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ANNO I NUMERO 44
Visita pastorale
DAlema va a Cologno
ma vieta a Berlusconi di
andare a Palazzo Chigi
Viaggio tra le maestranze di Canale 5
alla vigilia dellincontro con il leader
del Pds. Anche noi siamo di sinistra
quotidiano
La Giornata
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In Italia
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Nel mondo
Maastricht
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Lutile 95 della Stet di 2.300 miliardi, lo ha detto lamministratore delegato Ernesto Pascale al Cda dellIri.
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Borsa di Milano. Indice Mibtel stabile: 9.213 (+0,09%). La lira guadagna 8,2
punti sul dollaro (1.573,33) e ne perde
0,84 sul marco (1.064,86).
LAMERICADIFFIDADELLA
GRANDEGERMANIAEUROPEA
PODHORETZ, LEDEEN, SERFATY
e altri analisti di Washington dicono
al Foglio che una frenata per Maastricht benvenuta
(pagina 3)
EVVIVA LA P2, LA LOGGIA massonica che per 15 anni stata descritta come una Spectre reazionaria. Tutto falso (editoriale pagina 3)
IL VOTO DI PANNELLA DECIDE
il risultato del 21 aprile, secondo
lanalisi di un esperto di flussi elettorali, Ornello Vitali
(pagina 2)
Diario elettorale
Polo e Ulivo si contendono
le casalinghe. Disputa
per il copyright del condono
MINISTRICOPIONI.Forza Italia rivendica
la primogenitura sul condono previdenziale
Con i sondaggi poco confortanti che si accumulano sulla scrivania, Lamberto Dini
non pu permettersi di guardare ai dettagli.
Cos nel maxidecreto dellultimo Consiglio
dei ministri sono state incluse due misure
(riapertura dei termini del condono previdenziale e riduzione dei contributi che gravano sul salario aziendale) che erano state
proposte da Forza Italia durante la discussione della legge finanziaria. Allora - dice il
senatore Luigi Grillo - il rifiuto da parte del
governo dei tecnici fu fermo e deciso. Anzi,
nella sua finanziaria Dini introdusse una
maggiorazione contributiva pari al 15 per
cento della retribuzione corrisposta per le
ore di straordinario. Meglio tardi che mai?
Macch, dice Grillo, stato un plagio, non di
parole ma di fatti, che dimostra la scarsa seriet di questo governo che prima era in balia del corporativismo sindacale e ora tenta
unopportunistica manovra elettorale.
PAR CONDICIO non solo in tv, chiede Pannella. Botta e risposta tra Dini e Prodi
Dopo aver varato il maxidecreto previdenziale, il premier stato attaccato da
Marco Pannella, per il quale da 46 anni
che mai una campagna elettorale stata cos giacobina e illiberale. Il leader dei
Riformatori ha poi aggiunto: Credo che anche Andreotti si vergogni quando si dice
che Dini governa in modo andreottiano. Le
polemiche con Dini spaventano invece Romano Prodi.Certo, fa un po impressione
che questi atti dovuti si accumulino a poche
settimane dalle elezioni, si era spinto a dire mercoled parlando dei decreti del governo. Ieri, seccato per i titoli dei giornali,
ha spiegato che con Dini non vi nessuna
polemica ed gi stato ribadito con chiarezza. I contrasti? Costruiti artatamente.
Ad ogni buon conto, durante una tribuna
elettorale, Lamberto Dini ha ricordato a
Prodi: Il presidente del Consiglio sono io.
DUELLO A COLPI DI CASALINGA. Chi discrimina le donne?
I voti che i commercianti portano in dote
sono molti e ambiti. Come quelli delle donne, e lUlivo, in svantaggio su quelli, cerca di
amministrare questi. Francesca Izzo - sorella dellex compagna di Maurizio Costanzo,
lattrice Simona - del coordinamento donne
del Pds, biasima il centrodestra per lo scarso numero di donne in lista per il 21 aprile.
Si tratta di cifre che la dicono lunga sulla
inconsistenza dellexploit di presenze femminili nel Polo alle elezioni del 94 - dice la
Izzo - e che fanno giustizia delle tante chiacchiere su una sinistra misogina e una destra
femminista. Le cifre in questione erano state diffuse da Livia Turco (Pds), presidente
della Commissione Pari opportunit, che segnalava come lUlivo avesse candidato al
Parlamento 64 rappresentanti del gentil sesso, contro le 42 del Polo. Poche a sinistra, pochissime a destra, ha commentato Livia Turco, facendo propria la proposta della costituzionalista Lorenza Carlassare: la clausola
della coppia aperta. Cio: una sorta di primarie, con un uomo e una donna per ciascuna forza politica in ogni collegio. A rendere pi efficace loffensiva femminista di
sinistra, ci pensa Federica Rossi Gasparrini,
leader della Federcasalinghe, che ha annunciato sostegno allUlivo e minacciato uno
sciopero anti-Fininvest, con un esercito di
massaie pronte allembargo sui prodotti
pubblicizzati dalle reti di Silvio Berlusconi,
il cui schieramento viene definito nemico
dellassociazionismo femminile. La risposta non si fatta attendere: il Polo ha replicato vantando il sostegno del Moica - altra
rappresentanza di casalinghe - delle Donne
soldato e delle Vittime delle ingiustizie familiari, oltre che dellammutinata Attilia
Agrusti, responsabile (ormai ex) per la Puglia della Federcasalinghe.
