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attestazione (SOA). E'necessario che per tali lavori sui beni culturali, il
progetto preliminare sia accompagnato da una scheda tecnica,
redatta a cura di professionisti o restauratori; possono inoltre essere
redatte da funzionari tecnici dell'amministrazione aggiudicatrice, in
possesso di adeguata professionalit in ordine all'intervento da seguire.
L'individuazione del contraente deve di regola avvenire mediante
procedure aperte o ristrette, a seconda che il contratto abbia o non abbia
per oggetto la sola esecuzione o quando il criterio di aggiudicazione non
sia o sia quello dellofferta economica pi vantaggiosa. Il tutto si basa
sullespletamento di una gara. In alternativa, in casi eccezionali, si pu
ricorrere a procedure negoziate o ad esecuzione in economia.
Nella prima trattativa la scelta del contraente avviene dopo aver
interpellato pi persone o ditte. Nell'esecuzione in economia
l'amministrazione, a mezzo di un proprio funzionario che ne assume la
responsabilit, affida l'esecuzione dei lavori ad un soggetto terzo per un
corrispettivo prefissato.
Le varianti in corso d'opera: consistono nella necessit di adeguare il
progetto e l'esecuzione alle caratteristiche del bene oggetto
dell'intervento e al variare dei criteri della disciplina del restauro.
LA CIRCOLAZIONE DEI BENI CULTURALI
Disciplinata nei capi IV e V el Codice. Con l'espressione circolazione ci si
riferisce non solo agli spostamenti materiali di beni culturali e cose di
interesse culturale, ma anche e soprattutto, alla circolazione giuridica
degli stessi attraverso atti giuridici quand'anche da essi non derivi uno
spostamento fisico del bene o della cosa.
LA CIRCOLAZIONE IN AMBITO NAZIONALE: Si riserva un trattamento
differenziato ai beni del demanio culturale, che sono inalienabili (art54).
Con tale termine non si intende solo la vendita dei beni del demanio
culturale, ma ogni contratto atto a trasferire la propriet di detti beni,
quale, solo per fare un esempio, la permuta o la donazione. L'art 54
definisce quelle categorie di beni del demanio per cui viene esclusa ogni
possibilit di alienazione: immobili di aree archeologiche,immobili
riconosciuti monumenti nazionali,raccolte di musei e pinacoteche,archivi.
L'autorizzazione ad alienare (art57) comporta la cessazione della natura
demaniale del bene ma non del carattere culturale degli stessi.
Ai fini della tutela vi l'obbligo di denuncia degli atti di trasferimento
delle propriet e della detenzione di beni culturali. Sono obbligati alla
denuncia:
-l'alienante-l'acquirente-l'erede (anche gli enti pubblici e le persone
giuridiche private senza scopo di lucro). La denuncia deve effettuarsi nel
termine di 30 giorni decorrenti dall'atto di trasferimento. Deve essere
presentatala Soprintendente del luogo in cui si trovano i beni con
l'indicazione dei dati identificativi delle parti, la loro sottoscrizione, i dati
identificativi del bene, l'indicazione del luogo in cui si trovano i beni,
l'indicazione della natura e delle condizioni dell'atto di trasferimento.
"bellezze naturali".
-La Legge n. 431/85, detta "Legge Galasso", costituisce la prima
normativa organica per la tutela degli aspetti naturalistici del territorio
italiano, incidendo decisivamente anche nel campo particolarmente
delicato dei rapporti tra Stato e Regioni. La norma classifica come
bellezze naturali soggette a vincolo tutta una serie di territori individuati
in blocco e per categorie morfologiche senza la necessit di alcun
ulteriore provvedimento formale da parte della pubblica
amministrazione. ( ghiacciai e circhi glaciali; parchi e riserve naturali; le
zone umide; i territori ricoperti da foreste e boschi; le zone di interesse
archeologico; i territori costieri; fiumi, torrenti e corsi d'acqua... ).
-Il Codice del 2004 recependo tale impostazione, attua una riforma
epocale individuando espressamente i beni paesaggistici come parte
costitutiva del patrimonio culturale, al pari delle opere d'arte e dei
monumenti, ed oggetto di tutela e, ove possibile, di riqualificazione. " Il
paesaggio una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano
dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni ".
E' possibile operare una tripartizione dei beni paesaggistici:
a) beni individuati a seguito di procedimento amministrativo
(dichiarazione di notevole interesse pubblico);
b) beni tutelati ope legis;
c) beni tutelati in base a piani paesaggistici.
Il nuovo Codice attribuisce rilevanza primaria ai piani paesaggistici che
diventano lo strumento fondamentale di protezione, valorizzazione e
gestione del paesaggio. Tenendo conto delle caratteristiche naturali e
storiche del contesto ambientale e della rilevanza ed integrit dei valori
paesaggistici, il piano deve ripartire il territorio regionale in ambiti
omogenei da quelli di elevato pregio paesaggistico fino a quelli
significativamente compromessi o degradati determinati in funzione dei
diversi livelli di valore paesaggistico riconosciuti, cos da attribuire a
ciascun ambito adeguati obiettivi di qualit paesaggistica. In sostanza la
Regione, adottando il piano paesaggistico, ha la possibilit di scegliere
per ogni ambito, le forme pi idonee di protezione e di valorizzazione dei
caratteri paesaggistici dei luoghi.
