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Guida al mondo EX

Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio


di esplosione

Indice
1. Premessa

pag.

2. La classificazione dei luoghi pericolosi

3. Scelta delle apparecchiature


3.1. Gruppi e categorie EPL
3.2. I modi di protezione
3.3. Apparecchiature elettriche
3.3.1. Gas
3.3.2. Polveri
3.4. Apparecchiature non elettriche
3.5. Abecedarium
3.6. Le apparecchiature Cortem Group
3.6.1. Classi merceologiche
3.6.2. I nostri modi di protezione
3.6.2.1. Le custodie a prova di esplosione
(letteralmente a tenuta di fiamma) Ex d
3.6.2.2. Le apparecchiature a sicurezza aumentata Ex e
3.6.2.3. Le apparecchiature Ex n
3.6.2.4. Le apparecchiature Ex t
3.6.2.4.1. I gradi di protezione degli involucri (codice IP)
3.6.2.5. Modo di protezione combinato Ex de
3.6.3. La marcatura delle apparecchiature antideflagranti
3.6.4. Le temperature ambiente delle nostre apparecchiature
3.6.5. Le nostre classi di temperatura
3.6.6. I materiali utilizzati nelle nostre apparecchiature
3.6.6.1. Lega di alluminio
3.6.6.2. Acciaio inossidabile
3.6.6.3. Poliestere rinforzato con fibra di vetro
3.6.6.4. Vetro in borosilicato
3.6.6.5. Policarbonato
3.6.6.6. Ottone nichelato
3.6.6.7. Acciaio zincato
3.6.6.8. Poliammide 6
3.6.6.9. Neoprene
3.6.6.10. Silicone
3.6.7. Le nostre certificazioni (parte I)
3.6.7.1. La direttiva 94/9/CE ATEX 95
3.6.7.2. IEC-EX
3.6.7.3. Russia
3.7. Le nostre certificazioni (parte II)
3.7.1. La dichiarazione CE di conformita
3.7.2. Le istruzioni per luso

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pag. 54
pag. 55
pag. 55

4. Installazione

pag. 56

5. Verifica

pag. 59

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Indice
6. Manutenzione e riparazioni

pag. 61

6.1. Manutenzione

pag. 61

6.2. Riparazioni

pag. 62

7. Fine vita delle apparecchiature

pag. 63

7.1. Smaltimento

pag. 63

7.2. Riciclabilit

pag. 64

8. Esempi applicativi per differenti tipologie di impianti

pag. 65

8.1. Le industrie farmaceutiche

pag. 65

8.1.1. Normative di riferimento

pag. 66

8.1.2. Sorgenti di emissione dellimpianto

pag. 66

8.1.3. Classificazione per i gas

pag. 67

8.1.4. Classificazione per le polveri

pag. 67

8.2. Depositi di cereali

pag. 67

8.2.1. Pericoli di esplosione da nubi di polvere

pag. 68

8.2.2. Classificazione delle aree

pag. 68

8.2.3. Zone allinterno del sistema di contenimento

pag. 68

8.2.4. Zone allesterno del sistema di contenimento

pag. 69

8.2.5. Impianti elettrici

pag. 69

8.3. Cabine di verniciatura

pag. 70

8.3.1. Cabine di verniciatura con vernici liquide

pag. 70

8.3.2. Cabine di verniciatura con vernici in polvere

pag. 70

8.4. Impianti di biogas

pag. 71

8.4.1. Tipologia di impianto

pag. 71

8.4.2. Il pericolo di esplosione

pag. 72

8.4.3. Normativa

pag. 72

9. Appendice

pag. 73

9.1. Descrizione sintetica dei metodi di protezione per apparecchiature elettriche

pag. 73

destinate a zone con pericolo di esplosione per la presenza di gas


9.2. Descrizione sintetica dei metodi di protezione per apparecchiature elettriche

pag. 74

destinate a zone con pericolo di esplosione per la presenza di polveri


9.3. Descrizione sintetica dei metodi di protezione per apparecchiature non elettriche destinate

pag. 74

a zone con pericolo di esplosione per la presenza di gas e polveri


9.4. Requisiti costruttivi per apparecchiature elettriche antideflagranti per atmosfere

pag. 75

potenzialmete esplosive per la presenza di gas

La marcatura della apprecchiature elettriche in zone a rischio


di esplosione

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pag. 77

1. Premessa

urante la produzione, trasformazione, trasporto e stoccaggio di sostanze infiammabili negli impianti chimici e
petrolchimici, cos come durante la produzione di petro-

lio e di gas naturale, allinterno delle miniere e in molti altri settori


come quello alimentare, vengono prodotti gas, vapori e nebbie che, a
contatto con lossigeno dellaria, possono creare unatmosfera esplosiva. Se questa atmosfera viene innescata, lesplosione che ne deriva
pu provocare gravi danni per le persone e per lambiente.
Lo scopo di questa Guida quello di percorrere insieme il sentiero Ex
(Fig. 1 nella pagina successiva), fornendo agli esperti e non, una panoramica del mondo della protezione elettrica antideflagrante.
Prima di cominciare bene ricordarci che allinterno dellUnione Europea, oltre alle norme che sono uno strumento tecnico da utilizzare per la riduzione dei rischi, ci sono le Direttive comunitarie che, in
quanto tali, sono prevalenti sulle norme tecniche.
Vi sono diversi ambiti in cui la legislazione europea intervenuta disciplinando i diversi settori; per il nostro promemoria faremo ricorso
a due blocchi:
le Direttive di prodotto;
le Direttive sociali.
Le Direttive di prodotto nascono nella prima met degli anni 80 ed
hanno lo scopo di eliminare le legislazioni nazionali ed unificare i ri-

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1.Premessa
Fig. 1 Il percorso Ex
classificazione dei luoghi pericolosi
GAS: EN 60079-10-1 : 2009-03
POLVERI: EN 60079-10-2 : 2009-08

marcatura delle apparecchiature


e degli assiemi

scelta delle apparecchiature


EN 60079-14: 2008-10

dismissione
delle apparecchiature

installazione delle apparecchiature


EN 60079-14: 2008-10

riparazione delle apparecchiature


EN 60079-19: 2011-01

verifica e manutenzione
degli impianti
EN 60079-17: 2007-09

ASL o ARPA, DPR 462/2001

ferimenti tecnici sui vari prodotti. Con un unico riferimento legale


europeo e il passaggio da norme nazionali a norme europee armonizzate, le barriere nazionali si sciolgono e le merci possono circolare
liberamente allinterno della Comunit, cos come era stato prescritto nellarticolo 100 (ora articolo 95) del Trattato firmato a Roma nel
marzo 1957 in cui si costituiva la Comunit Economica Europea. Questo percorso, fatto dai primi documenti legislativi (Direttive, Decisioni, Risoluzioni), si completa nella prima met degli anni 90 quando
viene deciso che i prodotti che soddisfano i Requisiti Essenziali di Sicurezza e Salute definiti in ciascuna Direttiva loro applicabile, devono
recare un segno grafico che identifichi ci e attraverso il quale, possono circolare liberamente allinterno dellUnione Europea. Questo se-

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1.Premessa
gno grafico la marcatura CE

Fig. 2 Il simbolo grafico CE

(Fig. 2) che deve essere utilizzata rispettando determinate


proporzioni.
Nel corso degli anni, i primi
documenti legislativi sono stati emendati, integrati e modificati, fino allultima revisione
che del 2008 (Tab. 1).
Allinterno di questo blocco,

http://ec.europa.eu/enterprise/policies

Direttiva quadro

Tab. 1 Direttiva quadro 83/189/CEE: promulgazione, emendamenti e recepimento in Italia

Direttiva 83/189/CEE del Consiglio del 28 marzo


1983 relativa alla procedura dinformazione
nel settore delle norme e delle regolamentazioni
tecniche

Legge 21 giugno 1986, n 317, concernenti la


attuazione della direttiva n 83/189/CEE relativa
alla procedura dinformazione nel settore delle
norme e delle regolamentazioni tecniche

(G.U.C.E. serie L, n 109 del 26 aprile 1983)

(G.U.R.I. serie Generale, n 151 del 2 luglio


1986)

modificata da:
decisione n 768/2008/CE del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008 relativa
a un quadro comune per la commercializzazione
dei prodotti e che abroga la decisione 93/465/CEE
(G.U.C.E. serie L, n 218 del 13 agosto 2008)

insieme a tante altre Direttive di prodotto (bassa tensione, compatibilit elettromagnetica, macchine, etc.) trova collocamento la
Direttiva 94/9/CE, nota come ATEX 95 (in virt del n dellarticolo del Trattato) o pi semplicemente come la prima Direttiva
ATEX.
Si rivolge ai produttori di apparecchiature destinate a essere utilizzate in atmosfere potenzialmente esplosive i quali, dopo aver
eseguito la procedura di valutazione della conformit prevista
per il gruppo e la categoria dellapparecchiatura, apporranno, oltre alla marcatura CE, anche il simbolo grafico caratteristico del-

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1.Premessa

ATEX 95
http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/mechanical/
atex/index_en.htm

Tab. 2 Direttiva ATEX 95: promulgazione, emendamenti e recepimento in Italia

Direttiva 94/9/CE del Parlamento Europeo e


del Consiglio 23 marzo 1994 concernente il
ravvicinamento delle legislazioni degli stati
membri relative agli apparecchi e sistemi di
protezione destinati ad essere utilizzati in
atmosfere potenzialmente esplosive.

D.P.R. 23 marzo 1998, n 126 regolamento


recante norme per lattuazione della Direttiva
94/9/CE in materia di apparecchi e sistemi
di protezione destinati ad essere utilizzati in
atmosfera potenzialmente esplosiva.

(G.U.C.E. serie L, n 100 del 19 aprile 1994)

(G.U.R.I. serie Generale, n 101 del 4 maggio


1998)

Rettifica della Direttiva 94/9/CE del Parlamento


Europeo e del Consiglio 23 marzo 1994
concernente il ravvicinamento delle legislazioni
degli stati membri relative agli apparecchi e
sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati
in atmosfere potenzialmente esplosive.
(G.U.C.E. serie L, n 21 del 26 gennaio 2000)

la Direttiva ATEX 95 (Tab. 2). Il suo nome ufficiale marchio


distintivo comunitario. Lesagono con inscritto lepsilon-x deve
avere queste proporzioni (Fig. 3).
Le Direttive sociali nascono nella seconda met degli anni 80 ed hanno lo scopo di attuare misure volte a promuovere il miglioramento
della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro mediante
il raggiungimento di unarmonizzazione dei livelli di protezione dei
lavoratori in ambito comunitario e una definizione delle prescrizioni
minime per promuovere il miglioramento dellambiente di lavoro e
per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori, cos come era stato
Fig. 3 Marchio distintivo comunitario

prescritto, anche in questo caso, nellarticolo 118


(ora articolo 137) del Trattato firmato a Roma nel
marzo 1957 in cui si costituiva la Comunit Economica Europea (Tab. 3 e 4).
Nel corso degli anni, la Direttiva quadro
stata integrata con delle Direttive particolari che andavano a considerare i vari rischi
presenti sui luoghi di lavoro (cantieri, industrie estrattive, agenti fisici, etc.) e, di conse-

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1.Premessa

http://ec.europa.eu/social

Direttiva quadro

Tab. 3 Direttiva Quadro 89/391/CEE: promulgazione e recepimento in Italia

Direttiva 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno


1989, concernente l'attuazione di misure volte a
promuovere il miglioramento della sicurezza e
della salute dei lavoratori durante il lavoro

D.Lgs. 19 Settembre 1994, n 626, concernenti la


attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/
CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE,
90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/
CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE,
99/92/CE, 2001/45/CE, 2003/10/CE, 2003/18/CE
e 2004/40/CE riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori durante il
lavoro

(G.U.C.E. serie L, n 183 del 29 giugno 1989)

(G.U.R.I. serie Generale, n 265 del 12 novembre


1994)

guenza, vi sono stati i vari recepimenti nazionali di cui lultimo,


a livello italiano, quello che ha generato il Testo Unico sulla
salute e Sicurezza sul lavoro TUS: il D.Lgs. 9 aprile 2008, n
81 Attuazione dellarticolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123,
in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
(G.U.R.I. serie Generale, n 101 del 30 aprile 2008) e il D.Lgs.
3 agosto 2009, n 106 Disposizioni integrative e correttive del
decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (G.U.R.I. serie Generale, n 180 del 5 agosto 2009).
Allinterno di questo blocco, trova collocamento la Direttiva 99/92/CE,
nota come ATEX 137 (in virt del n dellarticolo del Trattato) o pi
semplicemente come la seconda Direttiva ATEX.

http://ec.europa.eu/social

ATEX 137

Tab.4 Direttiva ATEX 137: promulgazione e recepimento in Italia

Direttiva 1999/92/CE del Parlamento europeo e


del Consiglio, del 16 dicembre 1999 prescrizioni
minime per il miglioramento della tutela della
sicurezza e della salute dei lavoratori che possono
essere esposti al rischio di atmosfere esplosive
(XV Direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16,
paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE)

D.Lgs. 12 giugno 2003, n 233 attuazione della


direttiva 1999/92/CE relativa alle prescrizioni
minime per il miglioramento della tutela della
sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al
rischio di atmosfere esplosive

(G.U.C.E. serie L, n 23 del 28 gennaio 2000)

(G.U.R.I. serie Generale, n 197 del 26 agosto


2003)

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1.Premessa

esplosione 2.366 1.422

1% intrappolato, schiacciato, etc.

38

16% stress
fisico o mentale

359

98

15

377

altri contatti

morso, calcio, etc. (animale


o umano)

stress fisico o mentale

intrappolato, schiacciato etc.

contatto con agente affilato,


appuntito, ruvido, materiale
grossolano

colpito da un oggetto
in movimento, collisione con...

impatto orizzontale / verticale


contro oggetto fermo (vittima in
movimento)

annegato, sepolto, avvolto

contatto con tensione elettrica


temperatura, sostanze
pericolose

tutti i contatti - modalit


di danno

Grafico 1 Numero di incidenti non mortali sul lavoro per deviazione e contatto nel corso del
2005 allinterno dellUnione Europea EU_V

49

0% morso, calcio, etc. (animale o umano)


2% altri contatti

4% contatto con agente affilato, appuntito,


ruvido, materiale grossolano
15% colpito da un oggetto in movimento,
collisione con..

60% contatto con tensione elettrica,


temperature, sostanze pericolose

2% impatto orizzontale / verticale contro


oggetto fermo (vittima in movimento)
0% annegamento, sepolto, avvolto
fonte: eurostat ESAW (European Statistics on Accidents at Work)

Si rivolge ai datori di lavoro di quei lavoratori che possono essere


esposti al rischio di atmosfere esplosive.
Ora, linsieme di questi due blocchi di Direttive, le apparecchiature
o, pi generalmente, i prodotti immessi sul mercato indipendentemente dal tipo di utilizzo, (domestico o industriale) da un lato, e
la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro dallaltro, fanno si che,
ciascuno con il proprio ruolo, contribuisca a un miglioramento generale delle condizioni di lavoro.
Anche se continuiamo a darci nuove regole incrementando lo stato
Note: EU_V indica che, per questo tipo di analisi,
hanno fornito i
dati 20 Stati membri su 27.
I due punti riportati nei Grafici 1
e 2 stanno ad indicare che il dato
non disponibile
o inferiore a 4 elementi.

10

dellarte e ci rivolgiamo al pi bravo e indipendente degli Organismi Notificati per la certificazione dei nostri prodotti, una quota di
rischio ci sar sempre.
Ma quanto vale questo rischio? Difficile avere dei dati, ma per avere
unidea possiamo dare unocchiata ai grafici 1, 2 e 3, estratti dal documento Cause e circostanze degli incidenti sul lavoro nellUE pubblicato dalla Direzione generale occupazione, affari sociali e pari opportunit della Commissione Europea nel novembre 2008.

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1.Premessa

esplosione 98

56

0% contatto con agente affilato, appuntito,


ruvido, materiale grossolano

23

7% intrappolato,
schiacciato, etc.

altri contatti

morso, calcio, etc. (animale


o umano)

stress fisico o mentale


6

0% stress fisico o mentale


0% morso, calcio, etc. (animale o umano)
0% altri contatti

25% colpito da un oggetto in movimento,


collisione con..

60% contatto con tensione elettrica,


temperature, sostanze pericolose

4% impatto orizzontale / verticale contro


oggetto fermo (vittima in movimento)

4% annegato, sepolto, avvolto

intrappolato, schiacciato etc.

contatto con agente affilato,


appuntito, ruvido, materiale
grossolano

colpito da un oggetto
in movimento, collisione con...

impatto orizzontale / verticale


contro oggetto fermo (vittima in
movimento)

annegato, sepolto, avvolto

contatto con tensione elettrica


temperatura, sostanze
pericolose

tutti i contatti - modalit


di danno

Grafico 2 Numero di incidenti mortali sul lavoro per deviazione e contatto


nel periodo 2003-2005 allinterno dellUnione Europea EU_V

fonte: eurostat ESAW (European Statistics on Accidents at Work)

Considerando che alcuni dati coprono il triennio 2003-2005 (incidenti mortali) e altri lanno 2005 (incidenti non mortali) e che
entrambe le Direttive ATEX erano quasi agli inizi, possiamo ragionevolmente sperare che in un prossimo futuro gli incidenti possano ridursi.
Questo avverr anche in ragione di quanto pi prenderemo confidenza con lo strumento analisi dei rischi che terr conto se le
sorgenti potenziali dinnesco sono presenti o meno e, se presenti,
quanto valgono e quali effetti possono produrre nel caso di contatto
con una miscela potenzialmente esplosiva allinterno del suo campo
di esplodibilit. Le sorgenti di cui tener conto sono:
superfici calde;
fiamme e gas caldi (incluse le particelle calde);
scintille di origine meccanica;
materiale elettrico;
correnti elettriche vaganti, protezione contro la corrosione catodica;
elettricit statica;

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1.Premessa

incidenti mortali nel


2003 - 2005

incapacit permanente nel


2005

numero di incidenti mortali nel


2003 - 2005

incapacit permanente

3 - 6 mesi persi

1 - 3 mesi persi

21 giorni - 1 mese perso

14 - 20 giorni persi

7 - 13 giorni persi

4 -6 giorni persi

pi di 3 giorni persi

Grafico 3 Numero di incidenti sul lavoro per deviazione, numero di giorni persi e et media delle
vittime nel corso del 2005 allinterno dellUnione Europea EU_V

esplosione
2.406
316 492 339 384
572 155 148 102
39,3 40,5
600

500

400

300

200

100

4-6 giorni
persi

7-13 giorni 14-20 giorni 21 giorni 1- 3 mesi


persi
persi 1 mese perso
persi

3-6 mesi
persi

incapacit
permanente

fonte: eurostat ESAW (European Statistics on Accidents at Work)

fulmini;
onde elettromagnetiche;
radiazioni ionizzanti;
ultrasuoni;
compressione adiabatica e onde durto;
reazioni esotermiche, inclusa lautoaccensione delle polveri.
Per avere unesplosione non sufficiente far s che combustibile,
comburente e causa dinnesco sincontrino (Fig. 4), ma necessario,
oltre a questo, che vi sia anche il confinamento entro cui avviene la
combustione (Fig. 5).
Fig. 4 Il triangolo del fuoco

Fig. 5 Il pentagono dellesplosione

causa dinnesco

causa dinnesco
confinamento

combustibile

12

comburente

combustibile

concentrazione

comburente

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2. La classificazione
dei luoghi pericolosi

ellaffrontare il capitolo della

lo stato dellarte (norme tecniche) in questo

classificazione, la prima cosa che

campo (attualmente IEC 60079-10-1 per i gas

ci venuta in mente : che cos la

e IEC 60079-10-2 per le polveri combustibi-

classificazione?

li) non riguardano i luoghi con la presenza di

Le risposte potrebbero essere molteplici: un

grisou (gruppo I), i luoghi di trattamento e

documento, il disegno con le nuvolette,

produzione di esplosivi, etc.

il numero che identifica la zona, la probabi-

La classificazione un lavoro di squadra! La

lit che latmosfera esplosiva sia presente in

classificazione dei luoghi dovrebbe essere ese-

una determinata area.

guita da persone che capiscono limportanza e

Risposte corrette, ma solo nel loro insieme.

il significato delle propriet delle sostanze in-

Potremmo pertanto definire la classificazione

fiammabili e da persone che sono familiari con

dei luoghi come un metodo per analizzare e

il processo e con le apparecchiature, insieme

classificare lambiente dove si possono for-

con personale qualificato nellambito della si-

mare delle atmosfere esplosive per la pre-

curezza, delle installazioni elettriche, di quelle

senza di gas e/o polveri combustibili, al fine

meccaniche e altro; necessaria, inoltre, una

di facilitare la corretta scelta e installazione

serrata cooperazione tra specialisti della sicu-

delle apparecchiature da utilizzare con sicu-

rezza e delle apparecchiature.

rezza in tale ambiente.

Quali possono essere questi luoghi?

importante precisare che i riferimenti del-

Pi di quanti possiamo immaginare! I

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gas combustibili classificati nella norma

Alcuni di questi luoghi pericolosi verranno

IEC 60079-20-1 sono 328, mentre le pol-

analizzati nel cap. 8.

veri combustibili citate nel BIA report 13/97

Cosa fare?

sono pi di 4.300, comprese segatura, farina,

Innanzitutto bisogna formare la squadra!

pan grattato! E dal 1997 a oggi ne sono state

Dopodich, passo dopo passo, si affronta il

classificate altre!

lavoro.

