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23/11/1980 : il Terremoto
Il sisma in Campania e Basilicata
u u u u u u u u u u u u u u
23 novembre 1980
Verso le 19.00 della sera del 23 novembre
1980, una lunghissima scossa della durata
di un minuto e venti secondi, di magnitu-
do 6,8 della scala Richter, rase al suolo 36
paesi situati al confine tra la Campania e la
Basilicata.
Si contarono 2735 morti e 8850 feriti.
Il disastro, gigantesco nelle sue propor-
zioni, colpì con particolare violenza so-
prattutto la parte dell’Irpinia, che risultò
completamente annientata dalle scosse
ripetute: tantissime case furono rase al
suolo, ponti e viadotti spezzati, e si regi-
strarono frane dappertutto.
La Solidarietà
necessario costituire ex novo una rete telegra- - a Potenza: le due caserme del Distretto Mi-
fonica ad hoc e raggiungere quote elevate in litare e del 91° btg. sono state danneggiate, ri-
terreni impervi per la realizzazione di linee di spettivamente al 60% ed al 70% e due famiglie
corrispondenza in Ponte Radio a M.F., per as- di ufficiali sono rimaste con alloggi inagibili;
sicurare il flusso di informazioni fra unità di
intervento, posti comando e centri operativi. - a Persano: le due caserme del 67° btg. ber-
saglieri e dell’11° gra. sono state danneggiate
al 15%, mentre 53 famiglie di ufficiali e sot-
tufficiali residenti a Eboli e Campagna sono
Le Forze Armate state costrette ad abbandonare le abitazioni;
La sera del 23 novembre l’allarme fu diramato - a Salerno: la caserma sede dell’89° btg. è sta-
immediatamente dal Comiliter e da tutti i li- ta danneggiata per il 40%, mentre 10 alloggi
velli di Comando pochi minuti dopo la scossa; di ufficiali e sottufficiali si sono resi inagibili;
fu ripetuto poco dopo a mezzo RAI, per sol- - a Nocera: sede del btg. della Scuola di Com-
lecitare il rientro delle truppe nelle caserme (si missariato la caserma è stata danneggia-
può immaginare facilmente quale può essere ta al 30%, due soldati sono rimasti feriti e 9
stato il grado di reperibilità del personale libe- famiglie hanno avuto la casa danneggiata;
ro dal servizio la domenica sera, con la pras- - a Caserta: sede del 21° btg. g. e della Scuo-
si del rientro dal permesso prima dell’inizio la Truppe Corazzate, le caserme hanno retto
dell’istruzione del lunedì). Come il resto della ma 21 famiglie hanno avuto la casa inagibile.
popolazione, anche i presidi militari dislocati Questo il quadro di partenza e quindi lo stato
nelle Regioni Campania e Basilicata subirono d’animo di apprensione tutt’altro che trascura-
il «trauma della scossa»; danni materiali rile- bile degli uomini allertati in Campania e Basi-
vanti si manifestarono subito nelle infrastrut- licata, i quali, con uno slancio veramente en-
ture militari ed in molte abitazioni. Infatti: comiabile e senza attendere ordini, ritrovavano
immediatamente nella stimolante motivazione
del soccorso quella iniziativa di impiego che le
davano comunque le esigenze del soccorso. corso e della ripresa funzionale della provincia
A tale fine vi erano rappresentati gli elementi e svolgeva la propria attività di coordinamen-
responsabili: to anche con riunioni periodiche (quotidiane
- degli atti legali (Avvocatura dello Stato); nelle prime settimane) dei COS dipendenti:
- degli atti politico-amministrativi (due funzio- - a livello intercomunale: la coppia COS
nari del Ministero dell’Interno) - C.do btg., dove il COS (Centro Opera-
