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IL DIBATTITO RETORICO-LETTERARIO A ROMA NEL I SECOLO DELL'IMPERO

Author(s): DONATO GAGLIARDI


Source: Aevum, Anno 40, Fasc. 3/4 (MAGGIO-AGOSTO 1966), pp. 230-241
Published by: Vita e Pensiero Pubblicazioni dellUniversit Cattolica del Sacro Cuore
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20859881
Accessed: 24-11-2015 14:56 UTC

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DONATO

GAGLIARDI

IL DIBATTITO RETORICO-LETTERARIO A ROMA


I SECOLO

NEL

c'e

Non
latina

epoca nel
abbia
visto

che

in atto;

un

di tutto

lo svolgimento
acceso
ed

dibattito

quello
si trattasse

Che
delPImpero.
resa
piu
imperante,
e che la
polemica

acuta

dalla

si risolvesse

a
solo

cui

d'una

letteratura

alPasia

reazione

di una

consapevolezza
in un vano

da seguire per curare


le presunte
malattie
terapia
1?
e tesi che non
stato spesso asserito
persuade

le spiegazioni

della

sul
appassionato
si assistette
durante

cosi

come

retorico-letterario

problema
il I secolo
nesimo

corso

DELL'IMPERO

discettare
?
delParte

e non

soddisfa.

crisi
sulla
com'e
Ne

offerte ed i rimedi suggeriti rivelano uniformita di

accenti

del luogo comune.


il carattere
?
varieta
delle po
nella
pur
e
sovrattutto
interlocutori,
Pespressione

o, peggio
ancora,
acquistano
?
a nostro
II dibattito
invece
avviso

sizioni

palesate
di
presa
sufficientemente

della

dai

diversi

coscienza

d'un

problema
per difetto

sentito

e sino

ad

allora

non

teorica
del
di un'adeguata
penetrato
del classicismo
for
soddisfazione
per la sostanziale
era
a
sin
dai
si
intera
anteriori
Cicerone,
Questo,
quasi
tempi
mente
nutrito
di retorica,
il fondamento
delPeducazione
divenuta
con tutti
letteraria
che il sistema
antica,
comportava,
gli svantaggi
Parte,
male.

oltre

in quanto

mentis
anche
rica

cosi

che

limitatore di piu ampie aperture ed artefice di una forma


radicata

se

poi di questa
a delle
che
regole

estetici definiti 2.

da

essere

la retorica
rimanevano

spesso
contrapposta
si serviva
per dare
empiriche

alia

una

in mancanza

filosofia,
teo
base
di valori

# Data
la natura dell'articolo,
che comporta una determinata
le di
economia di svolgimento,
sono volutamente
scussion! erudite e i rinvii bibliografici
assai limitati.
1 Su tutta la
si veda, ad es., C. Marchesi,
Storia della letteratura latina, II, Milano
1943,
questione
alle pp. 259 ss., cui ci riferiremo piu d'una volta nel corso di quest'articolo.
2 Sui
tra
e
sono
retorica
filosofia
Rhe
rapporti
degni di grande interesse i due saggi di A. Michel,
chez Ciceron, Parigi
des orateurs ? de Tacite et la philosophie
1960 e Le ? Dialogue
orique el philosophic
de Ciceron, Parigi
1962.

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IL DIBATTITO

La
si era
ebbero
tutta

non
sulFarte
letteraria,
invece,
questione
delPespressione
ancora
e Latini,
nel mondo
affacciata
antico.
Greci
infatti,
?
e noto ?
una concezione
della
critica
che,
troppo
angusta
alia

intesa

di

classificazione

trascuro

tecniche,
creazione

completamente
tramata
individuate,
I secolo delFera
volgare
si
affermano
eloquentia,

nel

solo

231

A ROMA

RETORICO-LETTERARIO

corrupta

di schemi,
di definizioni
generi,
una
di vedere
d'arte
nelPopera
e fantastici.
di elementi
E
alogici
una
con
contro
in
la
rivolta
la
che,
nuovi.
concetti
estetici
in
Infatti,

tutti gli scrittori ai quali ci accadra di fare riferimento nel corso di

non
queste
pagine
cisa tra eloquenza
che

teoria

unisce

smo

precettistico,
arido
schematisms,

sono d'indole
ancora

non

e dato
e

ravvisare

lettere.
e

oratoria

una

linea

di demarcazione

causa

prassi
soltanto

capace
si producono

stretto
dello
dunque
entro
Parco
del
stilistica,
di congelare
Tespressione

ora

delle

larghe

pre
legame
rigori
in un

smagliature

che

spirituale oltre che tecnica. Si tratta si di principi

dalla
coscienza
critica
di
adeguatamente
approfonditi
tanto
come
li enuncia,
che possono
intuizioni
apparire
fugace
mente
intraviste
che durevoli
di pensiero.
In
piuttosto
acquisizioni
non
a
trarre
tutte
autori
riescono
le
realta,
seppure
conseguenze
gli
certe premesse,
che sarebbe
da
i
attendersi
concetti
nuovi
logico
chi

del maxime
a
affiorare

mento

di

del 7rapa(3oAov, che vedremo


deWinexpectatum,
del discorso,
il logico corona
rappresentano
critici che erano venuti
faticosamente
lievitando

mirabile,
conclusione
fermenti

in una

svoltasi
serrata,
per quasi
polemica
di estremo
interesse
processo
per la storia

tutto

il secolo.

della

cultura

Di questo
cercheremo

di seguire da vicino le tappe lungo il periodo compreso tra Seneca


padre e Plinio il giovane.

