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Rapporto FIASO

Fascicolo sanitario elettronico al via in quasi la metà di Asl e


Ospedali

I dati in possesso della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere


dicono che ad oggi il 43% delle Asl, il 62% delle aziende ospedaliere e dei presidi
ospedalieri, oltre che il 19% degli ambulatori territoriali interagiscono in qualche
modo con il FSE. Per quanto riguarda gli operatori sanitari il Fascicolo elettronico
non è più uno sconosciuto per il 71% dei medici di famiglia e i pediatri di libera
scelta, il 67% di medici ospedalieri e specialisti e il 29% degli infermieri, mentre la
“copertura” tra i farmacisti è solo del 5%. Con il FSE sono gestiti il 52% delle
prestazioni specialistiche ed ospedaliere, il 33% delle prestazioni farmaceutiche e il
24% di quelle di Pronto soccorso.
Risultati decisamente importanti ma ancora poco palpabili per i cittadini, visto che la
nuova arma sanitaria on-line è ancora nella fase sperimentale del prototipo e
l’accesso ai dati, salvo rare eccezioni, è al momento riservato solo al personale
sanitario. Il FSE è poi diffuso in modo molto difforme tra le Regioni, anche se il Sud
questa volta non arranca.

Mai più duplicazioni inutili e costose di analisi già effettuate; possibilità per medici di
famiglia, specialisti e ospedalieri di comunicare tra loro via web accedendo
istantaneamente a tutte le informazioni cliniche che riguardano il paziente. E per
l’assistito la prospettiva di leggere comodamente dal proprio Pc il risultato di
un’analisi o di avere a portata di clic, previo utilizzo di una password, tutta la propria
storia sanitaria, referti, ricette e ricoveri compresi. Sono solo alcuni dei vantaggi del
Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) in fase già avanzata di sperimentazione in quasi
metà delle Regioni italiane e prossimo a diventare concretamente operativo in tutto il
Paese. Uno strumento che promette risparmi sostanziosi per Asl ed Ospedali, grazie
alla maggiore appropriatezza delle prescrizioni e alla eliminazione di inutili
duplicazioni di accertamenti sanitari. Ma del quale beneficeranno soprattutto i
cittadini, che eviteranno inutili file agli sportelli, vedranno ridursi le liste d’attesa
generate spesso da prestazioni inappropriate e, quel che più conta, avranno garantite
cure più efficaci perché prescritte da medici più informati.
A fare il punto sulla diffusione del FSE in Italia è la Fiaso (la Federazione Italiana
delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere rappresentativa di oltre il 60% di Asl e
ospedali d’Italia) che il 15 gennaio a Firenze ha riunito esperti italiani ed europei per
valutare le prospettive di diffusione e di utilizzo del Fascicolo. I dati in possesso di
Fiaso elaborati dal Ministero della Salute dicono che ad oggi il 43% delle Asl, il 62%
delle aziende ospedaliere e dei presidi ospedalieri, oltre che il 19% degli ambulatori
territoriali interagiscono in qualche modo con il FSE. Per quanto riguarda gli
operatori sanitari il Fascicolo elettronico non è più uno sconosciuto per il 71% dei
medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, il 67% di medici ospedalieri e
specialisti e il 29% degli infermieri, mentre la “copertura” trai i farmacisti è solo del
5%. In merito alla tipologia di prestazioni sanitarie gestite tramite FSE si rileva infine
una percentuale del 52% per le prestazioni specialistiche ed ospedaliere, un 33% per
le prestazioni farmaceutiche e il 24% per quelle di Pronto soccorso.
Risultati decisamente importanti ma ancora poco palpabili per i cittadini, visto che la
nuova arma sanitaria on-line è ancora nella fase sperimentale del prototipo e
l’accesso ai dati, salvo rare eccezioni, è al momento riservato solo al personale
sanitario. Il FSE è poi diffuso in modo molto difforme tra le Regioni.
D’altra parte solamente il 43% delle Regioni dichiara di gestire almeno una parte dei
propri contenuti informativi sanitari nell’ambito del FSE. E con particolare
prevalenza per i seguenti contenuti informativi: prescrizioni, prestazioni, referti,
lettere di dimissione, area emergenzaurgenza, patologie e cronicità.

