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AL SIGNOR PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

INTERPELLANZA A RISPOSTA ORALE

L'Aquila, l 17 novembre 2015

Oggetto : Le misurazioni quantitative del ciclo dell'acqua - Piano di Adattamento ai


Cambiamenti Climatici (PACC).
Il sottoscritto consigliere regionale
Premesso che:

la destabilizzazione del sistema climatico a livello globale del pianeta terra oramai cosa
assodata dagli scienziati e non c' pi alcuno che lo metta in discussione. Infatti, riconosciuta
da tutti la realt della grande concentrazione in aria dell'anidrite carbonica, gas che agisce sul
fenomeno dell'effetto serra, che all'inizio dell'era industriale era di circa 270 parti per milione
(vale a dire grammi in un chilo) ed oggi arrivata, a causa delle combustioni, a circa 400 parti
per milione. Ne sono una testimonianza le misure effettuate dagli scienziati di tutto il mondo e
raccolte dagli 859 scienziati dell'International Panel on Climate Change (IPCC) che attestano
come il pianeta si sia riscaldato mediamente di un grado. Attraverso i modelli matematici
previsionali gli stessi avvertono che se non si ridurranno drasticamente le emissioni di gas serra, tra due o al massimo tre decenni il riscaldamento globale superer i 2C e allora l'intero
sistema climatico andr fuori controllo e non vi sar pi possibilit di porre rimedio alle
conseguenze;

l'innalzamento della temperatura di 2C, in particolare sull'acqua, quale sostanza che in


assoluto pu immagazzinare tantissima energia aumentando di poco la propria temperatura,
corrisponde, su scala globale, ad una quantit veramente enorme di energia accumulata
(stimata attorno a 17.1022 J.). Se paragonassimo tale energia accumulata negli oceani al
fabbisogno elettrico lordo Italiano (stimato attorno a 342 TWh da Terna nel 2012), secondo
IPCC, basterebbe a coprirne il fabbisogno per 138 mila anni. Pi l'energia accumulata
maggiore e maggiore sar l'evaporazione prodotta, con la conseguenza di precipitazioni di
eccezionale e spesso di inaudita intensit, giornalisticamente definite "bombe d'acqua";

Considerato che:

L'Italia, nel caso specifico, l'Abruzzo oramai flagellata periodicamente da tali eventi, basti
ricordare i grandi allagamenti nel Teramano (con epicentro a Tortoreto) nel 2007 o le piene e
allagamenti nel 2011. Il fiume Pescara solo nel 2013 ha avuto due piene eccezionali, una nel
mese di novembre e l'altra nel mese di dicembre. Nel 2014 le piogge e una neve acquosa
abbondante ha provocato oltre 400 frane di rilevanti dimensioni. Un'intera frazione di Civitella
Casanova e parte di frazioni di Villa Celiera in Provincia di Pescara sono state abbandonate a
causa del cedimento delle abitazioni dovuto alle frane. Anche i danni riportati in localit
Canistro sono risultati ingenti, stimati in oltre 10 milioni di euro, senza considerare i danni ai
privati. Nell'anno in corso, sono finiti sotto il fango i Comuni di Canistro, Civitella Valle Roveto,
San Vincenzo Valle Roveto, Balsorano, Morino, Capistrello, Luco dei Marsi, Tagliacozzo, Sante
Marie, Celano, Pescina, Ovindoli e Avezzano;

il fenomeno dovuto all'intensit delle piogge stato inasprito maggiormente dalla vera e
propria aggressione svolta nei confronti dei fiumi dalle costruzioni edilizie realizzate negli ultimi
decenni. Basti pensare che spesso sono state realizzate colate di cemento sulle sponde dei
fiumi o in altri casi i fiumi sono stati rinchiusi in scatole di cemento per realizzarvi sopra strade
e parcheggi. In altri casi sono state ridotte o eliminate completamente le fasce di vegetazione
lungo le sponde dei fiumi, strumento di azione regimante e di stabilizzazione delle rive;

gli scienziati hanno calcolato che se prendessimo da subito tutti i necessari provvedimenti per
ridurre significativamente le emissioni di gas serra, il sistema climatico reagirebbe lentamente
ed i primi risultati concreti li avremmo fra circa 100 anni;

