Vous êtes sur la page 1sur 5

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO


TRIBUNALE DI PADOVA
Seconda Sezione Civile
Il giudice, dott. Silvia Rigon, pronunzia la seguente
SENTENZA
ai sensi dell'art. 281sexies c.p.c. nella causa iscritta al n. 10675/2014 r.g.a.c.
TRA
F.C.L. (c.f: (...)), rappresentata e difesa dall'avv. , come da procura a margine dell'atto di
citazione
- ATTORE
E
B.G. SRL, contumace
- CONVENUTA
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
In fatto e in diritto.
La domanda dell'attore fondata, per i motivi di seguito esposti.
L.F.C. ha convenuto in giudizio B.G. SRL chiedendo "In via principale: accertato e
dichiarato l'inadempimento ai sensi dell'art. 130 D.Lgs. n. 206 del 2005 da parte di B.G.
S.r.l. per i motivi indicati in atto, dichiararsi l'avvenuta risoluzione del "contratto di fornitura
impianto n. TD01293" stipulato tra il sig. L.F.C. e la societ B.G. S.r.l.;
per l'effetto, condannarsi la societ B.G. S.r.l. a restituire all'attore la somma di Euro
9.326,06, quale importo lordo finanziato da D.B. S.p.a per l'acquisto dell'impianto, oltre agli
interessi legali ed alla rivalutazione monetaria dalla conclusione del contratto al saldo
effettivo, o quella maggior o minor somma che risulter in corso di causa; condannarsi la
medesima B.G. S.r.l. a risarcire il sig. L.F.C. di tutti i danni subiti e subendi quantificati in
via forfettaria in Euro 7.400,00, o in quella diversa somma, anche minore, che risulter in
corso di causa e/o di giustizia;
condannarsi B.G. S.r.l. a ritirare presso il domicilio del sig. L.F.C., per effetto della
risoluzione, l'impianto oggetto del contratto n. Td01293;
In via subordinata: annullarsi per vizio della volont ai sensi dell'art. 1439 c.c. e seg. il
contratto di fornitura impianto n. TD01293 stipulato tra il sig. L.F.C. e la societ B.G. S.r.l.
e, per l'effetto, condannarsi la societ B.G. S.r.l. a restituire all'attore la somma di Euro

9.326,06, quale importo lordo importo lordo finanziato da D.B. S.p.a. per l'acquisto
dell'impianto, oltre agli interessi legali ed alla rivalutazione monetaria dalla conclusione del
contratto al saldo effettivo, o quella maggior o minor somma che risulter in corso di
causa; condannarsi la medesima B.G. S.r.l. a risarcire il sig. L.F.C. di tutti i danni subiti e
subendi quantificati in via forfettaria in Euro 7.400,00, o in quella diversa somma, anche
minore, che risulter in corso di causa e/o di giustizia; condannarsi B.G. S.r.l. a ritirare
presso il domicilio del sig. L.F.C. l'impianto oggetto del contratto n. Td01293".
B.G. SRL, pur regolarmente citata, rimasta contumace.
La causa viene decisa sulla base de documenti prodotti.
In accoglimento della domanda attore, va dichiarata la risoluzione del "contratto di
fornitura impianto n. TD01293" stipulato tra il sig. L.F.C. e la societ B.G. S.r.l.
A seguito di offerta della B.G., in data 16.10.13 il signor F.C. stipulava con la societ
convenuta un "contratto di fornitura impianto n. TD01293". un impianto termodinamico,
con pagamento a mezzo di finanziamento sottoscritto dal baldan con D.B. (doc. 1--3).
Poco dopo l'installazione dell'impianto, il Baris contestava alla B.G. il malfunzionamento
dell'impianto, che non riusciva a raggiungere la temperatura d'esercizio necessaria per il
corretto funzionamento.
In data 25.2.14 il signor F. denunciava per iscritto le irregolarit riscontrate, facendo valere,
ai sensi dell'art. 130, comma 7 del Codice del Consumo, la risoluzione del contratto (doc.
5), cui seguiva a distanza di qualche mesi la risposta della B. che dichiarava di aver
sempre operato correttamente.
In data 17.4.14 il F. denunciava ulteriori sopraggiunte anomalie dell'impianto.
A seguito di richieste di informazioni del F.C. sia la G. s.p.a. che E. s.p.a., il cui marchio
era stato utilizzato dalla B.G. srl, nella contratto sottoscritto, negavano qualsiasi
collegamento con la societ convenuta (docc. 10-14)
In data 26.6.14 la B.G., per conto dei propri legali, indicava il giorno 10.7.14 quale data di
inizio dei lavori presso l'abitazione del F.C. per porre rimedio ai vizi lamentai (doc. 18 e
19), lamentando tuttavia l'attore che nemmeno tale intervento sua stato risolutivo dei vizi.
applicabile alla fattispecie concreta la disciplina del Codice del Consumo, ex D.Lgs. n.
206 del 2005.
A norma dell'art. 23 del Codice del Consumo "sono considerate in ogni caso ingannevoli le
seguenti pratiche commerciali: b) esibire un marchio di fiducia, un marchio di qualit o un

