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Promessi Sposi COP_anto:195x260 D28 20/12/10 13:59 Pagina 1

Antologia

On line, sul sito www.scuola.com


Vengono proposti, scaricabili gratuitamente: ampi stralci dal Fermo
e Lucia, per cogliere i principali cambiamenti rispetto alledizione
definitiva del romanzo; passi dalla Storia della colonna infame, che
dei Promessi sposi una sorta di continuazione; una bibliografia
ragionata; un percorso iconografico nella produzione dei pi noti
illustratori del romanzo.

Prezzo di vendita al pubblico 17,60


(defiscalizzato 16,92)

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Questo volume, sprovvisto del talloncino a lato,


da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE
GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti
di disposizione vietati: art. 17, c. 2, L. 633/1941).
Fuori campo applicazione I.V.A. (D.P.R. 26/10/72,
n. 633, art. 2, 3 co, lett. d.)

Antologia

I promessi sposi
Antologia

I promessi sposi

Il libro
La nuova edizione dellantologia dei Promessi sposi si caratterizza per
un approccio semplice e diretto al capolavoro manzoniano, grazie alla
scelta mirata dei capitoli e dei passi fondamentali e alla presenza di
riassunti dettagliati e di raccordi.
Offre molti strumenti per la comprensione e lapprofondimento, tra cui
le varie rubriche che evidenziano i caratteri linguistici e stilistici
(Lessico e Lingua e stile), fanno riflettere sui messaggi manzoniani e
sulla loro attualit (Etica e societ), segnalano la ricchissima eredit
manzoniana passata nella nostra lingua (Le frasi famose).
Ledizione, interamente a colori, caratterizzata dai numerosi Scenari
illustrati, che presentano la realt storico-sociale che fa da sfondo alla
vicenda. I Laboratori di scrittura invitano alla rielaborazione e allelaborazione personale in forma guidata e creativa.

Alessandro Manzoni

I promessi sposi

Alessandro Manzoni

I promessi
sposi
Antologia

a cura di Vincenzo Jacomuzzi


e Attilio Dughera

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Alessandro
A
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Manzoni

I promessi
promessi
sposi
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Antologia

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di Vincenzo
Vincenzo Jacomuzzi
Jacomuzzi
e Attilio
Attilio Dughera
Dughera

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La Casa Editrice certificata da

In conformit alla norma UNI EN ISO 9001:2008


per lattivit di Progettazione e realizzazione
di prodotti per leditoria scolastica
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Veronica Paganin
Fotocomposizione Finotello
Rosangela Berghelli

Art Director:

Nadia Maestri

Propriet letteraria riservata


2011 De Agostini Scuola SpA Novara
1 edizione: gennaio 2011
Printed in Italy

Foto di copertina: Silvio Poma, Paesaggio di lago, Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta
Stampe Achille Bertarelli, Dea Picture Library; G. Bertini, Renzo e Lucia sposi, stampa litografica, cap. XXXVIII, 1898. Milano, Casa Manzoni.

Le fotografie di questo volume sono state fornite da: De Agostini Picture Library; Civica Raccolta
di Stampe Bertarelli, Milano; Museo di Milano, Milano; Casa Manzoni, Milano; Galleria dArte
Moderna, Palermo.

LEditore dichiara la propria disponibilit a regolarizzare eventuali omissioni o errori di attribuzione.


Tutti i diritti riservati. Nessuna parte del materiale protetto da questo copyright potr essere riprodotta in
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Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dallart. 68, comma 4, della legge 22
aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni ad uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume/fascicolo, solo a seguito di specifica autorizzazione
rilasciata da AIDRO Corso di Porta Romana, 108 20121 Milano e-mail aidro@iol.it; www.aidro.org
Eventuali segnalazioni di errori o refusi e richieste di chiarimenti sulle scelte operate dagli autori e dalla
Casa Editrice possono essere inviate allindirizzo di posta elettronica deagostiniscuola@deagostiniscuola.it

Stampa: La Tipografica Varese Varese

Ristampa: 0
Anno:

2011

2012

2013

2014

2015

10 11
2016

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Indice
Autore e opera
La vicenda
I personaggi
I luoghi

6
14
18
20

Sommario
162
Scenario La monacazione forzata
175
Lettura guidata 184
Lavoro sul testo 185

INTRODUZIONE

22

CAPITOLO XI
Sommario

CAPITOLO I
Sommario
24
Scenario Il Seicento: una societ violenta
42
Lettura guidata 44
Lavoro sul testo 45

CAPITOLO II
Sommario
48
Scenario I due promessi sposi
63
Lettura guidata 64
Lavoro sul testo 65

CAPITOLO III
68
70

CAPITOLO IV
Sommario
72
Scenario La Chiesa e i suoi rappresentanti 89
Lettura guidata 92
Lavoro sul testo 93

CAPITOLO XII
Sommario
190
Scenario Citt e campagna
204
Lettura guidata 207
Lavoro sul testo 208

CAPITOLO XIII
Sommario

210

Sommario
212
Scenario Oste della malora!
224
Lettura guidata 230
Lavoro sul testo 231

CAPITOLO XV
Sommario

232

CAPITOLO XVI

CAPITOLO V
96

CAPITOLO VI
Sommario
98
Scenario Le classi al potere
103
Lettura guidata 113
Lavoro sul testo 114

Sommario
234
Scenario Cammina cammina: Renzo,
personaggio in movimento
240
Lettura guidata 252
Lavoro sul testo 254

CAPITOLO XVII
Sommario
Lettura guidata 269

CAPITOLO VII
Sommario

188

CAPITOLO XIV

Sommario
Scenario Il mondo degli umili

Sommario

CAPITOLO X

256
Lavoro sul testo 270

116

CAPITOLO XVIII

CAPITOLO VIII
Sommario
118
Scenario Il paesaggio naturale:
la realt e lanima
138
Lettura guidata 141
Lavoro sul testo 142

Sommario

272

CAPITOLO XIX
Sommario

274

CAPITOLO IX

CAPITOLO XX

Sommario
144
Scenario I personaggi storici
154
Lettura guidata 159
Lavoro sul testo 160

Sommario
276
Scenario La casa, il palazzo, la chiesa
284
Lettura guidata 293
Lavoro sul testo 295