CONSIGLI PER IL VOTO dai cattolici. La politica si contende Ruini e Martini
Il presidente della Cei, il cardinale Camillo Ruini, ha voluto mettere in guardia gli
elettori cattolici, raccomandando loro di
sostenere quei candidati che si impegnano
a difendere la centralit della persona, la
tutela della vita umana, la dignit della donna, la libert delleducazione, il giusto equilibrio tra i poteri dello Stato, la valorizzazione delle autonomie locali, la centralit
del lavoro, la giustizia sociale, la libert del
sistema economico e il rispetto dellambiente. I partiti cattolici dei due schieramenti hanno colto al volo loccasione. Pierferdinando Casini (Ccd) si detto daccordo
in pieno col cardinale, spiegando che la fine dellunit politica dei cattolici non significa affatto la diaspora culturale, e augurandosi una collaborazione che scavalchi
la barriera degli opposti schieramenti.
Giovanni Bianchi, presidente del Ppi, per
anni impegnato nelle Acli, si affianca a Casini, chiedendo una rinuncia allegoismo
personale e di parte. Questa sorta di tregua
per durata poco, finch il cardinale Carlo Maria Martini non ha sferrato un deciso
attacco alla televisione. Lamberto Dini ha
subito colto la palla al balzo, incaricando la
propria segreteria di diffondere una nota in
cui si legge piena adesione al pensiero
del cardinale perch gli inizi della campagna elettorale hanno brillato molto pi per
gli attacchi personalistici che non per un
confronto chiaro, serrato e stringente.
I dilettanti di Maastricht
IL FOGLIO QUOTIDIANO
I N T E RV I S T A
Non il centro ma Pannella lago della bilancia. Se vuole pu far perdere il Polo
IL PROFESSOR ORNELLO VITALI HA ELABORATOUN MODELLO MATEMATICOCHE ANALIZZA I FLUSSI ELETTORALI E LE ULTIME INDICAZIONIDI VOTO
Roma. La matematica, le statistiche, i grafici, le proiezioni e le previsioni sono il suo
pane quotidiano. Ad Ornello Vitali, ordinario di Statistica economia alla Sapienza di
Roma, Il Foglio ha chiesto di elaborare secondo il modello matematico da lui creato
le intenzioni di voto raccolte dai sondaggi.
Mi sono servito dei dati elaborati dal Cirm
di Nicola Piepoli spiega il professore, innanzitutto perch sono gli unici forniti secondo le cinque grandi ripartizioni (NordOvest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole) e questo permette di elaborarli e quindi di trasformarli adattandoli ai singoli collegi uninominali del maggioritario. In secondo luogo perch tra tutti i sondaggi finora elaborati o pubblicati sui mezzi di comunicazioORNELLO VITALI il direttore del
Dipartimento di Teoria Economica e Metodi Quantitativi per le scelte politiche alluniversit La Sapienza di Roma. titolare della cattedra di Statistica economica e
docente alluniversit LUISS. Autore di
numerosissime pubblicazioni scientifiche, nel 1995 ha scritto un libro che, sulla
base di alcuni modelli matematici da lui
elaborati, analizzava i risultati elettorali
delle politiche del 94. Il volume, intitolato Il terremoto politico del 1994 (Viviani
editore), diventato un caso ed ha fatto s
che aumentassero allimprovviso le richieste dei politici interessati a conoscere
i flussi elettorali e le future ripartizioni
dei collegi. Da alcune settimane il professor Vitali sta lavorando per la costituzione
di un nuovo Osservatorio socio-politico.
ne, quelli prodotti dal Cirm sono i meno favorevoli per il Polo. Dunque lesito della ricerca non sar certamente troppo roseo per
la coalizione di Centrodestra. Alle intenzioni di voto, che sono datate 22 marzo, ho applicato un modello matematico piuttosto
complesso da me studiato, che si basa su alcuni grandi presupposti fondamentali. Il
primo che il 21 aprile prossimo si verificher un astensionismo simile a quello delle precedenti elezioni politiche, e cio che
la percentuale di coloro che disertano le ur-
ne si aggiri sul 20 per cento. Il secondo costituito dai voti espressi alle politiche del
1994 in ciascuno dei collegi uninominali, il
terzo sono i rapporti di forza che in ciascuno di questi collegi si sono verificati.
Il centro sinistra non riuscir a governare
E da questa elaborazione a quali risultati pervenuto? Ho tenuto conto di due ipotesi. La prima ipotesi prevede che Marco
Pannella, il quale riveste in questa fase un
ruolo strategico non indifferente, voti con il
Polo nel maggioritario: in questo modo, secondo i miei calcoli, al Centrodestra (Polo
pi Pannella) andrebbero 266 seggi uninominali, allUlivo 202, 3 alla Lega e 3 ad altre
liste. Al proporzionale invece lUlivo otterrebbe 70 seggi, il Polo 64 e la Lega 21. Quindi, facendo le dovute somme, il Polo per le
libert avrebbe la maggioranza assoluta con
330 seggi del nuovo Parlamento, allUlivo
andrebbero complessivamente 272 seggi, alla Lega 24 e alle altre liste minori 3. Manca,
nel computo,
un
seggio,
quello della
Val dAosta,
che non ho
calcolato. Come si pu facilmente notare la vittoria del Centrodestra, in
questo caso,
sarebbe nettissima e perm e t t e re b b e
la formazione
di un Governo dotato della tanto desiderata stabilit.
Nellipotesi invece che Pannella non voti
con il Polo per le libert nei collegi uninominali, che cosa accadrebbe secondo il suo
modello matematico? In questo caso si potrebbe verificare una situazione di quasi
parit, leggermente sbilanciata in favore
del centrosinistra. Infatti, secondo questa
seconda ipotesi, sempre calcolando un
astensionismo pari al 20 per cento, nel maggioritario il Polo per le libert otterrebbe
229 seggi, contro i 237 dellUlivo. Alla Lega
Nord andrebbero 5 seggi, 3 alle altre liste.
