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Peter Mathias
Lidea di Europa
Mutamenti di concetti e realt
attraverso i secoli
I
Europa
Il problema dellidentit concettuale
Europa una comoda parola generale, o parola pacchetto, per cos dire, che usiamo
quando conversiamo in maniera spontanea nella
nostra lingua dogni giorno. Diamo infatti per
scontato quello che c nel pacchetto oppure
supponiamo che tutti sappiano quello che significa in pratica. Nondimeno, nel momento in cui
cerchiamo di precisare ci che la parola Europa significa per davvero, di stabilire che cosa
lEuropa come entit concettuale e di individuarla sul piano filosofico, etico, storico o anche
geografico , ecco che i problemi emergono senza
che ci sia lecito ignorarli. Ricerchiamo allora un significato orientato verso lidentit perch in sostanza siamo alla ricerca di una comune identit
europea. Chi siamo? Che cosa ci differenzia da un
insieme pi vasto e che cosa ce ne rende partecipi? Come ci siamo arrivati? Quando emersa
questa identit? Abbiamo una necessit ineludibile di indagare questi temi per la perdita di illusioni che nel XX secolo lo Stato-Nazione1 con i
1 Uno Stato-Nazione una forma specifica di Stato che
deriva la sua legittimit dal fatto che assegna un territorio ad
una particolare Nazione sovrana. Lo Stato unentit politica
cetto di libert risalirebbe alle foreste o alle montagne mitologiche germaniche, oppure la democrazia parlamentare discenderebbe in linea diretta
dalla Magna Charta (firmata tra i baroni inglesi e
re Giovanni nel 1215) e cos via per molti altri
casi. La storia, per, non cos accomodante o
semplice.
Lidentit concettuale dellEuropa non un
universale immutabile determinato secondo criteri oggettivi condivisi (si potrebbe dire, in questo
contesto metodologico, scientifici). Le interpretazioni variano nel tempo in funzione della percezione delle circostanze e secondo i pregiudizi, le
speranze ed i timori di chi le propone. Alcune
concezioni dellidentit europea nascono e vivono
in Europa, altre sono esterne sorte in contesti
non europei dove lEuropa vista dallesterno; altre appartengono a minoranze o sono legate ad interessi particolari che cercano di identificarsi con
lEuropa; altre nascono con presupposti che implicano la negazione di una identit europea. La
maggior parte di esse creata con un obiettivo
nella mente. sempre necessario chiedere agli autori (e fautori) di una particolare interpretazione
quale sia lobiettivo che cercano di raggiungere.
Proporsi pertanto di scoprire una definizione
concettuale concordata dellEuropa come una entit oggettiva immutabile una ricerca impossibile, destinata a fallire come quando si cerca di
trattenere lacqua facendola passare per un setaccio. preferibile almeno come motivazione
tentare didentificare lEuropa ricostruendone la
complessa realt storica invece di cercare una
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II
LEuropa come espressione geografica
era allinterno dellimpero, la barbarie e le potenze straniere erano definite per esclusione, al di
l dellimpero. Definizione per esclusione e riconoscimento per antitesi hanno caratterizzato le asserzioni su di una identit europea, anche se in
modi diversi nel corso di tanti secoli.
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III
LEuropa sulla difensiva 500 1500 A. D.
LEuropa come occidente cristiano
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IV
Confini orientali dellEuropa
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V
LEuropa occidentale come entit culturale (1600-1800)
orientale, (dove esistevano sistemi commerciali altamente sviluppati) o anche India nei primi secoli
moderni (tranne il commercio).
LEuropa veniva identificata sulla base di caratteristiche integrate (o interrelate) intellettuali,
culturali, urbane, politiche ed economiche che
sottendevano il progresso materiale. Nonostante
marcate differenze regionali e nazionali in seno allEuropa, era emerso un certo consenso su ci che
era archetipicamente europeo, specie nellottica di
chi osservava lEuropa dallesterno. LEuropa dellIlluminismo divenne, in una forma idealizzata, il
successore laico del mondo cristiano medievale.
