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La prospettiva - appunti di un percorso didattico per il Liceo Scientifico
indice
1. Elementi geometrici fondamentali preliminari
1. Cosa la prospettiva
2. Elementi fondamentali
3. Regole fondamentali
2. Sei regole per una prospettiva semplificata
1. Regola n. 1 - regola fondamentale
2. Regola n. 2 - rette appartenenti a piani paralleli al PO
3. Regola n. 3 - rette perpendicolari al Quadro Prospettico
4. Regola n. 4 - rette perpendicolari al geometrale
5. Regola n. 5 - rette parallele al Quadro Prospettico e al geometrale
6. Regola n. 6 - il punto di distanza
7. Regola n. 7 - le misure delle perpendicolari del geometrale si prendono sulla LTP
3. Specificazioni applicative
8. Regola n. 8 - La posizione del Quadro Prospettico rispetto agli oggetti
9. Regola n. 9 - la distanza del punto di vista dal Quadro Prospettico
1. Il Cono visuale
10.Regola n. 10 - Prospettiva centrale ed accidentale
4. Esercizi
1. Esercizio 1 - Cubo in prospettiva centrale
2. Esercizio 2 - Cubo in prospettiva accidentale
1. Esercizio 2.1 - Cubo in prospettiva accidentale 2
3. Esercizio 3 - Applicazione Mista
Elementi geometrici fondamentali preliminari
Cosa la prospettiva
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Il centro di proiezione posto a distanza finita. Per questo motivo le proiezioni prospettiche
vengono solitamente riferite alle cosiddette Proiezioni coniche.
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Elementi fondamentali
Quadro prospettico = piano secante e perpendicolare al PO; con esso il Quadro Prospettico ha
una retta in comune, la linea di terra del Quadro Prospettico, LTP;
V = Il Centro di proiezione o punto di Vista indicato con V;
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LTP = Linea di terra del Quadro Prospettico; ossia la traccia del Quadro Prospettico col piano
orizzontale.
Regole fondamentali
1. La proiezione del Punto di Vista V sul Quadro Prospettico sempre ad esso perpendicolare;
2. La proiezione del Punto di Vista sul geometrale sempre ad esso perpendicolare;
3. La prospettiva che studiamo al Liceo Scientifico ha sempre il Quadro Prospettico
perpendicolare al geometrale;
4. Ribadiamo che LO o linea di Orizzonte la retta comune al Quadro Prospettico e al piano
parallelo al geometrale passante per il centro;
5. La linea d'orizzonte sempre parallela alla linea di terra del Quadro Prospettico LTP e
dunque parallela al geometrale;
6. La prospettiva che studiamo con questo corso al Liceo Scientifico utilizza sempre rette
appartenenti a piani paralleli al PO oppure rette generiche delle quali due loro punti
vengono individuati con altre rette appartenenti a piani paralleli al PO; per questo motivo
le fughe sono sempre sulla linea d'orizzonte. Anche le rette inclinate generiche saranno
individuate da due punti (per due punti passa una ed una sola retta) a loro volta
localizzati da rette appartenenti a piani paralleli al geometrale.
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La fuga di una retta il punto improprio sul Quadro Prospettico determinato dalla
parallela della retta passante per il punto di vista.
Abbiamo utilizzato uno dei disegni precedenti leggermente modificato per orientarci nello spazio.
La retta 'r' di colore nero inclinata rispetto al Quadro Prospettico e della retta abbiamo
individuato due punti: la traccia della retta col geometrale (la traccia di una retta il punto
comune appartenente alla retta stessa e al piano al quale la retta incidente) ed il
punto A. L'immagine sopra riportata presenta la parallela della retta r, anch'essa di colore nero,
passante per V e incidente al Quadro Prospettico nel punto Fr che per noi significa Fuga della
retta r.
Ora ci chiediamo: perch il punto detto improprio?
Il punto detto improprio in quanto rappresenta il punto di convergenza di due rette
parallele, che sappiamo non si congiungono mai.
