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L’Antropologia come Storia Naturale dell’Uomo
Premesso che la storia dell’uomo non comincia con l’Homo sapiens, bensì milioni di anni prima, quando,
cioè, una differenziazione genetica, una casualità orientata o meno secondo la più recente teoria
evoluzionistica non disconosciuta, ora, anche dall’esegesi predominante nella Chiesa cattolica, ne provocò il
progressivo distacco dal gruppo delle scimmie antropomorfe, vuole darsi qui agli interessati, oltre che una
definizione di Antropologia, una, come si vedrà, delle tante scienze coinvolte nello studio dell’Uomo,
l'indicazione di una fonte abbastanza articolata e completa sulla storia naturale della nostra specie.
Il sito è di proprietà della DeAgostini S.p.A. Poiché vige il diritto d'autore, ed è vietata la riproduzione anche
parziale, si indica pertanto la sola fonte.
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approfondimenti e bibliografia.
Albertein
Premio Nobel
Per la fisica (1921)
Albert Einstein. Fonte: Wikiquote
Albert Einstein (1879 – 1955), fisico, scienziato e matematico
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Citazioni di Albert Einstein
• A parer mio, la scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul
temperamento umano, avrebbe un'influenza estremamente benefica sulla maggior parte
dell'umanità. (citato in Steven Rosen, Il vegetarismo e le religioni del mondo, traduzione di
Giulia Amici, Jackson Libri 1995, p. 130)
• C'è qualcosa come "lo stato reale" di un sistema fisico che esiste obiettivamente,
indipendentemente da ogni osservazione o misurazione e che in linea di principio si
descrive con i mezzi di espressione della fisica (quali mezzi di espressione e, di conseguenza,
quali concetti fondamentali si debbono utilizzare al riguardo... è cosa che secondo me
ancora non si conosce). Questa tesi sulla realtà non ha il senso di un enunciato chiaro in sé,
a causa del suo carattere "metafisico". Ha soltanto il carattere di un programma. (citato in
Fulvio Papi, Filosofie e società 3. Filosofia contemporanea, Zanichelli, p. 559)
• Certe volte mi domando perché sia stato proprio io a elaborare la teoria della relatività. La
ragione, a parer mio, è che normalmente un adulto non si ferma mai a riflettere sui
problemi dello spazio e del tempo. Queste sono cose a cui si pensa da bambini. Io invece
cominciai a riflettere sullo spazio e sul tempo solo dopo essere diventato adulto. Con la sola
differenza che studiai il problema più a fondo di quanto possa fare un bambino. (citato da
Ronald W. Clark in Selezione dal Reader's Digest, febbraio 1973)
• Ci si potrebbe attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione
che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile
all'ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d'ordine che, per
esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere
completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall'uomo, il successo di
una tale impresa presuppone un alto grado d'ordine nel mondo oggettivo, che non era
affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del "miracoloso", che
cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza. E qui sta il punto debole dei
positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con
successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli. La
cosa curiosa, certo, è che dobbiamo accontentarci di riconoscere il "miracolo", senza poter
individuare una via legittima per andar oltre. (da una lettera a Maurice Solovine,
GauthierVillars, Parigi, 1956)
• Ci sono solo due modi di vivere la propria vita: uno come se niente fosse un miracolo; l'altro
come se tutto fosse un miracolo. (citato in Michael J. Gelb, Il Genio che c'è in te)
• Ciò che veramente mi interessa è se Dio avesse potuto fare il mondo in una maniera
differente, cioè se la necessità di semplicità logica lasci qualche libertà. (citato in S. W.
Hawking e W. Israel, Einstein. A Centenary Volume, Cambridge University Press, 1987)
• Come si può mettere la Nona di Beethoven in un diagramma cartesiano? Ci sono delle
realtà che non sono quantificabili. L'universo non è i miei numeri: è pervaso tutto dal
mistero. Chi non ha il senso del mistero è un uomo mezzo morto. (citato in Mario Canciani,
Vita da prete, Mondadori 1991, p. 94)
• Cosa ci spinge, dunque, ad elaborare teoria dopo teoria? Perché, addirittura, formuliamo
teorie? La risposta alla seconda domanda è semplice: perché amiamo «comprendere», ossia
ridurre i fenomeni per mezzo del procedimento logico a qualcosa di già noto o
(manifestamente) evidente. Prima di tutto sono necessarie nuove teorie quando si
affrontano fatti nuovi che non possono essere «spiegati» da teorie esistenti. Ma questa
motivazione è, per così dire, banale, imposta dall'esterno. C'è un'altra motivazione più
sottile e di non minore importanza. Si tratta dello sforzo verso l'unificazione e la
semplificazione delle premesse della teoria nel suo insieme (ossia, il principio di economia
di Mach, interpretato come un principio logico). (dall'articolo scritto per «Scientific
American» nel 1950, tradotto in Italia nel 1979 da «Le Scienze», n.° 129)
• Cosa dovrei dire riguardo al lavoro di una vita di Bach? Ascoltalo, suonalo, amalo, adoralo –
e stai zitto! (dalla risposta al sondaggio del settimanale tedesco Illustrierten Wochenschrift,
1928)
• Credo che una condotta di vita semplice e discreta sia la cosa migliore per tutti, la cosa
migliore per il corpo e la mente. (citato in Michael J. Gelb, Il Genio che c'è in te)
• Dio non gioca a dadi con l'universo.[1] (da una lettera del 4 dicembre 1926 a Niels Bohr;
citato in Bartolomeo, Magni, p. 174)
• È difficile spiegare questo sentimento [la religione cosmica] a qualcuno che ne è
completamente privo, specialmente se non esiste nessuna raffigurazione antropomorfica
che possa corrispondere. Gli individui percepiscono la futilità dei desideri umani e gli scopi
e al contrario il meraviglioso ordine che sta alla base della natura. L'esistenza di ognuno di
noi viene percepita come una specie di prigione e ricerchiamo un'esperienza dell'universo
come un singolo significante tutto. I geni religiosi di tutte le epoche si sono distinti per
questo tipo di sentimento religioso, che non concepisce né dogma né Dio a immagine
dell'uomo; e così non ci possono essere chiese i cui principali insegnamenti siano basati su
questi principi. (dal New York Times Magazine del 9 novembre 1930)
• Eppure ogni teoria è speculativa. Quando i concetti fondamentali di una teoria sono
relativamente «vicini all'esperienza» (come per esempio i concetti di forza, pressione,
massa), il suo carattere speculativo non è facilmente individuabile. Se, però, una teoria è
tale da richiedere l'applicazione di procedimenti logici complessi per raggiungere
conclusioni, a partire dalle premesse, che possano essere confrontate con l'osservazione,
chiunque acquisisce la consapevolezza della natura speculativa della teoria. In tal caso sorge
un sentimento quasi irresistibile di avversione in coloro che non hanno esperienza
nell'analisi epistemologica e che non sono consapevoli della natura precaria del pensiero
teorico in quei campi che sono loro familiari. D'altro canto, si deve ammettere che una
teoria ha un vantaggio considerevole se i suoi concetti base e le sue ipotesi fondamentali
sono «vicini all'esperienza» ed è certamente giustificata una maggior fiducia in una teoria di
questo tipo. Si corre meno il pericolo di andare completamente fuori strada, soprattutto
perché ci vuole molto meno tempo e sforzo per invalidare tali teorie con l'esperienza.
