Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
Sommario
Pag. 1 / 9
,
(tale elemento separatore altro non che = ).
Definitivamente
Una successione {
} possiede (o acquista) definitivamente una certa propriet se esiste un intero tale
che la propriet risulta verificata per ogni .
Successioni convergenti
Una successione {
} si dice convergente se esiste un numero con questa propriet: qualunque sia > 0
risulta definitivamente
|
| <
Il numero si chiama limite della successione {
} e si scrive:
lim#$
= oppure
per +
Successioni monotone
Una successione {
} si dir:
monotona crescente se
#& ; strettamente crescente se
<
#&
monotona decrescente se
#&; strettamente decrescente se
>
#&
Una successione {
} ammette sempre limite uguale a {
}ale limite perci finito se {
} limitata
superiormente; altrimenti +.
'
'
Dim. Fissiamo > 0. Allora definitivamente si ha:
<
< + ; < ' < +
da cui segue
<
' < +
e quindi, definitivamente,
< < +
Dunque .
0
0
Dim. Fissiamo > 0. Allora definitivamente si ha:
<
<
+
da cui segue, essendo
0,
0 <
+ per ogni > 0
Se fosse
< 0, per abbastanza piccolo sarebbe anche
+ < 0, in contrasto con quanto appena scritto.
Quindi
0.
,
Dim. Fissiamo > 0.
|
| = |
+
| |
* + + *
+|
|
| |
|| | + |||
| (per la disuguaglianza triangolare)
Pag. 2 / 9
Poich
, |
| < definitivamente; inoltre |
| < |
| + definitivamente; poich ,
| | < definitivamente. Quindi:
|
| = *|
| + + + || < '-.
definitivamente. Per larbitrariet di segue la tesi.
,
0
Per larbitrariet di , segue la tesi.
1. continua in 1
, 2
2. *
+ *+ < 0
Allora esiste ' *
, + tale che *'+ = 0.
Se anche strettamente monotona, lo zero unico.
3#4
Dim. Costruiamo una successione che tende a uno zero di . Poniamo '& =
, punto medio dellintervallo
5
1
, 2.
Se *'& + = 0 il teorema dimostrato.
Se *'& + 0 guardiamo il segno di *
+ *'& +:
dove
& =
, & = '&
*
+ *'&+ < 0
Se
consideriamo lintervallo 1
& , & 2
dove
& = '&, & =
*
+ *'&+ > 0
4 #3
& e 5 , +
(si noti che le successioni sono anche limitate perch contenute in 1
, 2).
4>3
Dalla 2) deduciamo che
= 5? 0 se + e perci & = 5 = .
Per la continuit di , abbiamo allora che
*
+ * + *+5
mentre dalla 3) e dal teorema della permanenza del segno deduciamo *+5 0. Deve perci essere
*+ = 0 e cos lo zero cercato.
Pag. 3 / 9
Se continua su 1
, 2, allora per ogni valore @ compreso tra A ed B, esiste un ingresso C in 1
, 2 che ha
il valore @ come uscita (propriet dei valori intermedi).
Questo teorema una semplice conseguenza di quello di Weierstrass e del teorema degli zeri.
Siano: A < @ < B, *C5 + = A, *C& + = B.
Allora la funzione D*C&+ = *C&+ @ continua in 1C& , C52 *C& < C5+ e
D*C& + = *C& + @ = B @ > 0,
D*C5 + = *C5+ @ = A @ < 0.
Dal teorema degli zeri, esiste tale che D*+ = 0 e cio *+ = @.
Diremo che una propriet *C+ vale definitivamente per C CE se *C+ vera per ogni C sufficientemente
vicino ad CE escluso al pi CE stesso. Nei prossimi enunciati CE sar un punto di .
Confronto. Se:
i.
per C CE , *C+ e D*C+ ;
ii.
*C+ *C+ D*C+ definitivamente per C CE
allora anche *C+ per C CE .
Permanenza del segno. Se:
i.
per C CE , *C+ ;
ii.
*C+ 0 definitivamente per C CE
allora anche 0.
Permanenza del segno per funzioni continue. Se continua in CE e *CE+ > 0, allora *C+ > 0
definitivamente per C CE .