I promessi sposi - Petrini 2011 De Agostini Scuola SpA - Novara

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I promessi sposi

CAPITOLO XXI

CAPITOLO XXXI

Sommario
298
Scenario La paura vien di notte
313
Lettura guidata 316
Lavoro sul testo 317

Sommario
402
Scenario La peste tra storia e letteratura 416
Lettura guidata 421
Lavoro sul testo 422

CAPITOLO XXII

CAPITOLO XXXII

Sommario

320

CAPITOLO XXIII
Sommario
322
Scenario Fede, religione, provvidenza,
conversione
330
Lettura guidata 340
Lavoro sul testo 341

344
Lavoro sul testo 353

CAPITOLO XXV
Sommario

354

CAPITOLO XXVI
Sommario
364
Scenario Servire gli oppressi
368
Lettura guidata 374
Lavoro sul testo 374

CAPITOLO XXVII
Sommario

376

Sommario
Scenario I signori della guerra:
la grande storia

380

CAPITOLO XXXIII
Sommario
Lettura guidata 443

428
Lavoro sul testo 444

Sommario
446
Scenario La peste a Milano: il percorso
di Renzo attraverso la citt
456
Lettura guidata 464
Lavoro sul testo 465

CAPITOLO XXXV
Sommario
Scenario Il lazzaretto
Lettura guidata 482

466
474
Lavoro sul testo 483

CAPITOLO XXXVI
Sommario
484
Scenario L amore e il matrimonio
497
Lettura guidata 500
Lavoro sul testo 501

386
Lavoro sul testo 394

CAPITOLO XXX
Sommario
Scenario Carestia, guerra, peste:
flagelli di Dio?

Sommario

504

CAPITOLO XXXVIII
384

CAPITOLO XXIX

426

CAPITOLO XXXVII

CAPITOLO XXVIII

Sommario
Lettura guidata 393

424

CAPITOLO XXXIV

CAPITOLO XXIV
Sommario
Lettura guidata 352

Sommario
Scenario Dagli alluntore!:
superstizione di massa

396
399

Sommario
506
Scenario Il Seicento: un secolo in fermento 512
Lettura guidata 526
Lavoro sul testo 528
Laboratorio di scrittura
1. Lambientazione: lo spazio e il tempo
2. I personaggi
3. La struttura del racconto
4. Il narratore e il punto di vista
5. Lingua e stile

I promessi sposi - Petrini 2011 De Agostini Scuola SpA - Novara

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Indice delle rubriche


Etica e societ
La ragione e il torto, p. 38 Le molte colpe dei violenti, p. 62 Una spiritualit superiore, p. 87 Il
bene e il male a confronto, p. 102 Le regole e la carit, p. 135 La piet per il colpevole, p. 183
Popolo e populismo, p. 199 I brutti scherzi del vino, p. 227 La dissimulazione onesta, p. 244
Il sottile ed eterno fascino del male, p. 288 Il codice donore, p. 301 Le paure legittime, p. 335
Il bene a ogni costo, p. 357 Scusarsi... accusando, p. 371 Il ruolo della donna, p. 389 Un
colpevole a ogni costo, p. 415 Il balsamo dellamicizia, p. 442 L apparenza inganna, p. 460 La
sofferenza degli innocenti, p. 470 La grandezza del perdono, p. 498 Il sugo della storia, p. 524

Lingua e stile
La descrizione iniziale, p. 27 Il soliloquio, p. 60 La biografia, p. 75 Il linguaggio informale,
p. 112 Il tono grottesco, p. 127 Il ritratto psicologico della monaca di Monza, p. 147 La reticenza,
p. 165 Il punto di vista di Renzo, p. 202 L importanza del contesto, p. 222 Le domande retoriche,
p. 247 La doppia voce del racconto, p. 262 I nomi dei personaggi, p. 279 Il ruolo dei personaggi,
p. 303 L alternanza di stili, p. 329 Le dava braccio, 347 L uso dellironia, 350 Il dialogo, p. 360
Lo stile oratorio: le citazioni sacre, p. 372 Il cambiamento del punto di vista, p. 392 Lo spazio,
p. 406 La scrittura onirica, p. 431 Il gusto del macabro, p. 461 Le parole della fede, p. 478
L anacoluto, p. 488 Il finale del romanzo, p. 525

Lessico
ramo, p. 26 cuor di leone, p. 34 non valterate, p. 54 posso aver fallato, p. 58 briga, p. 78
pedestre, p. 86 infausto, p. 104 cavatevi dimpiccio, p. 108 cicalo, p. 129 cerimonioso, p. 133
maneggi, p. 150 scemare, p. 158 manierosa, p. 169 pompa de palazzi, p. 177 preamboli,
p. 195 credito, p. 201 congetture, p. 215 nel loro buon senno, p. 229 accozzando, p. 237 staffa,
p. 246 rinfrancato, p. 261 falde ineguali, p. 265 giogaia, gioghi, p. 278 volutt, p. 291 stizzosa,
p. 305 tribolati, p. 308 bramosi, p. 333 le dava braccio, p. 347 prescrivono, p. 361 stoppino,
p. 371 risoluto, p. 388 filo, p. 404 peste, p. 409 stare in orecchi, p. 433 argomentare, p. 439
per cagion, p. 450 languor, p. 453 sublimata, p. 472 indulgente, p. 476 replicatamente, p. 487
avvezzarsi, p. 490 concerti, p. 509 gli hanno fatto fuoco addosso, p. 519

Le frasi famose
p. 32 p. 36 p. 53 p. 77 p. 83
p. 102 p. 110 p. 120 p. 123
p. 125 p. 140 p. 149 p. 180
p. 183 p. 196 p. 198 p. 200
p. 221 p. 248 p. 249 p. 259
p. 283 p. 304 p. 337 p. 356
p. 362 p. 367 p. 370 p. 410
p. 412 p. 421 p. 437 p. 459
p. 471 p. 477 p. 481 p. 487
p. 495 p. 511 p. 514 p. 523

I promessi sposi - Petrini 2011 De Agostini Scuola SpA - Novara

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Autore e opera
Lautore
Manzoni,
uno scrittore
di successo

Alessandro Manzoni uno dgli autori pi popolari della letteratura mondiale e il principale protagonista, insieme al poeta Giacomo Leopardi, della tradizione lettararia italiana ottocentesca.
Il suo successo legato quasi esclusivamente ai Promessi sposi e solo di riflesso le altre
sue opere sono diventate altrettanto note. Dopo la pubblicazione della seconda edizione
del suo romanzo, a partire dal 1840, il consenso verso Manzoni cresce soprattutto tra il
pubblico borghese e cattolico che vede in lui non solo un grande scrittore ma anche un
maestro di vita, un sicuro punto di riferimento religioso e morale.