Nonostante molte delle invenzioni e innovazioni tecnologiche che caratterizzarono il progresso europeo provenissero da culture fuori dellEuropa, esse divennero parte di una dinamica
esclusivamente europea, soprattutto quella degli
stati marittimi nord-occidentali. Si sviluppava una
cultura scientifica laica e questa vasta cultura
scientifica era il prodotto della curiosit intellettuale (spesso finalizzata alla ricerca del guadagno
materiale o al rafforzamento del potere dello stato
nelle previsioni se non nei fatti). Lo scopo era
quello di esplorare la natura e rivelarne i segreti e
poi, alla luce delle nuove conoscenze, condurre
progressivamente la natura sotto il controllo
umano. Il sapere utile era la chiave, ed il fine, secondo la famosa espressione inglese del tempo, il
miglioramento.
Fondamentale per questa dinamica europea
occidentale fu levoluzione di stati-nazione vigorosi con codici giuridici, poteri di tassazione pi
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efficaci e processi amministrativi capaci di mobilitare risorse, specie per i compiti militari e navali,
in misura crescente e senza precedenti. Secondo
lespressione di John Pocock : La sovranit era la
precondizione della capacit commerciale. (J. G.
A. Pocock, in A. Pagden (ed.) The Idea of Europe
(CUP, 2002, p. 65).
Ci non doveva certo portare ad una Europa
cooperativa o alla unificazione politica, cose possibili solo con la conquista. Gli stati erano in rapporti competitivi, antagonistici, bellicosi allinterno dellEuropa. La religione non era sempre il
fattore di divisione. Stati cattolici erano in lotta
con altri stati cattolici, lInghilterra protestante era
in guerra con lOlanda protestante. Solo quando
cera un parziale orientamento lungo direttrici religiose, tali conflitti potevano dirsi guerre di religione, al di l della retorica. Le proposte (non da
parte dei politici) di una cooperazione europea furono avanzate alla fine del diciottesimo secolo
come reazione ad una Europa lacerata dalle
guerre: pochi anni nel corso del XVII e XVIII secolo videro lEuropa sfuggire ad una cos grande
violenza di stato.
Nonostante la bellicosit degli stati-nazione,
lIlluminismo certamente apport una comune civilt di maniere, una abituale sicurezza, nellambito della legge, per persone e propriet, un
grande fattore comune di vaste norme culturali e
intellettuali. Le scienze e la matematica, ad esempio, non si fermarono alle frontiere di stato. Furono posti limiti alla crudelt della guerra mediante complesse regole belliche e di trattamento
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degli sconfitti, catturati e prigionieri; ma tali vincoli erano validi solo per i combattenti europei e
degli altri stati civilizzati (come le colonie nordamericane delle potenze europee). Gli europei
erano eloquenti e profondamente consapevoli di
una tale comunanza culturale europea allorch si
trovavano oltre i confini dellEuropa occidentale
dove prevalevano il dispotismo orientale, la barbarie non-cristiana e lo stato selvaggio nelle sue
forme pi variegate. Come reazione, il culto del
nobile selvaggio rimase in larga parte un concetto letterario per quanti se ne restavano al sicuro
in Europa: non era coltivato molto dagli europei
che erano realmente a contatto con le culture primitive (tali nella loro considerazione).
