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T.T.N. S.p.A.

Trattamenti Termici Nervianesi

C.R.T. s.r.l.
Centro Rivestimenti Antiusura

Dry-tool e Alinox:
i nuovi riporti PVD
per la dentatura di acciai da costruzione
e per acciaio inox e alluminio

Riporti PVD
I rivestimenti PVD hanno ormai da tempo trovato largo impiego come barriera antiusura abrasiva,
grazie allelevata durezza (2000-3500 HV), in molteplici applicazioni, in modo particolare gli
utensili.
Nati con il nitruro di titanio, dal caratteristico colore giallo oro, in questi ultimi anni si assistito
allo sviluppo di nuovi riporti. A prima vista, considerando il motivo per cui sono utilizzati, il pi
duro fra di essi dovrebbe soppiantare gli altri; in realt, se lavoriamo dei particolari con una durezza
sensibilmente inferiore, aumentando quella del riporto, per esempio, da 2000 a 3000 HV, non si
Rivestimenti PVD per creatori e utensili.doc

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ottiene pi un ulteriore guadagno sensibile in termini di usura. Entrano cos in gioco altri fattori,
come la stabilit termica, linerzia agli agenti corrosivi, laffinit chimica con il materiale lavorato
ecc., grazie ad essi, ogni rivestimento si rivela il pi adatto per talune specifiche applicazioni. A
tuttoggi, tra i vari riporti e le loro combinazioni (i cosiddetti multistrato), se ne contano almeno una
decina diversi con una propria nicchia di mercato.
Dry-tool
Di recente, sono stati messi a punto dei
nuovi rivestimenti che non si fondano pi
sulla durezza, ma hanno il loro punto di
forza nel ridotto coefficiente di attrito.
Lusura viene diminuita non perch
difficile penetrare e quindi rigarlo, ma
perch c pochissima resistenza allo
scorrimento del materiale antagonista.
I due rivestimenti di questo tipo che
stanno trovando maggiori impieghi sono
il bisolfuro di molibdeno (MoS2) e il
carburo di tungsteno/carbonio (WC/C).
CRT sta proponendo il proprio Dry-tool,
che consiste nellaccoppiamento di un
rivestimento tradizionale duro con uno

500
400
300
200
100
0

CREATORE:

500
240

250

200

108 % 161
Modulo 6
Av. 1 mm/giro
MATERIALE DENTATO:

Pezzi prodotti Velocit


(giri/min)
Dry-tool A1

C43
750 N/mm2

TiN

autolubrificante. Limpianto che utilizziamo ha la fondamentale prerogativa di depositarli in


successione nello stesso ciclo di lavorazione, controllando perfettamente la fase pi critica di
passaggio da uno allaltro. Dry-Tool potenzialmente in grado di rivoluzionare il settore
permettendo performance nettamente superiori rispetto ai pi tradizionali TiN e AlTiN.
In questo articolo si vuole mostrare quali vantaggi si ottengono nel rivestimento di creatori per la
dentatura di ingranaggi. In questo tipo di applicazione con il bisolfuro di molibdeno si sono ottenuti
risultati ottimi, mentre il carburo di tungsteno ha una resa migliore per esempio nella maschiatura;
la Guring lo presenta gi da alcuni anni nel proprio listino.

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Risultati di prove industriali


La collaborazione con aziende
utilizzatrici ha permesso il raffronto
tra il riporto TiN standard e il Drytool con creatori e per ingranaggi
identici, in modo da avere un
raffronto diretto delle differenze di
risultato. I grafici di queste pagine
presentano visivamente alcuni
esempi indicativi.
I rivestimenti posti a confronto con
il TiN sono il Dry-tool A1
(combinazione di AlTiN e MoS2) e
il Dry-tool A4 (TiN e MoS2).

CREATORE:

120
80

80

101

100
70

60

50

40
0

Sgrossatura
(m/min)

Finitura
(m/min)

