Vous êtes sur la page 1sur 2

Il pane dei semplici

opere di Giulio Mottinelli

Nutrimento che ritorna, ritornare dei semplici


di Paolo Capelletti

Come quando il bambino scappa allabbraccio della madre, rifiuta il cappottino che tenta
di infilarsi, e con un semplice ma perentorio
No! annuncia gioiosamente che lui non vuole andare a casa e che lui, almeno un altro po,
vuole restare l dov.
Perch l, dove vuole rimanere, ha creato un
mondo.
La pittura di Giulio Mottinelli si nutre di quel
mondo e di quel mondo generatrice. E proprio
di generatrice e di genitrice vien da parlare, di
fronte alla feconda potenza di cui essa ci rende testimoni, potenza e fecondit che sono poi
quelle della Natura. Natura e pittura dialogano
senza che si levi un rumore, le parole non servono, il silenzio essenziale, come al Mattino
Sotto il segno della luna, 2012, 100x100
nel bosco. E il mondo emerge, cos, nella semplicit, quella che la maniera della genuinit
ma che tutto lopposto della semplificazione. Genuino e semplice infatti il cibo, uno dei
temi pi frequentati da queste opere.
Esse sono percorse e rincorse dagli alimenti
offerti, di nuovo, dalla natura come da un fil
rouge archetipico che giunge fino a qui, partito
dallo rigine di tutto e a essa ritornato.
Il filo rosso, appunto, le ricorrenze, sono le categorie del mondo in cui ci invita Mottinelli.
Ritornano le analogie, ricompaiono e si rimontano gli elementi fondamentali, e la loro armonia diventa la nostra nellincontro con la Madre, con colei che ci nutre.
E allora eccolo il pane che ci viene offerto, ed
ecco che siamo noi, a riscoprirci dei semplici.
Con lo sguardo fisso in un occhio materno che
torna sempre ad accoglierci: Sotto il segno della
luna.
La luna ci confessa sottovoce il pittore
Mattino nel bosco, 1989, 50x50 deve essere accesa.

E proprio laccensione, la luce, una specifica


luce la corrispondenza pi ricorrente e forse pi decisiva della realt artistica che qui ci
osserva per farsi osservare. la luce di un momento, fugace, di un attimo che vede abbracciato il sole (o la luna?) con la tempesta, imminente. la luminosit prossima allo spegnimento,
dura un solo istante. Luce temporale, Nella luce
del tempo.
Soglia che azzarda lapparire dellinesistente.
Una luce da sogno.
il mondo del sogno, allora, questo in cui siamo catturati, felicemente. Il mondo del sogno
ricorrente.
Sono ancora le parole dellautore, mentre racconta dei suoi piccoli schizzi preparatori, a dirci di questo infinito ritornare: Prima di dipingere un quadro, non voglio sapere dove andr a
finire. Certamente, di questo mondo e di questo sogno si dir che continuano ad andare, ma
non per finire.
E l, nella ricorrenza di questo sogno, in una
Storia di luce e ombra ci viene voglia di restare, interrogandoci meravigliati: Dov questo posto? Dov questo mondo? Voglio andarci a mangiare e rimanerci per un po.
Come il bambino che non vuole andare via,
intento nel gioco pi serio che esista, la creazione.

Storia di luce e di ombra, 2010, 150x150

Nella luce del tempo, 2010, 160x160

Montichiari
Museo Lechi
Spazio Mostre Contemporanee
Via Martiri della Libert, 33

Vous aimerez peut-être aussi