Ragionando per macro aree, possiamo dire

a) Individuare le sostanze pericolose

che nei seguenti luoghi potremmo dover ef-

mediante lutilizzo delle informazioni con-

fettuare la classificazione:

tenute nelle schede di sicurezza, di quelle


contenute nella norma IEC 60079-20-1
Atmosfere esplosive parte 20-1: classi-

raffinerie

riciclaggio

ficazione dei gas e dei vapori metodi di


prova e dati, nel BIA report 13/97 Combustione ed esplosione caratteristiche
delle polveri e nei riferimenti bibliografi-

industrie
chimiche

industria
metallurgica
e delle plastiche

ci. A volte per, soprattutto per le polveri


combustibili, i dati disponibili in letteratura non coincidono con le caratteristiche
del nostro campione (tipo di sostanza e

produzione
di energia

discariche,
trattamento
rifiuti
e acque reflue

granulometria) oppure non siamo in presenza di ununica polvere. In questi casi,


opportuno rivolgersi a centri specializzati per far effettuare la caratterizzazione

industria
alimentare
e mangimistica

industrie
del legno

del campione; in Italia, un riferimento la


Stazione Sperimentale per i Combustibili (http://www.ssc.it) di San Donato Milanese (MI).

verniciatura

impianti di
trattamento
e fornitura
del gas

Interessanti alcuni dati sui gas. Nella


Tab.5, abbiamo radunato i gas che per un
qualche motivo sono rappresentativi di
qualcosa:

industria
farmaceutica

quelli evidenziati in grassetto nero (n


18, 20, 21 27 e 288) sono rappresentativi
dei sottogruppi di gas;
il n 55 e il n 7 rispettivamente per il li-

14

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2. La classificazione dei luoghi pericolosi


Tab. 5 Alcuni dei gas pi rappresentativi

n GAS
7

18

64-18-6

Nome

Formula

acido formico (acido metanoico)

HCOOH

metano

CH4

L.E.L.
U.E.L. M.I.T. M.I.E.* GRUPPO
[vol %]
[C] [J]
18,00

57,00

525

IIA

4,40

17,00

600

IIA

4,40

17,00

595

74-82-8

280
grisou

20

74-85-1

etene (etilene)

CH2=CH2

2,30

36,00

440

82

IIB

21

74-86-2

etino (acetilene)

CH=CH

2,30

100,00

305

19

IIC

27

74-98-6

propano

CH3CH2CH3

1,70

10,90

450

250

IIA

35

75-15-0

bisolfuro di carbonio

CS2

0,60

60,00

90

IIC

37

75-21-8

ossirano (ossido di etilene)

CH2CH2O

2,60

100,00

429

55

78-10-4

tetraetossisilano
(acido silicico tetraetil estere)

(C2H5)4Si

0,45

7,20

174

170 110-05-4

bis(1,1-dimetiletil) perossido

(CH3)3COOC(CH3)3

0,74

100,00

170

IIB

181 110-96-3

2-metil-N-(2-metilpropil)-1propanammina (diisobutilammina)

((CH3)2CHCH2)2NH

0,80

3,60

256

IIA

206 123-42-2

4-idrossi-4-metilpentano-2-one
(diacetonalcol)

CH3COCH2C(CH3)2OH

1,80

6,90

680

IIA

288 1333-74-0 idrogeno

H2

4,00

77,00

560

293 1712-64-7

(CH3)2CHONO

2,00

100,00

175

acido nitrico 1-metiletil estere


(isopropilnitrato)

IIB

16

IIC
IIB

Legenda: L.E.L. (Lower Explosive Limit): limite inferiore di esplosivit; U.E.L. (Upper Explosive Limit): limite superiore di esplosivit;

M.I.T. (Minimum Ignition Temperature): minima temperatura di innesco; M.I.E. (Minimum Ignition Energy): minima energia di innesco;

mite inferiore di esplosivit (L.E.L.) pi


basso e pi alto;
il n 181 e il n 21, 37, 170, 293 ri-

il n 181 e il n 170 rispettivamente per il


campo di esplodibilit pi ristretto e per
quello pi esteso;

spettivamente per il limite superiore

il n 35 e il n 206 rispettivamente per

di esplosivit (U.E.L.) pi basso e pi

la temperatura dinnesco minima e mas-

alto;

sima.

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

15

Grafico 4
Suddivisione dei gas in sottogruppi

28 indeterminati

Grafico 5
Numero di gas per classe di temperatura

1I
140

5 IIC

120

66 IIB
[n]

100
80
60
40
20
0

227 IIA

T6
T5 T4 T3 T2 T1 ind.ti
classi di temperatura

Tab. 6 Alcune delle polveri pi rappresentative

Combustibili

Granulometria
[m]

Esplodibilit
L.E.L.
[g/m3]

M.I.E.
[mJ ]

M.I.T. [C ]
in nube
Tcl

Kst

[C]

in strato
di 5 mm
T5mm

legna

70

40

440

325

20

128

farina di grano

57

60

430

450

50

87

lattosio

23

125

450

fonde

10

81

riso

45

60

490

80

101

zucchero

35

200

350

490

30

138

polietilene

< 10

25

450

80

156

resina fenolica

< 10

25

460

fonde

10

129

alluminio

29

40

700

320

50

415

magnesio

28

30

600

490

120

508

zinco

< 10

480

680

460

650

176

coke

15

80

80

47

urea

13

70

450

80

136

112

30

350

465

112

cellulosa

Legenda: L.E.L. (Lower Explosive Limit): limite inferiore di esplosivit; U.E.L. (Upper Explosive Limit): limite superiore di esplosivit;

M.I.T. (Minimum Ignition Temperature): minima temperatura di innesco; M.I.E. (Minimum Ignition Energy): minima energia di innesco;
fonte: BIA-Report 13/97

16

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

2. La classificazione dei luoghi pericolosi


Nel Grafico 4 si nota lenorme prevalenza del

I dati riportati alla destra della seconda colon-

sottogruppo IIA mentre, il Grafico 5, mostra

na della Tabella 6 dipendono da quelli riporta-

la distribuzione dei gas nella determinazione

ti nelle prime due colonne. Ecco che ci appare

della classe di temperatura con un andamen-

una novit rispetto a come eravamo abituati a

to gaussiano.

trattare i gas: le temperature dinnesco delle

Per quanto riguarda le polveri, queste qua-

polveri (MIT) sono caratterizzate da due diver-

si sconosciute, i numeri sono pi comples-

se condizioni di stato: esse possono innescarsi

si da estrapolare. Dopo aver definito la

quando, per via dei moti convettivi, si muovo-

natura della polvere, il secondo dato fon-

no nellaria formando delle nubi (Tcl), oppure

damentale per la sua caratterizzazione

quando si depositano sulle superfici formando

la granulometria media. Vediamo alcuni

via via degli strati sempre pi spessi; conven-

esempi di polveri nella Tabella 6 alla pagi-

zionalmente si prende come riferimento uno

na precedente.

strato di 5 mm (T5mm).

Fig. 6 La divisione delle zone pericolose in base alla presenza e alla concentrazione
dei gas (Zona 0, 1 e 2) e delle polveri (Zona 20, 21 e 22)

Zona 0

Zona 20

Zona 1

Zona 2

Zona 21

Zona 22

Nota: i tratti grafici riportati in ciascun riquadro sono quelli normalizzati a livello internazionale

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

17

, inoltre, importante aggiungere che re-

c) Definire la portata di emissione del-

centemente, a livello di norma tecnica, le

le sorgenti (velocit, geometria, concen-

polveri sono state definite in tre sottoca-

trazione, volatilit, temperatura).

tegorie, similmente a quanto gi da anni

d) Stabilire il grado di ventilazione.

stato fatto per i gas; i sottogruppi sono:

e) Definire le zone pericolose (Fig. 6).

IIIA: particelle combustibili, ovvero

f) Definire lestensione delle zone pericolose

particelle solide, comprese le fibre, di

La suddivisione delle zone cos come ripor-

dimensioni nominali > di 500 m;

tato nella Fig. 6 alla pagina precedente un

IIIB: polvere non conduttrice, ovvero

sistema largamente diffuso, tanto vero che

particelle solide finemente suddivise, di

quello adottato sia dallEuropa sia dalle

dimensioni nominali di 500 m, con

norme internazionali IEC. Qualora non ba-

resistivit elettrica > di 103 m;

stasse questa diffusione, a dar forza a questo

IIIC: polvere conduttrice, ovvero par-

concetto ci ha pensato UNECE, unagenzia

ticelle solide finemente suddivise, di

dellONU, che anche nel suo ultimo rappor-

dimensioni nominali di 500 m, con

to del 2011 (http://www.unece.org/) fa rife-

resistivit elettrica di 103 m.

rimento alle norme internazioni IEC quale

b) Individuare le sorgenti di emissione

riferimento da adottare.

(continua, primo grado, secondo grado).

Pu capitare, comunque, che alcuni docu-

Tab. 7 Confronto tra la classificazione delle zone pericolose per la presenza di gas secondo le normative
internazionali (IEC Zone System) e secondo le normative nord americane

GAS

Zona 0

Area in cui presente


in permanenza o per
lunghi periodi o spesso
unatmosfera
esplosiva
consistente in una miscela
di aria e di sostanze
infiammabili sotto forma di
gas, vapore o nebbia.

Zona 1

Area in cui durante le


normali attivit probabile la
formazione di unatmosfera
esplosiva consistente in una
miscela di aria e di sostanze
infiammabili sotto forma di
gas, vapori o nebbia.

Classe I, Divisione 2

Classe I, Divisione 1
> 1.000 h/anno

18

Zona 2

Area in cui durante le


normali attivit non
probabile la formazione
di unatmosfera esplosiva
consistente in una miscela
di aria e di sostanze
infiammabili sotto forma
di gas, vapore o nebbia
e, qualora si verifichi,
sia unicamente di breve
durata.

10 1.000 h/anno

0,1 10 h/anno

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

2. La classificazione dei luoghi pericolosi


Tab. 8 Confronto tra la classificazione delle zone pericolose per la presenza di polveri secondo le normative
internazionali (IEC Zone System) e secondo le normative nord americane

POLVERI

Zona 20

Area in cui presente


in permanenza o per
lunghi periodi o spesso
unatmosfera esplosiva sotto
forma di nube di polvere
combustibile nellaria.

Area in cui occasionalmente


durante le normali attivit
probabile la formazione di
unatmosfera esplosiva sotto
forma di nube di polvere
combustibile nellaria.

Zona 21

Zona 22

Classe II, Divisione 2

Classe II, Divisione 1


> 1.000 h/anno

Area in cui durante le


normali attivit non
probabile la formazione
di unatmosfera esplosiva
sotto forma di nube di
polvere combustibile e,
qualora si verifichi, sia
unicamente di breve
durata.

0,1 10 h/anno

10 1.000 h/anno

menti stilati in accordo alle normative nord

classificata. Questo documento, come sar

americane (Stati Uniti e Canada) facciano

intuibile, di fondamentale importanza per

riferimento alle loro normative nazionali e

il datore di lavoro, sulla base del quale dovr

che, quindi, anche la nomenclatura sia di-

fare alcune scelte e adottare alcuni provvedi-

versa da quella adottata intenzionalmente.

menti. importante che da questo documen-

Le Tabelle 7 e 8 evidenziano le correlazioni

to si estraggano alcune informazioni, neces-

tra i due sistemi.

sarie per il processo successivo:

Indipendentemente dal riferimento norma-

zona dinstallazione oppure categoria/

tivo utilizzato, la classificazione dei luoghi

EPL dellapparecchiatura che dovr es-

pericolosi sar costituita da un documento

sere installata;

descrittivo, in cui sar identificato lo stabi-

sottogruppo di gas oppure gas specifico/i

limento, i processi considerati, lelenco del-

e/o

sottogruppo

di

le sostanze pericolose presenti, etc. e da un

polvere/i specifica/che;

polvere

oppure

disegno in pianta e uno in prospetto in cui,

classe di temperatura massima ammissi-

mediante gli appositi segni grafici convenzio-

bile dellapparecchiatura che dovr essere

nali, vengono tracciati i limiti delle nuvolet-

installata;

te, ovvero dellestensione di ciascuna zona

temperatura ambiente.

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

19

3. Scelta
delle apparecchiature

3.1. GRUPPI E CATEGORIE, EPL

categoria M2: apparecchi che garanti-

(Equipment Protection Level)

scono un livello alto di protezione; ad essi

a Direttiva 94/9/CE prevede la

deve poter essere interrotta lalimentazio-

seguente suddivisione:

ne in presenza di atmosfera esplosiva.

Gruppo I: prodotti il cui utiliz-

Gruppo II

zo previsto nelle miniere e nei loro impianti

categoria 1: apparecchi che garantiscono un

di superficie dove pu essere presente il gris.

livello di protezione molto alto; essi sono de-

Gruppo II: prodotti il cui utilizzo previ-

stinati a luoghi in cui vi , sempre o per lunghi

sto per siti in superficie con presenza di at-

periodi, presenza di atmosfera esplosiva.

mosfere esplosive.

categoria 2: apparecchi che garantisco-

I prodotti vengono poi suddivisi allinterno

no un livello di protezione alto; essi sono

dei gruppi nel seguente modo:

destinati a luoghi in cui vi il probabile

Gruppo I

sviluppo di atmosfera esplosiva.

categoria M1: apparecchi che garanti-

categoria 3: apparecchi che garantiscono

scono un livello di protezione molto alto;

un livello di protezione normale; essi sono

essi devono rimanere alimentati in pre-

destinati a luoghi in cui vi scarsa probabi-

senza di atmosfera esplosiva.

lit che si sviluppi atmosfera esplosiva.

20

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Tab. 9 Correlazione tra la categoria dellapparecchiatura


e la zona dinstallazione per il Gruppo II

1
G

Zona 0

Zona 20

2
Zona 1
Zona 21

Tab. 10 Correlazione tra la categoria dellapparecchiatura


e il livello di protezione

1G

M1

M2

1D

Zona 2

Ma

Zona 22

Mb

2G

Ga

3G
2D

Gb
Da

3D
Gc

Db

Dc

I numeri delle categorie del gruppo II (1, 2, 3)

dinstallazione.

sono seguiti da una lettera maiuscola:

Quello descritto fino ad ora valido per lU-

G, per i gas;

nione Europea.

D, per le polveri combustibili.

Al di fuori dellUE, fino al 2007, le apparec-

Ad esempio: II 2G.

chiature erano marcate con il solo modo di

Sulla base delle definizioni del gruppo II e

protezione. Pertanto, prendendo spunto

confrontando queste con quelle date dalla Di-

dal sistema europeo, stato creato lEPL

rettiva 99/92/CE ATEX 137, si crea un le-

Equipment Protection Level (Tab. 10), sosti-

game biunivoco, evidenziato nella Tabella 9,

tuendo ai numeri 1, 2 e 3, le lettere a,

tra la categoria dellapparecchiatura e la zona

b, c.

Tab. 11 Gli enti normatori suddivisi per competenza tecnica e per territorialit

Settore

Internazionale

Europea

Italia

Elettrotecnico
ed elettronico

Internazionale

Internazionale

Electrotechnical Commission
Commission Electrotechnique
Internationale

International
Telecommunication Union

Ginevra, Svizzera
http://www.iec.ch

Ginevra, Svizzera
http://www.itu.int

International Organization
for Standardization
Organisation internationale
de normalisation
Ginevra, Svizzera
http://www.iso.org/iso/home.htm

European Committee for


Electrotechnical Standardization
Comit Europen de
Normalisation Electrotechnique
Brussels, Belgio
http://www.cenelec.eu

European Telecommunications
Standards Institute

Comitato Elettrotecnico Italiano

CONCIT
Comitato Nazionale
di Coordinamento per lInformatica
e le Telecomunicazioni
Roma, Italia
http://www.isticom.it

Milano, Italia
http://www.ceiweb.it

Sophia Antipolis, Francia


http://www.etsi.org

European Committee
for Standardization
Comit europen
de normalisation
Brussels, Belgio
http://www.cen.eu
Ente Nazionale Italiano
di Unificazione

Milano, Italia
http://www.uni.com

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

21

3. Scelta delle apparecchiature


Per quanto riguarda il gruppo III, relativo

immersione in liquido, incapsulamen-

solo alle polveri, si veda quanto descritto alle

to), contenendo lesplosione (custodie a te-

pagine precedenti.

nuta di fiamma), si raggiunge lo scopo.


Periodicamente la Commissione Europea,

3.2. I MODI DI PROTEZIONE

pubblica sulla Gazzetta Ufficiale dellUnione

I modi di protezione sono delle tecniche che

Europea, lelenco delle norme tecniche armo-

ci vengono messe a disposizione dalle norme

nizzate che hanno presunzione di conformit

armonizzate, al fine di soddisfare i Requisiti

ai requisiti della Direttiva ATEX 95.

Essenziali di Sicurezza e Salute.

Gli enti normatori sono suddivisi per competen-

Queste tecniche giocano sul fatto che, toglien-

za tecnica e per territorialit, cos come raffigu-

do anche solo uno degli elementi che costitu-

rato nella Tabella 11 alla pagina precedente.

iscono il pentagono dellesplosione, la stessa

Nei Grafici 6, 7 e 8 riportiamo i principali

non si pu verificare. Limitando, quindi lener-

modi di protezione per apparecchiature elet-

gia (sicurezza intrinseca) e il calore (sicu-

triche e non. Per unaanalisi dettagliata dei

rezza aumentata, sicurezza costruttiva),

metodi di protezione che Cortem Group uti-

togliendo il combustibile (pressurizzazione,

lizza, fare riferimento al paragrafo 3.6.2.

3.3. APPARECCHIATURE ELETTRICHE


3.3.1. GAS
Grafico 6 Principali modi di protezione per apparecchiature elettriche in presenza di gas
Principali modi
di protezione elettrici
per gas
Protezione

Prevenzione
Assenza
della sorgente
di innesco

Assenza
dellatmosfera
esplosiva

Segregazione
della sorgente
di innesco

Sicurezza
intrinseca

Pressurizzazione

Incapsulamento

pxb
pyb
pzc

ma
mb
mc

Modo
di protezione n

Immersione
in olio

nRc

ob

ia
ib
ic

Sicurezza
aumentata
eb

Modo
di protezione n
nAc
nLc

22

Riempimento
qb

Modo
di protezione n
nCc

Prova
di esplosione
db

Legenda: quelli
con lo sfondo rosso
sono abili per
la categoria 1 e/o
M1; quelli con lo
sfondo arancione
sono abili per la
categoria 2 e/o M2;
quelli con lo sfondo
rosa sono abili per
la categoria 3.

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3.3.2. POLVERI
Grafico 7 Principali modi di protezione per apparecchiature elettriche in presenza di polveri
Principali modi
di protezione elettrici
per polveri
Prevenzione
Assenza
della sorgente
di innesco

Assenza
dellatmosfera
esplosiva

Segregazione
della sorgente
di innesco

Sicurezza
intrinseca

Pressurizzazione

Incapsulamento

pD
pD

ma
mb
mc

ia
ib
ic

Legenda: quelli con lo sfondo rosso sono


abili per la categoria 1 e/o M1; quelli
con lo sfondo arancione sono abili per
la categoria 2 e/o M2; quelli con lo sfondo
rosa sono abili per la categoria 3.

Mediante
custodie
ta
tb
tc

3.4. APPARECCHIATURE NON ELETTRICHE


Grafico 8 Principali modi di protezione per apparecchiature non elettriche in presenza di gas o di polveri
Principali modi
di protezione non-elettrici
per gas e per polveri
Prevenzione

Protezione

Assenza
della sorgente
di innesco

Controllo
della sorgente
di innesco

Assenza
dellatmosfera
esplosiva

Segregazione
della sorgente
di innesco

Sicurezza
inerente

Controllo
della sorgente
di innesco

Pressurizzazione

Immersione
in liquido

Prova
di esplosione

b
b

k
k
k

Custodia
a respirazione
limitata

Sicurezza
costruttiva
c
c

fr

Legenda: quelli con lo sfondo rosso sono abili per la


categoria 1 e/o M1; quelli con lo sfondo arancione sono
abili per la categoria 2 e/o M2; quelli con lo sfondo
rosa sono abili per la categoria 3.

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

23

3. Scelta delle apparecchiature


Tab. 12 Elenco e spiegazioni delle lettere utilizzate nella marcatura
Maiuscole Minuscole

compare nei sottogruppi di gas del gruppo II: IIA


compare associata al modo di protezione n, nA
compare associata ad altre lettere, per es.: ia, ma
compare negli EPL associata alla lettera G oppure D
compare nei sottogruppi di gas del gruppo II: IIB
compare associata ad altre lettere, per es.: ib, mb
modo di protezione mediante il controllo della sorgente
compare negli EPL associata alla lettera G oppure D
compare nei sottogruppi di gas del gruppo II: IIC
compare associata al modo di protezione n, nC
compare associata ad altre lettere, per es.: ic
modo di protezione mediante sicurezza costruttiva
compare negli EPL associata alla lettera G oppure D
compare associata ad altre lettere, per es.: iD, mD, pD
identifica la categoria delle polveri combustibili
identifica lEPL delle polveri combustibili
modo di protezione a tenuta di fiamma (sia elettrico che non-elettrico)
modo di protezione a sicurezza aumentata
abbinata alla lettera r, costituisce il modo di protezione a respirazione limitata fr
identifica la categoria dei gas
identifica lEPL dei gas
modo di protezione mediante sicurezza inerente
modo di protezione mediante sicurezza intrinseca, per gas abbinata alle lettere a, b o c
modo di protezione mediante sicurezza intrinseca, per polveri abbinata alla lettera D
abbinata alla lettera m, costituisce il modo di protezione per la spruzzatura elettrostatica .. mJ
modo di protezione mediante immersione in liquido

compare associata al modo di protezione n, nL


identifica le apparecchiature per miniera
potrebbe comparire associata al modo di protezione v
modo di protezione mediante incapsulamento, per gas abbinata alle lettere a o b
modo di protezione mediante incapsulamento, per polveri abbinata alla lettera D
abbinata alla lettera J, costituisce il modo di protezione per la spruzzatura elettrostatica .. mJ
modo di protezione n abbinate a diverse lettere: A, C, L, R
modo di protezione mediante immersione in olio
abbinata alla lettera p, modo di protezione a trasmissione ottica op

r
s
t
v
x

modo di protezione mediante pressurizzazione (elettrico) per gas abbinata alle lettere x, y o z
modo di protezione mediante pressurizzazione (non elettrico)
modo di protezione mediante pressurizzazione per polveri abbinata alla lettera D
abbinata alla lettera o, modo di protezione a trasmissione ottica op
modo di protezione mediante materiale pulverulento
compare associata al modo di protezione n, nR
abbinata alla lettera f, costituisce il modo di protezione a respirazione limitata fr
modo di protezione speciale
modo di protezione mediante custodia
modo di protezione delle cabine ventilate trasportabili, abbinata ai numeri 1, 2, 3, 4, oppure M2
compare associata al modo di protezione p, px

y
z

compare associata al modo di protezione p, py


compare associata al modo di protezione p, pz

a
B
b
C
c
D
d
e
f
G
g
i
J
k
L
M
m
n
o
p

q
R

24

Commento

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

3.5. ABECEDARIUM EX

Fig. 8

Guardando le lettere utilizzate nei grafici precedenti si ha la sensazione che siano rimaste
ancora poche lettere a disposizione dei normatori! Abbiamo provato a verificare tale
sensazione nella Tabella 12.

