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per istituti professionali


DIRITTO

ECONOMIADiri

di Giuseppe Bacceli

Autonomia contrattuale nel Codice civile. Contratti


tipici e atipici. I contratti relativi alla distribuzione
delle merci

Il contratto lo strumento con cui i privati possono regolare i loro rapporti economici in presenza di interessi tra loro contrastanti. Esso dunque lo strumento giuridico che consente di trovare la soluzione che
meglio si adatta alle opposte esigenze delle parti. Perch il contratto possa
svolgere questa funzione di armonizzazione degli interessi delle parti,
occorre che esse godano di una effettiva autonomia contrattuale.
Il candidato, dopo aver discusso come nel Codice civile viene garantita
lautonomia contrattuale, chiarisca la distinzione tra contratti tipici e
atipici. Si soffermi poi, in modo dettagliato, sulla disciplina dei contratti
relativi alla distribuzione delle merci.

IPOTESI DI SOLUZIONE

Il contratto laccordo di due o pi parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.
Affinch si concluda un contratto tra le parti occorre che tra di
esse vi sia il consenso. Laccordo presuppone una condizione di
libert delle parti, senza la quale non si pu parlare propriamente di accordo. Per esempio, non ha senso affermare che unapersona sia daccordo con un rapinatore se sceglie di cedere la
borsa, quando questultimo la minaccia: O la borsa, o la
vita.
La parola accordo pu essere applicata solo nei casi in cui la
volont dei singoli pu liberamente manifestarsi e, in questa
condizione di libert, le parti pervengono alla stessa conclusione circa il modo in cui regolare il loro vincolo obbligatorio.
Tale vincolo, daltro canto, deve riguardare una prestazione il
cui oggetto abbia carattere patrimoniale, sia cio possibile esprimere in moneta il suo valore. Da ci deriva che il matrimonio,

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che pure un accordo tra le parti, non possa essere considerato


giuridicamente un contratto perch manca del requisito della
patrimonialit.
Si diceva dianzi che laccordo nasce solo in condizioni di libert.
La legge riconosce questo fondamentale principio nellart. 1322
del Codice civile laddove viene enunciato con lespressione di
autonomia contrattuale. La parola autonomia deriva dal greco
autos e nomos e significa legge che i singoli si danno da s. Con
il contratto le parti stabiliscono le regole che meglio si adattano
alle loro esigenze ma, come la legge, una volta accettate, tali
regole devono essere rispettate.
Autonomia contrattuale significa, in primo luogo, che nessun
privato pu essere costretto da un altro privato a concludere
contratti se non lo vuole. Tale libert lascia il posto a un obbligo qualora le parti raggiungano laccordo circa il loro rapporto giuridico patrimoniale. Come afferma lart. 1372 del Codice civile,
infatti, il contratto ha forza di legge tra le parti. Non pu essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse dalla
legge.
Lo stesso principio implica, in secondo luogo, che ogni privato
possa, con un proprio atto di volont, obbligarsi mediante il
contratto nei confronti di un altro privato stabilendo le regole
che meglio si adattano alla loro situazione.
La prima libert che hanno le parti riguarda la scelta del tipo di
contratto da stipulare. La legge disciplina alcuni schemi di diritti e obblighi delle parti definendo cos dei tipi di contratto. Tali
contratti corrispondono a operazioni economiche molto diffuse
nella pratica e, pertanto, il legislatore ne regola lo svolgimento.
Le parti sono libere di non adottare questi schemi e di regolare
in modo diverso il loro rapporto contrattuale. In questo caso i
contratti si definiscono atipici e sono ammessi purch siano
diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo lordinamento giuridico.
Sono contratti tipici quelli che corrispondono a un tipo disciplinato dalla legge.
Sono contratti atipici quelli il cui contenuto stabilito soltanto dalle parti.
La libert delle parti riguarda inoltre la possibilit determinare
il contenuto del contratto. Un contratto, infatti, costituito da
singole regole chiamate clausole; linsieme delle clausole viene
indicato con lespressione di regolamento contrattuale. Una
volta scelto il tipo di contratto le parti devono stabilire tutta una
serie di regole per disciplinare il loro rapporto. Lautonomia