intanto
Giova
la retorica
cultura
sottolineare
che
nella
del
romano
una delle forze
e
costitui
attive
al
piu
piu costanti
con
stessa.
da
identificarsi
senz'altro
la cultura
Non
si
punto
in una
vita
condizione
ed in un
della
esauri
essenziale
aspetto

mondo

pubblica;
ideate di
studiati

fu

considerata

7uai8sia,
dai Greci

insomma,
in secoli

ed adattati dai Latini


un

anche

alia

nutrimento
senso
piu
di meditazione
nel

vitale

alto.

tecnica,

dello

suoi

spirito:

procedimenti,
assorbiti
furono

loro concezione delParte e della vita

continuo

che

tocco

i vertici

un

nella

in

tarda

repub
perfezionamento
con
con Cicerone.
di lui pero, specie per via delle mutate
Dopo
con
era
venuta
trasformandosi
dizioni
politiche,
progressivamente
di apporti
l'arricchirsi
nuovi
che puntavano
sulla ricerca dei colori

blica

piu che del pensiero 3. Bandita


3 Sulla

essenza,

sulla funzione

dai foro e dalle lotte civili e costretta

e sulle linee di sviluppo

della retorica a Roma

resta veramente

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note

232

D. GAGLIARDI

a rifugiarsi nel chiuso delle scuole, divenute ormai il solo asilo di li


la

berta,
?
siva

retorica

per

delPeta
augustea
4?
col Paratore

dirla

?una

rappresento
per il gusto

della

svolta

deci

latina

prosa

per Pallargamento degli orizzonti nel mondo delle passioni e dei sen
timenti?. L'eredita di Cicerone nel I secolo delPImpero fini tuttavia
per

e stata, per certi


(la cui funzione
come
i conti
si
che
Bonner),
configurarono
e furono
stesso
delFantica
eloquenza
percio
epidittica
gli
la loro nuova
maniera
sofistica. Ma
del dire, piu
delFantica
uno
e brillante,
strumento
sovente
che celava
d'analisi

sopravvivere
rivalutata
aspetti,

nuatori

epigoni
moderna

declamatori

nei

dal

un

di formule,
incontro
subito una vivace
opposizione
catalogo
di
i
coloro
ritenevano
che
nelParti
essa, naufragata
parte
quali
una
e
e
fase
lontana
vita
dalla
di decadenza
fosse solo
fizio
dalParte,
delFantica
eloquenza.
dietro
da

Intorno
gia

i primi

addita

putant
scrive
cora:

all9anno
attacchi

37 d.C.
contro

la fatale involuzione: ? Nihil


esse

sublimitatem

appunto

dei

istos

?Agedum,
loco mutabuntur,
stare
sub dio
corpora,
cum

sciunt,

vix

nisi

nuovi

se inveniunt?
con la mente

di

nelPopera
Findirizzo

retori

ubi

velut
non

retorico

nihil

adsueta

possunt,
6. Si tratta

prevalente,

troviamo
di

cui

si

est iniquius his qui nusquam

Pautore

declamatores

il retore

Seneca

est

sublimitatem
praeter
delle Controversiae
5. E an

produc
clauso
non

in

senatum,
et delicatae

imbrem

in sostanza

in forum;
umbrae
non
solem

ferre,
di una critica

nega
ro
al passato
delPoratoria
glorioso
sa che il gran cruccio di Seneca
fu di non aver potuto
ascol
(si
con un presente
tare
ad
istante
raffrontato
Cicerone),
squallido
ogni
e vuoto.
e del tutto
II bilancio
che si traccia
della nuova
eloquenza
fallimentare.
in luce gli effetti vistosi,
le coloriture
Se ne mettono
Passenza
di ogni sapore
il tentativo
di vita.
Si disconosce
smodate,
non
con
di aprire
alia
retorica
orizzonti
solo rinfrescando
diversi,
suo
ma
tes
dei
i
colores
temi
nel
immettendo
abusati,
Pespediente
suto un materiale
e d'analisi
di osservazione
cospicuo
psicologica,
a permeare
se
destinato
di
la
nei motivi
cultura
letteraria
sempre piu
e nei modi
non
osa ancora
contenutistici
Seneca
espressivi.
padre
ma
a Cicerone,
e evidente
il
ritorno
che
il
brillio
delPasia
predicare
?
un asianesimo
a mezza
nesimo
tra
strada
della
egesiano
quello

tiva,
mana

fatta

rivolta

vole il volume di S. F. Bonner,


Roman declamation
in the late Republic and Early Empire, Liverpool
1949. Di esso meritano particolare
attenzione
le pp. 51-70 dedicate all'analisi
di The procedure of the
developed declamation and its chief rhetorical characteristics.
4 Cfr. E.
Storia della letteratura latina, Firenze
Paratore,
1957, p. 505.
5
Seneca,
I, praef., 7.
Controversiae,
6
Seneca,
Controversiae, III, praef., 13.

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IL DIBATTITO

cnidio ?

e quello di Eschilo

prima maniera
disce.

