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Gli autoanticorpi possono concorrere alla diagnosi di malattia oppure alla formulazione
della prognosi: per quanto riguarda il primo punto significativi sono gli anticorpi che
mostrano unassociazione estremamente stretta con una specifica malattia o
addirittura vengono espressi unicamente in quella circostanza, cosicch vengono
definiti anticorpi marker; per quanto riguarda il secondo punto vengono considerati
prognostici quegli anticorpi in cui dimostrato che il titolo predittivo dellattivit di
malattia, quindi la sua determinazione risulta importante per stabilire la fase della
patologia, predire alcune specifiche manifestazioni e guidare la terapia.
ANTICORPI ANTI-NUCLEO (ANA)
Gli ANA costituiscono un gruppo di Ac, appartenenti soprattutto alla classe IgG, rivolti
contro gli acidi nucleici e le varie proteine nucleari che possono essere rinvenuti in
modo peculiare in corso di malattie autoimmuni non organo-specifiche, anche se
possono comunque essere presenti, seppur in minore prevalenza e bassi titoli, in
condizioni patologiche diverse come la cirrosi biliare primitiva e lepatite cronica
criptogenica oppure in corso di patologie infettive virali o batteriche; nel complesso
rappresentano una classe anticorpale estremamene importante e la pi richiesta nelle
indagini reumatologiche.
Per lo studio degli ANA rimasta come indagine principale limmunofluorescenza,
nonostante la tecnica sia rimasta immodificata sono cambiati i substrati utilizzati in
quanto il fegato di ratto stato sostituito con la linea cellulare umana Hep2
mantenuta in coltura continua, anche se lelemento che accomuna queste cellule
lelevato rapporto N/C: la linea cellulare Hep2 deriva dal carcinoma della laringe e si
presta particolarmente a questi studi per il fatto che le cellule tumorali hanno una
crescita continua con grandi quantit di cromatina e, soprattutto, la presenza di cellule
in tutte le fasi del ciclo cellulare in cui valutare la variet dei diversi Ag espressi contro
cui si dirigono gli auto-Ac; meno importante lappartenenza del tessuto alluomo in
quanto, nella maggior parte dei casi, gli autoanticorpi non sono specie-specifici dal
momento che riconoscono determinanti molto conservati nellevoluzione, quindi
comuni a specie diverse.
La lettura della immunofluorescenza non consiste semplicemente in una risposta
positiva/negativa, ovvero presenza/assenza anticorpale, ma prevede anche la
descrizione del pattern di fluorescenza e la diluizione del siero a cui si osserva quello
specifico pattern come espressione indiretta della quantit di Ac presenti nel
campione. Il pattern di fluorescenza nucleare degli ANA pu essere vario:
La fluorescenza copre in modo omogeneo Si riscontra nel LES, in
tutto il nucleo, in ogni sua parte, ed particolare gli anti-istone
Pattern
apprezzabile in caso di Ac anti-DNA (anti- potrebbero
essere
omogeneo
cromatina) o anti-istone (anti-nucleosomi).
correlati
al
LES
da
farmaci.
La fluorescenza si distribuisce ad anello nel
Pattern
presente
nucleo, a ridosso della membrana nucleare,
periferico
particolarmente nel LES.
tipica nel caso degli Ac anti-DNA.
Pattern
il pattern pi frequente e la fluorescenza presente nel LES da
punteggiat assume un aspetto punteggiato, a zolle, farmaci, connettivopatie
o
determinato da Ac diretti contro strutture miste,
LES,
SS,
diverse dal DNA o dagli istoni come Ac anti- polidermatomiosite,
le
malattie
reumatologiche,
ad
esempio una donna che accusa
artralgie e sviluppa ANA deve essere
indagata anche da un punto di vista
tiroideo tramite Ac anti-TPO ed ECO.
Malattie infettive, soprattutto se di
tipo cronico quali malaria, TBC ed
EBV1.
