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in
Operatore Cinema di
Animazione
e
Fumetto Editoriale
Modulo 10.
Montaggio, composizione,
effetti speciali
Docente: Dott. Mario Tirino
Lezione 4.
Introduzione al
montaggio
cinematografico
4.1 Definizioni
4.2 La transizione
La transizione da uninquadratura allaltra avviene tramite:
4.3 Le dissolvenze
Le dissolvenze erano usate con molta frequenza
nel cinema classico in particolare per evidenziare
i passaggi da un scena allaltra e indicare cos la
presenza di un ellisse o salto temporale.
In particolare le dissolvenze in chiusura
rappresentavano, rispetto a quelle incrociate, una
pausa pi pronunciata e per questo erano usate
per indicare salti temporali maggiori
4.5 Lo spazio
4.6 Il tempo
4.6.1 Nozione
E' in fase di montaggio che si stabilisce l'esatta
durata cronometrica di ciascuna inquadratura
La nozione generale che quanto pi ampia la
porzione di campo o il piano, tanto pi durer
l'inquadratura: in questo senso, ragionevole
che un campo lunghissimo duri pi di un primo
piano, in quanto allo spettatore occorre un lasso
maggiore per coglierne la complessit
4.6 Il tempo
4.6.2 Ordine
Il rapporto tra tempo e montaggio pu essere studiato secondo la
tripartizione di ordine, durata e frequenza.
1. Ordine: il montaggio lo strumento che determina il rapporto
tra lordine degli eventi della storia e l'ordine degli eventi
dellintreccio. Il cinema classico ha sempre preferito mantenere
una struttura lineare e cronologica degli eventi. Lunica eccezione
rappresentata dai flashback (salti temporali, in cui un evento
passato rievocato) che possono essere di due tipi: diegetici, che
prendono vita dalle parole o dai pensieri di un personaggio che
racconta levento, e narrativi, propri cio dellistanza narrante che
racconta un episodio passato.
Poi c il flashforward, ossia lanticipazione di un evento futuro, che
quasi sempre narrativo (Easy Rider, 1969).
4.6 Il tempo
4.6.3 Durata
2. Durata: Il montaggio pu rispettare la durata reale degli eventi, dando vita a
una coincidenza tra il tempo della storia e il tempo del discorso; in questo caso
si parla di scena (TS=TD).
Se il tempo della storia pi lungo del tempo del discorso si ha un sommario
che d vita a delle sequenze (TS>TD) in cui sono presenti delle ellissi , o salti
temporali.
Unaltra possibilit quella dellestensione (TS<TD) dove il tempo della storia si
fa pi breve del tempo del discorso. L'estensione si pu ottenere con:
- lo slow motion procedimento con cui si rallenta la velocit delle immagini;
- il fermo fotogramma in cui limmagine in movimento si fissa sullo schermo
divenendo simile a una fotografia;
- loverlapping editing, ovvero un particolare effetto di montaggio dove la parte
finale dellazione rappresentata in un'inquadratura viene nuovamente mostrata
in quella successiva (esempi nei film di Ejzenstejn).
4.6 Il tempo
4.6.4 Frequenza
- Tramite dissolvenze: era il metodo pi usato fino agli anni 50. In seguito trovandosi
davanti un pubblico pi maturo, il cinema successivo ha preferito ricorrere alluso di
semplici stacchi e ad espedienti di messa in scena.
- Un secondo modo per indicare unellisse quello del campo vuoto. Es. Una prima
inquadratura permane sullo schermo anche dopo luscita del personaggio; la seconda
inquadratura si aprir vuota per poi mostrarci lentrata del personaggio.
- Un terzo procedimento quello dellinserto (cut away), ovvero di una inquadratura di
transizione su qualcosaltro, che dura meno del tempo dellazione messa in ellissi.
- Un modo quello della violazione del sistema 180. Alcuni registi (come Ozu) danno vita ad
un sistema di rappresentazione circolare a 360, nellambito del quale sistemano liberamente
la loro cinepresa. La posizione dei personaggi sar di volta in volta rovesciata sullo schermo,
cos come destinato a mutare lo sfondo su cui i due personaggi sono collocati
- Un secondo modo per dar vita a forme di discontinuit (spaziale e temporale) tramite luso
del falso raccordo (jump cut). Di questi raccordi se ne individuano di 2 tipi: A) quando due
inquadrature consecutive di uno stesso personaggio non sono sufficientemente differenziate
sul piano dellangolazione (di almeno 30) e della distanza; B) quando pi inquadrature di uno
stesso personaggio si succedono mostrandocelo in luoghi e tempi diversi (Quarto potere)
Un altro metodo quello del ricorso a inserti non diegetici che interrompono la regolare e
continua successione di inquadrature attraverso piani estranei allo spazio e al tempo del
racconto, che diventano spesso strumenti di associazioni metaforiche (es. pavone meccanico
di Ottobre).
