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Dormice Olympia
Ricordo una serata di tarda primavera in Chianti, in un bel giardino sulle colline, un’esposizione di quadri e sculture
originali, una tavola imbandita e un’allegra brigata in piedi, a mangiare, bere, parlare, nel prato. Era già notte e tra
i visitatori si era creata, dopo tante ore, e in una platea di vecchi giovani, artistoidi, felici di esistere, ebbri di
profumi, una distesa e fantasiosa convivialità, un’atmosfera di contagiosa allegria, di quelle che agli inizi dell’estate
trascinano un’avviluppante ma elegante euforia.
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Due donne si stavano commiatando calorosamente: una dai capelli lunghi e rossi, l’altra di tipo mediorientale,
guardata amorevolmente a vista dal fidanzato, quando improvvisamente succedette l’inaspettato, l’imprevisto,
l’informale, il “non si dovrebbe fare”. Le due si perdettero in un bacio in bocca, lungo, passionale, languido, di quelli
da film d’amore romantici e sdolcinati.
Poi succedette qualcosa di ancora più surreale: le due stavano lì, nel bel centro della scena, in mezzo al
chiacchiericcio e agli schiamazzi, in una scena fuori dall’ordinario, ma NESSUNO LE VEDEVA. Nessuno tranne il
fidanzato, che la guardava sgomento, una bambina ed io (spero di non perdere mai l’abitudine di vedere, come
fanno i bambini…).
Quando un conoscente mi ha chiesto di fornirgli gli argomenti per aiutarlo a ribattere a Barnard che continua a non
“vedere” il signoraggio, tacciando chi lo “vede” di come minimo poco autorevole – per non citare altri epiteti poco
lusinghieri – mi è venuto in mente la scena di quella sera, tipico caso di effetto ottico/mentale (cfr.
http://www.youtube.com/watch?v=Ahg6qcgoay4 [2] ) dimostrato in un video-test in cui chiedono di osservare
attentamente una scenetta e di conteggiare il numero di passaggi di palla effettuati dalla squadra bianca, in un gran
viavai di persone; la mente, predisposta a contare il bianco, NON VEDE un grosso orso nero entrare, fermarsi in
centro, saltellare e uscire, anche se gli occhi ne registrano l’immagine.
Provare per credere: così come nel test del video, la maggior parte non vede l’orso in mezzo alla sala, così per il
signoraggio, la massa è talmente intenta a contare le entrate e le uscite, che anche se lo vedesse, la mente non
recepirebbe l’informazione…
Nel caso del signoraggio, poi, esiste un terzo caso di figura, oltre a chi vede l’orso e a chi conta i passaggi: quello di
chi userà tutte le sue energie per cercare di dimostrare, screditando, emarginando, infamando, che chi ha visto
l’orso, ha avuto una visione, delira, poiché quell’orso, quell’imprevisto per il sentire comune o il sapere
convenzionale, non ha spazio nella mente di chi guarda, predisposta ad altro.
Perciò, mi permetto di ritornare sull’argomento “signoraggio” – spero per l’ultima volta – per dissipare i dubbi di chi
non abbia ancora predisposto la mente a guardare e invito tutti a scorrere una Comunicazione ufficiale della
Commissione europea alle istituzioni dell’UE e al Rappresentante generale UE Javier Solana, nel 2007
(http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/07/st05/st05068.en07.pd [3]) che non sembra mettere minimamente in
discussione né l’esistenza né la definizione esatta di “signoraggio”, quella difesa dai cosiddetti “cialtroni”, “fanatici”,
“complottisti”, laddove, al paragrafo sulla rendita monetaria da banconote e moneta metallica è scritto NERO SU
BIANCO che:
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Sebbene la definizione di “rendita monetaria” o “signoraggio” sia stata astutamente accostata al caso delle monete
metalliche, tale definizione si applica logicamente anche alle banconote. Le banconote, infatti, è chiaramente detto
nel testo, procurano reddito per le banche centrali nazionali, contrariamente alle monete metalliche che producono
reddito per gli Stati, un reddito che equivale alla rendita monetaria, o signoraggio, definita come “grosso modo il
valore facciale della moneta meno i costi di produzione e di messa in circolazione”.
Certamente, se sei intento a conteggiare nevroticamente le entrate e le uscite, il PIL e il debito pubblico, nell’intento
maldestro di rientrare in saldo – sopportato dall’apparato legiferino dell’UE con tanto di minacce – sarà difficile
soffermarsi sulle cause ancestrali e sulle definizioni di base. Che cosa guadagna la BC? Da dove viene il debito
pubblico?