233

A ROMA

RETORICO-LETTERARIO

e lo infasti

lo abbaglia

contro
stessa dura
il nuovo
sembra
genus dicendi
requisitoria
ex
che pure non s'e occupato
in Petronio,
del
problema.
professo
E noto
si apre con una tirata contro
le false
infatti che il Satyricon
a mere
i giovani
dei retori, nelle cui scuole
abitudini
educati
vengono
a
e
se
vuote
fini
in
tal
modo
stesse, perdendo
declamazioni,
ogni
?
con la realta della vita. ? Num
contatto
aho genere furiarum
dice
7?
declamatores
clamant:
6haec vul
inquietantur
qui
Encolpio
La

essere

nera pro libertate publica


me

mihi

ducem
non
tes membra

date

ituris
quentiam
rum vanissimo
venerint,

putent

excepi; hunc oculum pro vobis

ducat

qui
sustinent?9
viam

liberos

meos,
tolerabilia

Haec

facerent.
hoc

strepitu
se in alium

ad

ipsa
et rerum
Nunc

tantum

orbem

nam

essent,
tumore
et

proficiunt,
terrarum
delatos.

ut
Et

impendi:

succisi

cum
ideo

popli
si ad elo

sententia
in
ego

forum
adu

lescentulos existimo in scholis stultissimos fieri, quia nihil ex his, quae

in usu

aut
habemus,
e stroncatoria:

aut

Di
la conclusione
qui
omnium
dixisse,
primi
enim
inanibus
sonis
Levibus
ludibria
atque
perdidistis.
eloquentiam
et cade
enerveretur
effecistis ut corpus orationis
excitando
quaedam
con
ret ?. Le
concordino
in maniera
pare
quelle
sorprendente
parole
uno
caratterizzare
di Seneca
nel
conservatore,
spirito
egualmente
e dai
di la dalTaspetto
di comprendere,
stravagante
bagliori
incapace

netta

audiunt

?Pace

vestra

vident?.

liceat

ingannevoli, le ragioni effettive della trasformazione del gusto e dei

non
del Satyricon
nella testimonianza
delTautore
e
un
il solo rilievo note
c'e rimpianto
illustre. Ne questo
per
passato
non
della
decadenza.
alia
constatazione
che
s'arresta
Petronio
vole,
sua
e
aver
la
ben
che
condanna
intendere
lasciato
Va
oltre,
dopo

modi

del

dire.

Pure

non

indirizzo
attici
adesione
all'opposto
implica
non
vera
sta
scorcio
della
Pideale
piu
eloquenza,
ma
una
di
secche
formale,
aperta
alPap
precettistica
? Grandis
non
est
et ut
oratio
ita dicam
delParte:
pudica
prodo
nec
9.
Sono
naturali
sed
maculosa
pulchritudine
exsurgit?
turgida,
delPasianesimo

sta 8, traccia
nelle
gnante

di

la retorica
dalle
illuminanti
che, liberando
per noi, parole
ne
la
nella
incentrano
della
schematizzazione,
grandezza
pastoie
una
robusta
riscontro
cui
far
deve
delPispirazione
magnanimita
queste,

7 Cfr.
Satyricon, capp. 1-2.
8 Nell'excursus
sono infatti citati come mo
sui massimi
di Encolpio
delTeloquenza
rappresentanti
sui quali il giudizio degli Atticisti non fu certo benevolo, mentre non
delli da imitare Platone e Tucidide,
e affatto menzionato
che ne fu invece il sommo pontefice.
Lisia,
9 Cfr.
Satyricon, cap. 2.

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234

D. GAGLIARDI

coscienza
tura

come

morale,

del

dira Agamennone

5:

cap.

severae

Artis

mentemque

magnis
lege

frugalitatis
si tratta

Certo,

tito non

quisizione

quindi
di una

applicat,
exacta.

novatore.
dettata

sua

La

da

in aper

coliambi

effectus
mores
prius

che non

ci sembrano

10. Essi

e un

ambit

noti

poliat

solo di accenni

univoca

pretazione
che Petronio

si quis

nei

ad una

si prestano

sufficient^
pero,
di posizione

presa
considerazioni

nostalgiche,
critica,
quale

coscienza

piu moderna

inter

per
nel

asserire

ma

dalPac

s'era

formando con i preziosi contributi offertigli dai Teodorei

dibat
venuta

11 e dal

come diremo
resto tutto il
ci appare
innanzi. Del
Sublime,
Satyricon
ro
come documento
di cultura
ostile al classicismo
d'una
tendenza
mano

nella
ristagnante
in eta augustea.

giunte
malcostume

della

delle posizioni
rag
spirituali
sopravvivenza
contro
i liberti,
la dipintura
del
La
satira
contro
la critica
societa
certi aspetti
imperiale,

e ad un'arte
la preferenza
accordata
al sermo familiaris
su
un
da quello
Petronio
di
assai
diverso
portano
piano

culturali,
spontanea

che egli simboleggia in Eumolpo,

antiretorica

ed

delle

anticlassica

e molto vicino alia genuina vena

satire

contro
la retorica,
iniziata
la polemica
interessi
della
romanita,
degli
spirituali
tutte
arti.
le
altre
prendere
e difficile

di Persio.
vista

ancora

s'allarghi

e un

Ne

caso

che

come
poi

il centro
sino a com

non

intonazione
del
nella
scorgere
generale
enunciate
da
idee
Encolpio
petroniano
particolari
famosa
il portavoce)
echi puntuali
della
appare
(che delFautore
a
intorno
scritta
al
critica
sul
Sublime
Roma
40
d.C,
12,
operetta
con
come
il
il
solide
13,
Rostagni
ipotizzo
argomentazioni
Orbene

discorso

quale
Teodoro

in

ed

ne

Pintento
trattazione

attribui

Gadara.