Scrittura
barocca
Scrittura
moderna
Scelte
linguistiche
neutre e
omogenee
omogenee e
marcate
eterogenee,
neutre e
marcate
Peculiarit
equilibrio
opzioni
estreme ma
connesse
opzioni
estreme
Riprese
180
Scavalcamento di
campo
Lettura
facile
difficile
4.14
La
scrittura
classica
Scelte medie (neutre e omogenee):
equilibrio espressivo
funzionalit comunicativa
impercettibilit della mediazione linguistica (scrittura trasparente)
Prevalenza di:
Peculiarit:
facilit di lettura
sistema dei 180 (evita lo scavalcamento di campo; presenza del campo/controcampo)
continuit rappresentativa (vedi raccordo sullo sguardo e sullazione; raccordo ingannatore:
dissolvenze incrociate, montaggio alternato)
4.15
La
scrittura
barocca
Scelte omogenee ma marcate:
opzioni estreme
Esempio: cinema che parte dalla tradizione per sovrapporvi una forte marcatura
Prevalenza di:
Scelte eterogenee:
Prevalenza di:
Peculiarit:
4.17 L'editing
Il montaggio editing: una funzione che si svolge a monte e
a valle delle riprese, in fase di:
sceneggiatura
dcoupage tecnico
riprese
montaggio
4.18 Citazioni / 1
Non posso credere che il montaggio non sia un fatto essenziale
per un regista, il solo momento in cui controlla completamente la
forma di un film. Quando sto girando, il sole determina qualcosa
contro cui non posso far nulla, lattore fa intervenire qualcosa a cui
devo adattarmi, lo stesso succede con la storia; non faccio altro che
arrabattarmi per controllare quel che posso. Il solo luogo in cui
esercito un controllo assoluto la sala di montaggio: di
conseguenza, allora che il regista diviene potenzialmente un vero
artista. E ritengo che un film sia buono solo nella misura in cui il
regista riuscito a controllarne i diversi aspetti, e non si
semplicemente accontentato di dirigerli bene (Orson Welles).
4.19 Citazioni /2
Quando lho conosciuto, era incredibilmente sicuro di s e
si sbagliava raramente. Per Alba di gloria (1939) ordin un
metraggio di pellicola che si rivel straordinariamente
esatto. Non si era sbagliato di un solo metro. Daltronde,
aveva labitudine di dire ai montatori dopo aver terminato
le riprese di alcuni film: Soprattutto, non lavorate
Rovinereste la mia opera.
(Robert Parrish su John Ford)
4.20 Citazioni /3
Cercando di ridurre la lunghezza di ogni componente del film, la lunghezza di ogni
frammento ripreso separatamente e filmato dallo stesso luogo, gli americani hanno trovato il
mezzo per risolvere le scene complicate filmando soltanto listante del movimento che
indispensabile allazione. La macchina collocata in modo che lo spettatore apprenda e
percepisca il senso del movimento in questione il pi chiaramente e il pi semplicemente
possibile. Per essere chiari, prendiamo una scena qualunque. Per esempio, un attore apre il
cassetto di una scrivania, trova una pistola e medita di uccidersi.
Se si filma la scena in modo che si vedano sullo schermo al tempo stesso la scrivania, la stanza
intera e il personaggio da capo a piedi (dove lessenziale della scena lapertura del cassetto,
la pistola e il viso dellattore) gli occhi dello spettatore non potranno focalizzarsi ed erreranno
sulla superficie dello schermo alla ricerca del gesto dellattore nel momento dato. Se al
contrario montiamo la scena secondo i momenti che la compongono: 1. la mano apre il
cassetto, 2. la pistola, 3. il viso dellattore, potremo mostrare ogni istante a tutto schermo,
cosa che sar direttamente percepita dallo spettatore (perch il suo sguardo non sar
continuamente distratto da qualcosa di inutile nellimmagine). Vediamo dunque che in un film
americano il numero delle componenti moltiplicato a causa del metodo di riprese, che
decompone ogni scena in una serie di elementi.
(Lev Kulesov)
Collage
Continuit
Sussulti
Necessit
Sorpresa e imprevedibilit
Sistema di riferimenti
esterno allimmagine
4.22 Citazioni /4
Makavejev veniva alla proiezione dei giornalieri e
conservava unicamente quello che gli piaceva,
indipendentemente da qualunque considerazione
narrativa, di logica: poteva essere anche cinque volte lo
stesso gesto in cinque riprese differenti! E gettava senza
scrupoli uninquadratura di raccordo o il frammento di una
certa scena che non gli procurava nessuna emozione.
(Yann Dedet sulla concezione del montaggio di Dusan
Makavejev)
Articolazio Raccordi
ne
necessari
Un mondo Decoupage
evidente
corrispond
enze
Discontinuo Echi
Nessi
aleatori
Un mondo Collage
da
percepire
Esperimento Kulesov:
Mosjoukine + piatto di minestra = fame
Mosjoukine + bambino allegro = paternit, affetto
Mosjoukine + donna morta = lutto, dolore
Un raccordo pu essere:
ESERCITAZIONE