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Principio di sussidiariet - Wikipedia

20/06/15 11:21

Principio di sussidiariet
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Il principio di sussidiariet un principio che si progressivamente affermato all'interno di vari ambiti della societ moderna e
contemporanea, nei quali questa espressione possiede differenti valori semantici a seconda dell'ambito in cui viene utilizzata.
In modo generale, la sussidiariet pu essere definita come quel principio regolatore per cui se un ente inferiore capace di
svolgere bene un compito, l'ente superiore non deve intervenire, ma pu eventualmente sostenerne l'azione.
Gli ambiti pi tipici in cui si realizza la sussidiariet sono la scienza politica e l'ordinamento giuridico, tanto che lo stesso
principio pu essere assunto come un vero e proprio principio giuridico.
Il principio di sussidiariet caratterizzato, secondo chi lo sostiene, da implicazioni sia di natura positiva sia di tipo negativo. Dal
punto di vista positivo, infatti, si afferma che lo Stato (e gli altri enti pubblici) dovrebbe offrire sostegno economico, istituzionale
e legislativo alle entit sociali minori (chiesa, famiglia, associazioni). Le implicazioni di natura negativa, invece, spingono lo
Stato ad auto-astenersi dall'intervenire in determinati settori, per non ostacolare chi potrebbe soddisfare un determinato bisogno
meglio dello Stato stesso (si presuppone, infatti, che le libere aggregazioni di persone conoscano certe realt periferiche meglio
degli amministratori pubblici di livello pi alto). In questa maniera si favorirebbe la lotta all'inefficienza, allo spreco,
all'assistenzialismo e ad un eccessivo centralismo burocratico.[1]

Indice
1 Pensiero filosofico e religioso
2 Applicazione della sussidiariet nei regimi federali
2.1 Stati Uniti d'America
2.2 Svizzera
3 Sussidiariet nel diritto comunitario europeo
4 Sussidiariet nell'ordinamento giuridico italiano
4.1 Diritto costituzionale
4.2 Diritto civile
4.3 Diritto penale
4.3.1 Principio di sussidiariet in senso ristretto
4.3.2 Principio di sussidiariet in senso ampio
5 Attuazione del principio di sussidiariet in Italia
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
9 Collegamenti esterni

Pensiero filosofico e religioso


In ambito filosofico il principio di sussidiariet emerge, seppur in forma implicita, nel pensiero di Aristotele (rapporto tra governo
e libert), di Tommaso d'Aquino e di Johannes Althusius (1557-1638), ma viene espressamente enunciato solo nel corso del XIX
secolo. Una prima definizione compiuta deriva infatti dalla dottrina sociale della Chiesa cattolica, della quale costituisce uno dei
fondamenti (generalmente "temperato" da un simmetrico principio di solidariet).
Il principio di sussidiariet nasce come principio di organizzazione sociale; la prima comparsa come costrutto teorico dettagliato
e strutturato si pu far risalire, appunto, alla dottrina sociale della Chiesa cattolica. Il primo documento che si esprime in questi
termini la lettera enciclica Rerum Novarum (1891) di papa Leone XIII, la quale recita:
non giusto, come abbiamo detto, che il cittadino e la famiglia siano assorbiti dallo Stato: giusto, invece, che si lasci all'uno
e all'altra tanta indipendenza di operare quanta se ne pu, salvo il bene comune e gli altrui diritti. [...] Se dunque alla societ o a
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qualche sua parte stato recato o sovrasta un danno che non si possa in altro modo riparare o impedire, si rende necessario
l'intervento dello Stato
(Rerum Novarum, 28)