Questa antinomia tra europeo e non europeo,
tra culture civilizzate e il loro opposto viene in
larga parte colta in uno dei romanzi di maggiore
impatto del diciottesimo secolo: Robinson Crusoe
di Daniel Defoe. Esso pu esser letto, e ancora lo
, come una storia davventura per ragazzi di un
naufrago europeo che sopravvive su di unisola
tropicale. Pu essere tuttavia analizzato anche
come mito molto sofisticato del progresso umano
dallo stato di natura alla civilt. Nel solo XVIII
secolo ci furono ben pi di 100 edizioni di Robinson Crusoe pubblicate in Gran Bretagna (molte di
pi nel secolo successivo) con traduzioni praticamente in ogni lingua europea nel XVIII secolo e
molte in francese ed in italiano. Chiaramente, Robinson Crusoe fu di gran lunga pi famoso della
Ricchezza delle Nazioni di Adam Smith. Il racconto di Crusoe simboleggia lesigenza del miglio26
ramento e della lunga marcia del progresso materiale delluomo nel controllo della natura, personificata in un singolo uomo che, gettato a riva, inizia in uno stato di natura (ma con scorte e utensili
recuperati dalla nave naufragata, simboli della
preoccupazione dei contemporanei per laccumulazione del capitale). Crusoe incarna la ragione
fondamentale del lavoro duro che quella di dotare la sua esistenza di quanto pertinente alla civilt. un primo mito delletica del lavoro come
mezzo del progresso materiale. Inoltre, Defoe conosceva quanto il filosofo John Locke aveva
scritto sulla teoria del diritto di propriet la quale
veniva giustificata con il fatto che luomo combina
il proprio lavoro per creare la propriet stessa
cosa che Crusoe fa letteralmente con il lavoro manuale. Defoe aveva anche una profonda conoscenza delle teorie del diritto naturale avendo
letto, come sappiamo, lopera del giurista tedesco
Pufendorf, ed era anche, tra laltro, il commentatore pi aggiornato della economia britannica
come una nutrita serie di suoi lavori mostr.
Robinson Crusoe, in quanto mito, ha unaltra
dimensione di significato che riguarda largomento qui discusso: limpatto delluomo europeo
fuori dellEuropa e il contatto tra una cultura civilizzata ed una che non lo . Crusoe vive nel timore
degli indigeni ostili, cannibali e al di sotto della soglia del vivere civile. la civilt europea opposta
alla barbarie e, quando Crusoe adotta uno dei nativi, Venerd, egli lo prende come schiavo naturale
soggetto allautorit di una cultura europea. Ci
equivale a presupporre la superiorit dellEuropa
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VI
Prime iniziative di cooperazione
denti, tra il 1792 e il 1815, gli stati europei si inflissero a vicenda sia in Europa sia in tutte quelle
parti del globo in cui era penetrato il potere europeo, seguirono iniziative di cooperazione europea.
Il Congresso di Vienna del 1815 e la Quadruplice
Alleanza tra le principali potenze vincitrici della
lotta contro la Francia diedero vita a quello che fu
definito un concerto dellEuropa. Questo concerto fu essenzialmente una coalizione anti-francese di grandi potenze per contrastare ogni nuovo
tentativo francese di egemonizzare lEuropa, per
assicurare stabilit e garantire la legittimit dei regimi monarchici tradizionali, se non proprio la restaurazione dellancien regime stesso. Non fu un
prototipo di una federazione generale europea, n
fu considerato tale. Tuttavia, tutte le esperienze
europee di guerre catastrofiche hanno dato luogo
alla visione di una unit europea in varie forme;
pi in particolare, naturalmente, dopo il 1945, per
cui, anche in questa prospettiva a lungo termine,
possiamo considerare gli strascichi delle guerre rivoluzionarie e napoleoniche come una risposta
alle tragedie causate dal conflitto tra stati.
Questa visione aveva trovato unautorevole
espressione filosofica nel 1795 nel saggio di Kant
sulla Pace Perpetua e negli scritti di Benjamin
Constant: era una visione illuministica delluniversalismo. Kant proponeva una federazione di stati
sovrani europei, resa possibile da una accettazione
collettiva delle norme culturali dellIlluminismo e
di quanto ciascun stato aveva in comune con gli
altri. Ci comprendeva leguaglianza formale dei
cittadini davanti alla legge, potere legislativo di30
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VII
LEuropa conquista il mondo
nel XIX secolo
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VIII
Formazione di stereotipi europei
e non-europei
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del XX secolo. Due milioni e mezzo di soldati indiani (tutti volontari) combatterono agli ordini
britannici nella II guerra mondiale. Lesercito indiano costitu un pilastro della condizione di potenza imperiale mondiale della Gran Bretagna.