Eppure, via via che la profondità della nostra conoscenza aumenta, dobbiamo rinunciare a
questo vantaggio nella nostra ricerca di semplicità logica e di uniformità nei fondamenti
della teoria fisica. Si deve ammettere che la relatività è andata oltre le teorie fisiche
precedenti nel rinunciare alla «vicinanza all'esperienza» dei concetti fondamentali allo
scopo di raggiungere la semplicità logica. (dall'articolo scritto per «Scientific American» nel
1950, tradotto in Italia nel 1979 da «Le Scienze», n.° 129)
• Esiste una passione per la comprensione proprio come esiste una passione per la musica; è
una passione molto comune nei bambini, ma che poi la maggior parte degli adulti perde.
Senza di essa non ci sarebbero né la matematica né le altre scienze. Più volte la passione per
la comprensione ha condotto all'illusione che l'uomo sia in grado di comprendere
razionalmente il mondo oggettivo, attraverso il pensiero puro, senza nessun fondamento
empirico; in breve attraverso la metafisica. Sono convinto che ogni teorico vero sia una
sorta di metafisico addomesticato, indipendentemente da quanto possa immaginare di
essere un puro «positivista». Il metafisico crede che il logicamente semplice sia anche reale.
Il metafisico addomesticato crede che non tutto ciò che è logicamente semplice sia
incorporato nella realtà esperita, ma che la totalità di tutta l'esperienza sensoriale possa
essere «compresa» sulla base di un sistema concettuale costruito su premesse di grande
semplicità. Lo scettico dirà che questo è un «credo del miracolo». È proprio così, ma è un
credo del miracolo che è nato e cresciuto in maniera straordinaria grazie allo sviluppo della
scienza. (dall'articolo scritto per «Scientific American» nel 1950, tradotto in Italia nel 1979
da «Le Scienze», n.° 129)
• Finché le leggi della matematica si riferiscono alla realtà, non sono certe, e finché sono
certe, non si riferiscono alla realtà. (da Sidelights on Relativity, Dover, p. 12)
• Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono
liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che – nel loro rancore contro le religioni
tradizionali come 'oppio delle masse' – non posso sentire la musica delle sfere. (citato in
Isaacson, Einstein: His Life and Universe, Simon e Schuster, 2008)
• I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione dei mediocri, i quali non
sanno capire l'uomo che non accetta i pregiudizi ereditati, ma con onestà e coraggio usa la
propria intelligenza. (riguardo le accuse a Bertrand Russell; citato in Piergiorgio Odifreddi,
Il matematico impenitente, 2008)
• Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per
quelli che osservano senza dire nulla. (citato in Call of Duty 3)
• Il sentimento religioso provocato dalla comprensione delle profonde interrelazioni della
realtà è un qualcosa di diverso da quello che di solito viene definito con il termine religioso.
È più propriamente un sentimento di venerazione per il disegno che si manifesta
nell'universo materiale. Non ci porta ad immaginare un essere divino a nostra immagine e
somiglianza, che ci fa domande e che si interessa a noi come individui. Non esiste né
volontà, né dovere ma solo essere assoluto. (citato in Helen Dukas and Banesh Hoffman,
Albert Einstein – The Human Side, Princeton University Press, 1979)
• In principio era previsto che diventassi ingegnere, ma il pensiero di dover spendere la mia
energia creativa su cose che rendono ancora più raffinata la vita pratica di ogni giorno, con
la deprimente prospettiva di una rendita da capitale come obiettivo, mi era insopportabile.