Una formulazione pi esplicita del principio compare nell'enciclica Quadragesimo Anno (1931) di Pio XI. Quarant'anni dopo la
Rerum Novarum, la Chiesa romana si esprime nuovamente su questo tema, sviluppando la linea anti-statalista. In particolare
questa enciclica mette in evidenza la necessit che lo stato eserciti correttamente i suoi poteri, senza invadere le competenze dei
corpi intermedi e nel rispetto del principio di sussidiariet che viene cos definito:
Per il vizio dell'individualismo, come abbiamo detto, le cose si trovano ridotte a tal punto, che abbattuta e quasi estinta l'antica
ricca forma di vita sociale, svoltasi un tempo mediante un complesso di associazioni diverse, restano di fronte quasi soli gli
individui e lo stato. E siffatta deformazione dell'ordine sociale reca non piccolo danno allo stato medesimo, sul quale vengono a
ricadere tutti i pesi, che quelle distrutte corporazioni non possono pi portare, onde si trova oppresso da un'infinit di carichi e di
affari. E' vero certamente e ben dimostrato dalla storia, che, per la mutazione delle circostanze, molte cose non si possono pi
compiere se non da grandi associazioni, laddove prima si eseguivano anche dalle piccole. Ma deve tuttavia restare saldo il
principio importantissimo nella filosofia sociale: che siccome illecito togliere agli individui ci che essi possono compiere con
le forze e l'industria propria per affidarlo alla comunit, cos ingiusto rimettere a una maggiore e pi alta societ quello che
dalle minori e inferiori comunit si pu fare. Ed questo insieme un grave danno e uno sconvolgimento del retto ordine della
societ; perch l'oggetto naturale di qualsiasi intervento della societ stessa quello di aiutare in maniera suppletiva (subsidium)
le membra del corpo sociale, non gi distruggerle e assorbirle. Perci necessario che l'autorit suprema dello stato, rimetta ad
associazioni minori e inferiori il disbrigo degli affari e delle cure di minor momento, dalle quali essa del resto sarebbe pi che
mai distratta; e allora essa potr eseguire con pi libert, con pi forza ed efficacia le parti che a lei solo spettano, perch essa
sola pu compierle; di direzione cio, di vigilanza, di incitamento, di repressione, a seconda dei casi e delle necessit. Si
persuadano dunque fermamente gli uomini di governo, che quanto pi perfettamente sar mantenuto l'ordine gerarchico tra le
diverse associazioni, conforme al principio della funzione suppletiva dell'attivit sociale, tanto pi forte riuscir l'autorit e la
potenza sociale, e perci anche pi felice e pi prospera l'azione dello stato stesso .
(Quadragesimo Anno, 79-81)

Nel 1961, con papa Giovanni XXIII (lettera enciclica Mater et magistra), la Chiesa cattolico-romana ritorna a parlare della
"questione sociale"; al paragrafo 40 dell'enciclica vi un esplicito riferimento ai poteri pubblici, che devono essere attivamente
presenti allo scopo di promuovere, nei debiti modi, lo sviluppo produttivo in funzione del progresso sociale a beneficio di tutti i
cittadini. La loro azione, che ha carattere di orientamento, di stimolo, di coordinamento, di supplenza e di integrazione deve
ispirarsi al principio di sussidiariet.
A distanza di ulteriori trent'anni la dottrina sociale della chiesa viene di nuovo orientata all'organizzazione sociale. l'enciclica
Centesimus annus (emanata in occasione del centenario dall'uscita della "Rerum Novarum") di papa Giovanni Paolo II che
riafferma le precedenti elaborazioni, fornendo per un'interpretazione attualizzata anche nella terminologia: Disfunzioni e difetti
dello Stato assistenziale derivano da un'inadeguata comprensione dei compiti propri dello Stato. Anche in questo ambito deve
essere rispettato il principio di sussidiariet: una societ di ordine superiore non deve interferire nella vita interna di una societ
di ordine inferiore, privandola delle sue competenze, ma deve piuttosto sostenerla in caso di necessit ed aiutarla a coordinare la
sua azione con quella delle altre componenti sociali, in vista del bene comune.
Anche successivamente la Chiesa cattolica promosse questo principio, sottolineando soprattutto il ruolo della famiglia e dei corpi
intermedi in tutti i settori della societ.
Il principio di sussidiariet appare dunque fondato su una visione gerarchica della vita sociale e afferma che le societ di ordine
superiore devono aiutare, sostenere e promuovere lo sviluppo di quelle minori. In particolare, il principio di sussidiariet esalta il
valore dei cosiddetti corpi intermedi (famiglie, associazioni, confessioni religiose strutturate etc.,[2] che si trovano in qualche
modo tra il singolo cittadino e lo Stato: secondo questo principio, se i corpi intermedi sono in grado di svolgere una funzione
sociale o di soddisfare un bisogno del cittadino (per esempio listruzione, leducazione, lassistenza sanitaria, i servizi sociali,
linformazione), lo Stato non deve privare queste "societ di ordine inferiore" delle loro competenze, ma piuttosto sostenerle anche finanziariamente - e al massimo coordinare il loro intervento con quello degli altri corpi intermedi.
In questo modo il principio di sussidiariet, che un principio organizzativo del potere basato su una ben precisa antropologia,
traduce nella vita politica, economica e sociale una concezione globale dellessere umano e della societ: in questa concezione, il
fulcro dell'ordinamento giuridico resta la persona, intesa come individuo in relazione, e perci le funzioni pubbliche devono
competere in prima istanza a chi pi vicino alle persone, ai loro bisogni e alle loro risorse.