La diffusione del FSE e del Patient Summary

Riguardo il FSE e il Patient Summary, che di fatto contiene condensata la storia


clinica dell’assistito, le ultimissime rilevazioni dicono che sono 7 le Regioni con una
diffusione del Fascicolo in oltre il 75% di Asl e aziende ospedaliere: Lombardia,
Friuli (dove il FSE non è però accessibile per gli operatori sanitari, come medici
ospedalieri, medici di famiglia e specialisti ambulatoriali), Emilia Romagna (ma per
gli operatori la diffusione è inferiore al 25%), Toscana, Calabria (anche qui con
diffusione fuori di Asl e Ao inferiore al 25%), Sicilia (con diffusione presente solo
per le aziende) e Sardegna.

Il punto sulle prescrizioni elettroniche

Per quanto riguarda i sistemi di prescrizione elettronica il 95% delle regioni dichiara
di avere previsto, di avere in corso di realizzazione o di aver già attivato almeno un
sottosistema. Ma entrando nel dettaglio la situazione risulta essere ancora molto
eterogenea.
La prescrizione elettronica di visite, analisi e farmaci è diffuso in oltre il 75% delle
Asl e Ao in Valle d’Aosta, P.A. di Bolzano, Friuli, Emilia Romagna, Umbria,
Calabria, Sicilia e Sardegna, anche se solo a Bolzano e in Sardegna la prescrizione
elettronica è altrettanto diffusa tra gli operatori sanitari. Una diffusione inferiore al
25% della prescrizione elettronica si rileva in un nutrito gruppo di Regioni:
Lombardia, Veneto, Liguria, Abruzzo, Molise, Campania e Basilicata. Nelle restanti
regioni (Piemonte, Toscana, Marche, Lazio e Puglia), la prescrizione elettronica non
risulta al momento essere stata avviata.
Prevalentemente la prescrizione elettronica è adottata per l’assistenza specialistica e,
in ordine decrescente, per farmaceutica e ricoveri.

Dove i servizi sono a portata di clic

Ampiamente diffusi sono i sistemi di anagrafe, che non solo consentono di evitare
sprechi o brogli (tipo prescrizioni per assistiti già deceduti) ma che risultano essere
basilari per l’attivazione del FSE. Sistemi o sottosistemi di anagrafe sono in corso di
realizzazione o sono stati già avviati nel 90% delle Regioni. Particolarmente diffuso è
il sistema di scelta e revoca del medico di famiglia.
Decisamente buona anche la diffusione di portali di accesso ai servizi, rivolti sia agli
operatori sanitari che ai cittadini. Sono 6 le Regioni che hanno già garantito l’accesso
ai servizi tramite portale, sia alle Asl e AO che agli operatori sanitari: Lombardia,
P.A. di Bolzano, Liguria, Toscana, Basilicata, Sardegna. Ad eccezione di Valle
d’Aosta, Lazio e Puglia, tutte le Regioni hanno comunque previsto un portale di
accesso ai servizi, anche se la diffusione è al momento o ancora inferiore al 50%
delle Aziende o con accesso ancora precluso agli operatori sanitari (per il dettaglio
cfr. Tab 1).
TAB 1 - Grado di diffusione attuale o imminente delle diverse componenti dei sistemi regionali
Fascicolo Sanitario
Prescrizione Elettronico e Patient Portale Accesso
Anagrafe elettronica Summary Servizi
Piemonte ASL/AO ☺
Operatori Sanitari
Valle d’Aosta ASL/AO ☺ ☺
Operatori Sanitari
Lombardia ASL/AO ☺ ☺ ☺
Operatori Sanitari ☺ ☺ ☺
P.A. Bolzano ASL/AO ☺ ☺ ☺
Operatori Sanitari ☺ ☺ ☺
Veneto ASL/AO ☺ ☺
Operatori Sanitari
Friuli Venezia ASL/AO ☺ ☺ ☺ ☺
Giulia Operatori Sanitari ☺ ☺
Liguria ASL/AO ☺ ☺
Operatori Sanitari ☺ ☺
Emilia Romagna ASL/AO ☺ ☺ ☺ ☺
Operatori Sanitari
Toscana ASL/AO ☺ ☺ ☺
Operatori Sanitari ☺ ☺ ☺
Umbria ASL/AO ☺ ☺ ☺
Operatori Sanitari
Marche ASL/AO ☺
Operatori Sanitari
Lazio ASL/AO ☺
Operatori Sanitari ☺
Abruzzo ASL/AO ☺
Operatori Sanitari ☺
Molise ASL/AO ☺
Operatori Sanitari ☺
Campania ASL/AO
Operatori Sanitari
Puglia ASL/AO ☺
Operatori Sanitari ☺
Basilicata ASL/AO ☺ ☺
Operatori Sanitari ☺ ☺
Calabria ASL/AO ☺ ☺ ☺ ☺
Operatori Sanitari
Sicilia ASL/AO ☺ ☺ ☺ ☺
Operatori Sanitari
Sardegna ASL/AO ☺ ☺ ☺
Operatori Sanitari ☺ ☺ ☺
Fonte: elaborazione FIASO su dati Ministero della Salute (2009)