Regola n.2 - rette appartenenti a piani paralleli al PO
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L'immagine sopra riprodotta mostra alcune rette parallele e perpendicolari al Quadro Prospettico
visualizzate da piani anch'essi paralleli e perpendicolari al quadro.
Regola n. 3 - rette perpendicolari al Quadro Prospettico
Tutte le rette perpendicolari al Quadro Prospettico hanno come punto di fuga P, il punto
principale.
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Per costruire una retta che vada a fuga nel punto principale, dobbiamo partire dalla traccia della
retta sul Quadro Prospettico. Proviamo a vedere come le rette del disegno precedente vengono
disegnate a fuga (le rette r, r1 e r2, disegnate a fuga sul Quadro Prospettico sono gialle)
Le tracce delle rette sono indicate col simbolo 'T', e quindi sono Tr, Tr1 e Tr2.
Ora vediamo il Quadro Prospettico dal punto di vista del centro (l'immagine circa in scala 1:2):
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Tutte le rette perpendicolari al geometrale restano perpendicolari. Questa una forte astrazione
che risale al rinascimento. Sostanzialmente si vuol dire che le perpendicolari del piano
orizzontale non hanno fuga e punto improprio sul Quadro Prospettico. Sostanzialmente il sistema
prospettico un sistema al suo interno trasgressivo: le rette parallele hanno s o no un punto di
convergenza improprio? S se sono rette generiche o perpendicolari del Quadro Prospettico. No se
sono perpendicolari del piano orizzontale. Questo uno dei motivi per cui la prospettiva non va
intesa come rappresentazione della visione oculare o fotografica, ma come forma simbolica.
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Ora vediamo il Quadro Prospettico dal punto di vista del centro: al contrario di quanto abbiamo
fatto nell'immagine della regola precedente, in questo caso non visualizziamo tutte le rette
perpendicolari al PO in quanto dovremmo prima individuare la distanza tra le traccie delle rette
dal Quadro Prospettico e poi dovremmo alzare le perpendicolari di LTP. L'unica retta che
possiamo visualizzare nel prossimo disegno quella appartenente al Quadro Prospettico. Le altre
rette perpendicolari al PO le visualizzeremo in un secondo momento quando avremo introdotto la
regola delle parallele del Quadro Prospettico e del PO.
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Le rette parallele sia al quadro prospettico che al geometrale non hanno fuga come le
perpendicolari del PO e si disegnano parallele alla LTP, alla linea di terra del Quadro Prospettico.
Per costruire le tali rette in prospettiva a piacere bisogna individuare un punto appartenente alla
retta e per esso fare passare due diverse rette che abbiano la tracce sul QP (da ora in avanti QP
significher Quadro Prospettico). Una volta individuato il punto della retta in questione in
prospettiva sul QP bisogna tracciare la parallela della linea di terra del Quadro Prospettico
passante per quel punto.
Vediamo un caso semplice: una retta r appartiene al PO ed parallela al Quadro Prospettico:
Il punto A dell'immagine sopra riprodotta appartiene alla retta r che abbiamo detto appartiene al
PO ed parallela al Quadro Prospettico.
Dal punto A abbiamo lanciato due rette verso il Quadro Prospettico in modo da ottenere due
tracce delle rette col QP. Per comodit abbiamo preso due rette speciali:
1. una (di colore rosso) perpendicolare al Quadro Prospettico e ha determinato la traccia F.
La fuga della retta passante per A ed F P in quanto la retta perpendicolare al QP.
2. l'altra (di colore azzurro chiaro) inclinata a piacere e ha determinato la traccia G;
facendo scivolare le squadre abbiamo ottenuto la parallela (anch'essa di colore azzurro
chiaro) passante per il punto di vista che sulla linea d'orizzonte ha creato il punto di fuga al
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Come abbiamo fatto in precedenza visualizziamo LTP e LO dal Centro V (la scala quasi doppia):
Lanciamo una retta inclinata di 45 al Quadro Prospettico che crei la traccia A. La sua fuga, la
parallela al Quadro Prospettico passante per V, viene chiamata solitamente D o punto di Distanza.
