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pp. 681-86), lesemplare finalese costituisce una prima segnalazione per il Ponente ligure. Su scala regionale, denari
franchi erano finora noti solo a Luni 1 dove sono attestati
12 denari di Carlo Magno di tipo 1 costituenti il cosiddetto tesoro di Sarzana-Luni , 1 di tipo 2 e 4 di Ludovico il
Pio, di cui uno della zecca di Treviso (BERTINO 1985, pp. 28286; ROVELLI 1994, pp. 528-29; BERTINO 2003, pp. 131-32).
Il ruolo di connessione tra lEuropa continentale e larea
mediterranea esercitato dal Finale nel primo Medioevo trova conferma nel rinvenimento a Perti (PR3) di un denaro di
classe A dei duchi di Normandia (gr 0.85; D/ +RNCMS,
croce accantonata da due bisanti e due crocette; R/ ODSM,
tre frontoni in triangolo con S al centro) (Fig. 1.2). Questa
moneta della zecca di Rouen, riconducibile alle coniazioni
di Riccardo II (996-1026) o Riccardo III (1026-1027) con
titolo in Ar di 680/1000, reca unimmagine stilizzata dei
frontoni del tempio e legende alterate ma ancora leggibili
(POEY DAVANT 1858, p. 25, pl. IV.15; DUMAS 1979, pp. 9192, pl. XVII.1; AMANDRY 2001, p. 409). Anche in questo caso
si tratta di un esempio finora isolato in Liguria. Monete normanne sono attestate in Valle dAosta, ad Aosta ed a Nus,
con un ripostiglio contenente denari dei gruppi A, B, B/C e
D (DUMAS 1979, nn. 46bis, 57, 70; ORLANDONI 1988, p. 444).
Un denaro tipo A proviene dalla torre civica di Pavia (WARDPERKINS 1978, p. 122; DUMAS 1979, n. 33) e 2, con legenda
deteriorata e datati alla met dellXI sec., da Alba (CN)
(BARELLO 1999, p. 285; fig. 246.2), citt che costituiva il pi
immediato tramite tra i passi alpini nord-occidentali e larea
costiera finalese. Pi numerose risultano le attestazioni nellItalia centrale (Roma, confessione di S. Pietro) e, come
atteso, in quella meridionale soggetta al controllo normanno (DUMAS 1979; MEC 14, pp. 401 ss.).
A queste coniazioni continentali, tra X e XI sec. nel
Finale si associano monete in bronzo bizantine. La serie
esordisce con un follis di classe 4, coniato a Costantinopoli
da Romano I Lecapeno tra il 931 ed il 944 (MORRISSON 1970,
p. 575, 37/Cp/AE/31-47; DOC III.2.25; GRIERSON 1982,
p. 184, pl. 46.824) (Fig. 1.3), rinvenuto nellarea adiacente
alla chiesa di S. Eusebio di Perti (PR2) (MURIALDO 1996,
p. 66, fig. 5.19, n. 5).
Questa monetazione comprende inoltre 5 folles anonimi, di cui 3 derivano dalla raccolta di uno storico locale,
G.A. Silla, confluiti nellallora Museo Civico del Finale con
lindicazione di provenienza dalle falde Marine del
Gottaro, a Finalmarina (FM) (Fig. 1.4-5) (SILLA 1949, p. 33,
nota 5). Due altri folles anonimi furono rinvenuti nel 1966
nella cripta della chiesa di S. Eusebio di Perti (PR1), con
evidenti funzioni dedicatorie e rituali (M URIALDO ,
SCARRONE 1983, p. 5, nota 15, fig. 9; MURIALDO 1996, p. 66,
fig. 5.19, n. 6; AROBBA et al., in questo volume).
Quattro dei folles anonimi, con pesi compresi tra gr 12.9
e 9.77 e diametri tra mm 31.0 e 28.1, sono riconducibili alla
Classe A2 o A3 secondo Metcalf (1970) e quindi, pur
nella prudenza necessaria nellattribuzione di queste monete a definiti titoli, possono essere riferiti al periodo corrispondente ai regni di Basilio II (976-1025) e Costantino
VIII (1025-1028) con una possibile prosecuzione sotto Romano III (DOC III.2 1973, pp. 649-75, A2.1.1-52.6;
M ORRISSON 1970, II, pp. 596-98; 41/Cp/Ae/31-65;
GRIERSON 1982, pp. 204-10, pl. 56.981-983). Un quinto follis
da Finalmarina con busto al D/ ed iscrizione al R/ su tre
linee, di difficile lettura per lavanzata usura, presenta un
peso di soli gr 7.7 con diametro di mm 29, potendo quindi
essere assimilato ai folles di classe E attribuibili al periodo
di Costantino X (1057-1060 ca.) (MORRISSON 1970, p. 601,
41/Cp/AE/120-122; DOC III.2 1973, pp. 688-89, E.1-Ea;
GRIERSON 1982, p. 207, pl. 56.988).