Legenda
☺ >75%
☺ Tra 51% e 75%
Tra 26% e 50%
Tra 0% e 25%
Nessuna risposta

Nel complesso una situazione ancora eterogenea ma comunque di diffusione già


ampia delle diverse componenti del FSE, con le Regioni meridionali che questa volta
non arrancano rispetto a quelle del Centro-Nord.

Questa la fotografia, tutt’altro che sconfortante ad oggi.


Il Governo ha fissato l’obiettivo di estendere entro il 2012 il FSE a tutte le Asl e gli
Ospedali d’Italia. Entro la stessa data dovrebbe essere una realtà la digitalizzazione di
ricette e certificati medici, oltre che la messa in rete dei centri di prenotazione e dei
medici. Un obiettivo ambizioso che, secondo la Fiaso, potrà consentire a tutti i
cittadini di utilizzare in modo interattivo la propria banca dati sanitaria entro un
triennio. Tagli alla sanità permettendo.

Il Tavolo Fiaso-Funzione Pubblica sull’innovazione tecnologica

Per sostenere l’azione delle Aziende Sanitarie nel loro percorso di comunicazione con
il FSE, la Fiaso ha avviato con il Dicastero della Funzione pubblica un tavolo di
lavoro che ha tra gli obiettivi:
- identificare le esperienze significative di FSE regionale e delle singole Asl;
- definire un modello di rilevazione dell’impatto sulle Aziende sanitarie del
progetto regionale di FSE (gestione dei consensi informati, sistemi di firma
digitale, nuove tecnologie introdotte, ecc);
- identificare gli standard informatici di interoperatività esistenti;
- mappare le esperienze;
- approfondire i casi di eccellenza aziendali evidenziati
- definire linee guida condivise per le aziende sanitarie