Fig. 7 Custodia
in lega di alluminio
serie EJB in
esecuzione Ex d
Fig. 8 Pulsantiera
di comando e
controllo in acciaio
inox serie I
in esecuzione
Ex ed

3.6. LE APPARECCHIATURE CORTEM GROUP


3.6.1. CLASSI MERCEOLOGICHE
Sin da 1968, la nostra societ ha progettato
e fabbricato apparecchiature elettriche destinate ad essere utilizzate in atmosfere poten-

di requisiti tecnici, che costantemente, sia

zialmente esplosive acquisendo, anno dopo

gli uni quanto gli altri, sono mantenuti in ag-

anno, competenza nelle normative dei pro-

giornamento.

dotti industriali e specializzandosi in quelle

Cortem Group una societ multi prodotto

Ex. In linea generale, le nostre apparecchia-

e, per agevolare il lettore nel trovare ci che

ture vengono utilizzate in ambienti diversi

cerca, abbiamo suddiviso i prodotti in macro

da quello domestico, rispettano una serie di

aree. La maggior parte delle nostre apparec-

requisiti cogenti e una molteplice quantit

chiature sono Ex, ma ve ne sono alcune anche destinate ad essere utilizzate in aree non

Fig. 7

classificate, ovvero sicure.


1. Macro area custodie
Il termine custodie, entrato da anni nel gergo
comune degli operatori Ex, di per s non qualifica nulla se non un involucro generico, generalmente avente il modo di protezione Ex d, al
quale bisogna specificare quale funzione chiamato a operare in funzione del suo contenuto. La
nomenclatura industriale ci viene in soccorso e,
quindi, le nostre custodie sono:
involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione, in altre parole tutte quelle custodie vuote,
certificate come componente (Fig. 7);
apparecchi di manovra e di comando,

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

25

3. Scelta delle apparecchiature


Fig. 9

Fig. 10

Fig. 9 Custodia con morsettiera in lega di alluminio


serie SA in esecuzione Ex e
Fig. 10 Sistema elettronico di messa a terra in lega
di alluminio serie GRD4200 in esecuzione Ex d
Fig. 11 Presa e spina in lega di alluminio serie PY
e SPY in esecuzione Ex d

(Fig. 8) ovvero interruttori automatici, inter-

sori, ovvero amperometri e voltmetri, watt-

ruttori di manovra, sezionatori, interruttori

metri e varmetri, frequenzimetri, misuratori

di manovra-sezionatori e unit combinate

del fattore di potenza (cos ) e sincronosco-

con fusibili, dispositivi elettromeccanici per

pi, ohmmetri (misuratori di impedenza) e

circuiti di comando, apparecchiature di com-

misuratori di conduttanza, strumenti a fun-

mutazione, etc.;

zioni multiple;

apparecchiature assiemate di protezione

apparecchi per prove, misure o controllo

e di manovra per bassa tensione, ovvero i

dei sistemi di protezione, ovvero sistemi per

quadri elettrici, pi o meno grandi, dove pos-

la misura di terra (Fig. 10).

sono essere presenti pi apparecchi di ma-

2. Macro area spine e prese

novra e di comando, spie di segnalazione,

Le nostre prese e spine, ad alveoli cilindrici,

strumenti di misura, etc.;

con dispositivo di interblocco, permettono il

scatole ed involucri di derivazione, ovvero


quelle che comunemente vengono chiamate
morsettiere (Fig. 9);

Fig. 11

equipaggiamento elettrico delle macchine, ovvero quelle apparecchiature elettriche che hanno
unazione di comando su una macchina;
strumenti di misura elettrici, indicatori
analogici ad azione diretta e relativi acces-

26

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Fig. 12

Fig. 16

Fig. 12 Armatura illuminante a LED in lega di alluminio

collegamento anche con altre prese e spine di

serie EWL in esecuzione Ex de

altri costruttori che rispondano alle norme

Fig. 13 Armatura illuminante a tubi fluorescenti o LED


in lega di alluminio e vetro borosilicato serie FLF

industriali di prodotto (Fig. 11).

e FLFE in esecuzione Ex d e Ex de

3. Macro area apparecchi di illuminazione

Fig. 14 Armatura portatile a tubi fluorescenti in lega

La macro area apparecchi di illuminazio-

di alluminiop serie FHL in esecuzione Ex d

ne, insieme con quella custodie, costituisce

Fig. 15 Armatura illuminante per emergenza in lega


di alluminio serie EVF-18EX in esecuzione Ex d

unimportante tipologia di apparecchi che im-

Fig. 16 Proiettore per lampade a scarica in lega

mettiamo sul mercato ed cos suddivisa:

di alluminio serie SLFE in esecuzione Ex de

apparecchi fissi per usi generali (Fig. 12-13);

Fig. 13

apparecchi portatili (Fig. 14);


emergenza (Fig. 15);
proiettori (Fig. 16);
illuminazione stradale.
I nostri apparecchi di illuminazione utilizzano diverse sorgenti luminose e sono codificati

Fig. 14

in accordo all International Lamp Coding


System ILCOS, divenuto norma internazionale nel 2010 (IEC 61231:2010-01):
sorgenti a filamento, ovvero ad incandescenza tradizionali1 e ad incandescenza alogene;

Fig. 15

sorgenti a scarica, ovvero fluorescenti


(tubolari e compatte), vapori di mercurio (alta pressione), vapori di sodio (alta
pressione), alogenuri metallici, a luce miscelata;
LED.

1: Per lUnione Europea, la disponibilit regolamentata dal Regolamento n 244/2009/CE della Commissione del 18 marzo 2009 recante modalit di applicazione della
direttiva 2005/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile delle lampade non direzionali per uso domestico

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

27

3. Scelta delle apparecchiature


Fig. 17

Fig. 17 Avvisatori

3.6.2. I NOSTRI MODI DI PROTEZIONE

acustici elettromagnetici

Come si potuto notare nei paragrafi pre-

in lega di alluminio
serie C in esecuzione
Ex de.

cedenti, il numero dei modi di protezione


attualmente disponibili notevolmente aumentato (circa 26) dai primi sei adottati dalla
Comunit Economica Europea citati nella Direttiva 79/196/CEE del 6 febbraio 1979.
Agli inizi, luso di apparecchiature elettriche
in atmosfere potenzialmente esplosive era
prevalente nel settore minerario, mentre lo

4. Macro area dispositivi di segnalazione

sviluppo per lutilizzo in superficie pi con-

dispositivi di segnalazione acustica (Fig.

temporaneo, intorno alla fine della II guerra

17 e 18);

mondiale.

dispositivi di segnalazione visiva, ovvero i

La sicurezza, vista con gli occhi di oggi, era

dispositivi per la segnalazione ostacoli aerei, i

abbastanza rudimentale. Nel tardo 1800, il

semafori (Fig. 19 e 20).

carbone era la principale fonte utilizzata per il

5. Macro area pressacavi, sistemi di tubi

riscaldamento e per la generazione di energia

ed accessori per installazioni elettriche

elettrica. Il pericolo principale nella miniera di

pressacavi per cavi armati e non armati

carbone era ed costituito dalla possibile pre-

(Fig. 21 e 22);

senza di grisou, un gas combustibile inodore

tubi rigidi e flessibili;

e incolore, costituito prevalentemente da una

accessori, ovvero raccordi, curve, riduzio-

miscela di metano (dal 77% al 99%) o di altri

ni, tappi, nippli, etc.

idrocarburi omologhi e quantit variabili di

Fig. 18

Fig. 19

Fig. 20

Fig. 18 Sirene
elettromeccaniche rotanti
in lega di alluminio serie SCL
in esecuzione Ex de
Fig. 19 Armatura illuminante
a LED per segnalazione
ostacoli conforme alla
normativa ICAO serie XLFE-4
in esecuzione Ex de
Fig. 20 Semaforo a LED
in lega di alluminio
serie CCA-02E/SLD
in esecuzione Ex d

28

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Fig. 22

Fig. 21

Fig. 21 e 22 Pressacavi per cavi armati e non armati serie REV, REVD in esecuzione Ex d, Ex e e Ex tb

anidride carbonica, ossigeno e azoto. La storia

dovevano essere comandate/controllate. Si

mineraria ci ricorda gli importanti numeri di

inizi a studiare il problema e a trovare le

vittime sul luogo di lavoro: i pi gravi inciden-

possibili soluzioni. In Germania lorganiz-

ti minerari negli Stati Uniti dAmerica (Mo-

zazione principalmente coinvolta fu il Berg-

nongah, West Virginia, 6 dicembre 1907: 362

gewerkschaftlichen Versuchsstrecke (BVS)

vittime) e in Europa (Courrires, Francia, 10

che, insieme a Carl Beyling, un ingegnere

marzo 1907: 1099 morti; Marcinelle, Belgio, 8

minerario, misero a punto una tecnica, in-

agosto 1956: 262 morti). Pertanto, i minatori,

torno al 1905, secondo cui le apparecchia-

hanno cercato nel tempo delle soluzioni che

ture elettriche (lampade e motori elettrici)

potessero avvisarli della presenza del pericolo.

erano racchiuse in un involucro sufficiente-

Il metano un gas pi leggero dellaria e, di

mente robusto da contenere al suo interno

conseguenza, tende ad andare verso lalto. Cos

leventuale esplosione innescata dallappa-

tra i primi dispositivi di sicurezza ci furono i

recchiatura elettrica. Nel 1908, Carl Beyling,

canarini in gabbia, uccelli molto sensibili ai

scrisse un documento descrivendo lapplica-

gas che, quando morivano per asfissia, funge-

zione di ci che pi tardi prese il nome di

vano da segnale per i minatori che correvano

druckfeste kapselung, ovvero le custodie a

immediatamente fuori dalla miniera. Prima

prova di esplosione, in quel tempo chiamate

della messa a punto della lampada da parte

incapsulamento chiuso o incapsulamento

di Sir Humphry Davy, furono utilizzate anche

a prova di esplosione da cui deriva la lettera

delle lampade a olio, il cui scopo era quello di

d che compone lattuale identificazione del

bruciare la miscela eventualmente presente, le

modo di protezione. Subito dopo fu messa a

cui conseguenze ve le lasciamo immaginare!

punto una seconda tecnica per i sistemi di

Lintroduzione dellelettricit alla fine del

segnalazione in miniera basata sullutilizzo

XIX secolo port dei benefici, ma anche al-

di bassi valori energetici: nacque la sicurez-

cuni rischi. Le prime apparecchiature elet-

za intrinseca.

triche utilizzate furono quelle dilluminazio-

Oggi con il termine costruzione elettrica Ex

ne e quelle per generare forza motrice che

si indica genericamente unapparecchiatura

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

29

3. Scelta delle apparecchiature


elettrica per atmosfere esplosive conforme

3.6.2.1. LE CUSTODIE A PROVA DI ESPLOSIONE

alla norma IEC e CENELEC della serie 60000

(LETTERALMENTE A TENUTA DI FIAMMA) Ex d

e della serie 61000.

Come abbiamo descritto in precedenza, mol-

La scelta che abbiamo fatto stata quella di

to probabilmente il modo di protezione Ex

concentrarci nella descrizione di quei modi

d il pi vecchio modo di protezione e la sua

di protezione che in questi 45 anni abbiamo

applicabilit a molteplici tipologie di prodotti

progettato e fabbricato. Per quanto riguarda i

industriali ha permesso la sua grande diffu-

modi di protezione idonei ad essere installati

sione (Fig. 23).

in presenza di atmosfere esplosive per la pre-

Confrontando unapparecchiatura normale

senza di gas analizzeremo:

ed una Ex d, la prima caratteristica che ri-

le custodie a prova di esplosione (letteral-

sulta evidente la robustezza di questultima,

mente a tenuta di fiamma) Ex d;

dovuta al fatto che deve resistere meccanica-

le apparecchiature a sicurezza aumentata

mente senza deformarsi plasticamente, alla

Ex e;

pressione interna generata dallesplosione

le apparecchiature Ex n.

che pu avere valori compresi normalmen-

Per quanto riguarda i modi di protezione

te tra 5 e 12 bar (Fig. 24). Si tratta, quindi,

idonei ad essere installati in presenza di at-

di un modo di protezione in cui la protezio-

mosfere esplosive per la presenza di polveri

ne fatta dalla custodia ed lunico basato

combustibili approfondiremo:

sul contenimento dellesplosione (tenuta alla

le apparecchiature Ex t.

pressione).

Per una sintetica descrizione degli altri meto-

I componenti elettrici scintillanti sono racchiusi

di di protezione per gas e polveri si vedano le

allinterno della custodia, la quale permette lin-

Tabelle 27, 28 e 29 nellAppendice.

gresso dellatmosfera esplosiva ma, in caso di

Fig. 23

Fig. 23 Quadretto di comando e controllo in esecuzione Ex d. Custodia EJB in lega


di alluminio e operatori montati su coperchio
Fig. 24 Il modo di protezione Ex d a prova di esplosione
Fig. 24
interstizio

lunghezza
del giunto

30

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Fig. 25

Fig. 26

vite di fissaggio
coperchio

giunto
di
laminazione

Camera a prova
di esplosione Ex d

corpo

Giunto a tre pezzi


Fig. 25 Il giunto di laminazione
Fig. 26 Impianto in tubo. Entrata allinterno di una
custodia Ex d attraverso un raccordo di bloccaggio

contatto tra questa e la sorgente di innesco (arco


o scintilla), lesplosione che ne consegue rimane
confinata allinterno della custodia.

Raccordo
di bloccaggio
Tubo

della guarnizione;
se la filettatura conica, la connessione
deve essere serrata a fondo;

Mediante i giunti di laminazione (Fig. 25), la

se serve un adattatore, esso deve essere

fiamma si raffredda e il prodotto della combu-

conforme al modo di protezione Ex d

stione non in grado di innescare la miscela

(IEC 60079-1);

presente allesterno (tenuta alla fiamma). Non

gli ingressi cavo non utilizzati devono

vi sono limitazioni normative per quanto ri-

essere chiusi con elementi conformi al

guarda le dimensioni o le caratteristiche elettri-

modo di protezione Ex d (IEC 60079-1).

che, ma oltre certi limiti dimensionali diventa

Lentrata dei cavi nella custodia pu avvenire

anti economico costruire con questa tecnica.

attraverso tre sistemi:

Se si sceglie il modo di protezione Ex d,

A. impianto in tubo;

necessario tenere in considerazione le se-

B. impianto in cavo con entrata diretta;

guenti prescrizioni particolari:

C. impianto in cavo con entrata indiretta.

non praticare ulteriori fori alle custodie

A. Impianto in tubo

oltre a quelli ammessi dal certificato;

In questo tipo di impianto, i cavi elettrici corro-

se lingresso in cavo ha una filettatura

no allinterno di un sistema di tubo rigido a te-

parallela, laccoppiamento deve avere

nuta e lentrata nelle custodie a prova di esplo-

almeno 5 filetti completi in presa;

sione avviene attraverso un giunto di bloccaggio

se previsto luso di una guarnizione,

sigillato che permette ad uneventuale esplosio-

il numero di filetti in presa deve essere

ne accidentale di espandersi e propagarsi allin-

ancora sufficiente dopo linserimento

terno del sistema di tubi (Fig.26). Alluscita di

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

31

3. Scelta delle apparecchiature


Fig. 27

Conduttore
Miscela
di bloccaggio
CRV

Tappo di
riempimento
Tappo

Fibra di vetro FV
Fig. 27 Esempio di impianto
realizzato in tubo. Tra una
custodia e laltra si notano
i raccordi di bloccaggio

Tubo portacavi

ogni cassetta Ex d, dunque, si trova un giunto

ed un raccordo con giunto di bloccaggio; tali

di bloccaggio sigillato (Fig. 27) che impedisce

raccordi di bloccaggio devono essere riempiti

allesplosione di propagarsi in altri settori, deli-

di apposita miscela. Questo metodo assicura

mita il volume della costruzione elettrica Ex d

una protezione efficace dei cavi sia contro gli

a un valore prossimo a quello per il quale stata

attacchi meccanici che contro quelli chimici;

provata e separa la parte dimpianto elettrico in

tra i suoi difetti, tuttavia, vanno evidenziate

tubo da uneventuale parte realizzata con cavo

possibili complicazioni in eventuali successive

a vista.

modifiche di cablaggio dellimpianto.

Limpianto in tubo prevede i conduttori po-

B. Impianto in cavo con entrata diretta

sti allinterno di un tubo Conduit filettato

Questo tipo di sistema trova applicazione

Fig. 28 Impianto in cavo con entrata diretta

Fig. 29 Impianto in cavo con entrata indiretta

Fig. 28

Fig. 29
Camera
a prova
di esplosione
Ex d

Camera a prova
di esplosione Ex d
Passanti
sigillati Ex d

Custodia Ex e
Pressacavo
Cavo

32

Pressacavi
Ex e

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Fig. 30
Custodia Ex d

Passanti sigillati Ex d

Custodia Ex e
Pressacavi Ex e

Fig. 30 Esempio
di impianto
in cavo
con entrata
indiretta

soprattutto nel Regno Unito e nelle zone di

C. Impianto in cavo con entrata indiretta.

influenza britannica. La tecnologia britanni-

Questo sistema prevede una custodia di deriva-

ca prevede lentrata diretta nella custodia a

zione con morsetti alla quale arrivano i cavi e

prova di esplosione, la quale avviene attra-

dalla quale questi si dipartono. Tale custodia

verso un pressacavo con guarnizione che non

connessa tramite passanti sigillati alla custodia

permette a uneventuale esplosione allinter-

a prova di esplosione nella quale sono contenu-

no della cassetta, di propagarsi allesterno

te le apparecchiature elettriche che potrebbero

(Fig. 28). Ovviamente, ciascun pressacavo

provocare la scintilla. La custodia contenente i

utilizzato deve possedere le caratteristiche

morsetti e i morsetti unitamente ai connettori

di sicurezza previste dalla normativa e avere

terminali sono del tipo a sicurezza aumenta-

il diametro interno corrispondente a quello

ta Ex e (Fig. 29). Questo tipo dimpianto

del cavo con cui viene utilizzato; allo stesso

prevede lutilizzo di cavi non armati e, dunque,

modo, anche la lunghezza della guarnizione

di raccordi con pressacavi corretti; alla luce di

deve assicurare la tenuta allesplosione. Il

ci, questo metodo dinstallazione utilizzato

modo dinstallazione prevede lutilizzo di un

quando il rischio di danni meccanici minore e

cavo armato per treccia, filo e nastro, dunque

la continuit di terra non obbligatoria. I vantag-

un raccordo con pressacavo per cavo arma-

gi di questo metodo consistono nella sua fles-

to. I vantaggi derivanti dallutilizzo di questo

sibilit e rapidit, unitamente alla sua econo-

metodo sono legati al fatto che il cavo armato

micit. Il suo principale difetto si manifesta nel

assicura oltre che una protezione meccanica,

caso di rischio meccanico, per questa ragione

una continuit elettrica attraverso larmatura

maggiormente conveniente utilizzare un cavo

del cavo. I limiti di tale metodo sono detta-

armato o passerelle antistatiche per cavi laddo-

ti dal fatto che linstallazione dei pressacavi

ve questo tipo di rischio sia presente. Nella Fig.

necessita di una manutenzione particolare al

30 possiamo vedere un esempio dimpianto in

fine di assicurare la continuit di massa.

cavo con entrata indiretta.

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

33

3. Scelta delle apparecchiature


3.6.2.2. LE APPARECCHIATURE A SICUREZZA

zione IP54, mentre custodie contenen-

AUMENTATA Ex e

ti solo parti isolate devono avere grado di

Le apparecchiature a sicurezza aumentata

protezione IP44. Le macchine elettriche

sono molto simili a quelle industriali e il ter-

rotanti, invece, (escluse morsettiere e par-

mine aumentata relativo al livello di sicu-

ti nude conduttrici), installate in ambienti

rezza incrementato proprio rispetto al livello

puliti e regolarmente controllate da per-

di sicurezza offerto dalle apparecchiature in-

sonale qualificato, devono avere custodie

dustriali (Fig. 31 e 32). La filosofia di questo

con grado di protezione IP20. I limiti di

modo di protezione impone alcuni limiti:

installazione devono essere riportati sulla

si pu applicare ad apparecchiature che

macchina. Nellinstallare lapparecchiatura

durante il funzionamento, normale e/o

Ex e si deve sempre prestare la massima

anomalo, non producono archi, scintille e

attenzione a quelle operazioni che possono

temperature eccessive;

inficiare il grado di protezione, a cominciare

la tensione di alimentazione nominale non


pu essere superiore ai 10 kV.

dagli ingressi in cavo dellapparecchiatura.


Leventuale ingresso nellapparecchiatura

Allatto dellinstallazione necessario prestare

di corpi solidi e/o acqua, pu accorciare il

la massima attenzione a quelle caratteristiche

percorso conduttore tra due parti in tensio-

da cui dipende il modo di protezione. In par-

ne dellapparecchiatura, fino alla rottura del

ticolare, risultano critici quattro aspetti che

dielettrico con la conseguente formazione

elenchiamo e spieghiamo di seguito.

di arco elettrico.