Pensare per il piacere di pensare, come per la musica.[2]
• Io non sono ateo e non penso di potermi definire panteista. Noi siamo nella situazione di un
bambino che è entrato in una immensa biblioteca piena di libri scritti in molte lingue. Il
bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri, ma non sa come e non conosce le
lingue in cui sono stati scritti. Sospetta però che vi sia un misterioso ordine nella
disposizione dei volumi, ma non sa quale sia. Questa mi sembra la situazione dell'essere
umano, anche il più intelligente, di fronte a Dio. La convinzione profondamente
appassionante della presenza di un superiore potere razionale, che si rivela
nell'incomprensibile universo, fonda la mia idea su Dio. (citato in Isaacson, Einstein: His
Life and Universe, Simon e Schuster, pag. 27)
• L'idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere
seriamente. (da una lettera del 1946; citato in Helen Dukas and Banesh Hoffman, Albert
Einstein – The Human Side)
• L'uomo che è convinto dell'esistenza e della operatività della legge di causalità non può
concepire l'idea di un Essere che interferisce con il corso degli eventi. A patto naturalmente
che egli prenda l'ipotesi della causalità veramente sul serio. (dal New York Times
Magazine, 9 novembre 1930)
• La parola "dio" per me non è nulla se non l'espressione di un prodotto della debolezza
umana, la bibbia una collezione di onorevoli, ma pur sempre puramente primitive, leggende
che sono comunque piuttosto infantili. Nessuna interpretazione per quanto sottile può
cambiare questo fatto. Per me la religione ebraica, così come tutte la altre religioni, è una
incarnzazione delle più infantili superstizioni. (da una lettera a Erik Gutkind, gennaio 1954;
citato in lettersofnote.com)
• La scienza contrariamente ad un'opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve
addirittura perseguitare finalità teologiche, poiché deve proporsi non solo di sapere com'è la
natura, ma anche di sapere perché la natura è così e non in un'altra maniera, con l'intento
di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo. (citato in
Holdon, The Advancemente of Science and Its Burdens, Cambridge University Press, New
York, 1986, pag. 91)
• Lo studio e, in generale, la ricerca della verità e della bellezza sono una sfera di attività nella
quale ci è consentito di rimanere bambini per tutta la vita. (citato in Michael J. Gelb, Il
Genio che c'è in te)
• Mi sento talmente immerso nell'umanità, talmente smarrito in un immenso universo, che
non riesco più a commuovermi o a soffrire per la nascita o la morte di una creatura sola.
(citato in Vittorio Buttafava, Cari figli del 2053, Rizzoli Editore, 1983)
• Non m'è riuscito di leggerlo: il cervello umano non è complesso fino a questo punto. (dal
commento a un libro di Franz Kafka; citato in Umberto Eco, Sei passeggiate nei boschi
narrativi)
• Oh, Dostoevskij a me ha dato più cose di quante me ne abbia date Gauss. (citato in I.
Sibaldi, Introduzione a "I fratelli Karamazov", Mondadori, Milano, 1994)
• Per il rispetto del governo e della legge del paese non vi è nulla di più distruttivo che
approvare leggi inapplicabili.[3]
• Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un
minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi
ora. Questa è la relatività. (dal Journal of Exothermic Science and Technology, vol. 1, n.° 9,
1938)
• Sono diventato vegetariano per ragioni etiche, oltre che salutistiche. Credo che il
vegetarismo possa incidere in modo favorevole sul destino dell'umanità. (citato in Franco
Libero Manco, Biocentrismo. L'alba della nuova civiltà, Nuova Impronta Edizioni, Roma
1999, p. 201)
• Una volta che l'idea teorica è acquisita, è bene seguirla finché conduce ad una conclusione
insostenibile. (da Scientific American, aprile 1950)
• Uno stomaco vuoto non è un buon consigliere politico. (da Religione cosmica)
• Tra gli illustri amanti dei gatti compare anche Einstein, che spesso per non disturbare il
micio che dormiva appoggiato alla sua mano sinistra, si metteva a scrivere con la destra pur
essendo mancino. (da Minù, Agenda del gatto 1998, testi a cura di Claudia Angeletti e
Simona Lari, Gruppo Editoriale Armenia, Milano 1997)
• Un giorno dopo che Einstein si era trasferito nella sua residenza definitiva all'Istituto di
studi superiori di Princeton, nel New Jersey, il telefono squillò nell'ufficio del preside. La
voce all'altro capo del filo chiese: «Potrei parlare con il professo Eisenhart?» Quando gli fu
risposto che mio padre non c'era, la voce continuò: «Forse lei sa dirmi dove abita il
professor Einstein.» La segretaria di mio padre rispose di non poterglielo dire perché il
professore era molto geloso della sua vita privata. La voce al telefono divenne quasi un
sussurro: «Per favore, non lo dica a nessuno, ma il professor Einstein sono io. Sto andando
a casa, ma ho dimenticato dove abito.» (Churchill Eisenhart)
• Vede, acclamano lei perché non la capisce nessuno, acclamano me perché mi capiscono
tutti. (Charlie Chaplin)
Note [modifica]
1. ↑ Critica alla meccanica quantistica.
2. ↑ Citato in Walter Isaacson, Einstein la sua vita il suo universo, Mondadori, p. 36 (a sua
volta refenziato da Albert Einstein a Henrich Zangger, 11 agosto 1918).
3. ↑ Citato in Andrew Weil e Winifred Rosen, Dal cioccolato alla morfina. Tutto quello che
dovete sapere sulle sostanze che alterano la mente, traduzione di Fabio Bernabei, Arcana,
Roma, 2007, p. 208.
4. ↑ In risposta alla domanda di uno studente su cosa avrebbe detto se la teoria della relatività
generale non fosse stata confermata dalle misurazioni astronomiche.
5. ↑ Quando nel 1933 sbarcò negli Stati Uniti per trasferirvisi definitivamente, rispose così in
un modulo da compilare datogli dai funzionari portuali di New York, che chiedeva a quale
razza appartenesse. La citazione è riportata spesso in Italia, ma appare dubbia. Nel 1921
scrisse ebreo, come riportato dal sito ellisisland.org: vedi qui.
6. ↑ Parafrasata spesso in «La cosa più incomprensibile dell'universo è che esso sia
comprensibile».
Bibliografia [modifica]
• Albert Einstein, Come io vedo il mondo, traduzione e prefazione di Remo Valori, Giachini
editore, Milano, 1952.
• Albert Einstein, Pensieri degli anni difficili, traduzione di Luigi Bianchi, Bollati Boringhieri
Editore, Torino 1965.