SIGNOR DIRETTORE
IL FOGLIO quotidiano
Per quanto riguarda la quota proporzionale, sulla base delle intenzioni di voto Cirm
del 22 marzo, ho calcolato che al Polo vadano 69 seggi, allUlivo 65 e alla Lega 21. Il
nuovo Parlamento italiano, in questo secondo caso, sarebbe cos composto: lUlivo
avrebbe 302 seggi, il Centrodestra 298, la
Lega 26, altre liste 3. A questi va aggiunto il
seggio della Val dAosta. Come si pu chiaramente vedere ci troveremmo di fronte ad
una situazione di stallo, nella quale sar
Dalla decisione del leader radicale dipende la governabilit nella prossima legislatura. Se nel maggioritario far votare il Polo, il centrodestra avr
la maggioranza assoluta alla Camera, 330 seggi. Se dar indicazioni diverse lUlivo, con 302 seggi, sar in balia di Lega e Rifondazione
grafica, si pu affermaben difficile governare
re che il centrodestra
per il centrosinistra.
La veridicit dei sondaggi controversa.
vincente nelle regioni
Non va infatti dimentiSe infedeli nuocciono gravemente
del Sud e delle Isole,
cato che nei calcoli che
alla formazione di unopinione corretta.
lUlivo vincente al
ho fino ad ora fornito
Centro e nelle regioni nordorientali, mensempre stata inserita nellUlivo anche
tre a Nord-Ovest la situazione molto viciRifondazione Comunista. Ma nel caso fosse
na al pareggio.
lUlivo a formare il nuovo governo, il Centrosinistra dovrebbe contrattare ogni legge
Linconsistenza del centro
con il partito di Fausto Bertinotti oppure
Professore, al di l dei numeri, qual il
scendere a patti con la Lega Nord di Umfenomeno pi evidente che emerge dalla
berto Bossi. Va comunque ribadito che vointenzioni di voto raccolte dal Cirm? Il
lutamente abbiamo preso in consideraziodato pi evidente che balza subito agli ocne, tra gli istituti di sondaggio che in quechi linconsistenza del centro. Secondo il
sto periodo svolgono le loro ricerche, quelCirm la formazione di Antonio Maccanico,
lo che fornisce le intenzioni di voto peggioquella del premier Lamberto Dini e i Pori per il Centrodestra.
polari di Gerardo Bianco, sommando i loSulla base della sua analisi possibile
ro voti non raggiungono il 9 per cento dei
calcolare il numero dei collegi uninomisuffragi ma si attestano sull8,7 per cento.
nali certi attribuibili ad una o allaltra delUn dato che, se sar confermato dallesito
le forze attualmente in campo e quelli indelle urne, dovrebbe far riflettere: basti
vece ancora incerti? Nellipotesi secondo
pensare che il vecchio Ppi, prima della
la quale Pannella vota insieme al Polo per
scissione del Cdu di Rocco Buttiglione,
le libert, i collegi uninominali certi sono
viaggiava sull11 per cento! Questo significa che, malgrado le varie alchimie politiche di chi spera nella rinascita del centro,
dalla gente questo desiderio non cos
corrisposto, mentre invece, di conseguenza, possiamo affermare che lottica del bipolarismo sta lentamente diventando predominante anche nel nostro Paese. Sorprende, nellanalizzare le intenzioni di voto, soprattutto il dato molto esiguo riferito
alla lista Rinnovamento italiano, capitanata dallattuale presidente del Consiglio
Lamberto Dini: il 22 marzo il Cirm la dava
addirittura al 3,7 per cento, mentre secondo un altro istituto di sondaggio, Datamedia, la lista Dini si attesterebbe addirittura al 3,2 per cento. Va per sottolineare ancora una volta che queste previsioni non
sono la verit, perch manca la certezza
sul dato delle astensioni.
Professore, secondo le analisi del suo Osservatorio socio-politico su che cosa si giocher la partita delle prossime elezioni politiche in questo ultimo squarcio di campagna elettorale? Io ritengo che i punti
nodali della
campagna
elettorale
siano tre. In
primo luogo
molto dipender dalla
capacit del
Polo per le libert di far
capire alla
gente che le
tesi del centrosinistra, appoggiate anche da alcuni tecnici allinterno delle istituzioni, sono ragionamenti di tipo statico, che prevedono il
perpetuarsi della situazione in cui gi ci
troviamo. LUlivo conta sui
grandi gruppi industriali e sui
sindacati, il centrodestra sulla
piccola e media impresa e sui
tanti lavoratori che non sono
tutelati dalle organizzazioni
sindacali classiche. La possibile vittoria del Polo sar dovuta alla sua capacit di far capire la prospettiva di sviluppo
del Paese che intende portare
avanti. Un secondo punto imprescindibile quello che riguarda il fisco, la semplificazione delle tasse e la riduzione
degli sprechi nella pubblica
amministrazione. Infine ritengo che giocheranno un ruolo
anche le proposte di rinnovamento istituzionale, visto che
ormai tutti si rendono conto
della necessit di cambiare.
Musica
Le fiamme del Don Giovanni
dalla Fenice al Tronchetto.
Un travagliato Brahms a Milano
MOZART AL TRONCHETTO, riprende cos
la grande stagione lirica a Venezia
Le fiamme dellinferno inghiottono Don
Giovanni, ma la storia non si conclude. Masetto e Zerlina si sposano e Leporello, detentore del catalogo dei misfatti del suo signore, se ne va per il mondo alla ricerca di
un nuovo padrone. Un inferno di fiamme
non ha concluso la storia della Fenice di
Venezia che, in attesa di risorgere come
ogni fenice che si rispetti, ha gi ripreso la
stagione operistica nella tensostruttura innanlzata nellisola del Tronchetto. In cartellone appunto il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart. Repliche fino al 31
marzo.