La definizione di signoraggio, e la sua inequivocabile realtà con tutti i suoi effetti sulla nostra vita (economica), è
corroborata da tanti altri testi ufficiali – sebbene non certamente divulgativi – ad esempio da uno studio del 2007 di
William Buiter della London School of Economics (cfr. 2 [4]) dove l’autore conferma nel primo paragrafo del
documento che il signoraggio è inteso
“storicamente (come) la differenza tra il valore facciale di una moneta e i suoi costi di produzione e
stampa. Nelle economie basate su fiat money [moneta decretizia sganciata dalle riserve auree, ndr] la
differenza tra il valore facciale della banconota e i suoi costi marginali di stampa corrisponde quasi per
intero al valore facciale della banconota, in quanto i costi di stampa sono praticamente nulli. Stampare
fiat money è pertanto un’attività altamente redditizia (…)”.(estratto e tradotto dall’inglese, Buiter,
Seigniorage [5])
Figuriamoci quindi quando le banche creano moneta contabile che non ha nemmeno i costi di conio…
Problemi di contabilità
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Com’è possibile che tale fenomeno sia occultato ai più? Semplicemente per un trucchetto contabile. Ce lo spiega
indirettamente sempre Buiter – ma anche altri autori come Colignatus (3) e Richard Werner (4) – laddove spiega
che le “liabilities” cioé le passività della BC, di cui la massa monetaria circolante, “(…) lo sono solamente a parole in
quanto non rimborsabili: il titolare di moneta-base [banconote e monete metalliche] non può insistere in qualsiasi
momento nel rimborso di un determinato importo di moneta-base se non ottenendo lo stesso importo nella stessa
moneta (base)”. Sono quindi finte passività.
Una finta passività, la massa monetaria circolante, su cui la BCE e le sue banche satelliti richiedono un rimborso allo
scadere dei titoli di Stato. La teoria della finta passività coincide con quella di Auriti che affermava che la moneta
circolante della BC non dovrebbe essere posta al passivo poiché non dovrebbe essere rimborsata, visto che non era
sua. Metterla al passivo, da parte della BC, equivale ad appropriarsene, cioé a vantare un (finto) titolo che da un
(vero) diritto a richiederne poi il rimborso.
Basterebbe che la BC mettesse in attivo la massa monetaria creata dal nulla perché tutti i guadagni occulti da
signoraggio risultassero nella contabilità, non solo gli interessi, creando non poco scompiglio sociale, proteste di tutti
i tipi e magari un vero spunto per cambiare.
Ma oltre al trucco contabile, la farsa deriva dal traffico attorno ai titoli di Stato, come unico strumento obbligatorio
dell’amministrazione dello Stato, per ottenere la liquidità di cui ha bisogno per funzionare.
Una volta create le banconote, la BCE le immette nel sistema. Come? Ci sono fondamentalmente due sistemi diretti,
le aste dei titoli di Stato e le operazioni di mercato aperto (capitolo a parte).
Sebbene sia vigente il divieto espresso di acquisto dei titoli del debito pubblico da parte delle BC, in realtà tale
divieto è opportunatamente raggirato, con il sistema delle aste pubbliche (5). A tali aste, che sono tutto fuorché
pubbliche, possono partecipare unicamente i cosiddetti “specialisti dei titoli di Stato” (dealers), nominati da
Bankitalia, con la moneta nuova di zecca presa in prestito al tasso di sconto dalla BCE. I dealers sono i primi
prenditori del debito pubblico (italiano), possono condizionarne pesantemente l’andamento – ciò che non si privano
di fare – speculando, poiché sono loro che decidono il prezzo, anche se del caso, mandando deserta un’asta per
obbligare lo Stato ad aumentare gli interessi sui titoli.
Sono loro che hanno in mano i debiti pubblici. Sono i primi prenditori del debito autorizzati dalla BC, coloro che per
diritto infuso godono della ius primae noctis monetaria.
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Infatti gli specialisti dei titoli di Stato [6] (6) rivendono i titoli alle altre banche commerciali e sul mercato aperto,
lucrando un guadagno sicuro ed elevato sul bisogno di liquidità dello Stato, via via fino “all’ignara vecchietta” che
costituisce una percentuale di meno del 10 % rispetto ai veri detentori del debito. Ogni passaggio di mano comporta
delle commissionii bancarie. In caso d’investimento non riuscito – vedi subprime – sarà l’ultimo anello della catena a
pagare, l’ignara vecchietta, poiché gli specialisti di Stato della lista, e i loro amici, avranno già realizzato il loro
guadagno. Non solo la vecchietta, ma tutti noi, ci ritroveremo con un pugno di mosche in mano per colpa delle truffe
in aggiotaggio, i traffici e le scommesse criminali sul fallimento degli Stati degli specialisti sopra.