Neoplasie (bassi titoli),
Farmaci come i pi comuni possono
essere quelli ad effetti -bloccante
(procainamide),
lidralazina,
lisoniazide, ma soprattutto i farmaci
monoclonali anti-TNF.
a pi alta affinit per lAg, cosicch alla fine della risposta sono prodotti Ac che hanno
accumulato diverse mutazioni nella terza regione ipervariabile, da cui dipende la
specificit, per incrementare laffinit nei confronti dellAg, con un incremento nel
rapporto tra le mutazioni espresse e quelle silenti; queste stesse caratteristiche
vengono condivise dagli Ac anti-dsDNA del lupus dove le mutazioni somatiche
accumulate dalle cellule B, nel centro germinativo, convertono gli AA neutri ad
aminoacidi basici, come larginina, che sono cruciali per instaurare i rapporti tra il
CDR3 e lelica. Gli studi ad oggi disponibili sembrano mostrare che il processo
patologico descritto si verifichi in sede periferica, nellinduzione dellanergia, mentre
non si descrivono importanti alterazioni a carico della tolleranza centrale la quale, se
intaccata, determinerebbe manifestazioni precoci generalmente rappresentate dalla
poliendocrinopatia autoimmune (APECED).
La produzione degli Ac anti-dsDNA spiegata attraverso la formulazione di due ipotesi
quali la risposta T-dipendente e T-indipendente: la prima formulata da pi tempo e si
incentra sulla capacit di una popolazione di linfociti B di sfuggire alla tolleranza
centrale per lespressione di Ac di membrana a bassa affinit per il DNA, processo che
comunque non interferisce con la possibilit di catturare il nucleosoma e processare le
proteine presenti ed esprimere i peptidi derivati tramite le molecole MHC; al contempo
le cellule T riconoscono gli istoni, dimostrato dal fatto che nel siero di pazienti con LES
molte cellule T abbiano questa specificit. Pi nel dettaglio lipotesi T-dipendente
sostiene linterazione tra i linfociti B, attivati dal riconoscimento del DNA ed esprimenti
peptidi istonici tramite molecole MHC-II, e i linfociti T, attivati dallinterazione con gli
istoni ed esprimenti molecole di stimolazione per i linfociti B (CD40); da ci
deriverebbe lazione helper svolta dai T sui B in grado di determinare lespansione
clonale, soprattutto per le cellule specifiche per il DNA, lo switch anticorpale e
lipermutazione somatica.
Le metodiche con cui misurare gli Ac anti-dsDNA sono differenti:
Ha rappresentato il sistema tradizionale e di riferimento nella valutazione di
questa classe anticorpale, anche se ad oggi possiede soltanto un interesse
storico in quanto il ricorso al DNA radioattivo, cruciale per questa metodica,
sconsigliabile sia per problematiche ecologiche, quali difficolt e costi
nello smaltimento del materiale, sia per ostacoli intrinseci nellesecuzione
del test dovute alla scarsa emivita del DNA radiomarcato; ad oggi, pertanto,
nessun laboratorio ricorre al test di Farr che, tuttavia, presentava lenorme
vantaggio di poter misurare gli Ac in maniera molto sensibile e specifica,
Tecnica
risultando cos un ottimo ausilio nella diagnosi di lupus.
di Farr
In particolare questo metodo si basa sullisolamento del DNA radiomarcato
a cui successivamente unito il siero del paziente per indurre la
precipitazione con solfato di ammonio che determina la rottura dei legami a
bassa affinit e permette pertanto di misurare solo gli anticorpi che si sono
legati ad alta affinit; anche in questo caso presente un certo grado di
DNA denaturato, per cui sono misurati sia gli anticorpi anti-DNA nativo che
quelli contro DNA denaturato, anche se la presenza di nefrite
strettamente correlata allinnalzamento dei primi.
IF
Nel caso degli Ac anti-DNA lIF risulta peculiare in quanto non eseguita
sulle cellule Hep2, dal momento che in queste circostanze potrebbe
soltanto fornire informazioni sul titolo degli Ac anti-nucleo: indispensabile
ricorrere al protozoo Crithidia luciliae il quale presenta, alla base del
ELISA
flagello, un piccolo anello di DNA circolare non complessato con gli istoni su
cui valutare la fluorescenza, si tratta in altri termini di DNA nudo privo di
proteine; analogamente a tutte le metodiche di fluorescenza presenta dei
limiti di sensibilit e richiede inoltre notevole esperienza nella lettura,
risultando cos costoso per la necessit di training delloperatore, tuttavia la
specificit molto alta. Questa si distingue da quella precedente per la
possibilit di individuare in modo pi specifico gli anti-DNA nativo rispetto a
quelli diretto con il DNA denaturato, infatti lanello di DNA mitocondriale non
presenta sequenze di inizio e fine cosicch rappresenta necessariamente un
DNA nativo non denaturato; il limite, tuttavia, sta nel fatto che non
possibile selezionare esclusivamente gli Ac ad alta attivit anche se rimane
la tecnica pi affidabile.