• Albert Einstein, Pensieri di un uomo curioso, a cura di Alice Calaprice, traduzione di Sylvie
Coyaud, Mondadori, Milano 1997.
• Albert Einstein, Pensieri, idee, opinioni, traduzione di Lucio Angelini, Newton Compton,
Roma, 1996.
• M. de Bartolomeo, V. Magni, Filosofie contemporanee, Atlas. ISBN 978-88-268-0688-4
•
La prof. Gastuche si è occupata negli anni '60 -'70 di questioni cristallografiche inerenti la
formazione geologica di silicati dei metalli di transizione in territori africani, ma da molti anni si
dedica all'interazione ed arricchimento isotopico nei cristalli e relativi problemi di datazione. È
altresì nota per le posizioni cattoliche estreme. Attualmente è docente di chimica fisica
all'Università di Lovanio.
In realtà le datazioni con metodi radioattivi tengono già conto delle possibili alterazioni subite dai
cristalli per effetto della temperatura e delle soluzioni circolanti. Proprio per questo i risultati
possono essere discordanti, qualora l'alterazione abbia modificato la composizione originale dei
minerali.
Andando alle radici di tale metodo, ella affermò di avere scoperto che la validazione delle date si
basava sulla presenza di certi '"fossili tipici"', secondo la scala di Charles Lyell, amico personale di
Darwin. In altre parole, per la Gastruche sarebbe impossibile per l'evoluzionismo riportare delle
prove paleontologiche o geologiche a suo favore, in quanto le stesse datazioni (con le quali si
costruisce una scala evolutiva) sarebbero errate o assai imprecise, e forse inconoscibili realmente.
È evidente la confusione che costei ha fatto tra stratigrafia relativa che utilizza i fossili guida e
stratigrafia assoluta che si basa sulle datazioni radiometriche. Le affermazioni della Gastruche sono
smentite inoltre dall'utilizzo, ormai pluridecennale delle datazioni radioattive anche in rocce
completamente prive di fossili o comunque prive di fossili guida. Ad esempio tutte le datazioni
dell'Archeano sono fondate sul metodo radiometrico, coerenti tra loro e non correlate con i fossili a
causa della loro assenza o mancanza di significato stratigrafico. Inoltre oggi a questi criteri di
datazione si sono aggiunte ed integrate le metodologie di datazione tramite il paleomagnetismo ed i
cicli astronomici, utilizzanti misurazioni basate su differenti proprieta' fisiche, indipendenti fra di
loro, ma che permettono controlli incrociati nelle datazioni delle rocce. L'integrazione di queste
tecniche non ha mostrato discrepanze sistematiche fra i diversi metodi cronologici, bensi' ha
permesso di migliorare la precisione delle datazioni geocronologiche sempre all'interno degli
schemi di datazione riconosciuti a partire dal secolo XIX.
Evoluzionismo e fede cristiana [modifica]
Chiesa cattolica [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Evoluzione e chiesa cattolica.
Sebbene non professi più il creazionismo biblico, tipico dell'Ebraismo ortodosso e di alcune Chiese
evangeliche americane, la Chiesa cattolica non ha tuttavia una posizione unitaria e definita sul
darwinismo. Oggi la teoria di Darwin è in parte accettata dai teologi "evoluzionisti", pur non
potendo essi accettare la totale casualità delle mutazioni genetiche che causano le speciazioni. Essi
si rifanno al pensiero di Sant'Agostino d'Ippona, il quale effettivamente sostenne che Dio non ha
creato il mondo nelle identiche condizioni in cui questo si trova attualmente. Secondo
Sant'Agostino, infatti, Dio ha creato il mondo in una condizione più semplice e più rudimentale,
fornito però di speciali capacità (dette "ragioni seminali") di svilupparsi ed evolversi nei modi in cui
di fatto si è in seguito sviluppato e perfezionato.
I teologi evoluzionisti, però, allo scopo di restare nei limiti dell'ortodossia cristiana, e cioè di
conformarsi a quanto le Sacre Scritture narrano circa l'origine dell'uomo, fanno queste due
importanti considerazioni:
Uno dei problemi che impediscono di accettare la non contraddittorietà se non la complementarità
di evoluzionismo e fede cristiana è costituito da una interpretazione letterale e concretistica degli
antichi testi biblici tramandatisi di generazione in generazione e che costituivano la fonte prima
della sapienza principale, modalità interpretativa ancora non abbandonata da gran parte di coloro
che si confrontano con la parola rivelata, per cui per esempio soffermandoci soltanto al racconto
biblico dello stato di perfetta simbiosi tra i primi umani e l'ordine del Padre se ne deduce che è lo
stato di perfezione originaria di Adamo ed Eva, incompatibile con l'evoluzione che vuole tutto in
continua trasformazione. Anche il peccato originale è in qualche modo un'evoluzione "al contrario",
perché è il passaggio da una forma più evoluta (perfetta) a una meno evoluta. Lo stato di perfezione
originaria dell'uomo, che non conosceva la morte prima del peccato originale, negherebbe la
possibilità che esistano reperti fossili umani, i quali però esistono.
L'evoluzionismo di Teilhard de Chardin [modifica]
Sempre per quanto riguarda i rapporti intercorrenti attualmente tra teoria evoluzionista e fede
cristiana non si può non prendere atto che l'impostazione evoluzionista infine abbia comunque
fatto breccia anche tra gli esponenti del clero e specificatamente del clero cattolico. Basti citare, per
tutti, lo scienziato della natura e paleontologo sul campo, noto anche per aver scoperto nuovi
reperti dell'uomo preistorico, il gesuita Pierre Teilhard de Chardin; quest'ultimo ha tentato
un'operazione culturale originale, cioè quella di voler saldare, proprio grazie alla teoria
evoluzionistica, la storia della materia e la storia dello spirito in un'unica visione del divenire
storico che entrambe le comprende.