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I Paesi di cultura anglosassone (principalmente Regno Unito e Stati Uniti d'America) vengono spesso citati come esempi di
societ in cui valorizzata la sussidiariet; per esempio, il principio si trova espresso nella Costituzione degli Stati Uniti
d'America, sebbene solo a proposito del rapporto tra il governo federale e i singoli Stati federati, non tra Stato e corpi intermedi.
La sussidiariet di stampo anglosassone, in effetti, non coincide del tutto con il principio di sussidiariet formulato dalla dottrina
cattolica, mentre si avvicina piuttosto alla cultura liberale di matrice calvinista, basata sul principio di sovranit delle sfere. Il
principio di sovranit delle sfere rigetta lo statalismo - come fa anche il principio di sussidiariet -, ma esso esclude anche
qualsiasi sostegno (economico o di qualsiasi altro genere) da parte dello Stato ai corpi intermedi (e prima di tutto alle Chiese),
mentre chi invoca il principio di sussidiariet generalmente appoggia questo tipo di sostegno.

Applicazione della sussidiariet nei regimi federali


Tra i paesi che incorporano nel loro ordinamento il principio di sussidiariet da pi tempo vi sono anzitutto nazioni federali come
gli Stati Uniti d'America e la Svizzera.

Stati Uniti d'America


La Carta dei Diritti degli Stati Uniti, ratificata il 15 dicembre 1791,[3] incorpora il principio di sussidiariet nel Decimo
Emendamento il quale recita che i poteri che non sono delegati dalla Costituzione al governo federale, o da essa non vietati agli
Stati, sono riservati ai rispettivi Stati, o al popolo.[4]

Svizzera
Ispirata dalla Costituzione degli Stati Uniti dAmerica e dalle idee della rivoluzione francese, la Costituzione federale della
Svizzera sin dalla sua iniziale promulgazione avvenuta il 12 settembre 1848 ha stabilito segnatamente il principio di sussidiariet,
in virt del quale i Cantoni sono sovrani per quanto la loro sovranit non sia limitata espressamente dalla Costituzione federale.[5]

