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La Scuola Culta.

Cap 18
1. Umanesimo Giuridico.
Un primo indirizzo innovatore dellet moderna certamente la Scuola Culta.
Essa deriv direttamente da un filone dellumanesimo. Negli umanisti prevaleva
lammirazione per la cultura antica e la preoccupazione di riscoprirne i profili
liberandosi dalla massa di interpretazioni e dottrine delle scuole medioevali. A
Firenze Angelo Poliziano si preoccupava di riunire testi antichi con quelli delle
versioni correnti rilevandone puntualmente le differenze per predisporne
unedizione critica dei testi giustinianei, cosa fatta anche da altri autori con lo
stesso spirito e gli strumenti apprestati dalla cultura umanistica.

2. Il metodo dei Culti e Alciato.


Nel giro di poco tempo videro la luce innumerevoli opere, anche innovatrici, di
autori di diversi paesi. Bud pubblicava nei primi anni del 500 le sue
Adnotaciones ad Pandectas che applicavano ad una quantit di passi del
Digesto gli strumenti filologici dellumanesimo per riprodurne il significato
originario stabilendone la versione corretta.
Negli stessi anni lo stesso Alciato faceva uscire le Adnotaciones agli ultimi 3 libri
del codice, al cui studio applicava molte nozioni storiche fondate sulla sua
profonda conoscenza di fonti greche e latine. Allo stesso tempo, divenuto
professore ad Avignone diede vita ad una scuola fiorente. Alciato pu
considerarsi il vero fondatore della Scuola in quanto riuniva in s le doti di
profondo conoscitore delle fonti classiche, di cultore del metodo filologico e di
giurista completo, capace non solo di interpretare i passi pi complessi della
Compilazione, ma anche di redigere corposi apprezzamenti legali.
La caratteristica delle opere di queste epoche stava nel duplice criterio di
ricercare anzitutto la formulazione originaria dei testi studiati (metodo
filologico) per analizzarne il significato alla luce delle fonti greche e latine
(metodo storico). A questo scopo si utilizzavano non solo i testi giuridici, ma
anche le fonti storiche, retoriche e letterarie nonch poetiche dellet antica. In
tal modo un passo non soltanto poteva venire depurato, ma poteva anche venire
interpretato e compreso nel suo contesto originario, correggendo fraintendimenti
e incomprensioni spesso secolari. Era infatti frequente che termini e istituzioni
ricorrenti nel Corpus Iuris non trovassero una spiegazione n tantomeno una
definizione allinterno della compilazione.
Il silenzio del testo giustinianeo si spiega in quanto molte espressioni e
istituzioni erano talmente evidenti al loro tempo da non richiedere chiarimenti,
mentre altre istituzioni si erano trasformate o addirittura erano gi scomparse
alla fine dellimpero antico e sopravvivevano nella compilazione come meri relitti
storici, non pi compresi dagli stessi giuristi tardo-antichi.
Una folla di testi che riceveva cos per la prima volta, per opera dei Culti,
uninterpretazione filologicamente e storicamente fondata.

Fu anzitutto la passione per lo studio diretto delle fonti della cultura antica a
indurre alcuni uomini ad applicare anche alle fonti del diritto i frutti della loro
conoscenza di fonti non giuridiche. Il gusto per il contatto senza intermediari con
la fonte antica port con s linsofferenza per il greve apparato di interpretazioni
accumulatosi nei secoli.
I Culti fecero ricorso alle fonti antiche con lintento di incidere direttamente
sullinterpretazione e dunque sullapplicazione delle fonti del diritto. A ci si
accompagnava negli umanisti il gusto estetico per leleganza formale del latino
classico, tanto lontano dal latino della scolastica medievale. Latteggiamento
mentale e culturale degli umanisti se da un lato influenz un filone della cultura
religiosa cattolica, dallaltro lato fu particolarmente valorizzato dalla cultura
religiosa delle correnti protestanti in sintonia con il criterio del libero esame della
Scrittura. Non perci un caso che i diversi esponenti di questo indirizzo di studi
siano stati attratti dalle correnti della riforma protestante. Nel periodo delle lotte
di religione alcuni di loro furono costretti ad emigrare dal loro paese dorigine
perch protestanti.
Sarebbe tuttavia fuorviante considerare i Culti ribelli per natura o avversi alle
istituzioni e ai poteri costituiti. Al contrario furono vicini alla scuola umanistica,
uomini destinati a ricoprire alte funzioni pubbliche, mentre altri esponenti
espressero opinioni in sintonia con posizioni politiche e giuridiche della
monarchia. Bud e molti altri esercitarono alte funzioni nelle magistrature dei
loro paesi. Limpostazione umanistica ben chiara anche negli autori che
esaltano la nuova eloquenza sui fatti e su solide ragioni sobriamente esposte pi
che sulla retorica e sulle metafore.

