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gioved 21 maggio 2015

Lapprofondimento

Bianchi e neri

KEYSTONE

Ebrei (quasi) come voi


Lemarginazione della minoranza di
israeliani di origini etiopi sfociata
nelle scorse settimane in manifestazioni
e negli scontri con la polizia, seguiti
alla diffusione delle immagini
del pestaggio di un soldato nero
da parte di agenti bianchi. Una forma
di razzismo latente che si va radicando
e mina la societ, come ha detto il capo
dello Stato Reuven Rivlin.
di Elena Borromeo
Gerusalemme Combattono nello stesso esercito, indossano la stessa divisa, difendono lo stesso Paese. In molti casi parlano anche un ebraico
perfetto e senza inflessioni. impossibile distinguerli dagli altri israeliani se non per il colore
della pelle.
Sono gli ebrei etiopi, discendenti di una civilt
antichissima. Negli scorsi decenni, come tanti
altri ebrei, hanno lasciato la propria terra per
riunirsi nel neonato Stato di Israele, in virt della
Legge del Ritorno. Ma la maggior parte non vi ha
trovato che povert, emarginazione, ingiustizia
e razzismo.
Un malessere, quello covato dagli ebrei di colore,
rimasto nel silenzio per tutti questi anni. Finch
nelle scorse settimane, la diffusione di un video
che mostra due poliziotti bianchi pestare un soldato etiope senza un motivo apparente, ha fatto

esplodere lindignazione e la rabbia. Gli ebrei di


colore sono scesi nelle strade di Gerusalemme,
prima, e in quelle di Tel Aviv poi, per dire basta al
razzismo e alla violenza delle forze dellordine.
Non neri, non bianchi, siamo tutti esseri umani, hanno scandito in piazza Rabin a Tel Aviv,
dove andata in scena una delle pi violente
proteste della storia del Paese. Migliaia di manifestanti hanno bloccato una delle principali arterie della citt, poi si sono riversati nel centro, in
direzione del Municipio. Tanti giovani tra le fila
del corteo, ma anche donne e madri di famiglia.
Ci che mostra il video quello che subiamo
ogni giorno, solo senza una telecamera che lo
documenti. Siamo ebrei e israeliani come tutti,
era il leitmotiv ripetuto dai dimostranti.
Unaltra Baltimora
La protesta, iniziata pacificamente, degenerata
in uno scontro che si protratto fino a tarda notte nelle strade di Tel Aviv, dove i contestatori
hanno attaccato i poliziotti con lanci di sassi e
bottiglie, mentre le forze dellordine hanno cercato per ore di disperdere i manifestanti con gas
lacrimogeni, cannoni ad acqua e granate stordenti. Un trattamento che fino ad ora la polizia
israeliana aveva riservato solo alle proteste arabe e i disordini nella West Bank in Cisgiordania.
Gli elicotteri hanno sorvolato la citt fino allalba, mentre in televisione i notiziari straordinari
hanno interrotto i programmi di intrattenimento per trasmettere le immagini della protesta.
Il bilancio finale stato di oltre 60 feriti, di cui

Il deputato di origine etiope Shlomo Molla ha invitato i giovani a portare avanti le rivendicazioni, con lauspicio che possano arrivare dove la
mia generazione ha fallito, invocando persino la
disobbedienza civile. Dovremmo smettere di
arruolarci nellesercito, non far parte della polizia, non pagare pi le tasse, perch se lo Stato
non tiene in conto i cittadini, allora anche in cittadini possono evitare di preoccuparsi per lo
Stato, ha detto.

circa la met poliziotti, e 26 persone arrestate.


Israele sar come Baltimora, ci saranno altre
manifestazioni in tutte le citt, hanno promesso
i dimostranti, riferendosi alla protesta nella citt
del Maryland, dove la comunit afroamericana
si scontrata con la polizia dopo i funerali di
Freddy Gray, il detenuto di colore deceduto in seguito ad alcune lesioni riportate proprio mentre
era sotto la custodia della polizia americana.
Al centro delle due proteste, esplose quasi in
contemporanea a un oceano di distanza, c lo
stesso ingombrante problema: la presunta violenza di matrice razzista da parte delle forze dellordine. Damas Pakada, il ragazzo ebreo picchiato dai poliziotti nel video, un immigrato orfano di 21 anni, arruolato nellIsraeli Defence
Force (Idf). Indossava luniforme dellesercito
quando stato avvicinato dai due agenti mentre
era appoggiato alla sua bicicletta. Uno dei poliziotti lo ha spinto a terra, quindi gli ha tirato una
ginocchiata minacciando di sparargli alla testa.
Sullepisodio la polizia ha aperto uninchiesta interna. La discriminazione fa parte della routine
di questa citt. per questo che abbiamo bloccato le strade. tempo che la societ israeliana si
svegli, ha detto una donna che ha preso parte al
corteo. I nostri figli hanno servito lIdf e adesso
non riescono a trovare lavoro. Ho attraversato il
Sudan a piedi per contribuire alla formazione
dello Stato di Israele. Non sono arrivata fin qui
perch i miei figli venissero abusati dalla polizia
e dallo Stato. Questo il risultato di 30 anni di
razzismo, ha spiegato Rina Angado della comunit etiope alla testata israeliana Ynet.