romantico
e moderato

Manzoni un moderato e pertanto partecipa al dibattito sul Romanticismo, vicino e


amico dei romantici lombardi, ma non aderisce alla polemica contro i sostenitori della
tradizione classica e gli oppositori dellinnovazione. Altrettanto moderata la sua attivit
politica. Attento ai grandi rivolgimenti che si stanno verificando in Lombardia e in Italia,
non scende in campo in prima persona durante gli avvenimenti che vedono Milano impegnata contro gli austriaci, anche se nel 1821 saluta lesercito piemontese che dovrebbe sostenere la lotta dei volontari lombardi con unode civile (Marzo 1821), e quando il
Risorgimento italiano si compie, nel 1860, viene eletto senatore del primo parlamento.
Manzoni diventa presto il simbolo del Romanticismo borghese, degli ideali di patria e di
nazione (celebre la sua definizione di nazione in Marzo 1821: Una darme, di lingua,
daltare, / Di memorie, di sangue e di cor), dellinnovazione rispettosa anche del passato, della letteratura posta a servizio dei grandi ideali civili e religiosi.
Si spiega cos limportante ruolo che Manzoni ha avuto nella scuola italiana,
dove la lettura dei Promessi sposi
entrata presto nei programmi
di studio.
Il romanzo di Manzoni ha
avuto anche un importante ruolo nella diffusione di un modello
linguistico unitario in
Italia dove la mancanza di unit politica ha coinciso anche
con la mancanza di
unit linguistica e
con la frammentazione dei dialetti.

Francesco Hayez,
Ritratto di Alessandro
Manzoni, olio su tela.

I promessi sposi - Petrini 2011 De Agostini Scuola SpA - Novara

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La vita

1785-1798

Alessandro Manzoni nasce il 5 (oppure il 7) marzo 1785 a Milano da una famiglia della
piccola nobilt. La madre la ventitreenne Giulia Beccaria, donna colta e irrequieta, figlia
dellilluminista Cesare Beccaria, autore del celebre trattato Dei delitti e delle pene. Il padre il conte Pietro Manzoni, di et matura; ma si ritiene che padre naturale sia Giovanni
Verri, fratello dei due intellettuali illuministi Pietro e Alessandro Verri. Appena nato, viene
dato a balia in una cascina presso Galbiate, paese a pochi chilometri da Como. Nel 1791
entra nel collegio dei padri somaschi a Merate, quindi nel 1796 a Lugano presso un altro
collegio somasco e poi nel collegio milanese dei Nobili tenuto dai padri barnabiti. Intanto
nel 1792 la madre si separata dal marito, conservatore e mediocre, e inizia la convivenza con il conte Carlo Imbonati, prima in Inghilterra e poi a Parigi.

1799-1802

Nel 1799 il giovane Manzoni testimone dellarrivo e della ritirata delle truppe napoleoniche in Lombardia. Nel 1801 si trasferisce nella casa paterna e inizia a frequentare gli
ambienti intellettuali, dove incontra anche Vincenzo Monti e Ugo Foscolo, protagonisti
della scena letteraria del periodo. Compone il poemetto Del trionfo della libert e altre rime amorose.

1803-1804

Nellestate del 1803 indirizza al Monti lidillio Adda. Nellottobre il padre, per sottrarlo allambiente politico milanese, lo manda presso alcuni parenti a Venezia. Lanno successivo torna a Milano. Scrive i Sermoni.

1805

Muore Carlo Imbonati. Giulia Beccaria ne eredita il patrimonio, con la villa di Brusuglio
che diventer una delle residenze preferite dello scrittore. Alessandro raggiunge la madre a Parigi e compone il carme In morte di Carlo Imbonati.

1806-1807

Vive a Parigi con la madre che lo introduce nei circoli culturali. Conosce e stringe amicizia con lo studioso Claude Fauriel: inizier con lui un importante carteggio che durer fino al 1830. Nel marzo del 1807 apprende la notizia della morte del padre, che lo lascia
erede universale. Alcuni mesi dopo conosce e inizia una relazione con Enrichetta
Blondel, sedicenne svizzera di religione calvinista, figlia di un banchiere.

1808-1809

Sposa Enrichetta Blondel con rito calvinista e si stabilisce a Parigi, dove il 23 dicembre
nasce la figlia Giulia. Compone il poemetto Urania e il carme A Parmenide.

1810

lanno spiritualmente e moralmente decisivo della conversione al cattolicesimo. Il 15


febbraio si celebra nuovamente il matrimonio con rito cattolico e il 2 aprile, secondo una
discussa tradizione biografica, sarebbe avvenuta la traumatica illuminazione. Durante i
festeggiamenti per le nozze di Napoleone e di Maria Luisa, Manzoni colto dal panico
della calca e smarrisce nella folla Enrichetta; si rifugia allora nella chiesa di san Rocco e
nella preghiera per il ritrovamento della moglie avviene la definitiva rivelazione della fede. Nello stesso anno Enrichetta abiura la religione calvinista. Nella svolta spirituale dei
coniugi esercita molta influenza labate Eustachio Degola, di sensibilit giansenista. A
giugno la famiglia torna a Milano, dove trascorrer tutta la vita con lunghi soggiorni alla
villa di Brusuglio.

1811-1815

Muore alla nascita la secondogenita Luigia Maria Vittoria. Compone quattro Inni sacri e
le canzoni politiche Aprile 1814 e Il proclama di Rimini (incompleta). Nascono i figli Pietro
e Cristina.

I promessi sposi - Petrini 2011 De Agostini Scuola SpA - Novara

Autore e opera

La vita

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Autore e opera

I promessi sposi

1816-1819

Partecipa al dibattito culturale romantico dellepoca, entrando in rapporto di amicizia con


gli intellettuali Ermes Visconti, Giovanni Berchet, Federico Confalonieri e soprattutto
Tommaso Grossi. Scrive la tragedia Il conte di Carmagnola e Le osservazioni sulla morale cattolica, su invito dellabate Tosi, consigliere spirituale della famiglia. Nascono i figli
Sofia ed Enrico.