Le tecniche ELISA hanno unottima sensibilit mentre la specificit pu
essere variabile: diversamente dallIF in cui gli Ac misurati sono
particolarmente correlati con lattivit del LES in fase attiva, la correlazione
tra anti-dsDNA in ELISA e attivit di malattia meno brillante; le differenze
tra queste due metodiche sono importanti da conoscere per la diversa
importanza clinica che assumono, infatti un siero positivo per anti-dsDNA
con ELISA compatibile con un paziente non affetto da LES mentre questa
evenienza decisamente pi rara in caso di IF positiva, pertanto sarebbe
pi utile dosarli entrambi.
Limportanza degli anti-dsDNA nel lupus da un punto di vista clinico consente non solo la
diagnosi ma anche le valutazione relative lattivit di malattia in quanto sono correlati con le
manifestazioni renali e, in seconda battuta, cutanee: questa correlazione dovuta
allesposizione del materiale genetico a seguito della morte cellulare al di fuori della cellula, in
tal modo questultimo pu circolare nel sangue senza essere adeguatamente smaltito tanto
che ad oggi si parla di waste disposal, ovvero difetti nella clearance del materiale
degenerativo; il difetto di eliminazione del materiale apoptotico si traduce in un accumulo di
materiale cromatinico, fondamentalmente nucleosomi, in circolazione. La giunzione dermoepidermica una delle sedi in cui si assiste alla liberazione di unelevata quota antigenica,
soprattutto a seguito dellesposizione ai raggi UV, la quale, non essendo adeguatamente
smaltita, raggiunge il circolo dove pu formare Ic oppure raggiungere i vari tessuti bersaglio
della malattia; emblematico il caso del rene in cui il danno si realizza sia per il deposito di Ic
(ipersensibilit di terzo tipo) che per laccumulo di antigeni con cui poi interagiranno gli Ac
specifici circolanti (ipersensibilit di secondo tipo).
[B] Nonostante da un punto di vista laboratoristico siano ricercati gli Ac diretti contro
la doppia elica del DNA, lecito ipotizzare che il materiale genetico sia proposto al
sistema immunitario nella forma del nucleosoma in cui lelica di DNA avvolta attorno
ad un ottamero di istoni a sua volta sigillato dallistone H1 che si comporta da link tra
due nucleosomi successivi: infatti, a seguito della necrosi cellulare verosimile che il
DNA non sia libero, ma rilasciato complessato con gli istoni, ovvero in forma
nucleosomale; il nucleosoma effettivamente un autoantigene, dimostrato dal fatto
che esistono serie di auto-Ac in grado di riconoscere questa struttura in modo pi
specifico rispetto al singolo DNA, Ac che risulterebbero, secondo alcuni autori, la
chiave centrale del processo patologico.
Allatto pratico, tuttavia, non possibile dosare routinariamente gli Ac antinucleosomi per cui vengono ricercati solo gli ANA di tipi anti-dsDNA e anti-ENA, ci
non significa che i primi non abbiamo significato patogenetico ma il loro ruolo
limitato dalle attuali capacit tecniche che non sono in grado di isolare questi
complessi e di associarli a dati riproducibili.
[C] Gli Ac anti-ENA rappresentano laltro gruppo di autoanticorpi diretti contro
antigeni nucleari in grado di determinare un risultato positivo nella ricerca degli ANA,
vengono definiti Ac anti-antigeni nucleari estraibili in quanto gli Ag chiamati in causa
possono essere estratti dal nucleo attraverso il ricorso a soluzione saline; questi
anticorpi possono essere determinati in vario modo, inizialmente tramite elettroforesi,
attualmente tramite controimmunoelettroforesi, ovvero una modifica della tecnica
precedente, anche se oggigiorno sono pi frequentemente valutati attraverso proteine
purificate o ricombinanti, tramite ELISA o in qualche forma di blot.