Anche lo stato delle carriere in Gran Bretagna
dovette molto allimpero. Il servizio per limpero,
nella diplomazia, nellamministrazione civile o
nelle forze armate, diede la possibilit di percorrere carriere di grande prestigio nel Regno Unito
che furono riconosciute con una complessa gerarchia di decorazioni. E, ovviamente, furono i contribuenti indiani a finanziare salari e pensioni di
quanti lavoravano, o avevano lavorato, in India.
Pure nel settore commerciale privato, se non nei
trasferimenti ufficiali di risorse attraverso il settore pubblico, lIndia offr occasioni di guadagno.
In complesso, pertanto, lidentit dei britannici, in
quanto europei e minoranza bianca, fu rafforzata,
se non plasmata, dallimpero. Potremmo raccontare una storia simile per la Francia del XIX secolo, anche se in un microcosmo di dimensioni
minori.
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IX
Crisi e ricerca di una nuovo processo unitario, 1914 2006
La ricerca graduale di una migliore cooperazione tra gli stati-nazione dellEuropa dopo il
1945 e gli sforzi tesi a favorire un ulteriore rafforzamento delle istituzioni di questi stati devono essere considerati alla luce del crollo delle strutture
di base, ovvero delle istituzioni fondamentali e dei
processi che avevano caratterizzato il progresso
degli stati europei fino alla Grande Guerra del
1914-18. Furono le profonde interrelazioni la
combinazione e linterazione di questi costituenti
basilari del sistema che resero sistematico il
crollo generale, e, come reazione, motivarono
nuove iniziative. Tutto ci domin la coscienza
della gente comune dEuropa, dei milioni di persone che soffrivano non meno dei dirigenti dei
raggruppamenti politici. Il fatto era che la portata
e le dimensioni delle interazioni in gioco non avevano precedenti, e i disastri non facevano che aggravare pessimismo e disillusione.
I sistemi economici dei paesi europei, sia nei
rapporti allinterno dellEuropa sia in relazione alleconomia internazionale, conobbero disarticolazione e crisi ricorrenti.
Il commercio, il traffico marittimo ed il sistema
finanziario internazionale basato sullo standard
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aureo, che avevano sorretto il processo di industrializzazione dei paesi dellEuropa occidentale,
crollarono travolti dalle devastazioni e dagli stravolgimenti della Grande Guerra e successivamente dalla Grande Depressione degli anni 19291932 tra le due guerre. Altri danni e stravolgimenti di proporzioni anche maggiori seguirono
dopo il 1939. La citt di Londra era diventata il
principale centro commerciale e finanziario del
mondo in grado fornire liquidit finanziaria e prestiti a lungo termine allintera economia internazionale. Il sistema economico mondiale si rifletteva nello specchio dorato della finanza con sede
a Londra. La nuova crescita economica degli anni
Trenta non si verific in condizioni di libero mercato ma nel contesto di zone monetarie, blocchi
commerciali, attivit bancarie statali, industrie finanziate dallo stato. Il riarmamento di tutti i paesi
europei, che costituiva una risposta tardiva a
quanto era gi avvenuto in Germania, diede ulteriore slancio al sistema industriale dopo il 1935.
La rovina della moneta tedesca del periodo
1923-24, conseguente alle richieste di risarcimenti
del trattato di Versailles e alle tensioni che la
guerra e la sconfitta avevano imposto alla Germania, si verific nuovamente nel periodo 1945-47
per cui la priorit per la Germania fu quella della
stabilit finanziaria e del controllo dellinflazione;
questa priorit domin il nuovo reichmark e
deutschmark ed ora condiziona gli indirizzi della
banca centrale europea.