Il primo importante gesto di vicinanza alla comunit etiope arrivato allindomani della manifestazione dal presidente dello Stato di Israele,
Reuven Rivlin, da sempre un riferimento morale
per la comunit ebraica, secondo il quale la protesta ha messo in luce una ferita aperta e sanguinante nel cuore della societ israeliana. Abbiamo sbagliato, non abbiamo guardato, non abbiamo ascoltato abbastanza.
Dopo una prima condanna alla deriva violenta,
Benjamin Netanyahu, per scongiurare il rischio
di una vera sommossa popolare, ha ammorbidito i toni, invitando una delegazione etiope a incontrarlo di persona. Dobbiamo cambiare un
po di cose, ha ammesso il primo ministro, facendosi fotografare dalla stampa con il soldato
aggredito nel video. Un compito difficile, visto
lennesimo muro eretto silenziosamente, in tutti questi anni da Israele, a scapito della minoranza di colore. Un muro, questa volta, interno e
invisibile.

na 130mila su un totale di circa otto milioni di


abitanti. Una minoranza che tuttavia nelle
scorse settimane ha avuto la forza di scendere
in piazza, paralizzando per un giorno e una
notte la cosmopolita e brulicante di vita Tel
Aviv.
Secondo uno studio del Myers-JDC-Brookdale
Institute, quattro ebrei etiopi su dieci oggi vivono sotto la soglia della povert e per lo pi
svolgono lavori umili come addetti alle pulizie,
cassieri nei supermercati o addetti alla sicurezza.
A relegarli nelle frange pi disagiate della societ non sarebbero soltanto le regole sociali,

che permettono di fatto solo a chi ha gi una


famiglia agiata alle spalle di studiare e raggiungere i posti migliori. Accade spesso che
molti di loro, dopo aver svolto il servizio militare obbligatorio (che per gli uomini di tre anni
e per le donne di due), non riescano a trovare
un lavoro.
Anche la polizia, con le sue provocazioni continue e le sue incriminazioni sommarie, secondo quanto sostenuto dagli stessi membri della
comunit etiope, contribuisce a rendere pi
difficile la vita dei giovani. Con la fedina penale
macchiata, infatti, in Israele impossibile accedere a qualunque professione.

Lintervento di Rivlin

LA STORIA

Dal Corno dAfrica alla Terra promessa


Gerusalemme Limmigrazione degli ebrei
etiopi in Israele risale principalmente agli anni
70 e 80 del secolo scorso, dopo il riconoscimento ufficiale da parte del governo di Yitzakh Rabin della loro appartenenza alla comunit
ebraica.
Da quel momento in poi, i beta Israel (come
si fanno chiamare in aramaico) hanno potuto
beneficiare come tutti gli altri della cosiddetta
Legge del Ritorno, promulgata nel 1950, secondo cui qualunque ebreo ha il diritto di diventare cittadino israeliano, a prescindere dal luogo
in cui nato e cresciuto.
Alcune teorie identificano gli ebrei etiopi come

i discendenti dellantica trib di Dan, rimasti


tagliati fuori dal resto della comunit ebraica
per circa mille anni.
In tempi pi recenti, durante la guerra civile in
Etiopia, il governo israeliano ha contribuito
concretamente, anche attraverso operazioni
segrete, al rimpatrio degli ebrei etiopi dal Corno dAfrica alla Terra promessa.
Ma sebbene molti di loro si siano integrati nella comunit israeliana, facendo carriera nellesercito e nella politica ad esempio, la maggior parte rimasta ai margini della societ,
vittima di discriminazioni e violenze.
Oggi gli etiopi che vivono in Israele sono appe-

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