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contrattuale comporta che le parti possano determinare il regolamento contrattuale come vogliono.
Il principio di autonomia contrattuale alla base del nostro ordinamento giuridico. Questo non vuol dire che in tutti i casi le
parti possono liberamente regolare i loro rapporti giuridici
patrimoniali. Il principio serve piuttosto a stabilire una regola
generale che, per essere derogata, necessita di una legge. Ci
significa che lo stesso Codice civile o una legge successiva possono anche limitare la libert contrattuale ma, appunto, necessaria una esplicita disposizione legislativa per realizzare tale
limitazione.
Limiti importanti allautonomia contrattuale sono rappresentati dalle limitazioni poste:
alla scelta del contraente; ci sono norme, per esempio, che obbligano gli imprenditori ad assumere determinate persone
appartenenti alle cosiddette categorie protette;
alla scelta di contrattare; ci sono norme, per esempio, che obbligano le imprese che operano in condizioni di monopolio a
contrattare con chiunque richieda le loro prestazioni.
La ragione di queste limitazioni risiede nel fatto che, in alcune
situazioni, vengono individuati dei soggetti sociali deboli e,
pertanto, lordinamento si fa carico di una loro tutela speciale
per impedire che, approfittando della libert contrattuale, i soggetti sociali forti possano imporre condizioni contrattuali ingiuste.
Una tale prospettiva stata largamente accolta nel nostro ordinamento, soprattutto a partire dagli anni Settanta. I limiti allautonomia contrattuale si sono cos moltiplicati, coinvolgendo settori come le locazioni dei fabbricati, i contratti di lavoro subordinato e molti altri casi. Nel caso delle locazioni la considerazione della disparit di forza contrattuale tra proprietario e
inquilino ha condotto a stabilire, nel 1978, forti limiti allautonomia contrattuale. Tali limitazioni riguardavano sia la durata
della locazione sia il valore del canone da pagare. Il valore di
questo canone, in particolare, era bassissimo, soprattutto per
quellepoca, nella quale il tasso di inflazione era fortemente crescente raggiungendo il livello del 20% allinizio degli anni
Ottanta. I proprietari si sono trovati di fronte a un rendimento
talmente basso da non essere competitivo neppure con gli interessi sui depositi bancari. La situazione diventata sempre pi
insostenibile, per cui il legislatore ha dovuto rivedere la legge e
attutire i limiti allautonomia contrattuale.
Qualcosa di analogo accaduto alle limitazioni alla libert con-

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trattuale in materia di lavoro subordinato. Anche qui il ragionamento prendeva lavvio dalla constatazione della disparit di
forza contrattuale esistente tra lavoratori subordinati e datori di
lavoro.
Il contratto lo strumento mediante il quale lo scambio tra parti
diverse viene regolato. Lo scambio, in altre parole, diviene possibile proprio grazie al contratto il quale, con le sue tipologie,
pu adattarsi per regolare gli interessi di ciascuno nel modo pi
soddisfacente per le parti. Non stupisce che, nel campo della
distribuzione delle merci, siano stati previsti dal legislatore
molti contratti tipici per disciplinare situazioni diverse. Il commercio, come tutti gli altri settori di attivit economica, subisce
continue modifiche e ha bisogno di regolare gli scambi in modi
sempre nuovi e gli strumenti giuridici a disposizione non sempre sono adatti alle necessit. Ci spiega perch nel campo della
distribuzione si siano diffusi contratti atipici con i quali i privati hanno cercato di sopperire alla mancanza di contratti tipici
adatti a regolare i rapporti giuridici nel nuovo contesto economico in cui limpresa si trova a operare.
Tra i contratti tipici troviamo, nel campo della distribuzione, lagenzia, la mediazione, la somministrazione e il contratto estimatorio. Sono invece atipici la concessione e il franchising.
Cominciamo con lanalisi del contratto di agenzia. Quando un
imprenditore produce beni che deve vendere in zone diverse
pu farlo direttamente attraverso filiali nei punti di vendita ma,
spesso, non ha convenienza a curare direttamente la distribuzione del prodotto. In questultimo caso pu far ricorso a collaboratori autonomi come gli agenti.
Gli agenti sono collaboratori dellimprenditore ma, al contrario
dei lavoratori subordinati, operano senza vincolo di subordinazione. Gli agenti, attraverso il contratto di agenzia, assumono
lincarico di promuovere contratti per conto dellimprenditore
in una zona determinata.
Lagenzia il contratto mediante il quale lagente assume lincarico di promuovere, per conto del preponente, in cambio di
una provvigione, la conclusione di contratti in una zona determinata.
Lagente ha diritto a ricevere una provvigione per ogni contratto concluso nella zona assegnatagli. In tale zona lagente ha il
diritto di esclusiva, nel senso che lunico a potere concludere
contratti nella zona per conto dellimprenditore. Questo diritto
di esclusiva reciproco, nel senso che non solo limprenditore
non pu avvalersi di pi agenti nella stessa zona per lo stesso