Creazionismo religioso [modifica]
Per approfondire, vedi la voce creazionismo.
La teoria del creazionismo religioso (anche detto della Terra Giovane o Young Earth Creationism),
una corrente di pensiero di matrice religiosa, interpreta il libro della Genesi in modo letterale. In
epoca moderna, questo modo di interpretare la Bibbia è tipico di alcune confessioni cristiane
ortodosse e protestanti evangeliche (ma non dal Cattolicesimo) che professano l'inerranza biblica,
diffuse specialmente negli USA. Tale paradigma deve essere pertanto distinto dal "creazionismo
scientifico" o Disegno intelligente.
Il creazionismo religioso, pur essendo sostenuto a volte anche da qualche geologo o scienziato
creazionista (si veda il libro "I sei giorni della creazione", a cui hanno collaborato 50 scienziati
creazionisti) per sua stessa definizione, non soddisfa il criterio del rasoio di Occam, né il paradigma
della falsificabilità o almeno emendabilità: per questo motivo esso non può essere considerato una
teoria scientifica.
Disegno intelligente [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Disegno intelligente.
La teoria del disegno intelligente (dall'inglese intelligent design, da intendersi come "progetto
intelligente") è anche nota come creazionismo evolutivo o creazionismo scientifico. Una larga
parte della comunità scientifica ritiene che sia stato introdotto per motivi che esulano dalla scienza,
ma che hanno più a che fare con il sostegno alla fede cristiana e ad una certa politica americana [6].
Questa teoria è nata da una critica ad alcune lacune del darwinismo che lo stesso Darwin aveva
descritto nel capitolo "Dubbi" del suo lavoro più noto, L'origine delle specie. La teoria del Disegno
intelligente si fonda inoltre sul concetto di complessità irriducibile. L'inventore del concetto, il
biochimico Michael Behe, illustra questo concetto tramite l'esempio della trappola per topi. Essa è
composta di pochi, semplici elementi, senza uno dei quali essa non funziona affatto: è dunque
"irriducibile". Si tratta in pratica di una moderna riproposizione dell'esempio dell'orologio
(-"supponiamo che io abbia trovato per terra un orologio, e mi si chieda come abbia fatto a
trovarsi lì. Difficilmente potrei dare la stessa risposta di prima, e cioè che, per quanto ne sappia,
l'orologio si trova lì da sempre."-) portata da William Paley (1743-1805), arcidiacono di Carlisle,
nel suo libro Teologia Naturale (1802).
Applicando questo principio a vari organismi e organi presenti in natura se ne desume, secondo i
sostenitori del Disegno intelligente, che è impossibile che essi siano lo "stadio evoluto" di qualcosa
che c'era prima. Ciò induce a ritenere probabile (assai più che sotto un'ipotesi di pura casualità) che
questi organismi siano apparsi in questo stadio perfetto e funzionante da un momento in poi e non
abbiano avuto "progenitori". Esempi portati a sostegno di questo argomento sono i batteri
unicellulari, l'occhio, il sangue, i reni.
Il disegno intelligente non è tuttavia rigorosamente scientifico, e la maggior parte della comunità
scientifica, la quale sostiene la teoria evoluzionistica, non lo considera valido. Infatti, la quasi
totalità degli scienziati afferma che il suo maggiore argomento, quello della irriducibilità degli
organismi complessi, sia stato superato già negli anni immediatamente successivi a Darwin stesso,
in particolare:
• constatando che molte "parti complesse" degli organismi hanno, o hanno avuto, nel corso
della evoluzione dell'organismo stesso, funzioni multiple (si pensi per esempio alle funzioni
uditive e di equilibrio dell'orecchio nei mammiferi, alle diverse funzioni endocrine svolte
contemporaneamente dalle stesse ghiandole, nonché alle numerose funzioni sovrapposte
del cervello animale).
• notando come la stessa funzione viene a volte svolta in modo ridondante da organi diversi,
permettendo quindi uno spostamento anche lento e parziale delle funzioni importanti o
vitali da un organo ad un altro (si pensi per esempio alle funzioni simili svolte da ghiandole
diverse)
Un esempio classico è l'origine degli ossicini nella catena uditiva dell'orecchio interno dei
vertebrati, la cui evoluzione è descritta in termini strettamente darwiniani, oltre a quella dell'occhio
negli animali superiori, e in altri casi ritenuti significativi dai sostenitori del Disegno intelligente,
con taglio divulgativo, nei testi di Stephen Jay Gould e Richard Dawkins, e, in modo non
divulgativo, da numerosi autori fin dai primi anni del 1900.
La ricerca paleontologica inoltre ha messo alla luce sequenze evolutive di forme viventi,
permettendo spesso di evidenziare la variazione nel tempo delle funzioni di alcuni organi e
mostrando un panorama coerente di evoluzione ed espansione sulla terra degli esseri viventi a
partire da forme semplici a forme più complesse.
Infine, il disegno intelligente, come tutte le versioni del creazionismo, non è falsificabile e rimanda
a cause sconosciute per definizione. Per questo ad esso non può essere riconosciuto lo status di
teoria scientifica.
Creazionismo islamico [modifica]
Mentre l'Islam contemporaneo tende a prendere letteralmente i testi religiosi, di solito considera la
Genesi una versione corrotta del messaggio di Dio. La creazione narrata nel Corano è più vaga e
consente un più ampio ventaglio di interpretazioni.
