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Volte in muratura
rinforzate con FRP
Lincollaggio di rinforzi a strutture voltate in muratura rappresenta una tecnica
assai diffusa nella pratica. Lapparato teorico di supporto tuttavia ancora lacunoso
e, pertanto, una netta cesura esiste tra teoria e pratica
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CIL 69
Obiettivo della ricerca Lobiettivo della ricerca consistito nella definizione del collasso di volte in muratura
rinforzate con elementi in FRP. A questo proposito, una
campagna di prove sperimentali stata condotta su prototipi in scala reale e, sulla base dei risultati ottenuti, sono stati
sviluppati modelli previsionali, formulati in veste analitica
(forma chiusa).
bene sottolineare che la ricerca ha limitato lattenzione
alle sole volte, escludendo i piedritti, potendo questultimi
essere gestiti senza particolari incertezze rinforzandone la
resistenza a flessione, oppure ove possibile applicando
una catena tra le imposte.[3-5]
Le prove sperimentali La sperimentazione stata condotta su prototipi di volte a botte nervate ed a crociera,
aventi dimensioni tali da non implicare effetti di scala.
Le prove sono consistite nellapplicazione di un carico crescente (su tre cicli), sino alla rottura, e nella misura degli
spostamenti di punti prestabiliti. da rimarcarsi il fatto
che, in tutte le prove effettuate, le imposte delle volte erano
impedite di traslare.
Con il proposito di mettere in evidenza i riflessi dovuti ai
rinforzi, i prototipi sono stati provati prima in condizioni
di muratura semplice e, successivamente, in condizioni
rinforzate. A tal fine, le prove sui campioni non-rinforzati
sono state arrestate a fronte o dellinnesco della labilit,
oppure di un apprezzabile calo di portanza, salvando cos il
prototipo, il quale poteva quindi essere riparato posizionando in aderenza elementi in FRP e nuovamente sottoposto a test, stavolta fino al collasso.
Prove a rottura sulle volte a botte nervate
Tre prove a rottura sono state eseguite su altrettanti campioni, ottenuti da due prototipi di identica geometria (fig. 1):
1. uno dei due prototipi in condizioni non rinforzate;
2. il prototipo provato nella prima esperienza con incollate strisce in FRP disposte a cavallo delle fessure manifestatesi nel corso di tale prova (fig. 2);
3. laltro prototipo, con incollate strisce in FRP diffuse su
quasi tutto lintradosso e lestradosso (fig. 3).
Lazione esterna consistita in un carico applicato ad un
quarto della luce e quindi generando una risposta nonsimmetrica , distribuito lungo una generatrice e, quindi,
in assenza di effetti longitudinali (volta a botte piuttosto
che cilindrica).
Prove a rottura sulle volte a crociera
Due prove a rottura sono state eseguite su altrettanti campioni, ottenuti da un prototipo:
1. il prototipo in condizioni non rinforzate;
2. il prototipo precedentemente provato con incollati tessuti in FRP disposti a griglia, sul 40% del solo estradosso.
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1. Dettagli della volta a botte nervata, della strumentazione di misura, dei vincoli
alla traslazione delle imposte e dei ripartitori della forza.
Fu ( N )
Fur/Fun
vmax (mm)
vres
4950
0,20
< 10%
22500
4,55
0,90
< 10%
> 60000
> 12
1,1
< 10%
12100
3,67
44%
Crociera rinforzata
allestradosso
29200
2,41
4,92
< 10%
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PROSPETTO
SEZIONE A-A
CIL 69
PROSPETTO
SEZIONE A-A
5. Schema di una delle configurazioni di rinforzo della volta a botte (misure in mm).
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( P + N ) vi
3
i =1
+
j =1
f v F
j
6. Collasso della volta a botte con rinforzi localizzati. La fessura circonferenziale (al
termine della nervatura) ovviamente successiva allinnesco del meccanismo.
7. Dettagli della volta a crociera, della strumentazione di misura e dei vincoli alla
traslazione delle imposte.
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Conclusioni I due modelli sono stati utilizzati per lesecuzione di simulazioni teoriche, le quali, per la volta a
botte, hanno portato ai seguenti risultati.
Rinforzi di lunghezza contenuta, purch dislocati in
modo mirato, possono innalzare il carico estremo in modo
drastico.
Per esempio, rinforzando la volta su due tratti di 27 ciascuno ossia su lunghezze ognuna pari al 15 % dello sviluppo dellarco e su unarea complessiva pari al 2,5 % della
superficie della volta , il valore della portanza estrema
incrementa di pi di sette volte, rispetto alla situazione
non rinforzata.
Il converso di quanto sopra lelevata sensibilit del carico estremo al posizionamento dei rinforzi (strisce poco
pi corte o spostate anche solo di 5 possono implicare
una decurtazione di portanza di pi del 50 % rispetto a
quanto previsto).
Rinforzi diffusi sullintero estradosso o intradosso implicano un collasso per schiacciamento, anzich per meccanismo. Il medesimo risultato pu essere ottenuto anche con
disposizioni pi limitate; per esempio, una striscia intradossale disposta da unimposta sino ad oltrepassare la linea
di carico del 20 % della luce preclude la formazione di un
qualsiasi meccanismo cinematico.
La disposizione delle strisce ovviamente associata al carico il cui moltiplicatore di collasso si vuole che aumenti. In
corrispondenza di un carico diverso, ovvero a fronte di
una disposizione delle strisce non adeguatamente indirizzata al carico, il moltiplicatore di collasso pu rimanere
invariato. Ci perfettamente in linea con il teorema
cinematico, che sottende il modello. Le fessure caratterizzanti il meccanismo possono aprirsi in qualsiasi parte dei
contorni non rinforzati, e non necessariamente ai margini dei rinforzi.
Questo fatto rimane vero anche nel caso in cui le strisce
vengano disposte a cavallo delle fessure provocate dal carico considerato. Da ci consegue, innanzitutto, che la localizzazione delle fessure non pu essere condizionata apriori e, poi, che il modello matematico esige la soluzione del minimo di un funzionale vincolato da disequazioni (il carico ultimo espresso in funzione delle quattro posizioni delle cerniere del meccanismo), ci che foriero di
notevoli difficolt algoritmiche.
Per la volta a crociera, le simulazioni teoriche hanno portato ai seguenti risultati.
Nel caso non rinforzato, i classici schemi basati sulla
scomposizione della volta in archi monodimensionali
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