marchio equivalente senza avere ottenuto la necessaria autorizzazione" come all'evidenza


fatto dalla B.G. s.r.l. che ha apposto sul contratto i marchi G. ed E. senza autorizzazione,
realizzando una pratica scorretta ed ingannevole, in violazione del dettato normativo e
dello spirito della disciplina finalizzata a tutelare il consumatore e gli operatori economici.
Inoltre, l'attore ha contestato che l'impianto, installato nel novembre del 2003, non
funzionava correttamente, come sin da subito denunciato anche alla B..
A norma dell'art. 129 del Codice del Consumo, il venditore ha l'obbligo di consegnare la
consumatore beni conformi al contratto di vendita ed "il difetto di conformit che deriva
dall'imperfetta installazione del bene di consumo equiparato al difetto di conformit
quando l'installazione compresa nel contratto di vendita ed stata effettuata dal
venditore o sotto la sua responsabilit".
Inoltre, in base al successivo art. 130, "I. Il venditore responsabile nei confronti del
consumatore per qualsiasi difetto di conformit esistente al momento della consegna del
bene. 2. In caso di difetto di conformit, il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese,
della conformit del bene mediante riparazione o sostituzione, a norma dei commi 3, 4, 5 e
6, ovvero ad una riduzione adeguata del prezzo o alla risoluzione del contratto,
conformemente ai commi 7, 8 e 9.3. Il consumatore pu chiedere, a sua scelta, al
venditore di riparare il bene o di sostituir- lo, senza spese in entrambi i casi, salvo che il
rimedio richiesto sia oggettivamente impossibile o eccessivamente oneroso rispetto
all'altro. 4. Ai fini di cui al comma 3 da considerare eccessivamente oneroso uno dei due
rimedi se impone al venditore spese irragionevoli in confronto all'altro, tenendo conto: a)
del valore che il bene avrebbe se non vi fosse difetto di conformit: b) dell'entit del difetto
di conformit; c) dell'eventualit che il rimedio alternativo possa essere esperito senza
notevoli inconvenienti per il consumatore. 5. Le riparazioni o le sostituzioni devono essere
effettuate entro un congruo termine dalla richiesta e non devono arrecare notevoli
inconvenienti al consumatore, tenendo conto della natura del bene e dello scopo per il
quale il consumatore ha acquistato il bene. 6. Le spese di cui ai commi 2 e 3 si riferiscono
ai costi indispensabili per rendere conformi i beni, in particolare modo con riferimento alle
spese effettuate per la spedizione, per la mano d'opera e per i materiali. 7. Il consumatore
pu richiedere, a sua scelta, una congrua riduzione del prezzo o la risoluzione del
contratto ove ricorra una delle seguenti situazioni:a) la riparazione e la sostituzione sono
impossibili o eccessivamente onerose;b) il venditore non ha provveduto alla riparazione o
alla sostituzione del bene entro il termine congruo di cui al comma 5;c) la sostituzione o la
riparazione

precedentemente

effettuata

ha

arrecato

notevoli

inconvenienti

al

consumatore.8. nel determinare l'importo della riduzione o la somma da restituire si tiene


