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Un procedimento chimico
Una radicale domanda di senso, infatti, ha accompagnato tutta la traiettoria esistenziale di questo
autore, intersecandosi con il senso della casualit, che era in lui molto spiccato. Uno dei maggiori
studiosi e conoscitori di Levi, Marco Belpoliti, ne offre adesso uno spaccato vivo con il volume Primo
Levi. Di fronte e di profilo (Guanda, pp. 737, euro 38). Si tratta di una enciclopedia interattiva
sullautore, trattandosi, del pari ai volumi e alle tante parole licenziate dal biografato, di un dispositivo di interpretazioni aperto ad ulteriori evoluzioni.
Il metodo con il quale il biografo ha affrontato Levi, infatti, quello di cogliere nelle infinite pieghe
delle sue tante pagine, di un repertorio fotografico circoscritto ma significato, di un lemmario composito, di indizi e tracce, i tratti di fondo di una figura che per essere restituita nella sua unitariet
richiede, prima di tutto, di essere smolecolarizzata, ossia scomposta, e poi ricomposta passo dopo
passo. Si tratta di un procedimento chimico, applicato alla letteratura, del pari alla professione che
Levi da sempre ha esercitato, aiutandolo a salvarsi dal gorgo di Auschwitz prima, a dare voce a s,
alla sua esperienza esistenziale ma anche alla sua personalit dopo, nonch a preservarne la vita finch ci valso a farlo. Cercare quindi nel corposissimo testo di Belpoliti la biografia definitiva non
solo vano ma, per pi aspetti, inutile. Non ci che il volume intende offrire quanto, piuttosto,
lintreccio delle strade di significato intellettuale, politico, letterario che ne compongono lesistenza.
Sotto il segno della complessit, poich Primo Levi era figura di per se stessa complessa, stratificata,
a tratti non prevedibile. Qualcosa di molto distante, per lappunto, dei ripetuti processi di sacralizzazione del nome di cui, a morte consumatasi, sarebbe diventato involontario protagonista.
Ci sono per anche altre chiavi di lettura che si impongono per un testo cos impegnativo ma avvincente. A parte la sconcertante erudizione dellautore, che sembra avere esplorato ogni anfratto
dellaltrui esistenza, di cui ha una conoscenza pressoch millimetrica, quel che ne emerge anche il
bisogno di un confronto tra generazioni diverse.
Epoche a confronto
Belpoliti nato una decina danni dopo la guerra, e quasi trentacinque anni dopo Levi, attraversando
le vicende molto intense, non meno che molto ideologiche, dei decenni successivi, fino alla caduta
del Muro di Berlino, al declino della politica e alla privatizzazione dei sentimenti collettivi. La maggiore fortuna di Levi si accompagna a questa stagione sopravveniente, pur non vivendola in prima
persona poich la sua esistenza si era nel mentre gi conclusa. Quasi che le sue parole, scolpite una
volta per sempre in un capolavoro universale come I sommersi e i salvati, svolgessero gi una supplenza rispetto ad unepoca di passioni tristi, di ripiegamento, di annullamento del conflitto, e della
sua mediazione, come occasioni per andare oltre lesistente.
Per il biografo c quindi sia la necessit di consegnare al lettore chiavi di comprensione che non
inchiodino Levi alla sola esperienza del campo di concentramento, trattandosi, al contempo di
unopera letteraria che parte da quelle vicende per poi assumere una fisionomia autonoma, sia di
riflettere su una differente ricezione generazionale, quindi variabile nel corso del tempo, dei testi
che ci sono consegnati.
Un testimone totale
Non esiste un Primo Levi sempre uguale a se stesso e neanche un testimone totale, completamente assorbito in questa funzione in ci, quindi, differendo molto da Elie Wiesel ma una materia letteraria molto malleabile, sottoposta al tempo cos come avviene con i reagenti chimici. Levi, da
questo punto di vista, costituisce per eccellenza la figura dellautore incompiuto. Vuoi perch in
eterno conflitto interiore tra il bisogno di dire e, nel medesimo tempo, il pudore estremo che lo
accompagnava, vuoi per una pervicace insoddisfazione verso le cose ma anche nei confronti delle
proprie parole. Su questo versante non fonda un filone o un genere ma recupera e rielabora molte
delle suggestioni della letteratura del secolo appena trascorso, mettendola in tensione con le grandi
questioni che hanno attraversato il suo tempo, a partire dal tema della radice del male.
Belpoliti ci restituisce questo ritratto in movimento. Una sorta di figura magmatica, inquieta, irrisolta perch sorprendente. La questione di fondo questa: pu Levi aiutarci ad andare oltre lultimo
testimone, offrendoci lessico e sintassi per affrontare i tempi correnti con lo spirito di chi non si
sente da essi sconfitto anticipatamente? Poich in lui la scrittura sempre una commistione tra
lordine della ragione individuale e linesorabilit del processo storico. Un corpo a corpo, in altri
termini.
2015 IL NUOVO MANIFESTO SOCIET COOP. EDITRICE