 Giunto di base per le colonne


[Sulla colonna agisce solo la forza assiale di compressione N]

Viene realizzato mediante una piastra di


base saldata alla estremit della colonna
poggiante su di un letto di malta di
livellamento [estradosso della fondazione]
Nella fondazione sono annegati i tirafondi
che consentono di unire la piastra di base
alla fondazione [vanno verificati quando assolvono
una funzione statica]

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11-34
34

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Verifica della piastra - [ENV EC3 Appendice L]:

Momento resistente mRd per unit di lunghezza di un


tratto rettilineo della piastra di base
spessore della piastra di base

mRd =

resistenza di progetto della


piastra

t 2 fy
6 M0

coefficiente di sicurezza

B
Le tensioni trasmesse alla
fondazione si assumono
uniformemente distribuite
su unarea di contatto
funzione della dimensione c

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11-35
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c = t

fy
3 f j M0
resistenza di contatto del giunto

coefficiente di giunto
si assume pari a 2/3 se la resistenza della
malta non minore del 20% della resistenza
caratteristica del cls della fondazione e lo
spessore di malta non maggiore di 0.2 volte la
larghezza minima di base della piastra di
acciaio

f j = j k j fcd

resistenza cilindrica di
progetto a compressione
del cls

coefficiente di concentrazione
uguale a 1 oppure uguale a
kj =

a1 b1
a b

dove : (a1 b1) area efficace (v. fig. seguente)


(a b) area della piastra di base

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11-36
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Determinazione dei
termini a1 e b1

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11-37
37

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Larea di contatto valutata in funzione dellaggetto


della piastra nei confronti di c

Aggetto della piastra


minore di c

Aggetto della piastra


maggiore di c
[La parte di aggetto
superiore a c deve essere
trascurata]

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11-38
38

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T-stub

M' =

t 2 fy

M' =

6 M0

momento agente indotto dai


carichi per unit di larghezza

momento resistente elastico per


unit di larghezza

c = t

c 2 fj

fy
3 f j M0

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11-39
39

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D2 Giunto di base per le colonne


[Sulla colonna agiscono M, N, T]

In questo caso, oltre al dimensionamento


della piastra di base, occorre procedere
alla verifica dei tirafondi prestando
particolare attenzione allazione tagliante

sigillatura da farsi a
piombatura ultimata

tirafondi
dadi di registro
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1. Tirafondi annegati nel getto


Trasmettono per aderenza le azioni al
blocco di fondazione

T1

Non potendo consentire una regolazione


in pianta, necessitano di una dima

2. Tirafondi ad uncino
Esempio di tirafondo ad
uncino con barrotto inferiore
[utile per ancorare il tirafondo
durante i montaggi ed in fasi
precedenti la sigillatura]

T2
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11-41
41

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3. Tirafondi con piattello terminale

Raccomandazioni francesi
T3

T1

N1,Rd = fad,d(
L)
/a)2
/ (1+

T2

N1,Rd= fad,d(
)
/a)2
(L+6.4r+3.5L1) / (1+

T3

N1,Rd = fad,d(
L)
/a)2 +fck r2
/ (1+
= 1 r / L per L a
= 1 r / a per La
fad,d = 0,28(fck / c)0,5

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fck

fad,d

20

1.04

25

1.16

30

1.27

35

1.37

11-42
42

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Collegamenti
armato

Eurocodice 3 (EN 1993-1-8)


Si raccomanda che la resistenza di
progetto dei tirafondi sia assunta come la
pi piccola fra la resistenza a trazione di
progetto degli stessi ancoraggi (bullone
soggetto a trazione), e la resistenza
all'aderenza di progetto all'interfaccia
cls-tirafondi secondo la EN 1992-1-1

a)

b)

Per bloccare i tirafondi alla fondazione, si raccomanda


di impiegare uno dei seguenti metodi:
tirafondo con uncino
tirafondo con piastra forata di bloccaggio
altri appropriati elementi di distribuzione del carico
annegati nel calcestruzzo;
altri dispositivi di fissaggio che siano stati
adeguatamente sottoposti a prova ed approvati.