Questo perch la distanza V-P uguale alla distanza P-D:
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nei punti di incidenza delle rette che rappresentano r, r1, r2, r3 con la retta a fuga D possiamo
tracciare le parallele di LTP
Dopo avere messo in prospettiva le rette che caratterizzano il PO possiamo individuare la pianta
dei solidi in prospettive:
I parallelepipedi dell'esempio precedente hanno una loro misura. In prospettiva le misure reali
degli enti geometrici vanno presi sul quadro prospettico, ossia si misurano sulla LTP:
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Ora dalle tracce parallele ad 1, 2, 3, 4 si lanciano le rette a fuga P e poi dalla pianta in
prospettiva si alzano le perpendicolari del quadro prospettico.
Specificazioni applicative
Regola n. 8 - La posizione del Quadro Prospettico rispetto agli oggetti
Il Quadro Prospettico si pu posizionare dove si vuole, anche tangente ad uno spigolo o ad una
faccia dell'oggetto da rappresentare. Va per considerato quanto segue: pi il QP vicino
all'oggetto tanto maggiore deve essere la distanza del punto di vista dal Quadro Prospettico per
evitare le aberrazioni prospettiche delle quali parleremo nel prossimo punto.
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L'immagine sopra riprodotta mostra tre parallelepipedi allineati sulla diagonale evidenziata con la
retta azzurra r.
Il quadro prospettivo tangente alla faccia anteriore del primo solido con la traccia sulla LTP che
abbiamo denominato A.
Regola n. 9 - la distanza del punto di vista dal Quadro Prospettico
Un punto di vista troppo vicino al Quadro Prospettico determina una visione aberrata. Questo
significa che un cubo in prospettiva finisce col sembrare un parallelepipedo. Questa distorsione
visiva viene chiamata aberrazione prospettica. Ve ne sono altre delle quali si parler in altra
sede.
Vediamo alcuni esempi
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Il cubo in prospettiva poggia sul PO; per costruirlo utilizziamo le perpendicolari al quadro
prospettivo e una inclinata di 45 che determina la fuga D, punto di distanza.
Essendo il punto di vista troppo vicino e decentrato rispetto all'oggetto, considerando anche che il
quadro prospettico appoggiato ad una faccia dell'oggetto geometrico. La figura sopra riprodotta
mostra la posizione del PV, del Punto di distanza e del punto principale. La restituzione
prospettica, visibile sopra le proiezioni ortogonali, presenta una costruzione sul PO
particolarmente allungata che non lascia interpretare il disegno come rappresentazione di un
cubo, bens di un parallelepipedo.
Anche nella prossima illustrazione il cubo, inclinato di 45* rispetto al quadro prospettico e
tangente allo spigolo anteriore dell'oggetto, si presenta in prospettiva allungato al punto da non
sembrare pi un cubo ma un parallelepipedo.
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Nell'immagine sopra riportata sono stati lanciati due punti di distanza per costruire l'oggetto
prospettico. Sopra la proiezione ortogonale che visualizza il quadro prospettico e il punto di vista
vicinissimo, la restituzione prospettica aberrata.
Si tratta di una distanza infelice del punto di vista rispetto al quadro prospettico, tale da
produrre delle distorsioni delle proiezioni. Per esempio, con un punto di vista molto vicino si
rischia di disegnare un parallelepipedo al posto di un cubo, come dimostrato con i disegni
precedenti. Dunque bisogna fare molta attenzione nel posizionare il quadro prospettico (che
molti autori dispongono un pochino distante dagli oggetti da rappresentare) in quanto si crea una
visione inaccettabile, distorta, non rappresentativa e non illusiva della realt.
Si pu aggiungere che Leon Battista Alberti e poi Piero della Francesca, gi conoscevano le
aberrazioni marginali tipiche delle Proiezioni Prospettiche.