Sussidiariet nel diritto comunitario europeo


Il Trattato di Maastricht, siglato il 7 febbraio 1992, ha qualificato la sussidiariet come principio cardine dell'Unione europea.
Tale principio viene, infatti, richiamato nel preambolo del Trattato:
"[...] DECISI a portare avanti il processo di creazione di un'unione sempre pi stretta fra i popoli dell'Europa, in cui le
decisioni siano prese il pi vicino possibile ai cittadini, conformemente al principio della sussidiariet."
E viene esplicitamente sancito dall'Articolo 5 del Trattato CE che richiama la sussidiariet come principio regolatore dei rapporti
tra Unione e stati membri:
La Comunit agisce nei limiti delle competenze che le sono conferite e degli obiettivi che le sono assegnati dal presente
trattato.
Nei settori che non sono di sua esclusiva competenza la Comunit interviene, secondo il principio della sussidiariet,
soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati
membri e possono dunque, a motivo delle dimensioni o degli effetti dell'azione in questione, essere realizzati meglio a
livello comunitario.
L'azione della Comunit non va al di l di quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi del presente trattato.
Tale principio stato poi ulteriormente potenziato dal Trattato di Lisbona che, recependo molte delle disposizioni del defunto
Trattato Costituzionale, riuscito a introdurre un elenco di competenze e un meccanismo di controllo ex ante del principio stesso
da parte dei parlamenti nazionali.

Sussidiariet nell'ordinamento giuridico italiano


Il principio di sussidiariet entrato a far parte dell'ordinamento giuridico italiano attraverso il diritto comunitario, onde essere
poi implementato in forme sempre pi estensive sino al punto di essere direttamente incorporato nella Costituzione della
Repubblica Italiana a partire dal 2001.
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Diritto costituzionale
In tale ambito viene indicato con principio di sussidiariet quel principio sociale e giuridico amministrativo che stabilisce che
l'intervento degli Enti pubblici territoriali (Regioni, Citt Metropolitane, Province e Comuni), sia nei confronti dei cittadini sia
degli enti e suddivisioni amministrative ad esso sottostanti (ovvero l'intervento di organismi sovranazionali nei confronti degli
stati membri), debba essere attuato esclusivamente come sussidio (ovvero come aiuto, dal latino subsidium) nel caso in cui il
cittadino o l'entit sottostante sia impossibilitata ad agire per conto proprio.
Detto in altri termini il principio di sussidiariet stabilisce che le attivit amministrative vengono svolte dall'entit territoriale
amministrativa pi vicina ai cittadini (i comuni), ma esse possono essere esercitate dai livelli amministrativi territoriali superiori
(Regioni, Province, Citt metropolitane, Stato) solo se questi possono rendere il servizio in maniera pi efficace ed efficiente.
Si parla di sussidiariet verticale quando i bisogni dei cittadini sono soddisfatti dall'azione degli enti amministrativi pubblici, e di
sussidiariet orizzontale quando tali bisogni sono soddisfatti dai cittadini stessi, magari in forma associata e\o volontaristica.
Il principio di sussidiariet stato recepito nell'ordinamento italiano con l'art. 118 della Costituzione.
Tale principio implica che:
le diverse istituzioni, nazionali come sovranazionali, debbano tendere a creare le condizioni che permettono alla persona e
alle aggregazioni sociali (i cosiddetti corpi intermedi: famiglia, associazioni, partiti) di agire liberamente senza sostituirsi
ad essi nello svolgimento delle loro attivit: un'entit di livello superiore non deve agire in situazioni nelle quali l'entit di
livello inferiore (e, da ultimo, il cittadino) in grado di agire per proprio conto;
l'intervento dell'entit di livello superiore debba essere temporaneo e teso a restituire l'autonomia d'azione all'entit di
livello inferiore;
l'intervento pubblico sia attuato quanto pi vicino possibile al cittadino: prossimit del livello decisionale a quello di
attuazione.
esistono tuttavia un nucleo di funzioni inderogabili che i poteri pubblici non possono alienare (coordinamento, controllo,
garanzia dei livelli minimi di diritti sociali, equit, ecc).
Il principio di sussidiariet pu quindi essere visto sotto un duplice aspetto:
in senso verticale: la ripartizione gerarchica delle competenze deve essere spostata verso gli enti pi prossimi al cittadino e,
pertanto, pi vicini ai bisogni del territorio;
in senso orizzontale: il cittadino, sia come singolo che attraverso i corpi intermedi, deve avere la possibilit di cooperare
con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realt sociali a lui pi prossime[6].
Precedentemente all'introduzione nella Costituzione (art. 118) di tale principio vigeva il cosiddetto principio del parallelismo, in
virt del quale spettavano allo Stato e alle regioni le potest amministrative per quelle materie per le quali esercitivano la potest
legislativa; questo principio non pi in vigore, in quanto sostituito dai nuovi principi introdotti nell'art. 118 della Costituzione
nel 2001 (principio di sussidiariet, principio di adeguatezza e principio di differenziazione).