Se i tirafondi sono muniti di uncino, la


lunghezza di ancoraggio, calcolata in
conformit alla EN 1992-1-1, deve
prevenire lo sfilamento prima della
plasticizzazione del bullone. Tale tipo di
ancoraggio non deve essere impiegato
per bulloni con tensione di snervamento
fyb maggiore di 300 N/mm2.
Quando i bulloni di ancoraggio sono
muniti di piastra forata di bloccaggio o
con altri elementi di distribuzione del
carico, il contributo di resistenza per
aderenza deve essere trascurato .
L'intera forza deve essere trasferita
attraverso il dispositivo di distribuzione
del carico.

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11-43
43

Cemento
Collegamenti
armato

4. Tirafondi a testa martello

Esempio di tirafondo con testa martello e utilizzo


di traversa di contrasto [due profili a C accostati].
La trasmissione della forza assiale nel tirafondo
ottenuta per contrasto tra testa e traversa

La traversa risulta essere una trave inflessa


su due o pi appoggi
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11-44
44

Cemento
Collegamenti
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Schema di calcolo della traversa di ancoraggio dei tirafondi e delle alette


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11-45
45

Cemento
Collegamenti
armato

Forze di contatto tra piastra base e il suo supporto

a) Compressione dominante

c)

b) Trazione dominante

d)

Momento dominante
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La resistenza di progetto, Nj,Rd ,


di una piastra di fondazione
simmetrica di una colonna, per
una forza di compressione
centrata, pu essere
determinata sommando le
singole resistenze di progetto
FC,Rd delle tre aree (T-stub), non
sovrapposte, mostrate in figura.
Il momento resistente di
progetto Mj,Rd nel caso di
colonna soggetta a forza
assiale e momento viene
calcolato come da tabella
11-46
46

Cemento
Collegamenti
armato

d)

b)

c)

a)

OSS: Nel calcolo della capacit di resistenza a compressione omesso il contributo della parte di calcestruzzo posto al di
sotto dell'anima della colonna (T-stub 2)
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11-47
47

Cemento
Collegamenti
armato

Si raccomanda che la resistenza a trazione di progetto FT,1,Rd della parte sinistra del
collegamento sia assunta pari alla pi piccola tra Ie resistenze di progetto delle seguenti
componenti di base:

A1 )
A2 )

anima della colonna tesa al di sotto della flangia di sinistra della colonna Ft,wc,Rd
piastra di base inflessa al di sotto della flangia di sinistra della colonna Ft,pl,Rd

Si raccomanda che la resistenza a trazione di progetto FT,r,Rd della parte destra del
collegamento sia assunta pari alla pi piccola tra le resistenze di progetto delle seguenti
componenti di base:

B1 )
B2 )

anima della colonna tesa al di sotto della flangia di destra della colonna Ft.wc,Rd
piastra di base inflessa al di sotto della flangia di destra della colonna Ft,pl,Rd

Si raccomanda che la resistenza a compressione di progetto FC,1,Rd della parte sinistra del
collegamento sia assunta pari alla pi piccola tra le resistenze di progetto delle seguenti
componenti di base:

C1 )
C2 )

calcestruzzo compresso al di sotto della flangia di sinistra della colonna FC,pl,Rd


anima e flangia in compressione dal lato sinistro della colonna Fc,fc,Rd

Si raccomanda che la resistenza a compressione di progetto FC,r,Rd della parte destra del
collegamento sia assunta pari alla pi piccola tra le resistenze di progetto delle seguenti
componenti di base:

D1 )
D2 )

calcestruzzo compresso al di sotto della flangia di sinistra della colonna FC,pl,Rd


anima e flangia in compressione dal lato sinistro della colonna Fc,fc,Rd

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EN 1993-1-8 [6.2.6.3]
EN 1993-1-8 [6.2.6.11]

