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Nei decenni intorno al 1800 ci fu un'importante rinascita della lingua e della cultura greca; ciò portò
alla nascita delle prime idee indipendentiste nelle regioni elleniche, in Russia e nei possessi
asburgici. L'esplosione dell'insurrezione anti-turca fu accelerata da:
• la nascita della società segreta chiamata Eteria;
• i moti liberali del '20;
• lo scalpore della guerra d'indipendenza serba.
La guerra scoppiò nel 1821 divenendo subito una guerra violenta e sanguinosa. Infine, trovandosi in
difficoltà, il sultano chiamò in suo aiuto il pascià del Cairo Mehmet Alì, il quale inviò nel Peloponneso
una potente flotta e così represse la rivolta.
Per tutto il secolo le grandi potenze dell'area ottomana discussero sulla “questione d'Oriente”:
da una parte c'era l'esigenza di evitare il dissolvimento dell'impero turco per non rovinare il sistema
di equilibrio delle potenze europee, dall'altra si voleva intervenire nei momenti di crisi dei turchi per
trarne i propri vantaggi. Già nel 1832 i turchi attraversarono un periodo di crisi quando il pascià del
Cairo Mehmed Alì invase la Siria; qui il sultano chiese l'aiuto della Russia, la quale garantì la sua
protezione per 8 anni. Nel 1839 scoppiò la seconda guerra per la Siria e Mehmed Alì venne fermato
dagli inglesi e dovette restituire la Siria.
L'unificazione dell'India
Gli inglesi portarono avanti il loro obbiettivo di occidentalizzare l'India anche dopo il fallimento della
proprietà fondiaria: imposero il diritto e le procedure legali britanniche e proclamarono l'inglese come
lingua ufficiale; in India esistevano una decina di lingue principali e ciò rendeva difficile la sua
unificazione. Inoltre la metà del territorio indiano era divisa fra centinaia di regni e principati
governati da dinastie locali di peso politico praticamente nullo. L'annessione di questi regni era
l'obbiettivo principale del raj britannico, il quale affermò il suo diritto a imporre la sovranità su tutti i
regni e i principati dove risultava impossibile la successione al figlio primogenito legittimo.
Solo in un caso si dovette ricorrere alla forza: ci vollero due guerre per sottomettere la casta dei
sikh.
Per unificare l'India era necessario il miglioramento del sistema di comunicazione e di trasporto delle
merci, va infatti attribuito agli inglesi il merito della costruzione della rete ferroviaria che univa le
capitali Calcutta, Mandras e Bombay e dell'attivazione delle linee telegrafiche e del servizio postale.
Infine, il raj britannico si preoccupò di difendere le frontiere dell'India e di sottrarla alle invasioni.
Così si concluse la guerra con la Birmania che fu annessa all'India; altra storia per l'Afghanistan che
teneva sotto controllo alcune regioni indiane e che annientò l'esercito inglese.
La rivolta ebbe dei profondi effetti sulle forme di governo britannico in India:
• l'Inghilterra rinunciò all'annessione degli altri cinquecento principati indù indipendenti;
• gli inglese furono invitati ad avere più rispetto verso le religioni tradizionali;
• gli indiani furono ammessi negli uffici amministrativi e giudiziari.
Durante questo periodo si scatenò anche la seconda guerra dell'oppio che vide: il bombardamento di
Canton, il saccheggio di Pechino e la distruzione del palazzo imperiale.
A causa di tutti questi disordini interni, la Cina fu pronta ad essere invasa dalle merci europee.