Diversi movimenti liberali all'interno dell'Islam generalmente accettano le posizioni scientifiche
circa l'età della terra, l'età del cosmo e l'evoluzione. Tuttavia uno studio del 2007 ha evidenziato che
solo l'8% degli egiziani, 11% del malaysiani, il 14% dei pakistani, il 16% di indonesiani e il 22% dei
turchi è d'accordo sul fatto che la teoria di Darwin è certamente o probabilmente vera e uno studio
del 2006 ha evidenziato che circa un quarto dei turchi adulti è convinto che gli esseri umani evoluti
sono evoluti da precedenti specie animali. Al contrario, il lo studio del 2007 ha evidenziato che solo
il 28% dei kazaki pensa che l'evoluzione è falsa; questa frazione è molto inferiore a quel 40% di
adulti degli Stati Uniti che ha lo stesso parere.
In Turchia, una campagna contro la teoria dell'evoluzione è stata condotta dal movimento di
Nurculuk Said Nursi sin dalla fine del 1970. Allo stato attuale, il suo principale esponente [7] è lo
scrittore Harun Yahya (pseudonimo di Adnan Oktar) che utilizza Internet come uno dei principali
mezzi di per la propagazione delle sue idee.
Induismo ed evoluzione [modifica]
Le opinioni degli Indù spaziano su una vasta gamma di punti di vista per quanto riguarda
l'evoluzione, creazionismo, e l'origine della vita. A questo proposito alcune scuole indù non trattano
letteralmente il mito scritturale della creazione, lasciando così aperta la possibilità di accettare la
teoria dell'evoluzione. Alcuni indù trovano prove a sostegno o prefiguraziono delle idee evolutive
nelle Scritture, vale a dire nei Veda. Un'eccezione a questa accettazione è la Società Internazionale
per la Coscienza di Krishna (ISKCON), che comprende diversi membri che si oppongono
attivamente al "darwinismo" e alla moderna sintesi evolutiva.
Buddhismo ed evoluzione [modifica]
Dal momento che non è in contrasto con i principi della loro religione, la maggior parte dei
buddisti accettano tacitamente la teoria dell'evoluzione. Poiché il buddismo non si occupa di questo
tipo di problemi, molti buddisti non considerano tale questione particolarmente significativa o utile
dal punto di vista religioso, poiché il Buddha ha detto che l'unica realtà è la realtà percepita.
Il Buddha ha sostenuto che non vi è alcuna necessità razionale dell'esistenza di un dio creatore,
perché tutto in ultima analisi viene creata dalla mente. La credenza in un creatore non è
indispensabile per una religione basata sulla fenomenologia. Dal momento che il credere in un
creatore non è necessario, una particolare teoria sulla vita e sulla causa dell'universo non sono
necessarie.
Si può dare una interpretazione della Agañña Sutta sposando l'idea che si tratti di una teoria
dell'evoluzione (anche se questo può essere difficile da sostenere).
Creazionismo non religioso [modifica]
Alcuni attribuiscono la creazione della vita sulla Terra non ad un'entità divina, ma all'intervento di
una civiltà extraterrestre (ipotesi inerente l'esobiologia): spiccano i sostenitori della panspermia
diretta, propugnata da Francis Crick[8] (Nobel per la scoperta del DNA), ma esistono anche
sostenitori di teorie molto più azzardate, introdotte da Zecharia Sitchin[9], da Erich von Däniken[10]
e da Claude Vorilhon, fondatore del movimento raeliano[11].
Tuttavia queste ipotesi limitandosi alla problematica dell'origine o nascita della vita sulla terra, non
entrano nella discussione sulle modalita' e cause di come questa possa essersi evoluta. Fa eccezione
Vorilhon, che afferma che tutte le specie viventi (estinte e non) sarebbero frutto non dell'evoluzione
ma dell'ingegneria genetica applicata da presunti alieni. Sitchin e von Däniken, invece, si limitano
ad ipotizzare che la spiegazione addotta da Vorilhon (il quale, però, la pubblicò molto dopo di loro)
varrebbe per i soli esseri umani.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Antievoluzionismo
Evoluzione
In biologia, l'evoluzione è il fenomeno di cambiamento, attraverso successive generazioni, del
patrimonio genetico delle specie (il genotipo) e conseguentemente della sua manifestazione
somatica (il fenotipo).
Tale processo si basa sulla trasmissione del patrimonio genico di un individuo alla sua progenie e
sull'interferenza in essa frapposta dalle mutazioni casuali. Sebbene i cambiamenti tra una
generazione e l'altra siano generalmente piccoli, il loro accumularsi nel tempo può portare un
cambiamento sostanziale nella popolazione, attraverso i fenomeni di selezione naturale e deriva
genetica, fino all'emergenza di nuove specie. Le affinità morfologiche e biochimiche tra diverse
specie e le evidenze paleontologiche suggeriscono che tutti gli organismi derivino, attraverso un
processo di divergenza, da progenitori ancestrali comuni.
La teoria dell'evoluzione delle specie è uno dei pilastri della biologia moderna. Nelle sue linee
essenziali, è riconducibile all'opera di Charles Darwin, che vide nella selezione naturale il motore
fondamentale dell'evoluzione della vita sulla Terra.
Ha trovato un primo riscontro nelle leggi di Mendel sull'ereditarietà dei caratteri e, poi, con la
scoperta del DNA e della sua variabilità.
Se i princìpi generali della teoria dell'evoluzione sono consolidati presso la comunità scientifica,
aspetti secondari della teoria sono tutt'oggi ampiamente dibattuti, e costituiscono un campo di
ricerca estremamente vitale.
La definizione del concetto di evoluzione ha costituito una vera e propria rivoluzione nel pensiero
scientifico in biologia, e ha ispirato numerose teorie e modelli in altri settori della conoscenza.