ILPRIMOCONCERTO per pianoforte e orchestra di Brahms al Conservatorio di Milano
Lorchestra sinfonica Giuseppe Verdi,
voluta da un gruppo di personalit della
cultura cittadina e organizzata dal compianto Maestro Vladimir Delman, pi familiarmente conosciuta a Milano come
lorchestra dei giovani. A costituirla sono
infatti 115 giovani musicisti dai 18 ai 25 anni, scelti tra 800 aspiranti provenienti non
solo da tutta Italia, ma anche da molti paesi europei e asiatici.
Diretta dal Maestro Gianandrea Noseda, con Orazio Maione al pianoforte, lorchestra dei giovani eseguir il lavoro forse
pi tormentato di tutta la carriera di compositore di Johannes Brahms, il Concerto
in re minore per pianoforte e orchestra n.1
op. 15. Johannes ha poco pi di ventanni.
Non ancora il corpulento patriarca dalla gran barba e dai lunghi capelli bianchi
che ci ha consegnato liconografia pi corrente. I capelli sono lunghi e lisci, ma
biondi. I tratti sono femminei. Il momento
emotivo intenso. Schumann, il suo idolo,
muore, demente, in manicomio. Clara
Wieck in Schumann, quarantenne, compositrice e virtuosa di pianoforte acclamata
in tutta Europa, dimostra, ricambiata, per
Johannes un attaccamento in cui alcuni
hanno voluto vedere qualcosa di pi di un
rapporto di profonda amicizia. Lamico vero, il sodale artistico, al cui giudizio
Brahms affida parti del concerto dalla
composizione tormentata Joseph Joachim. Joachim organizza a Hannover unesecuzione privata. Clara accorre da Dsseldorf per assistervi. La risposta degli
amici entusiasta. Non altrettanto calorosa sar laccoglienza in occasione della
prima esecuzione pubblica il 22 gennaio
1859 sempre ad Hannover. Disastrosa la risposta del pubblico a Lipsia. Non stupisce
se per ventanni Brahms non si cimenter
pi nella composizione di un concerto. Seguir la Sinfonia n.2 op.27 di Sergej Rachmaninov. Venerd 29 alle 20.30 e domenica
31 alle ore 11 alla sala Verdi del Conservatorio di Milano dallorchestra Sinfonica
di Milano Giuseppe Verdi.
Cogliamo loccasione per smentire una
voce che era circolata, e che il nostro giornale aveva raccolto, di una probabile unificazione dellOrchestra Cantelli con i Pomeriggi Musicali, ricordando che i Pomeriggi Musicali organizzano domenica 31
marzo alle ore 21, presso la Chiesa della
Passione, un concerto in cui Mino Bordignon diriger i Cantores Mundi e Civici
cantori di Milano in cori a cappella di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Claudio Monteverdi e Johann Sebastian Bach.
RARILIEDERSCANDINAVI interpretati
dalla svedese Anne Sofie von Otter a Firenze
Il Lied, la forma pi congeniale alla sensibilit romantica, presentato in un repertorio meno consueto dalla mezzosoprano Anne Sofie von Otter. Attingendo alle
esperienze pi tardive di Brahms, di Richard Strauss e dellalsaziano CharlesMartin Loeffler, che dopo avere studiato a
Berlino con Joseph Joachim, emigr, diventando un apprezzato esponente della
musica americana, la von Otter propone
una serie di Lieder che risentono in misura diversa, ma sempre vistosa, della trasformazione che il genere ha affrontato a
contatto con leclettismo estetico della fine
del secolo scorso. Non paga di una scelta
cos impegnativa, la mezzosoprano svedese
propone i Lieder di alcuni autori scandinavi, dal celeberrimo Edvard Grieg, a compositori meno noti e poco ascoltati in Italia,
come Karl Wilhelm Stenhammer (18711927), Ture Rangstrom (1884-1947) e KarlBirger Blomdhal (1916-68). Il 30 marzo alla
Pergola.
IL GRAN BALLO EXCELSIOR in una originale edizione critica al San Carlo di Napoli
Dionisio Papin, inventore della prima
macchina a vapore che adatt ad un piccolo battello nel 1707. Passando il fiume Weser ebbe distrutta dai battellieri la sua invenzione, lasciando ai posteri liniziativa
precisa la nota storica del libretto dell Excelsior azione coreografica storica allegorica e fantastica in sei parti e undici quadri di Luigi Manzotti su musica di Romualdo Marenco. Insomma il celebre Ballo Excelsior, rappresentato alla Scala di Milano nella stagione 1880-81. Papin, nuovo Prometeo leroe-vittima del Progresso contro
il Pregiudizio. Per definire lo spirito del
ballo non c di meglio delle parole del
Manzotti: ... la grandezza della civilt
che vince, abbatte distrugge, pel bene dei
popoli, lantico potere delloscurantismo...
Partendo dallInquisizione di Spagna arrivo al traforo del Cenisio, mostrando le scoperte portentose, le opre gigantesche del
nostro secolo.
Al San Carlo dal 31 marzo va in scena la
ricostruzione filologica del Ballo Excelsior,
realizzata nel 1967 da Ugo DallAra. Ricostruzione filologica privata naturalmente
dalle parti mimate, difficilmente digeribili da un pubblico moderno non pi cos fiducioso nelle magnifiche sorti progressive
del mondo.