1820-1823

Intensa produzione saggistica e letteraria: la Lettre Monsieur Chauvet , la tragedia


Adelchi accompagnata dal saggio storico Discorso sopra alcuni punti della storia longobarda in Italia, le odi politiche Marzo 1821 e Il Cinque Maggio (in occasione della morte
di Napoleone), la lettera Sul romanticismo indirizzata a Cesare dAzeglio e linno sacro La
Pentecoste. Intanto, dallaprile 1821 al settembre 1823, scrive il romanzo Fermo e
Lucia, prima versione di quello che sar poi I promessi sposi, e ne inizia subito la revisione. Nascono le figlie Clara e Vittoria.

1824-1827

Manzoni lavora al romanzo, che uscir in prima edizione nel 1827, in tre tomi. Entra in
rapporto con il filosofo Antonio Rosmini e con lo scrittore Niccol Tommaseo. Da luglio a
ottobre del 1827 soggiorna con la famiglia a Firenze per la revisione linguistica del romanzo. Entra in contatto con il circolo culturale del gabinetto scientifico-letterario di
Viesseux. Conosce Giacomo Leopardi. Nasce il figlio Filippo.

1828-1836

Nel 1828 inizia la stesura del saggio Del romanzo storico. Continua a lavorare alla revisione del romanzo, che lo occuper fino al 1840. Nasce nel 30 lultima figlia, Matilde.
Nello stesso anno la figlia Giulia sposa Massimo dAzeglio. Nel 1833 inizia una lunga serie di lutti che segneranno la vita dellAutore: il giorno di Natale muore lamata
Enrichetta. Allavvenimento dedicher il frammento di inno sacro Il Natale del 1833
(composto nel 1835). Nel 1834 muore la figlia Giulia.

1837-1839

Nel gennaio 1837 si sposa con Teresa Borri, vedova del conte Stampa. Si intensifica il lavoro di revisione del romanzo.

1840-1842

Esce a dispense, con illustrazioni di Francesco Gonin, la seconda e definitiva edizione dei
Promessi sposi, che ha in appendice la Storia della colonna infame.

1843-1858

Molti altri lutti funestano la sua vita. Nel 1848, in occasione delle cinque giornate di
Milano, firma la petizione a Carlo Alberto per lintervento piemontese. Scrive il dialogo
Dellinvenzione, pubblica Del romanzo storico (1850) e ripubblica con significative aggiunte e modifiche le Osservazioni sulla morale cattolica (1855).

1859-1861

Sono gli anni dei riconoscimenti pubblici: nel 59 il re Vittorio Emanuele II gli assegna un vitalizio, il 29 febbraio 1860 nominato senatore e seguiranno altre onorificenze. Partecipa
alla seduta di proclamazione del Regno dItalia. Muore nel 1861 la seconda moglie.

1862-1872

Scrive il saggio incompiuto La rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana del
1859. Viene nominato presidente della commissione per lunificazione della lingua italiana, e alla questione linguistica dedica il suo impegno di studioso. Nel 65 vota per il trasferimento della capitale da Torino a Firenze.

1873

A marzo, uscendo dalla chiesa di San Fedele, cade e batte la testa contro uno scalino,
procurandosi un grave ematoma. Inizia una lunga agonia, che termina con la morte il 22
maggio. I funerali vengono celebrati in forma solenne il 29 maggio.

1874

Giuseppe Verdi compone alla sua memoria la Messa da requiem, eseguita in duomo nel
giorno del primo anniversario della sua morte.

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Lopera

La composizione
del romanzo

Copertina delledizione
Rechiedei, pubblicata
a Milano nel 1869.

Il primo romanzo
moderno italiano

Autore e opera

Lopera
La scrittura dei Promessi sposi occupa Manzoni per circa ventanni. Possiamo suddividere questa attivit di redazione in tre momenti.
La prima stesura viene eseguita nel biennio 1821-1823. Questa prima e consistente
bozza convenzionalmente nota con il titolo Fermo e Lucia (dal nome dei
protagonisti), e non venne pubblicata con lAutore in vita. Lopera, a parte
laspetto linguistico ancora molto influenzato dal francese, dalla lingua
lombarda e dalla lingua letteraria tradizionale, lascia insoddisfatto
Manzoni per la struttura a blocchi narrativi troppo separati fra loro, per
leccesso di parti romanzesche e di trattazioni storiche, per la sproporzione fra trama principale e digressioni, come quelle sulle vicende della monaca di Monza e dellinnominato, due veri e propri romanzi nel romanzo.
Nel 1827 il romanzo esce gi con il titolo I promessi sposi (edizione detta
ventisettana appunto dallanno di edizione): lAutore intervenuto a dare maggior coerenza, equilibrio e continuit allintreccio della storia, nellottica di una linearit di lettura per il pubblico e di un pi evidente messaggio poetico-ideologico.
Dal 1827 al 1842 Manzoni si dedica alla revisione definitiva del romanzo.
Limpianto strutturale e narrativo rimane quasi invariato, mentre lattenzione si concentra sullaspetto linguistico, nella direzione di una lingua
pi viva, attuale e unitaria. Il modello principale il fiorentino parlato
(Manzoni soggiorner alcuni mesi a Firenze per realizzare quella che definir risciacquatura in Arno della lingua del romanzo), ma in effetti si
tratter della ricerca e della realizzazione di un linguaggio in cui si possano riconoscere tutti gli Italiani o che almeno possa essere compreso dalla
pi ampia cerchia possibile di lettori nazionali. dunque ancora una intenzione divulgativa e pedagogica e una concezione realistica e impegnata della letteratura a ispirare lintervento dellAutore. Infatti, I promessi sposi diventeranno uno degli
strumenti principali di unificazione e riconoscimento linguistico-nazionale nellItalia unita
che uscir dal Risorgimento.
Il romanzo esce in questa stesura definitiva, a dispense, fra il 1840 e il 1842. ledizione detta quarantana.