EN 1993-1-8 [6.2.6.3]
EN 1993-1-8 [6.2.6.11]

EN 1993-1-8 [6.2.6.9]
EN 1993-1-8 [6.2.6.7]

EN 1993-1-8 [6.2.6.9]
EN 1993-1-8 [6.2.6.7]
11-48
48

Cemento
Collegamenti
armato

OSS: I valori di momento riportati in tabella si ottengono come di seguito


illustrato

d)

NEd = FC,r FT,1

M j,Ed = FC,r z C,r + FT,1 z T,1

Mj,Ed = (NEd + FT,1) zC,r + FT,1 zT,1

Mj,Ed = FC,r zC,r + (FC,r NEd ) zT,1

Mj,Ed = NEd zC,r + FT,1 z

Mj,Ed = FC,r z NEd zT,1

Mj,Rd =

Mj,Rd
e

M j,R d =

zC,r + FT,1,Rd z

FT ,1,R d z
z C,r e + 1

Mj,Rd = FC,r,Rd z

M j,R d =

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Mj,Rd
e

zT,1

FC,r,R d z
z T,1 e
11-49
49

Cemento
Collegamenti
armato

Le risultanti di trazione ZSd e di


compressione CSd si ottengono con
equazioni di equilibrio considerando la
prima applicata nel baricentro dei
tirafondi e la seconda applicata nel
baricentro dellala della colonna
(elemento pi rigido).

Schema di calcolo
MSd
e
VSd NSd

f
NSd

t
d
ZSd

CSd
c

A)

Verifica a compressione
[6.2.6.9]

c
tf

Resistenza a
compressione

c
leff

a
c

FC,Rd = fjc,dbeffleff

tensione resistente di progetto del


conglomerato cementizio per
unazione concentrata

fjc,d = jFR,du / ( beffleff)

beff
b

j 2/3

lunghezza efficace
della parte reagente
larghezza efficace
della parte reagente

resistenza di progetto del conglomerato cementizio


per azione concentrata (vedi EC2 pag. seguente)

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11-50
50

FR,du = A c 0 fcd A c1 / A c 0 3,0 fcd A c 0

massima area di diffusione del carico


utilizzata per il calcolo e che ha una
forma omotetica a quella di Ac0

area caricata

Cemento
Collegamenti
armato

OSS: Occorre che l'area di diffusione Ac1 richiesta dalla forza di compressione ultima FR,du
soddisfi le seguenti condizioni:
- l'altezza di diffusione del carico nella direzione del carico stesso dovr essere presa
come indicato in figura
- il centro dell'area di diffusione Ac1 situato sulla retta di azione passante per il
centro dell'area caricata Ac0
Occorre disporre idonee armature in grado di equilibrare le forze di trazione trasversali dovute
all'effetto del carico

La verifica a compressione soddisfatta se

FC,Rd CEd

B) Verifica piastra di base (zona compressa contatto piastra fondazione)


Calcolato per la piastra di base il momento unitario sollecitante tramite la:

mSd = CSdc /(2beffleff)

mRd mSd

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11-52
52

Cemento
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C) Verifica piastra di base (zona collegamento tirafondo)


C1) Osservazioni sul predimensionamento della piastra
Per condurre il predimensionamento della piastra sotto lazione di un carico concentrato
necessario individuare la larghezza resistente efficace beff

Equivalenza fra una piastra a comportamento bidirezionale e quello


monodimensionale di una trave di larghezza opportuna beff
[procedendo in campo elastico la soluzione conservativa]

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11-53
53

Cemento
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mx = 0,509Fe
my = mx = 0,30,509Fe = 0,1527Fe
Indicato con t lo spessore, sapendo che il modulo resistente vale (1t / 6), per Von Mises
si pu scrivere
id = (x+ y- xy) 0,5 = (6/t)(mx+ my- mx*my)0,5 fy