Il grado di protezione dellapparec-

Il modo in cui lapparecchiatura con-

chiatura. Le custodie contenenti parti

nessa al circuito di alimentazione. In

nude attive devono avere grado di prote-

genere, limpianto di alimentazione di ap-

Fig. 31 Il modo di protezione Ex e a sicurezza


aumentata
Fig. 32 Custodia a sicurezza aumentata Ex e serie
SA...SS in acciaio inox con operatori.
Fig. 33 Esempio di contrassegno di conformit

Fig. 32

Fig. 31

34

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

parecchiature Ex e realizzato in cavo

Fig. 33

con pressacavo Ex e certificato da Organismo Notificato e realizzato con anello


di tenuta interno e o-ring esterno, per
mantenere il grado IP54. Il collegamento
dei cavi ai morsetti deve essere particolarmente curato per non ridurre le caratteristiche costruttive di isolamento dei
morsetti, ovvero: rispettare le indicazioni
del costruttore in merito alla sezione del
cavo da collegare ai morsetti e al numero

trenativa, necessario effettuare il calcolo

massimo di conduttori collegabili per ogni

della potenza dissipata dalla custodia che

morsetto (oppure potenza dissipabile del-

garantisce il mantenimento della classe di

la custodia), garantire per i morsetti a vite

temperatura, tenendo conto della resisten-

il serraggio del conduttore nel morsetto (o

za del morsetto (dichiarata dal costrutto-

pi conduttori quando le istruzioni lo con-

re), della resistenza del cavo e della corren-

sentono), applicando la coppia di serraggio

te del circuito.

indicata e prestando attenzione a non infi-

La scelta delle protezioni. Ogni sin-

ciare le distanze di isolamento in aria.

golo modo di protezione deve essere

La dissipazione termica. Il modo di

sempre garantito. Il contrassegno di con-

protezione Ex e permette al gas di en-

formit alle Norme 60079 delle costru-

trare nella custodia. Per questo motivo, il

zioni Ex, fornisce tutte le informazioni

costruttore dellapparecchiatura misura

necessarie per una idonea scelta e instal-

la massima temperatura sviluppata dalla

lazione dellapparecchiatura e per un suo

costruzione anche nei componenti interni.

corretto utilizzo e manutenzione in rela-

Dato che anche il cavo interno alla custo-

zione al tipo di protezione che garantisce

dia aumenta il calore, necessario evitare

(Fig. 33).

che la temperatura superi la classe di temperatura dichiarata dal costruttore. Lin-

3.6.2.3. LE APPARECCHIATURE Ex n

stallatore deve necessariamente seguire

Per certi versi simile al modo di protezione

le indicazioni del costruttore per numero

a sicurezza aumentata e assume diverse decli-

consentito di terminali, sezione minima e

nazioni a seconda che lapparecchiatura non

massima del conduttore, massima corren-

produca archi o scintille (Ex nA), oppure che

te ed eventuali indicazioni sullo stipamen-

lapparecchiatura sia dinterruzione o non in-

to di conduttori interni alla custodia. In al-

nescante (Ex nC), oppure sia a respirazione

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

35

3. Scelta delle apparecchiature


limitata (Ex nR). In ogni caso la tensione di

finemente suddivise, di dimensioni nominali

alimentazione nominale non pu essere supe-

di 500 m, con resistivit elettrica > di 103 m;

riore ai 15 kV.

IIIC: polvere conduttrice; particelle solide finemente suddivise, di dimensioni nominali

3.6.2.4. LE APPARECCHIATURE Ex t

di 500 m, con resistivit elettrica di 103 m.

Questo modo di protezione, introdotto come

Le nostre apparecchiature presentano un gra-

tale a seguito dellavvento della Direttiva

do di protezione meccanico realizzato mediante

94/9/CE ATEX 95, si basa sulla possibilit

lutilizzo di materiale elastomerico e il grado di

di impedire lingresso della polvere combusti-

protezione (IP 6x) stato verificato dopo aver

bile allinterno dellinvolucro dove sono conte-

eseguito la prova dimpatto e la prova di condi-

nute le apparecchiature elettriche che potreb-

zionamento al caldo e al freddo.

bero dar luogo allinnesco.


Attualmente, la normativa tecnica identifica

3.6.2.4.1. I GRADI DI PROTEZIONE

queste apparecchiature mediante il gruppo

DEGLI INVOLUCRI (CODICE IP)

III, che a sua volta stato suddiviso in 3 sot-

La storia dellimpiego dellenergia elettrica,

togruppi:

dai suoi albori ad oggi, ha visto un certo im-

IIIA: particelle combustibili; particelle so-

pegno, da parte dei progettisti, per far s che

lide, comprese le fibre, di dimensioni nomi-

impianti ed apparecchiature elettriche potes-

nali > di 500 m;

sero trovare impiego in sicurezza. Nel novero

IIIB: polvere non conduttrice; particelle solide

delle soluzioni tecniche via via adottate per

Tab. 13 Il grado di protezione IP: significato della prima cifra

Codice

36

Simbolo grafico

Prima cifra caratteristica


Significato per la protezione
dellapparecchaitura

Significato per la protezione


delle persone

IP 0X

Nessuna protezione

IP 1X

Protetto contro i corpi solidi di dimensioni


superiori a 50 [mm]

Protetto contro laccesso con il dorso della


mano

IP 2X

Protetto contro i corpi solidi di dimensioni


superiori a 12 [mm]

Protetto contro laccesso con un dito

IP 3X

Protetto contro i corpi solidi di dimensioni


superiori a 2,5 [mm]

Protetto contro laccesso con un attrezzo

IP 4X

Protetto contro i corpi solidi di dimensioni


superiori a 1 [mm]

Protetto contro laccesso con un filo

IP 5X

Protetto contro la polvere

Protetto contro laccesso con un filo

IP 6X

Totalmente protetto contro la polvere

Protetto contro laccesso con un filo

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Tab. 14 Il grado di protezione IP: significato della seconda cifra

Seconda cifra caratteristica


Codice
IP XO

Simbolo grafico

Significato per la protezione dellapparecchaitura


Nessuna protezione

IP X1

Protetto dalla caduta verticale di gocce dacqua

IP X2

Protetto dalla caduta di gocce dacqua con inclinazione massima 15

IP X3

Protetto dalla pioggia

IP X4

Protetto dagli spruzzi

IP X5

Protetto dai getti dacqua

IP X6

Protetto dai getti potenti dacqua (ondate)

IP X7

Protetto dallimmersione temporanea

IP X8

Protetto dallimmersione continua

prevenire il verificarsi di infortuni di origine

ne dei materiali contro gli effetti dannosi

elettrica, ovvero di elettrocuzione, vi trova re-

dellacqua;

sidenza anche il codice IP.

lettera addizionale: da utilizzarsi qua-

Il codice IP (International Protection) un

lora la protezione delle persone contro il

codice che riassume il livello di protezione

contatto con parti pericolose sia superiore

di unapparecchiatura elettrica contro il con-

a quella della protezione contro lingresso

tatto accidentale o intenzionale con il corpo

dei corpi solidi richiesta dalla prima cifra

umano o con oggetti e la protezione contro il

caratteristica;

contatto con lacqua.

lettera supplementare: da usarsi per

Oltre alle lettere IP, il codice composto dalle

fornire informazioni relative al materiale.

due cifre caratteristiche e dalle lettere addizio-

Nella Tabella 13 sono riportate le spiegazio-

nali previste dalla norma IEC 60529:

ni per la prima cifra significativa. Il livello di

prima cifra (0 6): protezione delle

protezione offerto progressivo, partendo da

0X)

persone contro il contatto con parti peri-

quello pi basso (IP

colose e protezione dei materiali contro

quello pi alto (IP 6X).

lingresso dei corpi solidi;

Nella Tabella 14 sono riportate le spiegazioni

seconda cifra (0 6; 7 8): protezio-

fino ad arrivare a

per la seconda cifra significativa. Il livello di

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

37

3. Scelta delle apparecchiature


Tab. 15 Significato delle lettere supplementari
relative alla protezione contro laccesso umano

Lettere
addizionali

Descrizione

Protetto contro laccesso con il dorso


della mano

Protetto contro laccesso con un dito

Protetto contro laccesso con un


attrezzo

Protetto contro laccesso con un filo

Per quanto riguarda questa cifra bisogna


fare attenzione a due aspetti:
1. tra la cifra 6 e la cifra 7 come se ci
fosse un confine che divide il mondo
degli spruzzi da quello dellimmersione; questo, ad esempio, comporta una
falsa credenza, ovvero che un codice IP
X7 sia superiore ad un IP X6;
2. la norma IEC 60529 non definisce alcun criterio per eseguire la prova per la
verifica dellIP X8 tranne che non pu

protezione offerto progressivo:

avere condizioni inferiori a quella per

per quanto riguarda la protezione con-

lIP X7; ci significa che dichiarare lIP

tro i getti dacqua, partendo da quello pi

X8 senza definire la profondit di im-

basso (IP X 0) fino ad arrivare a quello pi

mersione e/o il tempo di permanenza,

alto (IP X6);

ha poco senso.

per quanto riguarda gli effetti dellim-

Nella Tabella 15 sono riportate le spiegazio-

mersione, partendo da quello pi basso

ni delle lettere supplementari relative alla

(IP X7) fino ad arrivare a quello pi alto

protezione contro laccesso umano mentre,

(IP X8).

nella Tabella 16, le spiegazioni delle lette-

Tab. 16 Significato delle lettere supplementari


relative alla protezione dei materiali

Tab. 17 Comparazione tra codice NEMA e codice IP

Lettere
supplementari
H
M
S
W

38

Descrizione

Apparecchiatura ad alta tensione

Provato contro gli effetti dannosi


dovuti allingresso dellacqua con
apparecchiatura in moto
Provato contro gli effetti dannosi
dovuti allingresso dellacqua con
apparecchiatura non in moto
Adatto alluso in condizioni
atmosferiche specificate

NEMA

IP

10

11

3R

14

54

3S

54

56

4X

56

52

67

6P

67

12

52

12K

52

13

54

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

re supplementari relative alla protezione del

come la protezione alla corrosione, che il co-

materiale.

dice IP non considera.

Vediamo alcuni esempi di marcatura:


IP65: apparecchiatura protetta totalmente
contro la polvere e contro i getti dacqua;

3.6.2.5. MODO DI PROTEZIONE COMBINATO


Ex de

IP67: apparecchiatura protetta totalmen-

Si tratta di unapparecchiatura, tipicamente

te contro la polvere, sia contro i getti dac-

un quadro elettrico oppure un apparecchio

qua sia contro limmersione temporanea;

di illuminazione, che ha una parte realizzata

IP65W: apparecchiatura protetta total-

con il modo si protezione a prova di esplosio-

mente contro la polvere, contro i getti

ne Ex d (normalmente la parte principale,

dacqua in condizioni atmosferiche spe-

ad esempio: un quadro elettrico oppure un

cificate, per esempio, ad una temperatura

apparecchio di illuminazione, Fig. 34 e Fig.

ambiente di -60 +55C.

35) ed unaltra parte realizzata con il modo

Nel lavoro quotidiano, a volte, ci viene richie-

di protezione a sicurezza aumentata Ex e

sto che la protezione contro lingresso di cor-

(normalmente la scatola di connessione ai

pi solidi e/o liquidi, anzich essere in accordo

circuiti esterni).

al codice IP sia in accordo al codice NEMA.

Ecco che dallunione di due modi di protezio-

La Tabella 17 compara il codice NEMA con

ne si ha una soluzione a diversi aspetti:

il codice IP. Bisogna per tenere conto che il

Ex d: unapparecchiatura sufficiente-

codice NEMA considera anche altri fattori,

mente robusta che offre un buon livello di

Fig. 35

Fig. 34
Custodia Ex d
Protezione giunti a prova di esplosione
Componenti interni standard
Attenzione allingresso in custodia

Morsettiera Ex e
Custodia IP66
Guarnizioni
Attenzione a
ingresso in
custodia
Componenti
non scintillanti
Ex e

Fig. 34 Esempio
di pannello
di controllo
in esecuzione
Ex de
Fig. 35 Sistema
Ex de serie EJBE
costituito da una
custodia
Ex d in lega d
i alluminio serie
EJB e da una
custodia Ex e
serie CTB

Passaggi sigillati Ex d sono linterfaccia tra le due custodie


Non deve inficiare il modo di protezione d
Deve garantire il grado di protezione del modo di protezione e

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

39

3. Scelta delle apparecchiature


Fig. 36 Esempio di targhetta identificativa
Fig. 36

Fig. 37 Esempio di marcatura Ex


Fig. 37

sicurezza e che permette nella sua dutti-

i dati dellapparecchiatura: la classe di

lit di realizzare moltissime apparecchia-

temperatura 4 , la massima tempera-

ture;

tura superficiale 5 , la temperatura am-

Ex e: una connessione tra lapparec-

biente 6 , i dati elettrici come da certifi-

chiatura e limpianto che offre un buon li-

cato 7 ;

vello di sicurezza, una semplicit sia din-

i dati relativi agli aspetti Ex, ovvero

stallazione sia di manutenzione a dei costi

la marcatura, il numero di certificato,

contenuti.

etc. 8 ;
avvertenze.

3.6.3. LA MARCATURA

Di questi dati, alcuni sono prescritti dallap-

DELLE APPARECCHIATURE ANTIDEFLAGRANTI

plicazione delle Direttive comunitarie, altri

Cos come prescritto dalle norme tecniche,

sono la conseguenza dellapplicazione delle

ciascun prodotto immesso sul mercato

norme tecniche, tipiche per ciascuna appa-

corredato di una sua targa di identificazio-

recchiatura.

ne, la quale riporta una serie di informazio-

Spendiamo ora qualche riga per meglio

ni (Fig. 36):

comprendere la marcatura Ex. La nor-

il nome o il logo del produttore, ovvero di

ma EN 60079-0:2009, che ha sostituito

colui che si rende responsabile dellim-

le norme EN 60079-0:2006 e EN 61241-

missione nel mercato del prodotto;

0:2006 ed diventata operativa dal il 1

lanno di fabbricazione 1 , il numero di

Giugno 2012, ha introdotto una serie di

serie 2 , lidentificazione dellapparec-

cambiamenti tra cui gli Equipment pro-

chiatura mediante la definizione del codi-

tection levels (EPL) e la modifica della

ce prodotto 3 ;

marcatura dei prodotti.

40

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Secondo le nuove disposizioni, la stringa si

tutto analoga alla categoria 9 e 12 ;

compone di cinque sezioni distinte (Fig. 37):

infine, il grado di protezione IP 13 .

la prima, la marcatura conseguente

Nella Tabella 18 alla pagina successiva, ve-

allapplicazione di almeno una Direttiva

diamo nel dettaglio alcuni esempi di marca-

comunitaria: questa si evidenzia con lap-

ture che si possono trovare sulle nostre appa-

posizione del segno grafico CE; ci pu es-

recchiature.

sere nelle sue immediate vicinanze un numero composto da quattro cifre che indica

IECEx

System

(International

Elec-

lOrganismo notificato incaricato di

trotechnical Commission System for

effettuare la sorveglianza sulla fab-

Certification to Standards Relating to

bricazione del prodotto (nel nostro

Equipment for use in Explosive Atmo-

caso: 0722 = CESI) 1 e 2 ;

spheres)

la seconda, la marcatura conseguente

La conformit alla Direttiva Atex con-

allapplicazione della Direttiva 94/9/CE

dizione necessaria e sufficiente nei Paesi

ATEX 95 che si compone dal marchio

dellUnione Europea per linstallazione del-

distintivo comunitario epsilon-x 3 , dal

le apparecchiature elettriche antideflagranti

gruppo dellapparecchiatura (I oppu-

nelle aree classificate come pericolose. Nei

re II) 4 e dalla sua categoria (per il

Paesi non facenti parte dellUnione Euro-

gruppo II: 1, 2 oppure 3 5 segui-

pea, ma facenti parte dellIEC, unapparec-

to dalla lettera G per i gas oppure D

chiatura elettrica antideflagrante soggetta

per le polveri combustibili) 6 ;

comunque alla valutazione della conformit

la terza, la marcatura relativa al modo

alle norme IEC, sia per le parti generali che

di protezione che conseguente allap-

per le parti relative ai modi di protezione, da

plicazione delle norme armonizzate, per

parte di un ente terzo.

esempio, le norme della serie 60079: il

Anche in questo caso la marcatura deve in-

modo di protezione per i gas e il gruppo

cludere: il nome del produttore, il numero di

di gas 7 , la classe di temperatura 8 , il

serie, il codice identificativo, il simbolo Ex se-

modo di protezione per le polveri 10 , la

guiti da:

massima temperatura che lapparecchia-

tipo di protezione (d, ia, E, P, Na, ecc);

tura pu raggiungere in funzione nella

gruppo per il quale lapparecchiatura

relativa temperatura ambiente 11 .


la quarta, la marcatura relativa allEPL, ovvero quella che indica il livello di protezione
offerto dallapparecchiatura, che, come abbiamo detto al precedente paragrafo, del

stata certificata (II, IIA, IIB, IIIA ..);


classe di temperatura o massima temperatura superficiale (T1, T2, T6 ..);
livelli di protezione delle apparecchiature
(GA, GB o GC).

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

41

3. Scelta delle apparecchiature


Tab. 18 Esempi di marcatura Ex

Marcatura CE
0

Marcatura ATEX

Marcatura CE

0722

II

nnn

2(1)G

Ex

d [ia Ga]

IIB+H2

T6..T5

2(1)D

Ex

tb [ia Da]

IIIC

T85..100C

10
Gb

IP66/IP67

Db

numero identificante lOrganismo Notificato responsabile della sorveglianza sulla produzione;


presente sulle apparecchiature di categoria M2 e 2
marchio distintivo comunitario Epsilon-x specifico della protezione contro le esplosioni,
definito la prima volta nella Direttiva 76/117/CEE del 18 dicembre 1975

2
3

xx

Ex

Marcatura ATEX

42

EPL

segno grafico che identifica che almeno una Direttiva comunitaria stata applicata; viene
apposto solo sulle apparecchiature, mentre i componenti ne sono privi

Modo di protezione

Gruppo di apparecchi
I = apparecchiatura destinata ai lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti di
superficie esposti al rischio di sprigionamento di gris e/o polveri combustibili
II = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere e nei
loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere esplosive
Categoria degli apparecchi
M2 = apparecchiatura destinata ai lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti di
superficie esposti al rischio di sprigionamento di gris e /o polveri combustibili in presenza
di atmosfera potenzialmente esplosiva, lalimentazione dovrebbe poter essere interrotta
2G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali attivit,
vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a gas, vapori o nebbie (zona
1); idonea ad essere istallata in zona 1 ed in zona 2
2(1)G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a gas, vapori o
nebbie (zona 1) e che al suo interno ha un dispositivo associato che sar collegato con
unapparecchiatura di categoria 1; idonea ad essere istallata in zona 1 ed in zona 2
2(2)G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a gas, vapori o
nebbie (zona 1) e che al suo interno ha un dispositivo associato che sar collegato con
unapparecchiatura di categoria 2; idonea ad essere istallata in zona 1 ed in zona 2
3G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali attivit
non probabile la formazione di unatmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria
e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia e, qualora si verifichi, sia
unicamente di breve durata (zona 2); idonea ad essere istallata in zona 2
2D = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali attivit,
vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a miscele di aria e polveri
combustibili (zona 21); idonea ad essere istallata in zona 21 ed in zona 22
2(1)D = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a miscele di aria
e polveri combustibili (zona 21) e che ha al suo interno un dispositivo associato che sar
collegato con unapparecchiatura di categoria 1; idonea ad essere istallata in zona 21 ed
in zona 22
3D = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali attivit
non probabile la formazione di unatmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere
combustibile e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata. (zona 22); idonea ad
essere istallata in zona 22
identifica che stato adottato un modo di protezione contro le esplosioni

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Modo di protezione
EPL

xxx

xx

IPnn

10

Lettera identificante il modo di protezione adottato


d = apparecchiatura protetta mediante una custodia a prova desplosione d
e = apparecchiatura a sicurezza aumentata e
i = apparecchiatura a sicurezza intrinseca i
de = apparecchiatura che ha una parte protetta mediante custodia a prova desplosione d
ed una parte a sicurezza aumentata e
ed = apparecchiatura che ha una parte a sicurezza aumentata e ed una parte protetta
mediante custodia a prova desplosione d
d [ia Ga] = apparecchiatura protetta mediante una custodia a prova desplosione d che al
suo interno ha un dispositivo associato (tipicamente una barriera) a sicurezza intrinseca ia
d [ib Gb] = apparecchiatura protetta mediante una custodia a prova desplosione d che al
suo interno ha un dispositivo associato (tipicamente una barriera) a sicurezza intrinseca ib
nA = apparecchiatura costruita per ridurre al minimo il rischio di archi o scintille in grado di
originare un pericolo di accensione durante il funzionamento normale
nR = apparecchiatura progettata per limitare lingresso di gas, vapori e nebbie
tb = apparecchiatura provvista di una custodia che impedisce lingresso della polvere e dotata
di mezzi per la limitazione delle temperature superficiali; livello di protezione b
tD = apparecchiatura protetta mediante una custodia per impedire linnesco di una nube o di
uno strato di polvere
tb [ia Da] = apparecchiatura provvista di una custodia che impedisce lingresso della polvere
e mezzi per la limitazione delle temperature superficiali con livello di protezione b che al
suo interno ha un dispositivo associato (tipicamente una barriera) a sicurezza intrinseca ia
I = apparecchiatura destinata ai lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti di
superficie esposti al rischio di sprigionamento di gris e /o polveri combustibili
IIB = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere e nei loro
impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere esplosive sottogruppo
di gas B; idonea ad essere installata in presenza dei gas del sottogruppo A e del sottogruppo B
IIB+H2 = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere e
nei loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere esplosive
sottogruppo di gas B; idonea ad essere installata in presenza dei gas del sottogruppo A,
del sottogruppo B e dellidrogeno
IIC = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere e nei loro
impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere esplosive sottogruppo
di gas C; idonea ad essere installata in presenza di qualsiasi gas (sottogruppi A, B e C)
IIIC = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere e nei loro
impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere esplosive sottogruppo di
polveri C; idonea ad essere installata in presenza di qualsiasi polvere (sottogruppi A, B e C)
A21 = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere e nei
loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere esplosive
metodo A; idonea ad essere installata in zona 21 e zona 22
A22 = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere e nei
loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere esplosive
metodo A; idonea ad essere installata in zona 22
Definizione delle temperature generate dallapparecchiatura
T6 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare gli 85 [C] di temperatura
assoluta (a seconda del modo di protezione si pu trattare della massima temperatura oppure
della massima temperatura superficiale)
T5 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare i 100 [C] di temperatura assoluta
T4 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare i 135 [C] di temperatura assoluta
T3 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare i 200 [C] di temperatura assoluta
T2 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare i 300 [C] di temperatura assoluta
T..C = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare superficialmente i .. [C] di
temperatura assoluta
Identifica il grado di protezione dellapparecchiatura; per maggiori dettagli, vedi il precedente
paragrafo 3.6.2.4.1 I gradi di protezione degli involucri (codice IP)
Mb = equivalente alla categoria M2
Gb = equivalente alla categoria 2G
Gc = equivalente alla categoria 3G
Db = equivalente alla categoria 2D
Dc = equivalente alla categoria 3D

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

43

3. Scelta delle apparecchiature


Tab. 19 Differenze tra la pratica Europea/IECEx e quella Nord Americana

STANDARD

FUNZIONAMENTO NORMALE

IEC/EUROPA
U.S.A./CANADA

Pericolo continuo
Zona 0

PERICOLO IN CONDIZIONI ANORMALI

Pericolo occasionale

Zona 1
Classe 1 Divisione 1

Zona 2
Classe 1 Divisione 2

Nord America

spondono allamericana Classe I Divisione

La classificazione e la marcatura americana

1. Se ne deduce come le apparecchiature

utilizzano il metodo delle Classi e Divisioni,

espressamente studiate per essere utilizzate

a differenza della prassi europea ATEX e in-

in Zona 1 in Europa non sempre possono

ternazionale IEC che utilizza il metodo delle

essere adottate allinterno della Classe I Di-

Zone. Le aree pericolose sono, quindi, suddi-

visione 1 americana.

vise in 3 classi a seconda del tipo di atmosfera

Rispetto allIEC zone system:

esplosiva:

- la sola Classe I (dellarticolo 500 del NEC)

- Classe I (gas, vapori, nebbie combustibili);

viene suddivisa nelle tre zone IEC: Zona 0,

- Classe II (polveri);

Zona 1 e Zona 2;

- Classe III (fibre combustibili).