EDITORIALI
W la P2
L
a P2 non era certamente unassociazione di beneficienza, probabilmente servita per stabilire connessioni ai limiti della legalit, per qualche affare anche losco, ma non era la
madre di tutte le congiure, non era
quella mostruosa concrezione di potere occulto che politici furbastri e cronisti timorati, di ogni specie e cultura, ci
hanno raccontato per quasi quindici
anni. Una giuria ha stabilito infine quel
che tutte le persone con la testa sulle
spalle sapevano da tempo. La P2 era
tante cose messe insieme sotto lusbergo massonico, tante diverse personalit
riunite in un mazzo solo di grembiulini
affaristi e carrieristi, ingenui e persone
perbene, spioni e intrallazzatori, funzionari e generali lealisti e felloni, con
un corteggio di giornalisti, gente dello
spettacolo, maneggioni, imbonitori. Era
il ritratto grottesco di una faccia del potere italiano, tra mediazioni e truffe, inclinazioni sudamericane e traffici con
lEst, pi qualche buon referente, di
quelli che contano, nei servizi (diciamo
cos) alleati. Ma non era una Spectre
che congiurava contro la democrazia e
lo Stato, il motore lucido di un piano
autoritario, lo strumento in agguato delle forze reazionarie.
Una sentenza ora conferma che sulla
P2 una parte importante del nostro
giornalismo e della nostra classe diri-
gente, una parte decisamente maggioritaria, ha raccontato per tre lustri agli
italiani un incredibile numero di sciocchezze al limite del folclore politico, costruendo per una intera generazione di
nostri concittadini una fable convenue
di strepitosa ridicolaggine, per la quale
nessuno risponder e i cui effetti resteranno nel tempo come residui e sedimenti di una cattiva cultura insegnata
da cattivi maestri. Il professor Augusto
Barbera, un uomo di sinistra che a noi
piace e che infatti costretto a starsene
a casa e a mandare missive alla stampa,
ha scritto qualche giorno fa una deliziosa lettera alla Repubblica, il giornale principe di questo grande imbroglio,
informando il direttore, Gran Guitto in
barba bianca, che il piano di rinascita di Licio Gelli non prevedeva affatto
il presidenzialismo, come ripetono veri
e finti merli del conformismo di regime,
ma il cancellierato cos caro alla sinistra cattolica. Se poi si pensa che la
parte del piano eversivo dedicata alla
tv e ai giornali fu scritta dal nostro caro
amico Maurizio Costanzo, il brillante
showman che tutti apprezziamo e che
nel suo progressismo non d e non ha
mai dato segno di velleit autoritarie, la
P2 story diventa unaltra, archetipale,
commedia allitaliana. Nella commedia
un po di gente ci ha guadagnato e un
po ci ha perso. Pazienza.
Lautarchia di M. Chirac
I
Grand Hotel
U
na bella attrice, curiosa e non schierata, non sapeva chi scegliere marted tra Fini e DAlema: i due ospiti di Vespa le sembravano interscambiabili.
Le differenze dovrebbero essere visibili.
Invece le immagini si sovrappongono, i
contorni sono sfocati. Quando un elettore
senza pregiudizi perplesso, vuol dire
che c un black-out nella comunicazione.
Da un punto di vista elettorale si , per
cos dire, in campagna piatta. I politici
sbandano perch non fanno i conti con le
nuove regole: il maggioritario anche annacquato possiede una logica ferrea. Lalternanza esige programmi ridotti a poche
idee ma chiare. Discrimanti perch ridotte in pillole. Efficaci se martellate come un bolero. Ronald Reagan trionf
per aver gridato America is back e svelato una banale evidenza, che gli americani lavoravano sei mesi per s e sei per
lo stato. Un cow-boy cos sempliciotto non
pu essere apprezzato dalla sinistra, che
preferisce i brevi cenni sulluniverso del
programma dellUlivo. A cui si contrappone il pacco-dono del Polo: votate e fate
votare, abbiamo buone notizie per tutti,
segue lista. E si accusano lun laltro di
aver copiato. Ma cosa, visto che nessuno
sa cosa far il prossimo governo nei primi cento giorni, i soli in cui si pu riformare qualcosa prima di farsi risucchiare
IL FOGLIO QUOTIDIANO
una stretta unione europea, ve ne sono parecchi che non considerano necessariamente negativa una battuta darresto sulla strada delleuropeismo, che quasi certamente
deriver dalla crisi tedesca. Questa lopinione di Norman Podhoretz, gi direttore e
Dal 1990 lEuropa ha perso cinque milioni di posti di lavoro, gli Usa
ne hanno creati pi di dodici milioni. La burocrazia di Bruxelles non in
grado di liberalizzare il mercato: i pareri di Podhoretz, Ledeen e Serfaty
sembra agli americani una incomprensibile
illusione. Il contratto con lAmerica di
Newt Gingrich, ormai politica di tutti e due
i partiti americani, punta alleliminazione
del deficit, ma lo fa dopo che una spericolata (dolorosa) politica di de-regolamentazione, mobilit, aumento della produttivit,
sfrondamento dei costi e riduzione della
spesa sociale ha consentito il mantenimento delloccupazione e insieme della stabilit
interna. Ma dove pu trovare il contratto
con lEuropa di Maastricht lequivalente
per produrre unanaloga riduzione della
spesa pubblica, con la disoccupazione rampante, senza intollerabili reazioni interne?
O forse bisogna sperare che il dinamismo
della riforma provenga dalla burocrazia di
Bruxelles, che questa settimana U.S. and
World Report definisce struttura elefantiaca e antidemocratica e fonte di politiche irresponsabili?
Tra gli osservatori americani, molti dei
quali non hanno mai creduto nei vantaggi di
Maselli, tanto vero che sia gli amici che i detrattori ne fanno il centro dei loro giudizi e ricordi, da punti di vista opposti. Il suo compagno di banco al Liceo Tasso e grande amico,
Sandro Curzi, lo ricorda fin dai suoi tredici
anni: La sua prima azione politica, nel 43, fu
in un cinema: insieme gettammo volantini antifascisti dalla galleria. Poi, quando arrivarono i fascisti, Citto si mangi tutti i volantini ri-
cordo. Lui che ancora nel 91 scriveva: Il cinema politico corrisponde a unidea cos alta
di cinema che comprende anche un suo
straordinario utilizzo nelle lotte sociali e politiche. Cinema e politica, ancora insieme,
quasi una missione. Che non evoca solo gli
amorevoli ricordi di Sandro Curzi. Maselli
nel cinema come Ciriaco De Mita nella politica, accusa senza mezzi termini Pasquale
Squitieri, regista e senatore di An. De Mita
Cineprese e politica
come oggi recita la lista elettorale di Rifondazione Comunista nel collegio di Colleferro.