Fe = (t/6) fy(0,509+0,1527-0,509*0,1527)0,5 = 2,21(t/6) fy


valore della forza massima applicabile
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11-54
54

Cemento
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armato

Indicato con t lo spessore, sapendo che il modulo resistente vale


(befft / 6), si pu scrivere

Fe = (befft / 6)fy/a
valore della forza massima applicabile

Uguagliando I due valori della forza massima applicabile, si ha:

Fe = Fe
2,21(t / 6) fy = beff (t / 6)fy / a

beff/a = 2,21

= arctg [beff/(2*a)] = 48

Si assume, a favore della sicurezza un angolo di diffusione di = 45

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11-55
55

Cemento
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C2) Verifica secondo EC3


Si raccomanda che la resistenza di progetto e la modalit di collasso di una piastra
di estremit inflessa, insieme con i bulloni associati soggetti a trazione, sia assunta
come quella della flangia di un elemento T-stub equivalente in entrambi i seguenti casi:
- per ogni gruppo di file di bulloni a cui richiesto di resistere a trazione.
- per ogni fila individuale di bulloni a cui richiesto di resistere a trazione;
Si raccomanda che i gruppi di file di bulloni su ciascun lato di un qualsiasi irrigidimento
connesso alla piastra di estremit siano considerati come elemento T-stub equivalenti
separati. Nelle piastre di estremit estese oltre la flangia, si raccomanda che la fila di
bulloni nella parte estesa sia anch'essa trattata come elemento T-stub equivalente
separato (ved figura seguente). Si raccomanda che la resistenza di progetto e la
modalit di collasso siano determinate separatamente per ogni elemento T-stub
equivalente.
Si raccomanda che la lunghezza efficace della flangia di un elemento T-stub equivalente
leff sia determinata impiegando i valori forniti nel prospetto 1 per ciascuna fila di bulloni.
I valori di m e mx da impiegare nel prospetto 1 siano determinati come indicato nella
figura seguente
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11-56
56

Cemento
Collegamenti
armato

L'estensione della piastra di estremit e della porzione


di piastra compresa tra le flange della trave sono
modellate attraverso due flange di elemento T-stub
equivalenti separate.
Per la determinazione della resistenza di progetto della
flangia di un elemento T-stub equivalente per la parte
della piastra di estremit in estensione, necessario
impiegare ex e mx al posto di e ed m.

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11-57
57

Cemento
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Prospetto 1 Lunghezze efficaci per piastra di estremit

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11-58
58

Cemento
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Valori del parametro

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11-59
59

Cemento
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Si raccomanda che la resistenza a trazione di progetto della flangia di un elemento


T-stub sia determinata dal prospetto 2. Nel determinare la resistenza a trazione di
progetto si tiene implicitamente conto degli effetti dovuti alle forze di contatto.
Nel caso in cui si possano sviluppare forze di contatto, si raccomanda che la
resistenza a trazione di progetto della flangia di un elemento T-stub FT,Rd sia assunta
pari al pi piccolo valore corrispondente ai tre possibili modi di collasso 1, 2 e 3.

Modo di collasso 1
plasticizzazione completa
della flangia

Modo di collasso 2
crisi dei bulloni con
snervamento della flangia

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Modo di collasso 3
crisi dei bulloni

11-60
60

resistenza a trazione di progetto


della flangia dellelemento T-stub

Cemento
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forza di contatto

Prospetto 2
resistenza a trazione di
progetto della flangia di
un elemento T-stub

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11-61
61

Cemento
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11-62
62

Cemento
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Dimensioni della flangia di un T-stub equivalente

leff

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11-63
63

Cemento
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OSS 1: Nel caso di una piastra di base lelemento T-stub pu presentare modalit di
collasso diversa da quelle viste in precedenza. Questo perch i bulloni di
ancoraggio risultano pi lunghi e la piastra di base pi spessa che non una
flangia di collegamento.
In tal caso il meccanismo di collasso, detto collasso 1*, si traduce nel
sollevamento dellelemento T-stub dalla fondazione in calcestruzzo come
riportato in figura, con la perdita delle forze di contatto.