Ad esaminare la lista, si capisce come il nostro debito, la nostra politica, e la nostra vita siano determinate da poche
banche, e pochi proprietari di banche:
diritto italiano d.i. – diritto tedesco d.t. – diritto olandese d.o. – Ltd e PLC d.b.
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Monte dei Paschi di Siena Capital Services banca per le imprese S.P.A. d.i.
Ognuna di queste banche meriterebbe un capitolo a parte, si noti solamente che a determinare il prezzo del debito
pubblico italiano figurano unicamente DUE banche di diritto italiano, Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca
per le Imprese SPA, e Banca IMI, appartenente alla banca Intesa San Paolo, la quale vanta tra i suoi azionisti
Blackrock (Barclays), Crédit Agricole e Société Générale mentre Monte dei Paschi è pesantemente influenzata nelle
sue decisioni – con l’aiuto della rotella di scorrimento, Caltagirone – dai pesi massimi di Axa, azionista di MPS, che
sono Air France, Suez GdF, Saint Gobain e… last but not least, BNP PARIBAS.
BNP PARIBAS, accanto al cui nome non è apposta alcuna sigla del tipo giuridico di società, ha come principale
azionista il governo francese (17%) oltre allo stato Belga (11%), e ha acquisito il controllo totale di BNL, è il partner
privilegiato di Albert Frère, che è l’azionista di riferimento di Gaz de France Suez, principale privatizzatrice e
inquinatrice dell’acqua nel mondo e in Italia, dove figura anche il presidente onorario del Bilderberg ex commissario
europeo, il conte Etienne Davignon.
Non è da ricercare in nessun’altra parte quel fenomeno per cui sia a destra sia a sinistra perseguono – più o meno –
le stesse politiche, ad esempio quello strano senso di impotenza che pervade tutto il nostro Stato e la classe politica
di fronte alla calamità della privatizzazione dell’acqua. Sono loro, gli specialisti dei titoli di Stato, e in particolare BNP
Paribas e MPS, soci in affari in questo sporco negozio, a pagare e ricattare i nostri politici perché si faccia. Con il
coltello dalla parte del manico… del debito pubblico.
Come? Ad esempio con quei 17000 conti segreti della camera di compensazione Clearstream – le camere da
compensazione servono in teoria a compensare i pagamenti tra banche – attorno alla quale uscì lo scandalo nel 2002
grazie al giornalista investigativo francese Denis Robert (7).
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sentenze, i media, potendo permettersi di nascondersi dietro a uno schermo fumoso chiamato democrazia, con
tanto di scatole cinesi, cooptazione, regole tecnicistiche e confusioni giuridico linguistiche.
Per dirla in breve, c’è un piccolo gruppo di finanzieri parassiti che ha ideato un sistema per salassarci le rendite e i
redditi, andandone a creare anche laddove non solo non sarebbe lecito, ma addirittura illegale e completamente
immorale (brevetti dei semi, dei farmaci, acqua privata, royalties petrolio, diritti di Kyoto, rendite per i cordoni
ombelicali, per il trapianto degli organi, per i neonati in provetta e così via dicendo); di questo sistema di racket
“legalizzato”, il maggiore, quello maestro, è quello del signoraggio, il furto supremo che ruba con un difetto
intrinseco nello strumento di misura – il denaro – ma invisibile ai più proprio perché al centro della scena economica
in un viavai depistante. Persino quando qua e là, nei testi ufficiali, la verità spunta fuori baldanzosa con lapsus,
parole, o addirittura frasi esaurienti, nonostante la grossissima cappa di censura, sovvenzionata a suon di milioni
creati, e la lista di omicidi per far fuori gli elementi che oltre a sapere da dentro, manifestano di volere parlare, il
fatto permane: il signoraggio troneggia in mezzo al salotto e pochi lo vedono, perché tutt’attorno è un gran
gesticolare per distoglierne l’attenzione.
Note
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5. http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico
/programma_trimestrale_emissione/Programma_Trimestrale_di_Emissione_II_Trimestre_2010.pdf [9]
6. http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/elenco_specialisti
/Elenco_Specialisti_Titoli_di_Stato_8_febbraio_2010.pdf [6]
7. Révélation$ di Denis Robert, 2000 – Traduzione italiana di Marco Saba: “Soldi, il libro nero della finanza
internazionale” 2002 http://www.libreriauniversitaria.it/soldi-libro-nero-finanza-internazionale/libro
[10]
/9788889091067 e database di 38000 controparti in Clearstrem http://www.scribd.com/doc/29423114
/38-000-Clearstream-counterparties-2004 [11]
Popularity: 39%
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