- sono mantenute invariate le classi di tempe-

Ogni classe suddivisa in due tipi di zone

ratura T1-T6;

a rischio di esplosione per la frequenza

- sono mantenuti invariati i gruppi dei gas

o durata della formazione di atmosfera

IIA, IIB, IIC.

esplosiva.

Larticolo 505 offre lopportunit di una scel-

- Divisione 1: aree nelle quali si trovano co-

ta nel modo di classificare con lobiettivo di

stantemente o occasionalmente concen-

conferire al sistema IEC un riconoscimento

trazioni pericolose di gas, vapori o nebbie

mondiale e favorire la libera circolazione del-

combustibili in condizioni di funzionamento

le apparecchiature idonee per le zone classifi-

normale.

cate secondo il sistema IEC.

- Divisione 2: aree nelle quali non ci sono

Ci significa che i prodotti possono essere ap-

concentrazioni pericolose di gas, vapori o

provati:

nebbie combustibili in condizioni di fun-

sia per Classe, Divisione e Gruppo di

zionamento normale, ma si raggiungono

Sostanze

concentrazioni pericolose solo in caso di

Per esempio: Classe 1, Divisione 2, A,B,C,D T3;

guasto.

sia per Classe, Divisione e Gruppo di Gas

La Zona 2 della classificazione europea

Per esempio: Classe 1, Zona 2, IIA, IIB, IIC T3.

equivale alla Classe I Divisione 2 ameri-

La Tabella 19 evidenzia le differenze tra

cana, mentre le Zone 0 e 1 europee corri-

la classificazione nordamericana e quella

44

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

europea/IEC.

il livello di protezione;

Le apparecchiature antideflagranti devono

il simbolo Ex;

essere testate e certificate da organismi no-

il simbolo del tipo di protezione che

tificati statunitensi, come, ad esempio, i Underwriters Laboratories (UL) o Factory Mutual, e canadesi come la Canadian Standards
Association.

stata applicato
il gruppo di apparecchiature (I, II o
IIA, IIB, IIC);
la classe di temperatura;
e il simbolo X, nel caso in cui devono

La Figura 38 descrive la diffusione geogra-

essere osservate particolari condizioni

fica degli standard NEC e IEC, mettendo in

di utilizzo o se il prodotto un compo-

evidenza anche quei Paesi in cui sono validi e

nente Ex.

applicati entrambi.
3.6.4. LE TEMPERATURE AMBIENTE DELLE
NOSTRE APPARECCHIATURE

Fig. 38
NEC-Standard

La temperatura ambiente la temperatuIEC-Standard

Entrambi gli standard

ra dellaria o di un altro materiale presente


nelle immediate vicinanze dellapparecchiatura. Normalmente, per le apparecchiature
Ex, lintervallo di riferimento -20 +40
[C]. Per quanto riguarda le apparecchiature
Cortem Group, nella maggior parte dei casi,
abbiamo esteso questo intervallo a -60
+60 [C] per soddisfare le esigenze di luoghi
estremi in cui vengono installate le nostre
apparecchiature. Per fare questo abbiamo
ricercato dei materiali idonei a questa escur-

Fig. 38 Diffusione geografica degli standard NEC


e IEC

sione termica.
3.6.5. LE NOSTRE CLASSI DI TEMPERATURA

Russia

La classe di temperatura la massima tem-

La marcatura dei prodotti antideflagran-

peratura, superficiale od assoluta, a seconda

ti deve essere conforme alla normativa

del modo di protezione, che pu raggiungere

GOST R 51330.0-99 e alle normative re-

lapparecchiatura durante i funzionamenti

lative ai singoli metodi di protezione. La

previsti dalla sua categoria.

marcatura deve contenere:

Meno le apparecchiature scaldano, minori

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

45

3. Scelta delle apparecchiature


Tab. 20 Comparazione tra le classi di temperatura
europpe/internazionali e quelle nord americane

Tutti i materiali in generale, ed i nostri non fanno eccezione, devono affrontare tre nemici:

[C]

[F]

450

842

300

572

280

536

T2A

260

500

T2B

La temperatura ed il tempo sono fattori co-

230

446

T2C

nosciuti, mentre lambiente dove i nostri

215

419

T2D

200

392

prodotti trovano impiego la nostra grande

180

356

T3A

incognita, di non facile controllo.

165

329

T3B

Non ci riferiamo ai potenziali pericoli dovuti

160

320

T3C

135

275

allatmosfera esplosiva che tutti conosciamo

120

248

100

212

T5

torio e garantiti dalle certificazioni. Ci rife-

85

185

T6

riamo, invece, al deterioramento provoca-

lambiente;
la temperatura;

T1
T2

T3

T4
T4A

il tempo.

e che sono controllati dalle prove di labora-

to dallambiente fortemente aggressivo che


sono le possibilit che esse siano la causa di

normalmente troviamo negli impianti chimi-

uneventuale esplosione. Si tenga conto che

ci e petrolchimici.

la media della temperatura di innesco dei

La resistenza dei materiali alla corrosione

gas classificati di circa 360C (T2) si veda

un fattore relativo, in quanto necessario

il Grafico 5 al capitolo 2.

verificare le reali condizioni ambientali che

Nella Tabella 20, riportiamo la comparazio-

influiscono in maniera significativa sulla na-

ne tra le classi di temperatura europee/in-

tura dellattacco.

ternazionali e quelle nord americane.

A tale scopo Cortem Group effettua


costantemente dei test sui materiali

3.6.6. I MATERIALI UTILIZZATI NELLE NOSTRE

utilizzati in accordo alle norme ASTM

APPARECCHIATURE

(American Society for Testing and Ma-

Diversi sono i materiali che utilizziamo oggi

terials) per esempio B 117 in nebbia

per la produzione delle apparecchiature e dei

salina, G 31 in acido solfidrico e clori-

componenti che sono impiegati nei luoghi con

drico, etc. e degli studi approfondi-

atmosfera potenzialmente esplosiva.

ti sulla loro resistenza agli ambienti

In estrema sintesi, possiamo raggrupparli

esterni, in modo da effettuare delle

nella Tabella 21.

scelte ponderate basate su esperienze

Nonostante laccurata scelta di questi materiali

oggettive per garantire in tal modo il

da trasformare in prodotti finiti, dobbiamo te-

Cliente sulla sicurezza negli anni dei

nere conto dei limiti imposti dalla natura.

propri prodotti.

46

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

3.6.6.1. LEGA DI ALLUMINIO

ha un costo enormemente pi basso.

La lega di alluminio oggi uno dei materia-

Le caratteristiche meccaniche dei getti delle

li maggiormente utilizzati a livello mondia-

leghe di alluminio sono altamente soddisfa-

le per la costruzione di custodie a prova di

centi per gli impieghi nel campo della prote-

esplosione.

zione elettrica antideflagrante.

Le sue ottime caratteristiche di resistenza

Nel passato venivano utilizzate o leghe di al-

alla corrosione, fanno s che questo materiale

luminio-rame, che avevano lo svantaggio di

sia universalmente riconosciuto come il pi

non essere assolutamente resistenti alla cor-

valido e versatile per la maggior parte delle

rosione, oppure le leghe alluminio-magnesio

applicazioni.

che, seppur resistenti alla corrosione, aveva-

Esso ha il vantaggio di essere molto pi leg-

no il limite del magnesio il quale, se urtato

gero rispetto alla ghisa, facilitando cos sia

meccanicamente, in grado di generare del-

il montaggio che la manutenzione dellim-

le scintille con valori energetici in grado di

pianto; ha, inoltre, unottima resistenza alla

innescare unesplosione (le norme tecniche

corrosione senza il bisogno di essere protetto

limitano la presenza di magnesio al 7,5% in

superficialmente, come avviene, invece, per

massa). Oggi utilizziamo le leghe alluminio-

la ghisa che deve venire protetta galvanica-

silicio in cui il rame presente come impurit

mente e verniciata. Nonostante questo, Cor-

e le cui caratteristiche principali possono es-

tem Group protegge i propri prodotti con una

sere cos riassunte:

vernice superficiale, RAL7035, contenente

resistenza meccanica abbastanza elevata;

particelle di acciaio inossidabile che, oltre a

sufficiente duttilit;

proteggere dagli urti meccanici, contraddi-

buona compattezza;

stingue la nostra produzione evitando imita-

resistenza alla corrosione.

zioni e contraffazioni.

Le leghe di alluminio-silicio che maggiormente

Rispetto agli acciai inossidabili, lalluminio

utilizziamo sono lAlSi10Mg(a) (EN AB 43000)

Tab. 21 Materiali che utilizza Cortem Group per la produzione delleapparecchiature antideflagranti

materiali metallici
Parte esterna

leghe di alluminio
acciaio inossidabile

Guarnizioni

neoprene, silicone

Entrate Ex

ottone nichelato
lega di alluminio
acciaio inossidabile
acciaio zincato

dellapparecchiatura

materiali plastici

poliestere rinforzato
con fibra di vetro

poliammide 6

parti trasparenti

vetro borosilicato
policarbonato

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

47

3. Scelta delle apparecchiature


Tab. 22 La composizione chimica delle leghe di alluminio-silicio

Fe

Si

Mn

Ni

Ti

Cu

Pb

Mg

Zn

Sn

altro

9 11

max
0,45

max
0,05

max
0,15

max
0,05

max
0,05

0,2 0,45

max
0,1

max
0,05

ciascuno 0,05;
totale 0,15

10,5 13,5

max
0,55

max
0,1

max
0,2

max
0,15

max
0,1

max 0,1

max
0,15

//

ciascuno 0,05;
totale 0,15

AlSi10Mg(a) max
0,55

AlSi12(b)

max
0,65

e lAlSi12(b) (EN AB 44100) le cui composizioni

no dellaria o dellacqua.

chimiche, in accordo alla norma EN 1706, sono

Gli acciai inossidabili si dividono tradizional-

riportate nella Tabella 22.

mente, secondo la loro struttura metallografica, in tre grandi famiglie:

3.6.6.2. ACCIAIO INOSSIDABILE

martensitici;

Gli acciai inossidabili, per via dei luoghi par-

ferritici;

ticolarmente aggressivi o per ragioni tecnico/

austenitici.

legislative (per esempio nel settore alimen-

Proprio per andare incontro alle richieste dei

tare e farmaceutico), hanno avuto un incre-

mercati, come ad esempio quella di avere dei

mento costante di richiesta negli ultimi anni,

materiali con una resistenza elevata alla cor-

tanto che la quasi totalit delle tipologie delle

rosione dei cloruri, la scelta che abbiamo fatto

nostre apparecchiature, indipendentemente

relativamente alla lega di acciaio inossidabile

dal modo di protezione, sono proposte anche

ricaduta sullAISI 316 (X5CrNiMo17-12-2),

con questo materiale.

appartenente alla famiglia degli austenitici.

Gli acciai inossidabili sono leghe a base di fer-

In generale, questa famiglia ha le seguenti

ro, carbonio e cromo che uniscono alle pro-

principali propriet:

priet meccaniche tipiche degli acciai al carbo-

ottima resistenza alla corrosione;

nio, caratteristiche peculiari di resistenza alla

facilit di ripulitura e ottimo coefficien-

corrosione, dovute ad uno strato superficiale

te igienico.

sottilissimo e trasparente denominato strato

Ma come ogni medaglia, ha anche il suo ro-

passivato che si forma per via del contatto tra

vescio. Qui di seguito riportiamo le principali

i materiali che costituiscono la lega e lossige-

debolezze dellacciaio inossidabile:

Tab. 23 Composizione chimica dellacciaio inossidabile AISI 316

X5CrNiMo17-12-2

48

Si

Mn

0,07

1,00

2,00

Ni

Cr

10,0 13,0 16,5 18,5

Mo

altro

2, 2,5

0,11

ciascuno 0,03;
totale 0,045

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

a bassa temperatura la resistenza alla cor-

sistenti del materiale fibrorinforzato.

rosione diminuisce drasticamente: gli aci-

Infatti, quando un materiale fibrorinforzato

di rompono il film di ossido e ci provoca

subisce uno sforzo assiale di trazione, gli sfor-

corrosione generica in questi acciai;

zi veri e propri vengono assorbiti dalle fibre,

nelle fessure e nelle zone protette, la quanti-

mentre alla matrice polimerica si demanda il

t di ossigeno pu non essere sufficiente alla

solo compito di distribuzione degli stessi fra

conservazione della pellicola di ossido, con

le fibre, determinando cos una uniformit di

conseguente corrosione interstiziale;

sollecitazione tra queste.

gli ioni degli alogenuri, specie lanione (Cl-),

La resina ha, inoltre, la funzione di protezio-

spezzano il film passivante sugli acciai inos-

ne delle fibre dallusura, nonch quella di as-

sidabili austenitici e provocano la cosiddetta

sicurare un loro buon allineamento.

corrosione ad alveoli, definita in gergo pit-

Grazie ai ritardanti alla fiamma presenti nel-

ting corrosion o vaiolatura; un altro effetto

la formulazione chimica, il nostro materiale

del cloro la SCC (Stress Corrosion Cracking

anche conforme al grado V0 secondo la nor-

- rottura da tensocorrosione).

ma UL 94.

La composizione chimica, in accordo alla nor-

Le principali propriet sono le seguenti:

ma EN 10088, riportata nella Tabella 23.

elevata leggerezza;
elevata resistenza meccanica;

3.6.6.3. POLIESTERE RINFORZATO CON FIBRA

elevata resistenza alla corrosione;

DI VETRO

elevata coibenza termica;

Questo materiale fece la sua comparsa in Ita-

elevate propriet dielettriche ed amagne-

lia, nel settore Ex, nella seconda met degli

tiche.

anni 80, trovando la sua principale applicazione nelle scatole di derivazione a sicurezza

3.6.6.4. VETRO IN BOROSILICATO

aumentata.

Il vetro borosilicato un materiale robusto,

Il materiale che noi utilizziamo una resina

noto per le sue qualit di resistenza agli sbalzi

di poliestere insaturo, rinforzata con fibre di

termici e per il suo basso coefficiente di dila-

vetro, per migliorare le caratteristiche mec-

tazione; resiste agli agenti chimici e presenta,

caniche, e grafite, per rendere conduttiva la

inoltre, ottime caratteristiche di trasparenza.

superficie al fine di ridurre il rischio di accu-

Per le nostre apparecchiature, utilizziamo

mulo di cariche elettrostatiche; proprio luti-

quello in classe 3.3, in accordo alla norma ISO

lizzo della grafite gli conferisce il caratteristi-

3585, che ha le seguenti caratteristiche:

co colore grigio scuro.

liscio, superficie non porosa, facile da pulire;

Le fibre hanno unelevata resistenza a trazio-

eccellente ed estesa compatibilit chimica,

ne e rappresentano, pertanto, gli elementi re-

inclusa unalta resistenza allacqua, alle solu-

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

49

3. Scelta delle apparecchiature


Tab. 24 Composizione chimica del vetro borosilicato 3.3

SiO2 B2O3 Na2O Al2O3 altro


Vetro borosilicato, 80,6 % 12,5 % 4,2 % 2,2 % 0,5 %
classe 3.3.

sparenza e lassenza di colore permettono


una permeabilit alla luce dell89% nello
spettro del visibile;
resistenza termica e meccanica;
resistenza agli acidi minerali, agli idrocarburi alifatici, alla benzina, ai grassi, agli

zioni saline, alle sostanze organiche, agli alo-

oli, agli alcoli (tranne lalcol metilico) ed

geni ed alla maggior parte degli acidi;

allacqua sotto i 70 C;

nessun effetto catalitico nei processi chimici;

buone propriet elettriche.

nessuna caratteristica fisiologica nociva


nei processi biochimici;

3.6.6.6. OTTONE NICHELATO

trasparenza;

Questo tipo di materiale (ottone al piombo

non infiammabile;

con Cu 58%, Zn 40% e Pb 2%), lo utilizziamo

buona stabilit e resistenza termica;

esclusivamente per la costruzione delle entra-

bassa dilatazione termica.

te Ex in cavo (pressacavi). Oltre alla classica

La composizione chimica, in accordo alla nor-

lega binaria rame (Cu) e zinco (Zn), il nostro

ma ISO 3585, riportata nella Tabella 24.

materiale presenta anche una bassa percentuale di piombo (Pb) sulla parte esterna del-

3.6.6.5. POLICARBONATO

la barra che ci facilita la fase di tornitura dal

Il policarbonato (PC), un generico poliestere

momento che non forma una soluzione con

dellacido carbonico e, rispetto ai materiali fin

la lega Cu-Zn e ha una bassa temperatura di

qui descritti, di sicuro il pi recente, visto che,

solidificazione rispetto agli altri due elementi.

nonostante la Du Pont lo abbia studiato fin dalla

Successivamente, viene sottoposto al tratta-

fine degli anni 20 quale possibile sostituto del

mento superficiale della nichelatura elettroli-

cotone, il suo utilizzo commerciale avviene negli

tica al fine di permettere al prodotto, pi che

anni 60 da parte della Bayer (Makrolon) e del-

un aspetto estetico, una maggior protezione

la General Electric (Lexan).

alla corrosione da parte degli agenti esterni.

Il policarbonato che noi utilizziamo da bisfenolo-A, ovvero un polimero composto da

3.6.6.7. ACCIAIO ZINCATO

molte (poly) unit identiche di bisfenolo A

Anche questo tipo di materiale, una lega ferro

collegate al carbonato nella catena principale.

(Fe) carbonio (C), cos come lottone nichela-

Le caratteristiche principali di questo mate-

to, lo utilizziamo per gli elementi di raccordo

riale termoplastico sono:

delle entrate Ex. Si tratta di un acciaio legato,

trasparenza: elevato indice di rifrazione

dolce, per usi generici, con piccole quantit di

dovuto al suo carattere aromatico; la tra-

piombo, bismuto, tellurio o zolfo. Per proteg-

50

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

gere il componente dalla corrosione, al termi-

tiche) e si presenta come una gomma porosa,

ne delle lavorazioni meccaniche viene sotto-

la cui massa costituita da cellule gassose uni-

posto al processo di zincatura.

formemente distribuite. Le principali caratteristiche sono: lelasticit, la resistenza al taglio

3.6.6.8. POLIAMMIDE 6

e allo schiacciamento, la resistenza allinvec-

Anche questo tipo di materiale, cos come per

chiamento atmosferico e al calore, e, inoltre,

i precedenti, lo utilizziamo esclusivamente

risulta essere inerte verso molti agenti chimici,

per la costruzione delle entrate Ex in cavo. Le

olii e solventi.

poliammidi (Pa) sono polimeri lineari caratterizzati dalla presenza del gruppo ammidi-

3.6.6.10. SILICONE

co -NH-CO-. Nella gamma dei poliammidi,

Il silicone, cos come il neoprene, uno dei

comunemente conosciuti come nylon, si

principali materiali che utilizziamo per le no-

distinguono diverse tipologie. Le caratteristi-

stre guarnizioni.

che dei singoli tipi di poliammide non diffe-

I siliconi o polisilossani (metilvinil polisilos-

riscono molto: peso specifico relativamente

sano) sono polimeri inorganici basati su una

basso, resistenza agli urti e allusura, discreto

catena silicio-ossigeno e gruppi funzionali

isolamento elettrico, resistenza ai solventi,

organici (R) legati agli atomi di silicio. In ge-

agli oli, ai grassi ed ai carburanti. Il tipo di

nere, le gomme siliconiche (VMQ) hanno la

poliammide che utilizziamo la poliammide

peculiarit di essere notevolmente resisten-

6 (Pa6) o policaprolattame, appartenente alla

ti alla temperatura, agli attacchi chimici e

famiglia delle poliammidi alifatiche.

allossidazione, e sono ottimi isolanti elettrici. Sono ottimi antiaderenti, elastici, resisten-

3.6.6.9. NEOPRENE

ti allinvecchiamento e alle alte temperature.

Il neoprene uno dei principali materiali che


utilizziamo per le nostre guarnizioni. Il neo-

3.6.7. LE NOSTRE CERTIFICAZIONI (PARTE I)

prene (originalmente denominato duprene)

3.6.7.1. LA DIRETTIVA 94/9/CE

stato il primo residuo della gomma sinteti-

ATEX 95

ca prodotto a larga scala con pi di 75 anni di

La quasi totalit delle apparecchiature da noi

prestazioni provate in un ampio spettro di set-

prodotte del gruppo II, categoria 2G e 2D.

tori. stato originariamente sviluppato come

Sulla base di ci e tenendo conto che sono

sostituto resistente allolio per la gomma na-

apparecchiature elettriche, la procedura di

turale. La composizione chimica di base della

valutazione della conformit che abbiamo

gomma sintetica neoprene il policloroprene

percorso stata quella di ottenere i vari cer-

(CR). Esso appartiene alla famiglia degli ela-

tificati di esame CE del tipo che coprissero gli

stomeri di sintesi (ovvero delle gomme sinte-

aspetti della progettazione delle apparecchia-

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

51

3. Scelta delle apparecchiature


Fig. 39

Fig. 41

Fig. 40

Fig. 39 Certificazione ATEX della


qualit della produzione.