Vediamo nel prossimo disegno una proiezione ortogonale sul PO di una situazione prospettica
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U=1
U1 = 1 - 1/10
U2 = 1 - 1/15
U3 = 1 + 1/22
I segmenti U non sono uguali; questo significa che le larghezze delle colonne uguali non sono
rappresentate in modo uguale; la larghezza della colonna visualizzata in prospettiva maggiore
nella rappresentazione U3.
L'unit blu che indica la larghezza della colonna sulla sinistra non identica alle altre larghezze;
questo significa che per i corpi circolari la prospettiva determina una sorta di allargamento o
restringimento innaturale derivante dalla distanza maggiore o minore rispetto al punto di vista.
Con la distanza minore la larghezza del corpo cilindrico appare minore, mentre pi si allontana
pi aumenta la larghezza del corpo rappresentato in prospettiva. Questa aberrazione marginale
contraddice la regola base che le grandezze degli oggetti diminuiscono allontanandosi dal punto
di vista.
Il Cono visuale
Il cono visuale del punto di vista posizionato verso gli oggetti deve essere di 30 - 45 in ragione
della distanza del quadro prospettico dagli oggetti; se il quadro prospettico appoggiato ad uno
spigolo o ad una faccia degli oggetti conviene utilizzare un cono di circa 30; se il quadro
prospettico gi abbastanza distante dagli oggetti un campo visivo di 45 pu andare benissimo
ugualmente. All'interno del cono visuale devono rientrare all'incirca 4/5 degli oggetti.
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Dal punto delle regole sopra enunciate, non esiste una vera differenza tra prospettiva centrale e
accidentale. Per convenzione la prima presenta oggetti in posizione semplice, regolare o con
spigoli e facce per lo pi perpendicolari e parallele al Quadro Prospettico. La seconda mostra un
quadro inclinato rispetto a buona parte delle facce e degli spigoli degli oggetti da rappresentare
in prospettiva.
Vediamo due immagini delle quali una di un tavolo in posizione regolare e semplice - dunque
centrale - rispetto all'ideale ripresa fotografica e una seconda con un taglio angolare:
Questi due tipi di visione dell'oggetto in prospettiva prendono due nomi specifici;
il primo viene chiamato solido in Prospettiva centrale;
Il secondo viene chiamato solido in prospettiva accidentale.
Cosa cambia? solo la posizione dell'oggetto rispetto al QP.
Esercizi
Si specifica che gli esercizi a seguire hanno misure a piacere ma i disegni hanno relazioni di
misura organiche e coerenti.
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Disegniamo prima le proiezioni ortogonali con il cubo e poi realizziamo la sua prospettiva.
Proiezioni ortogonali di un cubo poggiante sul PO in posizione regolare rispetto ai piani del
triedro;
Quadro prospettico QP non distante dal cubo; punto di vista V
tracce delle rette del cubo 1 e 2;
traccia di nome A di una inclinata di 45 avente la funzione di individuare le distanze delle
due parallele del quadro prospettico; la prima distanza della parallela del QP
determinata dall'incidenza della retta con la traccia A con la retta con la traccia 1; la
seconda distanza della seconda parallela del QP determinata dall'incidenza della retta
con la traccia A con la retta con la traccia 2;
Punto di fuga della retta inclinata di 45 il punto di Distanza D
Linea d'Orizzonte LO
Riproponiamo ora il piano orizzontale del disegno precedente eliminando il PV e sostituendolo con
il Quadro Prospettico:
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Ora alziamo le altezze del solido sul quadro prospettico, ossia prendiamo le misure reali del cubo
e le alziamo perpendicolarmente ai punti 1 e 2 della LTP.
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Disegniamo prima le proiezioni ortogonali con il cubo e poi realizziamo la sua prospettiva.