Algebra dei limiti. Se:
per C CE , *C+ & e D*C+ 5 *& , 5 +, allora per C CE si ha:
*C+ D*C+ & 5 ;
*C+ D*C+ & 5 ;
*C+/D*C+ & /5 (purch D*C+, 5 0);
*C+I*J+ & KL (purch *C+, & > 0).
Aritmetizzazione parziale di . Valgono per i limiti di funzioni gli stessi risultati di aritmetizzazione
parziale di che valgono per i limiti di successioni:
= ;
+ + = +;
3
= 0 etc
$
Stime asintotiche
Derivata e derivabilit
V*J #U+>V*J +
*1 + C+R ~SC
W
Sia : *
, + ; si dice derivabile in CE *
, + se limUE W
esiste finito. Tale limite prende
U
il nome dei derivata prima (o semplicemente derivata) di in CE e si indica
Z
X *CE+ Y 0
\*CE+ ]*CE +
ZC J[JW
Pag. 4 / 9
*CE + + *CE +
= X *C+
UE
lim
Retta tangente
La retta di equazione
Continuit e derivabilit
W
; passando al limite per 0 si ricava
Ci si vede scrivendo *CE + + *CE + = W
U
limUE 1*CE + + *CE+2 = 0 da cui limUE *CE + + = *CE+, che la continuit di in CE .
Siano , D: *
, + , derivabili in *
, +; allora D, D, /D *D 0+ sono derivabili in *
, + e
valgono le seguenti formule:
* D+X = X DX
* D+X = X D + DX
X X D D
a b =
D5
D
X
*d + = d X *d costante+
1 X
D
a b = 5
D
D
Dim. A titolo desempio dimostriamo il prodotto. Si ha, fissato C *
, +
*C + +D*C + + *C+D*C+ = *C + +D*C + + *C + +D*C+ + *C + +D*C+ *C+D*C+
e quindi
D*C + + D*C+
*C + + *C+
*C + +D*C + + *C+D*C+
= *C + +
+ D*C+
X *C+
X *C+D*C+
*C+D
+
poich *C + + *C+ quando 0, essendo continua in quanto derivabile.
si pu riscrivere, per d 0,
D*^ + d+ D*^+
= DX *^+ + *d+
d
dove *d+ indica una quantit che tende a zero per d 0. Moltiplicando ambo i membri dellequazione
precedente per d si trova
D*^ + d+ D*^+ = DX *^+ d + *d+ d
relazione valida anche per d = 0. Dunque:
D_*C + +` D_*C+` = DX*^+ d + *d+ d
Pag. 5 / 9
Se derivabile nel punto C e X*C+ 0 allora >& derivabile in ^ = *C+ e vale la formula
1
DX*^+ = X
*C+
Osserviamo che, assumendo la derivabilit di >&, la formula segue subito dallidentit D_*C+` = C e dalla
Regola della catena:
DX_*C+` X*C+ = 1
da cui, se X *C+ 0, la formula.
Teorema di Fermat
Sia : 1
, 2 , derivabile in C *
, +. Se C punto di estremo locale allora
X *C+ = 0
Dim. Sia, ad esempio, C punto di massimo locale. Allora, per m abbastanza vicino a C, si ha *m+ *C+.
Perci:
m<C
V*n+>V*J+
n>J
0 e quindi
*m+ *C+
>X *C+ = limo
0.
nJ
mC
X *C+
X *C+
X *C+0.
Essendo derivabile in C, si ha
= >
= #
esiste ' *
, + tale che
Si ha che
V*4+>V*3+
4>3
V*4+>V*3+
4>3
= X *'+
X *'+ = pendenza della retta tangente al grafico di nel punto _', *'+`.
Dim. Osserviamo che la retta ha equazione
*+ *
+
*C
+
^ = *
+ +
e consideriamo la funzione
Pag. 6 / 9
*+ *
+
*C
+r
X = 0 in *
, + costante in *
, +.
Test di monotonia
Sia : *
, + , derivabile. Allora
crescente X *C+ 0 C *
, +
decrescente X *C+ 0 C *
, +
X *C+
Dim. Sia, ad esempio,
0 per ogni C *
, +, e proviamo che allora crescente in *
, +.
Prendiamo dunque due punti qualsiasi C&, C5 *
, +, C& < C5 , e mostriamo che *C& + *C5 +. Infatti,
applicando il teorema di Lagrange ad sullintervallo 1C&, C5 2 abbiamo che esiste ' *C& , C5 + tale che
*C5+ *C& +
= X *'+
C5 C&
Poich X *'+ 0 e C5 C& > 0, ne segue *C5 + *C&+ 0, cio la tesi.