di

confutare
di

Cecilio

la

pure
E

di

e
di

paternita
che
risaputo
nel

contempo
fa leva

Calatte,

di
scolaro
Ermagora,
dal
muovendo
scritto,
Pomonima
di
completare

ad

lo

sovrattutto

sul

concetto

10 II
ad es., che colloca Petronio nel III sec. d.C. (La questione petroniana, Bari 1948),
Marmorale,
una polemica
ha visto nella tirata di Encolpio
contro la nuova sofistica, la cui precettistica Fautore del
la falsita e rinnaturalezza.
pur awertendone
Satyricon subirebbe ed accoglierebbe,
11Facciamo
cosi nostra la tesi sostenuta da L. Alfonsi
nelTarticolo Petronio e i Teodorei, in ? Ri
vista di filologia e di istruzione classica ?, 1948, pp. 46-53.
12 Si veda ora del trattatello Tottimo commento di D. A.
Russel,
Longinus, On the Sublime, Ox
ford 1964.
13 Cfr. l'introduzione
1948.
critica del Sublime, Milano
all'edizione

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IL DIBATTITO

RETORICO-LETTERARIO

235

A ROMA

come
canone
di un'opera
reto
d'arte
interpretativo
(la
utyoc,
e tra
e su
come
del
elemento
di
essenziale
tzol&oq
queste)
quello
?
con
radice della medesimazione
del poeta
esso, in quanto
Poggetto
del
secondo
Pontani
14. Ne
del canto?
consegue
per
Pespressione
dello
rica

che

cio

trascinato

Pautore,

daLPammirazione

per
ogni
grandezza^
di concettuzzi
generatrice
[xixpo^u^ioc,
come dice con
il 7rapev&upcrov ?
neologismo
la commozione
falsa da cui rampollano
Pen
la

segnatamente
stigmatizzi
e di
nonche
preziosismi,
?
a dire
teodoreo
vale

fasi e Piperbole, proprie delPeloquenza


la derivazione

idee

di queste

sofico messo
come

in voga
ed

arte

autore.

nalita

d'un

zione

artistica

e dello stile asiani. Chiara e


Teodoro

aveva
da Posidonio,
per
nella
affermata
potenza
la rivalutazione
Tuttavia

contro

e PAnonimo

Teodoro

retore

la

di Gadara

che,

nu

e stoico sulPesempio delPeclettismo filo

trito di pensiero platonico


torica

dal

fredda

primo

concepito

la re

delPispirazione
Porigi
crea
del pathos
nella
dello
stile attico
porta

linearita

(che a lui del resto fa esplicito richiamo) assai

solo gli eccessi


ed il vuoto
il superamento
della
precettistica,
come
ac
retorica
intesa
della
scienza
della mentalita
classificatoria,
e
consacrano
un rilievo
in modo
fondamentale
definitivo
quistano
sia stato presente
delPoratoria
ad arte. Che il IIspL u^ou^
Passunzione
e fuor di dubbio,
a Petronio
concomi
alia
sol che si ponga mente
e
non
tra
certo
di
i
le
del Su
idee
tanza,
casuale,
pensieri
Encolpio

di
alPasianesimo,
barocchismo.
Nel nuovo

vicini

cui

combattono

indirizzo

blime. II tipo ideale delPeloquenza,

dis....

nec

non maculosa

nologia

consueta

romanizzato,
carattere

per

turgida

esprimere

come disse bene

vivacemente

orientale.

in

infatti, visto nelP? oratio gran

e indicato
latino

proprio
un
lo u^o^,

il Gallavotti15,
La

vuotezza

con

la termi

sublime

cioe

e privo dunque

del

asiana

delPeloquenza
come la dannosa
stessi
cosi
influenza
concetti
16,
poi
gli
? e
? animos
nel
ad magna
iuvenum
che rovina
surgentes
riprovata
?
con le stesse
ol
Sublime
oaravTS^
cpuaei yap
parole:
[xsye&oix;
quasi
oux oIS9
xai
aa&?V?ia<;
xaTayvcoaiv,
e<pisfjLevoi, 9SuyovT?c;
^7]poT7)to(;
si
Ancora:
nel
?tcI tou^
otcco^
quanto
legge
UTCOcpspoTai?11.
e
trascuratezza
arti in genere
sulla
delle
sulla decadenza
Satyricon
e rilevata

con

della gloria trova altresi preciso riferimento nel IIspl u^ou?, mentre
la

spiegazione

moralistica

delPinvoluzione

letteraria,

attribuita

alia

14F. M. Pontani,
Letteratura greca, III, Firenze
1956, p. 178.
15 C. Gallavotti,
de oratoribus ?, in ? Athenaeum
oratorie del ? Dialogus
?, 1931, pp. 35-50.
Lefonti
16 II
exci
enim atque inanibus sonis ludibria quaedam
passo del Satyricon gia citato: ? Levibus
e un'eco evidente del brano del cap. Ill
tando effecistis ut corpus orationis enerveretur et caderet?
? a/Ua to |isv olSouv U7repaipeiv
T0 ^
xa
del Ilspi
dcvTixpus
PouXexat
[ieipaxtwSs<;
(ty7)'
6tyou<;:
uTTSvavTtov zoiq
(jLey&frsaL?.
17 Cfr.
III.
Ilepl 6<jwu<;t cap.