Dry-tool A1

Pezzi
prodotti
TiN

135 % 220
Modulo 6
Av. 2 mm/giro
MATERIALE DENTATO:
18NiCrMo5
Ricotto

Il dato che per primo interessa lutilizzatore lincremento di pezzi prodotti fra due riaffilature,
variabile dal 50% al 100% ca; vantaggio che si ripercuote sensibilmente anche sul fermo macchina
per la sostituzione del creatore usurato. Riuscire a raddoppiare la produzione significa anche
raddoppiare la vita del creatore, il cui costo ha una notevole incidenza.
Altre importanti osservazioni richiedono un commento particolareggiato.
Prima fra tutte, il Dry-tool A1 permette di aumentare notevolmente le velocit di taglio, con un
conseguente risparmio di tempo; anzi, il Dry-tool A1 offre il meglio di s proprio alle alte velocit,
mentre con i parametri di lavorazione usuali funziona meglio la versione A4. Come mostra il primo
grafico per, anche con Dry A1 possibile in alcuni casi aumentare leggermente la velocit. Infatti
questultima limitata dallo sviluppo di calore; superando una certa temperatura il rivestimento si
ossida, bruciando il dente. Il bisolfuro per, riducendo gli attriti, contiene lo sviluppo di calore,
ritardando lossidazione del riporto. Si pu perci lavorare a maggiore velocit con temperature pi
basse. Ancora non sappiamo quali sono i limiti dei nuovi riporti, ed possibile in un prossimo
futuro unottimizzazione dei parametri che dia risultati ancor pi soddisfacenti.
Le alte prestazioni sono per possibili solo su macchine recenti a controllo numerico, pensate per
questo tipo di utilizzo. Il Dry A1, quello che si presta alle lavorazioni pi spinte, perch lAlTiN,
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fra tutti i riporti duri quello che sopporta meglio il calore; esistono anche delle potenzialit di
sviluppo nella lavorazione a secco. La velocit di taglio potr probabilmente essere ancora
incrementata, dato che non si mai verificato un caso di bruciatura del riporto.

350
300

CREATORE:

340

108 % 161
Modulo 6
Av. 1 mm/giro
Veloc. taglio 200 giri/min

240

250
200
150
100

MATERIALE DENTATO:

50
0

C43
750 N/mm2

Pezzi
Dry-tool A4

TiN

Si nota inoltre che non c dipendenza dalle dimensioni e dal modulo del creatore o da altri
parametri esterni; risultati analoghi sono stati ottenuti, per esempio, su creatori di modulo 1. Anche
il materiale lavorato non ha importanza; il tradizionale TiN risulta in ogni caso inferiore. Lusura si
presenta perfettamente uniforme testimoniando unottimale omogeneit del riporto.
Dry-ToolA1

Dry-ToolA4

Riduzione attriti

Si

Si

Riduzione calore

Si

Si

Aumento velocit di taglio

Si

Meno di A1

Aumento pezzi prodotti

Si

Si

Infine osserviamo come questi risultati siano stati ottenuti attraverso la collaborazione di tre diverse
aziende, ciascuna con un proprio patrimonio di esperienza e quindi con una propria idea sui
parametri di lavorazione e sulla valutazione dellusura; CRT si limitata a fornire il rivestimento e
a consigliare laumento di velocit di taglio con il Dry A1. Il conseguimento di risultati analoghi
con tutte e tre, una riprova della bont del rivestimento. Tutte queste considerazioni ci portano alla
conclusione che entrambi i rivestimenti adottati presentano dei vantaggi; noi ne consigliamo la
scelta in funzione della velocit permessa dalla macchina e dal tipo di ingranaggio da dentare:
quando si lavora a bassa velocit, il Dry-tool A4 d i migliori risultati in termini di pezzi prodotti,
quando invece possibile aumentare la velocit di taglio, il Dry-tool A1 ad offrire un incremento
di numeri di pezzi unito a una riduzione dei tempi di produzione.

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1200

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CREATORE:

1150

1000

750

800
600
400

MATERIALE DENTATO:

200
0

97 % 100
Modulo 3,25
Av. 2 mm/giro
Veloc. taglio 90m/min

18NiCrMo5
Bonificato

Pezzi
Dry-tool A4

TiN

Recoating: un vantaggio in pi
A margine di quanto appena esposto, opportuno segnalare la pratica del recoating, cio la
possibilit di rivestire nuovamente dopo ogni riaffilatura. Capita sovente che lutilizzatore acquisti
un creatore gi rivestito e quando il tagliente usurato, si limiti a una riaffilatura. Ci si accorge
subito che le prestazioni diminuiscono notevolmente, e la differenza tale da giustificare
ampiamente la spesa per un nuovo rivestimento. Lutensile cos trattato produrr lo stesso numero
di pezzi alla stessa velocit di uno nuovo. per necessario rimuovere il vecchio riporto sul fianco
dei denti; a ci si provvede con un processo di natura chimica, detto stripping, che non danneggia
n lacciaio n il tagliente.
Dopo lo stripping il creatore completamente nudo, ed perci possibile anche cambiare il
rivestimento. Se per esempio si decide di montare il creatore su una macchina che permette una
lavorazione pi veloce, si pu riaffilare un creatore in TiN e rivestirlo con AlTiN, che come gi
detto si comporta meglio alle alte temperature. Oppure si pu tranquillamente applicare un DryTool per ottenere prestazioni ancora superiori.
Loperazione di stripping viene eseguita al nostro interno, e completa la nostra possibilit di offerta
che comprende, a richiesta, anche la riaffilatura (con leccezione della classe AA). I rivestimenti
vengono controllati nel loro spessore e adesione e qualora il cliente lo ritenga utile, possiamo
rilasciare un certificato con gli esiti delle varie prove. Possediamo inoltre uno spettrometro GDS,
con cui rileviamo la proporzione dei vari elementi allinterno del riporto.
Alinox: il rivestimento per lavorare lacciaio inox e lalluminio
Seguendo la considerazione introdotta brevemente nel primo paragrafo, cio che la durezza non
lunica propriet importante nella scelta del riporto, CRT si posta il problema della lavorazione di
materiali con problematiche particolari come lacciaio inossidabile e lalluminio. Come ben noto,
la difficolt principale consiste nella formazione del cosiddetto tagliente di riporto. Alcune
particelle del pezzo in lavorazione aderiscono al tagliente e si sostituiscono allo stesso, alterando la
finitura del pezzo dentato e aumentando lo sforzo sul creatore necessario per dentare. Quando il
tagliente di riporto si stacca, porta spesso con s anche del materiale del creatore, con la
conseguente craterizzazione del dente ed unusura precoce.
Lefficacia del rivestimento si misura allora sulla capacit di lasciare scorrere il truciolo sul petto
dellutensile. Ecco perch i creatori per linox e alluminio non sempre traggono un grosso beneficio
dai rivestimenti tradizionali; se si forma il tagliente di riporto, a dentare in realt questultimo,
rendendone vane le qualit antiusura abrasiva.
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Tra i molteplici riporti duri, si allora


puntata lattenzione su quello che meno di
altri si lasciasse aggredire. Lesperienza in
un campo completamente differente, ma
che presenta problematiche notevolmente
simili, come la formatura dellalluminio, ci
aveva gi portati alla scoperta dei riporti a
base di nitruro di zirconio (ZrN). Essi sono
stati capaci di risolvere i problemi di
incollaggio nelle pi disparate applicazioni,
dalla pressofusione allestrusione.
CRT uno dei pochissimi rivestitori che ha
speso tempo ed energie per sviluppare lo
ZrN su applicazioni industriali, ed oggi
ormai un processo consolidato con una
qualit del riporto pari ai pi impiegati TiN,
CrN ecc.
Da questa base di partenza, abbiamo
provato se il nitruro di zirconio fosse altrettanto indicato nella lavorazione dellinox, ed abbiamo
sviluppato il rivestimento Alinox, che senza modificare le geometrie dei creatori gi in uso, ha
permesso un notevole incremento di produttivit.
Purtroppo non ci sono stati resi disponibili i dati numerici di confronto, ma si visto che il tagliente
di riporto praticamente scomparso e la riaffilatura si rende necessaria, come nella lavorazione
dellacciaio da costruzione, per lusura abrasiva del tagliente. Usura, tra laltro, che viene
considerata eccessiva solo oltre 0,25 mm; ciononostante lincollaggio tanto ridotto da non
presentare fenomeni significativi di craterizzazione. Tenendo conto che il rivestimento, essendo
anchesso molto duro, riduce anche lusura abrasiva, possiamo affermare di aver trovato il
rivestimento ideale per questo tipo di lavorazioni.
La sperimentazione avviata con i creatori stata ben presto trasferita su altri utensili da taglio;
infatti il fenomeno del tagliente di riporto si presenta tale e quale anche nelle altre lavorazioni per
asportazioni di truciolo. Al contrario del MoS2, che teme lacqua e non pu essere proposto dove
via sia lubrificazione con emulsione, non c invece ragione di principio che limiti limpiego
dellalinox. Come gi detto, lo ZrN gi correntemente impiegato in fonderia, dove le condizioni
ambientali di temperatura, aggressione chimica ecc. sono molto pi severe.
Anche in questo caso i risultati positivi non si sono fatti attendere, ed oggi rivestiamo inserti in
metallo duro, maschi, frese, punte che dagli altri riporto non avevano tratto adeguato beneficio.

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Via I Maggio n. 30 20014 NERVIANO (MI)
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