Le associazioni clinico-sierologiche risultano differenti a seconda della metodica
utilizzata:
Controimmunoelettroforesi
ELISA
Attraverso questa metodica sono Ad oggi, tuttavia, i capisaldi delle correlazioni
state scolasticamente riconosciute clinico-sierologiche sono in parte rivisti per
alcune correlazioni tra la sierologia e lintroduzione della tecnica ELISA nella
le specifiche malattie che risultano valutazione anticorpale, soprattutto da
fondamentali per orientarsi nella correlare a motivazioni economiche;
diagnosi
e
scegliere
la
strada fondamentale saper interpretare i risultati in
terapeutica corretta in tempo utile; in quanto questo test possiede una sensibilit
particolare si ricordano le seguenti elevata e una specificit diagnostica che pu
associazioni
essere pi bassa, in altri termini queste
Ac anti-SSA/Ro sono di frequente nuove metodiche pi sensibili devono essere
riscontro
nelle
malattie interpretate con cautela per il fatto che le
autoimmuni
sistemiche,
in differenze diagnostiche prima molto chiare
particolar modo nello Sjgren (60- possono essersi sfocate. A sottolineare
precedentemente
espresso,
90%), LES (30-50%), sclerodermia quanto
e connettivite mista (5-10%); indicativo lesempio dellanti-Sclero70
inoltre considerato marker di determinante per la diagnosi di sclerosi
nella
variante
diffusa:
alcune forme cliniche ben definite sistemica
di LES come il lupus neonatale, lassociazione tra questo auto-Ac e la
cutaneo subacuto e da deficit di patologia totale se la valutazione
eseguita
in
controimmunoelettroforesi
complemento.
Ac anti-SSB/La sono frequenti mentre tramite ELISA tali Ac possono essere
nello Sjgren mentre sono rari riscontrati anche in patologie differenti,
seppure in bassi livelli cosicch diventa
nelle altre connettiviti3.
considerare
laspetto
Ac anti-Sm sono rilevabili con quelli che nella maggior parte dei casi
frequenza variabile a seconda consentono di condurre le diagnosi principali
delle etnie (30% nei neri, 15% nei (SSA, SSB, Sm, RNP, Sclero70 e Jo1), in certi
caucasici) e specificit elevata casi possono essere estesi a 8; diversamente
la
controimmunoelettroforesi,
(circa 100%) nel paziente con LES attraverso
di cui sono Ac marker, inoltre non essendo eseguita con un estratto di proteine
non
selezionato,
possibile
variano particolarmente nel titolo nucleari
sia nella fase di malattia che di individuare uno spettro di Ag molto pi
remissione; la correlazione con il ampio e completo cosicch i sieri negativi
risultano
positivi
alla
LES ulteriormente sottolineata sullELISA
dal fatto che la denominazione di controimmunoelettroforesi (es. Ag Ku nel
questi Ac deriva dalle iniziali del LES).
cognome
della
paziente Gli Ag comunemente non valutati nel test
nonostante
talvolta
possano
(Stephanie Smith) affetta da LES ELISA,
nel cui siero furono identificati presentare una certa rilevanza clinica, sono:
Polimerasi III, un auto-Ag contro cui i
questi auto-Ac specifici.
Ac anti-RNP sono diretti, come i
pazienti affetti da sclerodermia producono
Ac meno frequentemente rispetto alla
precedenti, nei confronti di un
Sclero70 oppure al centromero, a seconda
complesso composto da proteine
che sia presente rispettivamente in forma
ed RNA (snRNP), disposti ad
diffusa o localizzata; limportanza degli Ac
anello, responsabili dello splicing;
diretti contro la polimerasi III risiede nello
entrambe
questultime
classi
sviluppo di un interessamento renale di
anticorpali sono dirette contro la
tipo
vascolare,
analogamente
alla
componente
proteica,
sclerodermia, con la comparsa di crisi
rispettivamente rivolti contro RNP
renali anche se si tratta comunque di
(70 kDa) o Sm. Gli anti-RNP sono
manifestazioni molto meno frequenti
espressi in una percentuale pi
grazie allutilizzo estensivo degli ACEelevata di soggetti con LES
inibitori.