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236

D. GAGLIARDI

corruttela
un

concetto

cieta

dilagante
comune

ed alFaffannosa

descritte

imperiale

e anch'essa
di ricchezze,
so
condizioni
le
morali
della
sono
le stesse
che affiorano

ricerca
18. E

al Sublime

dalPAnonimo

dal Satyricon, cioe quelle del I sec. delPImpero


a

e di Nerone.
tra

teoria

Petronio

conferma

Infine,
e
oratoria
prassi
asiana
Pimpronta

del

vincolo

stilistica,
dello
stile

al tempo di Claudio

cui

di

si diceva

rimane

da

19, che

si concreta

rilevare

innanzi

in

anche
nella

tec

nica del periodo breve e concettoso, che ha la semplicita del parlato


e la lievita della struttura di esso, alieno dal turgore e dalle tinte forti
che

delPasianesimo

costituiscono

le

riprovevoli

esorbitanze.

il Sublime influenzo solamente il pensiero di Petronio nel di

Ne
battito

retorico-letterario

che

si viene

eta

in

svolgendo

imperiale.

Tutti gli altri interlocutori coevi o di poco posteriori, da Seneca a


Quintiliano, da Tacito a Plinio il giovane ne dipendono in varia

si da non
misura,
PAnonimo
abbia

poter essere revocato


costituito
per tutti

stola 114, documento

nel

sec.

problema
corruzione

delPera

della
dei

di grande

in dubbio

la

fonte

lo scritto

che

comune

del

20. NelPepi

interesse per la storia dello stile

il filosofo
affronta
Seneca
volgare,
e ne addita
decadenza
oratoria
la ragione
con frasi che trovano
manifesta
costumi,

il
anch'egli
nella
prima
corrispon

denza nei passi del Satyricon ed in quelli del Sublime prima citati.

? Talis
hominibus
fuit oratio qualis
parole:
vita...Argu
est luxuriae
non in uno
orationis
si modo
lascivia,
publicae
aut
est
et
in altero
sed
ubicum
fuit,
recepta...
adprobata
Itaque
mores
a recto
orationem
videris
ibi
que
corruptam
quoque
placere,
non
e
tutto il tono accorato
descivisse
erit dubium
della
lettera a
?,
stessa
si muovono
Lucilio
nella
atmosfera
d'amarezza
della
propria
miseria
morale
ch'e
la costante
di Pe
alParte,
rispetto
espressiva
tronio e delPAnonimo.
L'analisi
dei difetti della nuova
maniera
del
Le

famose

mentum

dire, che cerca d'imporsi


tafore
nuper
(? id quod

con

Paudacia

increbuit,

pro

e con
cultu

la frequenza
delle me
habetur
audax
transla

tio ac frequens ?) 21,palesando percio stesso meschinita


(?

non

tantum

in genere

sententiarum

vitium

est,

si aut

et pueriles ?) e ricerca di vani effetti (? si in vanum

di pensieri
pusillae

sunt

exeunt et sine

18 Si confrontino
il cap. 88 del Satyricon ed il cap. XLIV
del Sublime.
particolarmente
19 Si vedano
al riguardo le fini osservazioni di E. Paratore
in II ? Satyricon?
di Petronio, II,
Firenze
1933, pp. 6 ss.
20
Questa
ipotesi, se ben ricordiamo, fu per la prima volta affacciata come probabile da A. Colli
gnon nel noto volume Etude
sur Petrone, Parigi
1892.
21 Si noti che lo stesso awerbio
? Nuper ventosa istaec
nuper si trova pure nella frase petroniana:
et enormis loquacitas Athenas
ex Asia commigravit?
riscontro ci pare evidente
(Satyr., cap. 2). Dal
che i due autori polemizzino
soprattutto contro il nuovo tempo dell'asianesimo,
quale s'era venuto con
le ampollosita
declamatorie.
figurando attraverso

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IL DIBATTITO

nihil

effectu

loghi della

ab

richiama
ana
subito
i concetti
quam
sonant?)
e del
7rap?Vak>paov. E quando
egli raccomanda
(xixpo^o^LOC

le piu grandi cure, perche solo dalTanimo deb

i pensieri

sgorgare
illo verba
exeunt?),

e le
curetur:
ab illo sensus,
parole
(? ideo ille
di farsi ancora
del pensiero
interprete

mostra

critico piu profondo delPAnonimo,

base

237

A ROMA

amplius

di volgere alPanimo

bono

RETORICO-LETTERARIO

delParte

dev'esserci

una

il quale

intui per primo che a

essenziale,
magnanimita
presupposto
come del
elevato.
Nella
dia
delPispirazione
grande,
linguaggio
acuta
non
mali
dei
che
Seneca,
contemporanea
delPeloquenza
gnosi
cosi

nostalgico,

appare
di

spregiudicato nei riguardi del passato.

appartenere
forma
nuova,

consapevolezza
una

esigevano

ad

un'altra

non

esita

Con

la

le cui nuove
idee
epoca,
a trascinare
nella
polvere

anche Cicerone (Pidolo di suo padre!), di cui critica la struttura della

la pecca maggiore
nelPandatura
lenta e sempre
a cui da vita, ricco di
e sostenuto
22. Lo
stile moderno
pathos
eguale
lontana
da una
?maniera
dalle
torniture
?,
pero
classiche,
grande
23?
? nelle
nasce ?
acutamente
il Traina
ha osservato
scuole dei
a bat
ed e tenuto
ceneri delPeloquenza
dalle
declamatori,
politica,
con
la retorica
tesimo
da due madrine
convulsi
gli schemi
greche:
frase,

ravvisandone

e la filosofia con Paggressivita della diatriba cinica ?.