Il crollo industriale dellEuropa tra le due
guerre, che caus disoccupazione e sofferenza, fu
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di carattere strutturale in quanto le vecchie industrie principali della prima rivoluzione industriale
persero terreno nei confronti dei nuovi paesi industriali aggressivi, gli Stati Uniti in particolare,
che avevano prosperato durante la Grande
Guerra (come avrebbero fatto anche nella II
Guerra Mondiale). Prodotti tessili, carbone, costruzioni navali, ferro le principali fonti di lavoro industriale si indebolirono e, data la loro
concentrazione in certe regioni, produssero immensi disagi sociali. La disoccupazione media per
lintero periodo interbellico colp pi del 10%
della forza lavoro, raggiungendo pi del 20% negli anni della depressione. Questo declino industriale non fu affatto compensato dalla nuova crescita industriale in quelle che allora erano industrie molto minori: veicoli, elettricit, petrolio, aeronautica, chimica, alcune nuove industrie di consumo, infrastrutture nel settore trasporto e nuova
urbanizzazione.
Gli anni tra le due guerre furono caratterizzati
in primo luogo, come parziale conseguenza di
questi fallimenti economici, finanziari e industriali, da endemici insuccessi politici. In molti
casi, i fragili stati nuovi, creati dal Trattato di Versailles, non riuscirono ad assicurare un efficace
governo costituzionale. Furono intaccati i fattori
determinanti che sono alla base di una democrazia
liberale e parlamentare. I sindacati scontenti sostennero lestremismo politico della sinistra; altri
partiti borghesi e contadini adottarono atteggiamenti di estrema destra. La Russia, soggetta al regime bolscevico dopo il 1917, si era ritirata da
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X
La ripresa europea
economica e politica dopo il 1945
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Nello sforzo iniziale di ricostruzione dellEuropa occidentale il piano Marshall costitu un elemento di propulsione. Pi importanti nel pi
lungo termine furono le politiche americane per la
rigenerazione dellindustria europea in termini di
miglioramento di produttivit, ricerca e sviluppo.
Gli Stati Uniti considerarono lEuropa un alleato
fondamentale per gli interessi strategici globali
dellAmerica nella Guerra Fredda contro lUnione Sovietica. Ci spiega gli sforzi fatti per far
rinascere leconomia europea e linsistenza per la
creazione della CEE e della UE. Lintegrazione
europea fu un obiettivo della politica americana in
questo contesto e gli Stati Uniti esercitarono pressioni sul Regno Unito perch vi prendesse parte.
Forse il fattore di maggiore impatto fu la ininterrotta penetrazione in Europa delle imprese e
degli investimenti americani. Si potrebbe sostenere che le banche e le aziende americane trassero
maggior profitto dalle opportunit offerte dal
commercio transfrontaliero e dalle iniziative in
ambito europeo di qualsiasi altro membro della
CEE.
Nel pi vasto ambito delleconomia internazione linfluenza americana stava acquistando
maggiore rilevanza con il predominio americano
nelle nuove organizzazioni internazionali (Nazioni
Unite, Banca Mondiale, FMI e GATT (Accordo
Generale su Tariffe e Commercio), lantesignano
dellattuale WTO (Organizzazione per il Commercio Mondiale). Ci diede una sicurezza basata
sul dollaro con il cambio fisso del dollaro allenorme incremento di commercio internazionale
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tannico ricchi come la Gran Bretagna o pi ricchi per reddito pro capite mentre le loro economie, evolvendosi, cessavano di essere complementari alla Gran Bretagna, landamento dei loro
scambi commerciali sub un cambio di direzione
dato che, gradualmente eliminato laccesso preferenziale al mercato britannico (il maggiore mercato di importazione per alimentari e materie
prime), questi paesi si trovarono di fronte alla barriera doganale della CEE in seguito allingresso
britannico del 1973. Sentimenti, vincoli personali
e familiari, legami informali in seno al Commonwealth, le visite reali di rito ed il cricket continuarono ad essere il cemento comune del Commonwealth. Un parallelo immaginario fu il Sacro Romano Impero in quanto fantasma della realt materiale precedente.