Un errore concettuale comune può essere il considerare l'evoluzione un processo di
"miglioramento" delle specie o di aumento della complessità degli organismi o ancora più
semplicemente nella capacità di "uscire vincente" dal processo di selezione naturale. Ciò che in
realtà mutazione e selezione producono è adattamento all'habitat e, quindi, in tal senso, può
comportare anche "perdita" di caratteri e di funzionalità. L'insieme delle condizioni ambientali e
delle relazioni con le altre specie sussistenti ad un dato momento costituisce l'habitat ed esso è, al
contempo, una fonte di selezione e il terreno in cui si esplicano gli adattamenti in essere. Un troppo
rapido cambiamento delle medesime condizioni, quindi, può giungere a causare l'estinzione di
popolazioni evolute nel senso di una forte specializzazione
Storia [modifica]
• meccanismi genetici
• meccanismi ecologici
Tipi di speciazione
Per approfondire, vedi la voce Speciazione.
Affinché specie oggi distinte possano discendere da un progenitore comune è necessario che le
specie in qualche modo "si riproducano". Ciò richiede che una parte della specie subisca
un'evoluzione divergente dal resto, in modo che ad un certo punto si siano accumulate tante
variazioni da poterla considerare una specie distinta.
Ogni specie (a meno che non sia in via di estinzione o residuale) è formata da più popolazioni
mendeliane. Esse non coincidono con le popolazioni ecologiche e sono definite come parti della
specie al cui interno si ha un'ampia possibilità di incrocio. La speciazione è possibile quando tra
popolazioni o gruppi di popolazioni si instaura un isolamento riproduttivo, ossia vi è uno scambio
genetico pressoché nullo.
Se si realizza l'isolamento per un tempo abbastanza lungo, è impossibile che per puro caso si abbia
la stessa evoluzione nelle due parti della specie. La divergenza evolutiva è ancor più marcata se i
due gruppi vivono in ambienti diversi poiché la selezione agisce su di loro in modo diverso.
Speciazione allopatrica [modifica]
La speciazione allopatrica avviene quando l'evoluzione di parti diverse della specie madre avviene
in territori diversi. È necessario che l'areale della specie sia discontinuo, ossia che sia diviso in
porzioni disgiunte, separate da zone in cui la specie non può vivere. Si ha quindi un isolamento
geografico.
Più che l'isolamento geografico, il meccanismo di speciazione allopatrica sembra principalmente
legato all'isolamento periferico: in seno ad una piccola subpopolazione, vivente ai margini
dell'areale della specie in condizioni non ottimali, avviene la rapida differenziazione evolutiva e
segregazione di una nuova specie in seguito al limitato scambio genetico con la popolazione
principale.
Speciazione simpatrica [modifica]
Si ha speciazione simpatrica quando due popolazioni si evolvono separatamente pur vivendo nello
stesso territorio. L'isolamento riproduttivo senza separazione geografica si può avere in due modi.
Prove [modifica]
Oggi l'evoluzione è considerata, dalla stragrande maggioranza dei biologi, un "fatto" supportato da
una mole impressionante di prove di varia natura.
Si tratta, perlomeno sino ad oggi, della migliore spiegazione scientifica della diversità dei viventi.
Prove paleontologiche [modifica]
Esempio di successione evolutiva
La successione degli ammoniti Hildoceratidi del Lias superiore (Giurassico) nell'Appennino
umbro-marchigiano, mostra continue variazioni verticali (ossia nel tempo) con graduali
modificazioni nella morfologia delle ammonite presenti, variazioni che sono state interpretate
come evolutivi passaggi tra genere e genere.
Qui, all'interno dell'unità litostratigrafica del Rosso Ammonitico, è presente una serie di ammoniti,
ben conservate. Raccogliendone sistematicamente varie centinaia di campioni, strato per strato, si
è osservato, muovendosi verso i termini più recenti, un adattamento funzionale verso una sempre
maggiore idrodinamicità, interpretata con l'idea darwiniana della evoluzione gradualista per
selezione naturale. Trattasi di una microevoluzione simpatrica in quanto queste specie sono
presenti esclusivamente nell'area mediterranea della Tetide.
I dati della paleontologia mostrano non solo che gli organismi fossili erano diversi da quelli attuali,
ma anche che man mano che andiamo indietro nel tempo le differenze con gli organismi viventi
sono maggiori.
Ad esempio, fossili abbastanza recenti possono essere attribuiti generalmente a generi attuali,
mentre quelli man mano più antichi sono sempre più diversi e sono attribuibili ad altri generi;
permangono talora caratteristiche di base, per cui possono essere spesso attribuiti agli stessi gruppi
tassonomici di ordine elevato attuali.
Ciò si accorda bene con l'ipotesi generale, che, arretrando nel tempo, ci si avvicina alla radice
dell'albero filogenetico.
La paleontologia fornisce prove concrete dell'evoluzione, quando i fossili sono trovati nelle
successioni stratigrafiche sedimentarie in abbondanza, laddove è rispettato il principio
fondamentale geologico della sovrapposizione. I fossili dentro le rocce sedimentarie marine sono
diffusi in tutte le parti del mondo e permettono indagini stratigrafiche molto dettagliate.
Prove biogeografiche [modifica]
La distribuzione geografica delle specie viventi, anche alla luce delle conoscenze sulla deriva dei
continenti, ben si accorda con l'evoluzione organica. L'enorme varietà di adattamenti dei
marsupiali australiani, ad esempio, può essere spiegata col fatto che la separazione dell'Australia
dagli altri continenti precede la comparsa degli euteri, e quindi i marsupiali terrestri australiani
hanno potuto adattarsi a nicchie ecologiche in cui non dovevano competere con altri ordini di
mammiferi.
Anche la presenza di grossi uccelli non volatori in grandi isole porta alle medesime conclusioni.
Infatti, visto che esse erano già separate dai continenti alla comparsa degli omeotermi, solo gli
uccelli hanno potuto raggiungerle ed occupare nicchie terrestri solitamente occupate da
mammiferi.
Alle prove biogeografiche si possono aggiungere quelle paleobiogeografiche. La paleobiogeografia
si occupa della posizione paleogeografica dei fossili, a partire da quella geografica attuale.