Questi folles si inquadrano nellintensa ripresa della
monetazione bronzea bizantina nel corso del X e soprattutto dellXI sec., attestata dal netto incremento delle presenze nei territori in diretto rapporto con larea economica di
In questo studio preliminare si prende in esame la circolazione monetaria medievale nel Finale, territorio della
Liguria di Ponente caratterizzato da una fitta sequenza di
evidenze archeologiche e dalla creazione alla fine del XII
sec. da parte dei marchesi di Savona o Del Carretto di
un compatto dominio signorile, nel cui ambito si inserisce
la fondazione di un borgo nuovo, lattuale Finalborgo
(MURIALDO 1988).
I limiti cronologici dello studio sono stati fissati tra la
fine dellVIII-IX sec. e la met del XIV, coprendo un periodo per il quale in Liguria sono finora scarsi i dati disponibili sulla circolazione monetaria. I termini iniziali corrispondono alla presenza di pochi esemplari riconducibili a due
grandi sistemi monetari, quello franco e quello bizantino.
Per questultimo si completa la serie delle monete bizantine di VI-VII sec. rinvenute nel Finale, comprensiva di frazioni di siliqua e coniazioni in bronzo da S. Antonino e da
Perti, che si interrompe con un follis di Siracusa di Costante II (641-668), da Finalmarina (SILLA 1949, p. 24; MURIALDO 1996, p. 66, fig. 5.19; M ORRISSON 1998, p. 322; A RSLAN 2001; 2003). Un recente riesame ha consentito di confermare lattribuzione alle coniazioni longobarde della
moneta segnalata dal Lamboglia come proveniente dallarea
della necropoli di Isasco (LAMBOGLIA 1956, p. 65, fig. 27).
Si tratta di un ottavo di siliqua in argento con busto e monogramma per, forse per Perctarit (672-688) (ARSLAN 1978,
n. 23; MEC 1.328; pp. 65-66). Per essa i pochi confronti si
distribuiscono tra lItalia settentrionale (ripostiglio di Biella di et liutprandea; Pecetto di Valenza; Brescia-S. Giulia;
Campione dItalia-S. Zenone, Verona) e la Corsica (S. Maria di Bravona a Linguizzetta) (ARSLAN 1998, pp. 296-7).
Il limite cronologico inferiore dello studio
(met XIV sec.) copre il decennio successivo al termine della
prima fase della monetazione genovese (1139-1339), anteriormente allapertura della zecca della vicina Savona nel
1350.
Lanalisi basata su 98 monete di diversa ed eterogenea provenienza, conservate presso il Museo Archeologico
del Finale e provenienti sia da recuperi occasionali, avvenuti in tempi e con modalit differenti, sia da pi recenti
acquisizioni in corso di indagini archeologiche condotte in
vari siti della zona (Tab. 1).
Con la particolare eccezione dei due folles anonimi bizantini rinvenuti nella cripta di S. Eusebio di Perti, per i
reperti dei quali nota la provenienza non si tratta di rinvenimenti derivanti da forme di accumulo o occultamento intenzionale, quanto piuttosto il nucleo studiato riflette occasionali dispersioni o smarrimenti di monete utilizzate ai fini
di scambi correnti.
1. FINE VIII/IX SECOLO-1139
A questo primo periodo possono essere ricondotte 8
monete. La serie esordisce con un denaro di Carlo Magno,
rinvenuto da Giovanni Pesce nel 1986 sulle alture del Passo
del Melogno, retrostanti Finale, in loc. Pian dei Corsi (PM),
attraversata da una delle strade di collegamento tra le Valli
del Bormida e la zona costiera. Si tratta di un denaro carolingio del tipo 3, coniato a Treviso, databile tra il 793/4 e
l812 (gr 1.38, al tipo: +CARLVSREXFR, croce; +TARVIS,
monogramma CNI VI, 15-18; MEC 1, pp. 208-209, n. 746)
(Fig. 1.1).
