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Prevenire la corruzione
Piani anti corruzione
1. Dare piena attuazione, rafforzandoli, agli strumenti del piano
anticorruzione:
a) il Piano nazionale anticorruzione, predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica e approvato dallAutorit nazionale anticorruzione (la Civit);
b) i piani triennali di prevenzione della corruzione, da adottarsi
da parte di tutte le amministrazioni pubbliche (centrali e locali), ivi
compresi gli enti pubblici e gli enti privati in controllo pubblico
(estendere alle autorit amministrative indipendenti).
Conflitti di interesse
Conflitti di interesse nelle pubbliche amministrazioni (e negli enti
privati in controllo pubblico)
2. Dare piena attuazione al decreto delegato in materia di inconferibilit e incompatibilit di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, approvato
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Trasparenza
12. Dare piena attuazione al decreto delegato concernente il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicit, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle P.A.
13. Dotare la Civit di tutti gli strumenti (personale e risorse) adeguati a garantire la qualit dei piani di trasparenza (allinterno dei
piani anticorruzione) e lo svolgimento dei compiti di vigilanza.
Quelli attualmente previsti (in termini quantitativi: contingente di
personale e risorse a bilancio) sono molto lontani dallessere adeguati.
Colpire con continuit la corruzione
Repressione penale
14. Il primo improcrastinabile intervento quello sul fronte della
prescrizione, con la precisazione, peraltro, che il tema non riguarda
certo i soli reati contro lamministrazione pubblica, ma lintero sistema penale. In primo luogo, deve mettersi in evidenza linadeguatezza della odierna durata della prescrizione (dopo la drastica riduzione disposta dal legislatore nel 2005) con riguardo in particolare
ai reati contro la P.A. che si caratterizzano per la complessit delle
indagini (nei quali sovente deve farsi ricorso a intercettazioni telefoniche, rogatorie internazionali, consulenze tecniche, accertamenti
bancari etc.) e dei conseguenti procedimenti.
15. Posto quindi la necessit dellintervento, vi sono diverse possibili opzioni per non vanificare gli sforzi punitivi dello Stato: evitare che la prescrizione continui a decorrere anche dopo che lo Stato
ha manifestato il proprio interesse ad esercitare la pretesa punitiva,
ad esempio, con lesercizio dellazione penale ovvero (quanto meno) con lemissione della sentenza di condanna in primo grado; far
decorrere linizio del termine di prescrizione dalla scoperta della
notizia di reato ovvero dalliscrizione della stessa nellapposito registro; distinguere due termini di prescrizione luno sostanziale decorrente dalla data di consumazione del reato e non pi decorrente
dopo lesercizio dellazione penale o dopo liscrizione della notizia
di reato e laltro processuale diretto a regolare i tempi di celebrazione dei diversi gradi di giudizio; prevedere dei nuovi termini decorrenti ad ogni passaggio processuale con limiti temporali massimi
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19. ancora necessario intervenire nel settore delle pene accessorie. La modifica normativa introdotta dalla legge n. 19 del 1990, che
ha reso applicabile la sospensione condizionale della pena anche a
tali sanzioni, ha comportato di fatto linapplicabilit di gran parte
delle interdizioni dai pubblici uffici comminate, lasciando alle scelte dellazione disciplinare interna di valutare le conseguenze della
condanna sul piano lavorativo. Alla luce dellesperienza certamente
non particolarmente positiva dellapplicazione della legge in questione, si potrebbe ripensare lintero sistema di pene accessorie, sia
prevedendo come obbligatoria linterdizione perpetua per ogni fattispecie corruttiva, sia introducendo una disposizione speciale che
non consenta la sospensione quantomeno di questa specifica ipotesi di pena accessoria.
20. Si potrebbe arrivare a ridefinire le pene accessorie in generale
(o almeno dellinterdizione dai pubblici uffici) come sanzioni amministrative, parificando lapplicabilit dellinterdizione dai pubblici uffici a quella delle sanzioni amministrative gi esistenti (come la
sospensione della patente di guida), aumentandone notevolmente i
termini di durata, collegati alla gravit della condotta e delle conseguenze, e non pi soltanto alla durata della pena principale.
21. Occorre superare la distinzione tra pubblico ufficiale e incaricato di pubblico servizio, ormai anacronistica alla luce di rilevanti
processi di privatizzazione di strutture organizzative di diritto pubblico. I reati corruttivi compiuti dai soggetti responsabili dellerogazione di servizi pubblici non sono meno gravi di quelli compiuti nello svolgimento delle tradizionali funzioni autoritative e comunque
vanno graduati in rapporti ai comportamenti lesivi. La figura unica
di pubblico ufficiale va configurata ispirandosi alle convenzioni internazionali (specie a quella dellOnu, recepita con legge dallItalia).
22. Va rivisto il sistema di protezione dei soggetti che denunciano
o che collaborano. Nella parte dedicata alla prevenzione nelle amministrazioni pubbliche si prevede un sistema che tende a tutelare i
soggetti che attraverso le proprie segnalazioni consentono di evitare
la commissione di fatti corruttivi. Un meccanismo in qualche modo
analogo andrebbe pensato anche sul piano penale per coloro che
denuncino i fatti di corruzione o che collaborino. Un simile intervento appare quanto mai opportuno, alla luce dellintroduzione nel
nostro ordinamento proprio con la legge n. 190 del 2012, della punibilit anche del soggetto indebitamente indotto a versare danaro
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