Diritto civile
In ambito civilistico la sussidiariet indica l'ordine con il quale, in caso di concorso di soggetti debitori con patrimoni separati,
vari soggetti debbano adempiere ad una prestazione.
Se un patrimonio "A" deve essere escusso in via sussidiaria rispetto ad un altro "B", significa che il creditore si dovr rifare
prima sul patrimonio "B" e solo in caso di insolvenza e insufficienza di questo anche sul patrimonio "A".
Si tratta di un concetto affine ma diverso da quello di solidariet che rappresenta sempre una situazione di garanzia per il
creditore, ma in base al quale i debitori vengono considerati sullo stesso piano e sono tutti tenuti ad effettuare la prestazione per
l'intero.

Diritto penale
Il principio di sussidiariet in ambito penalistico esplica la funzione del diritto penale come extrema ratio nella tutela di un
determinato bene giuridico protetto. Pi precisamente, quando due disposizioni sono in rapporto di sussidiariet, descrivono
entrambe gradi o stati diversi di aggressione al bene tutelato dal diritto: quella principale, che arreca al bene l'offesa maggiore,
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assorbe l'altra. Questo principio serve a rendere inammissibile (in quanto inutilmente duplice) la tutela mediante sanzione penale
di un fatto materiale. Sempre nell'ambito del diritto penale, il principio di sussidariet entrata come concetto nel Diritto
dell'esecuzione penale, nel senso che per l'esecuzione della condanna, ai fini della riabilitazione del reo, il carcere dovrebbe
essere l'extrema ratio quando non siano idonee misure o pene alternative in relazione alla gravit del reato od alla personalit del
condannato.
Le interpretazioni dottrinarie e giurisprudenziali hanno elaborato una duplice accezione di tale principio, che comportano un
allargamento o una riduzione dell'ambito applicativo dello stesso.
Principio di sussidiariet in senso ristretto
Una interpretazione ristretta del principio di sussidiariet obbligher il legislatore, in presenza di due possibili strumenti di tutela
posti a garanzia di un determinato bene giuridico (ad esempio sanzione amministrativa e condanna penale), ad optare per la tutela
non penalistica, ci nel pieno rispetto del principio di sussidiariet stesso, che vede nella tutela offerta dalle fattispecie
penalistiche l'extrema ratio, ossia, la cosiddetta "soluzione ultima" all'aggressione contro il bene giuridico tutelato.
Principio di sussidiariet in senso ampio
Una interpretazione ampia del principio di sussidiariet consentir, anche in presenza di due (o pi) possibili strumenti di tutela
posti a garanzia di un determinato bene giuridico (tutti idonei a tutelare in maniera adeguata l'aggressione a tale bene), di optare
comunque per l'utilizzo della tutela penalistica. Tale scelta sarebbe consentita in presenza di una volont, da parte del legislatore,
di stigmatizzare il comportamento lesivo del bene giuridico, evidenziando, attraverso il ricorso alla tutela penalistica, la
particolare riprovevolezza della condotta sanzionata.