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XI
Nuove istituzioni europee
Alla luce di questa situazione ci si pu domandare quale sia stata levoluzione delle istituzioni
europee. In questa sede si pu solo fare un racconto sommario di negoziati estremamente complessi e dei relativi esiti. La spinta verso lunit europea fu alimentata dai ricordi ancora vivi di
morte, distruzione, sconfitta ed emigrazioni forzate in massa. In pratica ogni famiglia, come anche ogni politico, dEuropa, portava le cicatrici di
questa esperienza. Di importanza fondamentale
erano la costituzione di un sistema che impedisse
il ripetersi degli eventi e pi specificatamente che
legasse Francia e Germania e lemergere di una
consapevolezza delle conseguenze che potesse
comportare una Germania divisa. Ci non poteva
essere ottenuto con trattati internazionali temporanei, una modalit tipica degli accomodamenti
postbellici del passato, bens mediante una graduale integrazione a livello istituzionale. I federalisti convinti, che furono a capo degli apparati burocratici dei nuovi organismi europei, non abbandonarono mai questa idea e Jean Monnet ne fu
il portavoce pi eloquente.
La Comunit Europea del Carbone e dellAcciaio del 1951 divenne il prototipo con molte delle
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caratteristiche che poi furono comprese nel Trattato di Roma e nella successiva istituzione della
CEE e della UE. La CECA doveva essere permanente e assicurare la coordinazione delle industrie
principali di ciascun paese partecipante (che
avrebbe impedito ogni futura corsa al riarmamento); ogni paese avrebbe avuto un posto nellAutorit comune; ci sarebbe stato un ramo giudiziario un iniziale tribunale europeo per risolvere le dispute; ci sarebbe stata una burocrazia
esecutiva centrale per applicare le decisioni dellAutorit. Il Trattato di Roma, che diede vita alla
CEE ed diventato la base della successiva evoluzione dellintegrazione europea mediante lunificazione istituzionale, riusc principalmente a
creare una zona di libero scambio sebbene lobiettivo dichiarato degli stati che siglarono il trattarono fosse ununit federale finale.
Il libero movimento delle merci allinterno dellEuropa e dazi doganali comuni per il commercio
extraeuropeo furono obiettivi largamente raggiunti. Tuttavia lEuropa ancora in attesa di un
libero mercato dei servizi, regimi fiscali, di una legislazione comune su lavoro e welfare, del libero
movimento in Europa del capitale e dei flussi di
investimenti non-nazionali, nonostante lampliamento del potere giurisdizionale della corte di
giustizia europea. Molti ostacoli ancora esistono
per la migrazione del lavoro e dellimmigrazione
tra gli stati membri.
Prima del Trattato di Roma fall il tentativo di
costituire una Comunit di Difesa Europea con
importanti implicazioni per forze armate comuni.
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Anche la ricerca di una politica estera europea comune non stata appoggiata molto dagli stati-nazione nella loro qualit di membri della UE e non
si andati oltre un ruolo di coordinazione. I conflitti di interesse hanno impedito un efficace intervento europeo congiunto nei Balcani, in Africa e
nel Medio Oriente; e i singoli stati europei,
quando sono effettivamente intervenuti, lo hanno
fatto in massima parte sotto la propria sovranit.
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XII
Ostacoli sulla strada del federalismo
dominato da ristrette considerazioni nazionalistiche rispetto alla Francia, che vedeva nellunit europea un contrappeso agli Stati Uniti.