I “paletti” del Garante sulla privacy

Nel frattempo dei paletti a garanzia della “privacy” dei cittadini li ha fissati l’Autorità
Garante, che ha dato tempo ad Asl, Ospedali e Regioni fino al 31 dicembre del 2009
per comunicare tutte le sperimentazione in corso sul FSE, strumento che secondo lo
stesso Garante per la privacy dovrebbe contenere “tutte quelle informazioni inerenti
lo stato di salute di un individuo relative ad eventi clinici presenti e trascorsi volte a
documentarne la storia clinica”.
Con le Linee guida sul FSE, approvate il 16 luglio scorso (e pubblicate nella Gazzetta
Ufficiale del 3 agosto) il Garante per la protezione dei dati personali ha nel frattempo
stabilito un quadro di norme a tutela della privacy che vanno a colmare un vuoto
legislativo. In particolare il provvedimento stabilisce che il paziente deve poter
scegliere, in piena libertà, se far costruire o meno un fascicolo sanitario
elettronico,con tutte o solo alcune delle informazioni sanitarie che lo riguardano;
deve poter manifestare un consenso autonomo e specifico, distinto da quello che si
presta ai fini di cura e di salute; al paziente deve inoltre essere garantita la possibilità
di “oscurare” la visibilità di alcuni eventi clinici. Per esprimere scelte consapevoli
l’assistito deve inoltre essere adeguatamente informato. Con un linguaggio
comprensibile e dettagliato l’informativa deve dunque indicare chi (medici di base,
del reparto dove è ricoverato, farmacisti) ha accesso ai suoi dati e che tipo di
operazioni può compiere.
Il fascicolo sanitario elettronico potrà essere consultato con modalità adeguate dal
paziente (ad esempio tramite smart card) e dal personale sanitario strettamente
autorizzato, solo per finalità sanitarie. Non potranno invece accedervi periti,
compagnie di assicurazione, datori di lavoro. Gli accessi alle informazioni, infine,
dovranno essere tracciabili e graduali e i dati sanitari dovranno essere protetti con
misure di sicurezza molto elevate che limitino più possibile il rischio di abusi, furti e
smarrimento. Il rifiuto del FSE non implica ovviamente il divieto di accesso alle
prestazioni del Servizio sanitario Nazionale.

TAB 2 - Delibere regionali in materia di privacy


Fascicolo Sanitario
elettronico e Patient
Regione Anagrafe Prescrizione Elettronica Summary
Piemonte in corso di emanazione in corso di emanazione in corso di emanazione
Val d’Aosta No No No
Lombardia adottata adottata adottata
P.A. Bolzano adottata adottata adottata
P.A. Trento adottata adottata No
Veneto adottata No prevista emanazione
Friuli Venezia Giulia No No No
Liguria adottata in corso di emanazione in corso di emanazione
Emilia Romagna adottata adottata adottata
Toscana adottata in corso di emanazione in corso di emanazione
Umbria adottata adottata in corso di emanazione
Marche in corso di emanazione No No
Lazio adottata adottata adottata
Abruzzo adottata adottata adottata
Molise adottata adottata adottata
Campania No No No
Puglia adottata adottata in corso di emanazione
Basilicata in corso di emanazione in corso di emanazione in corso di emanazione
Calabria No No No
Sicilia adottata prevista emanazione prevista emanazione
Sardegna adottata adottata
Fonte: elaborazione FIASO su dati Ministero della Salute (2009)

Il Fascicolo sanitario elettronico: un’arma in più per garantire cure più


appropriate

Sin qui lo stato dell’arte del FSE in Italia. Ma cos’è oggi esattamente il Fascicolo
sanitario elettronico? Diciamo subito che è molto più di una cartella clinica a portata
di bit, giacché consente di avere disponibile in rete tutta la documentazione sanitaria (
tipo prescrizioni, referti e anamnesi del paziente) rilevante per contribuire a gestire i
processi di continuità di cura e per favorire la qualità dell’assistenza, sia in ambito di
diagnosi e cura, che di riabilitazione e prevenzione. In senso stretto i FSE sono una
raccolta di documenti clinici per ciascun assistito, con accesso sicuro da parte dei
professionisti autorizzati. Può essere prevista la raccolta solo di alcuni tipi di
documenti, ad esempio prescrizioni di farmaci, inquadramenti sintetici del paziente,
notifiche di eventi. Oppure la raccolta può estendersi a qualsiasi documento generato
durante il processo di assistenza, compresi documenti inerenti gli aspetti sociali.
Di solito l’interessato può accedere solo in lettura sia ai documenti che alla traccia
(log) degli accessi.
Nessuno può comunque alterare il contenuto della documentazione prodotta e firmata
dagli operatori sanitari e sociali.

