Vous êtes sur la page 1sur 2

Dal 1 gennaio la banca in difficolt potr

attingere (in casi estremi) dal conto corrente.


Come tutelarsi
di Vito LopsCronologia articolo22 ottobre 2015Commenti (20)
In questo articolo
Argomenti: Brrd | Consiglio dei Ministri | Giuseppe Vegas | Consob | Depositi bancari
Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo stato pubblicato il 22 ottobre 2015 alle ore 12:12.


L'ultima modifica del 22 ottobre 2015 alle ore 13:58.

A partire dal 1 gennaio 2016, anche in Italia sar applicata la direttiva Brrd
(Bank recovery and resolution directive). la direttiva europea del cosidetto
bail-in che cambia radicalmente il paradigma del correntista bancario che, in
caso di difficolt finanziarie dellistituto, pu diventare compartecipe delle
perdite. Prima di questa direttiva la prassi ha portato a utilizzare il
meccanismo del bail-out. In caso di salvataggio di una banca sono intervenuti
gli Stati e quindi indirettamente tutti i contribuenti (che hanno pagato
attraverso laumento delle tasse il surplus di deficit necessario per salvare
listituto). Questo ha contribuito, ad esempio, a far aumentare tra il 2008 e il
2012 il debito/Pil dellEurozona oltre l80 per cento.
Adesso lEurozona, tramite la nuova direttiva, intende cambiare modus
operandi: se una o pi banche sono in difficolt non sono gli Stati a doverle
salvare (e quindi in via indiretta i contribuenti attraverso pi tasse) ma

direttamente chi ha un rapporto con quellistituto e cio azionisti,


obbligazionisti e correntisti.

Ovviamente si tratta di casi estremi, ma meglio fare chiarezza riassumendo


i contenuti della riforma che ancora in corso di approvazione e pertanto
potrebbe essere soggetta a delle limature. Il testo del decreto stato
approvato dal Consiglio dei ministri il 10 settembre e ora tornato alle
Camere. Lo stesso Giuseppe Vegas, presidente della Consob, ha detto che il
testo da rivedere sul punto della trasparenza.
bene precisare che i correntisti non saranno i primi della lista a finire nella
ruota delleventuale piano di salvataggio dellistituto. In prima linea ci sono gli
azionisti, cio coloro che hanno comprato azioni della banca e che le
detengono in portafoglio. Se lintervento ai danni degli azionisti non
bastasse a rimettere in sesto i conti si passa agli obbligazionisti, a coloro che
hanno in portafoglio obbligazioni emesse dallo stesso istituto. E qui c
unulteriore distinzione: vengono prima i possessori di obbligazioni
subordinate (una categoria di bond pi rischiosa) e poi i possessori di
obbligazioni (sempre emesse dalla stessa banca in difficolt) della categoria
senior (un po meno rischiosa). Se questi interventi non dovessero bastare,
solo allora si potr intervenire sulla liquidit disponibile in conto corrente. Ma
solo per la parte che eccede i 100mila euro.
Fino a 100mila euro c infatti la garanzia dal fondo di tutela dei depositi
interbancari. utile sapere che la copertura del fondo di tutela opera per
correntista e per istituto. Questo significa che, nel caso di un conto
cointestato tra marito e moglie, l'assicurazione copre fino a 200mila euro,
mentre se il risparmiatore possiede una pluralit di conti presso la stessa
banca il risarcimento massimo ottenibile sempre di 100mila euro.
Se invece un correntista ha pi conti presso diverse banche, rischia solo per
la somma eccedente i 100mila euro del conto della banca in difficolt. La
liquidit presso unaltra banca presso cui ha il conto e che non difficolt non
viene ovviamente toccata.
Unaltra importante precisazione: i titoli finanziari e i prodotti di investimento e
non legati alla banca in difficolt ma posseduti nel deposito titoli della stessa
banca non rientrano nel piano di salvataggio e non vengono toccati, perch in
quel caso la banca in difficolt offre solo la funzione di custodia titoli.

Vous aimerez peut-être aussi