3. Lindirizzo storico filologico.


Limpianto culturale adottato dai maestri della nuova scuola era suscettibile di
andare in direzioni diverse se non anche opposte. Cosi nel 500 ad un filone di
ricerca prettamente filologico si affiancava un altro prettamente storico o anche
metodologico e dunque volto alla ricerca della teoria e sistematicit del diritto
comune e un indirizzo critico nei confronti del sistema giuridico coevo. 1. Il primo
indirizzo (filologico) si manifesta con la ricerca di nuovi testi giuridici antichi,
ricerca tra laltro deludente. Tuttavia alcuni testi postclassici furono riscoperti ed
editi da Pierre Pithou ed altri studiosi umanistici. Fu proprio detto indirizzo che
nel 500 ottenne uno sviluppo memorabile. Si curarono le prime edizioni critiche
del Corpus Iuris fondate sullesame di pi manoscritti e pubblicate senza il
corredo della Glossa Accursiana per meglio concentrare lo studio sul puro testo
antico. Importante fu lopera di Cujas, fu autore di indagini estese e penetranti
sullopera di giuristi classici ricostruite con perizia collocando cio i frammenti
del Digesto nellordine originario delle opere da cui erano stati tratti da parte dei
compilatori giustinianei per meglio ricostruirne il dettato e comprenderne il
significato originario. Egli sottopose allanalisi filologico-storica anche i testi
tardo-antichi come il codice Teodosiano e perfino i libri feudorum medievali dei
quali propose addirittura una diversa sistemazione. infatti significativo il fatto
che lattivit dei culti non si sia limitata allanalisi dei testi antiche ma che si sia
appunto spinta in avanti fino a ricomprendere altre fonti e fasi storiche.

4. Lindirizzo Critico.
Strettamente connesso con lindirizzo filologico fu nei culti un atteggiamento
nuovo, ci perch nonostante i testi della compilazione fossero da loro
considerati come dei veri e propri pilastri della cultura antica anche vero che
non si limitavano ad una mera accettazione della validit della normativa
romana. Anche la prassi di citare autori classici non era frutto di una
sottomissione a quanto dagli stessi sostenuto, quanto piuttosto era frutto di
scelte appositamente compiute da parte dei culti stessi. Proprio per questo alcuni
dei maggiori esponenti dichiaravano inaccettabile ladozione dei testi giustinianei
senza discussioni a riguardo. Lo stesso Duaren riteneva giusto che le stesse
norme della compilazione, ormai inadeguate, venissero dichiarate tali. Alcuni
auspicavano addirittura un intervento del re di Francia diretto a sostituire le leggi
romane. Nello stesso momento in cui si andava a scomporre la compilazione
distinguendo la disciplina del diritto classico da quella del diritto postclassico,
lunit del sistema del Corpus iuris veniva messa in discussione, se non
addirittura potenzialmente infranta. Se il diritto classico era preferibile al diritto
giustinianeo, se si condannavano le manipolazioni di Triboniano, quali poteva
essere la normativa applicabile nella vita concreta del diritto? Diveniva difficile
stabilire i modi della sua vigenza e della sua applicazione pratica.

5. Lindirizzo sistematico.

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