La situazione in Europa

L’Unione Europea ha da tempo posto la sua attenzione sullo sviluppo delle


tecnologie ICT nel settore della sanità. In particolare, con l’ “e-Health Action Plan”
del 2004 l’UE aveva auspicato lo sviluppo di applicazioni ICT per processi di
prestazioni, gestione di cartelle mediche ed identificazione dei pazienti, spronando a
una più rapida installazione di reti internet a banda larga destinate ai sistemi sanitari.
Gli obiettivi specifici del Piano prevedevano, entro il 2008:
- la possibilità per la maggior parte degli organismi sanitari europei di offrire
servizi quali il Teleconsulto, il rilascio di ricette e impegnative elettroniche, il
Tele monitoraggio e la Teleassistenza (monitoraggio a distanza di pazienti nel
loro domicilio).
- La tessera sanitaria elettronica , una carta europea di assicurazione sanitaria per
fruire dell’assistenza medica durante i soggiorni all’estero negli Stati membri.
- Procedure di accreditamento di sistemi telematici per la sanità, al fine di
individuare best practice modello per altre regioni.

Osservando a posteriori i risultati effettivamente raggiunti, si può dire che le


applicazioni auspicate sono diventate fruibili in buona parte delle regioni europee ma
che non sono ancora utilizzate su ampia scala dai cittadini e dagli operatori sanitari.
Il problema è che i soggetti della catena produttiva sanitaria si muovono in modo
autonomo, al punto da rendere difficile la interoperatività telematica.
Per questo il 2 luglio 2008 la commissione Ue ha emanato una raccomandazione
proprio sulla interoperabilità dell’e-Health con l’obiettivo di raggiungere entro il
2015 l’interscambio globale di informazioni.
Nel frattempo è stato costiuito il Consorzio epSOS, al quale hanno aderito 12 Stati
membri (Svezia, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca,
Slovacchia, Austria, Francia, Spagna, Grecia e Italia), con l’obiettivo dichiarato di
“sviluppare una struttura eHealth che abiliti l’accesso sicuro all’informazione sulla
salute del paziente, in particolare per quanto attiene il Patient Summary e la
prescrizione elettronica, tra i sistemi sanitari europei”. Più concretamente il sistema
dovrebbe consentire di rendere fruibili tutti i dati clinici necessari per una persona che
in situazione non prevista abbia bisogno di una visita, un ricovero o della
dispensazione di medicinali mentre è all’estero.
Il modello spagnolo

Quella spagnola è una delle esperienze di fascicolo sanitario elettronico ritenuta tra
quelle più evolute in ambito europeo. Il Sistema Sanitario Spagnolo risulta essere,
inoltre, molto simile al sistema italiano rispetto gli assetti di governance adottati e
impostati su un modello federale con forte autonomia regionale nella gestione
sanitaria.
La strategia spagnola per la qualità e l’innovazione prevede, tra i suoi principali
obiettivi, quello di sviluppare il patient summary e la prescrizione elettronica
attraverso il nodo centrale del sistema informativo del Ministero della Salute. Il
successivo collegamento con i sistemi informativi regionali attraverso i dati e
informazioni trasmessi dalle strutture sanitarie.

Dati sulla esperienza spagnola. La totalità delle strutture sanitarie (96%) hanno
adottato un sistema informativo per facilitare la gestione clinico assistenziali di MMG
e PLS.
Tutte le Regioni hanno avviato progetti di prescrizione elettronica.
L’85% degli ospedali utilizza sistemi di gestione della radiologia mentre quelli per
immagini digitali (PACS) sono disponibili in più del 60% degli ospedali spagnoli.
Tra il 2004 e il 2007, la spesa procapite sanitaria in ICT è raddoppiata, passando dal 6
euro del 2004 a 14 euro nel 2007.
Il 97% di MMG e PLS registrano i risultati delle proprie visite e prescrivono farmaci
attraverso mezzi informatici. Più di 5.500 di loro possono realizzare prescrizioni
elettroniche mentre 7 milioni di cittadini usufruisco di questo servizio se sono
assistiti presso le strutture sanitarie che possono offrire questa possibilità.
Il 64% delle strutture sanitarie spagnole dispone attualmente della possibilità di
concertare gli appuntamenti con gli specialisti attraverso i mezzi telematici.

