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Non ci sono oggetti e questioni interessanti, ma modi interessanti di presentare oggetti e questioni.
S. Alosco
Perché: l’attenzione dei bambini si sposta, dalle proprietà percettive, ad una caratteristica specifica
dell’oggetto, ovvero il materiale di cui è fatto. Saper distinguere in base ai materiali rappresenta un
approfondimento dell’attività precedente. Ai bambini viene richiesto di non fermarsi a ciò che si
vede esteriormente (colore, forma, dimensione…), ma di “leggere” più in profondità, raggruppando
sulla base di un criterio di classificazione più astratto e formalizzato.
Perché: al di là delle somiglianze o differenze percettive, esiste un altro modo per raggruppare i
materiali: sulla base del loro comportamento di fronte ad un agente esterno. In particolare, possiamo
riconoscere i metalli (tutti i metalli) grazie alla loro capacità di condurre il calore. L’attività fornisce
l’occasione per introdurre un ulteriore elemento di metodo: si possono conoscere le cose
osservandole con i sensi, oppure mettendole a confronto con altri elementi e osservando cosa
succede.
Materiale usato
1. Candela.
2. Accendino.
3. Gesso.
4. Mestolo di legno.
5. Mestolo di metallo.
C. : Oggi insieme alla maestra abbiamo acceso una candela e abbiamo messo sulla fiamma il
gesso. Dopo un po’ la maestra ci ha detto di toccare il gesso e ci siamo accorti che la barretta
sopra non si è riscaldata quindi il calore non è passato nel gesso, la barretta è diventata però nera.
Lo stesso esperimento si è fatto con un mestolo di metallo, ci siamo accorti che sotto è diventato
nero e che si è riscaldato, se si toccava bruciava.
Infine abbiamo avvicinato la fiamma a un mestolo di legno e abbiamo sentito che il calore non era
passato.
M. : Oggi con la maestra di scienze abbiamo assistito a un esperimento. Abbiamo acceso una
candela e abbiamo sopra messo un mestolo di metallo.
Quando lo abbiamo toccato ci siamo “bruciati”. Poi abbiamo ripetuto l’esperimento con il mestolo
di legno toccandolo ci siamo accorti, di non esserci bruciati perché il legno non ha fatto passare il
calore.
Materiale usato
1. Candela.
2. Accendino.
3. Stagno.
4. Rame.
Descrizione soggettiva:
R. : abbiamo rifatto l’esperimento ma questa volta usando un materiale diverso. Abbiamo messo
sulla candela una piastra di rame e abbiamo sentito e visto che la piastra di rame era calda e nera.
Abbiamo capito che la piastra di rame conduceva il calore.
L’esperimento è stato fatto però con una barra di stagno, la barretta si è sciolta formando tante
palline che in poco tempo sono diventate dure.