delPasianesimo

Va
detto pero che
neca
resta
lontano

e
asiana
Pimpronta
innegabile,
dalle
convulsioni
delPasianesimo

se

e filtrata

quelPimpronta

attraverso

il diaframma

lo stile

di

Se

proprio
perche
e del Su
teodoreo

blime. Con lui il linguaggio, semplificati i rapporti sintattici e messi

uno
strumento
i ?puri
diventa
utensili
grammaticali?,
sconcertante
atto
in
modo
le nuove
ad
sensibilissimo,
esprimere
e
forze ideali,
i sentimenti
cosi tormentata
di un'epoca
complessa.
il periodo
che ha dissolto
in un ordito di frasi
II suo modernismo,
un brandello
entro
di anima
brevi e che riesce sempre a racchiudere
canto

da

e
di un pro
sententiae,
Pespressione
principalmente
e del
dalla
in
dei
Teodorei
alimentato
lezione
atto,
spirituale
un nuovo
con Seneca
di
Anche
Sublime.
genus
Pacquisto
dunque
e
e di
latina
alia
teoria
oratoria
dicendi
alia prosa
legato
imperiale
come
venta
tesi delPoratoria
ormai un fatto
La
vista
irreversibile.
una

fitta

rete di

cesso

arte

e delParte

come

assai piu
percio
legata
alia scoperta
di un mo
grandezza
I nuovi
consensi.
autorevoli
dello da seguire, ha conquistato
dunque
?
non possono
che prenderne
del dibattito
interlocutori
atto, sebbene
?
non
sulla strada del rin
il giovane
ad eccezione
di Plinio
portino,
alia

vexa

intesa

delPartista

magnanimita,
che alia scelta

od

22 Cfr.
Seneca, Ad Luc, Epist.
114, ove si legge: ? Quid ilia in exitu lenta, qualis Ciceronis
suum pedemque
et molliter detinens nec aliter quam
solet, ad morem
respondens? ?.
23 A.
Lo stile ? drammatico ? di Seneca, in ? Belfagor ?, 1964, 6, p. 635.
Traina,

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est, de

238

D. GAGLIARDI

alcun
contribute)
che d'ora
notevole.
Sta di fatto pero
novamento,
non si
contro un asianesimo
di ma
la polemica
innanzi
rivolge piu
ma
un
concreto
di
si
critica
ad
nella
modulo
niera,
prosa,
appunta
da
attestazioni
anche
che finisce per ricevere
parzialmente
positive
parte

Ne

detrattori.

suoi

dei

Peredita del Sublime va proprio perduta. Essa


di

in un'opera

anche

scuola,

tacitiana,
ci pare

paternita
vulgata
zione manoscritta,

come

non

il Dialogus
sicuramente

ancora

resti

qualche

de oratoribus,
accertata
dalla

la piu

legittima perplessita 24.Modellato

e presente
cui

tradi
onta

ad

probabile,

sul De

la

di

oratore, il Dialo

e contrassegnato
dal frusto ciceronianesimo
del periodo
che, at
gus
omeote
traverso
delle antitesi,
ricerca
delle
la logora
isocolie,
degli
ancora
e
come
la
si pone
leuti
concinnitas,
rappresenta
approdo
un unicum
nella
letteratura
Non
davvero
direm
delPImpero.
quindi
mo pero che Cicerone
costituisca
altresi per Pautore
il massimo
lume
non
solo per la visione
da ogni
latina. E
cosi aliena
delPeloquenza
ne per le riserve
che nel libro traspare;
retoricita
che ven
scolastica
caro
da Marco
sul tipo d'oratoria
25.
gono avanzate
Apro
alPArpinate
Chi

scrive

ha

troppo

senso

storico

delle

cose

per

ad

pensare

impos

sibili ritorni, si che la nota di rimpianto si effonde piu per i tempi


la liberta

allora vigente,
naturale
politica
cara
la
maniera
del
dire
che
per
eloquenza,
grande
e
momento
acuta
la
del
storico
Ed
alPoratore.
proprio
percezione
a
a considerazioni
Pautore
di Petronio
che porta
analoghe
quelle
non
e delPAnonimo
crisi 26, individuata
sulla genesi
della
solo pero
ma
e morale
retorica
educazione
della
nella
difettosa
gioventu,
piu
ancora
dei caratteri,
nello
nelPinfiacchimento
scadimento
degli ideali
nelPatmosfera
di
succeduta
rassegnata
tranquillita
piu
operanti,
in cui Cicerone

suscitatrice

alPardore

opero,

di

dei

per

nuova

ad onta della
i
tuttavia,
polemica,
non
sono
oratoria
Intanto
le si
sottaciuti.

colore

nuove
linguaggio
iudex
dicentem,
tempore
aut nitore
sententiarum

contrasti

dati

civili.

della
positivi
il merito
d'aver
riconosce
e colore: ? Praecurrit
hoc
aut

gumentorum
invitatus
tionum

dato

et corruptus

al

est,

aversatur

eleganti
et nisi
et

dicentem.

movenze
cursu

cultu

ar

descrip

Vulgus

quo

24 Cfr. al
nella 2a edizione (Roma 1962), ov'e un acuto bilancio
riguardo il Tacito di E. Paratore
della vexata quaestio della paternita del Dialogus,
dal P. peraltro risolutamente negata a Tacito
(egli ha
come probabile
autore del trattatello).
fatto il nome di Titinio Capitone
25 Si
? Quis quinque
in Verrem li
laddove Apro si domanda:
veda, ad es., il cap. XX del Dialogus,
bros expectabit? Quis de exceptione et formula perpetietur ilia immensa volumina quae pro M. Tullio
aut pro A. Caecina legimus? ?.
26 Probanti risultano
e XXXVI
i capp. XXXV
del Dialogus.
Gli echi del Sublime nel
soprattutto
art. cit.
da C. Gallavotti
l'operetta sono stati d'altronde notati con sagacia e compiutezza