rispetto agli anti-Sm e con un
titolo pi alto, infatti possono Fibrillarina, la sua determinazione assume
essere determinati con facilit alla
importanza nei casi in cui i referti
controimmunoelettroforesi
in
laboratoristici per Sclero70 e Ac antiquanto gli Ac ad alto titolo
centromero risultino negativi, tuttavia il
possono
essere
rilevati
con
paziente presenta una sintomatologia
maggior
facilit
tramite
un
sfumata di sclerodermia (fenomeno di
ANTICORPI ANTI-RIBOSOMI
Questi anticorpi non rientrano nel contesto degli ANA ma sono diretti verso proteine
citoplasmatiche, talvolta possibile apprezzare una fine punteggiatura fluorescente
del citoplasma, ma in linea generale possono non essere evidenziati allIF cosicch si
rende necessaria una ricerca attiva quando sospettata la loro presenza: tipicamente
sono richiesti allesordio di una connettivite che presenta le caratteristiche suggestive
del LES, anche se non vengono soddisfatti i criteri diagnostici, in quanto questi Ac
rappresentano il terzo marker della patologia; gli Ac anti-ribosomi risultano ancora pi
rari (10-15%) rispetto agli anti-dsDNA e agli anti-Sm, tuttavia sono particolarmente
importanti poich presenti esclusivamente nel siero del lupus.
In particolare sono anticorpi diretti contro proteine appartenenti alla subunit
maggiore del ribosoma e, diversamente dagli Ac anti-SSA che riconoscono vari
frammenti dellAg SSA, questultimi e gli anti-Sm sono prevalentemente diretti contro
un frammento unico di queste molecole; nel caso degli anti-ribosomi il bersaglio
rappresentato dalla parte C-terminale di 3 proteine che differiscono tra loro per
ununica porzione della molecola pur condividendo la parte terminale, per tale motivo
possono essere determinati sia con la proteina intera che con il solo frammento Cterminale in quanto la maggior parte specifica per un frammento piuttosto corto (12
AA) e facile da riprodurre in laboratorio.
Linteresse iniziale per questi autoanticorpi nato dopo aver evidenziato una
correlazione tra la loro presenza e le manifestazioni neuropsichiatriche del LES,
tuttavia studi successivi hanno mostrato dati discordanti su tale associazione e,
tuttora, costituisce un argomento controverso: se da una parte assente la stretta
correlazione inizialmente supposta, dallaltra non possibile escludere totalmente il
legame; linteresse del primo report era legato allutilit di riscontrare unassociazione
cos stretta con manifestazioni di malattia difficili da diagnosticare come quelle
neuropsichiatriche qualora fossero indotte da una vasculite dei vasi encefalici,
consentendo inoltre una diagnosi differenziale rispetto alle forme indotte dagli effetti
collaterali del pesante trattamento immunosoppressivo o dalle infezioni secondarie
allimmunosoppressione che prevedono una gestione completamente diversa e
mutuamente esclusiva. Nonostante questi anticorpi non siano abbastanza solidi per la
distinzione suddetta, sono comunque importanti per confermare una diagnosi di LES in
presenza di dati clinici e sierologici non sufficienti, ed eventualmente per seguirne
levoluzione dal momento che si correlano con la fase attiva di malattia come gli antidsDNA. Da soli questi Ac, per quanto specifici, non rientrano nei criteri diagnostici di
LES in quanto si riscontrano solo nel 10-15% dei casi, diversamente diventano
significativi per il follow-up in quanto la loro comparsa segnala la probabile deviazione
di un quadro di connettivite indifferenziata verso il LES; inoltre sempre opportuno
richiedere una valutazione sierologica ampia, in grado di comprendere anche questi
auto-Ac, in quanto ogni paziente diverso dagli altri nella valutazione clinicosierologica cosicch ogni quadro presenta il proprio Ac guida nellindicare la fase di
malattia e riacutizzazione4.
