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Il pensiero di Amartya Sen su povert e sviluppo e

il suo riflesso sulle politiche per i popoli indigeni

Francesco Orlandi
Economia dello sviluppo, sviluppo umano e tutela dei beni culturali

L'analisi della povert


Definizione problematica della povert.
Concetto che esprime mancanza. Individuare
oggetto di tale mancanza:
Utilitarismo: mancanza di utilit. benessere
economico derivato dall'utilizzo dei beni cui si ha
accesso
Bisogni Primari: mancanza di un determinato
paniere di beni in riferimento a specifici bisogni
individuati come necessari per il benessere di
ogni individuo.

Prospettiva di Sen sulla povert:


La capacit di disporre di beni e servizi dipende
sia dalle condizioni sociali, politiche, economiche
giuridiche della data societ, sia dalla posizione
dell'individuo nella stessa.
Ci che permette di identificare la povert non
sar dunque l'utilizzo di un bene, n il suo
possesso, ma la capacit di trasformare un dato
bene o servizio in benessere effettivo per
l'individuo.

L'aspetto pi importante dell'approccio di Sen


all'analisi della povert costituito dallo spostamento
del centro dell'attenzione dalla sola variabile
reddituale-monetaria a una pluralit di dimensioni che
si stimano importanti nella valutazione della qualit
della vita di una persona (salute, educazione,
speranza di vita, mortalit infantile, relazioni sociali...)
Per questo nell'analisi della povert secondo
l'approccio di Sen si fa riferimento ai funzionamenti di
una persona: il compimento di un risultato per un
individuo; ci che in grado di fare o di essere, in
sostanza una parte dello stato di una persona.

Le combinazioni di funzionamenti che un


individuo in grado di raggiungere vengono
definite capabilities (capacitazioni): esse
esprimono le reali opportunit di azione e
realizzazione degli stati ambiti da una persona.
Le capacitazioni rappresentano la libert di
condurre un determinato stile di vita piuttosto che
un altro, sono i diversi insiemi di funzionamenti
che si possono raggiungere avendo la possibilit
di scegliere tra pi opportunit.

Lanalisi della povert come privazione di


capacitazioni consiste in una comprensione
pi profonda della natura e delle cause della povert
stessa, nonch della deprivazione ottenuta
spostando il centro dattenzione dai mezzi (es.
reddito) ai fini che gli esseri umani perseguono e di
conseguenza a quelle libert che rendono capaci di
vivere una vita dignitosa.
La libert sia mezzo che fine dello sviluppo:
garantendo le libert strumentali possibile
raggiungere la libert sostanziale di poter scegliere
tra alternativi e migliori stili di vita.

Lo sviluppo dovr quindi essere inteso in termini di


promozione delle vite che viviamo e delle libert di
cui godiamo
La correlazione fra la disparit di reddito e quelle
esistenti in altri spazi pertinenti pu essere
abbastanza debole o precaria a causa di vari fattori,
diversi dal reddito, che operano sulle disuguaglianze
dei vantaggi individuali e delle libert sostanziali.
Tra questi si pu fare riferimento alla partecipazione
politica, laccesso allistruzione e allassistenza
sanitaria, lequit di genere ed etnica, laccesso alle
infrastrutture.

Lapproccio delle capacitazioni fornisce una visione


diretta di alcune dimensioni cruciali della
disuguaglianza e della povert che una superficiale
comparazione dei redditi non evidenzierebbe, un
punto di vista pi ampio che permette sia un analisi
descrittivo che di scelta politica.
Lo sviluppo, il benessere e la giustizia sono
relazionati e molta attenzione data ai
collegamenti tra le dimensioni economiche,
politiche e culturali della vita.
Il pensiero di Sen costituisce un ponte tra il
discorso economico e il linguaggio dei diritti umani,
mettendo alla base e al vertice del processo di
sviluppo la dignit di ogni individuo.

Sen affronta il tema della diversit culturale e


sottolinea l'importanza della partecipazione politica
nelle decisioni sulle politiche di sviluppo che hanno
ripercussioni sui popoli le cui tradizioni culturali si
vedono minacciate. Il processo democratico al
centro de processo di sviluppo anche quando
questo significa avere il diritto di rifiutare
determinate politiche di sviluppo.
Per Sen necessario lasciare ai gruppi locali e al
processo democratico la definizione delle priorit
poich bisogna tener conto della libert culturale
come libert strumentale fondamentale per i gruppi
che si riconoscono in un identit collettiva diversa
da quella della societ dominante.

Queste considerazioni sono interessanti se si vuole


affrontare la tematica della povert tra i popoli
indigeni e un modello di sviluppo rispettoso
dell'identit e della cultura delle popolazioni locali.
Esiste una stretta relazione tra povert e
lappartenere a gruppi che si autodefiniscono
indigeni. Vari fattori sono in gioco per determinare
tale fenomeno; in primo luogo, non bisogna
dimenticare che nella definizione stessa di popolo
indigeno implicito lessere soggetti a privazioni
materiali, simboliche e giuridiche e lessere
sottoposti alla riproduzione sistematica di relazioni
socio-politiche discriminatorie che hanno origine
nella violenza del processo di colonizzazione e nella
successiva strutturazione degli stati nazionali.

Studi della World Bank (1994 2006)


Si evidenzia nesso tra svantaggi sociali, povert e
l'identificarsi come indigeno (educazione,
malnutrizione, disoccupazione, accesso alla sanit)
Anche se si sono fatti passi avanti nella riduzione
della povert assoluta a livello nazionale, si
riconosce che la povert tra gli indigeni decresce a
ritmo pi lento rispetto alla media nazionale.
Le condizioni che possono contribuire a ridurre la
povert della popolazione in generale non
necessariamente hanno benefici significativi sulla
popolazione indigena.

Le politiche di sviluppo adottate a livello nazionale


per integrare il mercato globalizzato sono spesso la
causa di ulteriore impoverimento economico,
sociale e culturale dei popoli indigeni.
E' il caso delle aree destinate a monocolture da
esportazione (caff, soia, olio di palma...) o per lo
sfruttamento minerario. Spesso nei paesi in via di
sviluppo queste aree sono localizzate in territori
comunitari indigeni che vengono espropriati in nome
dello sviluppo.
Questo comporta un impoverimento in termini
economici, sociali e culturali per i gruppi indigeni
che perdendo il proprio territorio perdono
l'opportunit di raggiungere uno stato di benessere
concorde al loro modo di vita e le proprie aspirazioni

Per questo fondamentale riconoscere alle


popolazioni indigene il diritto alla propriet
comunitaria dei loro territori e delle risorse di cui
dispongono. Una volta riconosciuto questo diritto
sar possibile per i gruppi avere l'opportunit di
scegliere liberamente che tipo di elementi della
tradizione abbandonare e quali conservare.
Rispettando la diversit culturale e i diritti di propriet
culturale e intellettuale dei popoli indigeni si d loro
l'opportunit di perseguire uno sviluppo
autodeterminato che parte dalla definizione delle
proprie priorit e non da un'imposizione che
comporterebbe un ulteriore impoverimento delle
proprie condizioni di vita e della propria cultura.

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