Lopera di Manzoni costituisce anche il primo esempio di romanzo moderno della letteratura italiana. Ai tempi in cui venne scritto (fra il 1820 e il 1840) il genere romanzesco si era
gi diffuso in Inghilterra e in Francia. In questi paesi si era affermata la cultura della borghesia, e il romanzo era appunto il genere letterario che ne esprimeva i valori e la visione
della vita: lattenzione per la realt storica e sociale, la celebrazione della vita quotidiana,
lindagine obiettiva sul modo civile, la narrazione di vicende individuali, lo scopo educativo e
morale della letteratura, il gusto dellavventura e delle scoperte.
Il filosofo tedesco Friedrich Hegel defin il romanzo come moderna epopea borghese,
che sostituiva lantica epopea classica e cavalleresca, espressione della classe aristocratica.
In Italia la situazione era diversa. La cultura era ancora patrimonio dellaristocrazia, sociale o intellettuale che fosse, e si esprimeva essenzialmente nei generi classici, dellepica, della lirica, della tragedia (o, per laspetto polemico e comico, nei generi della satira e
della commedia).
Il romanzo era considerato un genere inferiore e imperfetto, destinato a un pubblico poco colto, adatto alle donne e ai giovinetti. Manzoni decise di scrivere un romanzo proprio perch si trattava di un genere popolare, libero da rigide regole e in grado dunque di
raggiungere il pi vasto pubblico borghese, cui lAutore mirava, data la sua concezione
educativa e morale della letteratura.

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I promessi sposi
Un romanzo
popolare

Pur tenendo conto che al tempo in cui scriveva il pubblico di lettori al quale si rivolgeva
era comunque ridotto, loperazione di Manzoni, come degli altri scrittori romantici suoi
contemporanei, intendeva sottrarre la letteratura al limitato ambito dellaristocrazia e
delle accademie intellettuali per divulgarla e diffonderla come attiva forza sociale e
morale.
Si potrebbe dire che il romanzo, come elemento di diffusione artistico-culturale, cominciava allora a occupare lo spazio e il significato che, dal Novecento e fino a oggi, avrebbe
occupato il cinema.
Lispirazione di Manzoni si basava su profonde motivazioni di poetica e di morale, nella
celebre definizione da lui data della letteratura, che deve avere il vero per oggetto, lutile per scopo, linteressante per mezzo. Si tratta dunque di una letteratura impegnata
per la comune e sociale utilit, moralmente indirizzata alla verit e che per sua natura
deve cercare la massima diffusione, al fine di svolgere a pieno il suo compito educativo.
Da qui deriva anche il suo carattere di democraticit, cos come democratica, fortemente innovativa e da molti giudicata scandalosa risult presso i contemporanei la
scelta di porre, come protagonisti di unopera letteraria seria, dei personaggi umili e popolari come i due fidanzati Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. Il romanzo era sicuramente il genere che permetteva pi di ogni altro di dare voce a queste esigenze.

Un romanzo
storico e realista

Limpegno per il vero alla base di tutta lopera, che viene subito classificata (anche dallo stesso Autore) nella categoria del romanzo storico, sottogenere reso famoso proprio in
quegli anni dallo scozzese Walter Scott, autore del celebre Ivanhoe (1820), cui lo stesso
Manzoni si rifece, sia pur criticandolo.
La vicenda dei Promessi sposi collocata allinterno di una ben precisa e circostanziata realt storica, quella della Lombardia dei primi decenni del secolo XVII (molti critici affermano

Levoluzione di un genere letterario

Autore e opera

Con il termine romanzo si intende una narrazione scritta in prosa, con una trama assai complessa caratterizzata
da un numero alto di personaggi e costruita generalmente secondo uno schema che parte da una situazione iniziale
di conflitto e, tramite molte vicende, si conclude in maniera positiva oppure negativa.
Le origini di questo genere letterario si possono far risalire addirittura alle letterature orientali e al periodo ellenistico
(successivo alla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C.), ma il suo sviluppo avviene nel Medioevo, dapprima in
Francia e poi nel resto dEuropa, ispirandosi soprattutto ai temi dellavventura e degli amori dei cavalieri come
possiamo leggere nelle opere del maggiore romanziere medievale Chrtien de Troyes (il Tristan e il Lancelot, in
particolare).
del Cinquecento la grande epopea di Gargantua e Pantagruel di Franois Rabelais, originalissimo intreccio di
narrazione comico-fantastica e di vivace realismo descrittivo.
Una tappa fondamentale nellevoluzione del romanzo il romanzo picaresco, nato in Spagna a partire dal secolo XVI,
incentrato sulle avventure di personaggi di infima condizione sociale alle prese con le durezze del vivere quotidiano,
simpatici e astuti, detti appunto picari. Nel Seicento spagnolo si distingue Miguel de Cervantes con il romanzo Don
Chisciotte, considerato il primo romanzo moderno europeo perch con la sua ironia pone fine alla tradizione dei
libri di cavalleria e sancisce il definitivo tramonto della nobile tradizione epica.
Il romanzo del Settecento insiste nellindagine della societ contemporanea e, spesso con gli strumenti dellironia e
della satira, si propone lintento di diffondere le idee della nuova classe borghese che si stanno imponendo. Vanno
ricordate in tal senso le opere pi importanti di autori come Samuel Richardson (Pamela), Daniel Defoe (Robinson
Crusoe), Jonathan Swift (I viaggi di Gulliver), Henry Fielding (Tom Jones), Jean-Jacques Rousseau (La nuova Eloisa),
Voltaire (Candido o lottimismo), Johann Wolfgang Goethe (Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister).
Verso la met del secolo XVIII si diffonde il cosiddetto romanzo gotico; caratterizzato da scene di terrore e da
vicende lugubri, ambientato in un Medioevo tetro e sinistro, mette in contrapposizione personaggi malvagi e
tenebrosi con eroine inermi e innocenti. Questo genere fu inaugurato da Horace Walpole con Il castello di Otranto,
cui seguirono molte altre opere: le pi celebri restano Il monaco di Matthew Gregory Lewis e I misteri di Udolfo di
Anna Radcliffe.