collasso 1*

Q, forze di contatto, in questo caso


risultano essere nulle

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11-64
64

Cemento
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Il passaggio tra le situazioni con e senza contatto pu essere determinato da


una analisi delle deformazioni elastiche dellelemento T-stub.
Con riferimento ad una lunghezza limite Lb,lim del bullone, non si ha contatto
se i bulloni di ancoraggio hanno lunghezza superiore a Lb.lim.
area bullone tirafondo

Lb,lim =

8.82 m3 A s

leff,1 t3

ved. prospetto 1 precedente

Attenzione nel calcolo della capacit


portante del tirafondo, della lunghezza
libera dello stesso

Per i bulloni annegati nella fondazione in


calcestruzzo, si considera come lunghezza
libera Lb la somma della lunghezza Lbf e
della lunghezza Lbe
Lb = Lbf + Lbe [Lbe = 8d]

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11-65
65

Cemento
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Modalit di collasso per T-stub appartenente alla


piastra di collegamento con la fondazione

resistenza di calcolo del


bullone a trazione

collasso 1*
resistenza dellelemento
T-stub senza contatto con
il calcestruzzo

Ft =

2 M pl ,1,Rd
m
momento resistente plastico della piastra per
unit di larghezza nel mode 1

Mpl1,Rd = 0.25leff.1tf2fy /M0

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11-66
66

Cemento
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D) Verifica a taglio piastra-fondazione [6.2.2]


D1) Forza resistente per attrito

Ff,Rd = cf,dNc,Ed
valore di calcolo dello sforzo normale
sulla fondazione

coefficiente di attrito cf,d = 0.2

D2) Forza Fvb,Rd resistente a taglio di un tirafondo

Fvb,Rd = min [F1,vb,Rd ; F2,vb,Rd]


resistenza a taglio del tirafondo
inteso come bullone

F2,vb,Rd = bfybAs / M2
b = 0,44 0,0003fyb

D3) Forza totale resistente a taglio

Fv,Rd = Ff,Rd + nFvb,Rd


numero di tirafondi
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11-67
67

Cemento
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D3 Giunto di base per le colonne


[nervature di irrigidimento della piastra di base]

Per tensioni di contatto elevate lo


spessore del piatto pu essere
ridotto introducendo delle costole di
irrigidimento
Oltre alla pressione di contatto
occorre tener conto degli effetti dei
carichi concentrati indotti dai
tirafondi

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11-68
68

Cemento
Collegamenti
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Piastra con
irrigidimenti disposti
anche sul bordo

Soluzione a piastra rigida


[utilizzata per ripartire la forza dei tirafondi su di
unarea pi vasta, specie quando questi sono lontani
dalla colonna]

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11-69
69

Cemento
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OSS: Se, per contenere gli spessori della lamiera di base, sono posizionati degli irrigidimenti,
questi individuano delle piastre che possono essere predimensionate con il criterio visto
precedentemente, adottando procedure semplificate di ripartizione delle azioni, come in
figura.

a)

b)

c)

d)

Nei casi b) e c) le travi -1- e -2- sono ortogonali e collegate: luguaglianza degli spostamenti
verticali definisce le quote parti F1 e F2 che impegnano la trave e la mensola
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11-70
70

Cemento
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Schema di
predimensionamento
A) Piastra di fondazione
(tirafondi)
Le forze Nb agenti sui
tirafondi, risultano applicate
ad una trave continua,
avente come appoggi gli
irrigidimenti e di largezza
pari ad O

Determinazione della larghezza trave


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Sezione della trave


11-71
71

Cemento
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B) Piastra di fondazione (contatto con fondazione)

fjc,d

Sezione della trave

fjc,d

Struttura simmetrica caricata simmetricamente


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11-72
72

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C) Piastra di fondazione + irrigidimenti

Schemi di
calcolo
fjc,d

Sezione trasversale

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11-73
73

Cemento
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D4 Giunto di base per le colonne