Se ne stava in mezzo alla piazza con quel suo
cappottone nero ed i capelli al vento, sembrava Anna Karenina alla partenza del treno, disse allora Pasquale Squitieri, un regista dellaltra barricata. Eppure quel giorno
per Citto segnava il coronamento di una vita
spesa a met strada tra la cinepresa e la politica, un suo Oscar personale: una legge per
il cinema piena di fondi di garanzia, di tutela della cultura nazionale, finanziamenti
pubblici di ogni genere e un armamentario
di regole per la ritrasmissione televisiva.
Il 68 contro la Biennale dei padroni
Si spiega cos pi facilmente la decisione
di arrivare infine al mestiere della politica
sotto lala di un amico di sempre come Fausto Bertinotti. E proprio lintreccio tra i due
mondi a restituire limmagine pi fedele di
opo il recente convegno organizzato daD
gli Amici di Liberal (Luigi Sturzo
profeta, Roma, 9 febbraio 1996) la figura e
lopera del sacerdote, pensatore politico,
fondatore di quel Partito Popolare che fu
antesignano della Dc, tornano di attualit.
Tra le tante pubblicazioni quella curata
dallo storico Gabriele De Rosa , sotto il
profilo della figura privata del pensatore
cattolico, sicuramente una delle pi affascinanti. In esilio tra il 1924-1946 (Benito
Mussolini lo considerava un prete intrigante), ostracizzato allinterno della stessa cultura cattolica (Giorgio La Pira disse
di averlo visto rincretinito al ritorno dal
soggiorno negli Stati Uniti), Don Sturzo trova per stima e rispetto tra laici come Benedetto Croce e Luigi Einaudi, e addirittura ammirazione da Gaetano Salvemini (il
quale parlava di Sturzo come di un sacerdote non clericale, spettacolo di un Himalaya di volont e certezze). Sebbene
fosse stato eletto in Parlamento con la proporzionale, Sturzo fu un liberale e un federalista ante litteram deciso assertore del sistema uninominale. E qui si capisce la ragione per cui i democristiani, da Alcide De
Gasperi a Ciriaco De Mita lo tennero ben
in disparte dalle cure del loro partito. Essendo poi prevalsa nella Dc la componente cosiddetta cattolica-democratica dei dossettiani di cultura statalista, la lezione di
Sturzo sempre stata avvertita come scomoda e ingombrante.
Nella raccolta di lettere inedite curata
LIBRI
Luigi Sturzo
LETTERE MAI SPEDITE
285 pp. Il Mulino, Lire 30.000
da De Rosa, lettere scritte dal sacerdote siciliano tra il 1928 e il 1932 e rinvenute dallo stesso curatore, questi motivi di incomprensione con la cultura cattolica conformista sembrano gi presenti in nuce. Grazie al puntiglioso commentario e alla precisione di note dello storico, questo volume
ci consente di conoscere da vicino non soltanto le linee generali del pensiero politico del prete di Caltagirone, ma soprattutto
la sua sensibilit e la sua inquietudine di
uomo. La personalit di Don Sturzo riemerge dunque da un plico che conteneva
originariamente tre dossier di lettere mai
spedite (con richiesta che venissero rese
pubbliche, solo quando fossero taciute le
ire e i sospetti), indirizzate rispettivamente a un gruppo di amici, alla sua segretaria
Barbara Carter e al giovane amico Giovanni. Di sentimento di amara incomprensione sono attraversate molte di queste missive; paradigmatiche, quelle scritte
tra il 28 e il 29 a Londra, dove il sacerdote
lamenta lostracismo incontrato dalle pro-
Non era neppure necessario essere organici per appartenere alla grande e solidale
famiglia della sinistra cinematografica. Per
molti, da Francesco Rosi a Gillo Pontecorvo,
bastava la vocazione e il comune sentire. Oppure era sufficiente mostrarsi ostili agli avversari del partito. Cosa che fece, con clamore, un bel gruppo di giovani registi alla vigilia delle elezioni del 94, con il corale Lunico paese al mondo. Un filmino antiberlusconiano firmato da Daniele Luchetti, Stefano Rulli, Carlo Mazzacurati, Mario Martone,
Marco Tullio Giordana, Francesca Archibugi, Marco Risi, Antonio Capuano e Nanni Moretti. Anche gli attori aderiscono in massa alla famiglia della sinistra cinematografica e
con poche eccezioni. Da Enrico Montesano,
il guittaccio romanesco che fa pubblicit occulta e che occupa un seggio per il Pds sia a
Strasburgo che al Campidoglio, fino ai pupilli del nuovo cinema italiano, come Silvio
Orlando e Alessandro Haber. Per non parlare di Massimo Ghini, controfigura di Walter
Veltroni nei suoi comizi.
aveva i falsi invalidi, lui ha avuto i falsi registi: il problema era lo stesso, il consenso.
Squitieri sembra non aver perso di vista un
momento la carriera di Maselli: Ha fatto una
sola cosa buona come regista: la trasposizione del romanzo di Moravia, Gli indifferenti,
poi si occupato solo della distruzione del cinema italiano.