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Lopera

Autore e opera

che proprio quel secolo sia il vero protagonista del romanzo), sotto la dominazione spagnola, e lAutore fa questo perch convinto che unopera darte, per essere utile e interessante, debba essere credibile, verosimile e quindi parlare di cose vere, di cose accadute o
che potrebbero essere accadute davvero; e a questo contribuisce anche la presenza attiva
di numerosi personaggi storici, cio di figure realmente esistite (il cardinale Federigo
Borromeo, la monaca di Monza, linnominato, ecc.).
Ma il concetto di Storia proposto nel romanzo diverso da quello tradizionale che parla
soltanto dei grandi avvenimenti e dei grandi personaggi, ignorando il rapporto esistente
fra questi e la vita degli altri uomini. Il Manzoni entra in esplicita polemica con questa visione anche allinterno del romanzo e sostiene che compito della letteratura, e quindi del
romanzo, mostrare e affermare la presenza e limportanza di tutto il popolo nelle vicende di una societ; e lo fa dimostrando come i fatti della politica si ripercuotano sulla vita
di ognuno, la condizionino e ne vengano a loro volta determinati.
Lattenzione alla Storia, e al suo rapporto con la letteratura, spesso oggetto dichiarato
del discorso narrativo, come nei capitoli dedicati allesposizione di precisi avvenimenti
quali la carestia, la calata dei lanzichenecchi, la peste, e sempre si interseca con le vicende dei personaggi. Resta comunque costante sullo sfondo, pronta ad assumere un
ruolo di rilievo, la guerra che caratterizza quegli anni e quei territori.
Lattenzione al vero non si esaurisce per nella dimensione storica dellambientazione.
costante nellopera il realismo, la volont cio di descrivere e rappresentare la realt nella sua evidenza e concretezza oggettiva, senza deformazioni liriche, estetizzanti o ideologiche.
Il realismo evidente nella ricostruzione concreta di oggetti e di ambienti, nellattenzione
alla psicologia e alla gestualit dei personaggi, nella discussione dei particolari materiali
e della quotidianit delle situazioni, ma anche nellequilibrio dei sentimenti, nel buonsenso e nella misura degli interventi, e delle riflessioni con cui il narratore-autore accompagna puntualmente il racconto.
Si tratta di un realismo particolarmente significativo anche nelle scelte stilistiche e linguistiche: lAutore adatta i registri espressivi alle situazioni, alle tematiche e ai personaggi
che di volta in volta entrano in scena, mantenendo comunque sempre un codice di comunicazione accessibile al pubblico borghese cui il romanzo rivolto.

Antica veduta di Lecco


con le mura e la torre
viscontea, XVII secolo.

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Autore e opera

I promessi sposi

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Un romanzo
religioso

C stato, soprattutto negli anni passati, chi ha definito I promessi sposi come il romanzo della Provvidenza. Oggi sono state rivolte molte critiche e sono stati individuati
molti limiti e molte eccezioni a tale interpretazione. comunque indubbio che lopera
abbia una forte componente religiosa e anche tutto quanto abbiamo fin qui detto sulla
Storia e sul Vero dovr essere precisato alla luce della fede cattolica dellAutore: il Vero,
sia quello quotidiano sia quello storico e quello morale, implica la presenza e lintervento del Divino nelle vicende umane, anche se seguendo vie che spesso restano misteriose. La parola Provvidenza una delle parole-chiave del romanzo, da intendere per come una fiducia in Dio e nella sua Grazia, un invito ad affidarsi alla Fede e agli insegnamenti cristiani di fronte alle avversit della vita: una delle facolt singolari e incomunicabili della religione cristiana, il poter indirizzare e consolare chiunque, in qualsivoglia
congiuntura, a qualsivoglia termine, ricorra ad essa (cap. X, rr. 451-453).
Cos lAutore afferma a proposito della vicenda di Gertrude, la monaca di Monza. E nella
morale conclusiva del romanzo, dove leggiamo che Renzo e Lucia conclusero che i guai
vengono bens spesso, perch ci si dato cagione; ma che la condotta pi cauta e pi
innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa,
la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore (cap. XXXVIII, rr. 489492). In questo senso si pu e si deve affermare che la Fede e la Provvidenza costituiscono davvero un tema, un messaggio che caratterizza fortemente lopera come romanzo religioso.

Gli oppressi
e gli oppressori

Il romanzo sicuramente una storia di violenza e ingiustizia, subita da persone semplici,


umili e deboli da parte di uomini potenti.
una vicenda privata: Renzo e Lucia, due giovani contadini, vedono i loro onesti desideri
e sentimenti violentati dalla prepotenza del nobile don Rodrigo. Al loro contrasto partecipano le altre figure del romanzo, aiutanti delle rispettive parti, che vanno a comporre il
gruppo degli oppressi e quello degli oppressori.
una vicenda sociale e storica: le disavventure dei promessi sposi rispecchiano i rapporti di forza e di ingiustizia fra le classi sociali, con la prevaricazione dei potenti sui deboli; e questa situazione concretamente calata nella realt storica della Lombardia del
Seicento, nella quale lAutore individua in modo esemplare tutti i vizi della corruzione,
dellillegalit, dellignoranza, della violenza, dellinadeguatezza politica.
Ma si tratta anche, e soprattutto, di una vicenda morale ed esistenziale. Attraverso la storia privata di Renzo e Lucia, e attraverso la concreta realt storica del tempo, lAutore
vuole illustrare una condizione eterna delluomo, che si trova costantemente di fronte allo scontro fra il bene e il male, dentro e fuori di s; e non sempre si tratta solo di una
scelta, perch spesso sono gli altri o le situazioni a decidere e a creare condizioni di dolore e ingiustizia e che possono indurre al pessimismo o almeno a uno stato di perplessit e incapacit di giudizio sulla storia.
A questa tentazione di pessimismo, che percorre comunque sempre le opere di
Manzoni, si contrappongono per la fiducia nella possibilit reale e razionale di intervenire a modificare e migliorare la storia e soprattutto labbandono sereno alla Fede, a un
principio di Bene superiore che in modo imperscrutabile restituisce un senso alla vita e
trionfa sul Male.

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La struttura del romanzo

Fabula e intreccio

La narrazione si sviluppa con una fondamentale linearit logico-cronologica. Lintreccio


si discosta poco dalla fabula e solo quando reso necessario dalla trama. Si tratta per di
casi significativi tanto dal punto di vista narrativo quanto da quello del messaggio, che
influiscono anche sul ritmo narrativo: per esempio, quando il narratore deve seguire le
situazioni parallele dei protagonisti Renzo e Lucia, o riferire le biografie di alcuni protagonisti, quali fra Cristoforo, la monaca di Monza e il cardinale Federigo Borromeo (sono
questi ultimi i casi pi frequenti ed evidenti di analessi nel romanzo), o ancora esporre
complesse realt storico-sociali (la carestia, la guerra, la peste).