quindi, appare urgente adottare provvedimenti per realizzare opere di adattamento dei territori
alle conseguenze dei mutamenti climatici, cos come dettato dalla stessa Unione Europea, la
quale ha stanziato cospicue risorse in tal senso, per costruire o rinforzare ed alzare gli argini
dei fiumi, ampliare la luce ponti e consolidarli, per stabilizzare i versanti franosi, governare le
acque di ruscellamento che innescano i fenomeni erosivi, ecc;

la Regione Abruzzo, con Deliberazione di Giunta regionale 29 aprile 2015, n. 308, ha attivato la
fase di elaborazione e redazione del Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PACC),
anche al fine di partecipare al bando LIFE 2015, per accedere ai fondi europei, per prevedere
misure specifiche per dare risposta ai cambiamenti climatici: LIFE Climate Change Mitigation Climate Change Adaption;

per redigere un buon Piano occorrono dati di base, altrimenti si corre il rischio concreto di
imboccare percorsi sbagliati, privi di efficacia e di male utilizzare fondi pubblici, ottenendo
spesso risultati opposti a quelli preventivati. Inoltre, i Piani, in particolare quelli attinenti
l'ambiente, devono essere monitorati nel corso della loro applicazione, al fine di verificarne
l'effettiva efficacia ed eventualmente in caso di bisogno apportare i necessari cambiamenti
correttivi. La base conoscitiva, quindi, deve continuare ad esistere e non si esaurisce con
l'adozione del Piano;

tra i dati di base, per il Piano di che trattasi, troviamo di particolare importanza quelle inerenti
la quantit, la distribuzione e l'intensit delle piogge, le disposizioni nevose, le portate idriche
dei fiumi, degli affluenti e torrenti effettuate attraverso gli strumenti dei pluviometri e
nivometri. In pratica, attraverso tali misurazioni, possibile monitorare per ogni bacino
idrografico quanta acqua piovana viene scaricata, con quale intensit, in quali periodi e quanta
ne scorre nei nostri fiumi, in sostanza si parla del cosiddetto "bilancio idrologico". Quest'ultimo,
in sostanza, consente di poter conoscere qual il "capitale acqua" disponibile, quanta ne pu
essere impiegata in agricoltura, per gli acquedotti, in industria e quanta se ne deve garantire
alla natura per il Deflusso Minimo Vitale. Altres, tali dati consentono di calcolare il massimo
delle piene possibili sopportabili, i tempi di ritorno degli eventi atmosferici eccezionali e di
conseguenza poter regolare la costruzione dei ponti, delle strade, delle ferrovie, la
manutenzione degli alvei e la redazione dei Piani Regolatori Generali territoriali, onde evitare la
realizzazione di costruzioni nei luoghi inondabili dalle piene ricorrenti;

in dettaglio attraverso le misure quantitative sul ciclo dell'acqua si consente di:


1) misurare annualmente la disponibilit del capitale naturale "acqua" nella Regione;
2) misurare e prevedere, sulla base delle serie storiche di dati, l'entit, la distribuzione, la
frequenza e l'intensit delle piogge e seguirne l'evoluzione;
3) poter pianificare le destinazioni d'uso delle acque;

4) misurare l'inquinamento in termini di massa complessiva;


5) determinare adeguati livelli di DMV (Deflusso Minimo Vitale) per la sopravvivenza ecologica
dei corsi d'acqua perch possano continuare a svolgere le loro funzioni naturali di
depurazione e di promozione e mantenimento della qualit delle risorse idriche;
6) valutare le capacit di diluizione e, in generale, ricettive degli scarichi idrici nei nostri corsi
d'acqua;
7) poter razionalizzare i prelievi di acqua (destinata al consumo umano, all'industria o
all'agricoltura);
8) poter elaborare studi d'impatto ambientale, esprimere pareri su progetti di opere idrauliche,
infrastrutture idroelettriche e altre opere simili soggette a V.I.A., sui piani e programmi
soggetti a V.A.S.;
9) valutare l'entit delle piene fluviali, le loro conseguenze sull'ambiente, la probabilit dei
tempi di ritorno e prevenirne gli effetti;
10) pianificare l'uso del suolo per la difesa delle popolazioni dalle frane e dalle alluvioni;
11) valutare i cambiamenti climatici in corso anche per elaborare piani, in maniera
documentata, di strategie di adattamento e misure di Protezione Civile;