Teorema di De LHospital
allora
limJ3o
Vu *J+
Iu *J+
= v
lim
*C+
J3o D*C+
=v
ovvero, calcolando X ,
*C +DX*. + D*C + X*. + = 0
Dunque per ogni C esiste un punto . *
, C + tale che
Pag. 7 / 9
Vu *x +
*C + X *. +
=
D*C + DX *. +
V*J +
Per , .
# , perci Iu *x? + v, e di conseguenza anche I*J? + v, che quanto volevamo
dimostrare.
Polinomio di MacLaurin
Data una funzione derivabile volte in C = 0, esiste uno e un sol polinomio di grado , chiamiamolo
y , con la propriet che:
*+
y *0+ = *0+, yX *0+ = X *0+, yXX *0+ = XX *0+, , y *0+ = *+ *0+
e questo polinomio, detto polinomio di MacLaurin di *C+ di grado , :
1 5 XX
1 } XXX
1 *+
*k+ *0+ k
X
y *C+ = *0+ + C *0+ + C *0+ + C *0+ + + C *0+ = ~
C
2
3!
!
d!
k[E
Sia : *
, + derivabile volte in 0 *
, +. Allora
*C+ = y *C+ + *C + per C 0.
Dim. Proviamo per semplicit il teorema nel caso = 2, ossia:
1
y *C+ = *0+ + C X *0+ + C 5 XX *0+ + *C 5 +
2
Occorre provare che
&
*C+ *0+ + C X *0+ + C 5 XX *0+ = *C 5+ per C 0
5
ossia (per definizione di o piccolo) che:
1
*C+ *0+ + C X*0+ + 2 C 5 XX *0+
lim
=0
JE
C5
E
Questo limite d una forma di indeterminazione E. Applicando De LHospital:
X *C+ 1 X*0+ + C XX *0+2
lim
=0
JE
2C
E
d ancora . Applicando una seconda volta De LHospital:
E
XX *C+ XX *0+
lim
=0
JE
2
XX
Nellipotesi che *C+ sia continua in C = 0. Questo ragionamento pu essere ripetuto per qualsiasi:
applicando volte il teorema di De LHospital, e utilizzando il fatto che, proprio per come stato definito
y_*C+, si ha 1*C+ y *C+2*+ = *+ *C+ *+ *0+, si prova la tesi.
Pag. 8 / 9
Integrale
4>3
*C+dC = lim
~ _ `
#$
3
4
[&
Sia : 1
, 2 continua. Allora esiste ' 1
, 2 tale che
4
1
*C+dC = *'+
3
Dim. Essendo continua in 1
, 2, essa dotata di massimo *= B+ e minimo *= A+. Dalla propriet di
monotonia si ha:
4
4
4
1
1
1
AdC
*C+dC
BdC = B
A=
3
3
3
&
Quindi il valore 4>3 3 *C+dC compreso tra il minimo ed il massimo di . Per la propriet dei valori
intermedi delle funzioni continue tale valore uguale a *'+ per qualche ' 1
, 2.
Si : 1
, 2 continua, e una sua primitiva su 1
, 2, allora
4
*C+dC = *+ *
+
3
Dim. Siano
= CE , C& , , C = punti che suddividono lintervallo 1
, 2 in intervallini di ugual ampiezza.
Allora, aggiungendo e togliendo *CE +, per = 1,2, , 1 si ha:
*+ *
+ = *C + *CE+ =
= 1*C + *C>& +2 + 1*C>&+ + *C>5+2 + + 1*C5 + *C& +2 + 1*C& + *CE+2
= ~_C ` _C>&`
[&
Applichiamo ora il teorema di Lagrange alla funzione *C+ su ciascuno degli intervalli C>& , C . Esiste allora
_C>&, C ` tale che
_C ` _C>& ` = _C C>& ` X _ ` = _C C>&`_ `
perch per ipotesi una primitiva di e perci X _ ` = _ `. Ne segue che
*+ *
+ = ~_C C>& `_ ` =
[&
dove una somma n-esima di Cauchy Riemann di . Lidentit scritta vale per ogni ; possiamo allora
far tendere a +, trovando
4
*+ *
+ = *C+dC
3
Pag. 9 / 9