I riferimenti di Squitieri sono al ruolo di
Maselli come presidente dellAnac, lassociazione degli autori cinematografici: Quando
ero iscritto io, nel 70, ci volevano almeno tre
film girati per essere iscritti allAnac; poi
quando arrivato lui bastava avere qualche
copione nel cassetto. Cos ha fatto migliaia di
iscritti, che travasava nel Pci per sostenere la
sua battaglia per il cinema assistito. Cos ha
ucciso il cinema. Maselli ovviamente convinto del contrario: anzi, da come racconta la
sua vita, si capisce che la militanza nel Pci e
la carriera di regista si sono reciprocamente
vivificate. Lingresso nel partito e quello nel
centro sperimentale di cinematografia furono allincirca contemporanei e precocissimi.
Lammissione ad entrambi ha risvolti eroici
in una vecchia intervista di Citto: Non avevo
let per essere ammesso al centro sperimentale, ma avevo gi girato due cortometraggi e superato una prova scritta difficilissima. Nella commissione che mi accolse cerano Michelangelo Antonioni e Umberto
Barbaro. Anche per entrare nel Pci, Maselli non aveva let, ma suppl il coraggio: Mi
present mio cugino, Giorgio Pirandello, ma
avevo solo 14 anni nel febbraio del 44 e Alfredo Reichlin, Carlo Melograni e Luigi Pintor emisero verdetto negativo. Ci rimasi malissimo, ma ci riprovai dopo il 4 giugno con alle spalle un breve periodo di clandestinit, e
venni accolto subito.
Nascono cos, precoci e parallele, le due
passioni di Maselli. Nutrite da una famiglia
di intellettuali romani molto ben introdotti. Il
padre Ercole era il critico darte dellAvanti
e la sorella maggiore Titina, unapprezzata
pittrice. Senza contare lo zio preferito, Luigi
Pirandello. Nel Pci, Maselli fu un fervente ingraiano, lunico laico del partito. Al punto
da superare il maestro al momento della nascita del Pds, quando Maselli emigr, tra mille travagli, verso Rifondazione comunista.
Il suo impegno politico ha avuto una vampata recente durante la campagna sui referendum televisivi, specialmente quello che
avrebbe dovuto vietare le interruzioni pubblicitarie nei film. Maselli era uno dei vessilliferi della campagna nota come non si spezza una storia, non si interrompe unemozione, che gli italiani hanno bocciato con il voto referendario. Lui per si batt come un
leone. Tutti i registi del S fanno gli spot,
disse allepoca Luca Barbareschi, e quelli
bravi come Scola o i Taviani prendono centinaia di milioni. Tranne Maselli che negato
e non gli fanno fare neppure la pubblicit.
A dire il vero Maselli, dopo un lungo periodo
improduttivo, era reduce da una terna di film
di un certo successo, legato a quella che lui
stesso ammise essere una svolta nel suo stile:
pi abbandono e meno concentrazione, pi
privato e meno pubblico.
Una fama di tombeur de femmes
Nascono cos Storia damore, con Valeria Golino, Codice privato, con Ornella Muti e Lalba con Nastassja Kinski. Tre film e
tre donne che gli guadagnarono soprattutto la
fama di grande conquistatore: con tutte e tre,
le cronache rosa dissero che Maselli aveva
avuto intense passioni amorose. Ma lui replic con uno strano argomento controfattuale: Allora dovreste definire passione amorosa anche il mio rapporto con Gian Maria
Volont, che fu protagonista del film Il sospetto. Oggi limberbe eroe della resistenza
rievocato da Curzi potrebbe diventare deputato della Repubblica grazie alla desistenza.
Nel collegio di Colleferro, dove Maselli si cimenta in una fervorosa campagna, nelle scorse elezioni pass per 3 mila voti un candidato del Polo. Ma nel collegio 13 mila voti andarono ad un uomo del Partito popolare che
questa volta non ci sar. Citto uno a cui
tutti vogliono bene, da sempre unanimemente vezzeggiato: un osso duro per lavversario.
IL FOGLIO QUOTIDIANO
Lettera (ferocemente) polemica con gli azionisti torinesi. Ma non bisogna accanirsi...
Signor direttore - Giudico pertinente senza restrizioni il ragionamento svolto sul Foglio del 21 marzo a commento della presa di
posizione di Alessandro Galante Garrone
contro lo sciopero della fame attuato in carcere dal giudice Renato Squillante. Poich
tutto pu far brodo, ecco scendere in campo
a difesa di Galante Garrone un bel po di
gente importante a vario titolo scandalizzata. Morale: lei additato al pubblico disprezzo per aver osato privilegiare gli elementari diritti della persona su quelli superiori spettanti al simbolo. Si rassicuri,
hanno torto: leterno conflitto cuore-mente
ancora una zona poco frequentata dai giustizialisti di estrazione illuministica. Dico
questo per incoraggiarla a non prendere
troppo sul serio i fulmini che le hanno scagliato addosso, essendo pacifico che ad innescarli intervenuto un prevalente pregiudizio svaforevole. Lei capisce di cosa
parlo, visto che la Stampa ha avuto linarrivabile finezza di presentarla come ex-ministro berlusconiano.
Quanto poi ad Arrigo Levi che le ha impartito una concitata lezione sul testimone
ideale consegnato a Galante Garrone da
Carlo Casalegno, assassinato dai brigatisti
(1977), io lo inviterei a riesaminare con calma quel famoso editoriale sulla Stampa del
29settembre 1991, nel quale un sorprendente Norberto Bobbio confessava di essere tentato dalla passione civile di Pasolini,
del Pasolini battagliero che nel 1975 chie-
Piccola industria
Mancano gli specializzati
per le nuove imprese.