Un'ulteriore novit costituita dalla facolt attribuita alle Regioni di
stipulare accordi con il Ministero per l'elaborazione d'intesa dei piani
paesaggistici; ci mira a prevenire conflitti tra Stato e Regioni.
La qualificazione di un bene immobile come bene paesaggistico ha
l'effetto di costituire su quell'area un vincolo dal quale conseguono
significative limitazioni amministrative al potere di godimento e di
disposizione del proprietario e dei titolari di diritti di godimento sul bene.
Tale vincolo paesaggistico fa sorgere un dovere di conservazione dello
stato attuale dell'area soggetta a protezione. Costituiscono oggetto di
limitazione tutte quelle attivit che possono determinare un'alterazione
dello stato dei beni vincolati, tale da pregiudicare i valori paesaggistici
insiti nell'immobile protetto. Coloro che intendano eseguire opere o
interventi su beni paesaggistici sono tenuti a richiedere apposita
autorizzazione:
Essa consiste in un apprezzamento tecnico discrezionale con cui si opera
un giudizio di compatibilit del progetto di opere ed interventi proposto
con quelle caratteristiche del bene paesaggistico che ne richiedono la
protezione; a tal fine il progetto deve indicare in modo sufficientemente
chiaro e preciso le modificazioni che si intendono eseguire.
L'autorizzazione potr indicare anche le modalit di realizzazione degli
interventi che consentano di salvaguardare i valori paesaggistici insiti nel
bene vincolato. Il legislatore ha previsto che entro 40 giorni dalla
ricezione dell'istanza, accertata la compatibilit paesaggistica
dell'intervento, l'amministrazione trasmette la proposta di autorizzazione
corredata dal progetto alla competente Soprintendenza e d
comunicazione agli interessati dell'avvio del procedimento. La
Soprintendenza comunica il parere entro 60 giorni, decorsi questi,
l'amministrazione assume comunque le determinazioni in merito alla
domanda di autorizzazione. E' comunque previsto il ricorso al TAR o il
ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. E'previsto inoltre il
divieto di autorizzazioni postume, ovvero rilasciate dopo l'esecuzione
anche parziale dei lavori, fatto che incentiverebbe la realizzazione di
interventi abusivi su tutto il territorio nazionale.
L'articolo 152 detta una disposizione particolare per i lavori di apertura di
strade e di cave, di realizzazione di condotte per impianti industriali e di
palificazioni nell'ambito e in vista di aree assoggettate a vincolo
paesaggistico: la Regione e il Ministero hanno la facolt di prescrivere le
distanze, le misure e le varianti ai progetti in corso d'esecuzione, tenendo
conto dell'utilit economica delle opere gi realizzate. Pertanto sono
previsti limiti non solo quando gli interventi ricadono in terreni sotto
vincolo, ma anche in prossimit di beni assoggettati a tutela ( zone di
rispetto ). Quando tali interventi devono essere realizzati in zone di
interesse archeologico, le Regioni sono tenute a consultare in via
preventiva le Soprintendenze, le quali possono suggerire modalit di
esecuzione dei lavori compatibili. Le misure cautelari: inibizione e
sospensione dei lavori, per evitare che vengano eseguiti lavori che
compromettano irrimediabilmente il valore paesaggistico dei luoghi.
LE AREE NATURALI PROTETTE La Legge quadro 6 dicembre 1991 n. 394
ha l'obiettivo fondamentale di individuazione dei principi fondamentali
per l'istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di
garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la
valorizzazione del patrimonio naturale del nostro paese. La legge quadro
classifica le aree naturali protette in :
a) parchi nazionali;
b) parchi naturali regionali;
c) riserve naturali;
d) aree protette marine.
Il Comitato per le aree naturali protette si occupa di integrare la
classificazione delle arre protette, di approvare l'elenco ufficiale delle
aree protette e di adottare il Programma triennale per tali aree.
Gli artt 178 e 179 disegnano una tutela penale della genuinit delle
opere d'arte:puniscono la contraffazione,commercializzazione dei falsi e
talune attivit che potrebbero favorire l'una e l'altra. Presupposto per la
rilevanza penale delle condotte che l'agente conosca la falsit
dell'opera o dell'oggetto; non inoltre sufficiente creare un falso,ma
necessario, perch vi sia il reato,che questo avvenga al fine di trarne
profitto
Norme penali in bianco:sono contenute nell'art 180 del codice. Si tratta di
norme nel cui testo fissata la sanzione ma non il precetto,che viene
rimandato all'art 650 del Codice penale.