Riproponiamo ora il piano orizzontale del disegno precedente eliminando il PV e sostituendolo con
il Quadro Prospettico:
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Spesso gli esercizi di prospettiva vengono creati con solidi in posizioni regolari e si richiede
ugualmente la prospettiva accidentale. In questo caso necessario posizionare il Quadro
prospettico inclinato rispetto ai solidi. Vediamo un esempio.
Analizziamo la situazione:
due solidi in posizione regolare rispetto al triedro; un cubo a sinistra un po' avanti rispetto ad un
prisma a base rettangolare posizionato a destra e leggermente pi vicino al PV;
un QP inclinato per osservare i solidi in modo angolare;
sottili linee nere che appaiono prolungate sino a raggiungere il QP e a formare le tracce con esso;
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le tracce che hanno per fuga F sono indicate con le lettere AQ, B e C; le tracce che hanno per
fuga F1 sono indicate con i numeri 1, 2 e 3;
il punto di vista perpendicolare rispetto l QP;
le parallele delle rette che formano le tracce sul QP creano sulla linea d'orizzonte le fughe F e F1;
una pura coincidenza che il punto B sembra coincidere con il punto F1; in realt il punto B si
trova sulla LTP mentre il punto F1, essendo una fuga, si trova su LO.
Abbiamo riportato per bene le misure sulla LTP e sulla LO e poi abbiamo lanciato a fuga le
rispettive rette che partono dalle tracce; abbiamo distinto le rette nere che corrono a fuga F
mentre quelle rosse che concorrono verso F1.
Individuiamo la base dei due solidi
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Alziamo le perpendicolari sulle basi dei solidi sino a raggiungere le rette a fuga
Risultato finale
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Applicazione Mista
Vediamo un paio di esempi in una proiezione unica, che comprenda applicazioni di regole della
prospettiva centrale e accidentale:
Il disegno rappresenta le Proiezioni Ortogonali di due cubi di colore blu, uno in posizione
regolare rispetto al PV ed uno ad esso inclinato di 30:
Alle proiezioni ortogonali sono stati aggiunti gli elementi della prospettiva:
il quadro prospettico QP; tale quadro tangente alla faccia del primo cubo a sinistra e ad
uno spigolo del secondo cubo, quello inclinato di 30;
il punto di vista V
Le perpendicolari del quadro prospettico che determinano le tracce sulla LTP delle rette
passanti per gli spigoli dei cubi; tali tracce sono sei e sono numerate progressivamente da 1
a 6;
Avendo una sola parallela del cubo a sinistra (di colore verde chiaro nell'immagine) al posto
di utilizzare il punto di distanza e di rintracciare la sua posizione lanciando l'inclinata di
45, abbiamo utilizzato una inclinata di 30 che utile in quanto con la stessa fuga F
possiamo trovare i punti del secondo quadrato che sappiamo essere inclinato di 30.
Notiamo come le rette inclinate a 30 siano tra loro tutte parallele; quella rossa passante
per V determina la fuga F. Le rette incidenti al quadro prospettico inclinate di 30, di
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Costruiamo la base sul PO del cubo a sinistra: lanciamo da A ad F e poi disegniamo la parallela
della linea di tera (verde chiaro nel disegno); la parallela coincide con le fughe delle rette 1 e A,
come possiamo vedere anche nelle proiezioni ortogonali del disegno precedente.
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Col colore blu definiamo il quadrato di base del cubo a sinistra che chiamiamo cubo2.
Ora definiamo la base quadrata del secondo cubo:
Lanciamo B e C ad F per rintracciare i tre punti della base del cubo2, considerando che B il
quarto punto della base:
Ora bisogna alzare le altezze, che sappiamo vanno alzate a partire dalla tracce sul quadro
prospettico e poi lanciate alle fughe utili:
Sui punti 1 e 2 abbiamo costruito il quadrato che appartiene al Quadro Prospettico mentre ci
conviene alzare da B e da C l'altezza del cubo2.
Ora lanciamo le rette a fughe
Dai vertici delle basi dei cubi alziamo le perpendicolari della LTP che incontrano le rette a fuga
appena disegnate;
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