Il successo delle scarpe fermane
NELVENETO sono nate 28034 nuove imprese, ma mancano operai specializzati
In cifra assoluta il Veneto la regione
italiana che detiene il record delle nuove
imprese create nel 1995, esattamente
28.034. E al Veneto va anche il record dellincremento delloccupazione: anche il
quarto semestre del 95 ha registrato, spiega la FederVeneto, un incremento del 2,5%
sul quarto trimestre del 94, in linea con gli
incrementi registrati nei trimestri precedenti. Un 2,5% in pi rispetto al 94 ritenuto un risultato eccellente perch il
trend era stato gi in crescita. Per il 96
loccupazione dovrebbe crescere dell1,2%.
Il Veneto ha un tasso fisiologico di disoccupazione del 5-6%. Chi ha profittato e
profitter del boom regionale delloccupazione sono soprattutto lavoratori specializzati e tecnici dei paesi dellEst, della
Slovenia, Croazia, Bosnia, e anche da pi
lontano, perfino dellUcrania. Hanno le
specializzazioni che servono allindustria
meccanica, lossatura del nostro sistema
produttivo - spiega la FederVeneto - La
scuola italiana non fornisce pi tornitori,
fresatori e simili. Oltre ai lavori domestici e a quelli disagiati, un altro segmento di
lavoro non trova dunque offerta in Italia.
Gli industriali veneti tentano di rimediare
a questa situazione anche con la formazione. Nel 95 hanno organizzato 50 corsi, per
500 inoccupati. I corsi pi ambiti sono
quelli sulle nuove specializzazioni: operatori Cad/Cam, tecnici di marketing, esperti di qualit. Nel 96 sono in programma altri 200 corsi, a met per inoccupati e a
met per la riqualificazione professionale
del personale.
LAVORATORIDEL SUD per le piccole imprese dellEmilia: la Professional Card
LEmilia Romagna della piccola impresa
sta avviando la distribuzione della Professional Card, una carta che d ai meridionali di nuova immigrazione laccesso a una
serie di servizi . E una risposta corretta
ad esigenze delle nuove imprese, spiega
Guidalberto Guidi, che presiede FederEmilia, la federazione degli industriali.
La Professional Card fa parte del progetto Dentro loccupazione, avviato nel
1995, con due obiettivi: invogliare i lavoratori meridionali a emigrare e decentrare
la produzione a imprese situate in aree
deboli. Le Ferrovie e la Confedilizia regionale favoriscono i viaggi da e per il Sud
, e la sistemazione abitativa degli immigrati. Questi hanno accesso a prestiti sullonore entro un plafond di 45 miliardi. I
crediti sono messi a disposizione delle
banche regionali: Credito Emiliano, Carisbo, Rolo, Banco di San Geminiano e San
Prospero, Banca Popolare dellEmilia-Romagna. Banche e Ferrovie faciliteranno
inoltre il decentramento della produzione,
le prime con crediti agevolati alla collocazione produttiva, le seconde con tariffe
speciali per il trasporto delle merci.
A VALLASCIANI non sfugge una nicchia
del mercato calzaturiero
Con la Walt Disney ha realizzato e sta
mettendo a punto sul mercato una linea di
scarpe per bambini, ispirata alla Carica
dei 101. Con la Momo Design (quella del
volante della Ferrari F1, dei cerchioni e di
altri accessori), che ha disegnato uno speciale fondo, ha rinnovato la linea principale Dribbling, e sta per lanciare una linea Trend, pi giovanile. Il fondo la
suola, sulla quale monta il sistema ammortizzante Nexus, un brevetto di famiglia, che rende meno faticoso stare in piedi. Roberto Vallasciani, da Grottazzolina
in provincia di Ascoli Piceno, quarantanni, da quattro a capo dellazienda creata
anchessa quarantanni fa dal padre e dallo zio, ha fatto delloccupazione delle nicchie un sistema: Perseguire la strategia
della nicchia non vuol dire necessariamente limitarsi. E ha dato una spolverata
all area fermana, la pi alta concentrazione calzaturiera in Europa: Bisogna tenere il profilo alto, in fatto di qualit e affidabilit. Negli ultimi due anni ha puntato molto anche sullestero (Austria, Svizzera, Germania e Giappone), ed in breve
arrivato ad esportare il 35-40 per cento della produzione, in mercati che ritiene gi
stabilizzati, come che vada la lira. Roberto Vallasciani produce anche scarpe speciali per i 150 mila bocciofili italiani e calzature per i giocatori di biliardo.
BRUXELLES non consente agevolazioni fiscali per i cassintegrati italiani
Kavel van Miert decide oggi sul progetto dei calzaturieri italiani di assumere
cinquemila cassintegrati in cambio di una
lieve defiscalizzazione degli oneri sociali.
La decisione del Commissario europeo alla concorrenza sar quasi certamente negativa. Laccordo per i cinquemila cassintegrati, del dicembre 1993, era sembrato
luovo di Colombo, portando contemporaneamente a pi occupazione e a unelevazione degli ammortizzatori sociali improduttivi. Il governo Ciampi ne aveva anche
fatto oggetto di unapposita legge. Ma
Bruxelles lha valutato secondo una logica giuridico-formale e non di sviluppo delloccupazione - constata mestamente la
Farnesina - altro che piano Delors per loccupazione!. LAnci, lassociazione dei calzaturieri di cui presidente Maurizio Pizzuti, titolare della Zeiss Excelsa, va oltre:
insinua che dietro la decisione di Karel
van Miert ci sia lo zampino dei calzaturieri tedeschi. Ma si consola con lapplicazione dellaccordo de minimis. E la condizione, nel gergo europeo, per cui non sono
soggette a notifica a Bruxelles assunzioni
che comportino sgravi fino a 50 mila Ecu
in tre anni. Una cifra che ha consentito fino a 3-4 assunzioni di cassintegrati per
ogni ditta ogni tre anni. Numero che potrebbe presto raddoppiare, poich lesenzione verr portata a 100 mila Ecu.