ANTICORPI ANTI-C1q
Gli Ac anti-C1q rappresentano unulteriore forma presente nei sieri di pazienti affetti
da LES: sono anticorpi diretti contro la frazione del complemento dalla conformazione
a stelo quale C1q5, ovvero la parte simil-collagenica della molecola, che non possono
essere considerati marker della patologia in quanto non solo sono presenti in una
percentuale variabile del LES, ma anche in coloro affetti da una sindrome particolare
quale lorticaria-vasculite, nefropatia da IgA (isotipo IgA) e in una forma di vasculite
associata allartrite reumatoide molto rara (tipo IgG). Oltre a non essere validi come Ac
marker, non possono neppure essere utilizzati a scopo discriminativo tra un gruppo
normale ed un gruppo patologico di pazienti in quanto la frequenza di questi auto-Ac
nei soggetti normali piuttosto elevata e quindi non permettono sempre di far
diagnosi di malattia, ad eccezione dellorticaria-vasculite in cui la loro assenza esclude
la patologia; nel momento in cui stata eseguita la diagnosi di lupus, tuttavia,
diventano cruciali per seguire landamento del quadro a livello renale in quanto studi
piuttosto affidabili mostrano una correlazione con la probabilit di riacutizzazione della
nefrite. Valutando il meccanismo patogenetico, si osserva che la nefrite lupica
principalmente legata alla deposizione di Ic circolanti o alla formazione di essi in situ
nel rene: indipendentemente dalla modalit di formazione dellIc, il danno mediato
dallinterazione di questi ultimi con le cellule fagocitarie dotate del recettore per lFc
(tipo 1 e 2a) e dallattivazione del complemento; gli anti-C1q, legandosi al bersaglio
specifico gi formante lIc presente nel tessuto, amplificano la formazione di ulteriori Ic
le cui estremit Fc possono essere riconosciute dai macrofagi 6. Il meccanismo
proposto stato dimostrato sperimentalmente attraverso studi in vivo: la sola
iniezione di Ac anti-C1q non in grado di provocare la nefrite, tuttavia sono in grado di
determinarlo se il tessuto gi stato sottoposto ad un danneggiamento; in particolare,
somministrando Ac anti-MBG di per s non sufficienti a indurre neppure proteinuria, la
prevalentemente
o
esclusivamente
(50%)
PM
eosinofilo diffuso, laltra di tipo vasculitico, per cui positivit tende a far escludere la
la positivit ai p-ANCA pi variabile e la loro diagnosi.
assenza non esclude la diagnosi.
Questi Ac hanno un doppio ruolo in quanto sono marker non solo di malattia, ma
anche espressione della sua attivit pur non essendo presenti nella lesione: attraverso
studi eseguiti sulla CSS, stato osservato che il titolo degli Ac ANCA tenda ad
innalzarsi allinizio della malattia, ma la percentuale di positivit si riduce in maniera
importante a seguito del trattamento con una
Le valutazioni relative alla patogenicit
forte terapia immunosoppressiva, anche se pu
degli ANCA sono state osservate in prima
nuovamente innalzarsi, con livelli simili a quelli
battuta in un esperimento naturale in cui
dellesordio, durante le riacutizzazioni periodiche
una paziente con vasculite ANCA+ ha
della malattia; per gli aspetti descritti, gli ANCA
partorito
un
figlio
affetto
da
glomerulonefrite,
evidenziando
la
vengono determinati piuttosto frequentemente
realizzazione
di
un
passaggio
nella storia clinica del paziente con una
transplacentare
di
tali
Ac;
in
seconda
frequenza che dipende dalle condizioni cliniche,
battuta
sono
stati
condotti
una
serie
di studi
anche se in linea di massima consigliabile un
con Ac anti-MPO dimostrando la possibilit
monitoraggio ogni 2-3 mesi se si tratta di un
di
indurre
una
nefrite
nellanimale
periodo critico oppure ogni 3-4 in condizioni
sperimentale in cui sia stata indotta tale
generali. In linea generale questa patologia,
reazione autoimmune, inoltre la stessa
come tutte quelle di ordine infiammatorio, pu
patologia pu manifestarsi in animali sani in
andare incontro a remissione spontanea, anche
cui vengono direttamente somministrati gli
se pi frequentemente ci pu essere indotto
auto-Ac ottenuti. Perch una malattia
possa essere considerata autoimmune deve
dal trattamento farmacologico per impedire la
rispondere ai postulati di Witebsky:
realizzazione di un danno permanente: la
remissione spontanea contemplata in quanto i Prova diretta dal trasferimento di
anticorpi patogeni o cellule T patogene,
meccanismi infiammatori possiedono sistemi di
autolimitazione,
ad
esempio
nel
LES Prova indiretta basata sulla riproduzione
della malattia autoimmune in animali da
lespansione esagerata di IL-18 contrastata da
un meccanismo di down-regolazione costituito dalla produzione dellIL-18 binding
protein oppure, nel caso di accumulo di citochine attivanti il sistema monocitomacrofagico, il controllo mediato dallIL-10.
