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La disciplina del lavoro a progetto riformato con la Legge n.

92 del 2012 stato


trattato e ulteriormente spiegato nella Circolare dellINAIL n. 13 del 19/02/13 con
lobiettivo di contrastarne un uso non corretto, mediante apposite restrizioni alla
possibilit del datore di lavoro di avvalersi di tale tipologia contrattuale.
Innanzitutto la stessa definizione di lavoro a progetto, ferma restando la disciplina
degli agenti e rappresentanti di commercio, nonch delle attivit di vendita diretta di
beni e di servizi realizzate attraverso call center outbound per le quali il ricorso ai
contratti di collaborazione a progetto consentito sulla base del corrispettivo definito
dal CCNL di riferimento, i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa
prevalentemente

personale

senza

vincolo

di subordinazione

devono

essere

riconducibili a uno o pi progetti specifici determinati dal committente e gestiti


autonomamente dal collaboratore. Il progetto in s deve essere funzionalmente
collegato a un determinato risultato finale e non pu consistere in una mera
riproposizione delloggetto sociale del committente, avuto riguardo al coordinamento
con lorganizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per
lesecuzione dellattivit lavorativa. Inoltre si chiarisce che il progetto non pu
comportare lo svolgimento di compiti meramente esecutivi o ripetitivi. abrogato,
quindi, con effetto dal 18 Luglio 2012, data dellentrata in vigore della riforma
Fornero, il riferimento ai programmi di lavoro o fasi di esso, contenuto nella
precedente previsione normativa. Il progetto deve essere funzionalmente collegato ad
un risultato finale e deve individuare il suo contenuto caratterizzante ed il risultato
finale idoneo a realizzare uno specifico e circoscritto interesse del committente
obiettivamente verificabile. Il progetto non pu consistere in una mera riproposizione
delloggetto sociale del committente, ma deve avere una necessaria specificit e
autonomia di contenuti e obiettivi. I rapporti di lavoro che non possono inquadrarsi
come collaborazione coordinata e continuativa a progetto sono i seguenti: addetti alla
distribuzione di bollette o consegna di giornali, riviste e elenchi telefonici; addetti alle
agenzia ippiche; addetti alle pulizie; autisti e autotrasportatori; baristi e camerieri;
commessi e addetti alle vendite; custodi e portieri; estetiste e parrucchieri; istruttori
di autoscuola; letturisti di contatori; manutentori; magazzinieri; addetti alle attivit di
segreteria e terminalisti; addetti alla somministrazione di cibi e bevande; muratori;
prestazioni rese nellambio di call center per servizi cosiddetti in bound. Se manca il
progetto opera una presunzione legale assoluta circa la natura subordinata del
rapporto di lavoro, stessa cosa quando manca lindicazione del progetto, senza
possibilit per il datore di lavoro di fornire la prova contraria ovvero il progetto si

limita

riprodurre

loggetto

sociale

dellimpresa.

La

presunzione

relativa

di

subordinazione invece opera nelle ipotesi in cui si ricorre al lavoro a progetto per
dissimulare rapporti di lavoro subordinato. In tali casi opera la conversione del
contratto di lavoro a progetto in lavoro subordinato. A tal proposito la riforma del
lavoro ha aggiunto allarticolo 69, comma 2 del D. Lgs. n. 276 del 2003 il seguente
periodo: salvo prova contraria a carico del committente, i rapporti di collaborazione
coordinata e continuativa, anche a progetto, sono considerati rapporti di lavoro
subordinato sin dalla data di costituzione del rapporto, nel caso in cui lattivit del
collaboratore sia svolta con modalit analoghe a quella svolta dai lavoratori dipendenti
dellimpresa committente, fatte salve le prestazioni di elevata professionalit che
possono essere individuate dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali
comparativamente pi rappresentative sul piano nazionale.
Le novit per i lavoratori a progetto si applicano ai contratti di collaborazione stipulati
dopo il 18/7/2012, data di entrata in vigore della Legge n. 92 del 2012 e di
conseguenza, alle collaborazioni a progetto in corso a tale data si continuano ad
applicare le norme vigenti fino al termine finale previsto nel contratto.
Per ci che riguarda poi il corrispettivo nel contratto a progetto, si prevede che il
compenso del collaboratore non possa essere inferiore ai minimi salariali applicati nel
settore medesimo alle mansioni equiparabili svolte dai lavoratori subordinati, dai
contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di
lavoro pi rappresentative sul piano nazionale. Lobbligo assicurativo, per il personale
occupato con contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto,
continua

ad

essere

assolto

secondo

le

condizioni

previste

per

lavoratori

parasubordinati, in presenza dei requisiti oggettivi e soggettivi per lapplicazione


dellassicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, tenuto conto delle
innovazioni apportate dalla Riforma del lavoro ai requisiti del progetto. Per quanto poi
riguarda il calcolo del premio assicurativo si confermano le istruzioni in vigore per i
lavoratori parasubordinati, per cui il premio assicurativo dovuto, ripartito nella misura
di un terzo a carico del lavoratore e di due terzi a carico del committente, calcolato
in

base

al

tasso

applicabile

allattivit

svolta,

sullammontare

delle

somme

effettivamente erogate al collaboratore, nel rispetto dei limiti minimo e massimo


previsti per il pagamento delle rendite erogate dallInail. Nel corso dellaccertamento,
il funzionario di vigilanza dellINAIL che non ravvisi nel contratto uno specifico
progetto o verifichi che lindividuazione del progetto si traduce in una vuota clausola
di stile, finalizzata a dissimulare il reale rapporto di lavoro, proceder alla

riqualificazione del rapporto di collaborazione in un rapporto di lavoro subordinato a


tempo

indeterminato. Il funzionario

di vigilanza dovr

pertanto

accertare

la

sussistenza dei requisiti di ricorrenza del progetto come sopra illustrati. Se questi
mancano il progetto dovr ritenersi assente, con la conseguenza, dal punto di vista
sanzionatorio, della trasformazione del rapporto in contratto di lavoro subordinato a
tempo indeterminato, fin dalla data di costituzione dello stesso.

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