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tipo di contratti, ma lo stesso agente non pu assumere lincarico di promuovere contratti per lo stesso ramo di attivit economica per conto di imprenditori concorrenti, a meno che ci non
sia espressamente concesso dallimprenditore preponente.
Lagente, come abbiamo detto, non un subordinato dellimprenditore. Egli, infatti, opera attraverso una propria organizzazione che lo rende, molto spesso, a sua volta un imprenditore.
Ci comporta che tutto il rischio dellopera ricada sullagente. Se
egli non riesce a promuovere alcun affare, se cio non riesce a far
stipulare nessun contratto tra i terzi e limprenditore preponente, non ha diritto ad alcuna provvigione e tutto il lavoro che ha
fatto rimane senza remunerazione.
Lagente deve promuovere la conclusione del contratto ma pu,
qualora abbia il potere di rappresentanza, concludere egli stesso il contratto e, in questo caso, gli effetti ricadono direttamente
in capo allimprenditore preponente.
Lagente, attraverso il contratto di agenzia, assume i seguenti
obblighi:
eseguire le istruzioni impartite dallimprenditore preponente;
fornire allimprenditore preponente ogni informazione utile
raccolta;
avvisare il preponente se non in grado di eseguire lincarico
che egli gli ha affidato.
Si distingue dal contratto di agenzia la mediazione.
mediatore colui che mette in relazione due o pi parti per la
conclusione di un affare, senza essere legato ad alcuna di esse
da rapporti di collaborazione, di dipendenza o di rappresentanza.
Il mediatore, al contrario dellagente, imparziale rispetto alle
parti e deve metterle a conoscenza di tutti gli elementi da lui
posseduti per la valutazione e la sicurezza dellaffare. Il mediatore risponde dellautenticit delle firme presenti sui documenti da lui trasmessi.
Lagenzia e la mediazione sono contratti adatti per regolare rapporti giuridici tra soggetti che interagiscono una sola volta
oppure occasionalmente. Ci sono casi, invece, in cui una parte
ha bisogno di continuo della prestazione dellaltra parte. Si
pensi a una famiglia che voglia ricevere a casa propria il latte
ogni giorno. Questa famiglia ha un bisogno duraturo nel tempo
e quindi necessita di un contratto che non esaurisca la sua funzione con un solo atto di scambio.
La somministrazione (detta anche fornitura) il contratto
mediante il quale il somministratore si obbliga, verso corri-

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spettivo di un prezzo, a eseguire, a favore del somministrato,


prestazioni periodiche o continuative di cose.
Contratto di somministrazione , per esempio, quello stipulato
con la societ produttrice e distributrice di energia elettrica.
parimenti un contratto di somministrazione quello mediante il
quale un ristorante si assicura lapprovvigionamento del pane
da un fornaio ogni giorno.
In genere le parti pattuiscono la quantit di beni che devono
essere somministrati alle scadenze stabilite. Le parti possono
anche decidere di definire una quantit minima e una massima
entro la quale sar poi il somministrato a scegliere quanto acquistare del bene. Nel caso in cui le parti non pattuiscano nulla circa
la quantit da somministrare, lordinamento giuridico prevede
che la quantit da fornire sia quella corrispondente al normale
fabbisogno del somministrato.
Un contratto simile alla somministrazione, diffusosi nella pratica commerciale bench non disciplinato dal Codice civile, la
concessione di vendita.
La concessione di vendita un contratto atipico con il quale il
concedente somministra beni al concessionario il quale li
vende a terzi, in una certa zona, a proprio rischio.
Il concessionario, in altre parole, un imprenditore che riceve da
un altro imprenditore dei beni che il concessionario si impegna
a vendere ad altre persone. Se non ci riesce si assume il rischio
della mancata vendita dei beni somministrati. Nel contratto di
concessione, inoltre, il concedente pu riservarsi il diritto di
determinare il prezzo di vendita del bene fornito e il controllo
delloperato e dellefficienza del concessionario.
Un altro contratto molto diffuso nella pratica commerciale, in
continua espansione, il franchising. Si tratta, come nel caso
della concessione, di un contratto non disciplinato dal Codice
civile ma ammesso in virt del principio di autonomia contrattuale.
Il franchising un contratto atipico, simile alla somministrazione, con la particolarit che il fornitore d al rivenditore
disposizioni precise sulle modalit di vendita, cos che i punti
vendita nelle diverse zone appaiono come sedi diverse di una
stessa impresa.
Rispetto alla somministrazione, il vantaggio del rivenditore
(detto franchisee) consiste nel fatto che egli pu utilizzare il
marchio e linsegna del fornitore (detto franchisor). Il marchio e
linsegna sono segni distintivi dellimpresa e permettono, a chi
li utilizza, di poter contare su una clientela sicura che si affe-

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zionata a quel tipo di prodotto. Il vantaggio del fornitore, daltro canto, quello di traslare il rischio della mancata vendita e le
spese di distribuzione sul rivenditore.
Caratteristiche analoghe ai precedenti tipi di contratto presenta
anche il contratto estimatorio con limportante differenza che,
attraverso di esso, il rivenditore non si accolla il rischio della
mancata vendita.
Con il contratto estimatorio il produttore (detto tradens) consegna in conto deposito la merce al rivenditore (detto accipiens) e questi la pagher solo se riuscir a venderla; in caso
contrario ha lobbligo di riconsegnarla.
Questo tipo di contratto trova applicazione nel caso della vendita di libri, giornali, dischi, beni cio di cui assai difficile conoscere in anticipo le quantit che saranno vendute. Se non si utilizzasse un simile tipo di contratto, dato che la vendita cos
incerta, nessuno si assumerebbe il compito di distribuire i beni.
Il contratto estimatorio reale, ovvero si perfeziona solo con la
consegna della cosa. Il rivenditore si assume il rischio del perimento della cosa anche se questo dovuto a caso fortuito a lui
non imputabile.

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