[collegamenti di diagonali di controvento]

In questo caso il giunto pu risultare


teso o compresso e soggetto ad
azione tagliante
[aste di controvento]

Se lazione tagliante risulta elevata,


in genere i soli tirafondi non sono in
grado di assorbire tale azione:
occorre ricorrere a soluzioni
particolari
[trasmissione per contatto]

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11-74
74

Cemento
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A) Tronco di profilato identico a


quello della colonna (saldato
allintradosso della piastra di
fondazione)

B) Costole di irrigidimento
(saldate allintradosso della
piastra di fondazione)

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11-75
75

Cemento
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Giunti intermedi
E1 Giunto intermedio per le travi
Realizzato mediante
cordoni di testa con
completo ripristino della
resistenza della sezione

E2 Giunto intermedio per le travi

coprigiunto dala

Realizzato mediante
coprigiunti bullonati
coprigiunto danima
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DISEG

11-77
77

Cemento
Collegamenti
armato

Il collegamento a completo ripristino se al coprigiunto di


anima vengono affidati gli effetti del taglio V e quelli dovuti
alla quota parte di momento flettente (Ma) che gli compete.
In questo caso la ripartizione del momento tra coprigiunto
dala e coprigiunto danima condotta sulla base della
resistenza delle rispettive parti collegate

2 b e d2
Mp =
M
Ix

2 b e d2
Ma = 1
M
Ix

M
Mp
Ma
Ix

momento flettente nella sezione


momento flettente assorbito dalle ali
momento flettente assorbito dallanima
momento di inerzia della sezione

M = Mp + Ma

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Progetto
delle Strutture
in acciaioin
e acciaio
composte
Vincenzo
Ilario
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e progetto
delle costruzioni
e composte
DISEG

11-78
78

Cemento
Collegamenti
armato

1. Bulloni nelle ali

S=

Mp
he

forza nel coprigiunto dala

VpM

S
=
(nb )p

forza di taglio nel bullone del coprigiunto dala

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11-79
79

Cemento
Collegamenti
armato

2. Bulloni nellanima

Nella sezione di giunto


agiscono: T, Ma

V=

T
(nb )a

forza di taglio nel bullone indotto dal taglio T nella sezione


R = V 2 + H2

Hmax

Ma
=f
h'
coefficiente funzione della disposizione dei bulloni

forza di taglio nel bullone indotto dal momento Ma


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11-80
80

Cemento
Collegamenti
armato

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11-81
81

Cemento
Collegamenti
armato

Se al coprigiunto di anima vengono affidati solo gli effetti del


taglio V il collegamento a parziale rispristino.
In generale nel caso di parziale rispristino della resistenza
flessionale spesso conveniente affidare lintero valore del
momento flettente di progetto ai coprigiunti dala.

Oss. I giunti a completo ripristino sono in genere complessi e necessitano


lavorazioni adeguate. Conviene operare con giunti a parziale ripristino
posizionati in sezioni non particolarmente impegnate

E3 Giunto intermedio per le travi


Collegamento flangiato: il completo o
parziale ripristino funzione delle
resistenze della piastra e dei bulloni
Il taglio V viene assorbito da tutti i bulloni ed il
momento flettente M dai soli bulloni tesi e dalla
zona compressa della flangia
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11-82
82

Cemento
Collegamenti
armato

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11-83
83

Cemento
Collegamenti
armato

F1 Giunto intermedio per le colonne


[con coprigiunto]

Nel caso di sola forza assiale N


occorre distribuire i coprigiunti in
parti proporzionali allarea della
sezione del profilo stesso in modo
da deviare il meno possibile il
flusso delle tensioni presenti nella
membratura

Oss. Le unioni saldate a completo ripristino


danno buone garanzie di duttilit
Le sezioni bullonate risultano pi fragili

Soluzioni a doppio coprigiunto


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11-84
84

Cemento
Collegamenti
armato

Af
Aw
Af

N Af
NA =
A

N A 'f
NB =
A

N Aw
NC =
A

forze assiali nei coprigiunti

A = A f + A 'f + A w
area totale sezione
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11-85
85