Gli ANCA possono essere definiti come Ac patogeni e lipotesi pi accreditata per la
realizzazione del danno, considerando che non si localizzano nella lesione, consiste
nella possibilit dei neutrofili di traslocare i granuli citoplasmatici sulla membrana in
seguito a stimoli infiammatori, in particolare si possono descrivere diversi passaggi:
- Considerando la dinamicit del modello, i granuli e gli Ag degli ANCA non
devono essere considerati come statici e in grado di entrare in gioco solo a
seguito di un processi di fagocitosi, ma vengono attivamente trasportati sulla
membrana tramite un meccanismo di shuttle cos da essere espressi allesterno.
- In presenza di un pattern genetico alterato che compromette il sistema della
tolleranza possibile il riconoscimento di questi Ag da parte dei linfociti B e la
produzione di auto-Ac, anche poco numerosi e a bassa affinit.
- Una volta prodotti gli ANCA, questi possono legarsi ai propri bersagli e causare
lattivazione dei neutrofili con liberazione di ROS, citochine e molti altri enzimi
responsabili del danno circostante, tuttavia possono anche portare alla
formazione del NET (Neutrophil Extracellular Traps): questultimo rappresenta
un meccanismo di difesa dellimmunit innata, una forma di suicidio cellulare
che porta allo sviluppo di una serie di modifiche biochimiche a livello nucleare
indicata con il nome del metodo utilizzato per la misurazione 7, ovvero anti-CCP
(peptide ciclico citrullinato) o direttamente anti-citrullina: la citrullina rappresenta il
target della risposta anticorpale, anche se non tanto come amminoacido isolato
quanto localizzato allinterno di una proteina ed ottenuto dalla deiminazione (perdita
NH2) dellarginina; la citrullina non rientra nel gruppo degli AA naturali in quanto non
esiste nessun RNA-t che la carichi su una proteina, pertanto le citrulline vengono
create soltanto a seguito della sintesi proteica grazie alla presenza di un enzima
specifico. Le strutture interessate possono essere molteplici ed eterogenee tra loro
diventando strumenti utili per misurare questi autoanticorpi, tuttavia non importante
quale sia la proteina interessata purch siano state modificate le arginine in citrulline
per garantire linterazione anticorpale; le sedi colpite sono
- Epidermide, le proteine vengono citrullinate nella maturazione di questo
tessuto, in particolare nel passaggio la proteina interessata la filaggrina nella
migrazione cellulare dagli strati profondi a quelli superficiali;
- Connettivi, in particolare si ricorda la vimentina;
- Encefalo, la struttura deiminata rappresentata dalla proteina basica della
mielina, fenomeno che si ricollega alla maturazione della guaina mielinica e ad
alterazioni correlate con la sclerosi multipla;
- Nucleosoma, la citrullinazione degli istoni consente non solo la formazione del
NET, ma anche la regolazione della trascrizione genica;
- Proteine del citoscheletro.
Le modificazioni a carico delle proteine citate sono fondamentali per la fisiologia
cellulare anche se possono divenire substrati per la risposta autoanticorpale, fenomeni
maggiormente frequenti in presenza di focolai di infiammazione; i target possono
essere molteplici, oltre alle proteine self citate esiste un corredo proteico non-self
rappresentato, ad esempio, dalle proteine virali di EBV o di Porphyromonas (cavo
orale) che probabilmente subiscono una citrullinazione contro cui si innesca la risposta
anticorpale a cui segue verosimilmente un fenomeno di cross-reattivit.
Dal punto di vista pratico questi anticorpi si sono rivelati estremamente utili come
maker di AR, infatti sono riscontrabili nel 70% dei casi di questa patologia mentre
lassociazione non stretta con altre forme di artrite cronico-erosive, ad esempio
nellartrite psoriasica si apprezza una positivit per ACPA attorno al 5-7%; un altro
aspetto significativo, che li differenzia da FR, la precoce positivizzazione allesordio
della malattia o addirittura prima8 (10-15 anni), queste osservazioni sono state
dimostrate attraverso il dosaggio degli ACPA su un campione di donatori il cui sangue
era stato stoccato per molti anni presso le biobanche, valutando la storia clinica dei
pazienti risultati positivi, clinicamente sani al momento del prelievo, si potuto
osservare la comparsa successiva dellAR.
La presenza degli ACPA ad alto titolo in un paziente clinicamente sano pone importanti
problematiche di gestione del paziente da parte del medico: poich questi Ac sono