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IL DIBATTITO

et adfluens
adsistentium
que
et
laetitiam
pulchritudinem

et vagus
auditor
iam exigere
adsuevit
27
? dice
orationis
Marco
appunto
Apro

impersona il difensore del nuovo

che nel dialogo


essere

239

A ROMA

RETORICO-LETTERARIO

stile. Quale

poi

e se essa possa
di questa
orationis
pulchritudo
nel calore del tono e nella raffinatezza
consistere
soltanto
espressiva,
non viene
ad ogni modo
Si avverte
distinta
precisato.
Paspirazione
come
il riconoscimento
alia
oratoria
arte, e proprio
delPimpossibi
a
causa
toccare
meta
lita di
dei tempi, potreb
della nequizie
questa
debba

Pessenza

be giustificare a sufficienza il congedo che Tacito prende dalP oratoria


?
stessa

una
di

la storia, cioe
di eloquenza
che

per
forma

arte.
E

delPeta
e

nio

curioso

intanto

imperiale,
non
Seneca

mentre

per

zando

contro

Popposizione
letteratura.
Questa
?
come
cui opera

secondo

obbedisce

rilevare

il pensiero
in modo

la

che

avuta

alia

da

antichi

precipuo

tendenza

impersonata
genialmente
trovato
abbia
alcuna
Pabbia

degli

ad

per

esigenze

stilistica
peculiare
scrittori come Petro

sistemazione

trattatistica,
teoriz
tradizionalista,

Pindirizzo

forma

della
espressiva
piu originale
e rappresentata
da Quintiliano,
opposizione
28?
osservato
ha giustamente
la Tavernini

nuova

nella
? sono

riflesse le consuetudini, le definizioni, gli atteggiamenti di tutto un


estre
tuttavia
letterario ?. Anch'egli
rifugge dalle posizioni
e manifesta
un
abbastanza
La
equilibrato.
atteggiamento
e
in ispecie,
in genere
ammirazione
per Cicerone
per gli antichi

ambiente
mistiche
sua

sovrattutto

di

le qualita

per

forza

e di
vigore

che

ad

riconosce

essi,

non gli impedisce peraltro di avvertire che Pideale del classicismo

non

tes

non

consono
sul piano
alle esigenze moderne
delPoratoria.
proprio
causa
di essa
E noto
che egli scorgeva
la
della
decadenza
prima
a
e
nella
dei declamatori
che, intesi
pratica
perseguire
negli eccessi
a freddo ?
una
a ricercare ?
i
ed
stucchevole
spesso
pomposita
e
sortivano
Peffetto
d'uno
colori
stile infiocchettato
lampeggiante,
con
sovente
di legame
la realta.
di svigorire
privi
gli argomenti,
? Sed quern
et quasi
exercitatos
ad modum
forensibus
certaminibus
ac
sic aduleseen
militantes
reficit
haec velut
reparat
sagina dicendi,
debent

simulacris
ne

ab

ilia,

quemdam

nimium

usque
in qua
solem

adeo,
prope

in falsa

ut

rerum
ab

difficilis

consenuerunt,

reformident?,

et inanibus
detineri
imagine
his digressus
sit, assuescere,
vera discrimina
velut
umbra

leggiamo

27 Cfr. Dial,
de oral., cap. XX.
28 N.
Dal
libro X delV? Institutio oratoria?
Tavernini,
no, Torino
1953, p. 54.
29 Cfr. Instit. orat.,
cap. X, 5-17.

nelPInstitutio

alle fonti

29, riscon

tecnico-metodologiche di Quintilia

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240

D. GAGLIARDI

trando termini ed idee comuni al Satyricon ed al Dialogus 30.E fa


cile inferire che anch'egli derivi direttamente dalPignoto autore del
3 , anche in considerazione della funzione che
assegna
Uepi u^ou^
una
329 ed e pure da scorgere
a
di
fondamento
della
porre
esigenza
la
famosa
chiusa
del trat
Leggendo
un continuo
in
la maesta
della
parola

al pathos
nelPeconomia
della
eco del Sublime
nelPavvertita

retorica

una

tecnica

tato, con
sforzo di

morale.
disciplina
a ricercare
Pinvito

che pure
la moltitudine
33, noi sentiamo
sopra
ancora
un
il
da
alia
Quintiliano,
gran peso
quale
precettistica
non ne faccia
sistematica
obbiettivo
del suo inse
Punico
(sebbene
come un'arte
si pone
la retorica
essenzialmente
ed una
gnamento),
elevazione

con

virtu. Ed
a

porta

e certo Pinflusso del Sublime e degli scrittori coevi che lo

postulare,

che stia a mezza


e

ornamenti
ritrova

egli
lontana

in fatto

di

la tesi

stile,

di una

varieta

espressiva

strada tra le durezze e gli artifizi degli antichi e gli

le mollezze

dei moderni.