- degli atti tecnici (Vigili del Fuoco) tivo di Settore) era costituito essenzial-
- dell’impiego delle Forze di Polizia (CC., G.d.F., mente da un Ufficiale dell’Esercito (Ca-
P.S.), del Genio Civile, del Ministero degli Este- pitano anziano o Ufficiale Superiore), un
ri e della Sanità, della SIP, dell’ENEL, delle FF. Funzionario di Prefettura ed un Ingegnere
SS., della Regione e dell’Esercito. dei VV.FF. e dove il btg. era il braccio esecu-
Il COC rappresentava lo staff del Commissario tivo per le attività di soccorso generale, men-
Straordinario il quale era coadiuvato anche da 4 tre i VV.FF. e le unità del genio lo erano per le
Vice Commissari di cui uno, il Comandante del attività tecniche. In genere, nelle zone più si-
X Comiliter, era il Comandante di tutte le forze nistrate l’area del COS comprendeva meno di
messe in campo dal Ministero della Difesa e di 10 Comuni; in quelle meno danneggiate, pote-
quelle di Eserciti Esteri presenti nell’area; va superare a volte anche i 20 Comuni. L’in-
- a livello provinciale (AV-SA-PZ): la coppia sieme dei comuni costituenti il comprensorio
Centro Operativo Provinciale (COP) - Co- supportato da un COS dava vita al Comitato
mando Zona di Intervento, rappresentata: dei Sindaci che discuteva le soluzioni da dare
a) per la provincia di Avellino dal Prefetto, af- ai problemi più urgenti in riunioni periodiche
fiancato dal C.te della Brigata Pinerolo (C.Z.I.); attivate dal caso. L’organizzazione del control-
b) per le province di SA e di PZ dai due Ge- lo ha messo in campo fino a 26 COS di cui
nerali di Divisione Antonelli e Bernard che as- 10 ad AV, 6 a SA, 4 a PZ, 1 a MT e 5 a NA;
solvevano il ruolo di capi del COP, affiancati - a livello comunale: la coppia Sindaco-Ufficia-
ciascuno da due Generali di Brig. (Castelletti e le di collegamento, per facilitare i rapporti dei
Varcaro) con il ruolo di Comando Zona Inter- comuni con il COS e per guidare e consigliare i.
vento, ma in pratica Comandanti in 2” dell’area. Sindaci nella soluzione dei problemi più urgenti
Il COP dipendeva dal COC, di cui rifletteva e, in molti casi, nel risolverli in loro vece. In que-
in scala ridotta la composizione; in esso il rap- sta esigenza sono stati impiegati fino a 157 Uffi-
presentante di ciascuna branca operava in re- ciali per il collegamento dei 257 comuni (con ab-
lazione alla propria funzione di origine, inter- binamento di alcuni ufficiali anche a 2 comuni).
venendo, anche di iniziativa, nella risoluzione Da sottolineare infine che i quattro livelli in cui
dei problemi emergenti della calamità. In sin- è stato articolato l’ordinamento del supporto e
tesi, il COP era il centro propulsore del soc- del controllo hanno richiesto all’Esercito uno
distribuiti rapidamente ai vari centri colpiti, in - Caserma Mulino Vecchio (CE): posto viveri;
base alle richieste che tutta l’organizzazione di - Caserma Gaetani (CE): posto materiali vari
comando e controllo, e non solo quella, origi- - Caserma Andolfato (S. Maria C. V.): posto rac-
nava. Tuttavia, di fronte all’imponente afflusso colta materiali usati.
di materiale e al rilevante onere dei trasporti, si - Caserma Pica (8. Maria C.V.) e H.M. . CE: po-
dovettero prendere urgenti provvedimenti per sto materiali sanitari
potenziare l’organizzazione di distribuzione. - Alfasud (Pomigliano d’Arco): posto raccolta e
A tal fine oltre al Centro Logistico di Regione smistamento dei prefabbricati.