Cemento
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Giunto a completo ripristino di resistenza in una colonna


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11-86
86

Cemento
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F2 Giunto intermedio per le colonne


[giunti a contatto]

coprigiunto bullonato

interposizione di
piastra saldata con
cordoni dangolo

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flange saldate alle


estremit dei profili e
bullonate tra di loro
11-87
87

Cemento
Collegamenti
armato

Nei giunti per contatto necessario che le estremit dei profili


siano state adeguatamente spianate al fine di garantire il
contatto su tutta la superficie
In particolare deve essere garantita lortogonalit tra le
superfici a contatto e gli assi delle membrature
Il giunto non deve costituire un punto di crisi nei confronti
della instabilit dellelemento compresso.
Questo implica che il giunto deve essere disposto il pi vicino
possibile ai vincoli e comunque ad una distanza non superiore
al 20% della lunghezza libera di inflessione assunta nei calcoli

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11-88
88

Cemento
Collegamenti
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F3 Giunto intermedio per le colonne


[variazione di sezione]

Piatto saldato alla colonna


inferiore ed irrigidito da costole
verticali che ricevono il carico
trasmesso dallala dellelemento
superiore e lo trasferiscono
allanima inferiore

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11-89
89

Cemento
Collegamenti
armato

Si assume una distribuzione del carico in corrispondenza


della costola irrigidente di 30 e si individua la dimensione
b [o la lunghezza dellirrigidimento] in modo che la sezione ideale
avente base b sia in grado di assorbire la forza assiale
agente nellala corrispondente allirrigidimento stesso.
I cordoni di saldatura w1 e w2 risultano impegnati
trasversalmente
Il cordone di saldatura w3 risulta impegnato
longitudinalmente

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11-90
90

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F4 Giunto intermedio per le colonne


[variazione di sezione carichi elevati]
Piatto saldato alla colonna
inferiore ed irrigidito da costole
verticali e sostenute da costole
orizzontali

Si realizza una trave a doppio T,


irrigidita allestremit ed in
corrispondenza delle ali del
profilo superiore

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11-91
91

Cemento
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Le forze agenti sulla trave a doppio T risultano:

N M
Nf,1 =
2 d

Nf,2

N M
= +
2 d

I cordoni w1 e w2 risultano impegnati trasversalmente e


longitudinalmente i cordoni w3. I cordoni w4 assorbono
invece le azioni di scorrimento della trave a doppio T

dS = dN = t w dx
Sm = t w l

// =

Sm
tw
=
l 2 a 2 a

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11-92
92

Cemento
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F5 Giunto intermedio per le colonne


[variazione di sezione giunto rastremato]

Il carico trasferito mediante un


meccanismo a traliccio costituito da
due piastre orizzontali e da due piatti
diagonali, di raccordo tra le ali delle
membrature

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11-93
93

Cemento
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In presenza di sola forza assiale N, lazione di trazione e di


compressione nelle costole vale Nf tg dove Nf = NAf/A

Il momento flettente M genera una azione tangenziale nel


pannello il cui valore massimo pu essere valutato come:

Nf = M A f / W
azione nellala

= 2 Nf tg / A w
sezione anima
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11-94
94

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Oss.:

Andamento degli sforzi nel giunto in assenza di piastre


orizzontali

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11-95
95

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G Giunti di una capriata

Fazzoletto
Nodo G1

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11-96
96

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La bullonatura A di collegamento fazzoletto corrente inferiore risulta


sollecitata dal sistema di sollecitazioni:
F = F2F1
M = Fd

F
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11-97
97

Cemento
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OSS: Le travi reticolari, sia con nodi bullonati o saldati, vengono analizzate secondo uno schema
che considera ogni asta incernierata allestremit; questo comporta che gli assi baricentrici
di tutte le aste che concorrono in un nodo, convergano nello stesso punto (cerniera ideale).