conto dell'uso del bene. 9. Dopo la denuncia del difetto di conformit, il venditore pu
offrire al consumatore qualsiasi altro rimedio disponibile, con i seguenti effetti: a) qualora il
consumatore abbia gi richiesto uno specifico rimedio, il venditore resta obbligato ad
attuarlo, con le necessarie conseguenze in ordine alla decorrenza del termine congruo di
cui al comma 5, salvo accettazione da parte del consumatore del rimedio alternativo
proposto; b) qualora il consumatore non abbia gi richiesto uno specifico rimedio, il
consumatore deve accettare la proposta o respingerla scegliendo un altro rimedio ai sensi
del presente articolo. 10. Un difetto di conformit di lieve entit per il quale non stato
possibile o eccessivamente oneroso esperire i rimedi della riparazione o della
sostituzione, non d diritto alla risoluzione del contratto.
Ebbene, legittimamente il signor F.C., in data 25.2.14, ad oltre due mesi dalla richiesta di
intervento del 17.12.13, ha esercitato il proprio diritto alla risoluzione del contratto di
fornitura ed installazione dell'impianto stipulato con la B.G. s.r.l., non avendo il venditore
ottemperato alla richiesta dell'acquirente-consumatore.
Tale mancato intervento da parte del venditore in tempi congrui legittima il consumatore ad
avvalersi del rimedio caducatorio, in ragione del mancato adempimento
Vero che, in base ai principi generali, a fronte della prova data dall'attore del rapporto
contrattuale e della allegazione, da parte di questi, dell'inadempimento della controparte,
spettava alla convenuta- venditrice, obbligata a consegnare un bene immune da vizi e
funzionante (art. 1490 c.c.), la prova di aver correttamente adempiuto alla propria
obbligazione, ex art. 1218 c.c., prova che non stata data dalla convenuta, rimasta
contumace.
Tali inadempimenti della venditrice B.G. sono sufficienti a ritenere la sussi- stenza dei
presupposti per risoluzione del contratto, a norma della disciplina speciale del Codice del
Consumo e della disciplina generale del codice civile ex art. 1453 c.c., a prescindere dagli
ulteriori rilievi di illegittimit del contratto, in particolare per violazione dell'art. 47 del
Codice del Consumo - essendo mancata l'informativa del diritto al recesso - e per vizi del
consenso, in ragione degli artifizi adottati dalla B. - in specie l'applicazione nei documenti
dei loghi di societ dichiaratesi poi del tutto estranee - al fine di ottenere la sottoscrizione
del contratto .
Pertanto,

in

accoglimento

della

domanda

dell'attore,

accertato

dichiarato

l'inadempimento da parte di B.G. S.r.l. va dichiarata la risoluzione del "contratto di fornitura


impianto n. TD01293" stipulato tra il sig. L.F.C. e la societ B.G. S.r.l.; per l'effetto, la B.G.

S.r.l. va condannata a restituire all'attore la somma di Euro 9.326,06, quale importo lordo
finanziato da D.B. S.p.a per l'acquisto dell'impianto, oltre agli interessi legali ed alla
rivalutazione monetaria dalla conclusione del contratto al saldo effettivo, nonch a ritirare
presso il domicilio del sig. L.F.C., per effetto della risoluzione, l'impianto oggetto del
contratto n. Td01293.
Non pu, invece essere accolta l'ulteriore domanda di risarcimento del danno, in
mancanza di idonea prova - ed anche allegazione - del danno in concreto subito, il cui
onere gravava sull'attore.
La decisione sulle spese - liquidate in dispositivo - segue la regola della soccombenza.
PQM
definitivamente pronunciando, ogni contraria istanza ed eccezione disattesa, cos
provvede:
1) accertato e dichiarato l'inadempimento da parte di B.G. S.r.l., dichiara la risoluzione del
"contratto di fornitura impianto n. TD01293" stipulato tra il sig. L.F.C. e la societ B.G.
S.r.l.;
2) per l'effetto, condanna la B.G. S.r.l. a restituire all'attore la somma di Euro 9.326,06,
quale importo lordo finanziato da D.B. S.p.a per l'acquisto dell'impianto, oltre agli interessi
legali ed alla rivalutazione monetaria dalla conclusione del contratto al saldo effettivo,
nonch a ritirare presso il domicilio del sig. L.F.C., per effetto della risoluzione, rimpianto
oggetto del contratto n. Td01293;
3) condanna parte convenuta a rifondere all'attore le spese del giudizio, liquidate in Euro
4.835,00 per compenso, oltre contributo unificato, 15% spese generali, CPA ed IVA come
per legge.
Cos deciso in Padova, il 12 ottobre 2015.
Depositata in Cancelleria il 12 ottobre 2015.

Vous aimerez peut-être aussi