furono costituiti tre Centri Logistici Provinciali
dislocati: I materiali più significativi movimentati sono
- a Nocera e successivamente a Solofra: per la stati:
zona di AV, costituito a partire dal 24 novembre - oltre 2.000.000 di razioni viveri dell’Esercito;
-dal btg. Logistico della Brigata Pinerolo; - 6.200 tonnellate di viveri provenienti dai soc-
- a Pontecagnano: per la zona di Salerno, costi- corsi;
tuito a partire dal 25 novembre dal Comando - 10.200 tende (di cui 2.400 dell’Esercito) pari a
Scuola di Commissariato e dal btg. Logistico circa 200.000 posti;
della Brigata Acqui; - 349.000 coperte, di cui 82.600 dell’Esercito;
- a Potenza: per la zona di PZ, costituito a par- - 22.500 sacchi a pelo di cui 11.500 dell’Eserci-
to;
tire dal 25 novembre da un nucleo di gestione
- oltre 50.000 tonnellate di materiali vari.
decentrato dal X Comiliter.
Hanno funzionato inoltre 5 forni campali e 4
Complessivamente il supporto logistico, parti-
Nuclei vestiario, lavanderia e bagni, 384 cucine
to con 800 uomini e un centinaio di automezzi,
mobili da campo che hanno confezionato com-
ha richiesto nel periodo di massimo impegno
lessivamente n. 900.000 pasti caldi.
l’impiégo di circa 3.300 uomini e 20 unità di
trasporto con 550 automezzi, le quali ultime,
malgrado le sfavorevoli condizioni meteo, le
difficoltà offerte dai tortuosi itinerari montani, Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
le pochissime ore concesse ai conduttori per il L’attività del Corpo Nazionale dei Vigili del
riposo, hanno assolto alloro compito in modo Fuoco in occasione del terremoto del 23 no-
encomiabile e ‘senza dar luogo ad incidenti. vembre 1980 si è esplicata:
Mentre il Centro Logistico provinciale era co- - con l’intervento immediato, con squadre or-
stituito in genere da un solo posto di raccol- ganiche attrezzate, di 400 uomini in servizio al
ta, il Centro Logistico. Regionale, diretto dal momento del sisma nei Corpi di Napoli, Saler-
Comandante del Distretto Militare di Caser- no, Potenza, Avellino;
ta, era stato organizzato su 6 differenti aree: - con l’intervento successivo, alle ore 20, di altri
superficie totale 2871,64 Kmq danni agli edifici (in comuni gravememte danneg-
Provincia di BENEVENTO
superficie totale 2070,63 Kmq
comuni 78
morti 3
feriti 32
danni agli edifici (in comuni danneggiati) 40
Provincia di CASERTA
superficie totale 2639,38 Kmq
comuni 104
morti 12
feriti 139
comuni sinistrati 45
danni agli edifici (in comuni danneggiati) 21
Provincia di NAPOLI
superficie totale1171,13 Kmq
comuni 90
morti 131
feriti 1501
comuni sinistrati 87
danni agli edifici ( in comuni danneggiati) 46
zata prefabbricata, infine, garantì la costruzione (11.285 posizionati al 31.10 e 676 da posiziona-
rapida di oltre 15.000 case definitive, soprattut- re), si ha un totale generale di ben 39.161 unità
to nella zona di Napoli, sperimentando un mo- abitative realizzate durante l’opera di intervento
dello che verrà utilizzato anche qualche anno a favore delle popolazioni terremotate in poco
dopo, nella gestione del bradisisma di Pozzuoli. meno di un anno.
L’opera di reinsediamento, con un ritardo di Il primo consuntivo in cifre, analizzato dopo
soli 45 giorni sulla tabella di marcia prevista, due anni di attività, evidenzia come l’operazione
verrà completata tra il novembre e il dicembre emergenza - reinsediamento abbia assunto di-
dell’anno successivo. mensioni notevoli: 25.000 alloggi prefabbricati,
Al 31 ottobre infatti la situazione è quella riportata 14.000 case monoblocco, 50.000 “buoni contri-
in tabella. buto” ai privati per la riparazione dei danni più
Aggiungendo ai prefabbricati leggeri i 2248 lievi causati dal terremoto a singoli abitazioni e
alloggi prefabbricati (container) donati e gli a condomini. Il tutto per una spesa complessiva
11.961 alloggi container di protezione civile di circa 3500 miliardi di lire.