il maestro

in Cicerone

via della
questa
[xscfotyj^
ma
il suo stile si al
insuperato;
cui presenta
soltanto
la conver
Su

con
dal modello,
a
che anche
elementi
le teorie piu
esteriori,
genza
quasi
riprova
a
non
convinte
ad una
limitazione
cui la realta
possono
sfuggire
cose finisce
con
delle
E
sottometterle.
inevitabilmente
per
questa
e la smentita
sua scolastica
netta
statazione
alia
illusione
si
che
piu
uno
i
di
stadio
facendo
modi
possa
raggiungere
propri
grandezza
un
nono
di
altrui.
insomma,
Quintiliano,
delPespressione
pensiero
e lo sforzo di
stante
un
il suo moderatismo
piano
attingere
piu alto
e
meramente
di
in
rimane
fondo
tradizio
tecnico,
complesso
quello
su
arroccato
almeno
anacroni
nalista,
concettualmente,
posizioni
stiche e pereio
di
futuro.
prive
a Plinio
non brillo
invece
Tocchera
il giovane,
che pure
per
con
acutezza
un
di visione
il dibattito
concludere
storica,
apporto
di molto

di

originate,

fecondato

dalla

lunga

polemica

dal

Sublime.

svoltasi

nei

decenni

ante

riori a lui. Si puo dire anzi che piu di ogni altro egli tesaurizzo il con
tributo

rinnovatore

offerto

Nella

nota

lettera

a Lu

perco 349 infatti, chiarendo il senso di un giudizio dato a proposito


di

un

oratore,

? nihil

peccat

nisi

quod

nihil

peccat?,

espone

delle

30 Cfr.
Sic forensibus ministeriis
exercitati?
l'espressione petroniana:?
(Satyr., cap. 118) ed il cap.
XXXV
del Dialogus.
3* II
ne 17 ? Sublime ? nella storia delVestetica
da A. Rostagni
problema fu esaminato magistralmente
antica, in ? Annali della R. Scuola Normale
Superiore di Pisa ?, II (1933).
32 Si noti tuttavia che mentre nel Sublime h il
7rdc&o<;a governare anche il xatp6<; (cioe la conve
nienza adeguata
alle circostanze),
le frasi piu efficaci
suggerendo esso stesso per intuizione immediata
e piu adatte, in Quintiliano
e il xaLpo<;, in funzione della ragione, a governare il
7cdc&Oi; (cfr. N. Taver
nini,

op. cit., p. 70).


33 Cfr. Instit. orat.,
cit., cap. XII,
s4
Plinio,
IX, 26.
Epist.,

11-30.

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IL DIBATTITO

RETORICO-LETTERARIO

241

A ROMA

della
nodale
il problema
discussione,
rap
puntualizzando
un momento
essa.
di
?Debet
enim
nella
storia
unico
presentano
35
?
orator erigi ?
etiam effervescere,
scrive Plinio
interdum
attolli,
nam
et ex
altis
accedere
ad praeceps,
efferri ac saepe
plerumque
E
mirabilia
enim maxime
adiacent
?Sunt
celsis
poi:
abrupta?.
maxime
maxime
Graeci
utque
quae
magis
insperata,
periculosa,
idee

che,

exprimunt:

Di

7rapa(3oAa?.

la

qui

del

ricerca

sublime,

delYaudens,

del plenum, del quod eminet et exstat, giacche per Plinio e chiaro che

esse
?laxandos
alPeloquenza
niorum
impetus
refringendos?.

frenos,
Ne

nec

la

gyro
inge
angustissimo
e
oratori
condizione
degli

diversa da quella dei poeti. C'e in queste parole non solo la ripulsa

ma
naturalmente
della
Pesaltazione
soffocante,
precettistica
come
della
bellezza
del pericolo
elemento
creatrice,
magnanimita
ancora
come alia
comune
siamo
alia
alPoratoria
Non
d'arte,
poesia.
della

affermazione della leggiadria di quel che ad una critica miope

puo

slvoci tl XP^l X0CL


[izye^zai
ma
e
aveva
cristallina
PAnonimo),
gia
TcapoXt,y(opou[jl?vov9
ha
che la grande
d'arte
Pintuizione
opera
delPimpennata,
bisogno
II dibattito
ed aver vita.
disordinato
d'uno
per estrinsecarsi
spazio
anche

trascurato

apparire

approdato
alia
Giunti

una

ad

cosi

(sv 8s
scritto

ricca

conclusione

nostro

del

fine

tote,

discorso,

di

avvenire.

ci sembra

emerga

evidente

Pimpossibilita di una reductio ad unum delle tesi su esposte. Che anzi


la varieta delle posizioni espresse dai diversi scrittori in ordine al

e pos
Nondimeno
incontrovertibile.
delPoratoria
appare
problema
su
un
e
taluni
accordo
notevole
sible
pressoche
registrare
generale
come
arte ed il
della
retorica
fondamentali:
1) la concezione
punti

rifiuto di ogni schematismo


scolastico;
2) Pimportanza
conseguente
e
fantasia
dalla
che
al
nella
creazione
proviene
assegnata
pathos,
e conferisce
il
d'arte
scrittore
dello
dalla
alPopera
magnanimita
carattere
di un manierismo
di un'attivita
irrazionale;
3) la condanna
che
di declamazione)
alle
scuole
barocco
(dovuto
principalmente
era

in

zione

effetti

di

prodotto

questi
un'idea

alta

piu

la

consacrazione
conquista

35 Si
LTepl

confront!

stile che negli autori piu impegnati costituisce

letteraria
positiva

la lettera

{tyous, cap. XXXIII,

2.

delPasianesimo.
L'acquisi
degenerazione
hanno
maturazione
la loro progressiva
ma
alia
la
anche
della
retorica,
conquista

concetti

latinita di un nuovo

una

la

soltanto

del

sermo

e feconda.

sopra citata.

II concetto

familiaris.

espresso

nel brano

Ed

e senza

e chiaramente

dubbio

mutuato

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