Fig. 40 Esempio di certificato IECEx

Fig. 41 Certificazione GOST R

ture Ex e la notifica della garanzia della quali-

presunzione di conformit ai requisiti stessi.

t dei prodotti (Fig. 39) per coprire gli aspetti

Pertanto, a seguito di ci, i nostri certificati sono

relativi alla fabbricazione delle medesime ap-

costantemente aggiornati per far s che i proget-

parecchiature.

ti delle nostre apparecchiature rispondano allo

Anche se non richiesto dalla procedura di va-

stato dellarte presente al momento in cui im-

lutazione della conformit della Direttiva, ma

mettiamo i prodotti sul mercato.

per maggior trasparenza nei confronti dei no-

Unaltra scelta che abbiamo fatto stata

stri clienti, le nostre apparecchiature di

quella di individuare lOrganismo Notifi-

categoria 3G e 3D sono state sottoposte

cato che fosse nostro partner nella certifi-

alla valutazione della progettazione ot-

cazione dei prodotti. Agli inizi ve ne erano

tenendo dei certificati di esame del tipo.

una quindicina circa; ora ve ne sono 64 di

Il metodo da noi utilizzato per soddisfare i requisiti

cui pi di 10 in Italia. Il nostro criterio

essenziali di sicurezza e salute quello di utilizza-

stato quello di scegliere un Organismo la

re le norme armonizzate che, rappresentando lo

cui competenza, imparzialit e rigore fosse-

stato dellarte, sono in continua evoluzione (me-

ro riconosciuti non solo tra le mura dome-

diamente una norma ha una vita di circa 5 anni);

stiche, ma anche a livello internazionale.

periodicamente, la Gazzetta Ufficiale dellUnione

Cos abbiamo scelto il CESI Centro Elet-

Europea pubblica, sulla serie C, lelenco delle nor-

trotecnico Sperimentale Italiano Giacinto

me che soddisfano i requisisti essenziali di cia-

Motta di Milano, Organismo il cui primo

scuna Direttiva che lUnione ha emanato e sulla

rapporto di prova su unapparecchiatura a

stessa definisce anche la data di cessazione della

prova di esplosione risale al 1969.

52

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

3.6.7.2. IEC-EX

consente laccesso pubblico per la visualizza-

A partire dai primi anni del 2000, al di fuori

zione e la stampa.

dellUnione Europea ha preso sempre pi forza uno schema di certificazione volontario, a

3.6.7.3. RUSSIA

carattere internazionale di cui abbiamo gi in

Il quadro regolamentare in Russia molto

parte parlato nel paragrafo 3.6.3.: lo schema

diverso dal contesto europeo nel quale siamo

IECEx (http://www.iecex.com/).

abituati a muoverci con agilit. Se nel merca-

Questo schema, nella sua filosofia, molto si-

to UE vige il principio del mutuo riconosci-

mile a quello della Direttiva 94/9/CE e preve-

mento e la certificazione obbligatoria (mar-

de sia il controllo della progettazione (Ex-TR)

catura CE) richiesta solo per determinate

sia quello sulla fabbricazione (QAR) da parte

famiglie di prodotti pericolosi o associati a

di un Organismo di Certificazione accreditato

gravi rischi, in Russia, in base alla legge n.

da questo schema; con questi due documen-

508 del 22/07/92 sulla difesa dei diritti dei

ti si pu richiedere il certificato di conformit

consumatori, la maggior parte dei prodotti

(CoC). Le normative di riferimento sono quelle

destinati alla commercializzazione sui merca-

della serie IEC 60079 e IEC 61241.

ti interni della federazione deve essere certifi-

Lobiettivo del Sistema IECEx quello di facili-

cata per verificare la conformit del prodotto

tare il commercio internazionale di attrezzature

agli standard nazionali russi.

destinate ad ambienti con atmosfere esplosive,

Poich la verifica delle merci importate in

mantenendo il necessario livello di sicurezza:

base agli indici di sicurezza e qualit non

riduzione dei costi di prova e di certifica-

di diretta competenza degli organi doga-

zione per il produttore;

nali, questi ultimi si limitano a verificare

riduzione dei tempi di commercializzazione;

lesistenza e lautenticit dei documenti che

fiducia internazionale nel processo di va-

certificano le propriet dei prodotti dim-

lutazione del prodotto;

portazione.

un database internazionale;

Nel sistema di controllo doganale della sicu-

mantenere un livello di fiducia internazio-

rezza delle merci, il documento principale

nale nei confronti delle attrezzature e dei

costituito dal certificato di conformit rila-

servizi oggetto di certificazione IECEx.

sciato nellambito del sistema di certificazio-

Questo schema, cos come i suoi certificati,

ne obbligatoria GOST R (Fig. 41); un altro

riconosciuto da sempre pi Stati a livello in-

documento fondamentale il permesso per

ternazionale.

lutilizzo, emesso da Rostechnadzor (RTN).

I certificati rilasciati dal sistema IECEx sono

GOST unabbreviazione di Gosudarstven-

emessi come certificati elettronici e sono

nyj Standart (Standard di Stato in rus-

disponibili sul sito IECEx (Fig. 40). Questo

so). Tale sistema nazionale di certificazione

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

53

3. Scelta delle apparecchiature


stato introdotto per proteggere la salute

per mettere in funzione le attrezzature o lim-

pubblica ed assicurare la sicurezza e qualit

pianto. Senza di esso limpianto non pu rice-

dei prodotti importati che hanno inondato i

vere lautorizzazione. In genere, vengono effet-

mercati nazionali dei Paesi ex-URSS.

tuati i calcoli necessari compresa una revisione

I prodotti che portano la marca GOST R di-

delle procedure di manutenzione e riparazione,

mostrano che sono in conformit agli standard

una revisione dei sistemi di controllo, test idrau-

applicabili ed hanno ricevuto un certificato

lici, test non distruttivi, ecc; si effettua, altres,

GOST R da un ufficio certificazioni accreditato.

una revisione dei possibili effetti sullambiente,

Quindi, possono essere sdoganati solo se

quali scarichi, fuoriuscite di liquami, ecc.

provvisti di questa certificazione rilasciata

Il tempo di validit del permesso per luso,

da un organismo ufficiale russo accreditato

secondo la legge russa, di 5 anni.

dal Gosstandart; il certificato di conformit

Per ottenere il permesso di utilizzo necessa-

deve essere esibito insieme alla dichiarazione

rio disporre di passaporti tecnici e manuale

doganale di carico e costituisce il documento

di istruzioni in lingua russa.

fondamentale per lingresso delle merci sul


territorio doganale della Federazione Russa.

3.7. LE NOSTRE CERTIFICAZIONI (PARTE II)

Le spedizioni accompagnate dalla copia uf-

Congiuntamente con ciascun prodotto im-

ficiale del certificato passeranno la dogana e

messo sul mercato, colui che appone la mar-

saranno accettate dall acquirente russo.

catura

Per molti beni destinati a localit industriali

redigere la dichiarazione CE di conformit

potenzialmente pericolose ubicate in Russia,

nel caso di apparecchi, oppure l attestato

di cui le apparecchiature Ex fanno parte, viene

di conformit con le relative condizioni di

richiesto un permesso aggiuntivo. Tra questi

incorporamento nel caso di componenti;

deve:

vi il Rostechnadzor (RTN), emesso dal Ser-

fornire le istruzioni per luso.

vizio Federale per lEcologia, la Tecnologia e la

Dal punto di vista legale, lUE considera

Sorveglianza Nucleare. Questo permesso ne-

produttore:

cessario per indicare che le attrezzature poten-

i) il fabbricante del prodotto stabilito nel-

zialmente pericolose soddisfano i parametri di

la Comunit e qualsiasi altra persona che si

sicurezza russi e possono essere messe in fun-

presenti come fabbricante apponendo sul

zione senza correre rischi. Tutti i beni che ma-

prodotto il proprio nome, il proprio marchio

neggiano petrolio, gas naturale o altri liquidi ad

o un altro segno distintivo, o colui che rimette

alta pressione/elevata temperatura rientrano

a nuovo il prodotto;

automaticamente in questa categoria dato che

ii) il rappresentante del fabbricante nel caso in

vengono considerati liquidi dannosi impiegati

cui questultimo non stabilito nella Comuni-

in attivit pericolose. Il permesso necessario

t o il rappresentante del fabbricante nel caso

54

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

in cui questultimo non stabilito nella Comunit o limportatore del prodotto stesso.

apposta la marcatura CE;


la Direttiva macchine richiede la descri-

iii) gli altri operatori professionali della ca-

zione e lidentificazione della macchina,

tena di commercializzazione nella misura in

con denominazione generica, funzione,

cui la loro attivit possa incidere sulle carat-

modello, tipo, numero di serie, denomi-

teristiche di sicurezza dei prodotti commer-

nazione commerciale;

cializzati.

la Direttiva ATEX 95 richiede, se vi , il

Ma vediamo un po meglio le caratteristiche

nome, il n di identificazione e lindirizzo

di questi due documenti.

dellOrganismo Notificato che ha emesso


il certificato di esame CE del tipo ed il n

3.7.1. LA DICHIARAZIONE CE DI CONFORMITA

del certificato.

La dichiarazione CE di conformit latto


formale e finale in cui il produttore dichiara

3.7.2. LE ISTRUZIONI PER LUSO

di fronte al Mercato Unico dellUnione Euro-

Le istruzioni costituiscono il mezzo per trasmet-

pea, di avere rispettato i Requisiti Essenziali

tere allutilizzatore le informazioni sulle corrette

di Sicurezza e Salute di tutte le Direttive co-

modalit di utilizzo del prodotto in condizioni di

munitarie applicabili ai propri prodotti.

sicurezza; per questo motivo le istruzioni sono

Le dichiarazioni CE di conformit sono re-

scritte, oltre che nella lingua madre del produtto-

datte considerando i seguenti riferimenti le-

re, anche in lingua inglese. Le istruzioni sono par-

gislativi e normativi:

te integrante della fornitura del prodotto.

allegato III dichiarazione CE di conformit

Anche in questo caso, le istruzioni sono re-

della Decisione n 768/2008/CE del Parla-

datte considerando i seguenti riferimenti le-

mento europeo e del Consiglio del 9 luglio

gislativi e normativi:

2008 relativa ad un quadro comune per la

norma tecnica IEC 62079 preparazione

commercializzazione dei prodotti e che abro-

di istruzioni struttura, contenuto e pre-

ga la decisione 93/465/CEE (G.U.U.E. serie

sentazione;

L, n 218 del 2008-08-13);


norma tecnica ISO/IEC 17050-1 e 17050-2
Valutazione della conformit - Dichiarazio-

A seconda delle Direttive applicate, vi possono


essere delle richieste specifiche, ad esempio:
la Direttiva macchine richiede almeno

ne di conformit rilasciata dal fornitore.

una serie di informazioni definite al par.

A seconda delle Direttive applicate, vi posso-

1.7.4 e/o al par. 3.6.3 e/o al par. 4.4, etc.

no essere delle richieste aggiuntive particola-

dellallegato I;

ri, ad esempio:

la Direttiva ATEX 95 richiede almeno

la Direttiva bassa tensione richiede le


ultime due cifre dellanno in cui stata

una serie di informazioni definite al par.


1.0.6 dellallegato II.

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

55

4. Installazione

niziamo col dire che la sicurezza

zione e le pratiche di installazione, le

nelle aree potenzialmente esplosi-

regole e le disposizioni legislative rela-

ve pu essere garantita solo attra-

tive ed i principi generali della classifi-

verso una stretta ed efficace collaborazione

cazione dei luoghi. Inoltre, la competenza

tra tutte le parti coinvolte (Fig. 42).

della persona deve essere attinente al tipo di

Il datore di lavoro responsabile della si-

lavoro da intraprendere.

curezza dei suoi impianti. E suo dovere ve-

I produttori di apparecchiature elettriche an-

rificare dove c il rischio di esplosione e, di

tideflagranti sono responsabili dei test di rou-

conseguenza, suddividere le aree in Zone.

tine, della certificazione dei prodotti e della

Egli deve garantire che le apparecchiature si-

documentazione. Essi sono tenuti a garantire

ano installate in conformit con le normati-

che ciascun dispositivo prodotto sia confor-

ve e che siano controllate prima dellutilizzo.

me al progetto approvato.

Deve, inoltre, mantenere le apparecchiature

Detto ci, nella fase di installazione, op-

in un corretto stato di utilizzo attraverso lat-

portuno ridare unocchiata alla coerenza tra

tivit di ispezione e manutenzione periodica.

la marcatura dellapparecchiatura e la zona

La progettazione dellinstallazione, la

di installazione. Dopodich linstallatore do-

scelta delle apparecchiature ed il mon-

vr tenere in considerazione sia le prescri-

taggio devono essere eseguiti solo da

zioni normative, per esempio quelle della

persone la cui formazione ha incluso

norma EN 60079-14, sia quanto riportato

listruzione sui diversi modi di prote-

sulle istruzioni duso fornite dal fabbricante,

56

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

in particolar modo se vi sono delle condi-

avviene tramite una guarnizione, diretta-

zioni speciali per lutilizzo sicuro (X).

mente sulla guaina esterna del cavo. Ogni

Una nota particolare, che riguarda da vici-

guarnizione adatta per singoli diametri

no la maggior parte delle nostre apparec-

di cavo.

chiature, la scelta dei pressacavi per le

I pressacavi vanno scelti in base al diametro

apparecchiature con modo di protezione

del cavo. La tenuta, infatti, garantita dalla

Ex d. I pressacavi, che seguono il modo di

compressione di una guarnizione in gom-

protezione Ex d possono essere di diverso

ma che va a stringere sul diametro esterno

tipo, a seconda degli utilizzi ai quali sono

del cavo e non permette il propagarsi del-

destinati. Normalmente si dividono in due

la fiamma allesterno della custodia. Nor-

grandi categorie:

malmente la guarnizione di tenuta ha una

per cavo armato: vengono utilizzati per len-

lunghezza che corrisponde alla lunghezza

trata diretta di cavi armati in custodie a prova

massima del giunto di laminazione; alcu-

di esplosione, possono essere costruiti per di-

ni pressacavi, con la guarnizione pi corta,

versi tipi di armature;

possono essere utilizzati per custodie con

per cavo normale: vengono utilizzati per

volumi interni limitati dal certificato. Sulle

lentrata diretta di cavi non armati in cu-

guarnizioni sono indicati i diametri minimo

stodie a prova di esplosione. Il bloccaggio

e massimo di utilizzo del cavo. Non ammesso infilare pi cavi in uno stesso pressa-

Fig. 42 La cooperazione tra tutte le parti coinvolte


Fig. 42

cavo, n aumentare il diametro della guaina


esterna del cavo con nastro isolante o altri
mezzi, per farlo corrispondere al diametro

Impiegato

Autorit
di Certificazione

della guarnizione. I pressacavi per cavi armati hanno due guarnizioni: la prima, an-

Autorit

Installatore

teriore quella che fa tenuta sul diametro


interno del cavo e garantisce la protezione
antideflagrante; la seconda, posteriore, fa
tenuta sulla guaina esterna del cavo e protegge dalla penetrazione di liquidi allinterno del pressacavo, dove bloccata larma-

Produttore

Normative

tura da due anelli conici che garantiscono


la continuit elettrica della messa a terra.
Esistono anche i pressacavi del tipo a barriera. In questo caso, il cavo viene sigillato con
una resina in un manicotto che, inserito nel

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

57

4. Installazione

Grafico 9 Diagramma di flusso per la scelta del pressacavo corretto

Lapparecchiatura ha
al suo interno una sorgente
potenziale di innesco?

si

no

Il gas pericoloso richiede


una costruzione IIC?

si

no
Larea di installazione
zona 1?

si

Utilizzare in alternativa:
A) un dispositivo di tenuta
Ex d, contenente un sigillante
(giunto di bloccaggio tipo EYS
oppure EYD oppure EZS)
B) un pressacavo Ex d,
che incorpora le tenute
riempite dal sigillante
(pressacavo barriera tipo
FB oppure FGAB)

no

Il volume libero
dellapparecchiatura
maggiore di 2 dm3?

si

no

Utilizzare dispositivi
di entrata di cavo
Ex d con anello di
tenuta (pressacavo
tipo REV oppure
REVD, etc.)

pressacavo, forma un giunto di laminazione

gli impianti AD-PE = a sicurezza a prova

con la parte interna del corpo. Lutilizzo dei

di esplosione e chi opera dal punto di vista

diversi tipi di pressacavi deve seguire la Nor-

della manutenzione soprattutto se lentra-

ma EN 60079-14. A seconda del tipo di im-

ta Ex unentrata dove stato utilizzato il

pianto e del volume delle custodie, possono

sigillante la nostra scelta stata quella di

essere utilizzati pressacavi barriera o sempli-

andare incontro agli operatori degli impianti

ci pressacavi con guarnizioni. Il Grafico 9 aiu-

offrendo la possibilit di avere apparecchia-

ta nella scelta del pressacavo corretto. im-

ture con un livello elevato per quanto riguar-

portante seguire questo diagramma di flusso

da la sicurezza, ma pi semplici da gestire

perch considera se lapparecchiatura mar-

dal punto di vista impiantistico: queste sono

cata IIC o meno, se installata in Zona 1

le soluzioni di apparecchiature che hanno il

o meno ed, infine, se il volume dellapparec-

modo di protezione composito Ex de di

chiatura maggiore di 2 dm.

cui abbiamo parlato precedentemente (vedi

Comprendendo le difficolt di chi realizza

par. 3.6.2.5).

58

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

5.Verifica

ual lo scopo della verifica o

stiche di sicurezza.

ispezione? La risposta nella

Anche in questo caso, bene sottolineare

domanda! Ovvero quello di ve-

che la verifica e la manutenzione degli im-

rificare mediante unispezione

pianti devono essere eseguite da personale

che, inizialmente, linstallazione sia stata

con esperienza, il cui addestramento abbia

eseguita a regola darte e, periodicamen-

incluso istruzioni sui vari modi di prote-

te, mantenga inalterate le sue caratteri-

zione, sulle modalit di installazione, sulle

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

59

Grafico 10 Le tipologie di ispezioni in base ai parametri di frequenza, quantit e qualit


Le ispezioni

frequenza

Iniziale

quantit

Totale

qualit (grado)

Ispezione

Dettagliata

Periodica

A campione

A vista

Totale

Ravvicinata

Dettagliata

prescrizioni normative, sulle leggi naziona-

quello quantitativo, ovvero la verifica

li e norme aziendali pertinenti limpianto

che viene effettuata su tutte le apparec-

e sui principi generali della classificazione

chiature (totale) oppure su una parte pro-

dei luoghi pericolosi. Il riferimento norma-

porzionale di esse (a campione);

tivo per quanto riguarda le attivit di ispe-

quello qualitativo, ovvero lispezione che

zione e manutenzione la norma IEC/EN

permette di identificare i difetti visibili ad

60079-17.

occhio nudo senza lutilizzo di mezzi dacces-

Le verifiche/ispezioni tengono conto di tre

so od utensili (a vista), quella che permette

aspetti (Grafico 10):

di identificare i difetti che possono essere

quello temporale, ovvero lispezione

rilevati solo usando mezzi di accesso ed at-

che viene effettuata prima che le apparec-

trezzi (ravvicinata) e la verifica che permette

chiature vengano messe in servizio (ini-

di identificare i difetti mediante lapertura

ziale) oppure quella che viene effettuata

dellapparecchiatura e/o usando utensili e

sistematicamente (periodica);

dispositivi di misura (dettagliata).

60

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

6. Manutenzione
e riparazioni

6.1. MANUTENZIONE

od in accordo a criteri prescritti e volta a

a definizione di manutenzione

ridurre la probabilit di guasto o la degra-

la combinazione di tutte le

dazione del funzionamento di una entit,

tecniche amministrative, in-

a quella accidentale ovvero la manuten-

cluse le azioni di supervisione, volte a man-

zione eseguita a seguito della rilevazione

tenere od a riportare unentit in uno stato

di unavaria e volta a riportare unentit

in cui possa eseguire la funzione richiesta.

nello stato in cui possa eseguire la funzione

Detto ci, negli anni lapproccio alla manu-

richiesta.

tenzione cambiata radicalmente, passando

Lintervallo tra un intervento di manutenzio-

da quella preventiva ovvero la manuten-

ne ed il successivo dipende da diversi fattori

zione eseguita ad intervalli predeterminati

tra cui le scelte progettuali, lambiente dov

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

61

installata e la cura che si ha per lapparec-

ti o dal costruttore dellapparecchiatura.

chiatura. Nel nostro caso, avendo a che fare

Riparare le nostre apparecchiature

con delle apparecchiature che hanno lo sco-

Le nostre apparecchiature le progettiamo e

po di ridurre il rischio di esplosione, bene

le fabbrichiamo per far s che abbiano una

che la manutenzione sia fatta puntualmente

lunga vita e che siano in grado di mantenere

seguendo le indicazioni contenute nelle istru-

il livello di sicurezza richiesto nelle gravo-

zioni duso del prodotto.

se condizioni ambientali in cui sono installate. Le nostre apparecchiature si possono

6.2. RIPARAZIONI

riparare.

Riparazioni in generale

Presso il nostro stabilimento italiano di Vil-

La riparazione unazione volta a riportare

lesse (GO) e nei centri Cortem da noi auto-

unapparecchiatura guasta nelle sue condi-

rizzati, le nostre apparecchiature vengono

zioni di idoneit al servizio in conformit con

riparate, revisionate e ripristinate in accor-

la norma appropriata. Ed anche se ormai da

do ai documenti di progettazione approvati

anni abbiamo dimenticato che gli oggetti, se

dagli Organismi Notificati, tornando a ga-

di qualit, possono essere riparati, questa-

rantire cos il livello di sicurezza che aveva-

zione pu essere svolta da centri specializza-

no al momento dellacquisto.

62

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

7. Fine vita
delle apparecchiature

7.1. SMALTIMENTO

tiva 2012/19/UE del 4 luglio 2012 la quale

resto o tardi, anche le apparec-

prevede che una serie di apparecchiature

chiature elettriche antidefla-

debbano essere smaltite in un certo modo.

granti giungono a fine vita ed

Anche alcune delle nostre apparecchiature

necessario smaltirle in modo corretto. Sul

ricadono nel campo di applicazione di que-

piano legislativo, lUnione Europea, parten-

sta Direttiva ed per questo motivo che su

do dal titolo XX ambiente del Trattato sul

di esse apponiamo il simbolo qui di fianco

funzionamento dellUnione Europea,

rappresentato.

ha emesso una nuova Direttiva sui

Vi sono poi aziende, come Cortem

rifiuti di apparecchiature elettriche

Group, che hanno adottato un siste-

ed elettroniche: si tratta della Diret-

ma di gestione ambientale, in accor-

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

63

do alla norma ISO 14001, stabilendo delle

per gli imballaggi delle nostre apparec-

loro modalit per lo smaltimento di ci che,

chiature sono:

giunto a fine vita, risulta essere un rifiuto.