Nonostante lostilit francese allentrata della
Gran Bretagna nella CEE, dovuta ai timori che la
Gran Bretagna potesse costituire un contrappeso
alla Francia (in particolare minacciando la diarchia
tra Francia e Germania le cui opinioni dominavano
a Brussels), tuttavia, sotto certi aspetti, la Francia di
de Gaulle aveva nei riguardi della integrazione europea unopinione simile a quella della Gran Bretagna, racchiusa nellespressione lEuropa delle Patrie di De Gaulle. Al di l della retorica, la Francia
aveva la stessa riluttanza a sacrificare la realt della
sovranit nazionale in favore di uno stato federale
europeo. Finch la Francia poteva preservare gli interessi nazionali esercitando il potere attraverso il
Consiglio dei Ministri e controllando gli burocrati
di Brussels, la UE poteva ben giovare agli interessi
francesi. La Gran Bretagna, con una visione marcatamente diversa dei propri interessi nazionali, poteva anche accettare questa strategia una volta firmato il trattato di Roma del 1973.
Nonostante le dichiarazioni di intenti e le professioni di fede in una futura Europa integrata, negli anni 70 la CEE non era riuscita a far progressi,
ad eccezione di una zona di libero commercio e
dellunione doganale, in campi quali difesa, politica estera, mercato comune dei servizi, leggi sul
lavoro, coordinamento fiscale nazionale e punti
principali della sovranit legale e monetaria. Tuttavia, il quadro istituzionale era al suo posto e
stava sviluppando una forza tutta propria.
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XIII
Limitazioni della sovranit
una vasta gamma di questioni) alla legge europea fu concessa la precedenza sulle leggi nazionali. Ci ha portato ad un flusso crescente di
vertenze giudiziarie in quanto persone, societ
ed organizzazioni si appellano alle leggi europee
e alla Dichiarazione dei diritti delluomo per ricorrere contro le decisioni dei tribunali nazionali. Ci non fa che accrescere enormemente
prestigio e autorit della legislazione dellUe e
del flusso di direttive di Brussels che fissano le
regole di comportamento di molte professioni,
dellindustria e del commercio. Le procedure
contabili, ad esempio, sono state trasformate da
queste direttive europee. Lo shibboleth della sovranit nazionale, come espressione dellindipendenza nazionale, invocato dai politici di destra, pu essere adatto a suscitare sentimenti nazionalisti e xenofobici (e contro gli immigrati)
ad un livello di emotivit irrazionale larma del
demagogo di ogni dove. In Gran Bretagna lo
slogan La Gran Bretagna ai britannici, Salviamo la sterlina, Salviamo la regina, Conserviamo linno nazionale e sventoliamo la bandiera. Queste invocazioni ataviche di sovranit
nazionale e di indipendenza nazionale sono in
graduale ritirata. paradossale che la pi basilare delle espressioni della sovranit nazionale,
lindipendenza militare, fu la prima ad essere abbandonata dopo il 1945 quando la Nato guidata
dagli Stati Uniti fu creata allo scopo di coordinare la strategia militare in Europa contro la
Russia nella Guerra Fredda e frenare uneventuale ripresa militare da parte della Germania.
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Unaltra caratteristica fondamentale della indipendenza nazionale stata, tradizionalmente, lindipendenza in materia di politica monetaria e di
conservazione della moneta nazionale. Ci ha un
grosso peso sulla elaborazione e sulla realizzazione di politiche finanziarie ed economiche interne ed esterne.