Attuazione del principio di sussidiariet in Italia


Tra i vari ambiti in cui pu operare il principio di sussidiariet, ne evidente l'applicazione in Italia nell'ambito del servizio
sanitario nazionale (ove cliniche private svolgono in regime di convenzione funzioni di ospedali pubblici con l'intero rimborso
dei costi); meno applicato nell'ambito dell'istruzione pubblica, ove le scuole private ricevono solo un contributo da enti pubblici
(prevalentemente le regioni), soprattutto nel caso delle scuole materne. Nel caso invece del soccorso pubblico in caso di calamit,
viene lasciato ad associazioni private libert di intervento (senza contributi pubblici), sia pure sotto il coordinamento dei servizi
pubblici di protezione civile.

Note
1. ^ "Il principio sussidiariet" (http://www.storiaeconomica.com/2/post/2013/04/il-principio-sussidiariet.html) dal sito
www.storiaeconomica.com.
2. ^ Per una definizione dei corpi intermedi e l'esigenza di un loro riconoscimento da parte dello Stato si veda : Giuseppe Dossetti, Scritti
politici, Genova, Marietti, 1995, pp. 346-375..
3. ^ http://memory.loc.gov/ammem/today/dec15.html On December 15, 1791, the new United States of America ratified the Bill of Rights, the
first ten amendments to the U.S. Constitution, confirming the fundamental rights of its citizens.
4. ^ Subsidiarity: A Primer (http://www.catholiceducation.org/articles/social_justice/sj0215.htm)
5. ^ http://www.parlament.ch/i/wissen/li-bundesverfassung/Pagine/default.aspx Lattuale Costituzione federale si basa sulla Costituzione del 12
settembre 1848, che ha fondato lo Stato federale svizzero. Ispirata dalla Costituzione degli Stati Uniti dAmerica e dalle idee della
Rivoluzione francese, la Costituzione del 1848 ha stabilito segnatamente il principio di sussidiariet, in virt del quale i Cantoni sono
sovrani in tutti quegli ambiti in cui la loro sovranit non sia limitata espressamente dalla Costituzione federale.
6. ^ Sgravando cos la pubblica amministrazione: v.
((https://www.academia.edu/2089151/Quel_Moloch_chiamato_Pubblica_amministrazione)).

Bibliografia
Realino Marra, Significati e aporie della sussidiariet, in "Materiali per una storia della cultura giuridica", XXXIV-1,
giugno 2004, pp. 24553.
Millon Delsol Chantal, Il principio di sussidiariet, Giuffr editore 2003. ISBN 8814103941
Gregorio Arena, Cittadini attivi, Laterza 2006. ISBN 8842080039
Patrizia De Pasquale, Il principio di sussidiariet nella comunit europea, Editoriale Scientifica 2000. ISBN 8887293600
Giuseppe Dossetti, Scritti politici, Genova, Marietti 1995
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Voci correlate
Diritto
Diritto penale
Dottrina sociale della chiesa
Ordinamento giuridico
Scienza politica
Sovranit delle sfere
Trattato di Maastricht
Unione europea

Collegamenti esterni
Il movimento Subsidiarity is a word (http://www.aer.eu/events/press-communications/2008/subsidiarity-campaign.html)
dell'Assemblea delle Regioni d'Europa
Laboratorio per la Sussidiariet (http://www.labsus.org): studi, approfondimenti e informazioni sulla sussidiariet in Italia
Principio di sussidiariet in Tesauro del Nuovo soggettario, BNCF, marzo 2013.
Fondazione per la sussidiariet (http://www.sussidiarieta.net), costituita nell'ambito della Compagnia delle Opere, per la
ricerca, formazione e divulgazione intorno ai temi culturali, sociali ed economici collegati al principio di sussidiariet
Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa
(http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendiodott-soc_it.html#IV.%20IL%20PRINCIPIO%20DI%20SUSSIDIARIET%C3%80) (si vedano in particolare i num. 185,
419 e 420 sull'elaborazione e la concezione attuale del principio di sussidiariet nella Chiesa cattolicoromana)
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