L'argomento ha enorme importanza quando i fossili sono molto antichi (per es. quelli del
Paleozoico e del Mesozoico), e talora danno indizi di speciazione allopatrica per migrazione. Tali
studi, ancora poco sviluppati, devono essere eseguiti con il concorso della biostratigrafia; in tal caso
possono dare risultati eccezionali. Un caso diverso è quello della presenza degli stessi fossili in aree
oggi separate; Sudamerica e Africa infatti presentano in successioni rocciose simili, di origine
continentale, fossili di rettili sinapsidi simili del Permiano, 250 milioni di anni fa, a testimoniare
che i due continenti erano uniti nel supercontinente Gondwana in quel lontano periodo.
Prove matematico/informatiche [modifica]
Gli algoritmi genetici sono delle metaeuristiche per la ricerca della soluzione ottimale di un
problema basate sulla logica del modello evoluzionistico. Studiando questo metodo si è visto come,
partendo dalle ipotesi del modello evoluzionistico, si può arrivare all'evoluzione di più specie.
Sono stati realizzati molti programmi per computer che simulano un ecosistema per diversi scopi
(divertimento, studio dei meccanismi evolutivi naturali, studio degli algoritmi genetici). Anche
questi hanno dimostrato la plausibilità del modello evoluzionistico. Inoltre, gli algoritmi genetici
sono stati applicati in campi lontani dalla biologia, come i problemi di ottimizzazione di funzioni
matematiche, in cui le soluzioni vengono fatte "competere" e "incrociare" tra di loro con particolari
metodi.
Evoluzione osservabile [modifica]
Uno dei pochi fenomeni di evoluzione osservabili, per via della estrema brevità dei cicli vitali in
gioco e quindi della rapidità con cui è possibile osservare la successione delle generazioni, è quello
relativo alla progressiva resistenza agli antibiotici da parte dei batteri. È necessario utilizzare
sempre nuovi antibiotici per assicurare trattamenti efficaci e ciò è dovuto al fatto che i batteri,
come tutte le specie, mutano, e in un ambiente a loro ostile come un corpo umano in terapia
antibiotica, sopravvivono semplicemente quegli individui le cui mutazioni determinano una
maggiore resistenza a quello specifico antibiotico. L'uso diffuso degli antibiotici (sia sugli uomini
che sugli animali) non fa che selezionare i ceppi batterici più resistenti, con drammatica
diminuzione dell'efficacia. L'introduzione di un nuovo e più potente antibiotico non farà che
riproporre lo schema già descritto: tra le infinite mutazioni ve ne saranno sempre alcune che
daranno un vantaggio riproduttivo (che renderanno cioè più "adatti") agli individui che le hanno
subite.
Anche i virus mutano rapidamente, producendo sempre nuovi ceppi, cosa che rende ancor più
difficile cercare di contrastarli. Per questo motivo è difficile riuscire a produrre vaccini
definitivamente efficaci contro l'influenza, visto che i tempi di mutazione del virus sono
paragonabili ai tempi necessari per mettere in commercio un vaccino.
L'impatto culturale del moderno concetto di
evoluzione [modifica]
L'evoluzionismo filosofico [modifica]
Il concetto di evoluzione definito in biologia da Darwin è andato estendendosi, nel tempo, come
paradigma di intelligibilità applicabile a tutta la storia dell'universo (vedi per esempio, in
astrofisica, il concetto di evoluzione stellare).
Anche le discipline umanistiche come la filosofia hanno recepito il modello interpretativo
evoluzionistico, così accanto alla versione filosofica dell'evoluzione di tipo materialistico (quella di
Herbert Spencer), il concetto di evoluzione in filosofia portò anche a reinterpretare le
manifestazioni spirituali in senso evoluzionistico (due esempi emblematici: il pensiero del filosofo e
premio Nobel Henri Bergson e del teologo gesuita, nonché paleoantropologo, Teilhard de Chardin,
i quali hanno utilizzato la teoria dell'evoluzione come uno strumento utile a descrivere il ruolo del
divino negli accadimenti della storia).
Il nuovo approccio evoluzionistico nelle scienze umane [modifica]
Anche Karl Marx dedicò Il capitale a Darwin, ritenendo il proprio studio dell'economia in qualche
modo corrispondente al darwinismo in biologia.
Anche l'antropologia culturale nello studio dell'evoluzione dei gruppi umani e delle organizzazioni
sociali trovò molto produttivo adottare il punto di vista evoluzionista come è il caso
dell'antropologia americana con Lewis Henry Morgan e la sua scuola.
Critiche e alternative [modifica]
Bibliografia [modifica]
• Charles Darwin. L'origine delle specie.
• Mark Ridley. Evoluzione (ed. italiana sulla III ed. inglese del 2004), McGraw-Hill.
• Richard Dawkins. L'orologiaio cieco. Milano, Mondadori, 2003
• Telmo Pievani, Creazione senza Dio. Torino, Einaudi, 2006
• Telmo Pievani, La teoria dell'evoluzione. Bologna, Il Mulino, 2006
• Richard Dawkins, Il racconto dell'antenato. La grande storia dell'evoluzione. Mondadori,
Milano, 2006. ISBN 88-04-56000-2
• Nosil P., Sandoval C.P. Ecological Niche Dimensionality and the Evolutionary
Diversification of Stick Insects . PLoS ONE. 2008; 3(4): e1907.
• Girotto Vittorio, Pievani Telmo, Vallortigara Giorgio. Nati per credere. Perché il nostro
cervello sembra predisposto a fraintendere la teoria di Darwin.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Evoluzione
Non mi resta, quindi, che lanciare il primo pezzo: Nascita dell'universo e dell'uomo
Fonte: www.homolaicus.com
baci
Per Gabriele: fai come pensi sia da fare, noi ti seguiamo con curiosità e benevolenza ehehheh
ciao, Manuela
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