- le scatole in cartone ondulato;

In ultimo, ciascuna nazione pu aver sta-

- le casse in legno.

bilito delle proprie modalit organizzative

Il secondo strato quello relativo alla na-

su come gestire la raccolta e lo smaltimento

tura del materiare che costituisce linvolu-

dei rifiuti a cui rimandiamo il lettore per un

cro dellapparecchiatura; le nostre scelte si

miglior approfondimento.

sono basate sia sugli aspetti funzionali del


prodotto sia su quelli

7.2. RICICLABILIT

ambientali, dando cos

corpo alla certificazio-

strettamente collega-

ne del nostro sistema

ta allo smaltimento.

di gestione ambientale

Sono ormai diversi

(certificazione DNV n

anni che la comuni-

78704-2010-AE-ITA-

cazione, a causa della

SINCERT).

non infinita disponi-

Pertanto, la maggior

bilit di materiali e

parte dei materiali, la

dei costi di produzio-

cui descrizione e stata

ne a volte per nulla

riportata nel capitolo 3,

trascurabili, ci ha abi-

sono riciclabili:

La

riciclabilit

tuato a scegliere sempre pi spesso i mate-

- alluminio;

riali che, giunti alla fine del loro utilizzo,

- acciaio;

possono essere rimmessi in un nuovo ciclo

- poliestere, policarbonato, poliammide;

produttivo.

- vetro.

Nella quasi totalit dei casi, possiamo consi-

Il terzo strato quello relativo alla

derare le apparecchiature come composte da

natura del materiare che installato

una cipolla con tre strati:

allinterno dellinvolucro dellapparec-

il primo strato quello relativo allim-

chiatura. In questo caso, pur trattan-

ballaggio, per il cui corretto smaltimento

dosi di materiale elettrico, le tipologie

lUnione Europea ha emesso una Diretti-

di componenti sono le pi disparate:

va comunitaria: Direttiva 94/64/CE del

cavi elettrici, morsetti, trasformatori,

20 dicembre 1994 sugli imballaggi e sui

interruttori, lampade (a filamento, a

rifiuti di imballaggi.

scarica, led), circuiti elettronici, bat-

I materiali che abitualmente utilizziamo

terie, etc.

64

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

8. Esempi applicativi
per differenti tipologie
di impianti

8.1. LE INDUSTRIE FARMACEUTICHE

temperature superiori addirittura alla tempe-

processi produttivi nelle aziende che

ratura dinfiammabilit.

producono farmaci per miscelazione,

Oltre agli impianti industriali in cui si svolge

emulsione e reazione chimica di com-

un processo produttivo, sono presenti labora-

posti organici, possono generare delle condi-

tori chimici di ricerca e sviluppo, allinterno dei

zioni ambientali tali da creare delle atmosfere

quali possono essere presenti liquidi, gas o pol-

potenzialmente esplosive. Molto spesso, nel

veri combustibili in quantit tali da poter co-

corso del processo produttivo, sono utilizzate

munque rappresentare un rischio esplosione.

sostanze allo stato liquido, che, possono essere

Le sostanze sono normalmente contenute in

portate a temperature tali da emettere vapo-

recipienti chiusi, in aree destinate allo stoccag-

ri infiammabili, oppure possono raggiungere

gio prima di essere messe in produzione.

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

65

unattivit che dovr essere portata avanti assieme allaiuto dei responsabili dei vari
processi. Per ogni sostanza pericolosa va predisposta una scheda con tutte le propriet
chimiche e fisiche necessarie alla classificazione (temperatura dinfiammabilit, temperatura di accensione, U.E.L., L.E.L., ecc.).
8.1.1. NORMATIVE DI RIFERIMENTO
La classificazione dei luoghi di pericolo deve
Quantificando il rischio esplosione, pertan-

essere eseguita in conformit alla Norma EN

to, sono da tenere in considerazione queste

60079-10-1 per la parte dellimpianto con

possibilit:

presenza di gas, vapori o nebbie, e secondo la

1. atmosfera potenzialmente esplosiva do-

Norma EN 60079-10-2 per le zone con pre-

vuta al processo produttivo per la presen-

senza di polvere combustibile. Questultima

za di: gas, vapori di liquidi infiammabi-

consente di eseguire la classificazione consi-

li in lavorazione a temperature superiori

derando tutti i pericoli dovuti alla presenza

alla temperatura dinfiammabilit, polveri

di polveri in nube e/o in strato, tenendo con-

combustibili;

to di alcune considerazioni dovute al tipo di

2. atmosfera potenzialmente esplosiva do-

lavorazioni eseguite.

vuta a impianti a servizio del processo produttivo come, ad esempio, gli impianti di

8.1.2. SORGENTI DI EMISSIONE DELLIMPIANTO

alimentazione del gas metano;

Vediamo ora quali possono essere le sorgenti

3. atmosfera potenzialmente esplosiva nei

di emissione di un impianto industriale far-

laboratori chimici ove esiste unattivit di

maceutico.

studio e ricerca con lutilizzo di sostanze in-

Sono da considerarsi come sorgenti di emis-

fiammabili sottoforma di gas, vapori o neb-

sione di grado continuo:

bie e polveri combustibili, alla presenza di

contenitori aperti contenenti le sostanze

potenziali sorgenti dinnesco.

in lavorazione;

Come sempre, per la classificazione delle

contenitori in aria libera utilizzati per la

zone, il primo passo sar quello di verificare

preparazione di composti per miscelazio-

le caratteristiche di tutte le sostanze presen-

ne manuale o automatica e/o in cui ven-

ti nel processo produttivo, farne un elenco

gono eseguite aggiunte alla soluzione li-

dettagliato e mappare la zona nella quale tali

quida in lavorazione.

sostanze sono utilizzate o stoccate. Questa

66

A seconda delle procedure delle operazio-

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

8. Esempli applicativi per differenti tipologie di impianti


ni, le seguenti sorgenti di emissione sono da

8.1.4. CLASSIFICAZIONE PER LE POLVERI

considerasi di primo grado:

In caso di presenza di polvere nel processo, si

carico e scarico in aria libera;

potrebbero ottenere:

punti di prelievo per campionatura.

Zona 20, allinterno di sistemi di conteni-

Le flange, i giunti, le valvole e in generale i

mento, tramogge di carico, ecc;

punti di discontinuit dellimpianto produt-

Zona 21, originate dalle sorgenti di emis-

tivo, di contenimento o di convogliamento

sione dovute alle operazioni di carico e

sono da considerarsi sorgenti di emissione di

scarico, ecc.;

grado secondo.

Zona 22, originate dai punti di disconti-

In presenza di polvere combustibile nel pro-

nuit dei sistemi di contenimento, dalle

cesso, come potrebbe essere, ad esempio, il

bocche di carico chiuse ed eventualmente

lattosio che utilizzato come coadiuvante,

di contorno alla Zona 21.

sar opportuno valutare la probabilit che si


formino strati e se c il rischio che tali strati

8.2. DEPOSITI DI CEREALI

possano sollevarsi in nubi diventando delle

I silos di cereali sono un deposito o un loca-

sorgenti di emissione.

le allesterno o allinterno di un edificio, nel


quale sono immagazzinati prodotti dellin-

8.1.3. CLASSIFICAZIONE PER I GAS


Il risultato della classificazione dipende dalle
condizioni di esercizio, dai parametri dellimpianto, dal volume dellambiente, dalla ventilazione e dal coefficiente di efficacia f.
In generale, per quanto riguardano i gas, vapori e nebbie, potremmo avere:
Zona 0, allinterno di sistemi di contenimento e allinterno dei contenitori aperti;
Zona 1, intorno a operazioni di miscelazione,
punti di prelievo, carico, scarico, ecc.
Zona 2, originata dalle sorgenti di emissione dei punti di discontinuit dellimpianto.
Lestensione delle zone pericolose pu essere
determinata dalla distanza dz a partire dalla sorgente di emissione in direzione dipendente dal tipo di gas.

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

67

dustria agroalimentare, come frumento,

ali immagazzinati, formano strati depositati

grano, riso o altri prodotti simili (Tab. 26).

di polvere. Durante le operazioni di carico e

Tutte le operazioni per il carico avvengono

scarico, tali strati, a causa del movimento do-

generalmente con mezzi meccanici come tu-

vuto alla circolazione di aria, generano sem-

bazioni, nastri trasportatori, coclee ecc., at-

pre una nube continua.

traverso bocche di carico poste nella parte

Le polveri combustibili disperse in aria for-

superiore della torre silo. Una volta stoccati,

mano nubi di atmosfera esplosiva. Le nubi,

i prodotti, vengono prelevati da portelloni

se innescate, sono in grado di ossidarsi in

di scarico posti nella parte inferiore, oppu-

modo talmente rapido da generare unesplo-

re possono essere raccolti e trasportati me-

sione. La reattivit della polvere tanto mag-

diante sistemi di convogliamento pneumati-

giore quanto pi piccole sono le particelle che

co o manualmente.

la compongono.

Tutti i prodotti dellindustria agroalimentare

Affinch la nube sia esplosiva, necessaria

sono composti di carbonio, idrogeno, azoto,

una concentrazione di polvere allinterno

zolfo, ossigeno, ecc. Pertanto, sono combusti-

del campo di esplodibilit della sostanza che

bili e, conseguentemente, in grado di provocare

deve essere compresa tra L.E.L. (Lower ex-

incendi ed esplosioni. Se subiscono operazione

plosive Limit) e U.E.L. (Upper explosive Li-

di macinatura prima dello stoccaggio, i cereali

mit), espressi in grammi di polvere in volume

possono avere una granulometria molto fine e

di aria, g/m3.

nel caso la dimensione delle particelle sia inferiore a 500 mm queste, qualora miscelate con

8.2.2. CLASSIFICAZIONE DELLE AREE

aria, possono originare atmosfera esplosiva.

La classificazione delle zone pericolose in un

In ogni caso, anche se i cereali hanno di-

silo pu essere svolta utilizzando la Norma

mensioni superiori, bisogna considerare

EN 60079-10-2 che consente di svolgere la

che le parti solide, normalmente, generano

classificazione considerando tutti i pericoli

polveri. Va sempre tenuta presente la rego-

dovuti alla presenza di polveri in nube o in

la che dice che le polveri generano polveri

strato.

sempre pi fini.
Ovviamente, la presenza di polvere combu-

8.2.3. ZONE ALLINTERNO DEL SISTEMA DI

stibile comporta sempre, se innescata, peri-

CONTENIMENTO

coli di esplosione.

Allinterno del volume del silo, lo strato di


cereali in deposito da considerarsi Sor-

8.2.1. PERICOLI DI ESPLOSIONE DA NUBI DI

gente di Emissione di grado continuo in

POLVERE

grado di originare una Zona 20 estesa a tut-

Allinterno dei silos c sempre aria e, i cere-

to il volume interno del silo.

68

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

8. Esempli applicativi per differenti tipologie di impianti


Se loperazione di carico e scarico avviene
attraverso sistemi di convogliamento auto-

Tab. 25 Le marcature ATEX che devono essere


presenti in ciascuna Zona

matico, allinterno del sistema di convoglia-

ZONA

MARCATURA

mento si crea una miscela polvere/aria in

ZONA 20

CE EX II 1D

concentrazioni che pu rientrare nel campo

ZONA 21

CE EX II 2D

di esplodibilit. In tal caso, linterno del si-

ZONA 22

CE EX II 3D

stema di trasporto viene classificato come


Zona 20.

elevatori a tazze aperti, si possono considerare Sorgenti di Emissione di primo grado

8.2.4. ZONE ALLESTERNO DEL SISTEMA DI

e originare una Zona 21 ed, eventualmente,

CONTENIMENTO

una Zona 22 di contorno.

Durante le fasi di carico e scarico, viene


emessa normalmente una certa quantit di

8.2.5. IMPIANTI ELETTRICI

polvere dalle bocche che comunicano con

Eventuali impianti elettrici per il controllo

lesterno. In caso di operazione frequente

delle apparecchiature di carico/scarico, de-

o continua, le bocche di carico e scarico

vono pertanto essere costruiti e certificati per

sono da considerarsi Sorgenti di Emissio-

poter essere utilizzati in zone con presenza di

ne di grado primo in grado di originare

atmosfera esplosiva.

una Zona 21 ed, eventualmente, una Zona

Per quanto riguarda le classificazioni delle

22 di contorno.

apparecchiature elettriche, si pu seguire la

Se sono presenti sistemi di trasporto au-

Tabella 25 che indica le marcature ATEX che

tomatico aperti, come nastri trasportatori,

devono essere presenti in ciascuna Zona.

Tab. 26 Alcuni esempi di polveri e loro caratteristiche

Sostanza

Dimensione
media delle
particelle [m]

L.E.L [g/m2]

Temperatura Temperatura di Conducibilit


di
accensione
della polvere
accensione
strato
(C/NC)
nube Tcl [C]
5mm T5mm

Farina di frumento

57

40

440

325

NC

Grano

80

60

370

370

NC

Farina di soia

59

125

430

430

NC

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

69

8.3 CABINE DI VERNICIATURA

condotti per il ricircolo dellaria) e il volume

I locali di verniciatura nei quali si utilizza la

esterno alla cabina fino a 1m dalle aperture

verniciatura a spruzzo, basata sul passaggio

permanenti sono classificati come Zona 2.

forzato di liquido infiammabile o di vernici

2. Concentrazione entro il 50% del L.E.L.

in polvere attraverso lugello dellaerografo,

(cabine senza la presenza di operatore). In

sono zone con pericolo di esplosione.

questo caso, la cabina deve essere dotata di


un sistema di controllo del L.E.L. in grado di

8.3.1. CABINE DI VERNICIATURA CON VERNICI

bloccare lafflusso di sostanze infiammabili al

LIQUIDE

raggiungimento del 50% L.E.L. Il volume in-

Le misure di protezione da adottare per pre-

terno della cabina (inclusi i condotti per il ri-

venire i rischi di esplosione nelle cabine di

circolo dellaria) viene classificato come Zona

verniciatura con vernici liquide sono conte-

1, mentre il volume esterno alla cabina fino a

nute nella norma UNI EN 12215 Cabine di

1 m dalle aperture permanenti viene classifi-

verniciatura per lapplicazione di prodotti

cato come Zona 2.

vernicianti liquidi Requisiti di sicurezza.


Questa norma stabilisce che la concentrazio-

8.3.2. CABINE DI VERNICIATURA CON VERNICI

ne delle sostanze infiammabili sia mantenuta

IN POLVERE

al di sotto del L.E.L. (Lower Explosive Limit)

La protezione dai rischi di esplosione nelle

mediante ventilazione forzata. In particolare,

cabine di verniciatura con vernici in polvere

la normativa prevede 2 possibilit:

regolamentata dalla norma UNI EN 12981

1. Concentrazione entro il 25% del L.E.L. (ca-

Cabine di verniciatura per lapplicazione di

bine con la presenza di operatore). In questo

prodotti vernicianti in polvere Requisiti

caso, il volume interno della cabina (inclusi i

di sicurezza. Essa prescrive che la concen-

70

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

8. Esempli applicativi per differenti tipologie di impianti


trazione delle sostanze infiammabili sia mantenuta al di sotto del 50% del L.E.L. delle polveri, mediante ventilazione forzata; nel caso
in cui il valore del L.E.L. non sia ritenuto affidabile, la concentrazione media non deve
superare i 10 g/m3.
Nello specifico, prevista la seguente classificazione:
Zona 22: il volume interno della cabina (inclusi i condotti per il ricircolo dellaria e i sistemi aperti di recupero polveri);
Zona 22: il volume esterno alla cabina fino a
1 m dalle aperture permanenti;
Zona 20: i sistemi chiusi di recupero pol-

producono il biogas.

veri.

Il biogas cos prodotto viene utilizzato per la

Le caratteristiche delle polveri utilizzate sono

produzione di energia elettrica e di calore.

molto variabili e dipendono in gran parte dal


tipo di prodotto utilizzato. Di solito, il L.E.L.

8.4.1 TIPOLOGIA DI IMPIANTO

compreso tra 10100 g/m3, mentre le tempe-

Questi impianti di biogas (Fig. 43) sono com-

rature di accensione variano tra 350400C

posti da una vasca primaria di miscelazione,

(nube) e 200250C (strato). E necessario

eventualmente da una di igienizzazione, di

verificare sempre i dati sulle schede di sicu-

un fermentatore riscaldabile principale, una

rezza dei prodotti.


Fig. 43 Schema di un impianto di biogas.

8.4. IMPIANTI DI BIOGAS

Fig. 43

Nei moderni impianti a biogas vengono


fermentati substrati organici biodegradabili come erba, paglia, liquame, letame,
ni alimentari, avanzi alimentari e grassi. A

Energia elettrica

Unit di cogenerazione Biogas


Calore
di processo

questo scopo i fermentatori, che sono dei


contenitori stagni, vengono riempiti con
materiali organici. In questo ambiente, in
assenza di ossigeno, partendo dai compo-

Calore di processo

rifiuti biodegradabili, residui di produzio-

Energia temica

Pompa

Fermentatore
principale

Substrati organici

Pompa

Disintegrazione
termica

Secondo
fermentatore
Fertilizzante

Fanghi residui

Deposito

nenti organici in fermentazione, i batteri

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

71

vasca di stoccaggio finale e, a volte, di un fer-

Concetti fondamentali e metodologia,

mentatore secondario.

nella quale si differenziano tredici diverse

Una volta che il biogas stato prodotto, que-

fonti di innesco.

sto deve essere trattato e stoccato prima del

Si tratta di una normativa generale di pro-

suo riutilizzo.

tezione che prende in considerazione tutte

Il co-generatore composto da un motore a

le fonti possibili dinnesco e, in particolare,

gas con scambiatore di calore e generatore.

in questo caso, la protezione contro i fulmi-

Questo, sulla base del contenuto energetico

ni. Tutti questi impianti si trovano isolati in

del biogas, produce energia elettrica con un

aperta campagna e, quindi, sono soggetti al

rendimento di circa il 30% e calore con un

rischio della caduta di fulmini.

rendimento di circa il 60%. Lenergia elettrica


viene immessa in rete. Il calore serve parzial-

8.4.3 NORMATIVA

mente per il riscaldamento dei fermentatori

Come sempre in questi casi, il datore di la-

e, quello in esubero, pu essere utilizzato, ad

voro ha lobbligo di rilevare e valutare tutti

esempio, per il riscaldamento delle abitazio-

i fattori di rischio per luoghi di produzione

ni, delle strutture agricole o di altri impianti

con pericolo di esplosione. Gli ambienti con

produttivi.

atmosfera esplosiva devono essere suddivisi


in zone, utilizzando a questo scopo le nor-

8.4.2 IL PERICOLO DI ESPLOSIONE

me EN 60079-10-1 per quanto riguarda i gas

In un impianto di biogas c costantemente

e la EN 60079-10-2 per quanto riguarda le

la presenza di atmosfera esplosiva, in par-

polveri.

ticolare, nella zona dei serbatoi per il gas e

A seconda dei risultati della valutazione del

nei fermentatori. Per questo motivo questi

rischio, la definizione delle zone con perico-

impianti sono da classificare a rischio de-

lo di esplosione da descrivere in un docu-

splosione.

mento per la protezione contro il pericolo di

Allo stato attuale la direttiva ATEX 94/9/CE

esplosione.

e la direttiva ATEX 99/92/CE, diventano il

Per quanto riguarda la protezione contro i

punto di riferimento per quanto attiene le

fulmini, le norme da utilizzare sono quelle

apparecchiature e i sistemi di protezione che

della serie CEI EN 62305.

sono destinati ad essere utilizzati in atmosfe-

Tutte le apparecchiature elettriche che si tro-

ra esplosiva.

vano in zone classificate devono rispondere

La norma di riferimento per questi tipi di

ai requisiti di sicurezza ed essere del grado

impianti la EN UNI 1127-1 Atmosfere

di protezione adatto al tipo di zona classifi-

esplosive - Prevenzione dellesplosione e

cata, secondo quanto previsto dalla direttiva

protezione contro lesplosione - Parte 1:

ATEX 94/9/CE.

72

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

9. Appendice
9.1 DESCRIZIONE SINTETICA DEI METODI DI PROTEZIONE PER APPARECCHIATURE ELETTRICHE
DESTINATE A ZONE CON PERICOLO DI ESPLOSIONE PER LA PRESENZA DI GAS (TAB. 27)
Tab. 27 Modi di protezione Gas

Modo
Norma Principio
di protezione IEC/EN
base

Caratteristiche principali

Applicazioni

Custodie a prova
desplosione d

IEC 60079-1 Contenimento Il gas pu entrare. Se innescata, latmosfera esplode. La custodia


EN 60079-1
contiene lesplosione e i giunti sono progettati in modo tale che
la fiamma si raffreddi uscendo e, allesterno, arrivi soltanto il
prodotto della combustione, incapace di innescare latmosfera
circostante.

Quadri elettrici, Armature illuminanti, Interruttori, Unit di comando.


Tutte le apparecchiature che in condizioni di esercizio ordinario possono dar luogo a scintille o sovratemperature.

Sicurezza
aumentata e

IEC 60079-7
EN 60079-7

Prevenzione

Requisiti costruttivi tali da impedire la formazione di archi, scin- Apparecchiature non scintillanti,
tille o temperature elevate come, ad esempio, distanze di isola- come: custodie, morsetti, apparecmento in aria e superficiali maggiorate.
chiature di illuminazione, macchine
rotanti.

Sicurezza
intrinseca i

IEC 60079-11
EN 60079-11

Prevenzione

Lapparecchiatura elettrica installata in zona pericolosa fa parte


di un sistema costituito da circuiti e da una barriera elettronica
che ne limita il funzionamento ad energie tali da non innescare
latmosfera esplosiva attraverso il controllo dei parametri elettrici (tensione, corrente, induttanze e capacit verso terra dei cavi,
ecc.). Il modo di protezione a sicurezza intrinseca si realizza con
unapparecchiatura in campo, il circuito di connessione e la barriera, in genere installata fuori dalla zona pericolosa.

Modo
di protezione n

IEC 60079-15
EN 60079-15

Prevenzione

Modo di protezione realizzato secondo prescrizioni di costruzio- Apparecchiature illuminanti, quadri


ne e valori meno severi per impedire linnesco dellatmosfera elettrici, unit di comando
esplosiva solo nel funzionamento normale dellapparecchiatura. controllo e segnalazione per Zona 2.
Ex nA = apparecchiature scintillanti
Ex nC = contatti protetti
Ex nR = respirazione limitata
Ex nL = limitazione di energia
Ex nP = pressurizzazione semplificata

Sovrapressione
interna p

IEC 60079-2 Segregazione Apparecchiature e circuiti in tensione racchiusi in una custodia


EN 60079-2
allinterno della quale viene mantenuta una pressione superiore
a quella esterna, mediante linserimento di un gas inerte o aria.
In questo modo, si impedisce lingresso dellatmosfera esplosiva.
Richiede sofisticati sistemi di controllo e di allarme.