Una tale condizione, che deve venir rispettata all'atto del disegno e del tracciato delle aste,
pu comportare alcune difficolt nelle aste bullonate.

asse di truschino
asse baricentrico

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11-98
98

Cemento
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II tracciamento sugli assi baricentrici per


scomodo per il disegno e la tracciatura delle
piastre: esse hanno i fori che non concorrono
in un punto; per tale ragione spesso si traccia
la capriata sugli assi di truschino.

In tal modo gli assi baricentrici delle aste non


risultano pi concorrenti in un unico punto, ma si
intersecano due a due nei punti A-B-C: nasce un
momento parassita M = N4e che dovrebbe
essere ripartito fra le varie aste.
Per strutture reticolari costituite da angolari, in
assenza di rilevanti fenomeni di fatica,
dimensionando la bullonatura di ogni asta anche
per un momento parassita pari all'azione assiale
presente in ogni asta moltiplicata per la distanza
fra gli assi di truschino e baricentrico, possibile
utilizzare un modello basato sulla geometria
degli assi di truschino e trascurare il momento M
sopra indicato
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11-99
99

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Vista assonometrica nodo G1

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11-100
100

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Esempi

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11-101
101

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11-102
102

Cemento
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VINCOLI
V1 Articolazioni a perno
Per strutture importanti, le articolazioni devono essere effettivi
cinematismi e corrispondere, con la loro realizzazione e con il loro
comportamento, alla schematizzazione per esse adottate nella
modellazione e nellanalisi strutturale [esempio portali, ponti, ecc.]
Nelle articolazioni a perni, i perni sono cilindri di acciaio non
filettati calettati allinterno dei fori che permettono la rotazione
mutua dei pezzi collegati. Qualora sussista la possibilit che questi
elementi posano sfilarsi devono essere fermati con appositi
apparati. [Se non prevista la possibilit di rotazione dei pezzi collegati i perni
sono dimensionati come singoli bulloni]

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11-103
103

Cemento
Collegamenti
armato

La geometria delle parti terminali delle piastre collegate dai perni deve
rispettare le dimensioni riportate in figura a seconda che sia assegnato
lo spessore della piastra o la geometria
Spessore assegnato t

Geometria assegnata

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11-104
104

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11-105
105

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Momento flettente
nel perno

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11-106
106

Cemento
Collegamenti
armato

Per limitare le tensioni di contatto, deve essere rispettato il limite

h,Ed fh,Rd
h,Ed = 0.591[EFEd,ser(d0-d) / (dt)]0.5

forza di taglio che il perno


trasferisce nella condizione
caratteristica di stato limite di
esercizio

fh,Rd = 2.5fy / M6,ser

diametro del perno


diametro del foro di
alloggiamento del perno

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11-107
107

Cemento
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V2 Articolazioni per contatto


Carrello

Realizza il vincolo di appoggio (unilaterale o bilaterale);


di solito costruito con un cilindro guidato che rotola
fra due piatti [rilascia momenti e tagli e sopporta azioni normali]

Cerniera

Realizza il vincolo di cerniera, dove un elemento che


presenta una porzione di superficie cilindrica permette,
con appositi elementi di blocco, la sola rotazione
dellelemento ad esso collegato assorbendo azioni
taglianti e le azioni normali, rilasciando i momenti

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11-108
108

Cemento
Collegamenti
armato

Per entrambi i collegamenti la verifica viene condotta in modo convenzionale


utilizzando le formule di Hertz per le situazioni di contatto dove la pressione di
contatto definita da

Ed < fy / M2

funzione dei raggi di curvatura delle superfici di


contatto ricavabile dalla tabella sotto riportata

OSS: In esercizio la pressione di contatto bene sia inferiore a quella adottata per il
rifollamento, al fine di evitare la ricalcatura sulle superfici.

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11-109
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11-110
110

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