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legge, che fa dipendere lenergia emissiva di un corpo dalla quarta potenza della sua temperatura assoluta,
riveste particolare importanza perch molti oggetti celesti possono essere considerarti corpi neri (es. Il sole e
le stelle). La luce emessa da un corpo opportunamente eccitato inviata, mediante un sistema di lenti, su di
un prisma o reticolo di diffrazione viene scomposta nelle sue componenti e si ottiene uno spettro colorato dal
rosso al violetto , non sono visibili, al nostro occhio, le radiazioni infrarosse e quelle ultraviolette.Lo studio
degli spettri permette, come per primo Bohr intu, lindividuazione della specie chimica dellatomo che
assorbe o emette una determinata radiazione elettromagnetica, la cui frequenza (o la lunghezza donda) in
relazione con lenergia fornita dal corpo, a specie aventi temperature o composizioni diverse saranno
associati spettri diversi (fig). Gli astronomi dallanalisi degli spettri traggono preziose indicazioni in
relazione alla temperatura, oltre che alla composizione chimica di un corpo celeste. Gustav Kirchoff ottenne
empiricamente tre leggi che spiegavano come luce e materia interaggissero. Egli not che si possono
presentare tre tipi di spettri a seconda delle condizioni: Spettri continui, spettri di emissione a righe,
spettri di assorbimento a righe (fig). Gli spettri che si ricavano dallosservazione delle stelle sono spettri a
righe di assorbimento, gli spettri stellari possono essere suddivisi in gruppi, detti tipi spettrali, in base a delle
affinit, come il colore o la presenza di certe righe spettrali. In particolare, ci si accorse che il tipo e l'aspetto
delle righe variava al variare del colore della stella, la classificazione moderna dei tipi spettrali O,B, A, F,
G, K, M, a loro volta divisi in sottoclassi da 0 a 9. Successivamente Wilhelm Wien nellambito dei suoi
studi elabor unespressione che permettesse di calcolare la lunghezza donda max del picco di emissione di
un corpo nero in funzione della sua temperatura T: max T = b essendo b una costante, la proporzionalit
inversa tra max e T suggerisce che tanto pi caldo un oggetto, tanto pi piccola la lunghezza donda a cui
emetter radiazione .Tale equazione stata largamente impiegata nellambito dellinterpretazione degli
spettri stellari al fine di determinare la temperatura superficiale dei corpi celesti: ad esempio la lunghezza
donda del picco del sole corrisponde a 502 nm allora la sua temperatura T pari a: T = b/ max = 2.89777 x
10-3 m K/ 5.02 x 10-7 m = 5778 K. La spettroscopia che fino a non molti anni fa richiedeva strumenti
complessi e costosi, ora grazie a filtri economici tutti possono accedere al mondo della spettroscopia a bassa
risoluzione. A seconda che si tratti di spettroscopia ottica o di altri tipi (infrarossa,ultravioletta, a raggi x,
ecc.) vengono adottati strumenti diversi, pi o meno sensibili, ma essenzialmente uno spettroscopio
costituito da quattro componenti: l'elemento dispersivo, prisma o reticolo, la fenditura, lottica collimatrice e
lottica della camera o di osservazione.
z=
1=
E
E
dove
E la
lunghezza donda delle stessa riga quando la sorgente si muove di moto radiale con velocit v rispetto
v 2
c
allosservatore, si pu calcolare la velocit della stella infatti:
1+ z=[1+ v /c]/
1
()
] il fattore
v
c
()
essere trascurato in quanto la velocit della stella sempre piccola rispetto a c e quindi abbiamo z = /
pu