quindi comprensibile come lunificazione
monetaria abbia rappresentato laspetto pi difficile dellintegrazione europea su cui ci si finora
cimentati. Sono state tentate senza successo varie
iniziative per coordinare le monete europee e le
politiche delle banche centrali nazionali degli stati
membri. Il sistema di cambio e lo SME crollarono
entrambi nel 1988 e 1992. Poi, nel 1998, come si
sa, la sovranit monetaria fu finalmente abbandonata (e lo sar definitivamente?) dagli 11 stati
membri dellarea delleuro, e della gestione della
moneta comune delleuro fu incaricata la nuova
BCE con sede a Francoforte. La Gran Bretagna e
gli stati scandinavi se ne stettero da parte (come
ancora fanno oggi), ma ladesione alleurozona fu
considerata almeno in linea di principio una
condizione per lammissione di quei paesi che
fanno domanda di ingresso. La Gran Bretagna
(con la Danimarca) accettarono in linea di principio di prendere in considerazione ladesione
quando i tempi fossero stati propizi il crollo
dello SME (a cui la Gran Bretagna aveva aderito
nel 1992) aveva mandato in fibrillazione la City di
Londra e creato grande scetticismo sulla unificazione monetaria europea, cosa che continua ad esserci. Dal 1998 la fortuna delleuro e degli stati73
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XIV
Questioni presenti e future
state assorbite nella categoria pi vasta dellappartenenza alla Ue dando vita a specifiche istituzioni
e improntando di s politica, economia ed anche
(per alcuni aspetti principali) cultura. Questo processo ha conferito una nuova particolare realt al
concetto di Europa. Il possibile ingresso della
Turchia e di alcuni stati balcanici rimette in circolo alcuni degli argomenti medievali per cui lEuropa coincide con loccidente cristiano ed un
circolo cristiano (ricordiamoci per che la Chiesa
ortodossa greca, come quella russa, stata sempre
oltre il confine e che la Grecia gi uno stato
membro).
Le condizioni costituzionali e culturali necessarie per entrare a far parte della UE ricalcano le
norme dei paesi europei occidentali nella generale
condivisione dei criteri illuministici di vecchia
data: regimi costituzionali stabili (vale a dire quelli
attuali democratici), diritti umani, autonomia del
sistema giudiziario, efficace applicazione delle
leggi, onest in politica e amministrazione, accettazione delle regole del libero mercato, disciplina
finanziaria statale in conformit alleuro e alle sue
regole. Le assicurazioni date su questi punti devono essere dimostrate concretamente da parte di
tutti i paesi che aspirano a diventare membri della
UE e ci rappresenta un problema per alcuni
paesi che hanno fatto domanda.
Le visioni alternative concorrenti dellEuropa allordine del giorno possono essere etichettate, per usare le parole delle parti in causa, come
modello sociale contro modello liberale (o
del libero mercato). Entrambi gli aggettivi sono
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XV
Dopo il 2006, pi domande che risposte
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motiva di Brussels, che guida lintegrazione europea, ha un freno ma anche una marcia indietro?
Gli effetti combinati di molte forze complicano
questo processo in quanto la legislazione europea,
una volta promulgata e poi legittimata dalla corte
europea, si consolida nelle leggi di ciascun stato
membro ed entra a far parte dei sistemi amministrativi nazionali. Se il processo di promulgazione
della legislazione europea carico di problemi,
ci non niente a paragone della difficolt insita
nello smantellamento del sistema retroattivo.
Questo processo cumulativo che si consolida e
rafforza da s estremamente complesso per cambiare direzione a meno che non ci sia la necessit
di reagire ad una grande crisi che minacci lesistenza stessa della Unione.
Questa discussione delle scelte future che la
Ue deve fare stata posta nei termini di problemi
di scelte politiche, la qual cosa potrebbe sembrare
una priorit sbagliata a conclusione di un breve
saggio che ha come oggetto i cambiamenti della
identit europea nel corso dei secoli. Tuttavia, ora
come prima, linsieme delle scelte di linea politica che d lidea dei valori professati dallEuropa
e che crea limmagine che di s proietta lEuropa
verso il mondo esterno. A sua volta, questo insieme genera lidentit europea quale viene concepita dal mondo esterno e quale si forma in Europa
in tutte le sue variazioni. Ci riporta la discussione
al problema centrale di questo testo i cambiamenti della identit concettuale di quella entit
che sempre pi determina il nostro presente ed il
nostro futuro.
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Indice
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