la rilevazione dei dati inerenti le piogge e i fiumi, sopra descritte, all'inizio, dopo la prima
guerra mondiale, veniva svolta dal Servizio Idrografico Nazionale, in seguito nel 1918 vennero
affidate a Sezioni autonome dei Geni Civili nell'ambito del Ministero dei Lavori Pubblici.
Attualmente, attraverso diversi passaggi legislativi, avviati con la Legge 18 maggio 1989, n.
183 e culminati con il DPCM 24 luglio 2002, tale servizio stato affidato alle Regioni e nel caso
specifico per la Regione Abruzzo stata incaricata prima la Direzione OO.PP. e Protezione
Civile attraverso gli Uffici periferici del Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali - Servizio
Idrografico e Mareografico in seguito passata alla struttura del Dipartimento delle Opere
Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali;

nello specifico, la situazione inerente le rilevazione della quantit, della distribuzione e


dell'intensit delle piogge, delle disposizioni nevose, delle portate idriche dei fiumi, degli
affluenti e dei torrenti effettuate attraverso gli strumenti dei pluviometri e nivometri, nella
Regione Abruzzo pu essere cos riassunta:
1) le misure sistematiche sembrerebbero essere state effettuate fino all'anno 2004;
2) negli anni dal 2004 al 2007 la maggior parte delle stazioni di misura sembrerebbero essere
state disattivate;
3) negli anni 2007 - 2008 le misure sembrerebbero essere state affidate a titolo oneroso dalla
Regione Abruzzo alla Societ Abruzzo Engineering S.p.A., misure che ad oggi risulterebbero
irreperibili;
4) dall'anno 2009 ad oggi le misurazioni, gran parte pare disattivate, sembrerebbero essere
state effettuate in maniera sporadiche, limitate alle sole aste fluviali principali,
generalmente limitate ad una per stagione;
5) allo stato attuale sembrerebbero essere stati dismessi tutti i pluviometri situati in luoghi
privati, lasciando solo quelli situati in luoghi pubblici;

la situazione attuale in tema di rilevazione dei dati sulle piogge e sui fiumi nella Regione
Abruzzo risulterebbe tale da non permettere la redazione di un osservatorio sul ciclo dell'acqua,

in un periodo, stando gli ultimi eventi atmosferici sempre pi frequenti, nel quale pi c' ne
sarebbe bisogno;
Interpella il Presidente della Giunta e l'assessore competente

Per conoscere:
1. Quanto personale del Servizio Idrografico-Mareografico stato incardinato, dal 1 ottobre
2002, nella Direzione OO.PP. e Protezione Civile della Regione, e quanto rimasto addetto allo
stesso servizio e quanto addetto a compiti diversi;
2. Quanti pluviometri e nivometri erano attivi prima del trasferimento del predetto Servizio alla
Regione, quale la loro ubicazione e quali sono attualmente attivi con quale continuit di
raccolta dei dati registrati;
3. Quanti idrometrografi e loro ubicazione, sono stati trasferiti alla Regione e quanti sono rimasti
attualmente attivi e monitorati, quali le sezioni fluviali di misura e con quale continuit e
frequenza dei dati registrati;
4. Qual la situazione attuale delle stazioni di misura, quale la frequenza dei rilevamenti, quale le
stazioni cancellate o quelle nuove eventualmente entrate in funzione;
5. Se vi siano state interruzioni delle registrazioni idrologiche a seguito del trasferimento
Stato/Regione del prezioso Servizio, e di che durata ed entit;
6. Se esistono pubblicazioni di reporting annuale dei rilevamenti idrologici, a beneficio di
progettisti, Enti locali, cittadini, associazioni del terzo settore, studiosi, pianificatori, ecc. e in
generale dove possibile acquisire tali dati e a quali condizioni;
7. Quale il bilancio delle misurazioni affidate ad Abruzzo Engineering negli anni 2007-2008:
economico (si tiene a sapere lonere sostenuto dalla Regione) e di risultato (n. di stazioni, loro
ubicazione, frequenza delle misure) e perch non risultano pubblicati e non risultano accessibili
i dati prodotti;
8. Su quali basi conoscitive si sta elaborando il Piano regionale di Adattamento ai Cambiamenti
Climatici (PACC) e quali le carenze e le criticit riscontrate nellelaborazione del Piano;
9. Se non ritenga di dover trasferire funzioni squisitamente tecniche del Servizio IdrograficoMareografico, ad un ambito dellamministrazione della Regione pi propriamente tecnico ed
operativo;
10. Quali provvedimenti intende adottare per sanare le carenze e le criticit presenti nella Regione
Abruzzo per il monitoraggio quantitativo del ciclo dellacqua.

Il Consigliere regionale M5S


Domenico Pettinari

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