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Avvenire (ITA)

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Autore: Paolo Branca

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11 Giugno 2015

morto il sociologo Khaled

Fouad Allam, intellettuale
musulmano del dialogo

Addio a Fouad Allam

Il volto dialogante
dell'islam italiano
morto improwisamente ieri in un albergo di Roma Khaled
Fouad Allam,il sociologo di origine algerina nato nel 1955 a
Tlemcen e docente diSociologia del mondo musulmano eStoriaeistituzionideiPaesiislamici all'Universit diTrieste e diislamistica all'Universit di Urbino.
PAOLO BRANCA

giornale con cui continu

spesso a collaborare evolumi che hanno saputo
parlare a tantisenza scadere in inutili o controproducenti concurdisrni, ma altrettanto alieno alla verve
polemica che troppo spesso ancora prevale in mateha; tra questi, L'islam gbbale(Rizzoli2002),Letteraa
fin kiimiknze(Rizzoli2004),
La solitudine dell'Occidente (Rizzoli 2006), L'islam
spiegato ai leghisti(Piem.
me 2011),Iljihadista della porta accanto(Piemme 2014).
Nel 2008 scrisse un articolo (il primo scritto da un musulmano)
sull'OsservatoreRomano proprio sul concetto di"eternit" in cui
si leggeva fra l'altm: Stiamo da tempo vivendo una crisi globale e proprio per questo la riflessione sul dialogo tra islam e cristianesimo merita di essere riproposta sotto una nuova angolazione. Le relazioni tra queste due grandi religioni sono ovviamente antiche, noii solo per la pmssimit geografica ma per la
storia delle due tradizioni spirituali. Proprio per questa crisi generalizzata bisogna pensare il dialogo tra cristianesimo e islam
nella sua dimensione filosofica, vale a dire nella ricerca e nell'analisidici chepotrebbe aiutarci aindividuare ipericolidi questa crisi e come superarla. E sempre nell'esperienza del dolore,
del male e della sofferenza che gll esseri umani sono chiamati
alle proprie responsabilit dinanzi alla storia e all'eternit.
In unforum tenuto presso la redazione diAvvenire nel gennaio
scorso, pochi giorni dopo l'attentato tenoristico alla redazione
parigina di Charlie Hebdo, ebbe a dire: Non ci si pu accontentare di invocare un islam pi laico e, quindi, pi libero. Il vero problema , ancora una volta, quello della secolarizzazione,
che per l'Europa non si limita alla rivendicazione del principio
di uguaglianza, ma comporta un divorzio profondo fm l'io e la
dimensione religiosa, in un percorso di soggettivizzazione per
-

forse stato il primo amico arabo di nome Khaled che ahbia conosciuto... Nome che mi ha sempre colpito, in
quanto significa 'eterno" ma non rientra nei99 appellativi divini che figurano nel Corano (dove ve ne sono altri
che hanno lo stesso significato).Un nome dunque arcaico,preislamico,puramente arabo e che tuttavia indica la medesima setedi vita senza fme avvertita anche dagli antichi abitanti del deserto.Epmprio dall'Algeria,il cui paesaggio dominato dalle sabbie del Sahara, veniva. Gli ho sempre invidiato di esser stato discepolo di Mohammed Arkoun,suo conterraneo, professore alla Sorbonae tra i maggiori pensatori musulmani moderni,spentosi a Parigi nel 2010. La sorte non stata altrettanto generosa
con lui, che tuttavia stato tra i primie pochiislamici in Italia ad
ottenere una cattedra universitaria.Iifaticabile viaggiatore e facondo oratore,in innumerevoli convegni, interventi
mediaLici e pubblicazioni
Khaled Fouad Allam si
sempre sforzato di offrire
un contributo accessibile
ma non banale all'ardua
impresa di decifrare i dilemmi del suo mondo di
provenienza, seguendo i
metodidianalisipropri della sociologia e dell'antropologia culturale.
Una voce pacata fm tanto
chiasso, un uomo cli confronto e didialogo,autore di
articoli fra cui una mbrica per un anno su Avvenire
nel 1994-1995(alternandosi coril'allora rabbino capo
della Comunit ebraica di
Milano Giuseppe Laras),
-

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cuila religione, per quantoimportante,non comunque pi importante di altri valori. E pi avanti aggiungeva: Le profanazioni dei simboli religiosi sono sempre esistite, ma la reazione
alle vignette di Charlie Hebdo si inserisce in uno scenario differente, lo scontro fra due tipi di sacralit: una di tipo tradizionale, di cui i tenoristi sostengono di essere i paladini,e un'altra
di matrice laica, profana,che ha nella libert il suo vessilo. Ora
pi che mai urgente interrogarsi su come mettere in comunicazione queste mentalit contrapposte, evitando coti ulteriori
violenze.

Stroncato da un malore
ieri a Roma, il sociologo
di origine algerina
era uomo di confronto,
allievo di Mohammed
Arkoun. Dai convegni
ai libri, dai banchi
del Parlamento
fino alle colonne
di "Avvenire", aveva dato
voce ai musulmani
alieni da ogni
fond amentalismo

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