Immersione
in olio o

IEC 60079-6 Segregazione Lapparecchiatura elettrica completamente immersa in olio in Si applica soprattutto a trasformaEN 60079-6
modo tale che latmosfera esplosiva, che si trova allesterno o tori o ad apparecchi non dotati di
sopra al liquido, non possa essere in alcun modo innescata.
organi in movimento.

Riempimento
polverulento q

IEC 60079-5 Segregazione La custodia che contiene lapparecchiatura elettrica viene riem- Si applica a piccoli componenti
EN 60079-5
pita di polvere (ad esempio, polvere di quarzo) che impedisce come condensatori, trasformatori
linnesco dellatmosfera esplosiva esterna.
o dispositivi elettronici come gli alimentatori di lampade tubolari.

Incapsulamento
m

IEC 60079-18 Segregazione I componenti che possono produrre scintille o sovratemperature


EN 60079-18
vengono ricoperti interamente da un composto (in genere resina),
in modo tale da separarli fisicamente dallatmosfera esplosiva. Il
composto tale da resistere alle condizioni ambientali in cui opera
lapparecchio e viene testato per verificarne il mantenimento delle
propriet nel tempo (invecchiamento).

La limitazione dei parametri elettrici esclude lapplicazione ad apparecchiature di potenza. Si applica a


strumentazione di misura e controllo e alla regolazione dei processi di
produzione.

La mancanza di un limite dimensionale di costruzione o di


grandezze elettriche delle apparecchiature in esso contenute, lo
rende idoneo alla realizzazione di
controlli completi.

Apparecchiature di piccole dimensioni come condensatori, reattori,


trasformatori, sensori di livello, proximity e dispositivi elettronici in genere.

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

73

9.2 DESCRIZIONE SINTETICA DEI METODI DI PROTEZIONE PER APPARECCHIATURE ELETTRICHE


DESTINATE A ZONE CON PERICOLO DI ESPLOSIONE PER LA PRESENZA DI POLVERI (TAB. 28)
Tab. 28 Modi di protezione Polveri

Modo
di protezione

Norma IEC/EN

Caratteristiche principali

Applicazioni

Assenza della
IEC 60079-31
sorgente di innesco. EN 60079-31
Protezione mediante
custodie t
(ta, tb, tc).

La tenuta della custodia impedisce lingresso di polvere Quadri elettrici, armature illuminanti, motori,
o lo limita ad una quantit non pericolosa.
custodie di connessione e morsettiere.
In questo modo le apparecchiature possono essere montate allinterno della custodia. La temperatura superficiale
della custodia non deve innescare latmosfera circostante.

Assenza della
sorgente di innesco.
Protezione a
sicurezza intrinseca
i (ia, ib, ic).

Apparecchiatura che viene utilizzata in una zona Sensori, attuatori, tecnologia di misura e conpotenzialmente esplosiva che contiene solo circuiti trollo.
elettrici a sicurezza intrinseca. Un circuito elettrico
intrinsecamente sicuro quando qualsiasi scintilla o
leffetto termico prodotto in determinate condizioni
(che includono il funzionamento normale e specifiche
condizioni di malfunzionamento) non sono in grado
di causare una combustione di unatmosfera esplosiva.

IEC 60079-11
EN 60079-11

Assenza
IEC 60079-11
dellatmosfera
EN 60079-11
esplosiva.
Pressurizzazione p.

Il modo di protezione Ex p, a sovrapressione interna,


consiste nellintrodurre un gas di protezione nella custodia per mantenerla in sovrapressione rispetto allatmosfera esterna, impedendo la formazione di atmosfera esplosiva allinterno della custodia stessa.
Il gas di protezione pu essere costituito da aria oppure
da gas inerte, per esempio azoto.

Trasformatori MT/BT, grandi macchine elettriche (alternativa alla protezione Ex e), quadri
di automazione e strumentazione, sistemi di
controllo dei processi industriali (gas cromatografi, analizzatori), cabine di analisi e locali
pressurizzati.

Segregazione della IEC 60079-18


sorgente di innesco. EN 60079-18
Incapsulamento m
(ma, mb, mc).

I componenti che possono produrre scintille o sovratemperature vengono ricoperti interamente da un


composto (in genere resina), in modo tale da separarli fisicamente dallatmosfera esplosiva. Il composto
tale da resistere alle condizioni ambientali in cui opera
lapparecchio e viene testato per verificarne il mantenimento delle propriet nel tempo (invecchiamento).

Apparecchiature di piccole dimensioni come


condensatori, reattori, trasformatori, sensori di
livello, proximity e dispositivi elettronici in genere.

9.3 DESCRIZIONE SINTETICA DEI METODI DI PROTEZIONE PER APPARECCHIATURE NON ELETTRICHE
DESTINATE A ZONE CON PERICOLO DI ESPLOSIONE PER LA PRESENZA DI GAS E POLVERI (TAB. 29)
Tab. 29 Metodi di protezione per apparecchiature non elettriche in presenza di gas e polveri

Modo
di protezione

Norma
ISO/EN

Caratteristiche principali

Applicazioni

Assenza della sorgente


di innesco. Sicurezza
costruttiva c.

EN 13463-5
Vengono applicati principi tecnici testati a tipi di apparecchiature che non hanno Giunti, pompe, ingranaggi,
ISO 80079-37* alcuna fonte di accensione nelle normali condizioni di operativit. In questo modo catene di trasmissione, naviene ridotto al minimo il rischio di rotture meccaniche che possono causare tem- stri trasportatori.
perature infiammabili e scintille.

Protezione. A prova
di esplosione d.

EN 13463-3

Il gas pu entrare. Se innescata latmosfera esplode. La custodia contiene lesplo- Freni, giunti.
sione e i giunti sono progettati in modo tale che la fiamma si raffreddi durante
luscita e allesterno arrivi soltanto il prodotto della combustione, incapace di innescare latmosfera circostante.

Assenza dellatmosfera
esplosiva. Custodia
a respirazione limitata
fr.

EN 13463-2

Una sigillatura efficace di un involucro pu ridurre lingresso di atmosfera esplosiva Esclusivamente apparecin misura tale che nessuna atmosfera potenzialmente esplosiva possa formarsi allin- chiature per Zona 2 o
terno. Bisogna considerare le differenze di pressione tra linterno dellinvolucro e Zona 22.
lambiente esterno a causa della variazione di temperatura. Lapplicazione limitata
alle apparecchiature di categoria 3.

Controllo della sorgente


di innesco b.

EN 13463-6
Vengono integrati dei sensori allinterno delle apparecchiature per rilevare possibi- Pompe, nastri trasportaISO 80079-37* li rischi di esplosione nella fase iniziale, in modo da adottare contromisure prima tori.
che le potenziali fonti di accensione diventino efficaci. Le misure applicate possono
essere avviate automaticamente per mezzo di un collegamento diretto tra i sensori
e il sistema di protezione dellaccensione o manualmente, tramite linvio di un
messaggio di avviso per loperatore.

Segregazione della sorgente EN 13463-8


Fonti di ignizione sono resi inattivi per immersione in un liquido protettivo o da Pompe sommergibili, indi innesco. Immersione in ISO 80079-37* una costante umidificazione con un film liquido.
granaggi, immersione in
liquido k.
liquido.
*

norme di prossima pubblicazione da parte dellente di normazione internazionale ISO.

74

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

9. Appendice
9.4 REQUISITI COSTRUTTIVI PER APPARECCHIATURE ELETTRICHE ANTIDEFLAGRANTI PER ATMOSFERE
POTENZIALMENTE ESPLOSIVE PER LA PRESENZA DI GAS (TAB. 30 E 31)
Tab. 30 Requisiti costruttivi in Europa, U.S.A., Canada e comparazione internazionale

Metodo
di protezione

Abbreviazione

Requisiti generali

Regione

Zona
di installazione

Normative

US
US
CA
EU
IEC

Classe I, Divisione 1 e 2
Classe I, Zona 0, 1 e 2
Classe I, Zona 0, 1 e 2
Zona 0, 1 e 2
Zona 0, 1 e 2

FM 3600
ISA 60079-0
CSA E60079-0
EN 60079-0
IEC 60079-0

Sicurezza aumentata AEx e


Ex e
Ex e
Ex e

US
CA
EU
IEC

Classe I, Zona 1
Classe I, Zona 1
Zona 1
Zona 1

ISA 60079-7
CSA E60079-7
EN 60079-7
IEC 60079-7

A prova
di accensione

(NI)
(NI)

US
CA

Classe I, Divisione 2
Classe I, Divisione 2

FM 3611
C22.2 No. 213

Apparecchiature
non scintillanti

AEx nA
Ex nA
Ex nA
Ex nA

US
CA
EU
IEC

Classe I, Zona 2
Classe I, Zona 2
Zona 2
Zona 2

ISA 60079-15
CAS E60079-15
EN 60079-15
IEC 60079-15

Antideflagranza

(XP)
(XP)

US
CA

Classe I, Divisione 1
Classe I, Divisione 1

FM 3615
C22.2 No. 30

Custodie
anti-fiamma

AEx d
Ex d
Ex d
Ex d

US
CA
EU
IEC

Classe I, Zona 1
Classe I, Zona 1
Zona 1
Zona 1

ISA 60079-1
CSA E60079-1
EN 60079-1
IEC 60079-1

Riempimento
con polvere

AEx q
Ex q
Ex q
Ex q

US
CA
EU
IEC

Classe 1, Zona 1
Classe I, Zona 1
Zona 1
Zona 1

ISA 60079-5
CSA E79-5
EN 50017
IEC 60079-5

Strutture
e componenti
protetti

AEx nC
Ex nC
Ex nC
Ex nC

US
CA
EU
IEC

Classe I, Zona 2
Classe I, Zona 2
Zona 2
Zona 2

ISA 60079-15
CSA E60079-15
EN 60079-15
IEC 60079-15

Sicurezza intrinseca

(IS)
(IS)
AEx ia
AEx ib
Ex ia
Ex ib
Ex ia
Ex ib
Ex ia
Ex ib

US
CA
US
US
CA
CA
EU
EU
IEC
IEC

Classe I, Divisione 1
Classe I, Divisione 1
Classe I, Zona 0
Classe I, Zona 1
Classe I, Zona 0
Classe I, Zona 1
Zona 0
Zona 1
Zona 0
Zona 1

FM 3610
C22.2 No. 157
FM 3610
FM 3610
CSA E60079-11
CSA E60079-11
EN 50020
EN 50020
IEC 60079-11
IEC 60079-11

AEx
Ex
Ex
Ex

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

75

Tab. 31 Requisiti costruttivi in Europa, U.S.A., Canada e comparazione internazionale

Metodo
di protezione

Abbreviazione

Regione

Zona
di installazione

Normative

Apparecchiatura ad

AEx nC

US

Classe I, Zona 2,

ISA 60079-15

energia limitata

Ex nL

CA

Classe I, Zona 2

CSA E60079-15

Ex nL

EU

Zona 2

EN 60079-15

En nL

IEC

Zona 2

IEC 60079-15

Custodie pressuriz-

Type X

US

Classe I, Divisione 1

FM 3620

zate

Type X

CA

Classe 1, Divisione 1

NFPA 496

Type Y

US

Classe I, Divisione 1

FM 3620

Type Y

CA

Classe I, Divisione 1

NFPA 496

Type Z

US

Classe 1, Divisione 2

FM 3620

Type Z

CA

Classe 1, Divisione 2

NFPA 496

AEx px

US

Classe I, Zona 1

ISA 60079-2

CA

Classe I, Zona 1

CSA E60079-2

EU

Zona 1

EN 60079-2

IEC

Zona 1

IEC 60079-2

US

Classe I, Zona 1

ISA 60079-2

CA

Classe I, Zona 1

CSA E60079-2

EU

Zona 1

EN 60079-2

IEC

Zona 1

IEC 60079-2

US

Classe I, Zona 2

ISA 60079-2

CA

Classe I, Zona 2

CSA E60079-2

EU

Zona 2

EN 60079-2

IEC

Zona 2

IEC 60079-2

AEx nR

US

Classe I, Zona 2

ISA 60079-15

Ex nR

CA

Classe I, Zona 2

CSA E60079-15

Ex nR

EU

Zona 2

EN 60079-15

Ex nR

IEC

Zona 2

IEC 60079-15

Ex ma

EU

Zona 0

EN 60079-18

Ex ma

IEC

Zona 0

IEC 60079-18

AEx m

US

Classe I, Zona 1

ISA 60079-18

Ex m

CA

Classe I, Zona 1

CSS E60079-18

Ex mb

EU

Zona 1

EN 60079-18

Ex mb

IEC

Zona 1

IEC 60079-18

AEx o

US

Classe I, Zona 1

ISA 60079-6

Ex o

CA

Classe I, Zona 1

CSA E79-6

Ex o

EU

Zona 1

EN 50015

Ex o

IEC

Zona 1

IEC 60079-6

Pressurizzato

Incapsulamento

Immersione in olio

76

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

La marcatura delle apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

La marcatura
delle apparecchiature elettriche
in zone a rischio di esplosione

77

78

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

0722

Marcatura CE
II

Marcatura ATEX
Ex
Ex

2(1)G
2(1)D

Gruppo di apparecchi
I = apparecchiatura destinata ai lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti
di superficie esposti al rischio di sprigionamento di gris e/o polveri combustibili
II = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere
e nei loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere
esplosive

Marchio distintivo comunitario Epsilon-x specifico della protezione contro


le esplosioni, definito la prima volta nella Direttiva 76/117/CEE del 18
dicembre 1975

sulla produzione; presente sulle apparecchiature di categoria M2 e 2. Nel nostro caso il


CESI - Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano

0722 = numero identificante lOrganismo Notificato responsabile della sorveglianza

Segno grafico che identifica che almeno una Direttiva comunitaria stata
applicata; viene apposto solo sulle apparecchiature, mentre i componenti
ne sono privi

tb [ia Da]

d [ia Ga]

IIIC

IIB+H2

T85..100C

T6..T5

Modo di protezione
IP66/IP67

Db

Gb

EPL

Categoria degli apparecchi


M2 = apparecchiatura destinata ai lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro
impianti di superficie esposti al rischio di sprigionamento di gris e /o polveri
combustibili in presenza di atmosfera potenzialmente esplosiva, lalimentazione
dovrebbe poter essere interrotta
2G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a gas, vapori
o nebbie (zona 1); idonea ad essere istallata in zona 1 ed in zona 2
2(1)G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le
normali attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a
gas, vapori o nebbie (zona 1) e che al suo interno ha un dispositivo associato che sar
collegato con unapparecchiatura di categoria 1; idonea ad essere istallata in zona 1
ed in zona 2
2(2)G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le
normali attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a
gas, vapori o nebbie (zona 1) e che al suo interno ha un dispositivo associato che sar
collegato con unapparecchiatura di categoria 2; idonea ad essere istallata in zona 1 ed
in zona 2
3G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit non probabile la formazione di unatmosfera esplosiva consistente in
una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia
e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata (zona 2); idonea ad essere
istallata in zona 2
2D = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a miscele di aria
e polveri combustibili (zona 21); idonea ad essere istallata in zona 21 ed in zona 22
2(1)D = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le
normali attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute
a miscele di aria e polveri combustibili (zona 21) e che ha al suo interno un
dispositivo associato che sar collegato con unapparecchiatura di categoria 1;
idonea ad essere istallata in zona 21 ed in zona 22
3D = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit non probabile la formazione di unatmosfera esplosiva sotto forma di nube
di polvere combustibile e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata. (zona
22); idonea ad essere istallata in zona 22

La marcatura delle apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

Guida al mondo EX - Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione

79

Lettera identificante il modo di protezione adottato


d = apparecchiatura protetta mediante una custodia a prova desplosione d
e = apparecchiatura a sicurezza aumentata e
i = apparecchiatura a sicurezza intrinseca i
de = apparecchiatura che ha una parte protetta mediante custodia a prova desplosione d
ed una parte a sicurezza aumentata e
ed = apparecchiatura che ha una parte a sicurezza aumentata e ed una parte protetta
mediante custodia a prova desplosione d
d [ia Ga] = apparecchiatura protetta mediante una custodia a prova desplosione d che al
suo interno ha un dispositivo associato (tipicamente una barriera) a sicurezza intrinseca ia
d [ib Gb] = apparecchiatura protetta mediante una custodia a prova desplosione d che al
suo interno ha un dispositivo associato (tipicamente una barriera) a sicurezza intrinseca ib
nA = apparecchiatura costruita per ridurre al minimo il rischio di archi o scintille in grado di
originare un pericolo di accensione durante il funzionamento normale
nR = apparecchiatura progettata per limitare lingresso di gas, vapori e nebbie
tb = apparecchiatura provvista di una custodia che impedisce lingresso della polvere e dotata
di mezzi per la limitazione delle temperature superficiali; livello di protezione b
tD = apparecchiatura protetta mediante una custodia per impedire linnesco di una nube o di
uno strato di polvere
tb [ia Da] = apparecchiatura provvista di una custodia che impedisce lingresso della polvere
e mezzi per la limitazione delle temperature superficiali con livello di protezione b che al
suo interno ha un dispositivo associato (tipicamente una barriera) a sicurezza intrinseca ia

Ex = identifica che stato adottato un modo di protezione contro le esplosioni

Equipment Protection Level


Mb = equivalente alla categoria M2
Gb = equivalente alla categoria 2G
Gc = equivalente alla categoria 3G

Db = equivalente alla categoria 2D


Dc = equivalente alla categoria 3D

Identifica il grado di protezione dellapparecchiatura; per una spiegazione dettagliata,


si veda il paragrafo 3.6.2.4.1 I gradi di protezione degli involucri (codice IP)

Definizione delle temperature generate dallapparecchiatura


T6 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare gli 85 [C] di temperatura assoluta
(a seconda del modo di protezione si pu trattare della massima temperatura oppure della
massima temperatura superficiale)
T5 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare i 100 [C] di temperatura assoluta
T4 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare i 135 [C] di temperatura assoluta
T3 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare i 200 [C] di temperatura assoluta
T2 = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare i 300 [C] di temperatura assoluta
T..C = apparecchiatura che pu raggiungere, ma non superare superficialmente i .. [C] di
temperatura assoluta

I = apparecchiatura destinata ai lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti


di superficie esposti al rischio di sprigionamento di gris e /o polveri combustibili
IIB = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere
e nei loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere
esplosive sottogruppo di gas B; idonea ad essere installata in presenza dei gas del
sottogruppo A e del sottogruppo B
IIB+H2 = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle
miniere e nei loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di
atmosfere esplosive sottogruppo di gas B; idonea ad essere installata in presenza dei
gas del sottogruppo A, del sottogruppo B e dellidrogeno
IIC = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere
e nei loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere
esplosive sottogruppo di gas C; idonea ad essere installata in presenza di qualsiasi
gas (sottogruppi A, B e C)
IIIC = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere
e nei loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere
esplosive sottogruppo di polveri C; idonea ad essere installata in presenza di
qualsiasi polvere (sottogruppi A, B e C)
A21 = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere
e nei loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere
esplosive metodo A; idonea ad essere installata in zona 21 e zona 22
A22 = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere
e nei loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere
esplosive metodo A; idonea ad essere installata in zona 22

CORTEM GROUP
To be sure to be safe
Dal 1968, Cortem S.p.A. progetta e realizza apparecchiature elettriche
antideflagranti destinate ad impianti in zone a rischio di esplosione e incendio.
Grazie alla costante innovazione tecnologica e al miglioramento continuo, oggi
una societ leader nel settore, in grado di offrire unampia gamma di soluzioni
adatta ad applicazioni on-shore e off-shore.
La peculiarit di Cortem Group, costituito dai marchi Cortem, Elfit e Fondisonzo,
risiede nellesperienza maturata in oltre 40 anni di attivit nel settore, che si traduce
nella fornitura non solo di semplici prodotti Ex, ma anche di soluzioni customizzate.
Tutti i nostri prodotti sono progettati e realizzati internamente rispettando diversi metodi
di protezione, quali Ex d a prova desplosione, Ex e a sicurezza aumentata, Ex ed
misto, Ex n no sparkling, e utilizzando leghe di alluminio, acciai titolati e plastiche
di primaria qualit che assicurano resistenza e durata nel tempo. La lega di alluminio
utilizzata da Cortem ha superato i test previsti dalle norme EN60068-2-30 (cicli di
caldo-umido) e EN60068-2-11 (prove in nebbia salina). Tutti i nostri prodotti in lega
di alluminio sono, inoltre, protetti da una verniciatura epossidica RAL 7035. Questo
trattamento, fornito solo da Cortem Group, garantisce una protezione duratura.
La produzione Cortem si pu cos riassumere:
- Armature illuminanti, armature illuminanti per segnalazione ostacoli, proiettori e
lampade portatili.
- Custodie di derivazione e infilaggio, pulsantiere.
- Strumenti di segnalazione e controllo, prese e spine.
- Pressacavi e raccorderia elettrica.
- Esecuzioni speciali: pannelli di distribuzione e controllo energia Ex realizzati su
specifiche esigenze del cliente.
Il 90% della nostra produzione si trova nei settori dellOil & Gas sia nella parte offshore che in quella on-shore, ma anche nellindustria chimica, farmaceutica e in tutte
quelle realt manifatturiere in cui vi possa essere presenza di atmosfera esplosiva
come silos di grano, falegnamerie e cartiere. Investiamo ogni anno parte delle nostre
risorse per ricercare e sviluppare prodotti innovativi che soddisfino le richieste del
mercato e, per questa ragione, il nostro dipartimento Ricerca e Sviluppo studia le
migliori soluzioni considerando gli aspetti normativi, impiantistici, di sicurezza e di
market price.
Con oltre 30 agenzie, 90 distributori, 7 partner e 3 centri produttivi dislocati,
Cortem garantisce una presenza locale e qualificata in tutto il mondo. Per Cortem
delocalizzare non significa trasferire impianti, mezzi, know-how e risorse
nei Paesi a basso costo, ma replicare un modello vincente di organizzazione
industriale secondo cui la sicurezza per lambiente, diretta conseguenza della
qualit del prodotto, il rispetto delle norme, il servizio tecnico e post-vendita, sono
i fondamenti della nostra Mission Aziendale.
Il pay-off to be sure to be safe dimostra lorgoglio e la passione verso ci che
progettiamo e produciamo.

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Come utilizzare le apparecchiature elettriche in zone a rischio di esplosione


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