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Fig. 1 Monete rinvenute nel Finale (per le sigle di provenienza, cfr. Tab. 1): 1. Denaro di Carlo Magno (PM); 2. Denaro del Ducato di
Normandia (PR3); 3. Follis di Romano I (PR2); 4-5. Folles anonimi classe A2 (FM); 6. Obolo dellArcivescovato di Arles (PT); 7. Contea di
Provenza, doppio coronato di Carlo II dAngi (PSC); 8. Regno di Castiglia e Lon, denaro di Alfonso X (PSC) e 9. Coronato di Sancho IV
(PT); 10. Messina, pierreale di Federico III (PT); 11. Regno di Cipro, grosso di Enrico II (PR2).
Periodo B (1139-1350)
Castiglia e Lon
3%
Regno di Francia
1%
Messina
2%
Cipro
Napoli
1%
1%
Arles
1%
Provenza
8%
Pont-de-Sorgues
1%
Arezzo
1%
Pisa
4%
Venezia
1%
Pavia
1%
Genova
60%
Bergamo
2%
Cortemilia
1%
Chivasso
1%
Asti
9%
Fig. 2 Distribuzione percentuale delle monete del periodo B (11391339) rinvenute nel Finale.
Sigla
FM
PM
SAP
PR1
PR2
PR3
PT
PSC
SC
FB
Contesto di rinvenimento
Finalmarina: falde marine del Gottaro
Passo del Melogno, loc. Pian dei Corsi
Castrum di S. Antonino di Perti
Perti: chiesa e cripta di S. Eusebio
Perti: area adiacente alla chiesa di S. Eusebio
Perti: territorio e provenienza indefinita
Finalborgo: Piazza del Tribunale
Finalborgo: Piazza S. Caterina
Finalborgo: chiostro di S. Caterina
Finalborgo: convento di S. Caterina e altre aree
Tipo di rinvenimento
Rinvenimento occasionale
Rinvenimento di superficie
Scavi stratigrafici
Scavi stratigrafici
Scavo stratigrafico
Rinvenimenti occasionali
Scavi stratigrafici
Scavi stratigrafici
Scavi stratigrafici
Rinvenimenti fuori contesto
Totale
A
3
1
1
2
1
2
2
2
4
45
25
4
6
90
Tab. 1 Contesti finalesi con sigle di provenienza usate nel testo e tipo di rinvenimento delle monete
analizzate. Numero di monete: A- coniate tra fine VIII/IX sec. ed il 1139; B- coniate tra il 1139 ed il 1350.
coniazione di bisanti bianchi e furono introdotti grossi in argento, sul modello di quelli francesi, del peso iniziale di 4.65
gr, e frazioni di mezzo grosso (soldi o aspri di Cipro)
(LUNARDI 1980, pp. 279-80). Fonti notarili genovesi confermano la presenza a Famagosta tra il 1302 ed il 1309 di Finalesi, impegnati in transazioni commerciali basate sulluso di
bisancii albi de Cipro (BALARD 1984; PAVONI 1987).
In conclusione, nel Finale solo a partire dal XIII sec. si
registra un progressivo incremento ed una maggiore diversificazione delle coniazioni attestate. Accanto ad un circolante
costituito da denari e mezzi denari, soprattutto genovesi ed
astigiani ma anche pisani, sono presenti monete a pi elevato
potere liberatorio (quartarola genovese in oro e grossi di
Genova, Venezia, Pavia, Regno di Francia, Cipro) o monete
anche a buon titolo del Regno di Castiglia, della Contea di
Provenza e di Messina. I dati confermano comunque linserimento del Finale in quella che pu essere definita larea
monetaria tirrenica, che emerge chiaramente dal rinvenimento di ripostigli o di monete isolate provenienti da contesti
archeologici in Sardegna, Sicilia ed Italia meridionale.
I limiti insiti in questa comunicazione non consentono
una pi approfondita analisi dei diversi contesti stratigrafici di provenienza e delle relative associazioni, che avrebbe
fornito ulteriori informazioni sulla cronologia e sulleffettiva durata in circolazione delle monete segnalate.
RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia il Dott. Michel Dhnin, Conservateur en chef au
Dpartement des Monnaies, Mdailles et Antiques de la
Bibliothque Nationale de France Paris, per la lettura del denaro del Ducato di Normandia e per la valutazione delle monete
francesi e provenzali. Si ringrazia inoltre la Dott.ssa. Monica Baldassarri, Universit di Pisa, per lutile confronto sulle monete medievali esaminate in questo studio.
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