La posizione
dellautorenarratore

Per raccontare la vicenda, lAutore si affida fondamentalmente alla voce di un narratore


esterno (eterodiegetico) e onnisciente, che partecipa allazione: fin dallinizio conosce
tutto della storia (anche i pensieri e le emozioni dei personaggi), vede e giudica intervenendo con commenti, spiegazioni, riflessioni e avanza in primo piano per interloquire con
il pubblico di lettori (coinvolgendoli cos nella narrazione). dunque un regista del racconto che si identifica quasi con lAutore stesso e che nel presentare personaggi e situazioni esprime la propria opinione molto spesso con la modalit dellironia. proprio lironia a conferire quel tono di buonsenso, di equilibrio che caratterizza tutto il romanzo.
Accanto a questo narratore onnisciente, lAutore pone a volte altre voci narranti di secondo grado; il pi riconoscibile lanonimo, lipotetico autore del manoscritto secentesco da cui il narratore afferma di aver tratto la storia per riscriverla in lingua moderna.
Cos pure la focalizzazione zero, prevalente nellopera, si arricchisce in determinati momenti del punto di vista di altri personaggi, anche minori, che contribuiscono a rendere
pi completa, credibile e realistica la situazione narrata.

Il tempo della
storia e il tempo
del discorso

Lo svolgimento del romanzo si articola nellarco di due anni (solo nelle ultimissime pagine la narrazione si estende ad alcuni anni successivi, ma in forma generica e ininfluente). La scena si apre allinizio del novembre 1628 e si conclude nellautunno del 1630.
Sono gli anni della dominazione spagnola nello Stato di Milano, teatro delle nostre avventure e della guerra dei Trentanni. Da questa situazione derivano direttamente i tre
grandi flagelli protagonisti nellopera, cio la carestia, la calata dei lanzichenecchi e
lepidemia di peste bubbonica: sono questi gli avvenimenti che coinvolgono direttamente
e determinano le avventure e disavventure private dei personaggi.
La durata del tempo della storia si differenzia significativamente da quella del tempo del
discorso, come risulta dallo schema dello svolgimento della vicenda:
7 novembre-10 novembre 1627: capitoli I-VIII
11 novembre-13 novembre 1627: capitoli IX-XVII
13 novembre-dicembre 1627: capitoli XVIII-XXVI
dicembre 1628-autunno 1629: capitoli XXVII-XXIX
settembre 1629: capitolo XXX
autunno 1629-luglio 1630: capitoli XXXI-XXXII
fine agosto 1630: capitolo capitoli XXXIII-XXXVI
fine agosto-ottobre 1630: capitolo XXXVII
ottobre 1630-anni successivi: capitolo XXXVIII

Autore e opera

La struttura del romanzo

Lattenzione dellAutore si concentra su determinati momenti, situazioni e personaggi facendo ricorso a tutte le varie tipologie di sequenze (narrative, dialogiche, espositive, descrittive, ecc.) e determinando un ritmo narrativo di rallentamenti e accelerazioni.

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La vicenda
Lintreccio del romanzo
I promessi sposi il romanzo pi celebre della nostra letteratura e il capolavoro italiano
del Romanticismo, il movimento culturale che ha caratterizzato la storia, il pensiero e le
arti dellOttocento in Europa.
Per entrare in questo complesso universo del romanzo di Alessandro Manzoni, occorrono strumenti e sussidi che aiutino a comprendere limportanza delle innovazioni apportate dallo scrittore milanese, considerato il padre del romanzo moderno in Italia.
In questa parte introduttiva sono forniti alcuni di questi strumenti.
Con un ampio ricorso alle illustrazioni, viene presentata una prima sintesi (divisa per macrosequenze) della vicenda; seguono una carrellata dei protagonisti, visti dal pi celebre
illustratore manzoniano, Francesco Gonin, e uno sguardo al contesto storico (lItalia del
Seicento sotto la dominazione spagnola) e ai luoghi in cui ambientata la vicenda.

Capitoli I-VIII

Sera del 7 novembre 1628. Don Abbondio, anziano parroco di un paesino vicino a Lecco
sul lago di Como, sta tornando a casa quando viene fermato da due bravi, uomini di
malaffare al servizio di don Rodrigo, prepotente signorotto del luogo. I due malviventi gli
intimano di non celebrare il matrimonio fra due giovani del luogo, Lucia Mondella e
Renzo Tramaglino, pena la morte: il loro padrone si infatti incapricciato della ragazza e
ha scommesso con il cugino di riuscire a sedurla.
Il pavido curato accondiscende e cominciano cos le disavventure dei promessi sposi,
che tentano di ottenere giustizia e trovare una soluzione al loro problema: prima per via
legale da Azzecca-garbugli, un avvocato, tipico rappresentante della corrotta societ del
tempo che chiude loro ogni strada, poi con laiuto di fra Cristoforo, un religioso di alta e
attiva virt cristiana al servizio degli umili, che sar sempre il loro pi valido alleato: tutto
inutile.
Renzo e Lucia decidono allora di ricorrere a un sotterfugio, cio a un matrimonio a sorpresa carpito con linganno di fronte a don Abbondio.
Per una malaugurata coincidenza, la stessa notte in cui i due giovani si recano dal prete
per mettere in atto il loro piano, don Rodrigo manda a casa di Lucia i suoi bravi per rapire
la ragazza. Entrambi i loschi progetti falliscono, ma i promessi sposi, insieme ad Agnese,
la madre di Lucia, sono costretti a lasciare il paese: fra Cristoforo organizza per loro una
fuga notturna e i loro futuri rifugi.

Capitoli IX-X

I tre fuggitivi allalba giungono a Monza e qui devono separarsi: Renzo si avvia verso
Milano, dove lo ha indirizzato padre Cristoforo con una lettera di presentazione presso
un convento di cappuccini.

I promessi sposi lasciano il


paese, su consiglio di padre
Cristoforo (Luigi Bianchi).

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Lintreccio del romanzo

Capitoli XI-XVII

Renzo arriva a Milano. Una serie di coincidenze lo tengono lontano dal convento e il
giovane si trova coinvolto nella sommossa che agita in quei giorni la citt. La carestia
che si sta diffondendo su tutto il territorio ha infatti provocato un rialzo del prezzo del
pane, esasperando la popolazione che reagisce con violenza. Renzo assiste dapprima al
saccheggio di un forno della zona, poi si lascia trascinare e da spettatore diventa
protagonista di altri momenti del tumulto. Per un susseguirsi di equivoci, ingenuit e
inganni viene scambiato per uno dei capi della rivolta. Calata la sera, cerca unosteria
per rifocillarsi e dormire, ma eccede nel vino e si ubriaca. Tradito da una spia, il giorno
dopo viene arrestato. Con laiuto della folla riesce per subito a liberarsi degli sbirri e
inizia per lui una fuga angosciosa, a piedi, per arrivare al confine e mettersi in salvo nel
territorio della Repubblica di Venezia. Riesce infine a raggiungere il paese, vicino a
Bergamo, dove vive il cugino Bortolo che gli offre ospitalit e lavoro.