Prospettive. Dal 2009 è in corso il primo progetto pilota di interscambio informativo


clinico tra le regioni e il ministero della salute.
- fase di estensione complessiva verrà completata entro il 2011.
- FSE esteso alle prestazioni specialistiche e ai ricoveri
- prescrizione elettronica diffusa in tutte le Regioni

Monchiero (FIASO): “cure più appropriate, più risparmi e meno liste d’attesa”

Il FSE tenta dunque di raggiungere una dimensione europea per migliorare il livello
di assistenza garantito ai cittadini Ue. “Disporre di una fotografia dinamica e
multidimensionale del percorso del paziente, mediante la rilevazione e condivisione
di informazioni socio-sanitarie al servizio del cittadino, dal momento della
prescrizione sino alla condivisione del referto – dichiara Rossana Ugenti, Direttore
Generale del sistema informativo del Ministero della Salute- può migliorare
sensibilmente la qualità dell’assistenza sanitaria, garantendo la continuità dei processi
di cura, nonché il supporto al percorso clinico-diagnostico”. “Il tutto –aggiunge-
senza ignorare l’importante contributo che può venire dal FSE per il contenimento
dei costi”.

“I progetti ambiziosi elaborati a livello centrale e regionale non sempre hanno fatto
corrispondere una stessa attenzione rivolta ai sistemi informativi aziendali. – dichiara
il Responsabile Innovazione Fiaso, Walter Bergamaschi – Nonostante le Aziende
sanitarie e ospedaliere siano le dirette alimentatrici e fruitrici del FSE non sempre ci
si preoccupa di stabilire se il livello di maturità raggiunto dal sistema informativo
aziendale sia coerente con il progetto di innovazione regionale”. Prosegue, il Vice
Presidente FIASO, Luciano Fabbri “Per rispondere alla necessità di condivisione e
orientamento delle scelte e per sostenere le azioni promosse dalle Aziende sanitarie
nel percorso di comunicazione con il Fascicolo sanitario regionale, FIASO,
nell’ambito dell’accordo Sanità amica con il Ministero per la PA e l’Innovazione, sta
promuovendo un’iniziativa volta a sistematizzare e rendere patrimonio comune le
esperienze aziendali più avanzate di innovazione sul FSE”.

“Nonostante le politiche di contenimento dei costi in sanità - commenta il Presidente


della Fiaso, Giovanni Monchiero- i dati dimostrano che Regioni, Asl ed Aziende
ospedaliere hanno in questi ultimi anni compiuto un grande sforzo per implementare
l’informatizzazione in sanità e, in particolare, il fascicolo sanitario elettronico, che
potrà contribuire ad innalzare il livello di appropriatezza di cure, prescrizioni
farmaceutiche ed accertamenti diagnostici. Con benefici per le casse delle nostre
Aziende e per i nostri assistiti, che con meno prescrizioni e ricoveri inutili potranno
contare su cure più efficaci e liste d’attesa più brevi”.

Contesto di riferimento e definizioni

A livello regionale si stanno diffondendo iniziative finalizzate ad offrire ai cittadini un insieme


