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continua a sostenere in modo netto e radicale la validit della tonalit, anche tra i
musicisti di maggior spicco nella prima met del secolo e basta pensare a due nomi
quali Hindemith e Strawinsky, ma la lista potrebbe allungarsi. Hindemith
fermamente convinto che tutto ci che va contro la naturale organizzazione dei suoni
significhi caos, disordine e incomprensibilit. La tonalit per Hindemith non si pu
porre in discussione perch e una forza come la forza dattrazione della terra (cfr. P.
Hindemith, Unterweisung in Tonsatz, p. 183, Mainz 1937). La triade maggiore il
pi puro e il pi naturale di tutti gli accordi e si dovr far risoluzione in esso; il
musicista legato ad esso come il pittore ai colori primari e larchitetto alle tre
dimensioni (Ibid., p.39). Strawinsky afferma che la composizione musicale deve
ubbidire in qualche modo a una legge fondamentale e meta-storica e ha anche una
valenza metafisica. Chi si riferiva evidentemente al linguaggio tonale si esponeva
alla facile obiezione che nella storia non era esistito da sempre il linguaggio tonale e
che tanti altri popoli, tuttaltro che primitivi, usano altri linguaggi, altre scale, altre
armonie.
Secondo Schnberg, errato voler indicare unantitesi mediante i termini
consonanza e dissonanza poich il problema dipende
dalla capacit