Capitoli XVIII-XXIV

Don Rodrigo intanto riprende le sue trame per rapire Lucia dal convento. La difficolt
dellimpresa lo induce a chiedere laiuto di un potente alleato, un famoso ed efferato
bandito indicato nel romanzo con lappellativo di innominato. Si tratta di un uomo dalla
personalit superiore, di nobili origini, che si costruito una specie di stato personale in
una valle impervia e inospitale: da qui mette in esecuzione i sui crudeli misfatti,
circondato da un nutrito esercito di bravi. Linnominato accetta lincarico di don Rodrigo,
ma il suo animo agitato da un insolito turbamento e da una dolorosa insofferenza per
la propria vita di violenza.
Il rapimento di Lucia avviene con la connivenza della monaca di Monza. La giovane viene
portata al castello e chiusa in una stanza, in attesa di essere consegnata il giorno dopo a
don Rodrigo, ma nella notte accadono due fatti decisivi. Lucia, terrorizzata, trova consolazione nella preghiera e fa voto di castit alla Madonna in cambio della salvezza.
Linnominato trascorre invece la pi drammatica delle veglie, con lesplosione di una
profonda crisi di coscienza che lascia trapelare lurgenza di valori morali e religiosi.

La vicenda

Lucia e la madre trovano ricovero a Monza presso un convento di monache di clausura,


sotto la protezione della monaca di Monza, di cui Manzoni racconta la drammatica storia. Destinata al convento dal padre, preoccupato di non dividere le propriet di famiglia
tra i figli, alla fine cede alle prepotenze e accetta di abbracciare la vita religiosa.
Capricciosa e imprevedibile si macchier addirittura di un terribile delitto. Attratta dalla
vicenda di Lucia, decide di accoglierla in convento.

I bravi dellinnominato
rapiscono Lucia
(Gallo Gallina).
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I promessi sposi
Lucia chiede piet
allinnominato
(Aurelio Craffonara).

La vicenda

La mattina successiva il bandito si reca al paese a fondo valle dove in visita pastorale
Federigo Borromeo, cardinale di Milano famoso per la sua santit di vita: in un incontro
di alta tensione emotiva si concretizza il miracolo della conversione dellinnominato.
Come primo atto della sua nuova vita, egli libera Lucia, che si riunisce cos alla madre
nella casa del sarto del paese, dove rester ospite per alcuni giorni.

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Capitoli XXV-XXX

Gli eventi straordinari modificano profondamente la vicenda. Don Rodrigo si vede


obbligato a rinunciare al suo piano e Lucia, con la protezione diretta del cardinale, trova
sicura ospitalit e rifugio presso una famiglia patrizia milanese: nel separarsi dalla madre
la giovane le rivela la questione del voto, incaricandola di avvertirne Renzo e di invitarlo
a mettersi il cuore in pace.
Agnese riesce a stabilire un difficile rapporto epistolare con Renzo, che si ribella alle
confuse comunicazioni ricevute e fa poi perdere le proprie tracce.
Da questo momento le vicende dei protagonisti restano separate e sullo sfondo e la situazione si protrae senza significativi mutamenti per quasi due anni. In questo frattempo,
due tragici flagelli naturali e storici sconvolgono la realt sociale, portando devastazioni e
morte: la carestia e la guerra, con la calata delle truppe imperiali.

Capitoli XXXI-XXXVI

Il passaggio delle famigerate truppe dei lanzichenecchi provoca il terzo e pi drammatico


dei flagelli: lepidemia di peste bubbonica.
In pochi mesi, Milano e tutto il suo territorio sono travolti dal contagio e si presentano come un desolante panorama di malattia, dolore e morte. Anche don Rodrigo si ammala e
viene condotto moribondo al lazzaretto di Milano, dove si concentrano migliaia di appestati.
in questo frangente che Renzo decide di approfittare della situazione di anarchia per
rientrare nel Milanese e per cercare Lucia: anche lui ha avuto la peste, ma guarito e
quindi ne immune. Dopo una veloce visita al paese, si reca a Milano. Attraversa una
citt ridotta a un unico spettacolo di degradazione e sofferenza, riuscendo a sapere che
Lucia stata portata al lazzaretto, colpita dal contagio.
Con sempre maggior ansia, Renzo vi si reca e, mentre si aggira fra le baracche, incontra
fra Cristoforo che si dedica alla cura dei malati, ma che porta lui stesso in viso i segni ormai avanzati della malattia. Questi gli mostra don Rodrigo moribondo e poi gli fornisce
indicazioni per andare in cerca di Lucia, di cui egli stesso non sa pi nulla da molto tem-

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Lintreccio del romanzo

La vicenda

La peste non risparmia


nessuno, neppure i bambini
(Gaetano Dura).

po. Il giovane riesce infine a trovare la fidanzata, ormai in via di guarigione, ma questa lo
respinge addolorata per via del voto alla Madonna. Interviene allora fra Cristoforo che la
scioglie dal voto.
Renzo e Lucia, nuovamente promessi sposi, si congedano con laccordo di ritrovarsi al
paese non appena la giovane abbia trascorso in quarantena la convalescenza. Quella
stessa sera Renzo si allontana dal lazzaretto e si avvia al paese.

Capitoli
XXXVII-XXXVIII

In attesa del ritorno di Lucia e del matrimonio, Renzo organizza la loro vita futura. Si
riunisce al paese con Agnese e predispone casa e lavoro presso il cugino Bortolo, nel
Bergamasco, dove ha intenzione di trasferirsi.
Finalmente Lucia torna, il matrimonio viene celebrato dallo stesso don Abbondio e i due
sposi si trasferiscono nella loro nuova patria: incontreranno ancora qualche difficolt, ma
alla fine riusciranno a condurre una vita serena, allietata dai figli e consolata dalla fede.

Don Abbondio celebra


le nozze di Renzo e Lucia
(Giovanni Battista Grasselli).
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