differenziato di servizi sempre più basati sull’ICT (sanità elettronica). Tali servizi organizzano,
elaborano e propongono informazioni sanitarie (ed amministrative) provenienti dai sistemi
informativi delle strutture erogatrici presenti sul territorio.
In particolare varie Regioni hanno avviato o stanno avviando progetti finalizzati alla realizzazione
di sistemi per la archiviazioni dei dati clinici dei propri residenti raccogliendo le informazioni di
salute derivanti dai singoli episodi (ricoveri, visite specialistiche, accessi al Pronto Soccorso, ecc.)
realizzando quello che viene comunemente riconosciuto come Fascicolo Sanitario Elettronico del
cittadino.
Indagare gli impatti indotti sul sistema Azienda dai progetti di Fascicolo Sanitario Elettronico in
Italia a livello aziendale e regionale, è un’attività che deve partire dalla definizione dei sistemi
oggetto dell’analisi.
Innanzitutto, per il FSE è possibile adottare quanto proposto nelle “Linee guida in tema di
Fascicolo sanitario elettronico” del Garante per la protezione dei dati personali:
“insieme dei diversi eventi clinici occorsi ad un individuo, messo in condivisione logica dai
professionisti o organismi sanitari che assistono l'interessato, al fine di offrirgli un migliore
processo di cura” e “insieme di dati sanitari relativi di regola ad un medesimo soggetto e riportati
in più documenti elettronici tra loro collegati, condivisibili da soggetti sanitari diversi, pubblici e
privati” sia in ambito aziendale sia in ambito più ampio (interaziendale, regionale, nazionale, …).
Più in particolare:
• “si parla di dossier sanitario qualora tale strumento sia costituito presso un organismo
sanitario in qualità di unico titolare del trattamento (es., ospedale o clinica privata) al cui
interno operino più professionisti;”
• “si intende invece per FSE il fascicolo formato con riferimento a dati sanitari originati da
diversi titolari del trattamento operanti più frequentemente, ma non esclusivamente, in un
medesimo ambito territoriale (es., azienda sanitaria, laboratorio clinico privato operanti
nella medesima regione o area vasta). I dossier sanitari possono anche costituire, ad
esempio, l'insieme di informazioni sanitarie detenute dai singoli titolari coinvolti in una
iniziativa di FSE regionale.”
Il contesto è definito inoltre dalla definizione delle relazioni del FSE, e dei blocchi funzionali che lo
compongono, con repository e patient summary.

In particolare si considera qui la definizione proposta per Patient Summary dalla rete MMG
(Medico di Medicina Generale) – Tavolo sanità elettronica:
“un documento informatico sanitario, firmato digitalmente e contenuto nel FSE, che riassume la
storia del paziente e la situazione corrente. Esso è creato e aggiornato dal MMG ogni qual volta
intervengono cambiamenti da lui ritenuti rilevanti ai fini della storia del paziente. Contiene un set
pre definito di dati clinici significativi per l’emergenza (emergency data set)”.
Mentre per Repository è utile definire l’accezione classica di Repository utilizzata negli ultimi anni
e la definizione evoluta che copre anche la gestione di referti strutturati. L’accezione classica di
Repository (a volte chiamato Repository documentale) è la seguente:
“Il Repository è la componente del Sistema Informativo Ospedaliero che fa da collettore di tutti i
referti generati dalle applicazioni in seguito ad eventi sanitari gestiti dalla struttura sanitaria. I
referti sono documenti informatici, con firma digitale e non, solitamente in formato pdf”
L’accezione evoluta di Repository che comprende anche la gestione dei dati strutturati (a volte
chiamato Repository strutturato, Clinical data repository o anche EPR) è la seguente:
“Il Repository è la componente del Sistema Informativo Ospedaliero che fa da collettore di tutti gli
eventi del paziente (referti, esami, ecc…) in formato documentale e strutturato”.

Le esperienze realizzate da importanti realtà sanitarie dimostrano come il percorso di integrazione


ai progetti di Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) avviati dalla Regione di appartenenza debba
considerare diversi piani di lavoro: quello tecnologico, quello organizzativo, quello
comunicazionale. Le criticità affrontate possono fornire certamente un utile contributo alle Regioni
ed alle Aziende che devono intraprendere o hanno già intrapreso tale percorso.
Ognuno di questi piani è caratterizzato da specifiche iniziative che devono essere adottate per
garantire il raggiungimento degli obiettivi di integrazione e del suo corretto funzionamento a
regime.

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